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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2014
PARLAMENTO EUROPEO, GIORNATA “PORTE APERTE” 2014: TUTTI AL VOTO  
 
Bruxelles, 20 maggio 2014 - Giochi, workshop, dibattiti, quiz… e soprattutto tanta informazione. Sabato 17 maggio, il Parlamento europeo ha aperto le porte a tutti i cittadini per celebrare la festa dell’Europa. Più di 15.000 visitatori hanno potuto visitare l’istituzione europea di Bruxelles. Guarda le foto e il video dell´evento! La giornata è stata aperta con un dibattito in presenza della Vicepresidentessa Isabelle Durant e di altri deputati sull’importanza delle elezioni europee del 22-25 maggio. Il pubblico ha potuto visitare l’emiciclo nel quale i candidati alla presidenza della Commissione europea si sono confrontati il 15 maggio.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA DOVREBBE METTERE IN OPERA GLI INSEGNAMENTI TRATTI DALLO SVILUPPO DEL SISTEMA D´INFORMAZIONE SCHENGEN PER EVITARE SIMILI RITARDI E SPESE IN ECCESSO IN FUTURI PROGETTI INFORMATICI - SOSTIENE LA CORTE DEI CONTI EUROPEA.  
 
Lussemburgo, 20 maggio 2014 - Una relazione appena pubblicata dalla Corte dei conti europea rileva che la Commissione ha realizzato il Sistema d´informazione Schengen di seconda generazione (Sis Ii) oltre sei anni dopo rispetto a quanto previsto, e ad un costo otto volte maggiore rispetto all´iniziale bilancio di previsione. I ritardi e le spese in eccesso sono stati causati da carenze nella gestione operata dalla Commissione in un difficile contesto organizzativo. Il sistema d’informazione Schengen (Sis) è usato da guardie di frontiera, polizia, autorità doganali, autorità che si occupano di visti e autorità giudiziarie in tutto lo spazio Schengen. Contiene informazioni (segnalazioni) su individui che possono essere stati implicati in gravi reati o possono non avere il diritto di entrare o di soggiornare nell´Ue. Contiene inoltre segnalazioni su persone scomparse e oggetti smarriti o rubati, quali banconote, veicoli, armi da fuoco e documenti d´identità. Le segnalazioni sono inserite nel sistema dalle autorità nazionali. “Nel 2001, il Consiglio dell´Ue ha incaricato la Commissione di sviluppare una nuova versione del Sistema d´informazione Schengen,” ricorda Pietro Russo, il Membro della Corte responsabile della relazione, “Tuttavia, il termine ultimo fissato inizialmente era irrealistico, e la Commissione non ha in un primo tempo assegnato al progetto sufficiente personale in possesso dell´expertise necessaria. Di conseguenza, la Commissione è stata in grado di gestire in modo efficace il principale contratto di sviluppo soltanto a partire dal 2009. In aggiunta, la Commissione non si è basata a sufficienza sull´esperienza acquisita dagli utilizzatori finali, ed i requisiti di sistema sono stati modificati nel corso della prima parte del progetto.” Le iniziali, approssimative, stime dei costi del sistema centrale per il bilancio Ue hanno sottostimato notevolmente la vera dimensione dell´investimento necessario. Il costo totale del Sis Ii è ammontato a circa 189 milioni di euro per il sistema centrale, cui bisogna aggiungere oltre 330 milioni di euro (valore stimato) per i sistemi nazionali. Allo stesso tempo, il principale beneficio inizialmente atteso del Sis Ii è divenuto meno importante, poiché Sis 1 era stato esteso con successo ai nuovi paesi membri. Stanti tali importanti modifiche ai costi e benefici attesi, la Commissione non ha dimostrato che Sis Ii rappresentava appieno per essa il migliore impiego possibile delle risorse finanziarie. La Commissione ha però tratto insegnamenti dall´esperienza acquisita nel corso della prima fase del progetto, e ciò le ha permesso di modificare il proprio approccio durante la fase finale del progetto iniziata nel 2010 e di fornire Sis Ii nell´aprile 2013. Inoltre, essa ha già applicato alcuni insegnamenti tratti dal Sis Ii alla preparazione di altri progetti It di vasta scala.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO ŠTEFAN FüLE DOPO LA RIUNIONE CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI DEL MAROCCO SALAHEDDINE MEZOUAR  
 
Rabat, 20 Maggio 2014 - ´Monsieur le Ministre, Mesdames, messieurs, c´est un plaisir d´être ici parmi vous au Maroc. L´ue et le Maroc ont Partenariat privilégié et nous maintenons d´excellentes relazioni delle Nazioni Unite. Vengo in Marocco per dare un nuovo slancio e ambizione alle nostre relazioni bilaterali. Il mio primo messaggio è quello di sottolineare l´importanza strategica del partenariato Ue-marocco. La Commissione è intenzionata a rafforzare il dialogo politico e tecnico con il Marocco, sulla base dei nostri interessi reciproci e preoccupazioni e abbiamo anche parlato di come rafforzare l´indirizzo politico di questo processo. Il nostro impegno per il successo delle relazioni con il Marocco è per il lungo termine e per il beneficio di tutta la nostra gente. Dal 2011, il Marocco ha intrapreso molte riforme importanti e ha annunciato ulteriori misure, dimostrando un reale impegno per la modernizzazione e la democratizzazione. In particolare, accolgo con favore l´accresciuto ruolo delle donne nella vita pubblica e politica. Accolgo inoltre con favore l´annunciata riforma sulla giustizia, in particolare la riforma della magistratura militare. Pertanto, il mio secondo messaggio è che l´Ue incoraggia il Marocco a proseguire con l´attuazione delle riforme politiche, economiche e sociali in conformità con le legittime aspirazioni del popolo marocchino. Ho assicurato il ministro degli Esteri che siamo pronti a sostenere ulteriormente il Marocco e nonostante i vincoli di bilancio nell´Unione europea stiamo cercando di mantenere un elevato livello di cooperazione finanziaria che riflette l´importanza che attaccati alla nostra partnership avanzata. Abbiamo anche discusso circa i due principi importanti: - Il nostro impegno costante basato sul ´more for more´ principio: il più ambizioso Marocco sarà nelle sue riforme, il maggiore sostegno finanziario otterrà dall´Ue. - E l´importanza della costruzione inclusività sui rapporti con la partecipazione di tutta la società. Il mio terzo messaggio è che vediamo un grande potenziale per un´ulteriore cooperazione in materia di sviluppo economico, creare posti di lavoro e lo sviluppo di servizi sociali di base. Come ultimo punto vorrei ringraziare il Ministro Mezouar e molti altri ministri per rendere il rapporto Ue-marocco una "storia di successo" nel vicinato meridionale e trasformandolo in termini di riferimento della regione. Ho ribadito che siamo, in quanto impegnati oggi come al momento in cui abbiamo adottato le parole che sono alla base della nostra partnership e siamo pronti a ripetere che impegnati in atti ´.  
   
