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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Novembre 2011
UE: MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO DELLA FILIERA ALIMENTARE  
 
Bruxelles – I lavori 2012 del Forum di alto livello per un migliore funzionamento della filiera alimentare saranno incentrati sulle pratiche contrattuali interaziendali, sulla competitività nell´industria agroalimentare nonché sul controllo dei prezzi dei prodotti alimentari. A distanza di un anno dalla riunione di avvio il Forum ha adottato oggi la relazione di medio periodo. Il Forum ha accolto con favore in particolar modo i principi di buona pratica sottoscritti da undici organizzazioni del settore. Tali principi costituiscono un importante passo in avanti della filiera alimentare nella lotta contro le pratiche sleali nei rapporti interaziendali. È quindi opportuno prevedere strumenti efficaci a livello esecutivo al fine di migliorare effettivamente il funzionamento del mercato. Nello spirito di una migliore regolamentazione la Commissione ha invitato i rappresentanti della filiera alimentare a presentare al Forum entro giugno 2012 proposte concrete di attuazione. Il Forum ha inoltre messo l´accento su ulteriori sviluppi positivi, quali gli sforzi compiuti in tema di responsabilità aziendale e di problematiche della sostenibilità nell´ambito della concorrenza. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea nonché Commissario per l´industria e l´imprenditoria, e i Commissari Michel Barnier, John Dalli e Dacian Cioloþ hanno affermato in una dichiarazione congiunta: "Stiamo facendo notevoli progressi ed è giunto il momento di accelerare il ritmo per conseguire i nostri obiettivi. Il lavoro del Forum è tanto più importante nel momento economico attuale. È necessaria una catena alimentare efficace e competitiva a vantaggio dei nostri produttori, fabbricanti, venditori al dettaglio e consumatori." Scopo del Forum di alto livello è assistere la Commissione nello sviluppo delle politiche del settore agroalimentare e garantire la competitività responsabile dell´intera catena alimentare. Nel 2010 la Commissione europea ha istituito il Forum1 (Ip/10/1510) per proseguire e ampliare il lavoro del precedente Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare. Scopo del Forum è assistere la Commissione nella sua funzione di supporto alla competitività sostenibile nonché alla crescita nell´ambito della catena agroalimentare europea. Il Forum consiglia inoltre la Commissione nell´attuare la comunicazione dal titolo "Migliore funzionamento della filiera alimentare in Europa" (Com(2009)591). Il Forum si compone di 45 membri che rappresentano Stati membri, aziende europee che operano nel campo della produzione, lavorazione o distribuzione di prodotti alimentari nonché associazioni professionali e organizzazioni non governative in rappresentanza degli interessi dei cittadini. Il Forum è presieduto dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani insieme ai Commissari Michel Barnier (Mercato interno e servizi), Dacian Cioloþ (Agricoltura e sviluppo rurale) e John Dalli (Salute e politica dei consumatori). Ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/food/competitiveness/forum_food/index_en.htm    
   
   
PROGETTO CIA PER FAVORIRE RICAMBIO GENERAZIONALE  
 
Bologna – “Stiamo mettendo a punto un percorso progettuale che indica quali metodologie ‘accompagnare’ i terreni in direzione del ringiovanimento generazionale dell’agricoltura e per farlo abbiamo radiografato le nostre imprese: le aziende agricole condotte da imprenditori con meno di 40 anni hanno una superficie media di 23,87 ettari, di cui ben 17,61 in affitto e conducono complessivamente 25.424 ettari di terreno. Le imprese con oltre 70 anni hanno una superficie media di 6,87 ettari e conducono complessivamente 35.896 ettari di terreno, di cui 35.896 in proprietà. Da questo dato parte il nostro progetto”. Sono alcuni elementi indicati da Marco Ercolani, presidente regionale dell’Agia, l’associazione dei giovani agricoltori, nel presentare una analisi svolta presso le aziende associate alla Confederazione che mette a fuoco il tessuto produttivo agricolo di buona parte della regione Emilia Romagna. Il lavoro è stato presentato a Bologna in occasione del convegno “Ricambio generazionale per la creazione di imprese innovative in agricoltura”, iniziativa che nasce da una proposta dagli ‘under 40” della Cia, “Donne in Campo”, l’associazione delle imprenditrici agricole e dall’Anp, l’associazione pensionati della Confederazione emiliano romagnola. Da questi dati la Cia intende, entro il prossimo aprile 2012, mettere a punto alcuni progetti pilota sul ricambio generazionale che mettano in contatto un agricoltore ‘senior’ non avente successore in azienda ed un giovane che voglia intraprendere l’attività imprenditoriale in agricoltura. Il convegno è stato presentato da Antonio Dosi, presidente Cia Emilia Romagna Presiedono e sono intervenuti, tra gli altri, Sofia Trentini, presidente Donne in Campo – Cia, Matteo Bartolini (membro Cejà, organismo dei giovani imprenditori europei), Luca Brunelli (presidente nazionale Agia ), Camillo Gardini (presidente Agri 2000 Bologna) e Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura. “Questi progetti avranno la consulenza della struttura tecnica della Cia – afferma Ercolani - e verranno sottoposti a verifica al termine del primo anno di progetto al fine di intercettare per tempo le difficoltà che inevitabilmente si incontreranno nello svolgere dell’attività”. L’indagine della Cia evidenzia inoltre che sulla base dei dati aggiornati nel periodo 2007 – 2011 su tutte le imprese della regione, le domande del cosiddetto ‘primo insediamento’ in agricoltura dei giovani agricoltori e finanziate attraverso il Piani di sviluppo rurale sono state 1.073 per un valore complessivo di 38,48 milioni di euro. “E’ interessante notare la forma giuridica di queste imprese oggetto di insediamento – evidenzia Ercolani - il 58,1% sono società semplici, il 34,4% sono impresa individuale, l’1,83 srl, l’1,4 % cooperative e 0,8% altre forme. Rileviamo quindi una situazione molto positiva in particolare per quanto concerne il volume totale degli investimenti che ha già abbondantemente oltrepassato il valore target 2007-13”. Le province con la quota più rilevante di domande ammesse e contributi concessi sono nell’ordine: Reggio Emilia (rispettivamente 15,8% e 16,2%), Ravenna (14,9% e 15,8%), Piacenza (14,7% e 15,5%), Modena (14,7% e 14,5%). Il censimento generale dell’agricoltura del 2010 ha evidenziato che, nonostante l’insediamento dal 2000 di 5.173 giovani, si dimezzano le aziende con titolare giovane mentre cala meno della media la fascia di età tra 40 e 49 anni. “Si tratta di un tasso di ricambio generazionale insufficiente che giustifica la progettualità che stiamo promuovendo. I dati del censimento 2010 confrontati con quelli degli associati Cia al 2011 - continua Ercolani - ci consentono di valutare come nella nostra base associativa ci sia una presenza maggiore di donne imprenditrici rispetto al dato regionale e come sia necessario accelerare maggiormente il ricambio generazionale. In particolare le imprese gestite da donne hanno una “tenuta economica” maggiore: diversificando le attività agricole in più direzioni riescono con più efficacia a mantenere ‘coperta’ l’eventuale perdita economica che ciclicamente avviene nei diversi rami delle attività agricole”. La Cia ritiene poi essenziale la riproposizione del premio di insediamento per i giovani e per sostenere la diversificazione degli imprenditori agricoli verso attività sviluppo connesse all’agricoltura, come l’agriturismo, fattorie didattiche e attività di tutela del territorio. “L’eliminazione del regime del prepensionamento – commenta ancora Ercolani - peraltro poco utilizzato, non può significare l’abbandono di strumenti per incentivare l’agricoltore senior a cedere la propria azienda ad un giovane. Occorre poi approfondire la proposta di pagamenti annuali ai produttori che aderiscono al regime per i piccoli agricoltori e che cedono permanentemente la propria azienda ad un altro agricoltore. Lo stesso Commissario europeo all’Agricoltura indica che sia attivato un sostegno per incoraggiare la vendita di terreni da parte dei piccoli agricoltori che cessano l´attività agricola ad altre aziende disposte a ristrutturare le loro imprese”. Ha concluso la giornata Valter Manfredi, presidente dell’Associazione pensionati Cia dell’Emilia Romagna.  
   
   
PESCA IN ALTO ADRIATICO ENTRO LE TRE MIGLIA DI FRONTE ALLA DISPERAZIONE DEI PESCATORI  
 
Chioggia (Venezia) - Chissà cosa avrebbero avuto da dire i burocrati europei, e magari anche quelli romani, ai quasi 400 pescatori di tutte le marinerie del Veneto che operano entro le tre miglia, che oggi hanno voluto incontrare l’assessore regionale Franco Manzato alla ricerca non di solidarietà, ma di soluzioni ai loro problemi. Le difficoltà in cui si dibattono, oggi esposte ad una ad una, si rifanno non tanto e non solo alla crisi del pescato, ma a disposizioni comunitarie e nazionali che non conoscono un mare, l’Alto Adriatico, che fino ad Ancona fatica a superare i 30 metri di profondità ed ha caratteristiche del tutto diverse dalle acque oceaniche o mediterranee. Nella nell’Auditorium San Nicolò strapieno, era palpabile la disperazione degli operatori, unita allo sgomento che deriva dall’impotenza: metodi di pesca imposti dall’alto che rendono questo lavoro di fatto impossibile rispetto ad un pescato diverso dagli altri mari e provvedimenti di sostegno che, per lo stesso motivo, rendono impossibile rottamare le imbarcazioni dei pescatori veneti, troppo piccole a fronte dei grandi pescherecci da mari profondi, premessa ad una conversione dell’attività. Manzato ha ascoltato, ha ribadito la volontà di intervenire, si farà portavoce delle istanze in tutte le sedi. I tempi però stringono, mentre alcuni pescatori sono disposti a cambiare attività ma la maggior parte vorrebbero continuare in questa difficile e pericolosa attività, importante dal punto di vista economico e della sicurezza dei consumatori. Non ci sono però al momento molti strumenti per poterlo fare. “Siamo d’accordo con gli altri assessori dell’Alto Adriatico – ha ricordato Manzato – e continueremo a chiedere un regime speciale per i nostri pescatori perché speciale è il mare dove lavorano”. Gli operatori dal canto loro hanno rinnovato la richiesta di poter derogare al regolamento comunitario per il Mediterraneo, rivendicando l’esigenza di tornare alla pesca tradizionale. Oppure che sia compensata la possibilità di arrestare l’attività, mentre le disposizioni in materia hanno automaticamente escluso il tonnellaggio del Veneto. “Io continuerò ad ascoltarvi direttamente – ha ribadito Manzato – e continuerò a sollecitare la politica e la burocrazia, che non sembrano scandire i tempi della vostra vita. Di certo dobbiamo continuare a fare fronte comune, per avere più forza in funzione dei risultati che ci servono”.  
   
