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26 NOVEMBRE 2001
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WORKSHOP DELL'UE SUL BENCHMARKING DELLE STRATEGIE PER LE PMI CHE
SI CONVERTONO AL DIGITALE
Bruxelles, 26 novembre 2001 - Il 21 e 22 gennaio 2002 si terrà a
Bruxelles un workshop dell'Ue sul benchmarking delle strategie locali e
regionali per assistere le Pmi che si convertono ai sistemi digitali. Il
Comitato delle regioni e la Commissione europea sono i promotori di questo
workshop che studierà le strategie e le azioni principali varate dai governi
e dalle autorità regionali e locali, al fine di aiutare le Pmi ad accrescere
il loro ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La
manifestazione intende: presentare un'ampia panoramica delle attuali
iniziative politiche a sostegno dell'e-business rivolte alle Pmi degli Stati
membri; presentare il proposto quadro analitico e gli indicatori di
benchmarking suggeriti per valutare tali iniziative politiche; invitare
tutti i partecipanti a contribuire al completamento del profilo delle
principali politiche in materia di e-business rivolte alle Pmi, fornendo
informazioni sulle più importanti attività regionali/locali nel loro
settore. Il workshop vedrà la partecipazione di politici che si occupano di
e-business a livello nazionale, regionale e locale, nonché di associazioni
di Pmi, rappresentanti del mondo accademico, analisti politici ed esperti
appartenenti ad organizzazioni internazionali. Per informazioni: Lordana
Eleftheriadou Dg Imprese Commissione europea E-mail
lordana.eleftheriadou@cec.eu.int
I RISULTATI DI UN'INDAGINE STATUNITENSE INVITANO A DEDICARE MAGGIORE
ATTENZIONE ALLE COMPETENZE SCIENTIFICHE
Bruxelles, 26 novembre 2001 - Mentre in Europa prende slancio l'iniziativa
volta a garantire che sempre più giovani comprendano e partecipino alla
scienza, obiettivo esemplificato dalla Settimana della scienza organizzata
dalla Commissione europea e dalla sua comunicazione sull'apprendimento lungo
l'arco della vita, nuove cifre di un'indagine condotta negli Usa hanno
dimostrato una preoccupante diminuzione presso i giovani statunitensi delle
competenze e dell'interesse nei confronti della scienza. I risultati degli
esami nelle discipline scientifiche sostenuti negli Usa sono scesi con un
margine che il segretario di Stato all'Istruzione, Rod Paige, ha definito
"significativo". Egli ha fatto riferimento ai risultati in tali discipline
relativi al 2000, i quali hanno mostrato che il 47 per cento degli studenti
statunitensi in possesso della maturità hanno ottenuto un punteggio
inferiore al cosiddetto livello "di base". L'indagine, che viene condotta
ogni quattro anni, ha dimostrato che, se da un lato non c'è stato alcun
cambiamento nel punteggio ottenuto dai ragazzi del quarto e ottavo grado
(circa 9 e 13 anni rispettivamente), dall'altro il punteggio degli studenti
di dodicesimo grado (ragazzi delle scuole superiori di circa 17-18 anni) è
in diminuzione. "Se i nostri laureati hanno meno conoscenze scientifiche
rispetto ai loro predecessori di quattro anni fa, allora le nostre speranze
per un ventunesimo secolo più prestante diminuiranno, proprio quando ne
abbiamo più bisogno", ha dichiarato Paige, aggiungendo che questi risultati
mettono in pericolo non solo la futura economia del paese, ma anche la
sicurezza nazionale. Un'altra conclusione degna di nota scaturita
dall'indagine è stata la riduzione del divario relativo alle differenze tra
gli studenti di razza bianca e quelli di etnie minoritarie, dovuta però in
larga parte al calo dei risultati degli studenti bianchi. Il segretario di
Stato Paige ha evidenziato l'attuale dipendenza del paese da migliaia di
scienziati provenienti da oltreoceano ed ha ammonito che questa situazione
rappresenta la prova di "qualcosa che non va". Egli è pronto ad impegnarsi
nell'attuazione di misure volte ad affrontare la questione, compreso
l'innalzamento degli standard d'insegnamento e la semplificazione
dell'accesso alla professione di docente per gli ex impiegati dei servizi
militari. La notizia relativa a tali dati, che sono basati sui risultati
ottenuti da 240.000 studenti, è giunta poco dopo la stesura di una relazione
da parte dei senatori statunitensi, nella quale concludevano che "l'esigenza
di capitale umano di elevata qualità nella scienza, la matematica e
l'ingegneria non è stata ancora soddisfatta".
UNA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL'ISTRUZIONE E LA
FORMAZIONE PERMANENTE PROMUOVE LE COMPETENZE DI BASE
Bruxelles 26 novembre 2001 - Il 21 novembre, la Commissione europea ha
adottato una comunicazione sulla creazione di uno spazio europeo per
l'istruzione e la formazione permanente, che punta a sviluppare le
competenze di base necessarie in un'economia fondata sulla conoscenza. Tale
comunicazione è stata approvata a seguito di una proposta avanzata dal
commissario per l'Istruzione Viviane Reding e dal commissario per
l'Occupazione e gli Affari sociali Anna Diamantopoulou. La Reding ha
affermato che, nel 2000, solo il 10 percento degli europei in età lavorativa
ha partecipato a corsi di formazione, e ha avvertito che questa bassa
acquisizione di competenze minaccia la capacità dell'Europa di stare al
passo con il rapido cambiamento di un'economia fondata sulla conoscenza.
Secondo il Commissario, "evidentemente questo non basta e, se non agiamo,
gli europei avranno difficoltà a integrarsi nell'economia internazionale e
in società in cui le conoscenze e le competenze stanno diventando sempre più
rapidamente obsolete". La Reding ha aggiunto che la comunicazione fornisce
agli Stati membri e agli attori economici e sociali gli strumenti per
investire al meglio nei corsi di formazione, nelle risorse umane e, di
conseguenza, in un benessere sostenibile. "Uno dei prossimi provvedimenti
potrebbe essere lo sviluppo di reti transeuropee per lo scambio di
conoscenze, anche in campo scientifico, allo scopo di aumentare la
competitività delle nostre risorse umane". Secondo il commissario
Diamontopoulou, l'iniziativa risponde a un'esigenza di intervento date le
mutevoli condizioni attuali. "Se vogliamo stare al passo con gli sviluppi
che riguardano la tecnologia, la globalizzazione, l'invecchiamento della
popolazione e le nuove pratiche commerciali, dovremmo prestare un'attenzione
particolare alla formazione sul luogo di lavoro, una dimensione importante
nella nostra strategia per l'apprendimento lungo l'intero arco della vita".
