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26 NOVEMBRE 2001

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WORKSHOP DELL'UE SUL BENCHMARKING DELLE STRATEGIE PER LE PMI CHE SI CONVERTONO AL DIGITALE

Bruxelles, 26 novembre 2001 - Il 21 e 22 gennaio 2002 si terrà a Bruxelles un workshop dell'Ue sul benchmarking delle strategie locali e regionali per assistere le Pmi che si convertono ai sistemi digitali. Il Comitato delle regioni e la Commissione europea sono i promotori di questo workshop che studierà le strategie e le azioni principali varate dai governi e dalle autorità regionali e locali, al fine di aiutare le Pmi ad accrescere il loro ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La manifestazione intende: presentare un'ampia panoramica delle attuali iniziative politiche a sostegno dell'e-business rivolte alle Pmi degli Stati membri; presentare il proposto quadro analitico e gli indicatori di benchmarking suggeriti per valutare tali iniziative politiche; invitare tutti i partecipanti a contribuire al completamento del profilo delle principali politiche in materia di e-business rivolte alle Pmi, fornendo informazioni sulle più importanti attività regionali/locali nel loro settore. Il workshop vedrà la partecipazione di politici che si occupano di e-business a livello nazionale, regionale e locale, nonché di associazioni di Pmi, rappresentanti del mondo accademico, analisti politici ed esperti appartenenti ad organizzazioni internazionali. Per informazioni: Lordana Eleftheriadou Dg Imprese Commissione europea E-mail lordana.eleftheriadou@cec.eu.int

I RISULTATI DI UN'INDAGINE STATUNITENSE INVITANO A DEDICARE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE COMPETENZE SCIENTIFICHE
Bruxelles, 26 novembre 2001 - Mentre in Europa prende slancio l'iniziativa volta a garantire che sempre più giovani comprendano e partecipino alla scienza, obiettivo esemplificato dalla Settimana della scienza organizzata dalla Commissione europea e dalla sua comunicazione sull'apprendimento lungo l'arco della vita, nuove cifre di un'indagine condotta negli Usa hanno dimostrato una preoccupante diminuzione presso i giovani statunitensi delle competenze e dell'interesse nei confronti della scienza. I risultati degli esami nelle discipline scientifiche sostenuti negli Usa sono scesi con un margine che il segretario di Stato all'Istruzione, Rod Paige, ha definito "significativo". Egli ha fatto riferimento ai risultati in tali discipline relativi al 2000, i quali hanno mostrato che il 47 per cento degli studenti statunitensi in possesso della maturità hanno ottenuto un punteggio inferiore al cosiddetto livello "di base". L'indagine, che viene condotta ogni quattro anni, ha dimostrato che, se da un lato non c'è stato alcun cambiamento nel punteggio ottenuto dai ragazzi del quarto e ottavo grado (circa 9 e 13 anni rispettivamente), dall'altro il punteggio degli studenti di dodicesimo grado (ragazzi delle scuole superiori di circa 17-18 anni) è in diminuzione. "Se i nostri laureati hanno meno conoscenze scientifiche rispetto ai loro predecessori di quattro anni fa, allora le nostre speranze per un ventunesimo secolo più prestante diminuiranno, proprio quando ne abbiamo più bisogno", ha dichiarato Paige, aggiungendo che questi risultati mettono in pericolo non solo la futura economia del paese, ma anche la sicurezza nazionale. Un'altra conclusione degna di nota scaturita dall'indagine è stata la riduzione del divario relativo alle differenze tra gli studenti di razza bianca e quelli di etnie minoritarie, dovuta però in larga parte al calo dei risultati degli studenti bianchi. Il segretario di Stato Paige ha evidenziato l'attuale dipendenza del paese da migliaia di scienziati provenienti da oltreoceano ed ha ammonito che questa situazione rappresenta la prova di "qualcosa che non va". Egli è pronto ad impegnarsi nell'attuazione di misure volte ad affrontare la questione, compreso l'innalzamento degli standard d'insegnamento e la semplificazione dell'accesso alla professione di docente per gli ex impiegati dei servizi militari. La notizia relativa a tali dati, che sono basati sui risultati ottenuti da 240.000 studenti, è giunta poco dopo la stesura di una relazione da parte dei senatori statunitensi, nella quale concludevano che "l'esigenza di capitale umano di elevata qualità nella scienza, la matematica e l'ingegneria non è stata ancora soddisfatta".

UNA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PERMANENTE PROMUOVE LE COMPETENZE DI BASE
Bruxelles 26 novembre 2001 - Il 21 novembre, la Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla creazione di uno spazio europeo per l'istruzione e la formazione permanente, che punta a sviluppare le competenze di base necessarie in un'economia fondata sulla conoscenza. Tale comunicazione è stata approvata a seguito di una proposta avanzata dal commissario per l'Istruzione Viviane Reding e dal commissario per l'Occupazione e gli Affari sociali Anna Diamantopoulou. La Reding ha affermato che, nel 2000, solo il 10 percento degli europei in età lavorativa ha partecipato a corsi di formazione, e ha avvertito che questa bassa acquisizione di competenze minaccia la capacità dell'Europa di stare al passo con il rapido cambiamento di un'economia fondata sulla conoscenza. Secondo il Commissario, "evidentemente questo non basta e, se non agiamo, gli europei avranno difficoltà a integrarsi nell'economia internazionale e in società in cui le conoscenze e le competenze stanno diventando sempre più rapidamente obsolete". La Reding ha aggiunto che la comunicazione fornisce agli Stati membri e agli attori economici e sociali gli strumenti per investire al meglio nei corsi di formazione, nelle risorse umane e, di conseguenza, in un benessere sostenibile. "Uno dei prossimi provvedimenti potrebbe essere lo sviluppo di reti transeuropee per lo scambio di conoscenze, anche in campo scientifico, allo scopo di aumentare la competitività delle nostre risorse umane". Secondo il commissario Diamontopoulou, l'iniziativa risponde a un'esigenza di intervento date le mutevoli condizioni attuali. "Se vogliamo stare al passo con gli sviluppi che riguardano la tecnologia, la globalizzazione, l'invecchiamento della popolazione e le nuove pratiche commerciali, dovremmo prestare un'attenzione particolare alla formazione sul luogo di lavoro, una dimensione importante nella nostra strategia per l'apprendimento lungo l'intero arco della vita". La comunicazione adottata dalla Commissione fa seguito a un'ampia consultazione europea, a cui hanno partecipato 12.000 persone. La Commissione propone di formare un gruppo di alto livello con rappresentanti dei ministeri responsabili per la formazione permanente, allo scopo di rinsaldare la collaborazione tra la Comunità e gli Stati membri. La comunicazione definisce sei messaggi chiave per garantire il successo delle strategie educative e formative, tra cui la costituzione di partenariati a vari livelli tra decisori nazionali, regionali e locali, tra autorità pubbliche e istituti d'istruzione, e infine tra aziende e partner sociali come i centri di ricerca. Inoltre, la comunicazione chiede di ridefinire le competenze di base secondo un'analisi dei requisiti necessari per l'apprendimento in una società fondata sulla conoscenza, nonché un "aumento sostanziale degli investimenti pubblici e privati nel settore dell'istruzione". Il documento spiega che si potrebbe raggiungere tale risultato ridistribuendo le risorse esistenti, incoraggiando gli investimenti di nuovi partner e introducendo nuovi incentivi fiscali per chi intraprende corsi di formazione, anziché aumentare i bilanci pubblici. La comunicazione propone anche misure per rendere più accessibili e visibili le offerte di formazione, per esempio creando centri locali e facilitando l'apprendimento sul luogo di lavoro. In tale contesto, si richiede un impegno particolare per gruppi come minorità etniche, persone disabili e residenti in zone rurali. La comunicazione invita a prendere provvedimenti per elevare il profilo dell'apprendimento, promuovere la cultura della formazione, introdurre indicatori e controlli di qualità per valutare i progressi compiuti e premiare i risultati. Il documento definisce misure a sostegno delle strategie di istruzione e formazione permanente. Nel 2003, la Commissione introdurrà un meccanismo transnazionale per accumulare le qualifiche analogamente a quanto avviene nelle università con il Sistema europeo di trasferimento dei crediti formativi (Ects). Entro la fine del prossimo anno, la Commissione introdurrà anche un "portafoglio" specifico con cui presentare le qualifiche e le competenze. Per il 2002, infine, la Commissione intende lanciare un sito web sulle offerte di formazione disponibili negli Stati membri dell'Ue e nei paesi candidati, nonché costituire un forum di orientamento europeo per incoraggiare lo scambio di buone prassi. Secondo la comunicazione, l'iniziativa "Innovazione 2000" della Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo d'investimento potrebbero essere impiegati per sostenere le attività di formazione permanente, assieme agli stanziamenti comunitari per le regioni e gli obiettivi sociali, come il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE). Inoltre, la Commissione intende incoraggiare il controllo di qualità mediante la concessione di un'etichetta europea. Nel 2003, la Commissione relazionerà al Consiglio europeo e al Parlamento europeo sui progressi compiuti in materia di istruzione e formazione permanente negli Stati membri e a livello comunitario. La comunicazione rientra nel contributo della Commissione, in vista del Consiglio europeo che si terrà a Barcellona nel marzo 2002, e costituisce una risposta al vertice di Feira del giugno 2000, che invitava la Commissione e gli Stati membri a definire una strategia di accesso all'istruzione e alla formazione permanente per tutti gli europei. Attualmente, nell'Ue sono in corso diverse iniziative per migliorare l'apprendimento lungo l'intero arco della vita, tra cui il piano d'azione "eLearning", volto a incrementare l'impiego delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella didattica. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web:
http://www.europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/index_en.htm