   
PRESENTATO AGRIVAL, PER AREE AGRICOLE AD ALTO VALORE NATURALISTICO IN BASILICATA IL PROGETTO SI CONCENTRERÀ SUI COMUNI APPARTENENTI AL PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO-VAL D’AGRI-LAGONEGRESE  
 
 Tutela dell’ambiente vuol dire anche sviluppo sostenibile. E l’agricoltura può essere il vettore di un’economia capace di conservare territori e saperi e, nello stesso tempo, produrre ricchezza. Questo, in sintesi, il tema del convegno, svoltosi il 26 novembre a Villa d’Agri, su “Osservatorio Ambientale della Val d’Agri tra Agricoltura, Natura, Industria e Cultura dei Luoghi”, organizzato dalla Regione Basilicata in collaborazione con l’Osservatorio Ambientale, il Parco della Val d’Agri e l’Enea. Il convegno è stato l’occasione per presentare al pubblico il progetto “Agrival” predisposto dall’Enea, che punta ad individuare le aree agricole ad alto valore naturalistico. In Basilicata il progetto si concentrerà sui comuni appartenenti al Parco nazionale dell’Appennino Lucano-val d’Agri-lagonegrese. In questo contesto, l’Osservatorio della Val d’Agri risponde alla mission, già annunciata a marzo al momento della sua inaugurazione, di partecipare a studi e progetti basati sui principi della conservazione della biodiversità. Ed è proprio il ruolo di raccordo funzionale tra ecosistemi e tecno-sistemi, che l’agricoltura assolve da anni, il cuore della discussione, soprattutto in un contesto come quello odierno dove gli equilibri sono stati interrotti dalle economie globali e appare necessario ripristinare e valorizzare i sistemi agro ambientali ad elevata biodiversità e capaci di adattarsi al variare delle condizioni esterne. Agrival si lega e si fonde con il progetto Rete Natura 2000, ossatura e cardine della conservazione della biodiversità, che è stato oggetto di una specifica sessione del convegno incentrata sulla “Pianificazione dello Sviluppo Sostenibile”. La Regione Basilicata, detentrice di un rilevante patrimonio ambientale, agricolo, culturale, può essere oggi sul panorama nazionale un importante “laboratorio” per testare e praticare il “cambiamento” che l’Europa intravede nella convergenza delle politiche agricole e ambientali. E’ proprio nella vitale contaminazione tra la produzione agricola e la conservazione dell’ambiente che si possono intravedere i nuovi obiettivi strategici del cambiamento. Modifiche che potranno avere luogo solo in un ambiente consapevole e a conoscenza del valore di quanto lo circonda. “La Basilicata – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi – può sicuramente giocare la carta dello sviluppo basato su un utilizzo rispettoso dell’ambiente. Le azioni che il Dipartimento sta mettendo in campo sono dirette al controllo dei punti di criticità emersi e all’implementazione di buone pratiche che incentivino la consapevolezza delle opportunità offerte dal territorio. In Val d’Agri l’Osservatorio ambientale si sta avviando a diventare un punto di riferimento per rafforzare le funzioni di controllo e monitoraggio, con il forte coinvolgimento delle istituzioni locali e la realizzazione di strumentazioni di governance ambientale. In questo contesto si inserisce il progetto Agrival, un programma innovativo che si avvale di alte consulenze scientifiche per incrementare le produzioni agricole in territori a grande valenza naturalistica, dove le attività antropiche sono volte anche alla conservazione e alla tutela dell’ambiente”. “Incrementare la produttività inquinando meno, preservare il potenziale agricolo e al tempo stesso incentivare la lotta al cambiamento climatico, la salvaguardia ambientale e il risparmio idrico”. E’ per l’assessore all’Agricoltura, Vilma Mazzocco “la sfida che l´agricoltura avrà di fronte nei prossimi anni”. “L´agricoltura – ha detto - può offrire un valido contributo in termini di risposte efficaci alle nuove sfide e responsabilità globali, rispetto alla quali gli investimenti nella ricerca, nell´innovazione sostenibile, nella diffusione della conoscenza, così come adeguati livelli di incentivi per favorire l´accesso a innovazioni organizzative e di processo, rappresentano un contributo significativo”. “L’agricoltura è l’ambiente – conclude la Mazzocco. Le decisioni che si assumono a livello internazionale, nazionale e regionale devono tenere conto del ruolo e dell’azione positiva dell’attività agricola sull’ecosistema. In tale senso, Rete Natura 2000 rappresenta lo spazio dove è possibile pensare ad un nuovo modello di sviluppo, più consapevole e più responsabile, basato sulla necessaria contaminazione tra produzione agricola e conservazione dell’ambiente”.  
   
   
CALABRIA: SENTENZA DEL TAR SUI RICORSI PER LE MISURE 121 E 123 DEL PSR  
 
L’assessore all’agricoltura Michele Trematerra a seguito della sentenza del Tar Calabria, depositata in data 22 novembre, relativa ai ricorsi per le misure 121 e 123 del Piano di Sviluppo Rurale della Calabria, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Come noto questa amministrazione aveva provveduto alla revoca, in autotutela, dei bandi relativi alle misure suddette in quanto ritenute affette da importanti ed invalidanti vizi procedurali. E’ significativo, sul punto, aldilà degli approfondimenti giuridici del caso, evidenziare come a fronte del citato provvedimento di revoca, che ha interessato circa 7.000 utenti, siano pervenuti solo 2 ricorsi: 1 sulla misura 121 ed 1 sulla misura 123. Significativo è anche evidenziare come il ricorrente sulla misura 121, fosse posizionato ben oltre la cinquecentesima posizione di una graduatoria che potrebbe finanziare circa 40 beneficiari (ovviamente in ordine di classifica). L’esigenza di procedere alla revoca dei bandi – aggiunge Trematerra - nasceva dalla consapevolezza, ben nota agli agricoltori ed alle associazioni categoria, che il bando di cui trattasi, per come concepito e gestito, presentava molteplici problematiche. Non ultimo, e questo non è certo ascrivibile a questa amministrazione regionale, il fatto che, emanato nel 2008, fosse ancora senza esiti nell’ottobre 2010. Il motivo era la totale impraticabilità degli atti e dell’organizzazione prevista. La generale consapevolezza di ciò è dimostrato, giova ricordarlo, dalla presenza di solo 2 ricorsi, uno per misura. Successivamente al provvedimento di revoca, si è emanato un nuovo bando, pubblicato il 4 febbraio 2011, che è giunto a graduatoria definitiva già il 14 novembre per la misura 123 (e verrà in parte pagato ai beneficiari entro dicembre), mentre per la misura 121 il cronoprogramma prevede la pubblicazione della graduatoria definitiva, come a tutti noto, per il 22 dicembre. Tanto per dimostrare che è assolutamente possibile fare un bando che sia espletabile e valutabile in tempi certi e ragionevoli. Cosa praticamente impossibile con i bandi proposti a revoca, come chiaramente emerge dagli atti documentali ufficiali. Ora intervengono le sentenze del Tar. Sulla misura 123, viene totalmente respinta la fondatezza del ricorso e confermata la bontà dell´azione amministrativa regionale. E questo consente di poter pubblicare la graduatoria definitiva entro pochissimi giorni. Sulla misura 121, contrariamente a quanto asserito dallo stesso Tar il 4 aprile 2011, nel giudizio che è stato chiamato a dare circa la l´istanza di sospensione del provvedimento di revoca, la stessa veniva rigettata precisando che “il provvedimento (di revoca) appare immune da vizi dedotti in ricorso”, lasciando presagire la correttezza dell´azione amministrativa regionale e inducendo l´amministrazione a proseguire il percorso già avviato, invece poi, nel successivo giudizio, il Tar cambia rotta improvvisamente, arrivando ad una sentenza singolare nella quale si dice la soluzione adottata non va più bene e bisogna tornare indietro. Va doverosamente segnalato, inoltre, che nella stessa sentenza al ricorrente non vengono neanche riconosciuti danni ed in più pagherà le proprie spese legali. Come dire, ha vinto una stretta di mano. Fortunatamente l’amministrazione, con spirito cautelativo e di buon senso che hanno sempre caratterizzato la propria azione, nelle more della sentenza definitiva, ha provveduto ad accantonare le somme necessarie per i bandi 2008-2009 e, ancora, ad avviare comunque a conclusione gli iter di esame dei relativi ricorsi. Questo per dire agli agricoltori calabresi, che gli effetti della sentenza non allungheranno più di 1-2 mesi le loro legittime aspettative, e non ci saranno negativi né sulla spesa né sulle erogazioni al comparto. Ci sarebbe tanta voglia di ricorrere efficacemente punto su punto al Consiglio di Stato. Ma – sottolinea l’assessore Michele Trematerra - questo verrà fatto solo se tale condotta non comporterà il rischio di un rallentamento o del fermo delle procedure, in attesa della certa sentenza. Oggi la Calabria e l’agricoltura calabrese non possono permettersi ulteriori ritardi. Deve prevalere il senso di responsabilità allo scopo di consentire di porre fine all’interminabile attesa, certamente non imputabile a questa amministrazione regionale, cui le aziende agricole calabresi sono state sottoposte per l’ammodernamento delle proprie strutture ed il ripristino delle migliori condizioni di competitività. In quest’ottica, le scelte che saranno fatte avranno come unico obiettivo proprio quello di porre nell’immediatezza le aziende agricole calabresi in condizioni di ricevere i finanziamenti attesi ed operare quindi con maggiore tranquillità. Gli agricoltori calabresi possono stare tranquilli che questo obiettivo, nonostante tutto, verrà raggiunto. I risultati del Comitato di Sorveglianza conclusosi il 25 novembre scorso, che ha evidenziato i notevoli risultati conseguiti dal punto di vista dell’organizzazione e della gestione dei Fondi Comunitari, la perfetta sintonia della spesa con i programmi e con gli obiettivi dichiarati, ne sono la garanzia”.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: EROGABILI SOMME PER BANDO PRATI PASCOLO PER PROSSIMO AVVISO,APERTURA AD ALLEVATORI MARSICANI  
 