La comunicazione adottata dalla Commissione fa seguito a un'ampia
consultazione europea, a cui hanno partecipato 12.000 persone. La
Commissione propone di formare un gruppo di alto livello con rappresentanti
dei ministeri responsabili per la formazione permanente, allo scopo di
rinsaldare la collaborazione tra la Comunità e gli Stati membri. La
comunicazione definisce sei messaggi chiave per garantire il successo delle
strategie educative e formative, tra cui la costituzione di partenariati a
vari livelli tra decisori nazionali, regionali e locali, tra autorità
pubbliche e istituti d'istruzione, e infine tra aziende e partner sociali
come i centri di ricerca. Inoltre, la comunicazione chiede di ridefinire le
competenze di base secondo un'analisi dei requisiti necessari per
l'apprendimento in una società fondata sulla conoscenza, nonché un "aumento
sostanziale degli investimenti pubblici e privati nel settore
dell'istruzione". Il documento spiega che si potrebbe raggiungere tale
risultato ridistribuendo le risorse esistenti, incoraggiando gli
investimenti di nuovi partner e introducendo nuovi incentivi fiscali per chi
intraprende corsi di formazione, anziché aumentare i bilanci pubblici. La
comunicazione propone anche misure per rendere più accessibili e visibili le
offerte di formazione, per esempio creando centri locali e facilitando
l'apprendimento sul luogo di lavoro. In tale contesto, si richiede un
impegno particolare per gruppi come minorità etniche, persone disabili e
residenti in zone rurali. La comunicazione invita a prendere provvedimenti
per elevare il profilo dell'apprendimento, promuovere la cultura della
formazione, introdurre indicatori e controlli di qualità per valutare i
progressi compiuti e premiare i risultati. Il documento definisce misure a
sostegno delle strategie di istruzione e formazione permanente. Nel 2003, la
Commissione introdurrà un meccanismo transnazionale per accumulare le
qualifiche analogamente a quanto avviene nelle università con il Sistema
europeo di trasferimento dei crediti formativi (Ects). Entro la fine del
prossimo anno, la Commissione introdurrà anche un "portafoglio" specifico
con cui presentare le qualifiche e le competenze. Per il 2002, infine, la
Commissione intende lanciare un sito web sulle offerte di formazione
disponibili negli Stati membri dell'Ue e nei paesi candidati, nonché
costituire un forum di orientamento europeo per incoraggiare lo scambio di
buone prassi. Secondo la comunicazione, l'iniziativa "Innovazione 2000"
della Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo d'investimento
potrebbero essere impiegati per sostenere le attività di formazione
permanente, assieme agli stanziamenti comunitari per le regioni e gli
obiettivi sociali, come il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il
Fondo sociale europeo (FSE). Inoltre, la Commissione intende incoraggiare il
controllo di qualità mediante la concessione di un'etichetta europea. Nel
2003, la Commissione relazionerà al Consiglio europeo e al Parlamento
europeo sui progressi compiuti in materia di istruzione e formazione
permanente negli Stati membri e a livello comunitario. La comunicazione
rientra nel contributo della Commissione, in vista del Consiglio europeo che
si terrà a Barcellona nel marzo 2002, e costituisce una risposta al vertice
di Feira del giugno 2000, che invitava la Commissione e gli Stati membri a
definire una strategia di accesso all'istruzione e alla formazione
permanente per tutti gli europei. Attualmente, nell'Ue sono in corso diverse
iniziative per migliorare l'apprendimento lungo l'intero arco della vita,
tra cui il piano d'azione "eLearning", volto a incrementare l'impiego delle
nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella didattica.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web:
http://www.europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/index_en.htm
DIVENTA OPERATIVA INA VITA INA SI FONDE IN GENERALI LE AZIONI INA SARANNO
NEGOZIATE IN BORSA FINO AL 30 NOVEMBRE DAL 3 DICEMBRE SARANNO MESSE A
DISPOSIZIONE LE NUOVE AZIONI GENERALI
Trieste/Roma, 26 novembre 2001. Sono stati stipulati il 23 novembre a Roma
l'atto di conferimento del ramo d'azienda Vita dell'Ina alla controllata Ina
Vita e l'atto di fusione per incorporazione di Ina in Assicurazioni
Generali, in attuazione di quanto deliberato lo scorso luglio dalle
Assemblee degli Azionisti delle due società. Il conferimento avrà effetto
dal 30 novembre 2001, mentre gli effetti della fusione decorreranno dal 1°
dicembre 2001. Le due operazioni rientrano nel più ampio disegno di
riorganizzazione del Gruppo in Italia, imperniato su "società-prodotto"
dotate di propria autonomia tecnica e commerciale, e centri di servizio
comuni in cui sono accorpate le funzioni amministrative, finanziarie, i
servizi informatici e di liquidazione danni. Il nuovo modello organizzativo
consente di creare una struttura più lineare, in cui le compagnie
assicurative e le società di servizi comuni in Italia fanno capo
direttamente ad Assicurazioni Generali. L'avvio dell'operatività di Ina Vita
Con il conferimento del ramo d'azienda vita a Ina Vita, diverrà quindi
pienamente operativa la nuova società che, per effetto della fusione di Ina
in Generali, diventerà una controllata diretta della Capogruppo
Assicurazioni Generali. A fronte del conferimento, costituito tra l'altro
dalle riserve tecniche, dagli attivi e passivi correlati e ulteriori cespiti
o elementi idonei a garantire la copertura del fabbisogno relativo al
margine di solvilibità, Ina Vita aumenterà il proprio capitale sociale
attraverso l'emissione di 258.228.450 nuove azioni, del valore nominale di 1
euro ciascuna, al prezzo complessivo di 4,6 euro di cui 3,6 euro a titolo di
sovrapprezzo. L'assemblea ordinaria degli azionisti di Ina Vita, riunitasi
oggi a Roma, ha poi nominato il nuovo consiglio di amministrazione per il
triennio 2001-2003, composto da Fabio Cerchiai, Presidente, Gerardo Broggini,
Tommaso di Tanno, Paolo Pedrazzoli e Paolo Salvadori, consiglieri. È stato
rinnovato per lo stesso triennio 2001-2003 il collegio sindacale, nominando
Presidente Gianfranco Barbato, Sindaci effettivi Luca Savino e Giuseppe
Alessio Vernì, Sindaci supplenti Corrado Giammattei e Roberto Lonzar. Al
termine dell'assemblea, il consiglio di amministrazione ha conferito al
Presidente Fabio Cerchiai anche la carica di Amministratore Delegato fino al
31 dicembre 2001. A partire dal 1° gennaio 2002, la responsabilità
gestionale della compagnia sarà assunta da Giuseppe Rosnati, nominato
direttore generale della società. Lo stesso consiglio ha inoltre nominato
Vicepresidente Gerardo Broggini. La fusione di Ina in Generali Per effetto
della fusione di Ina in Generali, le azioni Ina possedute da azionisti
diversi da Generali saranno annullate e sostituite con azioni Generali di
nuova emissione, con godimento regolare dal 1° gennaio 2001. Generali
procederà dunque all'emissione di 22.284.725 azioni ordinarie (pari all'1,7%
del capitale sociale post-fusione) con valore nominale di 1 Euro cadauna, da
assegnare secondo il rapporto di cambio di 1 azione Generali ogni 15,08
azioni Ina possedute. Le azioni Ina di proprietà Generali saranno annullate
senza sostituzione. Qualora, in applicazione del rapporto di cambio, agli
azionisti INA fosse attribuito un numero non intero di azioni Generali,
l'eventuale frazione di azione verrà monetizzata per un controvalore
calcolato sulla base della media dei prezzi di riferimento del titolo
Generali registrati dal 26 al 30 novembre 2001. Gli azionisti Ina avranno
comunque facoltà di acquistare una azione Generali al prezzo corrispondente
alla media citata, facoltà esercitabile esclusivamente nel periodo dal 3 al
21 dicembre 2001. Nessun onere verrà posto a carico degli azionisti INA in
relazione alle citate operazioni. Banca Generali svolgerà le funzioni
previste quale intermediario incaricato. Le azioni Ina saranno negoziate in
Borsa fino al 30 novembre 2001 e saranno poi revocate dalla quotazione a
decorrere dal 3 dicembre, primo giorno di Borsa aperta successivo a quello
di efficacia della fusione. A partire dalla stessa data saranno messe a
disposizione degli aventi diritto, in quanto automaticamente quotate e
negoziabili in Borsa, le nuove azioni Generali. La fusione non determinerà
effetti significativi sul bilancio consolidato della Capogruppo, essendo Ina
posseduta per il 94,217% e già consolidata con il metodo integrale.
WIND: NON È STATA COSTITUITA NESSUNA NUOVA BANCA TRA WIND E BANCA SELLA
Roma, 23 novembre 2001 - In merito alle notizie di stampa sui progetti di
Wind e Banca Sella per iniziative congiunte, Wind precisa quanto segue. Wind
e Banca Sella hanno siglato il 3 agosto scorso un accordo per rendere
accessibili su tutti i telefoni cellulari servizi bancari e finanziari:
l'intesa ha portato alla costituzione della società finanziaria Mobilmat
(85% Wind, 15% Banca Sella) - che non è una banca, ma un circuito per
micropagamenti - con il compito di fornire a partire dalle prossime
settimane servizi per transazioni sicure dal telefono cellulare e via
Internet, basati sulla tecnologia convergente Wind di comunicazione fissa e
mobile. In tutta Europa - anche in Italia - le società di telecomunicazioni
e gli istituti bancari hanno avviato o stanno avviando progetti analoghi. E'
poi allo studio, sempre con Banca Sella, un progetto di ampliamento
dell'offerta per consentire la predisposizione di servizi appositamente
concepiti per la distribuzione sul "circuito" gestito da Mobilmat. E' stato
avviato l'iter per la valutazione delle caratteristiche del progetto, che
sarà definito a valle delle analisi di mercato attualmente in corso, e per
l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni nel rispetto delle vigenti
norme di legge.
SANPAOLO IMI ACQUISISCE UNA PRIMA QUOTA DI BANKA KOPER LA QUARTA BANCA
SLOVENA
Torino, 23 novembre 2001 - Una prima quota del 15% di Banka Koper, quarta
banca della Slovenia per total assets, è stata oggi acquisita da Sanpaolo
Imi. Gli accordi originari fra il Gruppo italiano e i principali azionisti
della banca di Capodistria prevedevano infatti che, in attesa del lancio di
un'Opa, Luka Koper, la società che gestisce il porto locale e che detiene il
32,4% della Banca - una volta che Sanpaolo Imi.avesse ottenuto
l'autorizzazione dalla Banca d'Italia - avrebbe trasferito entro l'anno una
partecipazione del 15%, apportando poi all'Opa tutte le restanti azioni.