   
LA COOPERAZIONE TRA LA PROVINCIA DELLO SHANDONG E LA REGIONE MARCHE SI RAFFORZA.  
 
Ancona, 20 maggio 2014 - Si rafforzano ulteriormente i rapporti di cooperazione tra le Marche e la provincia cinese dello Shandong con la visita del vicegovernatore Zhang Chaochao e la delegazione composta da Guo Shuyu, Liu Weimin, Li Yongsen, Li Yanwen e Wang Xudong. Nel corso dell’incontro, che si è svolto ieri mattina nella sede regionale, sono stati trattati i temi nell’abito della ricerca scientifica e tecnologica sulla base degli accordi di collaborazione siglati nel 2012. “E’ un rapporto di amicizia pluriennale quello instaurato con la provincia dello Shandong – ha detto Spacca nel corso dell’incontro – Le prime collaborazioni risalgono addirittura al 1982. Da allora sono fiorite numerose iniziative di carattere economico ed istituzionale che proseguono tutt’oggi su focus specifici. La visita di oggi rinsalda queste relazioni basate sul comune desiderio di creare benessere alle rispettive comunità. Crescita ed equilibrio tra economia e ambiente, sviluppo e sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini, sono le nostre priorità, le frontiere che vogliamo continuare a percorrere”. Prestigiose iniziative commerciali legano le Marche a Shandong: i cantieri navali dell’ex Gruppo Ferretti sono stati acquistati dalla Shandong Heavy Industry Group-weichai Group; con il gruppo mondiale leader degli elettrodomestici Haier Group-open Innovation Center è stato avviato un Memorandum d’intesa che prevede importanti opportunità per le imprese marchigiane; il gruppo Pieralisi ha realizzato il più grande impianto al mondo di estrazione di proteine dalla soia. Le Marche fungeranno inoltre da piattaforma logistica per la partecipazione dello Shandong a Expo Milano 2015, per tutta la durata dell’evento. Questa mattina è stata sottoscritta un’integrazione agli accordi in essere tra Marche e Shandong. “Un ampliamento della nostra collaborazione da cui mi auguro possano nascere ulteriori relazioni future per sviluppare ancora di più la nostra amicizia a beneficio di entrambe le comunità”, ha concluso il presidente Spacca. Nel corso della mattinata la Regione ha illustrato agli ospiti cinesi le proprie esperienze nell’ambio della riduzione delle emissioni inquinanti e sulle tecnologie di tutela ambientale, sulla conservazione energetica, sul progetto regionale per le Smart House, il Sistema cloud e Wifi e per il Longevity Hub. Nel pomeriggio, la qualificata delegazione dello Shandong ha visitato a Fabriano la sede del Longevity Hub. Informazioni Sulla Provincia Dello Shandong Tra le più ricche province della Cina, con una crescita di Pil al 10%, lo Shandong ha basato il proprio sviluppo economico sull´attività di grandi imprese, molte delle quali sono proprietarie di marche conosciute. Data la sua vicinanza geografica al Giappone e alla Corea, lo Shandong ha assorbito molti investimenti provenienti dai suoi vicini asiatici. La Penisola dello Shandong è l´area più prospera della provincia. Con oltre 96 milioni di abitanti, lo Shandong è la seconda provincia della Cina per popolazione. La superficie è pari a 157mila mq. Le maggiori produzioni dello Shandong sono il cotone, il frumento e i metalli preziosi, oltre che i diamanti. Tra le coltivazioni più importanti il sorgo e il mais. Di rilievo è la produzione di sale marino. Lo Shandong vanta ricchi giacimenti petroliferi, particolarmente nella zona di Dongying, lungo il Delta del Fiume Giallo. È questo il sito del giacimento di Shengli, uno dei maggiori della Cina.  
   
   
AOSTA: ELEZIONI EUROPEE SI VOTA IL 25 MAGGIO DALLE 7 ALLE 23  
 
Aosta, 20 maggio 2014 - La Presidenza della Regione informa che sabato 10 maggio sono state autenticate e bloccate le liste elettorali generali e sezionali, con un numero totale di 102 mila 900 elettori, di cui 50 mila 182 maschi e 52 mila 718 femmine. Apertura uffici comunali: gli uffici comunali resteranno aperti nei due giorni precedenti, venerdì 23 e sabato 24 maggio, anche nei giorni festivi, almeno dalle ore 9 alle ore 18 e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle relative operazioni quindi dalle ore 7 alle ore 23, per il ritiro delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati delle tessere deteriorate, smarrite o rubate. Da sabato 24 maggio (a partire dalla mezzanotte del venerdì) inizierà il divieto dei comizi, delle riunioni di propaganda e delle nuove affissioni di stampati, giornali murali, manifesti di propaganda. Domenica 25 maggio alle ore 7.00 avranno inizio le operazioni di voto che si concluderanno alle ore 23.00. Elettorato attivo: sono elettori i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei Comuni della Regione che hanno compiuto o compiono il diciottesimo anno di età entro il giorno stabilito per l´elezione. I documenti necessari Per votare è necessario presentare un documento d’identità e la tessera elettorale personale. Chi l’avesse smarrita o mai ricevuta, può richiederla al Comune di residenza. Modalità di voto Ciascun elettore: può votare una sola lista tracciando con la matita copiativa (consegnatagli al seggio) un segno sul contrassegno di lista o nel rettangolo che lo contiene, può esprimere fino a un massimo di tre preferenze per candidati della lista prescelta. In caso di espressione di tre preferenze queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza. In caso di espressione di due preferenze queste possono riguardare candidati dello stesso sesso. La preferenza si esprime esclusivamente scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti. Facilitazioni per i disabili Per i disabili sono previsti percorsi privi di barriere architettoniche. Vi è comunque la possibilità di recarsi in un seggio facilmente raggiungibile, indipendentemente dalla sezione in cui si è iscritti. I non vedenti e gli invalidi impossibilitati a esprimere il proprio voto autonomamente possono essere accompagnati in cabina da una persona di loro fiducia. Per informazioni, gli interessati possono rivolgersi direttamente agli uffici competenti dei propri comuni di residenza. Lo spoglio dei voti avrà inizio subito dopo la chiusura dei seggi alle ore 23 di domenica 25 maggio. Gli elettori non devono portare nella cabina telefoni cellulari o apparecchiature che possano fare fotografie.  
   