Pescara - L´assessore alle Politiche, Agricole, Mauro Febbo, ha reso noto che è stata autorizzata, in favore di 222 beneficiari, la liquidazione per un importo complessivo di 1.063.225,7688 di euro, a valere sulla misura 1.2.4. Azione 4 riguardante "Salvaguardia degli ambienti a pascolo". "Si tratta di un enorme risultato ? ha commentato l´assessore Febbo ? poiché abbiamo soddisfatto gran parte delle richieste inoltrate alla Direzione. Un risultato atteso dalle aziende agricole delle zone interne E montane che nell´ultimo periodo soffrono per varie difficoltà nel loro comparto. Con tale investimento ? ricorda l´Assessore - la Regione ha l´obiettivo di rinforzare la biodiversità nelle montagne d´Abruzzo (bene pubblico) attraverso una pratica del pascolo indirizzata, funzionale al mantenimento e all´aumento della biodiversità. Questo intervento è finalizzato ad ottenere un carico di bestiame commisurato alla capacità trofica del pascolo, che non consenta l´uso di fitofarmaci e diserbanti, che preveda la turnazione delle stazioni di pastura con il supporto di un apposito piano di pascolamento. Inoltre ? aggiunge Febbo ? siamo già pronti per il 2012 a ripubblicare il bando per tale Misura allo scopo di includere anche gli allevatori della Marsica (zona B) che erano rimasti esclusi da questo specifico finanziamento. Infatti ? ricorda Febbo ? dopo un nostro intervento presso Bruxelles svoltosi nel mese di luglio, abbiamo ottenuto una rimodulazione finanziaria del Programma di Sviluppo Rurale e il potenziamento di alcune Misure tra cui quella riguardante le attività agricole ricadenti nella Zona della Marsica che erano state ingiustificatamente escluse nella programmazione del Psr".  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: SPESI I FONDI PSR PER OLTRE 72MLN DI EURO ESCLUSO DISIMPEGNO RISORSE,VANTAGGI PER L´ECONOMIA ABRUZZESE  
 
 Pescara - E´ stato raggiunto il traguardo della spesa nelle misure finanziate dal Piano di sviluppo rurale. Lo ha annunciato l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, diffondendo alcune cifre. "L´obiettivo di spesa era di 69.722.000 di euro e a oggi sono stati già erogati 72.004.613,83: questo significa che il traguardo è stato raggiunto con un consistente +103 per cento. Se poi consideriamo gli impegni di spesa tra pubblico e partecipazione privata ci attestiamo su una cifra pari a 103.952.041 di euro. Sulla scia di questo trend - ha aggiunto Febbo - possiamo prevedere con un certo ottimismo che al 31 dicembre, data ultima entro la quale bisogna impegnare i finanziamenti, potremmo raggiungere gli 80 milioni di euro di investimenti,che si tradurrebbero in un +116 per cento rispetto all´obiettivo iniziale". Secondo l´Assessore, a fronte di questa performance, si è "scongiurato in modo più che ampio il disimpegno dei fondi comunitari grazie a numeri e percentuali che parlano da soli. Questa meta conferma l´andamento più che positivo della programmazione che interessa il settore agricolo". Per "l´Abruzzo ? aggiunge l´Assessore - che da sempre ha un´alta vocazione agricola, questi fondi sono fondamentali per sostenere, rilanciare e potenziare l´economia rurale. Un settore agricolo forte inoltre, non porta benefici solo al bilancio regionale ma rappresenta un eccellente sistema per la tutela del nostro patrimonio naturale, enogastronmico e culturale. L´agricoltura, nonostante la difficile congiuntura economica, può rivestire un ruolo determinante, così come già accaduto in passato, rappresentando la colonna portante nel processo di sviluppo produttivo ed economico. Il prezioso contributo del settore primario ? sottolinea Febbo - investe più aspetti come quello occupazionale, di presidio del territorio e di innovazione. In questo senso grazie al Psr e all´attivazione delle specifiche misure abbiamo potuto sostenere le nuove imprese e i giovani agricoltori, le aree rurali svantaggiate, permettere l´ammodernamento delle realtà aziendali già esistenti e la promozione dei nostri prodotti di nicchia. Quest´ultimo aspetto resta fondamentale se pensiamo che l´agricoltura abruzzese continua a realizzare risultati incoraggianti e in un certo senso stupefacenti in termini di esportazioni. Inoltre sono in itinere altre importanti misure che troveranno attuazione per il 2012 all´interno una programmazione già avviata. Nel prossimo anno infatti - ha consluso Febbo - grazie ai fondi messi a disposizione dal Programma di sviluppo rurale saranno realizzati interventi specifici come quelli indirizzati alle attività agrituristiche, incentivi alla formazione allo sviluppo di nuovi processi produttivi e sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità.  
   
   
CRISI IDRICA IN ROMAGNA: RIUNIONE SULLO STATO DI PREALLARME  
 
Bologna - Si è riunito ieri a Bologna il Comitato operativo regionale per l’emergenza (Corem), presieduto dal direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile Demetrio Egidi, per fare il punto della situazione sulla crisi idrica in Romagna, a seguito dell’emanazione del decreto del presidente della Regione, Vasco Errani, di stato di crisi regionale ai fini idropotabili in Romagna, del 22 novembre scorso. Il Corem, sulla base dei dati meteo Arpa che delineano un quadro di assenze significative di precipitazioni a fini idropotabili nelle province di Ravenna, Forlì-cesena e Rimini per le prossime quattro settimane, ha valutato tutte le azioni tecnicamente praticabili in previsione del raggiungimento indicativamente stimato il 12 dicembre dello stato di allarme per la diga di Ridracoli, fissato a 5 milioni di metri cubi. A oggi Ridracoli registra un volume pari a 5 milioni e 510 mila metri cubi d’acqua, quindi nettamente al di sotto del preallarme raggiunto lo scorso 21 novembre, quando sono stati registrati 6 milioni di metri cubi. In sintesi il Corem ha concordato sulla proposta di attivare, con una procedura di somma urgenza, tra una decina di giorni ulteriori prelievi dal Cer (Canale emiliano-romagnolo) in provincia di Forlì-cesena. L’operazione è finanziata da Romagna Acque. Al contempo, si è concordato di mantenere ai livelli attuali i prelievi dai campi pozzi in Romagna e di installare a Novafeltria nel riminese un potabilizzatore mobile, fornito a Hera dalla Protezione civile regionale. E’ stato inoltre rinnovato l’invito ai sindaci a emanare apposite ordinanze sindacali e di seguirne la piena attuazione, per consentire ai cittadini di mettere in atto comportamenti virtuosi per il risparmio dell’acqua. Alla riunione del Corem hanno partecipato i dirigenti delle principali strutture operative del sistema regionale di Protezione civile quali Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato, i dirigenti delle direzioni regionali Ambiente e Sanità, Arpa, gli enti gestori Hera e Romagna Acque, le Province di Ravenna, Rimini e Forlì-cesena, i professori della Commissione regionale grandi rischi sezione idraulica.  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA CON CAMPI BISENZIO, TASSELLO CONCRETO PER IL PARCO AGRICOLO DELLA PIANA  
 
 Firenze – “Un tassello importante e concreto per la realizzazione del Parco agricolo della Piana”. Così l’assessore regionalw al governo del territorio Anna Marson e il sindaco di Campi Bisenzio, Adriano Chini, definiscono l’accordo di programma, firmato il 28 novembre da entrambi negli uffici dell’assessorato a Novoli, che prevede la realizzazione di tre interventi di rilievo che concorrono ad attuare il progetto del Parco agricolo nel comune campigiano. I tre interventi sono la realizzazione della “Porta del Parco” in prossimità dell’oasi del Wwf “Stagni di Focognano”, vale a dire la realizzazione di un centro visite multimediale, didattico e divulgativo, per contribuire alla costruzione di una cultura consapevole della tutela dell’ambiente nella piana, la riqualificazione della Rocca Strozzi per rendere fruibile al pubblico un patrimonio di grande importanza storica e urbana, contribuendo anche alla valorizzazione del sistema archeologico di Gonfienti, e la piantumazione di circa 1500 alberi nei 200 ettari di Parco della Piana di proprietà comunale, all’interno dell’iniziativa del Comune “Un albero, un bambino” . I tre interventi, connessi anche attraverso percorsi pedonali e ciclabili che realizzeranno un sistema unitario di mobilità lenta in grado di unire fisicamente e funzionalmente spazi e luoghi, saranno cofinanziati da Regione e Comune di Campi. Alle risorse necessarie, per un totale di 3,75 milioni, contribuisce con 2 milioni la Regione Toscana e con 1,75 milioni il Comune di Campi Bisenzio. “Non possiamo che esprimere soddisfazione – hanno detto l’assessore Marson e il sindaco Chini dopo aver apposto la firma – per questo atto che prevede la realizzazione di alcuni interventi che danno attuazione al progetto di Parco agricolo della Piana. Un progetto che contribuirà a migliorare la vita di oltre un milione di cittadini toscani qui residenti e a valorizzare il patrimonio agricolo, ambientale, insediativo e culturale di questo territorio”. All’inizio del 2012 sarà organizzata a Campi Bisenzio una iniziativa pubblica per illustrare e approfondire gli interventi previsti dall’accordo di programma odierno.  
   