Sanpaolo Imi.ha già provveduto nei giorni scorsi, dopo aver ottenuto
l'autorizzazione della Banca d'Italia, a richiedere l'autorizzazione
all'acquisizione del controllo di Banka Koper alla Banca Centrale slovena,
nonché, oggi, a depositare il prospetto informativo relativo all'Offerta
presso la locale Autorità che presiede al controllo dei mercati e a
presentare la documentazione a fini antitrust all'Ufficio Concorrenza. Come
già annunciato il 30 ottobre scorso, l'Opa, che verrà lanciata nei prossimi
giorni, fissa per ogni azione un prezzo di 101.971,72 talleri (pari a circa
470 Euro), per una valorizzazione complessiva della banca di 54,2 miliardi
di talleri (circa 244 milioni di Euro). L'Offerta rimarrà aperta 60 giorni
e, tenuto conto dei tempi tecnici richiesti, dovrebbe perfezionarsi
all'inizio del 2002. La quota del 15% è stata acquisita da Sanpaolo Imi.allo
stesso prezzo dell'Offerta. A fronte dell'Offerta gli azionisti di controllo
conferiranno una quota pari almeno al 52% del capitale della banca e
potranno disporre di un'opzione put (allo stesso prezzo dell'Opa
incrementato degli interessi ed al netto dei dividendi) di durata
quinquennale. L'azionariato di Banka Koper è oggi così ripartito: Luka Koper,
società per la gestione del porto di Capodistria 32,4%; Istrabenz, società
petrolifera 29,9%; Intereuropa, società locale di spedizioni 20%; flottante
(+ azioni proprie per circa il 2%) 17,7%.
FUSIONE PER INCORPORAZIONE DELLA SOCIETÀ BANCARIA DEL NORDEST S.P.A. -
FINANZIARIA DI PARTECIPAZIONI DEL GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI VICENZA
Vicenza, 26 novembre 2001 - In riferimento alle notizie stampa del 25
settembre ultimo scorso la Bpv p rende noto che le Assemblee straordinarie
della Banca Popolare di Vicenza S.c.p. a r.l. e della Società Bancaria del
Nordest S.p.A., rispettivamente in data 10 novembre 2001 e 6 novembre 2001,
hanno deliberato di approvare il progetto di fusione per incorporazione
della Società Bancaria del Nordest S.p.A. - finanziaria di partecipazioni
del Gruppo Bancario Banca Popolare di Vicenza - nella Banca Popolare di
Vicenza, che ne detiene l'intero capitale sociale. Con tale operazione si
darà attuazione al programma di razionalizzazione e accentramento delle
partecipazioni detenute dal Gruppo Banca Popolare di Vicenza in capo alla
Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. La suddetta Assemblea straordinaria
dei soci della Banca Popolare di Vicenza, tenutasi in data 10 novembre 2001,
ha altresì deliberato: 1. la conversione del capitale sociale in Euro
mediante determinazione del valore nominale unitario delle azioni da Lire
cinquemila in tre Euro e conseguente delibera di aumento gratuito del
capitale sociale, da effettuarsi mediante parziale utilizzo della riserva da
sovrapprezzo azioni; conseguente conversione da Lire 2.000.000.000.000 in
Euro 1.032.913.797,00 dell'importo del controvalore massimo delle
obbligazioni interamente o parzialmente convertibili in azioni ordinarie e/o
obbligazioni con warrant che il Consiglio di Amministrazione ha facoltà di
emettere entro il 30 novembre 2004; conseguente modifica dell'art. 5 dello
Statuto Sociale; 2. l'adeguamento dello Statuto Sociale al nuovo sistema di
gestione accentrata degli strumenti finanziari dematerializzati di cui al
decreto Legislativo 24 giugno 1998 n. 213. 3. ulteriori modifiche dello
Statuto Sociale, tendenti a chiarire ulteriormente il contenuto del testo
statutario.
IL CALENDARIO DI NEGOZIAZIONE 2002 PER I MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA
BORSA ITALIANA
Milano, 26 novembre 2001 - Borsa Italiana S.p.A., dopo il consueto processo
di consultazione del mercato che ha coinvolto tutte le Associazioni di
categoria, ha definito il calendario di negoziazione per l'anno 2002 per i
propri mercati regolamentati. Il calendario si basa sullo stesso principio
che ha guidato la definizione di quelli degli anni precedenti: garantire
continuità nei servizi di negoziazione agli investitori professionali,
esteri e, in generale, agli investitori interessati a negoziare anche in
alcune date festive per il calendario civile italiano, evitando nel contempo
sedute caratterizzate da un insufficiente flusso di ordini, con conseguenti
effetti negativi sul processo di price discovery. Con riferimento ai
comparti diurni dei mercati Borsa e Nuovo Mercato, al Mercato Ristretto, al
Mercato dei Derivati azionari (Idem) e al Mercato dei contratti derivati su
tassi di interesse (Mif), l'adozione del principio in discussione porta
Borsa Italiana a riproporre per il 2002 le stesse giornate di chiusura
previste per l'anno in corso, adattandole alla diversa disposizione delle
giornate feriali. Per i soli comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah) e
Nuovo Mercato (Tahnm) si estende la chiusura - già prevista nei giorni di
chiusura dei rispettivi comparti diurni, nelle sedute serali precedenti
giornate di chiusura infrasettimanale e in occasione dell'ultimo giorno di
negoziazione dell'anno - alle sedute serali dei giorni infrasettimanali di
Borsa aperta in corrispondenza di festività nazionale e al venerdì 16
agosto. In particolare, il calendario di negoziazione per il 2002 dei
mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana si articola nelle seguenti
giornate di chiusura: per i comparti diurni dei mercati Borsa e Nuovo
Mercato, per Mercato Ristretto, Idem e Mif, oltre alle giornate di sabato e
domenica: 1° gennaio, 29 marzo (venerdì Santo), 1° aprile (lunedì
dell'Angelo), 1° maggio, 15 agosto, 24 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre e
31 dicembre; per i comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah) e Nuovo
Mercato (Tahnm), oltre alle giornate di sabato e domenica: 1° gennaio, 28
marzo, 29 marzo (venerdì Santo), 1° aprile (lunedì dell'Angelo), 25 aprile,
30 aprile, 1° maggio, 14 agosto, 15 agosto, 16 agosto, 1° novembre, 23
dicembre, 24 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre, 30 dicembre (seduta serale
corrispondente all'ultimo giorno di negoziazione), 31 dicembre. In allegato
il calendario di negoziazione dei mercati organizzati e gestiti da Borsa
Italiana completato con le relative scadenze tecniche (date di stacco cedola
e scadenze dei contratti derivati e dei premi). Il calendario è disponibile
anche sul sito Internet di Borsa Italiana all'indirizzo:
www.borsaitalia.it/ita/servizi/calendarioeorari
OLIVETTI: PIENO SUCCESSO DELL'AUMENTO DI CAPITALE E DEL PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE SOTTOSCRITTO OLTRE IL 99% DELL'OFFERTA 38% IN
AZIONI E 62% IN OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI
Ivrea, 23 novembre 2001 - Si è conclusa con pieno successo l'Offerta in
opzione di azioni o obbligazioni convertibili Olivetti, deliberata dal
Consiglio di Amministrazione della Società il 13 ottobre 2001. Sulla base
dei dati provvisori pervenuti da Monte Titoli, le sottoscrizioni effettuate
durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 5 novembre e terminato
oggi, sono state superiori al 99% delle 3.904.336.573 azioni o obbligazioni
convertibili offerte (al prezzo di sottoscrizione di 1 euro), di cui il 38%
in azioni e il 62% in obbligazioni convertibili. I dati definitivi saranno
disponibili all'inizio della prossima settimana; successivamente i diritti
rimasti inoptati saranno offerti in Borsa nei termini di legge e le relative
date d'asta verranno comunicate tramite avviso pubblicato in tempo utile sui
principali quotidiani. sintesi dei termini e delle condizioni dell'offerta -
Il numero effettivo di azioni o di obbligazioni convertibili offerte è pari
a complessivi 3.904.336.573 titoli, per un controvalore di 3.904.336.573
euro. Le azioni e le obbligazioni, del valore nominale di 1 euro, hanno le
seguenti caratteristiche: Azioni: prezzo di sottoscrizione: 1 euro per
azione; godimento 1° gennaio 2001. Obbligazioni: Denominazione: "Olivetti
1,5% 2001-2010 convertibile con premio al rimborso"; data di emissione: 23
novembre 2001 scadenza: 1° gennaio 2010; valore nominale: 1 euro; tasso di
interesse: 1,5% annuo corrisposto annualmente a partire dal 1° gennaio 2003;
premio di rimborso a scadenza: 18,37825% lordo del valore nominale delle
obbligazioni; rendimento effettivo a scadenza: 3,5% annuo lordo; periodo di
conversione: 22 gennaio 2002 - 15 dicembre 2009. L'operazione è garantita da
Banca Imi, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Bnp Paribas, Intesabci S.p.A.,
J.P. Morgan Securities Ltd., Lehman Brothers International (Europe),
Mediobanca S.p.A., Mediocredito Centrale (Gruppo Banca di Roma), Merrill
Lynch, Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Unicredit Banca Mobiliare S.p.A..