   
JRC, PRESIDENDE LOMBARDIA: RAFFORZIAMO COLLABORAZIONE CON CENTRO DI ISPRA  
 
Ispra/va, 20 maggio 2014 - "Vogliamo rafforzare la collaborazione con il Joint Research Centre su tanti temi, in vista di Expo e non solo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, in visita al Centro di ricerca europeo di Ispra (Varese), insieme all´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione e all´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione. Proprio a quest´ultimo il governatore ha affidato il compito di "coordinare il lavoro di cooperazione fra la Regione e il Centro", che vuole sviluppare ulteriormente l´Accordo quadro già sottoscritto nel 2010, soprattutto in materia di ambiente, energia, sviluppo sostenibile, agricoltura, sicurezza alimentare, ricerca applicata. Raddoppieremo Fondi - Osservando come la Lombardia abbia una "naturale vocazione all´innovazione", il presidente ha sottolineato come il suo governo regionale abbia l´obiettivo "di raddoppiare gli investimenti nella ricerca, portandoli dall´1,6 per cento al 3 per cento del Pil entro il 2018". Vogliamo Risultati Concreti - "Circa l´80 per cento dei risultati della ricerca di base non trova poi un´applicazione concreta" ha osservato il governatore, rilanciando l´intento di "sviluppare un rapporto molto intenso, fra la Regione che fa da ´regia´ e il centro di Ispra, che dovrà essere il capofila attorno al quale coordinare tutti i soggetti che in Lombardia investono in ricerca". "In questo modo - ha sottolineato - vogliamo dare risultati più concreti alla ricerca". Punto Di Riferimento Per Expo - Per quanto riguarda Expo, ha proseguito il presidente lombardo, "vogliamo che il Jrc diventi un punto di riferimento per tutti i visitatori dell´Esposizione. Stiamo studiando un collegamento fra il sito dell´evento e il Centro di ricerca attraverso veicoli elettrici, cioè con un sistema di mobilità non inquinante, che è una delle tante materie oggetto di studio e ricerca all´interno del Jrc". Partner Per Macroregione - "A dicembre - ha ricordato il governatore - ospiteremo, proprio in Regione Lombardia, l´incontro dei 46 presidenti delle Regioni che formeranno la Macrorgione delle Alpi, che prenderà vita nei primi mesi del prossimo anno. Riteniamo che sui temi che saranno nel piano strategico per la Macroregione - ambiente, energia e politiche industriali - il Centro di Ispra debba essere un punto di riferimento per tutte le realtà coinvolte". "Stiamo lavorando - ha concluso il presidente - per fare in modo che il Jrc diventi il partner scientifico della Macroregione delle Alpi, un grande e innovativo progetto europeo". Motore Sviluppo Per Imprese - "Questo è un Centro di assoluta eccellenza e sarà fondamentale per Regione Lombardia coinvolgerlo - ha dichiarato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione - soprattutto nell´ottica dello sviluppo della ricerca a favore delle nostre imprese. E soprattutto nell´ottica della programmazione europea, per poter elaborare progetti di assoluta qualità e quindi accedere al maggior numero di finanziamenti possibili". Innovazione Prende Forma -"La visita al Jrc di Ispra è stata molto produttiva - ha commentato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione -: non solo abbiamo potuto rafforzare la collaborazione tra il centro di ricerca e la Regione, ma abbiamo anche avviato una nuova fase di confronto in vista di Expo 2015, sottolineando l´importanza strategica di alcune tematiche come la ricerca scientifica e applicata". Tavolo Tra Regione E Jrc - L´assessore regionale alla Ricerca, che coordinerà un tavolo di confronto tra Regione e Jrc con la finalità di implementare la partnership tra i due soggetti, ha sottolineato inoltre che "per la Lombardia è una grande opportunità poter contare su un partner scientifico di tale valore, aprendo nuove occasioni di crescita per il nostro territorio, in particolare modo per aree strategiche come la sicurezza alimentare, fonti energetiche rinnovabili per uno sviluppo sostenibile". La Sfida Di Horizon 2020 - "Con questa rinnovata alleanza con il Jrc - ha concluso -, Regione Lombardia parteciparà ai progetti di Horizon 2020 con l´obiettivo di portar a casa ancora più risultati. Crediamo che sia fondamentale costruire delle cordate tra più soggetti, ricercatori, istituzioni imprese, e mettere in campo sinergie costruttive che ci consentano di aumentare le potenzialità di ciascuno". Motivo Di Vanto - "Un centro di ricerche all´avanguardia, un vanto per la Lombardia" ha definito il Centro di Ispra l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile. "Sono sicura - ha proseguito -, che, dopo questa visita con il presidente, si rafforzerà ancora di più la collaborazione con la Regione". L´importanza Della Ricerca - "La Lombardia - ha proseguito - sta lavorando molto sul miglioramento della qualità dell´aria e di un ambiente sempre più sostenibile. In questi campi, si rivela centrale il ruolo della ricerca, perché per ottenere dei risultati è necessario investire risorse per trovare applicazioni concrete". Obiettivo Expo - "In vista di Expo - ha poi sottolineato la titolare regionale dell´Ambiente - puntiamo a un potenziamento della collaborazione tra i due Enti, con un´attenzione particolare proprio su due temi chiave: qualità dell´aria e inquinamento atmosferico. Come Regione stiamo lavorando in questa direzione". "L´ultimo esempio concreto - ha ricordato - è l´impegno, anche economico, a favore di un sistema di mobilità non inquinante, che è una delle azioni oggetto di studio e ricerca proprio all´interno del Jrc".  
   
   
FVG, CREDITO: AL "VIA" IL 5 GIUGNO IL NUOVO FONDO GARANZIA  
 
Trieste, 20 maggio 2014 - Oltre trecento contatti con altrettanti soggetti in rappresentanza di piccole e medie imprese industriali, artigiani e commercianti. È questo il positivo bilancio della presentazione in tre tappe (svoltesi a Udine, Pordenone e Trieste) organizzata per illustrare la nuova operatività del Fondo di garanzia finanziato con i fondi europei della programmazione 2007-2013 in Friuli Venezia Giulia, che sarà operativo dal 5 giugno. La presentazione, intitolata significativamente "Liquidità per la ripresa", è stata promossa dal servizio Gestione fondi comunitari della Regione e dal Rti "Competitività e sviluppo" (il raggruppamento degli otto Confidi operanti in Friuli Venezia Giulia). Il Fondo rappresenta un´opportunità di ricorso al credito, particolarmente importante perché la mancanza di liquidità è stata negli ultimi anni uno dei maggiori problemi per i piccoli imprenditori. Questa opportunità nasce grazie alla nuova convenzione, firmata il 29 aprile scorso da Regione Friuli Venezia Giulia e Confidi, che ha esteso la copertura della garanzia Confidi a operazioni in precedenza escluse, in sintonia con le necessità imprenditoriali. Tra le operazioni incluse ci sono il pagamento di salari e contributi assicurativo-previdenziali, gli investimenti materiali e immateriali strettamente connessi allo svolgimento dell´attività aziendale, il consolidamento di passività a breve per il riequilibrio finanziario delle imprese. A disposizione del sistema economico e produttivo regionale vi sono 14 milioni di euro, da utilizzare tra il 5 giugno prossimo (data di inizio della nuova operatività del Fondo) e il 30 giugno 2015. È adesso prevista una manifestazione per l´avvio del Fondo, in programma il 3 giugno prossimo.  
   