   
BOLZANO: AGRICOLTURA ALLA SFIDA DEI MUTAMENTI CLIMATICI  
 
Gli effetti del cambiamento globale del clima sono la sfida che l´agricoltura altoaresina deve affrontare: lo ha sottolineato l´assessore provinciale Hans Berger illustrando oggi (29 novembre) a Bolzano le priorità del bilancio 2012 nei settori di sua competenza. Da qui gli investimenti nell´irrigazione, nella consulenza e nelle misure di adeguamento per zootecnia e contadini di montagna. La Giunta provinciale ha varato "un bilancio di previsione con tagli contenuti rispetto al 2011, riduzione delle imposte, esenzioni, sostegno all´innovazione e aumento delle risorse del fondo di rotazione": così ha esordito il vicepresidente Hans Berger illustrando a Palazzo Widmann i punti chiave della bozza del bilancio provinciale 2012 nei settori di sua competenza, che grossomodo hanno visto confermate le dotazioni dell´anno precedente: l´agricoltura con 84 milioni di euro e il turismo con 36,5 milioni. "Sulla carta non abbiamo avuto riduzioni, il che in tempi di budget in calo può dirsi un successo - ha aggiunto Berger - ma d´altro canto va chiarito subito che con le risorse disponibili non sarà possibile soddisfare tutte le richieste, anche perchè mantenere l´agricoltura di montagna agli standard attuali richiede molti finanziamenti." La sfida principale dell´agricoltura è legata ai mutamenti climatici: "Si tratta in primo luogo di garantire l´approvvigionamento idrico, di poter raggiungere superfici maggiori con una quantità minore di acqua attraverso investimenti mirati nella tecnica e nell´irrigazione sia per frutticoltura che viticoltura, passando dai sistemi a pioggia a quelli a goccia", ha spiegato Berger. L´assessorato provinciale all´agricoltura ha già registrato richieste di contributi per la realizzazione di impianti di irrigazione che richiedono un investimento di 20 milioni di euro. "Per questo abbiamo incrementato nel bilancio i mezzi a favore di questo capitolo", ha annunciato Berger. Conseguenza del cambiamento climatico è anche l´insorgere di nuove malattie nelle piante come la drosofila del ciliegio, un parassita di provenienza giapponese che attacca i frutti e l´uva e che in estate ha causato parecchi danni in Alto Adige: "La Giunta ha quindi potenziato nel bilancio 2012 le risorse per la consulenza, la ricerca e la tutela delle piante", ha aggiunto Berger. Per reagire prontamente alle sfide del mutamento del clima gli agricoltori devono disporre delle necessarie conoscenze: qui entra in gioco la formazione nelle scuole professionali provinciali agricole e forestali, "che negli ultimi dieci anni - ha osservato Berger - hano raddoppiato il numero degli iscritti arrivando quasi a mille. Nessun taglio nel 2012."  
   
   
VENETO, AGRICOLTURA E CRISI: TUTELARE TERRITORIO E PROMUOVERE I NOSTRI PRODOTTI DI VALORE  
 
Treviso -“L’agricoltura è il settore strategico che aiuterà l’Italia e il Veneto a recuperare energie economiche in questo momento di crisi: è un valore aggiunto unico, non trasferibile, credibile. Dobbiamo focalizzare su questo la nostra azione, anche facendo crescere la consapevolezza del valore del nostro territorio e dei nostri prodotti, promuovendo il nostro “made in” in ambito internazionale”. Lo ha ribadito l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, intervenuto il 289 novembre a Quinto di Treviso alla presentazione della catena di botteghe di Campagna Amica, organizzata da Coldiretti. L’obiettivo di questa iniziativa è ampliare la vendita diretta dei prodotti agricoli locali, accorciando al minimo la filiera produttore – consumatore, nel contempo aumentando il reddito dei primi e contenendo la spesa per i secondi. Il progetto non richiede la presenza dei produttori nel punto vendita, perchè si avvale di un supporto online per interfacciare i due segmenti di produzione e distribuzione, oltre che della collaborazione di due organismi che ne rendono possibile la realizzazione: l’ente promotore Fondazione Campagna Amica, che detiene il marchio, e il consorzio produttori di Campagna Amica, cooperativa agricola che regola il rapporto tra produttori e gestori). “Il Veneto è la regione europea con il maggior numero di prodotti a Denominazione comunitaria Dop e Igp – ha aggiunto Manzato – ed è seconda alla sola Toscana in Italia per prodotti tipici. Il Made in Veneto è garanzia di qualità, biodiversità ed eccellenza, la cui promozione è un’azione di contrasto alla crisi. Per questo dobbiamo anche tutelare la terra e consegnarla ai giovani imprenditori, evitando il consumo di territorio agricolo del passato o di altre realtà regionali. Ma abbiamo anche bisogno che tutti gli enti pubblici investano in promozione e che i consumatori siano messi nella condizione di riconoscere il prodotto nostrano e di sceglierlo, nel loro interesse. Consumare i nostri prodotti è, del resto, il migliore segno di vicinanza con i nostri imprenditori agricoli e significa creare reddito per le aziende e tutelare un’identità unica, che si esprime non con l’omogeneità insapore della mondializzazione ma con la varietà e tipicità di un ambiente unico da conservare anche per il futuro”.  
   
   
PESCA, GLI AIUTI DELLA REGIONE LIGURIA AI PESCATORI IN CRISI INDENNITA´ PER IL FERMO AL ROSSETTO PRIMA DELLA DEROGA  
 
Imperia. Soddisfazione per il sì, all´ unanimità, del Consiglio Regionale al disegno di legge della giunta Burlando a sostegno di una novantina di imprese ittiche della piccola pesca colpita dalla crisi è stata espressa dell´assessore Giovanni Barbagallo. Il provvedimento è stato varato per venire incontro alla congiuntura dopo il lungo blocco della pesca al rossetto, ripartita con una deroga europea solo in queste settimane dopo un anno di fermo. Una pesca fondamentale per il reddito dei pescatori nei mesi invernali. Si tratta di finanziamento straordinario di 130 mila euro. Misure straordinarie di sostegno alla pesca "nel rispetto dei regolamenti Ue che, insieme agli aiuti statali , costituiscono una boccata d´ossigeno per il settore", ha spiegato l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo. Il provvedimento regionale-un disegno di legge di 7 articoli- assegna mediamente a ogni impresa un contributo di milletrecento euro e interessa anche la pesca ai cicciarelli, simbolo della marineria di Noli, novellame per il quale, però, al momento, non sono previste deroghe. Gli studi presentati non sono stati considerati sufficienti, la Regione Liguria li sta integrando per dimostrare che la pesca al ricciarello non mette in discussione il ripopolamento ittico e gli equilibri del nostro mare. Si spera che grazie al confronto con Ministero e Unione Europea, si possa ripetere il positivo risultato ottenuto per il rossetto,al centro, nel maggio scorso, a Slow Fish, di un incontro dello stesso presidente Claudio Burlando con la Commissaria Europea alla Pesca Damanaki. Il contributo una tantum della Regione Liguria ai pescatori si aggiungerà agli aiuti statali previsti per il comparto in crisi che prevedono anch´essi un contributo analogo, milletrecento euro. La legge approvata comprende anche aiuti agli imprenditori agricoli per il pagamento di premi assicurativi.  
   
   
TRA UNA SETTIMANA ATTIVA LA BANCA DATI DELLA PESCA A CHIOGGIA  
 
Venezia - L’economia peschereccia e la politica di settore, ma anche gli studiosi di biologia marina, avranno a disposizione dalla prossima settimana uno straordinario strumento di analisi sul prelievo ittico in Alto Adriatico. Verrà infatti inaugurata la banca dati della pesca a Chioggia, on line, realizzata nell’ambito dell’attività del Museo di Biologia Adriatica e del corso di laurea di Biologia Marina dell’Università di Padova. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Regione del Veneto, in collaborazione con l’Ateneo Patavino e il Comune di Chioggia, che ha messo a disposizione la sede di Palazzo Grassi. La banca dati della pesca verrà ufficialmente presentata mercoledì 7 dicembre prossimo nell’Aula Magna del palazzo, in un incontro che inizierà alle 10,30 e cui interverrà lo stesso Manzato, durante il quale sarà anche fatto il punto sul progetto Clodia per lo sviluppo sostenibile degli ambienti costieri, finanziato nel 2008 dalla Regione del Veneto. La banca dati della pesca a Chioggia comprende le statistiche ufficiali del Mercato Ittico clodiense e le rilevazioni della locale Capitaneria di Porto sulle imbarcazioni che effettuano attività di pesca dal 1945 ad oggi: 65 anni di analisi dettagliata del pescato di una delle maggiori marinerie italiane, in italiano ed in inglese, il cui andamento è rappresentativo dei cambiamenti intervenuti nell’Adriatico settentrionale.  
   