DIVENTA OPERATIVA INA VITA INA SI FONDE IN GENERALI LE AZIONI INA SARANNO NEGOZIATE IN BORSA FINO AL 30 NOVEMBRE DAL 3 DICEMBRE SARANNO MESSE A DISPOSIZIONE LE NUOVE AZIONI GENERALI
Trieste/Roma, 26 novembre 2001. Sono stati stipulati il 23 novembre a Roma l'atto di conferimento del ramo d'azienda Vita dell'Ina alla controllata Ina Vita e l'atto di fusione per incorporazione di Ina in Assicurazioni Generali, in attuazione di quanto deliberato lo scorso luglio dalle Assemblee degli Azionisti delle due società. Il conferimento avrà effetto dal 30 novembre 2001, mentre gli effetti della fusione decorreranno dal 1° dicembre 2001. Le due operazioni rientrano nel più ampio disegno di riorganizzazione del Gruppo in Italia, imperniato su "società-prodotto" dotate di propria autonomia tecnica e commerciale, e centri di servizio comuni in cui sono accorpate le funzioni amministrative, finanziarie, i servizi informatici e di liquidazione danni. Il nuovo modello organizzativo consente di creare una struttura più lineare, in cui le compagnie assicurative e le società di servizi comuni in Italia fanno capo direttamente ad Assicurazioni Generali. L'avvio dell'operatività di Ina Vita Con il conferimento del ramo d'azienda vita a Ina Vita, diverrà quindi pienamente operativa la nuova società che, per effetto della fusione di Ina in Generali, diventerà una controllata diretta della Capogruppo Assicurazioni Generali. A fronte del conferimento, costituito tra l'altro dalle riserve tecniche, dagli attivi e passivi correlati e ulteriori cespiti o elementi idonei a garantire la copertura del fabbisogno relativo al margine di solvilibità, Ina Vita aumenterà il proprio capitale sociale attraverso l'emissione di 258.228.450 nuove azioni, del valore nominale di 1 euro ciascuna, al prezzo complessivo di 4,6 euro di cui 3,6 euro a titolo di sovrapprezzo. L'assemblea ordinaria degli azionisti di Ina Vita, riunitasi oggi a Roma, ha poi nominato il nuovo consiglio di amministrazione per il triennio 2001-2003, composto da Fabio Cerchiai, Presidente, Gerardo Broggini, Tommaso di Tanno, Paolo Pedrazzoli e Paolo Salvadori, consiglieri. È stato rinnovato per lo stesso triennio 2001-2003 il collegio sindacale, nominando Presidente Gianfranco Barbato, Sindaci effettivi Luca Savino e Giuseppe Alessio Vernì, Sindaci supplenti Corrado Giammattei e Roberto Lonzar. Al termine dell'assemblea, il consiglio di amministrazione ha conferito al Presidente Fabio Cerchiai anche la carica di Amministratore Delegato fino al 31 dicembre 2001. A partire dal 1° gennaio 2002, la responsabilità gestionale della compagnia sarà assunta da Giuseppe Rosnati, nominato direttore generale della società. Lo stesso consiglio ha inoltre nominato Vicepresidente Gerardo Broggini. La fusione di Ina in Generali Per effetto della fusione di Ina in Generali, le azioni Ina possedute da azionisti diversi da Generali saranno annullate e sostituite con azioni Generali di nuova emissione, con godimento regolare dal 1° gennaio 2001. Generali procederà dunque all'emissione di 22.284.725 azioni ordinarie (pari all'1,7% del capitale sociale post-fusione) con valore nominale di 1 Euro cadauna, da assegnare secondo il rapporto di cambio di 1 azione Generali ogni 15,08 azioni Ina possedute. Le azioni Ina di proprietà Generali saranno annullate senza sostituzione. Qualora, in applicazione del rapporto di cambio, agli azionisti INA fosse attribuito un numero non intero di azioni Generali, l'eventuale frazione di azione verrà monetizzata per un controvalore calcolato sulla base della media dei prezzi di riferimento del titolo Generali registrati dal 26 al 30 novembre 2001. Gli azionisti Ina avranno comunque facoltà di acquistare una azione Generali al prezzo corrispondente alla media citata, facoltà esercitabile esclusivamente nel periodo dal 3 al 21 dicembre 2001. Nessun onere verrà posto a carico degli azionisti INA in relazione alle citate operazioni. Banca Generali svolgerà le funzioni previste quale intermediario incaricato. Le azioni Ina saranno negoziate in Borsa fino al 30 novembre 2001 e saranno poi revocate dalla quotazione a decorrere dal 3 dicembre, primo giorno di Borsa aperta successivo a quello di efficacia della fusione. A partire dalla stessa data saranno messe a disposizione degli aventi diritto, in quanto automaticamente quotate e negoziabili in Borsa, le nuove azioni Generali. La fusione non determinerà effetti significativi sul bilancio consolidato della Capogruppo, essendo Ina posseduta per il 94,217% e già consolidata con il metodo integrale.

WIND: NON È STATA COSTITUITA NESSUNA NUOVA BANCA TRA WIND E BANCA SELLA
Roma, 23 novembre 2001 - In merito alle notizie di stampa sui progetti di Wind e Banca Sella per iniziative congiunte, Wind precisa quanto segue. Wind e Banca Sella hanno siglato il 3 agosto scorso un accordo per rendere accessibili su tutti i telefoni cellulari servizi bancari e finanziari: l'intesa ha portato alla costituzione della società finanziaria Mobilmat (85% Wind, 15% Banca Sella) - che non è una banca, ma un circuito per micropagamenti - con il compito di fornire a partire dalle prossime settimane servizi per transazioni sicure dal telefono cellulare e via Internet, basati sulla tecnologia convergente Wind di comunicazione fissa e mobile. In tutta Europa - anche in Italia - le società di telecomunicazioni e gli istituti bancari hanno avviato o stanno avviando progetti analoghi. E' poi allo studio, sempre con Banca Sella, un progetto di ampliamento dell'offerta per consentire la predisposizione di servizi appositamente concepiti per la distribuzione sul "circuito" gestito da Mobilmat. E' stato avviato l'iter per la valutazione delle caratteristiche del progetto, che sarà definito a valle delle analisi di mercato attualmente in corso, e per l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni nel rispetto delle vigenti norme di legge.