   
AOSTA, SMART SPECIALISATION STRATEGY: INCONTRO INFORMATIVO  
 
Aosta, 20 maggio 2014 - La Regione Valle d’Aosta, attraverso l’Assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro, ha avviato la predisposizione del proprio documento strategico sulla ricerca e l’innovazione da presentare alla Commissione europea per il periodo di programmazione 2014-2020. Il documento – denominato Smart Specialisation Strategy – conterrà gli indirizzi e le azioni di sistema che la Valle d’Aosta intende attuare per favorire il rilancio economico regionale, puntando sulla specializzazione e l’innovazione del sistema produttivo locale, attraverso strategie che valorizzino al massimo le sinergie tra i fondi comunitari, nazionali e regionali. Esso rappresenta quindi anche la base per gli investimenti in ricerca e innovazione da attuare attraverso i fondi strutturali (Fesr, Feasr, Fse), nel quadro della nuova politica di coesione e del suo contributo alla Strategia 2020 per la crescita e il lavoro in Europa. Partendo da un’analisi del contesto regionale, del potenziale di innovazione presente e delle azioni e dei programmi finora attuati, la Strategia dovrà individuare gli ambiti target sui quali concentrare il sostegno all’innovazione, descrivendo le azioni da promuovere, i relativi strumenti da adottare e le “leve” su cui agire per raggiungere i cambiamenti attesi, cioè le trasformazioni, di breve e lungo periodo, utili a costruire un vantaggio competitivo sostenibile per il territorio e per il sistema produttivo regionale. Lunedì 19 maggio, si è tenuto alla Biblioteca regionale di Aosta il primo incontro di confronto tra le istituzioni e gli attori locali del mondo produttivo e della ricerca per la redazione del documento. L’assessore alle attività produttive e i tecnici dell’Assessorato hanno illustrato alle associazioni di categoria e dei consumatori, ai sindacati e a enti, istituzioni e fondazioni le finalità dell’iniziativa e il percorso da intraprendere. Il percorso si svilupperà infatti sia sulla base degli apporti del Gruppo di lavoro interassessorile, composto dai referenti delle strutture regionali che hanno competenza in materia, sia attraverso il coinvolgimento attivo dei soggetti locali interessati. Questi ultimi saranno chiamati a fornire il loro contributo nel processo di definizione della strategia attraverso dei focus group e degli apporti specifici, che si attiveranno anche grazie all’apertura di una sezione dedicata sul sito internet della Regione. I primi risultati si avranno entro la fine del mese di luglio, rispettando le tempistiche indicate dall’Unione Europea per la validazione della Strategia proposta e la sua armonizzazione nel complessivo quadro delle scelte comunitarie. Il documento è richiesto dalla Commissione Europea come condizione preliminare alla programmazione comunitaria 2014-2020 e si inserisce nella più ampia visione di sviluppo e innovazione sostenuta a livello europeo nell’ambito della Smart Specialisation Platform di Siviglia.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: SPAZI FINANZIARI, A BREVE INCONTRO REGIONE-CAL  
 
 Trieste, 20 maggio 2014 - Il presidente del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), Ettore Romoli, ha richiesto alla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani un incontro tra la Giunta regionale e l´Ufficio di Presidenza del Cal per una valutazione complessiva sugli "spazi finanziari" 2014, di competenza della Regione stessa, attribuiti per complessivi 23,5 milioni di euro a favore di Province e Comuni. Un importo, ha osservato il presidente del Cal, insufficiente a far fronte alle esigenze rappresentate dagli enti locali per i pagamenti in conto capitale relativi alla realizzazione di opere pubbliche, che ammontano a circa 100 milioni di euro. L´incontro richiesto dai vertici del Cal dovrà servire, viene sottolineato, per delineare le effettive prospettive per l´anno in corso ed i reali margini di miglioramento degli "spazi" a disposizione delle Autonomie locali che potrebbero derivare dalla trattativa relativa all´accordo sul patto di stabilità Stato-regione per l´anno in corso.  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, LOMBARDIA: OCCASIONE LAVORO ENTRO 30 GIORNI  
 
Milano, 20 maggio 2014 - "In Lombardia abbiamo quasi un milione e mezzo di giovani in età compresa tra i 15 e i 29 anni; di questi circa 260.000 sono Neet, ossia non studiano né lavorano, e il flusso di studenti in uscita dai percorsi formativi è di 70.000 persone anno. A loro ´Garanzia Giovani´ offre una opportunità di inserimento lavorativo e per questo abbiamo istituito un apposito sito internet tramite il quale possono aderire al progetto, che, per il 2014, è finanziato con 89 milioni di Euro da impiegare entro il 31 dicembre 2014". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, intervenendo al convegno ´La Garanzia Giovani: un´occasione per i giovani, un´opportunità per i servizi per l´impiego´, che si è svolto a Palazzo Pirelli. Alla occasione di approfondimento sono intervenuti il ministro del Lavoro, il giuslavorista Tiziano Treu, il direttore generale di Assolombarda Michele Verna, l´amministratore delegato di Adecco Italia Federico Vione e il direttore generale dell´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Gianni Bocchieri. Positivo Esito Occupazionale - L´esponente della Giunta regionale con delega a Istruzione, Formazione e Lavoro ha sottolineato come ´Garanzia Giovani´ in Regione Lombardia sia stata impostata in base ai positivi risultati ottenuti con le modalità operative della Dote Unica Lavoro: l´erogazione dei fondi a Istituti scolastici, università ed enti accreditati viene corrisposta solo a inserimento lavorativo avvenuto. Tre Pilastri Del Sistema - "La nostra impostazione - ha spiegato l´assessore - funziona facendo perno su tre pilastri: il primo è rappresentato dagli enti accreditati al lavoro che prenderanno in carico i giovani che hanno aderito al programma, con un massimo di 30 giorni per offrire l´esperienza di lavoro; il secondo pilastro è rappresentato dalle università e dalle Agenzie scolastiche e formative attraverso i loro uffici di placement, che si faranno carico dei giovani del flusso (coloro i quali ogni anno conseguono il diploma o la laurea); il terzo e ultimo pilastro è rappresentato dalle imprese, che potranno caricare sul portale le loro disponibilità di posti di lavoro e assumere direttamente attraverso gli elenchi dei giovani registrati sul portale di Regione Lombardia". "E´ il circuito virtuoso degli operatori che deve costruire occasioni per l´inserimento lavorativo - ha precisato l´assessore -: chiediamo responsabilità sociale. Dobbiamo fare sistema, mettendo in concorrenza operatori pubblici e privati". Programma Coinvolge 1 Milione E Mezzo Di Giovani Tra 15 E 29 Anni - Durante il suo intervento, l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, si è soffermata sull´attivazione del portale di Regione Lombardia dedicato specificamente alla ´Youth Guarantee´. Portale ´Garanzia Giovani´ Di Regione Lombardia - "Il nostro sito - ha proseguito - www.Garanziagiovani.regione.lombardia.it richiede la scelta dell´operatore e pone sullo stesso piano i Poli tecnico professionali, gli Istituti tecnici superiori, le università e istituzioni scolastiche accreditate. Solo quando una università o scuola o Centro di formazione professionale sarà riuscito a offrire a un giovane un´esperienza di lavoro, entro quattro mesi potrà richiedere il riconoscimento economico previsto dalla misura ´Garanzia Giovani´". Limite 29 Anni, Un´età Troppo Elevata - L´assessore ha posto in evidenza anche alcune criticità della situazione di contesto in cui ´Garanzia Giovani´ si è avviata, sostenendo che "Se a persone di 29 anni offriamo uno stage, un apprendistato o un tirocinio, che ha una retribuzione di circa 400 euro al mese, dovremmo chiederci se non potevamo fare qualcosa in più o se, comunque, non è un po´ troppo tardi per offrire un´esperienza lavorativa con quella retribuzione a quell´età". "Ribadisco - ha proseguito - che, come già detto al ministro nelle sedi istituzionali, avremmo dovuto lavorare sui giovani fino a 24 anni: per me un giovane è tale fino a 23-24 anni, ossia l´età in cui consegue il Diploma di laurea breve. Dai 25 anni in poi è un giovane che cerca occupazione. Nei Paesi che hanno economie in crescita e che fanno innovazione, utilizzando al meglio le potenzialità e la creatività delle giovani generazioni, i ragazzi progettano il loro futuro a 21 anni, perché quella è l´età in cui hanno terminato gli studi". Apprendistato Troppo Costoso E Offerto In Ritardo - Nel corso della giornata di lavoro è stato evidenziato che la situazione occupazionale in Italia è resa ancor più difficile per il fatto che nel nostro Paese esistono 23 forme contrattuali differenti e, fra queste, l´assessore regionale ha voluto porre l´accento sull´apprendistato. "L´apprendistato è fallito - ha spiegato -, perché lo abbiamo riservato a persone tra i 27 e i 29 anni, mentre in Germania, ad esempio, funziona per i quindicenni. In Regione Lombardia stiamo forzando sulla Formazione professionale, ma non riusciamo sull´Apprendistato, perché troppo costoso e con troppi vincoli. Di fatto, un apprendista costa di più di un lavoratore dipendente". "E poi - ha concluso - dovremmo interrogarci su quale tipo di Formazione vogliamo offrire: se mandiamo un laureato o un diplomato a fare apprendistato, che percorsi educativi di formazione diamo?".  
   
   
TAR BRESCIA BLOCCA NUOVE SLOT: NON RISPETTANO LEGGE  
 
 Milano, 20 maggio 2014 - "Un altro punto messo a segno dalla Legge regionale sul gioco d´azzardo. Con una sentenza del Tar della Lombardia, sezione di Brescia, è stata bloccata l´installazione di nuove macchinette a Goito, in un locale che non rispettava la nostra norma sulle distanze minime dai luoghi sensibili". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, commentando l´ordinanza del Tar, seconda sezione di Brescia, che ha confermato, negando la sospensiva, la decisione del Comune mantovano di non concedere l´autorizzazione a nuove slot. Legge Regionale Va Rispettata - "La sezione del Tar di Brescia - ha sottolineato l´assessore - cita espressamente il provvedimento regionale, che prevede una distanza minima di 500 metri da scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione giovanile. Entro questo raggio, infatti, non possono più essere installati nuovi apparecchi". L´assessore ha quindi ricordato anche come "la norma sulle distanze sia sempre più applicata nei Comuni lombardi, che la utilizzano per far svolgere controlli dalla Polizia locale e sanzionare, come avvenuto ad esempio recentemente a Milano e a Brescia, i locali non in regola". Tar Di Brescia - "La sentenza di Brescia - ha proseguito la referente per la Giunta regionale in materia di ludopatia - segue quella emessa a marzo dal Tar di Milano, che, con uguali motivazioni, aveva fermato un´apertura a Cantù. È la prova dell´efficacia delle nostre norme, che vengono riconosciute e fatte rispettare anche nelle sedi giudiziarie, fermando i ricorsi e dandoci di fatto ragione". Incentivi Per Chi Rinuncia Alle Slot - La Legge contro le ludopatie, approvata lo scorso ottobre all´unanimità dal Consiglio regionale, prevede anche un sistema di incentivi fiscali per chi rinuncia alle slot e attiva un sistema di prevenzione e cura per coloro che sono colpiti dalla malattia del gioco d´azzardo. Regione A Fianco Comuni Lombardi - "Come è avvenuto nel caso di Goito - conclude l´assessore -, la Regione ha sostenuto con la propria Avvocatura le ragioni del Comune. Lo voglio sottolineare con forza, in quanto anche le più piccole Amministrazioni, che magari guardano con timore al fatto di dovere sostenere spese legali in un momento economicamente molto difficile, devono sapere che Regione Lombardia è al loro fianco".  
   
   
CARCERI: IL PIANO REGIONE LAZIO-MINISTERO CONTRO IL SOVRAFFOLLAMENTO  
 
Roma, 20 maggio 2014 - Il Lazio è la seconda regione in Italia per il triste primato dei pochi posti a disposizione nelle carceri. I penitenziari della Regione, infatti, ospitano 1889 detenuti in più della loro capienza massima, che è di circa 4900 detenuti. Un piano per migliorare le carceri. La Regione ha firmato un protocollo con il Ministero. Tante le iniziative adottate, che la Regione finanzia con un contributo di 600mila euro: dalle misure alternative per detenuti con problemi di tossicodipendenza al miglioramento dell´edilizia penitenziaria, fino al potenziamento dei presidi sanitari e all´avvio di percorsi di formazione per i detenuti. Ecco cosa prevede il piano: Misure alternative per i detenuti tossicodipendenti. Si tratta del 18% del totale dei detenuti. La Regione intende favorire il loro recupero e il reinserimento nella società, anche attraverso il ricorso a misure alternative alla detenzione. Edilizia penitenziaria, con l’individuazione di immobili di proprietà della Regione da destinare ad attività per il recupero e reinserimento dei detenuti. Per sostenere progetti rivolti ai detenuti sarà utilizzata anche una parte dei beni confiscati. Presidi sanitari. La Regione intende potenziarli e renderli più efficienti all’interno di tutti i penitenziari del Lazio, anche attraverso l’utilizzo della telemedicina. Progetti sociali e formazione, con tirocini e diverse attività di formazione e inserimento, anche attraverso incentivi alle imprese, per incoraggiare le aziende a far realizzare prodotti ai detenuti e ai soggetti più svantaggiati. Accordi con i comuni sotto i 3000 abitanti, per coinvolgere i detenuti in lavori di pubblica utilità. “Finalmente riusciamo ad affrontare questo problema con un protocollo che impegna la Regione Lazio nel campo della formazione professionale e di opportunità nell´inserimento nel lavoro in collaborazione con il ministero – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: verificheremo l’attuazione del protocollo con un tavolo operativo e una Cabina di regia presso il Ministero della Giustizia. E predisponiamo entro il primo bimestre dell’anno un piano integrato con i vari soggetti interessati”.  
   
   
FVG, FAMIGLIA: 600 MILA EURO PER I PROGETTI DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI  
 
Udine, 20 maggio 2014 - Favorire l´auto-organizzazione di servizi a sostegno dei compiti familiari educativi e di cura e promuovere la rete di scambio sociale tra famiglie, sostenendo iniziative di mutuo aiuto: sono questi gli obiettivi che la Regione intende raggiungere attraverso l´erogazione dei contributi destinati al sistema dell´associazionismo familiare, che quest´anno ammontano a 600 mila euro. Su proposta dell´assessore alla Salute, Politiche sociali e Famiglia, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha pertanto individuato oggi gli ambiti prioritari di intervento, per poter procedere con l´emanazione del bando in cui saranno definiti i requisiti dei progetti finanziabili e l´importo massimo del contributo per ciascun progetto. Con la delibera approvata oggi, si è intanto stabilito di assegnare 420 mila euro (pari al 70 per cento delle risorse disponibili) all´auto-organizzazione dei servizi, limitando la tipologia dei progetti che potranno concorrere al bando a quelli relativi alle attività educative e ricreative ad integrazione dell´offerta scolastica e nei periodi di vacanza. Per promuovere la rete di scambio sociale tra le famiglie (anche favorendo iniziative di mutuo aiuto e la gestione associata per l´acquisto di beni e servizi), l´esecutivo ha messo a disposizione 180 mila euro, pari al 30 per cento delle risorse disponibili. Anche in questo caso è stata indicata la varietà dei progetti ammissibili, individuando in quelli che servono alla messa in rete delle risorse della comunità (banche del tempo e gruppi di acquisto) i progetti da ammettere al bando. Quella che viene avviata è la seconda esperienza in materia, in quanto il primo bando a favore delle iniziative proposte dalle associazioni famigliari risale al febbraio 2012 e la relativa procedura di rendicontazione si chiuderà nel prossimo mese di giugno.  
   
   
TRENTO: CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO, LA MISURA DEL BENESSERE  
 
Trento, 20 maggio 2014 -Le politiche di conciliazione famiglia-lavoro servono più alle donne che non ai giovani: le donne, avendo più responsabilità familiari, possono sfruttare al meglio le misure Family Audit e trarne il maggior beneficio. Il dispositivo con maggiore impatto promosso nell’ambito dello standard Family Audit riguarda la flessibilità dell’organizzazione, intesa come la capacità dell’azienda di riorganizzare i propri percorsi e orari di lavoro. Attivando la flessibilità è possibile incrementare il benessere dei dipendenti a livello personale, familiare e lavorativo. Tra le misure più utilizzate, oltre alla flessibilità, vi sono le tecnologie informatiche e la strumentazione tecnologica, che sono anche sinonimo di telelavoro, gli aiuti monetari e i servizi che le organizzazioni offrono ai propri dipendenti, ad esempio gli asili nido, e la formazione dei dipendenti unita alla comunicazione di eventuali diritti o norme specifiche. Più la famiglia è complessa, maggiori saranno i benefici, in termini di benessere, derivanti dagli strumenti di conciliazione. Questi i risultati, presentati oggi in Provincia, di una ricerca promossa dall’Agenzia provinciale per la famiglia - svolta da un gruppo di lavoro composto dai ricercatori Elena Macchioni e Vincenzo Marrone del dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, coordinati dal professor Riccardo Prandini – Al progetto di ricerca hanno aderito 7 imprese private, 5 cooperative e 6 enti pubblici e i risultati raggiunti attraverso l’applicazione della misure Family Audit hanno avuto un impatto positivo netto e deciso sulla vita personale, familiare e lavorativa dei dipendenti – sono 22.000 i lavoratori coinvolti sul territorio provinciale – ma anche dei loro partner conviventi, in una ricerca innovativa anche a livello europeo. In rappresentanza dell’Agenzia provinciale per il lavoro, Lucia Claus, responsabile del progetto, ha sottolineato la crescita costante in termini di andamento dello standard Family Audit a livello locale: su 118 organizzazioni che hanno partecipato al progetto, 44 sono state coinvolte a livello nazionale e ben 84 in territorio trentino. "Il principale obiettivo della ricerca" – ha spiegato Elena Macchioni – "è il calcolo dell’impatto prodotto dalle misure Family Audit su tre ambiti della vita dei dipendenti: l’ambito personale, quello familiare e quello relativo all’ambiente lavorativo". I dati presentati oggi sono stati rilevati attraverso l’analisi di 1027 questionari. I diversi dispositivi di conciliazione che sono stati introdotti in Trentino incidono in maniera decisa sulla percezione del benessere nelle sue tre sfere e ciò accade in maniera differenziata a seconda degli strumenti introdotti. La flessibilità si rivela un dispositivo molto efficace, considerando specialmente la sfera delle relazioni familiari. L’utilizzo della flessibilità ha infatti un forte riscontro positivo nella sfera personale e il benessere a questo livello va poi a incidere su quello familiare. "Queste tre sfere di benessere" – ha puntualizzato Vincenzo Marrone – "costituiscono un cerchio: esse si rimandano, infatti l’un l’altra e il benessere lavorativo, secondo questo principio, determinerà quello familiare e personale. L’utilizzo di strumentazione tecnologica e, in parte minore, di aiuti monetari, si associano maggiormente al miglioramento del senso di appartenenza all’azienda e al sistema delle relazioni lavorative. Chi ha la possibilità di usufruire della flessibilità associata ad altri dispositivi presenta percezioni di miglioramento molto elevate su tutte le sfere del benessere, a dimostrazione che una proposta articolata di conciliazione famiglia-lavoro può portare ottimi risultati." A questo proposito, è fondamentale che le imprese ricordino la centralità del dipendente: le misure di conciliazione sono efficaci laddove siano personalizzate e partano dai bisogni reali della popolazione aziendale. “Il dipendente e il suo partner si accorgono della flessibilità dell’organizzazione aziendale e questo è il dato più importante” ha concluso Luciano Malfer, dirigente dell’Azienda provinciale per la famiglia.  
   