   
TARTUFO MUZZANA ESSENZA TIPICAMENTE FRIULANO  
 
Muzzana del T. - "Il tartufo di Muzzana del Turgnano è l´essenza del Tipicamente Friulano, dell´offerta dei prodotti più peculiari, delle eccellenze della nostra terra". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, intervenendo all´inaugurazione della 2.Edizione della Fiera del tartufo bianco pregiato (´Fieste de trifule´), in corso fino a domani nella località della Bassa Friulana. Violino ha infatti rilevato con soddisfazione che anche il tartufo bianco fa ora parte dell´articolato paniere dei prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia. Non solo, ma il Tuber Magnatum Pico, che si può ritrovare nel Comune di Muzzana, nel bosco Selva Arvonchi, residuo rivierasco della foresta planiziale che ricopriva l´intera pianura padana, com´è poi stato specificato nel corso del convegno che è seguito, è stato iscritto alla certificazione Pecf. La sua provenienza può dunque ora essere comprovata da un´adeguata documentazione. Ciò rappresenta un ulteriore elemento di valorizzazione del prodotto e del territorio. E inserisce il Tartufo di Muzzana tra i prodotti di nicchia, quelli ´griffati´ dell´agroalimentare regionale. Si tratta di un risultato davvero significativo, secondo Violino. Perché uno degli obiettivi che l´agricoltura della nostra realtà, assieme all´agroalimentare e alla vitivinicoltura, deve perseguire è quello della qualità, e dei prodotti firmati. Ove il marchio Tipicamente Friulano dovrà rappresentare, ma lo può fare fin d´ora, per i consumatori e i degustatori, ciò che per il mondo intero tuttora significa, per esempio nel settore della moda, il Made in Italy. Perché, quella della qualità e delle eccellenze, secondo Violino è l´unica strada che può consentire all´agricoltura del Friuli Venezia Giulia di sdoganarsi dalla crisi, e di puntare allo sviluppo. Parlando più specificamente del Tartufo bianco di Muzzana, l´assessore ha ricordato di avere sensibilizzato proprio ieri sera, in occasione dei festeggiamenti per il 50 anni del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, assieme alla presidente di Udine e Gorizia Fiere, Luisa De Marco, già sindaco di Muzzana, il direttore delle Guide dell´Espresso, Enzo Vizzari, rispetto alla promozione di questa nuova punta di diamante dell´agroalimentare friulano. E, soffermandosi sulla Fiera appena inaugurata, Violino ha concluso esortando gli organizzatori, in particolare il sindaco, Vittorino Gallo, e Gianfranco Del Piccolo, presidente del Mat, Gruppo Amatori Tartufo Muzzana, a chiamarla Sagra del Tartufo. E a tale proposito ha citato la riflessione sviluppata in un recente convegno a Udine dal Presidente del Censis, De Rita, rispetto alla crisi dei luoghi di relazione e delle relazioni all´interno delle comunità locali. La sagra, secondo l´assessore rappresenterebbe nuovamente, come accadeva in passato nella nostra realtà e specialmente in seno alla civiltà contadina, il luogo di incontro tra le genti. A conclusione della cerimonia, alla quale sono intervenuti il vicepresidente della Provincia, Daniele Macorig, per rilevare come la Fiera proietti il territorio verso lo sviluppo, il consigliere regionale, Paride Cargnelutti, e numerosi sindaci della riviera friulana, una tavola rotonda ha consentito di approfondire le nuove frontiere del tartufo bianco di Muzzana. Sono intervenuti Emilio Gottardo, di Legno servizi Scarl di Tolmezzo, e il luminare del settore, Gianluigi Gregori, del Centro sperimentale del tartufo di San Michele all´Adige, soffermatosi sul miglioramento delle tartufaie naturali.  
   
   
BANCO DI GARABOMBO 2011: IL COMMERCIO EQUO GUARDA AL SUD ITALIA CON GLI AGRUMI SOLIDALI E BIOLOGICI  
 
Milano – Tutti sanno che il Commercio Equo guarda a Sud, ma pochi sanno che spesso si tratta non solo di Sud del mondo, ma anche del Sud Italia: ed ecco che arrivano dalla Calabria le prime novità al Banco di Garabombo, che anche quest’anno dedica ampio spazio ai prodotti dell’economia sociale del nostro paese. A due settimane dall’apertura della 15a edizione dello storico tendone natalizio – organizzato a Milano dalla Cooperativa Chico Mendes Altromercato, Radio Popolare e Librerie in Piazza – tra gli alimentari del commercio equo e delle cooperative sociali, le magliette fatte in carcere, i prodotti biologici e di filiera corta, i presepi dal Sud del mondo e le borse in camera d’aria riciclata, si fanno spazio gli agrumi biologici e solidali dalla Calabria: arance e clementine prodotti nel pieno rispetto della legalità e dei principi dell’agricoltura biologica dal Consorzio Goel in collaborazione con il consorzio Ctm Altromercato. I prodotti Goel Bio in vendita al Banco di Garabombo sono stati presentate oggi nel corso di conferenza stampa a Palazzo Marino: tra gli ospiti Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Vincenzo Linarello, Presidente del Gruppo Cooperativo Goel e Paolo Palomba, Direttore di Altromercato. L’assessore Granelli ha dichiarato pieno appoggio all’iniziativa: “sottolineo il valore delle esperienze che contrastano l’illegalità soprattutto se incentrate su alcuni temi fondamentali come il lavoro, l’ambiente e l’alimentazione. Questa iniziativa è importante anche perché mette a disposizione dei cittadini alcuni beni comuni la cui tutela e promozione deve essere il nostro interesse primario, del Comune di Milano ma anche della comunità in senso allargato.” L’assessore – che tra l’altro consuma quotidianamente le cialde del commercio equo e solidale Altromercato – conclude invitando a provare questi prodotti, che lui stesso ha già consumato e apprezzato durante lo scorso anno. Il Presidente del gruppo cooperativo Goel ha invece presentato il senso di questa realtà, nata nel 2003 per combattere la disoccupazione e promuovere il cambiamento socio-economico di Locride e Calabria. “la legalità che vogliamo promuovere è una legalità che conviene, una legalità che non solo promuove comportamenti etici ma che premia gli agricoltori e li rende privilegiati, offrendo loro un accesso al mercato e opportunità di sviluppo e di crescita economia. La legalità seria è quella che nasce dalla costruzione di situazioni di equità e giustizia sociale ed economica e che viene rispettata dalla produzione al consumo: per questo anche la fase della distribuzione deve essere caratterizzata da questi elementi. Così abbiamo scelto di appoggiarci alla rete delle Botteghe del Mondo del consorzio Altromercato. Come sottolinea Paolo Palomba, Direttore Altromercato, il commercio equo e solidale è totalmente coerente con la logica del progetto Goel, in quanto entrambi sono fondati su alcuni concetti chiave come il prezzo equo pagato al produttore, la mancanza di intermediazioni tra produzione e consumo tipica della filiera corta, il rispetto dei metodi di coltivazione sostenibile, la promozione dello sviluppo sociale e della crescita economica dei piccolo produttori, l’attenzione alla tipicità delle varietà prodotte… Il progetto Per questo a partire dalla condivisione dei principi fondamentali tra il Consorzio Goel – nato nel 2003 per combattere la disoccupazione e promuovere il cambiamento socio-economico della Locride e della Calabria – e il Consorzio Ctm Altromercato – la prima organizzazione italiana di fair trade – nascono due nuovi prodotti: le arance e le clementine biologiche a doppio marchio “Goel Bio” e “Solidale Italiano Altromercato”. La linea “Solidale Italiano Altromercato” commercializza prodotti alimentari di alta qualità e origine italiana, provenienti da economie carcerarie e terre confiscate alle mafie. Il consorzio Goel opera in aree depresse della Calabria, dove la presenza della ’ndrangheta rimane molto forte soprattutto in ambito agricolo, riducendo la possibilità di sviluppo economico e sociale. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere i coltivatori marginalizzati della Locride che adottano metodi d’agricoltura biologica e valori affini a quelli che Altromercato ha promosso negli ultimi vent’anni nel Sud del mondo e adesso anche nel nostro Paese con la nuova linea Solidale Italiano. Per questo Altromercato decide di abbracciare la proposta di Goel: valorizzare un modello economico agricolo basato sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente, attraverso la rete di distribuzione del commercio equo e solidale. I prodotti - Arance Navel bio - Arancia da tavola dalla buccia sottile di colore giallo intenso. Dolce, moderatamente succosa e senza semi, a bassa acidità; la raccolta avviene da ottobre a febbraio. Arance Tarocco bio - Arancia da tavola dalla polpa di colore intenso e screziato, succosa e ricca di vitamina C. Disponibile da dicembre a gennaio e da marzo ad aprile. Clementine bio - Agrume ottenuto attraverso l´ibridazione del mandarino e dell´arancio, ha forma tonda e colore intenso. Dai semi quasi o totalmente assenti, ha un elevato contenuto di vitamina C e bassa acidità; facile da sbucciare, ha proprietà diuretiche. E´ raccolto tra novembre e gennaio. A Milano i prodotti sono in vendita al Banco di Garabombo, lo storico tendone del commercio equo e dell’economia solidale in piazza fino al 9 gennaio 2012. Cos’è Garabombo - Il Banco di Garabombo è lo storico tendone dell’economia solidale e del commercio equo organizzato da Chico Mendes, Radio Popolare e Librerie in piazza, giunto quest´anno alla sua Xv edizione. Un altro mercato natalizio in cui, oltre al commercio equo e solidale, si trovano molte altre proposte: una sezione dedicata all’economia carceraria, una per i prodotti biologici, di filiera corta e a “Km zero” e una per le cooperative sociali italiane e per quelle di Libera Terra. A Garabombo si trovano infine molte proposte di abbigliamento e accessori, prodotti cosmetici, complementi di arredo, tessili e ceramiche, giochi per bambini, oltre a un’ampia esposizione di libri. L’economia sociale italiana a Garabombo: prodotti “liberati dalle mafie” e “made in carcere” - Grande spazio è dedicato ai prodotti dell’economia solidale italiana, che provengono da cooperative sociali, economie carcerarie e terre liberate dalle mafie. Tra questi spiccano gli alimentari a marchio “Libera Terra”, coltivati su terreni confiscati alle mafie. Queste terre, restituite alla collettività, sono tornate produttive e divenute volano di un circuito economico sano e virtuoso. I prodotti sono coltivati nel rispetto delle tradizioni del territorio, secondo i principi dell´agricoltura biologica, per portare sulla tavola un prodotto genuino, buono e… giusto. Oltre ai famosi vini bianco e rosso “Placido Rizzotto” (Centopassi), si aggiungono tante altre proposte: olio, salsa di pomodorini fiaschetto, melanzane, pomodorini e carciofini sott’olio, pesto di peperoncini piccanti dalla Calabria, friselle e tarallini, ceci lessati... E tra le novità la marmellata di arance di Sicilia al miele e la composta di limoni bio. A Garabombo un´intera sezione è dedicata all´economia carceraria: prodotti realizzati da cooperative sociali che lavorano con detenuti ed ex detenuti. La cooperativa sociale Seriarte Ecologica Made in Jail produce felpe e magliette all´interno del carcere di Rebibbia, mentre la cooperativa Extraliberi gestisce un laboratorio di serigrafia nel carcere di Torino. Inoltre tanti prodotti alimentari fatti in carcere come i pasticcini della Banda Biscotti prodotti nel carcere di Verbania e la pasta di mandorle e le mandorle tostate dal carcere di Siracusa. Quest´anno per la prima volta, ci saranno i bijoux realizzati dalle detenute del Carcere di Mantova con materiali riciclati. Gli altri prodotti di Garabombo - Tante le proposte del commercio equo e solidale, tra cui le golose novità alimentari, la collezione moda Altromercato 2011 e le proposte regalo della linea benessere Natyr – naturale, biologica e non testata sugli animali – e un ricco assortimento di articoli per la casa (tessili, ceramiche): tutti prodotti realizzati con materie prime di qualità, in modo artigianale e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Per gli amanti del “cibo locale, buono e giusto”, grande attenzione sarà dedicata ai prodotti biologici, di filiera corta e di cooperative sociali italiane: sugli scaffali di Garabombo i visitatori potranno trovare formaggi, salumi, farine, biscotti, salse, presidi “slow food” e la linea completa di “Libera Terra” da terreni confiscati alle mafie. Anche quest’anno tornano i regali eco-sostenibili, per chi sceglie uno stile di vita a basso impatto ambientale: i nuovi modelli delle borse realizzate con camere d’aria riciclate oppure con cinture di sicurezza (entrambe di Altraqualità), le scarpe Astorflex prodotte interamente in Italia, gli orologi Oxidos in metallo riutilizzato dalla Colombia, le borracce in alluminio riciclabile e i gioielli realizzati dalle detenute del carcere di Mantova con materiali riciclati (bulloni, viti, fil di ferro), le borse confezionate con striscioni pubblicitari e la bigiotteria in carta riciclata. Non poteva mancare l’ampia sezione dedicata ai libri, che completano la proposta del Banco di Garabombo: il più grande negozio del consumo critico e consapevole a 360 gradi, dove fare acquisti insoliti, unici e solidali per un consumo sostenibile e responsabile. Info www.Bancodigarabombo.it    
   
   
GRANDE SUCCESSO DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI E DELLA FILIERA AGRICOLA CALABRESE ALLA FIERA FOOD & HOTEL DI SHANGHAI  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha espresso particolare soddisfazione per il successo ottenuto dalla Regione nei giorni scorsi alla fiera Food&hotel di Shanghai. “Il mercato Cinese – ha affermato Trematerra - con la sua rapida evoluzione, rappresenta un’importante frontiera per la qualità delle nostre produzioni e, in questo ambito, la Regione Calabria può giocare un ruolo determinante, in considerazione della sempre più accentuata attenzione dei consumatori cinesi ai prodotti agroalimentari italiani. La partecipazione del nostro Assessorato aveva l´obiettivo di consolidare, espandere e diversificare la presenza di prodotti gourmet e della filiera agricola calabrese in questo mercato ritenuto da tutti gli osservatori uno dei più interessanti del mondo. Con lo spirito di affermare una presenza continuativa delle imprese calabresi che hanno già partecipato lo scorso anno all´evento, si sono avviati contatti con la grande distribuzione commerciale, prevedendo un successivo sviluppo nell’implementazione delle azioni in uno dei più importanti centri commerciali di Shanghai”. Particolare interesse hanno suscitato nei visitatori i prodotti delle aziende coinvolte nell’iniziativa, selezionate sulla base di criteri di territorialità e di rappresentatività dell’intero paniere agroalimentare regionale; nello specifico: Attinà e Forti specialità gastronomiche, Librandi Vini, Pasta Angotti , Dolciaria Ad di Aiello, Fichi Artibel, Casa Vinicola Criserà, Dolciaria Monardo, Senatore Vini, Pastificio Laporta, Olearia San Giorgio dei Fratelli Fazari, Distilleria Caffo, Oleificio Gabro. Tantissimi gli operatori economici orientali che hanno visitato lo stand della Regione Calabria, sia per conoscere le nostre specialità e i nostri prodotti, sia per degustare sapori sicuramente diversi dalla tradizione orientale, ma altamente competitivi nel gusto. “I nostri prodotti – ha aggiunto Trematerra - hanno le carte in regola per dare l’avvio ad un percorso di internazionalizzazione anche verso questi paesi, grazie alla spiccata qualità che li rende idonei al confronto a livello mondiale. In tale azione di promozione, è stato possibile constatare direttamente il cambiamento delle abitudini alimentari dei cinesi che dimostrano di apprezzare sempre più vino, olio, paste, conserve, sughi, formaggi, oltre ai dolci. La classe media (circa il 10% della popolazione cinese), in possesso di grandi capacità di consumo, comincia a dare importanza alla qualità dell´alimentazione, qualificandosi potenzialmente come un mercato ideale per tutti i prodotti. A tal proposito - ha concluso Trematerra - il percorso di valorizzazione intrapreso deve rappresentare la premessa indispensabile per consolidare il successo delle aziende agroalimentari calabresi anche sui mercati internazionali in espansione. I mercati emergenti per il Food, contraddistinti da crescita economica e aumento del benessere, sono opportunità reali per le produzioni regionali”.  
   
   
MARCHIO DI RICONOSCIMENTO E PAESAGGIO OLIVICOLO MEDITERRANEO, LA RETE DELLE CITTA´ DELL´OLIO SI AFFIDA ALL´UNESCO. GRANDE FIDUCIA NELL´ORGANISMO INTERNAZIONALE CHE IN ITALIA RISCUOTE UN PLEBISCITO DI CONSENSI IN TERMINI DI VISIBILITA´ E REPUTAZIONE  
 
L´intervento dell´esperto della Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco pone l´attenzione sul grado di percezione nella popolazione del valore aggiunto che può dare ad un elemento geografico o culturale l´iscrizione tra i Patrimoni dell´Umanità Individuazione e messa a punto di regole di utilizzo comuni per poter mettere a sistema e usare al meglio il marchio Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco e richiesta di inserimento tra i siti Patrimonio dell´Umanità del Paesaggio Olivicolo Mediterraeneo: questi gli obiettivi principali raggiunti dal Forum Dieta Mediterranea che si è concluso sabato 19 novembre a Imperia con un tributo alla grande fiducia riposta nell´Unesco e all´alta considerazione per il lavoro che quotidianamente svolge a salvaguardia del paesaggio e delle tradizioni etnografiche di tutto il mondo. A testimoniarlo sono i dati che l´esperto della Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco Pierluigi Petrillo ha presentato sabato scorso a conclusione del simposio - organizzato dalla locale Camera di Commercio, dal Comitato Oleicolo Internazionale e dall´Associazione Nazionale Città dell´Olio con la collaborazione di Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Provincia di Imperia, Comune di Imperia, Unioncamere Italia, le organizzazioni di categoria di riferimento e l´intera filiera produttiva del sistema territoriale, e il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Mipaaf (Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), del Miur (Ministero Italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), del Mae (Ministero Italiano degli Affari Esteri e/o Ice, Istituto Commercio Estero) - per celebrare il primo convegno tenutosi proprio a Imperia nel 1983 e il riconoscimento conferito dall´Unesco alla Dieta Mediterranea proprio un anno fa. Simposio che ha riunito attorno allo stesso tavolo i rappresentanti di 15 paesi affacciati sul Bacino del Mediterraneo per discutere insieme e chiarire il concetto di Dieta Mediterranea oltre che per condividere strategie di promozione e valorizzazione di un "marchio" Unesco capace di identificarne univocamente il valore aggiunto con la sua iscrizione nella lista dei Patrimoni Immateriali dell´Umanità. L´esperto della Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco professor Pier Luigi Petrillo, ha dichiarato che: "Per capire il valore del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale occorre avere la percezione chiara ed identitaria di cosa rappresenti l´Unesco. Una ricerca recente commissionata alla Iulm su che cos´è l´Unesco su un campione di 500 persone italiane tra i 18 e i 54 anni, ha messo in evidenza che è conosciuto dal 98% degli intervistati, quindi in pratica tutti gli italiani conoscono cos´è l´Unesco. Tra questi il 77% sa indicare l´attività ed ha reputazione altissima, il 69 % dichiara un alto livello di fiducia, il 75% ha una percezione di efficenza dell´Unesco e il 70% lo considera un centro di eccellenza. La stessa percentuale di intervistati riconosce al Marchio Unesco un´alta rilevanza e importanza nella promozione di iniziative e attività mentre il 60% ritiene il marchio Unesco un valore aggiunto in termini di prestigio e reputazione. Se consideriamo questi dati – ha continuato il professor Petrillo - allora capiamo quanta importanza ha l´atto compiuto dal Forum Dieta Mediterranea di affidare l´incarico al Consorzio Cueim di vendidue Università facente capo all´Università la Sapienza di Roma con il professor Mattiacci per definire delle regole di utilizzo comuni per poter mettere a sistema e usare al meglio il marchio Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco. Con il simposio di Imperia, si dà l´avvio ad un percorso importante dal cui sviluppo l´Italia potrà trarne solo benefici in termini economici e di immagine della propria identità culturale: ben vengano proposte anche dal mondo agricolo e agroalimentare" > > I dati forniti dal Professor Petrillo sul valore, anche in termine di reputazione, riconosciuto all´Unesco aprono la porta a una importante considerazione, ovvero che mettendo anche all´immagine del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo il cappello Unesco si riesca a portare all´attenzione l´importanza del concetto più dell´elemento inteso in senso geografico. "Sostenendo la candidatura del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo come sito patrimonio dell´Umanità - ha affermato il Presidente dell´Associazione Nazionale Città dell´Olio e e neopresidente eletto della Rete delle Città dell´Olio del Mediterraneo Enrico Lupi commentando i dati forniti dall´esperto della Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco - lavoriamo non solo per dare a questo una sua visibilità ma anche per sottolineare che non si tratta semplicemente di un paesaggio inteso in senso geografico, bensì di un repertorio da salvaguardare di cultura, di storia e di tradizione millenaria che accomuna tutto il Mediterraneo. La proposta presentata dalla Rete Mediterranea è finalizzata alla valorizzazione sia del prodotto che sta alla base della Dieta Mediterranea, l´olio extravergine d´oliva, sia del background culturale che gli conferisce quel valore aggiunto che soltanto una attenta gestione del territorio e il lavoro frutto di un importante impegno dei produttori possono dare”. > > La strategia emersa dal Forum Dieta Mediterranea di concentrarsi sulla individuazione e condivisione di regole comuni per rendere immediatamente individuabili prodotti e attività legate allo "stile di vita mediterraneo" è ritenuta vincente anche dal Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale dell´Unione Europea Paolo De Castro, che ha voluto con il suo intervento conclusivo in teleconferenza da Bruxelles fornire un ulteriore incentivo a proseguire in questa direzione: "ringrazio per l´invito il Presidente dell´Associazione nazionale Città dell´Olio e neopresidente eletto della Rete delle Città dell´Olio del Mediterraneo Enrico Lupi, il Presidente della Camera di Commercio di Imperia Franco Amadeo e i rappresentanti dei 15 Paesi affacciati sul Mediterraneo intervenuti al simposio e mi complimento per il valore del Forum e l´importanza dell´obiettivo che questo si pone per la promozione della Dieta Mediterranea come strumento di valorizzazione di uno stile di vita. La Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale che presiedo è sensibile a questi temi per cui non mancherò di contribuire allo sviluppo di questa tematica – ha sottolineato De Castro – anche perchè qui a Bruxelles proprio in questi giorni c´è una grande attenzione al sostegno che la Politica Comunitaria può dare ai prodotti mediterranei. L´olio è il prodotto principe del “Mediterranean Lifestyle” oltre che elemento comune di tutte le produzioni agricole mediterranee e sono contento di essere stato coinvolto dal Forum e dalla nuova Rete delle Città dell´Olio appena costituita per intraprendere insieme una nuova avventura come quella della richiesta di inserimento del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo tra i Patrimoni Immateriali dell´Umanità Unesco”  
   
   
IN SEGUITO ALL’APPROVAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN MATERIA DI UTILIZZO DEGLI ESTRATTI DI STEVIA, TEREOS PURECIRCLE SOLUTIONS ANNUNCIA IL PROSSIMO LANCIO DI “STEVIASUCRES  
 
” Tereos Purecircle Solutions, joint-venture tra Tereos e Purecircle, è lieta dell’approvazione finale della Commissione Europea in materia di utilizzo degli estratti di stevia negli alimenti e nelle bevande all’interno dell´Unione Europea. Ora è stata formalmente adottata l’autorizzazione alla vendita e all’utilizzo degli estratti di stevia. Il regolamento entrerà in vigore e sarà direttamente applicabile negli Stati membri dell´Unione Europea venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell´Unione Europea, consentendo così la vendita dei prodotti formulati con estratti di stevia dal 2 dicembre 2011. Tereos Purecircle Solutions annuncia il prossimo lancio di «Steviasucres», una soluzione dolcificante innovativa e brevettata composta da estratti di stevia associati a zucchero destinata ai clienti industriali per facilitare la messa a punto di prodotti a ridotto contenuto calorico: «Steviasucres» apporta vantaggi reali per formulare questi prodotti a ridotto contenuto calorico, con un gusto dolce totalmente conservato. In più, «Steviasucres» di Tereos Purecircle Solutions consente una grande facilità di lavorazione ed un´eccellente capacità di scioglimento. In questa dinamica, Tereos Purecircle Solutions, già attivo da un anno in questo mercato, presenterà la miscela Steviasucres pronta all’uso al momento del prossimo Fie (Food Ingredients Europe). Michel Laborde, amministratore di Tereos Purecircle Solutions, afferma che: « Tereos Purecircle Solutions è in grado di rispondere alle nuove tendenze di consumo, in favore della riduzione calorica grazie a prodotti di origine naturale. È una grande decisione per i nostri clienti europei e per il beneficio dei consumatori. » Jordi Ferré, presidente della divisione commerciale di Purecircle Limited, dichiara: « È un giorno molto importante per i produttori di estratti di stevia, per l’industria alimentare e per i consumatori europei. Gli estratti di stevia, edulcolaranti di origine naturale senza calorie, ricoprono un ruolo importante nelle diete alimentari più sane e nel contesto degli ingredienti duraturi e contribuiscono a compensare i crescenti costi delle materie prime per i nostri clienti. » Alimenti e bevande dolcificate contenenti estratti di stevia vengono lanciati in modo sempre più massiccio in tutto il mondo, sui mercati dei prodotti lattiero-caseari delle bevande e dei dolciumi. La Francia, che ha permesso un’autorizzazione provvisoria dell’utilizzo di estratti di stevia nel 2009, ha conosciuto un rapido entusiasmo da parte dei consumatori. In uno studio realizzato in Francia dal Gruppo Purecircle Insights, il 47 % degli intervistati conosceva questa soluzione dolcificante nel luglio 2011. A proposito di Tereos Purecircle Solutions Tereos Purecircle Solutions in Europa è una joint-venture tra Tereos e Purecircle, sviluppa e commercializza un´ampia gamma di estratti di stevia ad alta purezza e di soluzioni dolcificanti innovative che uniscono zucchero ed estratti di stevia nei seguenti paesi europei: Francia, Belgio, Repubblica Ceca, Italia, Spagna e Portogallo. Tereos Purecircle Solutions è in grado di rispondere alle necessità delle industrie agro-alimentari per la messa a punto di prodotti a ridotto apporto calorico. A proposito della stevia La stevia, o stevia rebaudiana, è una pianta originaria dell’America del Sud, viene utilizzata da secoli come prodotto dolcificante. Le foglie di stevia vengono lavorate come il tè per estrarne i glicosidi steviolici, i componenti dolcificanti della pianta. Il rebaudioside-A (Reb-a) ad alto livello di purezza (superiore al 95 %) è l’estratto che apporta il miglior gusto ed un potere dolcificante 300 volte superiore a quello dello zucchero. Gli estratti di stevia possono trovarsi in centinaia di prodotti alimentari nel mondo, compresi i tè, bevande gassate, succhi, yogurt, latti di soia, prodotti per la panificazione, cereali, condimenti, dolciumi, ma anche come edulcoranti da tavola. Diverse ricerche e studi eseguiti hanno stabilito il carattere innocuo della stevia sulla salute umana. Di conseguenza, la Fda (Food and Drug Administration) e la Fao/who riconoscono gli estratti di stevia come un prodotto destinato al consumo. Gli estratti di stevia offrono un indice glicemico pari a zero e sono indicati per i soggetti diabetici  
   