Lazard&C., in qualità di advisor, ha assistito Olivetti nell'organizzazione
dell'operazione.
POLIGRAFICA SAN FAUSTINO: PRESENTATI ALLA COMUNITA' FINANZIARIA I DATI
SULLA SEMESTRALE 2001 E TERZO TRIMESTRE DELL'ESERCIZIO IN CORSO.
INVESTIMENTI INTERNI FOCALIZZATI SULLA RICONFIGURAZIONE DELLA CATENA DEL
VALORE
Milano, 26 novembre 2001 - Poligrafica S. Faustino ha incontrato lo scorso
23 novembre presso Borsa Italiana S.p.A. la Comunità Finanziaria presentando
i dati del I semestre 2001 e i dati relativi al terzo trimestre
dell'esercizio in corso. I ricavi netti consolidati del III trimestre 2001
sono pari a lire 13.012 milioni (Euro 6,72 milioni) e aumentano del 6%
rispetto al III trimestre 2000 (Euro 6,35 milioni); il margine operativo
lordo è pari a lire 1.288 milioni (Euro 0,67 milioni), triplicato rispetto
al III Trimestre 2000 (pari a euro 0,23 milioni); il margine operativo lordo
consolidato (Ebitda) al 30 settembre 2001 è pari a lire 3.888 milioni (euro
2,01 milioni) e si incrementa del 73,6% rispetto al dato progressivo al 30
settembre 2000 (euro 1,16 milioni); il risultato operativo consolidato (Ebit)
trimestrale è pari a Euro 0,12 milioni (era negativo di euro 0,14 milioni
nel 2000); il risultato trimestrale prima delle imposte è positivo e pari a
euro 0,03 milioni (era negativo di euro 0,12 nel III trimestre 2000). Il
risultato complessivo prima delle imposte al 30 settembre 2001 è pari a euro
0,31 milioni ed è in netta crescita rispetto al dato consolidato dei primi
nove mesi dell'esercizio precedente (negativo di euro 0,11 milioni). Le
vendite della capogruppo sono state pari a euro 6,54 milioni in aumento del
8% rispetto al III trimestre 2000 (euro 6,06 milioni). L'incidenza dei
consumi e dei costi di lavorazione esterni, seguendo il trend positivo del I
semestre, è diminuita rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio
precedente, così come è proseguita la razionalizzazione della struttura
produttiva che ha comportato un recupero di efficienza sul costo del
personale. Questi fattori si sono tradotti in una significativa crescita del
margine operativo lordo (Ebitda) pari a euro 0,65 milioni, raddoppiato
rispetto al III trimestre 2000. Nonostante l'incremento dei canoni di
locazione finanziaria e degli ammortamenti, il risultato operativo (Ebit) è
positivo di euro 0,22 milioni, in notevole miglioramento rispetto al III
trimestre 2000 in cui risultava sostanzialmente nullo. Il risultato prima
delle imposte è positivo e pari a euro 0,14 milioni (era negativo di euro
0,04 milioni nel 2000). Riguardo alle società controllate: - Laser 5 S.r.l.
(società controllata al 100%), la cui attività caratteristica comprende la
progettazione grafica, i servizi di elaborazione grafica destinati alla
stampa e al web, la fotografia digitale e la creazione di cataloghi
virtuali, ha realizzato al 30 settembre 2001 un fatturato pari a euro 1,47
milioni, completamente realizzato nei confronti della holding. Il costo del
personale (n.59 dipendenti) ha un'incidenza pari al 65% del fatturato. ll
conto economico è in sostanziale pareggio. - Bb S.r.l. (società controllata
al 100%), specializzata nell'e-commerce, già depositaria del marchio "Casarossi",
ha focalizzato la sua attività sull'implementazione della piattaforma B2B ("Cantoalto")
presentata per la prima volta nel mese di giugno alla fiera "Grafitalia" di
Milano. Gli sviluppi commerciali del progetto "Cantoalto"- piattaforma di
e-commerce dedicato ai prodotti personalizzati presso le aziende grafiche,
le agenzie, gli studi grafici- saranno valutabili soltanto a partire dal
prossimo esercizio. Il conto economico della società risente della attuale
mancanza di ricavi e presenta una perdita di periodo pari a euro 0,04
milioni. - Mediattiva S.r.l. (web-agency partecipata al 91% da Poligrafica
San Faustino e dal restante 9% dal management) costituita nel gennaio 2001
per lo sviluppo delle attività di e-business ha confermato anche nel terzo
trimestre un andamento in crescita con vendite pari a euro 0,23 milioni
(totali euro 0,68 milioni al 30 settembre 2001) ed un risultato complessivo
ante imposte positivo per euro 0,07 milioni al 30 settembre 2001. -
Inevision S.r.l. (società partecipata al 51% da Poligrafica S.Faustino
S.p.a.) è completamente dedicata allo sviluppo delle piattaforme software di
publishing multicanale destinate alla vendita a terzi ovvero allo sviluppo
ed all'integrazione dei progetti "Cantoalto" e "Psf on Line". L'attività
commerciale è iniziata (il fatturato al 30 settembre 2001 è pari a euro 0,08
milioni) con una perdita di euro 0,11 milioni al 30 settembre 2001.
Posizionamento strategico - "Nei primi nove mesi dell'esercizio in corso -
ha spiegato Anna Lambiase, Investor Relations Manager di Poligrafica
S.Faustino S.p.A. - il Gruppo ha privilegiato una strategia "value",
ponendosi l'obiettivo primario di migliorare la marginalità, prima ancora di
valutare la crescita dimensionale esterna. Il mercato del "printing" vive
una radicale evoluzione offerta dalle nuove tecnologie che richiede la
riconfigurazione dell'intera catena del valore e conseguentemente del
sistema di offerta per le aziende che gestiscono informazioni in senso lato,
con la possibilità di ottenere importanti recuperi di efficienza. Ciò che
Poligrafica S.Faustino sta costruendo all'interno, con le proprie risorse e
competenze è un servizio innovativo per il mondo delle arti grafiche, che
permetterà al Gruppo nei prossimi anni la rifocalizzazione sulla strategia "growth":
Gli investimenti in tecnologia e in ricerca interna sono finalizzati alla
realizzazione di un servizio a valore che richiede il "ridisegno" del
processo di stampa presto rivendibile ai terzi. Nei primi nove mesi del 2001
il Gruppo ha realizzato ricavi pari a 22,4 milioni di Euro, in linea con i
ricavi 2000, con una importante crescita della redditività a fronte di una
elevato livello di patrimonializzazione. Riteniamo che per l'esercizio in
corso l'andamento complessivo delle nostre attività possa confermare i
recuperi di efficienza mantenendo il trend già evidenziato nei primi nove
mesi. " Evoluzione del gruppo - " Stiamo capitalizzando tutte le nostre
conoscenze per portare al mercato non più prodotti quanto servizi - ha
spiegato Alberto Frigoli, Presidente di Poligrafica S.Faustino - Stiamo
trasformando il nostro modo di fare business: vogliamo diventare la guida di
migliaia di stampatori europei che non sono in grado di cogliere l'enorme
opportunità che le nuove tecnologie stanno offrendo a noi, specialisti del
printing: domani sarà più importante per noi trasferire le nostre conoscenze
ai nostri attuali concorrenti prima ancora che direttamente ai clienti. Il
nostro obiettivo è individuare nella transazione degli stampati, nell'atto
di vendita, presentazione, preparazione, controllo, approvazione, la fase
più critica nella catena del valore dello stampato. Grazie alle nostre
conoscenze e all'uso di Internet stiamo cercando di ottimizzare tale anello
debole e costosissimo. La nostra strategia consiste nell'utilizzare la
tecnologia Internet per abbreviare e rendere molto più economico il processo
di transazione dello stampato offrendo a terzi un sistema di gestione di
pubblicazione multicanale. Siamo molto positivi sull'attività della nostra
controllata Mediattiva che cresce sul mercato "e-business" con un'offerta
sempre più qualificata". Mediattiva - Mediattiva, Web Agency operativa dal
2001, si occupa del business online delle aziende attraverso lo sviluppo e
l'implementazione di applicazioni, web solution, computer graphic,
web-design, marketing online. Bb s.r.l.: Cantoalto - Obiettivo di Cantoalto
è innovare, semplificare e automatizzare i processi di acquisizione ordine e
pre-stampa di materiale personalizzato per gli operatori del settore.
