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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Dicembre 2014
DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE JUNCKER IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 18-19 DICEMBRE: AUMENTARE GLI INVESTIMENTI PER CREARE POSTI DI LAVORO E CRESCITA  
 
 Strasburgo, 18 dicembre 2014 - Due elementi emergono quando guardiamo avanti al Consiglio europeo: In primo luogo, l´Europa ha bisogno di un nuovo approccio agli investimenti, e dovrà concentrarsi sul miglioramento del clima degli investimenti in Europa. Dovremo aiutare il nostro vicino orientale, