QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NOTIZIE
DALL'ESTERO


DI 

ALESANDA DAL RI

 

LUNEDI'

26 NOVEMBRE 2001


pagina 7

 

 

 

 

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

da:"Ben Laden - La verité interdite"di Jean-Charles Brisard e Guillaume Dasquié

LE RETI SAUDITE DEL FONDAMENTALISMO

Tre punti chiave permettono di comprendere il ruolo dell'Arabia Saudita nell'espansione di una forma radicale di islamismo: la religione,punta di diamante del proselitismo,portato avanti dal regno saudita,il sistema bancario come strumento delle ambizioni religiose del regno ed il petrolio, come arma di dissuasione contro l'occidente.Il conflitto afgano è stato il catalizzatore di questi differenti interessi,che hanno permesso di lasciare libero il campo all'espressione di un islam radicale ed a queste migliaia di combattenti, venuti a sostenere la ribellione. Sullo sfondo di interessi petroliferi, e di fronte alla crescita del nazionalismo arabo, e poi più tardi per contrastare la rivoluzione iraniana,l'Arabia Saudita ha prestato dagli anni '7o in poi il suo aiuto ai movimenti islamisti sunniti.La ricerca di una posizione centrale d'influenza in seno al mondo musulmano, come nel mondo arabo,è - come nota Richard Labévière - una delle maggiori preoccupazioni del paese.Esso deve dunque occupare tutto lo spazio religioso, per conservare la pace ed il monopolio del campo politico.I pilastri dell'aiuto ai movimenti islamisti, furono da un lato l'organizzazione Rabitat ul-alem el-islami,fondata nel 1963, finanziata in particolare da Aramco, e dall'altro i consorzi di banche islamiche, tra cui Faisal-Finance e Al-Baraka.Lo sviluppo dell'islam radicale si espanse rapidamente all'Egitto con l'arrivo al potere di Anouar el Sadat,egli stesso ex "Fratello musulmano", il quale fa le prime trattative con gli islamisti ed i sauditi.Rifugiati in Arabia Saudita all'epoca dell'epopea nasseriana, i Fratelli musulmani egiziani tornano dai paesi del Golfo armati di petrodollari che serviranno a rinforzare la loro influenza all'interno della società egiziana.Ugualmente negli anni'70, il prezzo degli idrocarburi aumenterà a seguito della guerra d'ottobre del'73,un rialzo del prezzo del greggio,provocato dai paesi arabi produttori di petrolio,ma anche dalle società petrolifere americane.La conseguenza sarà il considerevole arricchimento dei paesi musulmani produttori, in particolare l'Arabia Saudita, i cui redditi annuali passano tra il '73 e il '78 dai 4,35 ai 36 miliardi di dollari.Essa investirà gran parte delle sue rendite nella promozione dell'islam.La quasi totalità delle reti islamiste in Medio Oriente, in Africa e in Occidente, saranno così finanziate dallo stato saudita e dall istituzioni islamiche internazionali che esso controlla:l'Organizzazione della Conferenza islamica(creata nel 1970), la Lega Islamica Mondiale(ONG dagli obbiettivi missionari,creata nel 1962), e sopratutto le holdings e le banche saudite,come la Faisal Islamic Bank, Dar al-Mal,Dallah Al-Baraka.Parallelamente le iniziative private di Al Saud e dei principi del regno s'aggiungono all'ossatura della"diplomazia musulmana" del regno.L'Arabia Saudita in sè non dispone più di budgets destinati al terrorismo, tuttavia i 4000 principi, che dirigono il regno, finanziano ininterottamente i movimenti islamisti,così come un tempo si acquistavano le indulgenze.Citiamo ad esempio,Youssef Djamil Abdelatif, ricchissimo finanziere saudita, azionista della Sony, che offrì un milione di dollari ad Ahmed Simozrag, uno dei tesorieri del FIS.Per quanto riguarda l'aiuto privato, gli uomini d'affari sauditi, possedendo fortune colossali, continuano a finanziare questo o quel movimento, tra cui quello di Osama Bin Laden. Questi, ufficialmente rinnegato dal regno saudita, resta tuttavia in stretto contatto con la sua famiglia,una delle più ricche del regno saudita, oltre che con il clan ultra potente dei Sudeiri, cui appartiene il Principe Turki Al Faisal. L'Arabia saudita sviluppò tutto un tessuto bancario destinato in un primo tempo a finanziare lo sviluppo di paesi emergenti dietro condizione che questi si rendessero permeabili alla propagazione d'un islam sunnita di rito "hanbalita"(lo stesso che influenza il"wahhabismo"saudita.La principale agenzia bancaria fu creata nel 1973,la BID,Banca Islamica dello Sviluppo, di cui la monarchia saudita detiene il 25% del capitale.Quest'ultima ha compensato in particolare le sanzione finanziarie imposte al Pakistan,a seguito delle sue sperimentazioni nucleari del 1998,innalzando il tetto dei prestiti dai 150 ai 400 milioni di dollari.Al fine di rendere più oscura la finanza islamica, furono create altre agenzie bancarie, come i "Fondi di sviluppo dell'OPEP per gli affari internazionali"(30% di capitale saudita),la"Banca araba per lo sviluppo economico in Africa"(24,4% di capitali sauditi),Dar Al Mal al Islami o Al Baraka.Allo stesso modo, in un desiderio di proselitismo islamico fu creata nel dicembre del 1962 la "Lega Islamica Mondiale" diretta da Abdullah Bin Saleh Al Obaid.La lega dispone di rappresentanze in 120 paesi.Dotata di mezzi finanziari importanti , essa finanzia la costruzione di moschee e di centri islamici in tutto il mondo.In Europa ha al suo attivo la costruzione della moschea di Madrid, Roma,Mantes-la-Jolie,Evry,Copenhagen. Press Release

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6  Pagina 7

Titoli      Home    Archivio news