Inevision - L'obiettivo di Inevision è lo sviluppo di un processo
industrializzato scalabile e ad alto valore aggiunto per il publishing
multicanale.
EDISON: NUOVA SCOPERTA DI GAS NATURALE IN EGITTO
Milano, 26 novembre 2001 - Edison e Bg Group hanno scoperto un nuovo campo a
gas nella concessione Wddm (West Delta Deep Marine) situata al largo del
delta del Nilo, in Egitto. Durante la prova di produzione, il pozzo
esplorativo Saurus-1 ha erogato quasi un milione di metri cubi di gas al
giorno. Il giacimento Saurus si trova nella parte occidentale del blocco
Wddm, circa 120 chilometri a nord di Alessandria. Si tratta del tredicesimo
pozzo consecutivo perforato con successo nell'area, che si conferma come una
delle più prolifiche nell'off-shore del Mediterraneo. Dal 1995 ad oggi nel
blocco West Delta Deep Marine sono state provate riserve per oltre 250
miliardi di metri cubi di gas, distribuite sui vari giacimenti della
concessione. Le riserve dei giacimenti Scarab e Saffron sono già in fase di
sviluppo e sono destinate al mercato egiziano, mentre quelle dei campi
Simian, Sapphire, Sienna, Serpent e altri ancora saranno destinate
all'esportazione sotto forma di GNL. In parallelo con lo sviluppo delle
riserve già rinvenute prosegue l'esplorazione del blocco, che ha un
potenziale residuo ancora molto elevato sia per gas naturale sia per grezzo
e condensati.
L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE GLI EMENDAMENTI ALLE
PROPOSTE DEL 6PQ
Bruxelles, 26 novembre 2001 - Rudolf Kunze, attuale presidente di Eucar, ha
accolto con grande entusiasmo le proposte emendate della Commissione
riguardanti il sesto programma quadro (6Pq), considerato che sono stati
aggiunti i trasporti di superficie quale futuro settore di ricerca. Eucar è
stata fondata nel 1994, quale continuazione del precedente comitato
congiunto di ricerca dei produttori europei di autoveicoli. Fra i membri
figurano: Gruppo Bmw, DaimlerChrysler, Fiat, Ford Europa, Opel, Porsche, Psa
Peugeot-Citroën, Renault, Gruppo Volkswagen e Volvo. Sin dalla pubblicazione
delle proposte iniziali per il 6Pq, il gruppo aveva auspicato l'inclusione
dei trasporti stradali, per i quali le proposte non indicavano riferimenti
particolari. Nell'ambito della proposta rivista, adottata dalla Commissione
in seguito al voto del Parlamento europeo che, il 14 novembre, ha approvato
oltre 300 emendamenti, "il trasporto sostenibile di superficie" è stato
aggiunto quale azione prevista nell'ambito della tematica prioritaria
"sviluppo sostenibile". Un'altra azione prevista, "sistemi di energia
sostenibili", include inoltre la ricerca sui carburanti alternativi e le
pile a combustibile, comprese le applicazioni nei trasporti. "A mio parere,
quando si parla di sviluppo sostenibile lo s'intende nel senso più ampio del
termine, poiché si fa riferimento all'impatto sociale, economico e
ambientale. I trasporti stradali rappresentano certamente uno dei fattori
chiave che hanno un impatto sull'ambiente. A tale riguardo, credo che [le
proposte] mettano l'accento su un argomento che noi consideriamo importante
per il settore dei trasporti", ha dichiarato Kunze al Notiziario Cordis. La
Commissione aveva garantito all'industria automobilistica che i settori di
ricerca legati ai trasporti non sarebbero stati esclusi dal 6Pq, ma che
tuttavia avrebbero fatto parte di diverse aree prioritarie tematiche. Questo
aveva inquietato i rappresentanti di Eucar, i quali temevano che tale
suddivisione avrebbe provocato una mancanza di coordinamento tra i progetti
di ricerca. "Questa nuova decisione ci darà l'opportunità di concentrare
concretamente le ricerche [...] è sicuramente meglio della frammentazione
dei programmi di ricerca in singole tematiche", ha affermato Kunze. Egli ha
presentato i futuri settori di ricerca per l'industria automobilistica:
sicurezza integrata, carburanti e gruppi motopropulsori di domani, nonché
mobilità, sottolineando l'importanza del coordinamento. "Non intendiamo
considerare le tecnologie individualmente, vogliamo un approccio olistico,
al fine di essere pronti con la giusta architettura", ha detto il Presidente
di Eucar. Riguardo alla ricerca sui carburanti, Kunze ha affermato che "i
combustibili di domani non possono riguardare solamente una regione o una
nazione. Si tratta di un problema abbastanza importante da poter essere
considerato a livello europeo, o addirittura mondiale". Egli ha aggiunto
che, al momento, il principale obiettivo è di stabilire un consenso a
livello europeo su ciò che saranno i carburanti del futuro. Una volta
raggiunto un accordo su una visione europea di questo tipo, Eucar la
condividerà senza indugio con gli altri attori e, in vista di ciò, ha già
contattato i rappresentanti Usa Infolink:
http://www.acea.be/eucar E-mail
eucar@acea.be
SEMINARIO DI PREVISIONE SUI MERCATI DEL MOBILE NEL 2002
Milano, 26 novembre 2001 - Si terrà presso la Banca Popolare Commercio e
Industria Via Moscova, 33 - Milano Venerdi 30 novembre 2001, a partire dalle
ore 14.00 un seminario di previsione sui mercato del mobile nel 2002 L'
apertura dei lavori è stata affidata a: M. Florio, Csil; alle ore 14.20
Nuove frontiere della distribuzione internazionale: Introduzione e
coordinamento A. Marcati, Csil - Interventi di: C. Gazel, Ipea-Parigi; G.
Nicoletti, Nicoletti Salotti; R. Ricci, Ricci Casa. ore 15.00 Previsioni per
il 2002: Il quadro macroeconomico A. Tantazzi, Prometeia; I mercati del
mobile nel mondo U. Finzi, Csil; Il sistema Italia M. Florio, Csil; ore
16.00 Forum: R. Rodriquez, Federlegno-Arredo; G. Anselmi, Acimall; P.
Baroni, Feneal-Filca-Fillea; R. Messina, Cosmit; E. Pirovano, Federmobili.
Testimonianze: N. Del Pupo, M. Gazzaniga, S. Paoletti, I. Petrovich. Per
informazioni: tel 02796630; fax 02780703
SIMPOSIO SULLA "COMBUSTIONE SENZA FIAMMA" FOURTH SYMPOSIUM ON HIGH
TEMPERATURE AIR COMBUSTION AND GASIFICATION
Roma, 26 novembre 2001 - I lavori del Quarto Simposio sulla "Combustione
senza fiamma" (HTACG4) si svolgeranno a Roma, presso la Sala della
Protomoteca del Campidoglio, dal 27 al 30 Novembre 2001. Il Simposio,
promosso dall'Enea, è interamente dedicato al tema della cosiddetta
combustione con "preriscaldo ad alta temperatura", combustione "senza
fiamma" oppure combustione "mild", secondo un principio che rende possibili
tecnologie di combustione, a un tempo pulite e capaci di forti risparmi
energetici, decisamente innovative e concretamente rispondenti al ben noto
protocollo di Kyoto. Verranno presentati i contributi di specialisti a
livello internazionale, suddivisi per sessioni: applicazioni industriali
(forni e sistemi di combustione), gassificazione e pirolisi, modellistica
sperimentale e matematica, combustibili poveri. Il programma scientifico e
tutte le informazioni pratiche sulla conferenza sono disponibili sul sito
internet
http://htacg4.enea.it
UN PROGETTO FINANZIATO DALLA COMMISSIONE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA
DEGLI ALIMENTI
Bruxelle, 26 novembre 2001 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha
stanziato oltre 560.000 euro per un progetto europeo biennale di ricerca
sugli integratori di selenio e sulla presenza dell'arsenico negli alimenti.