SANPAOLO IMI ACQUISISCE UNA PRIMA QUOTA DI BANKA KOPER LA QUARTA BANCA SLOVENA
Torino, 23 novembre 2001 - Una prima quota del 15% di Banka Koper, quarta banca della Slovenia per total assets, è stata oggi acquisita da Sanpaolo Imi. Gli accordi originari fra il Gruppo italiano e i principali azionisti della banca di Capodistria prevedevano infatti che, in attesa del lancio di un'Opa, Luka Koper, la società che gestisce il porto locale e che detiene il 32,4% della Banca - una volta che Sanpaolo Imi.avesse ottenuto l'autorizzazione dalla Banca d'Italia - avrebbe trasferito entro l'anno una partecipazione del 15%, apportando poi all'Opa tutte le restanti azioni. Sanpaolo Imi.ha già provveduto nei giorni scorsi, dopo aver ottenuto l'autorizzazione della Banca d'Italia, a richiedere l'autorizzazione all'acquisizione del controllo di Banka Koper alla Banca Centrale slovena, nonché, oggi, a depositare il prospetto informativo relativo all'Offerta presso la locale Autorità che presiede al controllo dei mercati e a presentare la documentazione a fini antitrust all'Ufficio Concorrenza. Come già annunciato il 30 ottobre scorso, l'Opa, che verrà lanciata nei prossimi giorni, fissa per ogni azione un prezzo di 101.971,72 talleri (pari a circa 470 Euro), per una valorizzazione complessiva della banca di 54,2 miliardi di talleri (circa 244 milioni di Euro). L'Offerta rimarrà aperta 60 giorni e, tenuto conto dei tempi tecnici richiesti, dovrebbe perfezionarsi all'inizio del 2002. La quota del 15% è stata acquisita da Sanpaolo Imi.allo stesso prezzo dell'Offerta. A fronte dell'Offerta gli azionisti di controllo conferiranno una quota pari almeno al 52% del capitale della banca e potranno disporre di un'opzione put (allo stesso prezzo dell'Opa incrementato degli interessi ed al netto dei dividendi) di durata quinquennale. L'azionariato di Banka Koper è oggi così ripartito: Luka Koper, società per la gestione del porto di Capodistria 32,4%; Istrabenz, società petrolifera 29,9%; Intereuropa, società locale di spedizioni 20%; flottante (+ azioni proprie per circa il 2%) 17,7%.

FUSIONE PER INCORPORAZIONE DELLA SOCIETÀ BANCARIA DEL NORDEST S.P.A. - FINANZIARIA DI PARTECIPAZIONI DEL GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI VICENZA
Vicenza, 26 novembre 2001 - In riferimento alle notizie stampa del 25 settembre ultimo scorso la Bpv p rende noto che le Assemblee straordinarie della Banca Popolare di Vicenza S.c.p. a r.l. e della Società Bancaria del Nordest S.p.A., rispettivamente in data 10 novembre 2001 e 6 novembre 2001, hanno deliberato di approvare il progetto di fusione per incorporazione della Società Bancaria del Nordest S.p.A. - finanziaria di partecipazioni del Gruppo Bancario Banca Popolare di Vicenza - nella Banca Popolare di Vicenza, che ne detiene l'intero capitale sociale. Con tale operazione si darà attuazione al programma di razionalizzazione e accentramento delle partecipazioni detenute dal Gruppo Banca Popolare di Vicenza in capo alla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. La suddetta Assemblea straordinaria dei soci della Banca Popolare di Vicenza, tenutasi in data 10 novembre 2001, ha altresì deliberato: 1. la conversione del capitale sociale in Euro mediante determinazione del valore nominale unitario delle azioni da Lire cinquemila in tre Euro e conseguente delibera di aumento gratuito del capitale sociale, da effettuarsi mediante parziale utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni; conseguente conversione da Lire 2.000.000.000.000 in Euro 1.032.913.797,00 dell'importo del controvalore massimo delle obbligazioni interamente o parzialmente convertibili in azioni ordinarie e/o obbligazioni con warrant che il Consiglio di Amministrazione ha facoltà di emettere entro il 30 novembre 2004; conseguente modifica dell'art. 5 dello Statuto Sociale; 2. l'adeguamento dello Statuto Sociale al nuovo sistema di gestione accentrata degli strumenti finanziari dematerializzati di cui al decreto Legislativo 24 giugno 1998 n. 213. 3. ulteriori modifiche dello Statuto Sociale, tendenti a chiarire ulteriormente il contenuto del testo statutario.

IL CALENDARIO DI NEGOZIAZIONE 2002 PER I MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA
Milano, 26 novembre 2001 - Borsa Italiana S.p.A., dopo il consueto processo di consultazione del mercato che ha coinvolto tutte le Associazioni di categoria, ha definito il calendario di negoziazione per l'anno 2002 per i propri mercati regolamentati. Il calendario si basa sullo stesso principio che ha guidato la definizione di quelli degli anni precedenti: garantire continuità nei servizi di negoziazione agli investitori professionali, esteri e, in generale, agli investitori interessati a negoziare anche in alcune date festive per il calendario civile italiano, evitando nel contempo sedute caratterizzate da un insufficiente flusso di ordini, con conseguenti effetti negativi sul processo di price discovery. Con riferimento ai comparti diurni dei mercati Borsa e Nuovo Mercato, al Mercato Ristretto, al Mercato dei Derivati azionari (Idem) e al Mercato dei contratti derivati su tassi di interesse (Mif), l'adozione del principio in discussione porta Borsa Italiana a riproporre per il 2002 le stesse giornate di chiusura previste per l'anno in corso, adattandole alla diversa disposizione delle giornate feriali. Per i soli comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah) e Nuovo Mercato (Tahnm) si estende la chiusura - già prevista nei giorni di chiusura dei rispettivi comparti diurni, nelle sedute serali precedenti giornate di chiusura infrasettimanale e in occasione dell'ultimo giorno di negoziazione dell'anno - alle sedute serali dei giorni infrasettimanali di Borsa aperta in corrispondenza di festività nazionale e al venerdì 16 agosto. In particolare, il calendario di negoziazione per il 2002 dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana si articola nelle seguenti giornate di chiusura: per i comparti diurni dei mercati Borsa e Nuovo Mercato, per Mercato Ristretto, Idem e Mif, oltre alle giornate di sabato e domenica: 1° gennaio, 29 marzo (venerdì Santo), 1° aprile (lunedì dell'Angelo), 1° maggio, 15 agosto, 24 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre e 31 dicembre; per i comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah) e Nuovo Mercato (Tahnm), oltre alle giornate di sabato e domenica: 1° gennaio, 28 marzo, 29 marzo (venerdì Santo), 1° aprile (lunedì dell'Angelo), 25 aprile, 30 aprile, 1° maggio, 14 agosto, 15 agosto, 16 agosto, 1° novembre, 23 dicembre, 24 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre, 30 dicembre (seduta serale corrispondente all'ultimo giorno di negoziazione), 31 dicembre. In allegato il calendario di negoziazione dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana completato con le relative scadenze tecniche (date di stacco cedola e scadenze dei contratti derivati e dei premi). Il calendario è disponibile anche sul sito Internet di Borsa Italiana all'indirizzo:
www.borsaitalia.it/ita/servizi/calendarioeorari

OLIVETTI: PIENO SUCCESSO DELL'AUMENTO DI CAPITALE E DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE SOTTOSCRITTO OLTRE IL 99% DELL'OFFERTA 38% IN AZIONI E 62% IN OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI
Ivrea, 23 novembre 2001 - Si è conclusa con pieno successo l'Offerta in opzione di azioni o obbligazioni convertibili Olivetti, deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Società il 13 ottobre 2001. Sulla base dei dati provvisori pervenuti da Monte Titoli, le sottoscrizioni effettuate durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 5 novembre e terminato oggi, sono state superiori al 99% delle 3.904.336.573 azioni o obbligazioni convertibili offerte (al prezzo di sottoscrizione di 1 euro), di cui il 38% in azioni e il 62% in obbligazioni convertibili. I dati definitivi saranno disponibili all'inizio della prossima settimana; successivamente i diritti rimasti inoptati saranno offerti in Borsa nei termini di legge e le relative date d'asta verranno comunicate tramite avviso pubblicato in tempo utile sui principali quotidiani. sintesi dei termini e delle condizioni dell'offerta - Il numero effettivo di azioni o di obbligazioni convertibili offerte è pari a complessivi 3.904.336.573 titoli, per un controvalore di 3.904.336.573 euro. Le azioni e le obbligazioni, del valore nominale di 1 euro, hanno le seguenti caratteristiche: Azioni: prezzo di sottoscrizione: 1 euro per azione; godimento 1° gennaio 2001. Obbligazioni: Denominazione: "Olivetti 1,5% 2001-2010 convertibile con premio al rimborso"; data di emissione: 23 novembre 2001 scadenza: 1° gennaio 2010; valore nominale: 1 euro; tasso di interesse: 1,5% annuo corrisposto annualmente a partire dal 1° gennaio 2003; premio di rimborso a scadenza: 18,37825% lordo del valore nominale delle obbligazioni; rendimento effettivo a scadenza: 3,5% annuo lordo; periodo di conversione: 22 gennaio 2002 - 15 dicembre 2009. L'operazione è garantita da Banca Imi, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Bnp Paribas, Intesabci S.p.A., J.P. Morgan Securities Ltd., Lehman Brothers International (Europe), Mediobanca S.p.A., Mediocredito Centrale (Gruppo Banca di Roma), Merrill Lynch, Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Unicredit Banca Mobiliare S.p.A.. Lazard&C., in qualità di advisor, ha assistito Olivetti nell'organizzazione dell'operazione.

POLIGRAFICA SAN FAUSTINO: PRESENTATI ALLA COMUNITA' FINANZIARIA I DATI SULLA SEMESTRALE 2001 E TERZO TRIMESTRE DELL'ESERCIZIO IN CORSO. INVESTIMENTI INTERNI FOCALIZZATI SULLA RICONFIGURAZIONE DELLA CATENA DEL VALORE
Milano, 26 novembre 2001 - Poligrafica S. Faustino ha incontrato lo scorso 23 novembre presso Borsa Italiana S.p.A. la Comunità Finanziaria presentando i dati del I semestre 2001 e i dati relativi al terzo trimestre dell'esercizio in corso. I ricavi netti consolidati del III trimestre 2001 sono pari a lire 13.012 milioni (Euro 6,72 milioni) e aumentano del 6% rispetto al III trimestre 2000 (Euro 6,35 milioni); il margine operativo lordo è pari a lire 1.288 milioni (Euro 0,67 milioni), triplicato rispetto al III Trimestre 2000 (pari a euro 0,23 milioni); il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) al 30 settembre 2001 è pari a lire 3.888 milioni (euro 2,01 milioni) e si incrementa del 73,6% rispetto al dato progressivo al 30 settembre 2000 (euro 1,16 milioni); il risultato operativo consolidato (Ebit) trimestrale è pari a Euro 0,12 milioni (era negativo di euro 0,14 milioni nel 2000); il risultato trimestrale prima delle imposte è positivo e pari a euro 0,03 milioni (era negativo di euro 0,12 nel III trimestre 2000). Il risultato complessivo prima delle imposte al 30 settembre 2001 è pari a euro 0,31 milioni ed è in netta crescita rispetto al dato consolidato dei primi nove mesi dell'esercizio precedente (negativo di euro 0,11 milioni). Le vendite della capogruppo sono state pari a euro 6,54 milioni in aumento del 8% rispetto al III trimestre 2000 (euro 6,06 milioni). L'incidenza dei consumi e dei costi di lavorazione esterni, seguendo il trend positivo del I semestre, è diminuita rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, così come è proseguita la razionalizzazione della struttura produttiva che ha comportato un recupero di efficienza sul costo del personale. Questi fattori si sono tradotti in una significativa crescita del margine operativo lordo (Ebitda) pari a euro 0,65 milioni, raddoppiato rispetto al III trimestre 2000. Nonostante l'incremento dei canoni di locazione finanziaria e degli ammortamenti, il risultato operativo (Ebit) è positivo di euro 0,22 milioni, in notevole miglioramento rispetto al III trimestre 2000 in cui risultava sostanzialmente nullo. Il risultato prima delle imposte è positivo e pari a euro 0,14 milioni (era negativo di euro 0,04 milioni nel 2000). Riguardo alle società controllate: - Laser 5 S.r.l. (società controllata al 100%), la cui attività caratteristica comprende la progettazione grafica, i servizi di elaborazione grafica destinati alla stampa e al web, la fotografia digitale e la creazione di cataloghi virtuali, ha realizzato al 30 settembre 2001 un fatturato pari a euro 1,47 milioni, completamente realizzato nei confronti della holding. Il costo del personale (n.59 dipendenti) ha un'incidenza pari al 65% del fatturato. ll conto economico è in sostanziale pareggio. - Bb S.r.l. (società controllata al 100%), specializzata nell'e-commerce, già depositaria del marchio "Casarossi", ha focalizzato la sua attività sull'implementazione della piattaforma B2B ("Cantoalto") presentata per la prima volta nel mese di giugno alla fiera "Grafitalia" di Milano. Gli sviluppi commerciali del progetto "Cantoalto"- piattaforma di e-commerce dedicato ai prodotti personalizzati presso le aziende grafiche, le agenzie, gli studi grafici- saranno valutabili soltanto a partire dal prossimo esercizio. Il conto economico della società risente della attuale mancanza di ricavi e presenta una perdita di periodo pari a euro 0,04 milioni. - Mediattiva S.r.l. (web-agency partecipata al 91% da Poligrafica San Faustino e dal restante 9% dal management) costituita nel gennaio 2001 per lo sviluppo delle attività di e-business ha confermato anche nel terzo trimestre un andamento in crescita con vendite pari a euro 0,23 milioni (totali euro 0,68 milioni al 30 settembre 2001) ed un risultato complessivo ante imposte positivo per euro 0,07 milioni al 30 settembre 2001. - Inevision S.r.l. (società partecipata al 51% da Poligrafica S.Faustino S.p.a.) è completamente dedicata allo sviluppo delle piattaforme software di publishing multicanale destinate alla vendita a terzi ovvero allo sviluppo ed all'integrazione dei progetti "Cantoalto" e "Psf on Line". L'attività commerciale è iniziata (il fatturato al 30 settembre 2001 è pari a euro 0,08 milioni) con una perdita di euro 0,11 milioni al 30 settembre 2001. Posizionamento strategico - "Nei primi nove mesi dell'esercizio in corso - ha spiegato Anna Lambiase, Investor Relations Manager di Poligrafica S.Faustino S.p.A. - il Gruppo ha privilegiato una strategia "value", ponendosi l'obiettivo primario di migliorare la marginalità, prima ancora di valutare la crescita dimensionale esterna. Il mercato del "printing" vive una radicale evoluzione offerta dalle nuove tecnologie che richiede la riconfigurazione dell'intera catena del valore e conseguentemente del sistema di offerta per le aziende che gestiscono informazioni in senso lato, con la possibilità di ottenere importanti recuperi di efficienza. Ciò che Poligrafica S.Faustino sta costruendo all'interno, con le proprie risorse e competenze è un servizio innovativo per il mondo delle arti grafiche, che permetterà al Gruppo nei prossimi anni la rifocalizzazione sulla strategia "growth": Gli investimenti in tecnologia e in ricerca interna sono finalizzati alla realizzazione di un servizio a valore che richiede il "ridisegno" del processo di stampa presto rivendibile ai terzi. Nei primi nove mesi del 2001 il Gruppo ha realizzato ricavi pari a 22,4 milioni di Euro, in linea con i ricavi 2000, con una importante crescita della redditività a fronte di una elevato livello di patrimonializzazione. Riteniamo che per l'esercizio in corso l'andamento complessivo delle nostre attività possa confermare i recuperi di efficienza mantenendo il trend già evidenziato nei primi nove mesi. " Evoluzione del gruppo - " Stiamo capitalizzando tutte le nostre conoscenze per portare al mercato non più prodotti quanto servizi - ha spiegato Alberto Frigoli, Presidente di Poligrafica S.Faustino - Stiamo trasformando il nostro modo di fare business: vogliamo diventare la guida di migliaia di stampatori europei che non sono in grado di cogliere l'enorme opportunità che le nuove tecnologie stanno offrendo a noi, specialisti del printing: domani sarà più importante per noi trasferire le nostre conoscenze ai nostri attuali concorrenti prima ancora che direttamente ai clienti. Il nostro obiettivo è individuare nella transazione degli stampati, nell'atto di vendita, presentazione, preparazione, controllo, approvazione, la fase più critica nella catena del valore dello stampato. Grazie alle nostre conoscenze e all'uso di Internet stiamo cercando di ottimizzare tale anello debole e costosissimo. La nostra strategia consiste nell'utilizzare la tecnologia Internet per abbreviare e rendere molto più economico il processo di transazione dello stampato offrendo a terzi un sistema di gestione di pubblicazione multicanale. Siamo molto positivi sull'attività della nostra controllata Mediattiva che cresce sul mercato "e-business" con un'offerta sempre più qualificata". Mediattiva - Mediattiva, Web Agency operativa dal 2001, si occupa del business online delle aziende attraverso lo sviluppo e l'implementazione di applicazioni, web solution, computer graphic, web-design, marketing online. Bb s.r.l.: Cantoalto - Obiettivo di Cantoalto è innovare, semplificare e automatizzare i processi di acquisizione ordine e pre-stampa di materiale personalizzato per gli operatori del settore. Inevision - L'obiettivo di Inevision è lo sviluppo di un processo industrializzato scalabile e ad alto valore aggiunto per il publishing multicanale.