   
CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO: IL BRANDEBURGO CHIAMA IL TRENTINO  
 
Trento, 20 maggio 2014 - Le politiche di conciliazione famiglia-lavoro sviluppate in Trentino possono essere un modello anche per alcune realtà territoriali della Germania. E´ il caso, ad esempio, della città di Wittenberge e dell’annesso circondario rurale di Prignitz, nel Land Brandeburgo, con le cui autorità amministrative la Provincia autonoma di Trento avvierà un percorso di collaborazione e scambio di buone pratiche relative alle politiche di benessere familiare. A tale scopo i primi giorni di giugno la vice sindaco di Wittenberge Waltraud Neumann e il presidente della Provincia firmeranno a Trento una lettera d´intenti. Della nuova collaborazione aperta, ora anche sul piano internazionale, dalla Provincia di Trento relativamente alle politiche per il benessere delle famiglie si è parlato stamane in Giunta provinciale. Nella città di Wittenberge e nell’annesso Circondario rurale (Landkreis) di Prignitz del Land Brandeburgo, i comparti del turismo e dell’economia alimentare sono fortemente rappresentati e caratterizzati dalla presenza di piccole e medie imprese. I due comparti tedeschi si caratterizzano per il sussistere di forti oscillazioni della presenza di lavoro su base settimanale o di orario giornaliero. Questi due elementi, ovvero la dimensione delle imprese e le specifiche caratteristiche degli orari di lavoro, rappresentano una particolare sfida: realizzare in tali comparti una buona conciliazione tra lavoro e famiglia secondo linee complementari a quelle in corso di realizzazione in Trentino. Le modalità, gli obiettivi e i contenuti della cooperazione che potrà svilupparsi in tale ambito saranno definiti attraverso specifici accordi e protocolli da sottoporre all’autorizzazione delle rispettive autorità nazionali.  
   
   
FVG, FAMIGLIA: AUMENTATO VALORE ISEE SU BASE AGGIORNAMENTO ISTAT  
 
Udine, 20 maggio 2014 - Il valore dell´indicatore di situazione economica equivalente (Isee) è stato portato dai 21.838,41 a 21.969,44 sulla base della variazione Istat (pari allo 0,6 per cento) dell´indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, registrata a gennaio di quest´anno. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute, Integrazione sociosanitaria, Politiche sociali e Famiglia, Maria Sandra Telesca, che ricorda come, nello specifico, il provvedimento riguarda l´attuazione degli interventi previsti dalla Lr 11/2006 a sostegno della famiglia e della genitorialità. La Regione infatti, al fine di assicurare la tutela, la cura e la dignità dei figli minori e di prevenire possibili situazioni di disagio sociale ed economico, interviene a sostegno del genitore affidatario, nei casi di mancata corresponsione delle somme destinate al mantenimento, purché l´Isee in possesso di quest´ultimo corrisponda al limite aggiornato annualmente in base, appunto, alla variazione dell´Istat.  
   
   
PATTI GENERAZIONALI E DONNE VITTIME DI VIOLENZA: NUOVI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO  
 
Trento, 20 maggio 2014 - Contratti di solidarietà e patti generazionali e donne vittime di violenza: questi gli ambiti interessati dalla decisione assunta ieri dalla Giunta provinciale su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro, a modifica del Piano degli interventi di politica del lavoro 2011-2013. Fra le altre cose, è stato deciso l’inserimento, tra le categorie di soggetti svantaggiati destinatari degli interventi di politica del lavoro, delle donne vittime di violenza. Esse beneficeranno di tutti i trattamenti previsti a favore delle persone svantaggiate, compresi gli incentivi all’assunzione ed i tirocini e potranno godere di un sostegno finanziario anche maggiore nel caso dell´inserimento lavorativo in cooperative. Il tutto si inquadra negli sforzi che la Provincia sta realizzando nel campo del lavoro, favorendo i giovani in cerca di un impiego, allargando ove possibile il ventaglio degli interventi e il bacino di utenza, ma anche ottimizzando l´uso delle risorse disponibili. Con la delibera di oggi sono state dunque apportate alcune modifiche al vigente Piano degli interventi di politica del lavoro per il triennio 2011-2013, introducendo da un lato alcuni aggiustamenti alla disciplina degli interventi per l’incremento dell’occupazione mediante contratti di solidarietà e patti generazionali e prevedendo dall´altro l’inserimento tra le categorie di soggetti svantaggiati destinatari degli interventi le donne vittime di violenza, recependo quanto stabilito con una precedente decisione del 4 aprile 2014. Per quanto riguarda il primo aspetto, ossia le modifiche agli interventi tramite contratti di solidarietà e patti generazionali, esse riguardano i seguenti aspetti: -la conferma della durata massima del contributo da erogare a favore del lavoratore che ha ridotto l’orario di lavoro, in applicazione di patti generazionali (quelli che coniugano l´accompagnamento alla pensione dei lavoratori prossimi al pensionamento con l´assunzione di un giovane). Il limite è pari ad un massimo di 36 mesi, salvo naturalmente che il lavoratore "uscente" non si pensioni prima; -la previsione di una verifica dell’orario di lavoro previsto nel contratto individuale dei lavoratori coinvolti nella riduzione dell´orario, nei sei mesi antecedenti la sottoscrizione del contratto a tempo parziale, al fine di evitare comportamenti opportunistici; -l’estensione del campo di applicazione degli interventi, limitato fino ad ora al settore privato, anche ai lavoratori assunti da soggetti pubblici con contratto di lavoro di natura privatistica. Resta confermato il limite massimo di riduzione della retribuzione in seguito alla riduzione dell´orario di lavoro, pari a 7.000 euro annui. Per quanto riguarda il secondo intervento, quello relativo alle donne vittime di violenza, esso si riferisce: -al loro inserimento all´interno della categoria dei soggetti svantaggiati destinatari di interventi di politica del lavoro; ciò comporta l’estensione alle donne vittime di violenza di tutti gli interventi previsti nel Documento degli interventi di politica del lavoro a favore delle persone svantaggiate, compresi gli incentivi all’assunzione ed i tirocini; -alla possibilità di utilizzare in favore delle donne vittime di violenza lo strumento del sostegno all´inserimento lavorativo in cooperative, con un intervento finanziario maggiore rispetto a quello previsto per la generalità degli svantaggiati (ovvero attraverso una percentuale di riconoscimento dei costi del lavoro, maggiorata di almeno 10 punti percentuali); -alla possibilità per le donne interessate, segnalate dai servizi sociali, di accedere all’intervento 19 - Progetti per l’accompagnamento alla occupabilità attraverso lavori socialmente utili - del Documento degli interventi di politica del lavoro.  
   
   
SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA (ZERO-3 ANNI) E PER LE SCUOLE DELL´INFANZIA PARITARIE (COMUNALI E PRIVATE): DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA OLTRE 11 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTO PER IL 2014.  
 