Tale progetto rientra nella sottosezione "Ricerca sui metodi di misura e
prova" del programma "Crescita". Il progetto, al quale parteciperanno 20
laboratori in tutta Europa, sarà diretto dal professor Les Ebdon, docente di
chimica analitica e vicerettore dell'Università di Plymouth (Regno Unito).
Esso intende fornire un benchmark per il monitoraggio del contenuto di
selenio negli integratori dietetici, mediante l'elaborazione di un tipo di
lievito contenente tale elemento che possa essere impiegato come "campione"
per le misure. "Vogliamo produrre un materiale di riferimento che consenta
ai laboratori di verificare le proprietà e l'efficacia dei prodotti presenti
sul mercato in espansione, cosiddetto 'nutraceutico', degli integratori
dietetici", ha spiegato il professor Ebdon. "Senza un materiale di
riferimento del genere, sugli scaffali delle farmacie, accanto agli
integratori benefici, potrebbero trovarsene di nocivi". Si ritiene che la
ridotta presenza di alcuni tipi di selenio alimentare, il quale contribuisce
a proteggere contro il cancro della prostata, sia all'origine dell'aumento
dei casi di tale patologia in Europa. Il professor Ebdon ha inoltre
dichiarato che, "se - come previsto - i test clinici su tali integratori
indicheranno la loro efficacia nella riduzione dei casi di cancro della
prostata, il loro interesse aumenterà enormemente". Il progetto studierà
inoltre il contenuto di arsenico nel pollame, nel riso, nel pesce e nel
suolo. I laboratori partecipanti misureranno il contenuto e le forme
dell'arsenico presente in tali sostanze, al fine di fornire un parametro
comune per i controlli della sicurezza degli alimenti. "Le ricerche da noi
svolte in passato indicano la presenza nel pesce di una forma chimica
innocua d'arsenico", ha spiegato il professor Ebdon. "Negli ultimi anni, la
farina di pesce ha cominciato ad essere aggiunta al mangime di molti
animali, in particolare il pollame, ed ora abbiamo bisogno di poter
controllare che esso sia presente soltanto nella sua forma innocua". La
conclusione del progetto è prevista per febbraio 2003. Per informazioni:
Alice Li University of Plymouth Tel: +44-1752 233988 E-mail
ali@plymouth.ac.uk
STOP ALLE MAGLIETTE CON IL MARCHIO DELLE SIGARETTE! POTRANNO ESSERE
MULTATI ANCHE COLORO CHE LE PORTANO INDOSSO E POTRA' ESSERE CHIESTO IL
SEQUESTRO IMMEDIATO
Roma, 26 novembre 2001 - Alcuni marchi di sigarette sono divenuti veri e
propri oggetti di moda, tanto da comparire stampati su magliette vendute in
tutta Italia. Chi indossa questa maglietta, però, forse non sa che commette
un reato, per il quale è punibile con una sanzione amministrativa da lire 5
milioni a lire 50 milioni. La legge infatti punisce chi effettua propaganda
in modo diretto o indiretto ai prodotti da fumo. Inoltre, una recente
sentenza della Corte di Cassazione, stabilisce che: "Con riguardo al divieto
di propaganda pubblicitaria dei prodotti da fumo (art. 1 della legge 10
aprile 1962 n. 165 e art. 8 del D.L. 10 gennaio 1983 n. 4, convertito in
legge 22 febbraio 1983 n. 52) - inteso quale comportamento, da chiunque
posto in essere, rivolto al pubblico ed idoneo a sollecitarlo all'acquisto
ed al consumo dei prodotti da fumare - esso coinvolge sia forme direttamente
evocative dei prodotti suddetti con effetto propagandistico, sia forme il
cui effetto sia conseguito con modalità indirette ed occulte, senza che sia
consentito, ai fini dell'esistenza dell'illecito, graduare la maggiore o
minore intensità dell'effetto vietato. Pertanto, incorre nel divieto anche
il produttore di beni diversi dai prodotti da fumo (nella specie, produttore
e venditore di astucci per uso scolastico raffiguranti pacchetti di note
marche di sigarette) il quale utilizzi elementi distintivi di un prodotto da
fumo, anche al di fuori di possibilità di confusione tra i prodotti, se ed
in quanto detta utilizzazione, ancorché realizzata con l'offerta in vendita,
conservi un effetto evocativo del prodotto da fumo ed una funzione di
richiamo pubblicitario sullo stesso, e ciò in quanto la stessa possibilità
di utilizzazione di quel marchio, pur se legittima ex art. 11 della legge
marchi, diviene illegittima in virtù della legge n. 165 del 1962, e ciò
indipendentemente dall'esistenza, o non, di un accordo tra il titolare del
marchio prioritario e colui che successivamente lo utilizzi negli elementi
qualificanti." La Cassazione quindi parla chiaro: anche le magliette con su
stampato i marchi di sigarette diventano illegali, e chi le indossa commette
reato. In base alla legge chi verrà trovato con indosso una maglietta di
questo tipo può essere obbligato a togliersela, in quanto per la stessa può
essere chiesto il sequestro immediato.
5 ITALIANI SU 10 "SOGNANO" UNA PENSIONE CHE NON RICEVERANNO MAI SOLO IL
36% DEI NOSTRI CONNAZIONALI - CI INFORMA UNA RICERCA COMMISSIONATA DAL
GRUPPO ZURICH ITALIA ALL'EURISKO - SA CHE TRA QUALCHE ANNO NON POTRÀ
ASPETTARSI UN ASSEGNO MENSILE SUPERIORE AL 60% DELL'ULTIMA RETRIBUZIONE
Roma, 26 novembre 2001 - Addio al lavoro, con la paura di non farcela
economicamente . Cinque italiani su dieci immaginano di andare in pensione
con un assegno molto più sostanzioso di quello sul quale potranno
effettivamente contare. Solo il 36% dei nostri connazionali sa che - di qui
a qualche anno - non porterà a casa più del 60% del proprio ultimo assegno
mensile, mentre il 47% mette in conto percentuali (dal 61% al 100%) che
nessuna riforma potrà garantire. Senza contare il 17% (quasi due su dieci)
che rimane così disorientato da non fornire neppure una risposta. Una
situazione, questa, aggravata dal fatto che il 47% degli italiani nel pieno
della propria attività lavorativa non si è mai posto il problema
dell'adeguatezza - o meno - della pensione con la quale dovrà fare i conti
per vivere una vecchiaia all'altezza delle proprie aspettative. Una
"disattenzione" che tocca punte davvero allarmanti nel sud e nelle isole
(oltre il 50%). Nonostante questa evidente sottostima degli effetti delle
varie revisioni operate sul sistema pensionistico del nostro Paese, la
grande maggioranza (54%) dei nostri connazionali è comunque molto o
abbastanza preoccupata del proprio futuro economico riferito all'età
post-lavorativa e percepisce chiaramente (55% con punte del 60% tra le
donne) che in pensione non potrà mantenere il tenore di vita a cui è
abituata. Anche perché il 70% del campione è d'accordo con chi afferma che i
contributi che si versano durante la vita lavorativa non assicurano una
pensione dignitosa in futuro. Da una parte, quindi, c'è la chiara percezione
di un problema futuro, dall'altra si afferma la tentazione (umanissima) di
rimandare sia la quantificazione del problema sia - verrebbe da dire, tanto
più - la sua risoluzione. A pochi settimane dal varo di alcune norme che
ritoccheranno il sistema pensionistico italiano, esprime per la prima volta
il proprio punto di vista chi avrà 60 anni (o giù di lì) alla data del
fatidico 2023, in cui i pensionati sorpasseranno - dati della ragioneria
dello Stato - i cosiddetti lavoratori attivi. Per accendere i riflettori su
questo mondo, che dovrà misurare sulla propria pelle gli effetti delle
scelte di oggi, il gruppo Zurich Italia ha commissionato una ricerca all'Eurisko
nella quale vengono raccolte attese, desideri, paure dei 35-55 enni che oggi
non sembrano trovare tempo se non per il lavoro rimandando molte delle
scelte che invece, concretamente, determineranno il proprio futuro
economico. Guerra e terrorismo? Non porteranno alla recessione economica La
ricerca, realizzata nel mese di ottobre, non manca di regalare qualche
sorpresa: in un clima di generale paura e incertezza, veniamo a scoprire che
tra i problemi emergenti le guerre (41%) spaventano né più né meno
dell'inquinamento (41%) e appena un po' meno del terrorismo (48%). Mentre la
recessione economica è uno spauracchio solo per il 15% del campione. Un dato
in controtendenza rispetto a molti indicatori socio-economici evidenziati in
queste ultime settimane che viene confermato dalla previsione del 65% del