   
GRANDE PARTECIPAZIONE A GOLOSARIA TORINO  
 
Grande partecipazione a Golosaria Torino anche nella seconda giornata della manifestazione. Sin dal primo mattino la sala eventi, colma di pubblico, ha salutato alla presenza dell´Assessore regionale al Turismo Alberto Cirio l´anno dei festeggiamenti dei 150 anni dell´Unità d´Italia segnando anche nuove prospettive sotto lo slogan il "Piemonte è bello sempre". Ma nel pomeriggio alla pizza dei Mestieri sono arrivati anche i ristoratori della Guidacriticagolosa che quest´anno ha anticipato giudizi e riconoscimenti di molte guide nazionali. Tante le novità dell´edizione 2012 per quanto riguarda Piemonte, Liguria e Valle d´Aosta, tra cui 72 ristoranti nuovi, 41 corone radiose, 73 faccini radiosi. Ma l´appuntamento con Golosaria continua giorno per giorno con il Club di Papillon, l´associazione nazionale di consumatori fondata da Paolo Massobrio che oggi annovera 6000 soci in tutta Italia, con le applicazioni di iTunes (Il Golosario ristoranti 2011 e Il Golosario ricette) e con la nuova Guidacriticagolosa che ha compiuto venti anni e che da questa settimana è in vendita in tutte le librerie. Per maggiori informazioni www.Clubpapillon.it  
   
   
LODIGRANA BELLA LODI, PRODOTTO DI PUNTA NATO DALLA SAPIENTE TRADIZIONE DEI MAESTRI CASEARI DEL LODIGIANO E NOTO PER LA CARATTERISTICA CROSTA NERA, CONQUISTA L’ORO TEDESCO  
 
Lodigrana Bella Lodi ha vinto in Germania il premio come migliore prodotto dell’anno assegnato dalla Dlg (Deutsche Landwirtschafts-gesellschaft, Società Tedesca per l’Agricoltura), una delle organizzazioni leader nel settore agro-alimentare in Germania, che sostiene il progresso tecnico e scientifico dell’agricoltura. La maison del formaggio dei F.lli Pozzali, col suo Bella Lodi, prodotto di punta nato dalla sapiente tradizione dei maestri caseari del lodigiano e noto per la caratteristica crosta nera, si è aggiudicata un riconoscimento importante per un prodotto che ha successo e che sta portando il suo gusto e la sua qualità in giro per il mondo. “Siamo molto contenti di ricevere questo riconoscimento internazionale da un ente così prestigioso come Dlg – commenta Marco Montemezzani, Responsabile Marketing di Lodigrana Bella Lodi – E’ un ulteriore segnale positivo, che conferma ancora una volta l’eccellenza dei nostri prodotti, sia in Italia che all’estero”. Bella Lodi Bella Lodi, il gustoso formaggio dalla caratteristica ed elegante crosta nera, è prodotto dalla famiglia Pozzali, accreditata azienda nel settore caseario, dal 1998 nota con la nuova denominazione “Lodigrana”. Core business dell’azienda è la produzione e la stagionatura di questo squisito formaggio distribuito in Italia e all’estero, che si rivela un sincero tributo al passato millenario della terra lodigiana  
   
   
BIRRIFICIO ANGELO PORETTI PROPONE “NON FILTRATA 7 LUPPOLI”, BIRRA STAGIONALE IN EDIZIONE LIMITATA  
 
Birrificio Angelo Poretti regala agli appassionati di birra una sorpresa natalizia unica e preziosa: “Non filtrata 7 luppoli” in edizione limitata. Lo storico birrificio della Valganna ha prodotto per la prima volta nella sua storia una birra stagionale e non filtrata, basata su una speciale ricetta che utilizza 7 diverse varietà di luppoli. “Non filtrata 7 luppoli” è una birra prodotta in edizione limitata, disponibile da ora e pensata per essere degustata al meglio durante il periodo invernale. È una corposa birra ambrata, dall’intensa luppolatura, che in fase di produzione non è stata filtrata, conservando così tutta la ricchezza e il gusto unico e pieno della cotta. Con la “Non filtrata 7 luppoli”, Birrificio Angelo Poretti riprende il filo della sua storia e riparte dall’esempio del suo fondatore che 200 anni fa decise di produrre un nuovo tipo di birra, sconvolgendo i canoni validi fino ad allora. A fine ‘800, infatti, Angelo Poretti decise di produrre una birra inedita e alternativa rispetto a quelle già esistenti, la birra in “stile Vienna”, assumendo nel suo birrificio uno dei migliori mastri birrai d’Europa, l’austriaco Franz Prohaska. Dalla sua sapienza nacque una nuova birra “di rottura” che, rispetto alle esistenti “pils” di stampo ceco e “monaco” di stampo bavarese, si distingueva per il suo gusto più bilanciato e delicato. Allo stesso modo oggi Birrificio Angelo Poretti continua la sua sperimentazione e produce la “Non filtrata 7 luppoli” che si aggiunge alle altre 4 birre della famiglia, Splügen, Originale Chiara, Bock Chiara e Bock Rossa. Come per le altre, anche per la “Non filtrata 7 luppoli”, sono stati pensati eccellenti abbinamenti con dei piatti d’autore, ideati per adattarsi alla perfezione alle sue caratteristiche organolettiche e per valorizzarne al massimo la natura. Birrificio Angelo Poretti si avvale infatti della prestigiosa partnership con la Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma, grazie alla quale sono stati creati speciali accostamenti tra le raffinatezze culinarie che esaltano le tipicità Dop, Igp e i Presidi Slow Food italiani e le diverse varietà della birra italiana di qualità firmata Birrificio Angelo Poretti, da cui sono nate oltre 100 originali ricette. Secondo i consigli Poretti-alma, la “Non filtrata 7 luppoli”, con la sua sofisticata luppolatura e il suo grado alcolico importante (7,0% alc. Vol), si sposa perfettamente con dolci al cioccolato, carni stufate ed in umido, ma può anche essere degustata da sola, assaporando a pieno il suo gusto intenso. Oltre che nei pub, la nuova nata in casa Birrificio Angelo Poretti si può degustare ed acquistare anche nei punti vendita Eataly, dove da alcuni mesi è presente nella ricercata selezione di birre presenti nella catena. “Non filtrata 7 luppoli” viene proposta in bottiglia da 33 cl e alla spina, nei tradizionali fusti in acciaio, ma anche negli innovativi fusti in Pet pensati per la tecnologia Draughtmaster Modular20. Grazie a questa nuova tecnologia ideata da Carlsberg Italia e basata sull’utilizzo dei fusti in Pet, è infatti possibile spillare la birra senza l’utilizzo della Co2 aggiunta, offrendo una birra di qualità superiore, dal gusto più fresco e duraturo e con un minor impatto ambientale. Www.birrificioporetti.it www.Carlsbergitalia.it  
   
   
L’ANALISI DI ITALIANWINEBOUTIQUE.IT SUI CLIENTI CHE SPENDONO FINO A 70MILA EURO PER UNA BOTTIGLIA VINI D’ÉLITE: I BIG SPENDER SONO ASIATICI E SUDAMERICANI I CINESI PREDILIGONO I FRANCESI; I SUDAMERICANI GLI ITALIANI. IN RUSSIA, LO CHAMPAGNE SU TUTTI  
 
Parlano spagnolo, portoghese, cinese e russo. Acquistano per investimento, ma anche per un consumo quotidiano, soprattutto in Sud America È questo il profilo del “big spender” nel panorama del vino internazionale d’eccellenza, secondo il portale Italianwineboutique.it, primo sito tutto italiano che ha nel proprio catalogo un’alta disponibilità di bottiglie delle case vinicole più prestigiose al mondo. «I mercati venezuelano e brasiliano sono cresciuti moltissimo negli ultimi anni -dice Andrea Sottile, responsabile del progetto web di Italianwineboutique.it-. Si tratta di Paesi dove le disuguaglianze economiche della società, già marcate, hanno subito un’ulteriore accelerata durante la crisi internazionale. Dunque, molte di queste persone possono permettersi il lusso di acquistare bottiglie di vino eccellenti spendendo anche fino a 70mila euro. Le etichette che prediligono questi clienti sono le francesi Château Lafite e Petrus e l’italiana Masseto. Essendo popoli molto festosi, acquistano principalmente per consumo, a differenza di altri». Anche i russi, da sempre amanti dello champagne, acquistano grandi formati (Magnum e Doppi Magnum) soprattutto di Champagne Cristal: «È un vino nato e ideato per loro -continua Sottile-; dai tempi degli Zar di Russia, fino ai giorni nostri è il vino più acquistato e consumato dai russi. Ma, ultimamente, si sono aperti anche ai francesi Romanèe Conti e Petrus». Chi, invece, acquista più per investimento che per un consumo puro sono gli asiatici: «La zona da dove arrivano più ordinazioni è quella di Honk Kong, ma anche l’India, ultimamente, si è aperta alle etichette d’eccellenza -continua Sottile-. Anche in questo frangente, sono le disuguaglianze economiche della società che permettono ad alcune fasce sociali di acquistare vini di altissima qualità. Sia i cinesi sia gli indiani sono amanti dei grandi formati, Doppi Magnum e Jeroboam, che acquistano non per consumo, ma per capitalizzare l’investimento». In tutti i casi, si tratta di manager di multinazionali, presidenti di società, politici di alto rango, amministratori delegati: «Anche l’Italia è un mercato che sta crescendo -conclude Sottile-; e, naturalmente, si rivolge alle etichette italiane anche se si stanno orientando sempre più verso i grandi vini francesi». Italianwineboutique.it –portale di riferimento per collezionisti e amanti del vino d’eccezione. Fondato dalla famiglia Sottile di Legnano (Milano), già attiva nel mercato dei Top Wine da decenni, il portale offre un’elevata disponibilità di bottiglie, anche di grandi formati (Magnum, Doppi Magnum, Imperiali, Jeroboam). Le etichette in vetrina su italianwineboutique.It ci sono tutte le migliori del mondo: Romanèe Conti, Petrus, Château Lafite, Masseto, Château Margaux, Château d’Yquem. Ma anche Sassicaia, la spagnola Vega Sicilia, l’americana Opus One Winery, la Moet & Chandon