EDISON: NUOVA SCOPERTA DI GAS NATURALE IN EGITTO
Milano, 26 novembre 2001 - Edison e Bg Group hanno scoperto un nuovo campo a gas nella concessione Wddm (West Delta Deep Marine) situata al largo del delta del Nilo, in Egitto. Durante la prova di produzione, il pozzo esplorativo Saurus-1 ha erogato quasi un milione di metri cubi di gas al giorno. Il giacimento Saurus si trova nella parte occidentale del blocco Wddm, circa 120 chilometri a nord di Alessandria. Si tratta del tredicesimo pozzo consecutivo perforato con successo nell'area, che si conferma come una delle più prolifiche nell'off-shore del Mediterraneo. Dal 1995 ad oggi nel blocco West Delta Deep Marine sono state provate riserve per oltre 250 miliardi di metri cubi di gas, distribuite sui vari giacimenti della concessione. Le riserve dei giacimenti Scarab e Saffron sono già in fase di sviluppo e sono destinate al mercato egiziano, mentre quelle dei campi Simian, Sapphire, Sienna, Serpent e altri ancora saranno destinate all'esportazione sotto forma di GNL. In parallelo con lo sviluppo delle riserve già rinvenute prosegue l'esplorazione del blocco, che ha un potenziale residuo ancora molto elevato sia per gas naturale sia per grezzo e condensati.

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE GLI EMENDAMENTI ALLE PROPOSTE DEL 6PQ
Bruxelles, 26 novembre 2001 - Rudolf Kunze, attuale presidente di Eucar, ha accolto con grande entusiasmo le proposte emendate della Commissione riguardanti il sesto programma quadro (6Pq), considerato che sono stati aggiunti i trasporti di superficie quale futuro settore di ricerca. Eucar è stata fondata nel 1994, quale continuazione del precedente comitato congiunto di ricerca dei produttori europei di autoveicoli. Fra i membri figurano: Gruppo Bmw, DaimlerChrysler, Fiat, Ford Europa, Opel, Porsche, Psa Peugeot-Citroën, Renault, Gruppo Volkswagen e Volvo. Sin dalla pubblicazione delle proposte iniziali per il 6Pq, il gruppo aveva auspicato l'inclusione dei trasporti stradali, per i quali le proposte non indicavano riferimenti particolari. Nell'ambito della proposta rivista, adottata dalla Commissione in seguito al voto del Parlamento europeo che, il 14 novembre, ha approvato oltre 300 emendamenti, "il trasporto sostenibile di superficie" è stato aggiunto quale azione prevista nell'ambito della tematica prioritaria "sviluppo sostenibile". Un'altra azione prevista, "sistemi di energia sostenibili", include inoltre la ricerca sui carburanti alternativi e le pile a combustibile, comprese le applicazioni nei trasporti. "A mio parere, quando si parla di sviluppo sostenibile lo s'intende nel senso più ampio del termine, poiché si fa riferimento all'impatto sociale, economico e ambientale. I trasporti stradali rappresentano certamente uno dei fattori chiave che hanno un impatto sull'ambiente. A tale riguardo, credo che [le proposte] mettano l'accento su un argomento che noi consideriamo importante per il settore dei trasporti", ha dichiarato Kunze al Notiziario Cordis. La Commissione aveva garantito all'industria automobilistica che i settori di ricerca legati ai trasporti non sarebbero stati esclusi dal 6Pq, ma che tuttavia avrebbero fatto parte di diverse aree prioritarie tematiche. Questo aveva inquietato i rappresentanti di Eucar, i quali temevano che tale suddivisione avrebbe provocato una mancanza di coordinamento tra i progetti di ricerca. "Questa nuova decisione ci darà l'opportunità di concentrare concretamente le ricerche [...] è sicuramente meglio della frammentazione dei programmi di ricerca in singole tematiche", ha affermato Kunze. Egli ha presentato i futuri settori di ricerca per l'industria automobilistica: sicurezza integrata, carburanti e gruppi motopropulsori di domani, nonché mobilità, sottolineando l'importanza del coordinamento. "Non intendiamo considerare le tecnologie individualmente, vogliamo un approccio olistico, al fine di essere pronti con la giusta architettura", ha detto il Presidente di Eucar. Riguardo alla ricerca sui carburanti, Kunze ha affermato che "i combustibili di domani non possono riguardare solamente una regione o una nazione. Si tratta di un problema abbastanza importante da poter essere considerato a livello europeo, o addirittura mondiale". Egli ha aggiunto che, al momento, il principale obiettivo è di stabilire un consenso a livello europeo su ciò che saranno i carburanti del futuro. Una volta raggiunto un accordo su una visione europea di questo tipo, Eucar la condividerà senza indugio con gli altri attori e, in vista di ciò, ha già contattato i rappresentanti Usa Infolink:
http://www.acea.be/eucar E-mail eucar@acea.be

SEMINARIO DI PREVISIONE SUI MERCATI DEL MOBILE NEL 2002
Milano, 26 novembre 2001 - Si terrà presso la Banca Popolare Commercio e Industria Via Moscova, 33 - Milano Venerdi 30 novembre 2001, a partire dalle ore 14.00 un seminario di previsione sui mercato del mobile nel 2002 L' apertura dei lavori è stata affidata a: M. Florio, Csil; alle ore 14.20 Nuove frontiere della distribuzione internazionale: Introduzione e coordinamento A. Marcati, Csil - Interventi di: C. Gazel, Ipea-Parigi; G. Nicoletti, Nicoletti Salotti; R. Ricci, Ricci Casa. ore 15.00 Previsioni per il 2002: Il quadro macroeconomico A. Tantazzi, Prometeia; I mercati del mobile nel mondo U. Finzi, Csil; Il sistema Italia M. Florio, Csil; ore 16.00 Forum: R. Rodriquez, Federlegno-Arredo; G. Anselmi, Acimall; P. Baroni, Feneal-Filca-Fillea; R. Messina, Cosmit; E. Pirovano, Federmobili. Testimonianze: N. Del Pupo, M. Gazzaniga, S. Paoletti, I. Petrovich. Per informazioni: tel 02796630; fax 02780703

SIMPOSIO SULLA "COMBUSTIONE SENZA FIAMMA" FOURTH SYMPOSIUM ON HIGH TEMPERATURE AIR COMBUSTION AND GASIFICATION
Roma, 26 novembre 2001 - I lavori del Quarto Simposio sulla "Combustione senza fiamma" (HTACG4) si svolgeranno a Roma, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, dal 27 al 30 Novembre 2001. Il Simposio, promosso dall'Enea, è interamente dedicato al tema della cosiddetta combustione con "preriscaldo ad alta temperatura", combustione "senza fiamma" oppure combustione "mild", secondo un principio che rende possibili tecnologie di combustione, a un tempo pulite e capaci di forti risparmi energetici, decisamente innovative e concretamente rispondenti al ben noto protocollo di Kyoto. Verranno presentati i contributi di specialisti a livello internazionale, suddivisi per sessioni: applicazioni industriali (forni e sistemi di combustione), gassificazione e pirolisi, modellistica sperimentale e matematica, combustibili poveri. Il programma scientifico e tutte le informazioni pratiche sulla conferenza sono disponibili sul sito internet
http://htacg4.enea.it

UN PROGETTO FINANZIATO DALLA COMMISSIONE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
Bruxelle, 26 novembre 2001 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha stanziato oltre 560.000 euro per un progetto europeo biennale di ricerca sugli integratori di selenio e sulla presenza dell'arsenico negli alimenti. Tale progetto rientra nella sottosezione "Ricerca sui metodi di misura e prova" del programma "Crescita". Il progetto, al quale parteciperanno 20 laboratori in tutta Europa, sarà diretto dal professor Les Ebdon, docente di chimica analitica e vicerettore dell'Università di Plymouth (Regno Unito). Esso intende fornire un benchmark per il monitoraggio del contenuto di selenio negli integratori dietetici, mediante l'elaborazione di un tipo di lievito contenente tale elemento che possa essere impiegato come "campione" per le misure. "Vogliamo produrre un materiale di riferimento che consenta ai laboratori di verificare le proprietà e l'efficacia dei prodotti presenti sul mercato in espansione, cosiddetto 'nutraceutico', degli integratori dietetici", ha spiegato il professor Ebdon. "Senza un materiale di riferimento del genere, sugli scaffali delle farmacie, accanto agli integratori benefici, potrebbero trovarsene di nocivi". Si ritiene che la ridotta presenza di alcuni tipi di selenio alimentare, il quale contribuisce a proteggere contro il cancro della prostata, sia all'origine dell'aumento dei casi di tale patologia in Europa. Il professor Ebdon ha inoltre dichiarato che, "se - come previsto - i test clinici su tali integratori indicheranno la loro efficacia nella riduzione dei casi di cancro della prostata, il loro interesse aumenterà enormemente". Il progetto studierà inoltre il contenuto di arsenico nel pollame, nel riso, nel pesce e nel suolo. I laboratori partecipanti misureranno il contenuto e le forme dell'arsenico presente in tali sostanze, al fine di fornire un parametro comune per i controlli della sicurezza degli alimenti. "Le ricerche da noi svolte in passato indicano la presenza nel pesce di una forma chimica innocua d'arsenico", ha spiegato il professor Ebdon. "Negli ultimi anni, la farina di pesce ha cominciato ad essere aggiunta al mangime di molti animali, in particolare il pollame, ed ora abbiamo bisogno di poter controllare che esso sia presente soltanto nella sua forma innocua". La conclusione del progetto è prevista per febbraio 2003. Per informazioni: Alice Li University of Plymouth Tel: +44-1752 233988 E-mail
ali@plymouth.ac.uk

STOP ALLE MAGLIETTE CON IL MARCHIO DELLE SIGARETTE! POTRANNO ESSERE MULTATI ANCHE COLORO CHE LE PORTANO INDOSSO E POTRA' ESSERE CHIESTO IL SEQUESTRO IMMEDIATO
Roma, 26 novembre 2001 - Alcuni marchi di sigarette sono divenuti veri e propri oggetti di moda, tanto da comparire stampati su magliette vendute in tutta Italia. Chi indossa questa maglietta, però, forse non sa che commette un reato, per il quale è punibile con una sanzione amministrativa da lire 5 milioni a lire 50 milioni. La legge infatti punisce chi effettua propaganda in modo diretto o indiretto ai prodotti da fumo. Inoltre, una recente sentenza della Corte di Cassazione, stabilisce che: "Con riguardo al divieto di propaganda pubblicitaria dei prodotti da fumo (art. 1 della legge 10 aprile 1962 n. 165 e art. 8 del D.L. 10 gennaio 1983 n. 4, convertito in legge 22 febbraio 1983 n. 52) - inteso quale comportamento, da chiunque posto in essere, rivolto al pubblico ed idoneo a sollecitarlo all'acquisto ed al consumo dei prodotti da fumare - esso coinvolge sia forme direttamente evocative dei prodotti suddetti con effetto propagandistico, sia forme il cui effetto sia conseguito con modalità indirette ed occulte, senza che sia consentito, ai fini dell'esistenza dell'illecito, graduare la maggiore o minore intensità dell'effetto vietato. Pertanto, incorre nel divieto anche il produttore di beni diversi dai prodotti da fumo (nella specie, produttore e venditore di astucci per uso scolastico raffiguranti pacchetti di note marche di sigarette) il quale utilizzi elementi distintivi di un prodotto da fumo, anche al di fuori di possibilità di confusione tra i prodotti, se ed in quanto detta utilizzazione, ancorché realizzata con l'offerta in vendita, conservi un effetto evocativo del prodotto da fumo ed una funzione di richiamo pubblicitario sullo stesso, e ciò in quanto la stessa possibilità di utilizzazione di quel marchio, pur se legittima ex art. 11 della legge marchi, diviene illegittima in virtù della legge n. 165 del 1962, e ciò indipendentemente dall'esistenza, o non, di un accordo tra il titolare del marchio prioritario e colui che successivamente lo utilizzi negli elementi qualificanti." La Cassazione quindi parla chiaro: anche le magliette con su stampato i marchi di sigarette diventano illegali, e chi le indossa commette reato. In base alla legge chi verrà trovato con indosso una maglietta di questo tipo può essere obbligato a togliersela, in quanto per la stessa può essere chiesto il sequestro immediato.

5 ITALIANI SU 10 "SOGNANO" UNA PENSIONE CHE NON RICEVERANNO MAI SOLO IL 36% DEI NOSTRI CONNAZIONALI - CI INFORMA UNA RICERCA COMMISSIONATA DAL GRUPPO ZURICH ITALIA ALL'EURISKO - SA CHE TRA QUALCHE ANNO NON POTRÀ ASPETTARSI UN ASSEGNO MENSILE SUPERIORE AL 60% DELL'ULTIMA RETRIBUZIONE
Roma, 26 novembre 2001 - Addio al lavoro, con la paura di non farcela economicamente . Cinque italiani su dieci immaginano di andare in pensione con un assegno molto più sostanzioso di quello sul quale potranno effettivamente contare. Solo il 36% dei nostri connazionali sa che - di qui a qualche anno - non porterà a casa più del 60% del proprio ultimo assegno mensile, mentre il 47% mette in conto percentuali (dal 61% al 100%) che nessuna riforma potrà garantire. Senza contare il 17% (quasi due su dieci) che rimane così disorientato da non fornire neppure una risposta. Una situazione, questa, aggravata dal fatto che il 47% degli italiani nel pieno della propria attività lavorativa non si è mai posto il problema dell'adeguatezza - o meno - della pensione con la quale dovrà fare i conti per vivere una vecchiaia all'altezza delle proprie aspettative. Una "disattenzione" che tocca punte davvero allarmanti nel sud e nelle isole (oltre il 50%). Nonostante questa evidente sottostima degli effetti delle varie revisioni operate sul sistema pensionistico del nostro Paese, la grande maggioranza (54%) dei nostri connazionali è comunque molto o abbastanza preoccupata del proprio futuro economico riferito all'età post-lavorativa e percepisce chiaramente (55% con punte del 60% tra le donne) che in pensione non potrà mantenere il tenore di vita a cui è abituata. Anche perché il 70% del campione è d'accordo con chi afferma che i contributi che si versano durante la vita lavorativa non assicurano una pensione dignitosa in futuro. Da una parte, quindi, c'è la chiara percezione di un problema futuro, dall'altra si afferma la tentazione (umanissima) di rimandare sia la quantificazione del problema sia - verrebbe da dire, tanto più - la sua risoluzione. A pochi settimane dal varo di alcune norme che ritoccheranno il sistema pensionistico italiano, esprime per la prima volta il proprio punto di vista chi avrà 60 anni (o giù di lì) alla data del fatidico 2023, in cui i pensionati sorpasseranno - dati della ragioneria dello Stato - i cosiddetti lavoratori attivi. Per accendere i riflettori su questo mondo, che dovrà misurare sulla propria pelle gli effetti delle scelte di oggi, il gruppo Zurich Italia ha commissionato una ricerca all'Eurisko nella quale vengono raccolte attese, desideri, paure dei 35-55 enni che oggi non sembrano trovare tempo se non per il lavoro rimandando molte delle scelte che invece, concretamente, determineranno il proprio futuro economico. Guerra e terrorismo? Non porteranno alla recessione economica La ricerca, realizzata nel mese di ottobre, non manca di regalare qualche sorpresa: in un clima di generale paura e incertezza, veniamo a scoprire che tra i problemi emergenti le guerre (41%) spaventano né più né meno dell'inquinamento (41%) e appena un po' meno del terrorismo (48%). Mentre la recessione economica è uno spauracchio solo per il 15% del campione. Un dato in controtendenza rispetto a molti indicatori socio-economici evidenziati in queste ultime settimane che viene confermato dalla previsione del 65% del campione che immagina un futuro (i prossimi 5 anni) in cui l'economia italiana resterà così com'è oppure addirittura tenderà a migliorare il suo stato di salute. Percentuale, però, che cala sensibilmente (53%) quando a rispondere sono le donne: le più impressionate in assoluto (più di 5 su 10) dalla guerra in corso e dal rischio terrorismo. A questo clima d'inquietudine "composta" che non tocca la situazione economica attuale della propria famiglia (il 78,4% la giudica del tutto o abbastanza soddisfacente) fa eccezione però lo sguardo gettato oltre l'età pensionistica. Come dire: persino la paura delle guerre e del terrorismo è vista come contingente e "a termine", visto che non incide sul proprio quotidiano e sul futuro benessere del paese, mentre quando si pensa alla pensione prevalgono considerazioni davvero preoccupate. "Al generale senso d'incertezza che permea lo spirito del tempo - commenta l'Eurisko - il cittadino italiano risponde cercando di mantenere le proprie abitudini di sempre, nei consumi come nei comportamenti: la normalità come lotta e autodifesa... Gli italiani sembrano aver sposato il teorema americano: difendere il proprio stile di vita come miglior metodo di lotta al terrorismo". Il secondo e il terzo pilastro? Una scelta per molti (70%) inevitabile E nei confronti del cosiddetto secondo (fondi pensione) e terzo (polizze assicurative vita, piani individuali di previdenza integrativa) pilastro - che nel complesso costituiscono la cosiddetta previdenza integrativa - quale tipo di atteggiamento prevale? Ovviamente di assoluta apertura: addirittura il 70% la considera una scelta inevitabile, vista l'inadeguatezza delle pensioni statali. Una percentuale che sale all'84% tra imprenditori e liberi professionisti. Se dunque appare a tutti evidente che in mancanza di soluzioni alternative la propria pensione è davvero a rischio - e ancora in linea di principio ben 3 italiani su 4, soprattutto giovani e lavoratori autonomi, affermano che sarebbero disposti a risparmiare qualcosa fin da adesso per garantirsi una pensione migliore - emergono interessanti contraddizioni quando passiamo a verificare in che maniera quelle stesse persone stanno attrezzandosi per valutare e risolvere al meglio questo problema. Un quarto (27%) del campione pensa di non fare nulla per risolvere questo impasse, mentre chi nell'arco dei prossimi due o tre anni ha in programma di investire qualcosa s'indirizzerà verso una polizza vita per la pensione individuale (20%) o verso un fondo pensione (16%) - oppure entrambi contemporaneamente (11%) - piuttosto che verso altre forme (15%) di pensione integrativa. Le contraddizioni più grandi emergono però quando si tenta di quantificare questo investimento: la stragrande maggioranza degli italiani (56,5%) mette in preventivo una spesa contenuta entro le 300.000 lire al mese, senza considerare che la cifra è davvero troppo esigua per assicurare una rendita in qualche modo significativa. E' davvero una piccola elite (3,2%), invece, quella pienamente consapevole del fatto che al di sotto di versamenti mensili di 500.000/1.000.000 di lire non si può certo sperare in un assegno capace d'incidere sull'abbassamento fisiologico del proprio tenore di vita futuro. Banche e assicurazioni sono le istituzioni più affidabili nell'offrire polizze vita/pensione o fondi pensione, anche se molti (79%) fra i futuri pensionati denunciano che ci sono troppi prodotti simili per poter capire quali sono i migliori e lamentano - tra gli aspetti meno convincenti di queste forme alternative di previdenza - l'incertezza sui rendimenti (21%) e la poca trasparenza e chiarezza (14%) di alcuni di questi prodotti. E in pensione saremo più impegnati e dediti alla famiglia La ricerca, commissionata dal gruppo Zurich Italia, all'Eurisko ci aiuta anche a comprendere quali "categorie" di pensionati si preparano - almeno nelle loro aspettative - a popolare l'Italia del futuro. Una volta in pensione, famiglia e volontariato saranno il vero teatro della riscoperta degli affetti e dell'impegno, se è vero che quasi 6 persone su 10 (addirittura 7 tra le donne) si ripromettono di riscoprire questi valori troppo a lungo sacrificati all'attività lavorativa. Poi, nell'ordine, il maggior tempo libero a disposizione verrà impiegato per viaggiare (15%), coltivare hobby come bricolage e giardinaggio (13%), leggere libri e studiare (10%) o per tenersi in forma con un po' di sana attività fisica (7%). Esiste quindi, nota l'Eurisko, "una continuità del progetto di vita... dove i progetti futuri assomigliano totalmente al progetto attuale: la famiglia, le relazioni, anche il lavoro in molti casi (in altri il volontariato), solo all'insegna del meglio, del balance più equilibrato fra valori intimamente condivisi e time budget concreto"... si coglie il desiderio di essere protagonisti di una vecchiaia diversa, nel segno di una continua realizzazione di se stessi". Se tutti (97%) - infine - sono d'accordo con chi dice che in pensione si può ugualmente trovare il modo di essere utili agli altri (facendo volontariato, curando i nipotini, facendo piccoli lavoretti), sono in moti (65% del campione) quelli che affermano che continueranno a lavorare fino a quando la salute glielo permetterà. Cinque modi di prepararsi alla pensione - C'è chi si rende conto che la pensione pubblica non sarà sufficiente a coprire le proprie esigenze nel futuro e si sente quindi "costretto" a sottoscrivere qualche forma di previdenza integrativa; c'è chi, invece, costruisce con maggior decisione un proprio progetto di investimento sulla qualità della propria vita futura. Ma c'è anche chi vive il presente senza pensare al futuro e ritiene non sia ancora giunto il momento di preoccuparsi per la pensione; o chi, pur preoccupato per il futuro, non trova altro di meglio da fare che "mettere la testa sotto la sabbia", rimuovendo il problema della previdenza. Non manca infine chi non si preoccupa eccessivamente del proprio futuro previdenziale confidando nella "protezione" dello Stato. Dalla ricerca emergono cinque diversi modi di affrontare il problema della pensione, ciascuno dei quali è riferibile a gruppi di persone con caratteristiche ben riconoscibili. Eccole: "La necessita'" (18%) Gli appartenenti a questo gruppo sono in prevalenza lavoratori autonomi del Nord-Est, tra i 40 e i 44 anni. Non hanno in genere un alto livello culturale, ma sono consapevoli della ineluttabilità della previdenza integrativa, anche perché è spesso lo stesso contesto lavorativo in cui si muovono a "obbligarli" a ricorrere a questo strumento. Hanno un approccio realistico rispetto alla vita, non credono che lo Stato possa tutelarli per il futuro e non stanno ad aspettare: il 69% di loro ha già fatto ricorso a qualche forma di previdenza integrativa e altri (nell'87% dei casi) lo faranno concretamente nei prossimi 2-3 anni. "Il progetto" (25%) Rientrano in questo gruppo soprattutto imprenditori e artigiani giovani (35-39 anni) con un buon livello di istruzione, che vivono nelle città. Sono ottimisti verso il futuro e affrontano la questione della pensione con decisione e con un atteggiamento teso a difendere la qualità della propria vita. Nel 95% dei casi sono intenzionati a costruirsi da soli una pensione dignitosa, in base a un preciso progetto di investimento, nella consapevolezza che lo Stato non sarà in grado di assisterli. Già ora il 75% di questi lavoratori possiede forme di previdenza integrativa. "Carpe diem" (22%) Scelgono di vivere alla giornata i giovani - soprattutto donne - che abitano al Sud, in piccoli centri: sono soprattutto operai e commesse con basso livello di istruzione (il 65% ha un titolo di studio elementare o di scuola media inferiore). Chi fa parte di questo segmento non ha molta fiducia nello Stato e nella previdenza pubblica, ma nemmeno in se stesso e nel progresso. Per loro il problema delle integrazione previdenziale non sussiste, anche perché il ricorso a questi strumenti sarebbe troppo oneroso. Si limitano quindi a rinviare a un momento indefinito qualsiasi soluzione del problema. "La paura del futuro" (20%) Sono dominati dalla paura per il domani: uomini e donne sopra i 40 anni che abitano prevalentemente in piccole cittadine del centro-sud. Sono impiegati soprattutto nel settore pubblico, non sono molto informati e sulla questione previdenziale assumono un atteggiamento di attesa, di non scelta, di immobilismo. Si tratta di persone che a fronte di forti preoccupazioni per il proprio tenore di vita al termine della propria attività lavorativa, innescano un meccanismo di rimozione. "Welfare State" (15%) Appartengono a questo gruppo prevalentemente impiegati pubblici e insegnanti 50-55enni di buon livello culturale (il 26% sono laureati). Queste persone si dimostrano molto fiduciose nello Stato e nella sua capacità di non tradire le promesse. Non appaiono preoccupati per il futuro, conoscono le forme di previdenza integrativa, ma non ritengono di dovervi far ricorso perché, appunto, "ci penserà lo Stato".