Bologna, 20 gennaio 2014 – “Nonostante i fondi nazionali per i servizi dedicati alla prima infanzia siano stati praticamente azzerati da oltre tre anni, la Regione Emilia-romagna ha deciso di mantenere invariato il finanziamento per quest’ambito, che per noi è fondamentale”. Così l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi ha commentato l’approvazione, da parte della giunta, di un “pacchetto” complessivo di oltre 11 milioni di euro destinato ai servizi per la prima infanzia (zero-tre anni) e alle scuole dell’infanzia paritarie (comunali e private). “I servizi per i piccoli e i piccolissimi – ha sottolineato l’assessore – rivestono un’importanza strategica, sicuramente per le famiglie che lavorano, ma prima di tutto per i bimbi stessi, per accompagnare e sostenere la loro formazione: richiedono quindi risorse costanti nel tempo”. Servizi educativi zero-tre anni Sullo stanziamento complessivo, 7 milioni e 250mila euro sono destinati a nidi, micronidi, piccoli gruppi educativi e servizi integrativi per la fascia zero-tre. Di questi, 6.312.720 euro verranno ripartiti sui territori provinciali sulla base del numero dei bambini iscritti. La parte di finanziamento rimanente servirà per qualificare ancora di più l’intero sistema educativo attraverso la funzione del coordinamento pedagogico (607.000 euro) e la formazione degli operatori (330.280 euro). Le risorse per la qualificazione saranno ripartite sulla base del numero dei servizi presenti, con una quota uguale per tutte le Province e sulla base del numero dei coordinatori, mentre le risorse per la formazione verranno divise in base al numero degli operatori. Sempre più qualità nei servizi con il percorso di auto ed etero valutazione Nel programma 2014 viene chiesto alle Province di orientare i piani di formazione e il sostegno dei coordinamenti alla realizzazione di un percorso sperimentale di auto ed etero valutazione, finalizzato a un controllo costante della qualità dei servizi. A completamento del sistema dei servizi zero-3 anni, va sottolineato infatti l’avvio e il consolidamento del percorso di valutazione dei servizi: in base a quanto previsto da un’apposita delibera di giunta, è stata ampiamente condivisa la metodologia e l’avvio della sperimentazione di autovalutazione dei servizi in tutti i territori, con il coinvolgimento di operatori, personale non educativo e coordinatori pedagogici. Come d’accordo con gli enti locali, è previsto per i prossimi mesi uno stanziamento regionale di altri 400mila euro: consentirà, già dall’anno scolastico 2014-2015, di avviare concretamente il percorso integrato di auto ed etero valutazione. Servizi 3-6 anni: risorse 2014 per le scuole paritarie (comunali e private) In Emilia-romagna il sistema dei servizi per la fascia 3-6 anni prevede finanziamenti per la qualificazione e il miglioramento delle scuole dell’infanzia appartenenti al sistema nazionale (come previsto dalla legge regionale 26 del 2001) e si basa sulla sottoscrizione di intese triennali tra Regione, enti locali e associazioni regionali di gestori, e al tempo stesso sui programmi triennali che stabiliscono priorità e criteri di finanziamento. L’assessore Marzocchi ha ribadito a questo proposito “il grande valore del sistema integrato delle scuole dell’infanzia, formato dalle scuole paritarie e dalle scuole statali: insieme riescono ad accogliere i bambini della regione, condividendo esperienze e percorsi educativi importanti”. I programmi regionali puntano ad accrescere la qualità dell’offerta educativa e a promuovere il raccordo tra le scuole dell’infanzia, i servizi zero-3 anni e la scuola dell’obbligo. Anche quest’anno vengono ripartiti tra le Province complessivamente 4 milioni e 20mila euro, con tre obiettivi precisi: qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione, in particolare delle scuole dell’infanzia paritarie (e dunque comunali e private); miglioramento complessivo delle scuole dell’infanzia paritarie private; sostegno a figure di coordinamento pedagogico, destinato ai soggetti firmatari delle intese.  
   
   
AOSTA, IMPRESA IN AZIONE, LA QUARTA EDIZIONE VA ALLE RAGAZZE DI “PAREST JA”  
 
Aosta, 20 maggio 2014 - Si chiama "Elusion" ed è un profumo coprente, pensato per la donna che lavora e sente la necessità di nascondere gli odori degli ambienti lavorativi. Il prodotto, realizzato dall’impresa Parest J. A, creata dalle ragazze del secondo anno del corso formativo "Bien-etre, Bien Faire: servizi di acconciatura ed estetica", si è aggiudicato giovedì 15 maggio la quarta edizione del progetto “Impresa in azione”. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro e finanziata dal Por Competitività Regionale 2007/13, è stata realizzata da Vallée d’Aoste Structure – Pépinières d’Entreprises, in stretta collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Valle d’Aosta. Francesco Fionda, funzionario dell’Assessorato delle attività produttive - <Gli obiettivi di questa iniziativa erano di stimolare i ragazzi a credere in un progetto, quindi mettersi in gioco su un progetto imprenditoriale, creandolo dall’inizio, e fare in questo un gruppo di lavoro, quindi vedere collettivamente come si può realizzare un’idea imprenditoriale con l’aiuto di tutti, mettendoci creatività, talento e motivazione. E i riscontri sono eccellenti perché come possiamo vedere l’Assessorato Attività produttive organizza da diversi anni questa iniziativa e ogni anno c’è da parte dei ragazzi una risposta in termini di entusiasmo e di creatività>. All’iniziativa hanno aderito quest’anno l’Institut Agricole Régional di Aosta, l’Istituzione Scolastica “Don Bosco”di Châtillon e Projet Formation con i corsi biennali di qualifica professionale per estetista e parrucchiera. I tre progetti sono stati presentati giovedì 15 maggio in piazza Chanoux. Lo Iar ha dato vita all’impresa “Il sapore dei monumenti” che propone un servizio per valorizzare i prodotti tipici valdostani associandoli ai monumenti di origine romana e medievale, presenti nella città di Aosta. Il tutto utilizzando delle innovazioni tecnologiche. Si chiama invece Ifg Ja l’idea imprenditoriale dei ragazzi del terzo anno dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato Don Bosco di Chatillon. Gli studenti del corso di falegnameria hanno dato vita all’orologio Sole e Luna e al tavolo a pistone “Salomone”. Infine le ragazze del corso professionale in estetista e parrucchiere, vincitrici dell’edizione 2014, hanno realizzato un profumo con essenze totalmente naturali, principalmente a base di agrumi, noti per le loro proprietà coprenti. Le ragazze della Parest Ja rappresenteranno ora la Valle d’Aosta alla finale nazionale in programma a Milano nel mese di giugno. Ilenia Tripodi, amministratore delegato della Parest Ja - <Una grande emozione comunque, anche vincere è stato davvero tanto bello. Abbiamo imparato molte cose sull’aspetto finanziario, nell’ambito chimico, è stata un’esperienza eccellente. Ci siamo informate, abbiamo fatto anche ricerche di mercato, comunque tutte cose che nel nostro lavoro potrebbero servire più avanti. Comunque, essendo parrucchiere ed estetiste, ci siamo adattate ai nostri lavori, trovando qualcosa che nel mercato mancava, ed è stata una soddisfazione>. All’iniziativa, che fa parte delle attività organizzate per la Festa dell’Europa, ha preso parte anche il Centro Europe Direct della Valle d’Aosta, presente giovedì 15 maggio in piazza Chanoux con un banchetto informativo.