campione che immagina un futuro (i prossimi 5 anni) in cui l'economia
italiana resterà così com'è oppure addirittura tenderà a migliorare il suo
stato di salute. Percentuale, però, che cala sensibilmente (53%) quando a
rispondere sono le donne: le più impressionate in assoluto (più di 5 su 10)
dalla guerra in corso e dal rischio terrorismo. A questo clima
d'inquietudine "composta" che non tocca la situazione economica attuale
della propria famiglia (il 78,4% la giudica del tutto o abbastanza
soddisfacente) fa eccezione però lo sguardo gettato oltre l'età
pensionistica. Come dire: persino la paura delle guerre e del terrorismo è
vista come contingente e "a termine", visto che non incide sul proprio
quotidiano e sul futuro benessere del paese, mentre quando si pensa alla
pensione prevalgono considerazioni davvero preoccupate. "Al generale senso
d'incertezza che permea lo spirito del tempo - commenta l'Eurisko - il
cittadino italiano risponde cercando di mantenere le proprie abitudini di
sempre, nei consumi come nei comportamenti: la normalità come lotta e
autodifesa... Gli italiani sembrano aver sposato il teorema americano:
difendere il proprio stile di vita come miglior metodo di lotta al
terrorismo". Il secondo e il terzo pilastro? Una scelta per molti (70%)
inevitabile E nei confronti del cosiddetto secondo (fondi pensione) e terzo
(polizze assicurative vita, piani individuali di previdenza integrativa)
pilastro - che nel complesso costituiscono la cosiddetta previdenza
integrativa - quale tipo di atteggiamento prevale? Ovviamente di assoluta
apertura: addirittura il 70% la considera una scelta inevitabile, vista
l'inadeguatezza delle pensioni statali. Una percentuale che sale all'84% tra
imprenditori e liberi professionisti. Se dunque appare a tutti evidente che
in mancanza di soluzioni alternative la propria pensione è davvero a rischio
- e ancora in linea di principio ben 3 italiani su 4, soprattutto giovani e
lavoratori autonomi, affermano che sarebbero disposti a risparmiare qualcosa
fin da adesso per garantirsi una pensione migliore - emergono interessanti
contraddizioni quando passiamo a verificare in che maniera quelle stesse
persone stanno attrezzandosi per valutare e risolvere al meglio questo
problema. Un quarto (27%) del campione pensa di non fare nulla per risolvere
questo impasse, mentre chi nell'arco dei prossimi due o tre anni ha in
programma di investire qualcosa s'indirizzerà verso una polizza vita per la
pensione individuale (20%) o verso un fondo pensione (16%) - oppure entrambi
contemporaneamente (11%) - piuttosto che verso altre forme (15%) di pensione
integrativa. Le contraddizioni più grandi emergono però quando si tenta di
quantificare questo investimento: la stragrande maggioranza degli italiani
(56,5%) mette in preventivo una spesa contenuta entro le 300.000 lire al
mese, senza considerare che la cifra è davvero troppo esigua per assicurare
una rendita in qualche modo significativa. E' davvero una piccola elite
(3,2%), invece, quella pienamente consapevole del fatto che al di sotto di
versamenti mensili di 500.000/1.000.000 di lire non si può certo sperare in
un assegno capace d'incidere sull'abbassamento fisiologico del proprio
tenore di vita futuro. Banche e assicurazioni sono le istituzioni più
affidabili nell'offrire polizze vita/pensione o fondi pensione, anche se
molti (79%) fra i futuri pensionati denunciano che ci sono troppi prodotti
simili per poter capire quali sono i migliori e lamentano - tra gli aspetti
meno convincenti di queste forme alternative di previdenza - l'incertezza
sui rendimenti (21%) e la poca trasparenza e chiarezza (14%) di alcuni di
questi prodotti. E in pensione saremo più impegnati e dediti alla famiglia
La ricerca, commissionata dal gruppo Zurich Italia, all'Eurisko ci aiuta
anche a comprendere quali "categorie" di pensionati si preparano - almeno
nelle loro aspettative - a popolare l'Italia del futuro. Una volta in
pensione, famiglia e volontariato saranno il vero teatro della riscoperta
degli affetti e dell'impegno, se è vero che quasi 6 persone su 10
(addirittura 7 tra le donne) si ripromettono di riscoprire questi valori
troppo a lungo sacrificati all'attività lavorativa. Poi, nell'ordine, il
maggior tempo libero a disposizione verrà impiegato per viaggiare (15%),
coltivare hobby come bricolage e giardinaggio (13%), leggere libri e
studiare (10%) o per tenersi in forma con un po' di sana attività fisica
(7%). Esiste quindi, nota l'Eurisko, "una continuità del progetto di vita...
dove i progetti futuri assomigliano totalmente al progetto attuale: la
famiglia, le relazioni, anche il lavoro in molti casi (in altri il
volontariato), solo all'insegna del meglio, del balance più equilibrato fra
valori intimamente condivisi e time budget concreto"... si coglie il
desiderio di essere protagonisti di una vecchiaia diversa, nel segno di una
continua realizzazione di se stessi". Se tutti (97%) - infine - sono
d'accordo con chi dice che in pensione si può ugualmente trovare il modo di
essere utili agli altri (facendo volontariato, curando i nipotini, facendo
piccoli lavoretti), sono in moti (65% del campione) quelli che affermano che
continueranno a lavorare fino a quando la salute glielo permetterà. Cinque
modi di prepararsi alla pensione - C'è chi si rende conto che la pensione
pubblica non sarà sufficiente a coprire le proprie esigenze nel futuro e si
sente quindi "costretto" a sottoscrivere qualche forma di previdenza
integrativa; c'è chi, invece, costruisce con maggior decisione un proprio
progetto di investimento sulla qualità della propria vita futura. Ma c'è
anche chi vive il presente senza pensare al futuro e ritiene non sia ancora
giunto il momento di preoccuparsi per la pensione; o chi, pur preoccupato
per il futuro, non trova altro di meglio da fare che "mettere la testa sotto
la sabbia", rimuovendo il problema della previdenza. Non manca infine chi
non si preoccupa eccessivamente del proprio futuro previdenziale confidando
nella "protezione" dello Stato. Dalla ricerca emergono cinque diversi modi
di affrontare il problema della pensione, ciascuno dei quali è riferibile a
gruppi di persone con caratteristiche ben riconoscibili. Eccole: "La
necessita'" (18%) Gli appartenenti a questo gruppo sono in prevalenza
lavoratori autonomi del Nord-Est, tra i 40 e i 44 anni. Non hanno in genere
un alto livello culturale, ma sono consapevoli della ineluttabilità della
previdenza integrativa, anche perché è spesso lo stesso contesto lavorativo
in cui si muovono a "obbligarli" a ricorrere a questo strumento. Hanno un
approccio realistico rispetto alla vita, non credono che lo Stato possa
tutelarli per il futuro e non stanno ad aspettare: il 69% di loro ha già
fatto ricorso a qualche forma di previdenza integrativa e altri (nell'87%
dei casi) lo faranno concretamente nei prossimi 2-3 anni. "Il progetto"
(25%) Rientrano in questo gruppo soprattutto imprenditori e artigiani
giovani (35-39 anni) con un buon livello di istruzione, che vivono nelle
città. Sono ottimisti verso il futuro e affrontano la questione della
pensione con decisione e con un atteggiamento teso a difendere la qualità
della propria vita. Nel 95% dei casi sono intenzionati a costruirsi da soli
una pensione dignitosa, in base a un preciso progetto di investimento, nella
consapevolezza che lo Stato non sarà in grado di assisterli. Già ora il 75%
di questi lavoratori possiede forme di previdenza integrativa. "Carpe diem"
(22%) Scelgono di vivere alla giornata i giovani - soprattutto donne - che
abitano al Sud, in piccoli centri: sono soprattutto operai e commesse con
basso livello di istruzione (il 65% ha un titolo di studio elementare o di
scuola media inferiore). Chi fa parte di questo segmento non ha molta
fiducia nello Stato e nella previdenza pubblica, ma nemmeno in se stesso e
nel progresso. Per loro il problema delle integrazione previdenziale non
sussiste, anche perché il ricorso a questi strumenti sarebbe troppo oneroso.
Si limitano quindi a rinviare a un momento indefinito qualsiasi soluzione
del problema. "La paura del futuro" (20%) Sono dominati dalla paura per il
domani: uomini e donne sopra i 40 anni che abitano prevalentemente in
piccole cittadine del centro-sud. Sono impiegati soprattutto nel settore
pubblico, non sono molto informati e sulla questione previdenziale assumono
un atteggiamento di attesa, di non scelta, di immobilismo. Si tratta di
persone che a fronte di forti preoccupazioni per il proprio tenore di vita
al termine della propria attività lavorativa, innescano un meccanismo di
rimozione. "Welfare State" (15%) Appartengono a questo gruppo
prevalentemente impiegati pubblici e insegnanti 50-55enni di buon livello
culturale (il 26% sono laureati). Queste persone si dimostrano molto
fiduciose nello Stato e nella sua capacità di non tradire le promesse. Non
appaiono preoccupati per il futuro, conoscono le forme di previdenza
integrativa, ma non ritengono di dovervi far ricorso perché, appunto, "ci
penserà lo Stato".
ALITALIA: APPROVATO PIANO BIENNALE 2002 – 2003
Roma, 26 novembre 2001 - Si è riunito in data odierna il Consiglio di
Amministrazione dell'Alitalia che ha approvato il Piano Biennale 2002-2003
nel quale sono stati riportati i nuovi scenari di mercato ed i conseguenti
riflessi sulle prospettive del Gruppo Alitalia che è prevedibile si possano
delineare nei prossimi due esercizi a seguito degli effetti sul trasporto
aereo degli accadimenti dell'11 settembre scorso, con l'aspettativa che alla
fine del 2003 l'attuale crisi venga superata. Nonostante la previsione per i
prossimi due anni, assuma una forte caduta della domanda (nell'ordine
mediamente del 17% nel 2002 e del 4% nel 2003 rispetto ai livelli 2001 ante
crisi dell'11 settembre), le misure e le azioni contenute nel documento
perseguono l'obiettivo del pareggio di gruppo alla fine dell'anno 2003
(utile netto di 25 milioni di Euro) in un quadro finanziariamente
sostenibile nel medio periodo e tale da assicurare il permanere per la
Compagnia della potenzialità di vettore a vocazione globale. Il
raggiungimento del menzionato obiettivo, occorre comunque sottolineare,
presuppone l'attivazione di interventi compatibili con la normativa
comunitaria, senza i quali il pareggio nell'esercizio 2003 non potrebbe
essere perseguito a meno di un sostanziale sconvolgimento dell'attuale
posizionamento strategico della Compagnia, di natura tale da intaccare le
possibilità dell'azienda di riprendere il percorso di sviluppo e la citata
potenzialità di vettore a vocazione globale. Si fa, in particolare,
riferimento: al versamento della seconda e terza tranche del precedente
aumento di capitale (380 milioni di Euro pari a 750 miliardi di lire) ed al
ricorso all'intervento degli azionisti e, più in generale, del mercato dei
capitali (nell'ordine di 1.200 - 1.400 milioni di Euro in forme tecniche da
definire) da realizzare entro il primo semestre del 2002; all'erogazione da
parte del Governo di misure a sostegno del settore del trasporto aereo di
cui Alitalia dovrà beneficiare nel corso del biennio insieme agli altri
operatori del settore presenti in Italia. In estrema sintesi il Piano
Biennale 2002-2003, che sconta il varo delle predette misure, configura:
interventi di razionalizzazione del network e della flotta attuati in un
quadro di coerenza strategica con gli obiettivi di ridisegno strategico del
network previsto nel Piano Industriale 2002-2006 e focalizzati sullo
sviluppo della qualità del prodotto e del servizio; un volume di esuberi
analogo a quello evidenziato nel Contingency Plan (2.500 unità),
accompagnato dall'esodo incentivato di ulteriori 900 persone che abbiano
maturato (o stiano per maturare) l'anzianità pensionabile, al fine di
contribuire al processo di efficientamento strutturale, senza particolari
contraccolpi di tipo sociale; un volume di investimenti in flotta con
esborsi nell'ordine di 1.500 milioni di Euro necessari per proseguire il
processo di ammodernamento, di riduzione del numero delle famiglie e della
capacità unitaria degli aeromobili, finalizzati all'efficientamento dell'uso
degli stessi; l'accelerazione delle politiche di dismissione e/o partnership
nei settori di attività non core e dell'alienazione dell'immobile di Roma/Magliana
(prevista per il 2002); l'ipotesi di costituzione, nel corso del corrente
esercizio, di un apposito fondo (complessivamente dell'ordine di circa 250
milioni di Euro che si aggiungerà al prevedibile risultato gestionale di
perdita stimato in circa 350 milioni di Euro) per far fronte agli oneri
relativi sia ai citati esodi incentivati sia a prevedibili svalutazioni del
valore di componenti della flotta da dismettere a seguito del processo di
razionalizzazione, ove permangono le attuali critiche condizioni del
settore; piena attivazione della "leva" delle alleanze strategiche.
All'Amministratore Delegato è stato dato mandato di trasmettere il Piano
all'Azionista ed alle Autorità di Governo. Ogni diversa notizia apparsa
sugli organi di stampa in merito al Piano biennale 2002 - 2003 è da
ritenersi una mera illazione del tutto priva di fondamento.
GANDALF: CONFERMATO L'ING. CARLO PERETTI ALLA CARICA DI PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Orio al Serio (Bg) 26 novembre 2001 - L'assemblea degli azionisti, riunitasi
venerdì 23 novembre sotto la presidenza di Carlo Peretti con la presenza del
21,1% del capitale sociale, ha deliberato: di ridurre il capitale sociale in
misura corrispondente alla somma delle perdite maturate a tutto il 30
settembre 2001, determinando così il capitale ad euro 1.664.518,80
rappresentato da n.ro 1.147.944 azioni ordinarie del valore nominale
rideterminato in euro 1,45; di aumentare il capitale sociale, in via
scindibile, mediante emissione di n.ro 4.591.776 nuove azioni ordinarie
aventi ciascuna valore nominale di euro 1,45, e così per complessivi
nominali euro 6.658.075,2, nel rapporto di 4 nuove azioni ogni 1 vecchia
posseduta, ad un prezzo di euro 5 per azione (controvalore dell'aumento euro
22.958.880). Le emittende nuove azioni avranno godimento regolare e saranno
offerte in opzione ai soci; di aumentare il capitale sociale, in via
scindibile, per ulteriori n.ro 2.295.888 azioni ordinarie, godimento
regolare, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione,
destinate a servizio dell'esercizio di n.ro 4.591.776 warrants Gandalf
S.p.A. 2004, abbinati gratuitamente, secondo il rapporto di un warrant per
ogni nuova azione ordinaria emessa, alle azioni di nuova emissione di cui
all'aumento di capitale in opzione. Due warrants daranno diritto alla
sottoscrizione di un'azione ordinaria. Il diritto alla sottoscrizione delle
azioni a servizio dei warrant Gandalf 2004 sarà esercitabile nei periodi
31/8-31/10/2002-2003-2004. Il prezzo di sottoscrizione di ciascuna azione
sarà pari a quello di offerta in opzione ai soci dell'aumento deliberato; di
confermare l'ing. Carlo Peretti alla carica di Presidente del consiglio di
amministrazione di Gandalf; A conclusione dell'assemblea il Presidente ha:
informato che gli impegni presi dagli azionisti vincolati all'obbligo di
lock up sono stati adempiuti anche relativamente al secondo versamento con
scadenza 20 novembre; aggiornato gli azionisti sul programma di
ristrutturazione e di riorganizzazione aziendale che è stato sostanzialmente
completato, sia in termini di rimodulazione delle rotte che in termini di
riduzione del personale e dei costi. Per quanto riguarda la ristrutturazione
finanziaria sono stati raggiunti e siglati gli accordi per il
riscadenziamento del debito scaduto con i principali fornitori.
Relativamente alle società di leasing sono in corso di definizione accordi
per la moratoria del pagamento dei canoni e per l'allungamento della durata
dei relativi contratti, in coerenza con le richieste formulate. Sono già
pervenute risposte formali per quanto riguarda la moratoria e relativamente
ad alcuni contratti anche per l'allungamento della durata. A seguito di un
incontro con l'insieme degli istituti di credito, la società ha presentato
una richiesta formale per la conferma e la rimodulazione delle posizioni
finanziarie attuali.
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