ALITALIA: APPROVATO PIANO BIENNALE 2002 – 2003
Roma, 26 novembre 2001 - Si è riunito in data odierna il Consiglio di Amministrazione dell'Alitalia che ha approvato il Piano Biennale 2002-2003 nel quale sono stati riportati i nuovi scenari di mercato ed i conseguenti riflessi sulle prospettive del Gruppo Alitalia che è prevedibile si possano delineare nei prossimi due esercizi a seguito degli effetti sul trasporto aereo degli accadimenti dell'11 settembre scorso, con l'aspettativa che alla fine del 2003 l'attuale crisi venga superata. Nonostante la previsione per i prossimi due anni, assuma una forte caduta della domanda (nell'ordine mediamente del 17% nel 2002 e del 4% nel 2003 rispetto ai livelli 2001 ante crisi dell'11 settembre), le misure e le azioni contenute nel documento perseguono l'obiettivo del pareggio di gruppo alla fine dell'anno 2003 (utile netto di 25 milioni di Euro) in un quadro finanziariamente sostenibile nel medio periodo e tale da assicurare il permanere per la Compagnia della potenzialità di vettore a vocazione globale. Il raggiungimento del menzionato obiettivo, occorre comunque sottolineare, presuppone l'attivazione di interventi compatibili con la normativa comunitaria, senza i quali il pareggio nell'esercizio 2003 non potrebbe essere perseguito a meno di un sostanziale sconvolgimento dell'attuale posizionamento strategico della Compagnia, di natura tale da intaccare le possibilità dell'azienda di riprendere il percorso di sviluppo e la citata potenzialità di vettore a vocazione globale. Si fa, in particolare, riferimento: al versamento della seconda e terza tranche del precedente aumento di capitale (380 milioni di Euro pari a 750 miliardi di lire) ed al ricorso all'intervento degli azionisti e, più in generale, del mercato dei capitali (nell'ordine di 1.200 - 1.400 milioni di Euro in forme tecniche da definire) da realizzare entro il primo semestre del 2002; all'erogazione da parte del Governo di misure a sostegno del settore del trasporto aereo di cui Alitalia dovrà beneficiare nel corso del biennio insieme agli altri operatori del settore presenti in Italia. In estrema sintesi il Piano Biennale 2002-2003, che sconta il varo delle predette misure, configura: interventi di razionalizzazione del network e della flotta attuati in un quadro di coerenza strategica con gli obiettivi di ridisegno strategico del network previsto nel Piano Industriale 2002-2006 e focalizzati sullo sviluppo della qualità del prodotto e del servizio; un volume di esuberi analogo a quello evidenziato nel Contingency Plan (2.500 unità), accompagnato dall'esodo incentivato di ulteriori 900 persone che abbiano maturato (o stiano per maturare) l'anzianità pensionabile, al fine di contribuire al processo di efficientamento strutturale, senza particolari contraccolpi di tipo sociale; un volume di investimenti in flotta con esborsi nell'ordine di 1.500 milioni di Euro necessari per proseguire il processo di ammodernamento, di riduzione del numero delle famiglie e della capacità unitaria degli aeromobili, finalizzati all'efficientamento dell'uso degli stessi; l'accelerazione delle politiche di dismissione e/o partnership nei settori di attività non core e dell'alienazione dell'immobile di Roma/Magliana (prevista per il 2002); l'ipotesi di costituzione, nel corso del corrente esercizio, di un apposito fondo (complessivamente dell'ordine di circa 250 milioni di Euro che si aggiungerà al prevedibile risultato gestionale di perdita stimato in circa 350 milioni di Euro) per far fronte agli oneri relativi sia ai citati esodi incentivati sia a prevedibili svalutazioni del valore di componenti della flotta da dismettere a seguito del processo di razionalizzazione, ove permangono le attuali critiche condizioni del settore; piena attivazione della "leva" delle alleanze strategiche. All'Amministratore Delegato è stato dato mandato di trasmettere il Piano all'Azionista ed alle Autorità di Governo. Ogni diversa notizia apparsa sugli organi di stampa in merito al Piano biennale 2002 - 2003 è da ritenersi una mera illazione del tutto priva di fondamento.

GANDALF: CONFERMATO L'ING. CARLO PERETTI ALLA CARICA DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Orio al Serio (Bg) 26 novembre 2001 - L'assemblea degli azionisti, riunitasi venerdì 23 novembre sotto la presidenza di Carlo Peretti con la presenza del 21,1% del capitale sociale, ha deliberato: di ridurre il capitale sociale in misura corrispondente alla somma delle perdite maturate a tutto il 30 settembre 2001, determinando così il capitale ad euro 1.664.518,80 rappresentato da n.ro 1.147.944 azioni ordinarie del valore nominale rideterminato in euro 1,45; di aumentare il capitale sociale, in via scindibile, mediante emissione di n.ro 4.591.776 nuove azioni ordinarie aventi ciascuna valore nominale di euro 1,45, e così per complessivi nominali euro 6.658.075,2, nel rapporto di 4 nuove azioni ogni 1 vecchia posseduta, ad un prezzo di euro 5 per azione (controvalore dell'aumento euro 22.958.880). Le emittende nuove azioni avranno godimento regolare e saranno offerte in opzione ai soci; di aumentare il capitale sociale, in via scindibile, per ulteriori n.ro 2.295.888 azioni ordinarie, godimento regolare, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, destinate a servizio dell'esercizio di n.ro 4.591.776 warrants Gandalf S.p.A. 2004, abbinati gratuitamente, secondo il rapporto di un warrant per ogni nuova azione ordinaria emessa, alle azioni di nuova emissione di cui all'aumento di capitale in opzione. Due warrants daranno diritto alla sottoscrizione di un'azione ordinaria. Il diritto alla sottoscrizione delle azioni a servizio dei warrant Gandalf 2004 sarà esercitabile nei periodi 31/8-31/10/2002-2003-2004. Il prezzo di sottoscrizione di ciascuna azione sarà pari a quello di offerta in opzione ai soci dell'aumento deliberato; di confermare l'ing. Carlo Peretti alla carica di Presidente del consiglio di amministrazione di Gandalf; A conclusione dell'assemblea il Presidente ha: informato che gli impegni presi dagli azionisti vincolati all'obbligo di lock up sono stati adempiuti anche relativamente al secondo versamento con scadenza 20 novembre; aggiornato gli azionisti sul programma di ristrutturazione e di riorganizzazione aziendale che è stato sostanzialmente completato, sia in termini di rimodulazione delle rotte che in termini di riduzione del personale e dei costi. Per quanto riguarda la ristrutturazione finanziaria sono stati raggiunti e siglati gli accordi per il riscadenziamento del debito scaduto con i principali fornitori. Relativamente alle società di leasing sono in corso di definizione accordi per la moratoria del pagamento dei canoni e per l'allungamento della durata dei relativi contratti, in coerenza con le richieste formulate. Sono già pervenute risposte formali per quanto riguarda la moratoria e relativamente ad alcuni contratti anche per l'allungamento della durata. A seguito di un incontro con l'insieme degli istituti di credito, la società ha presentato una richiesta formale per la conferma e la rimodulazione delle posizioni finanziarie attuali.

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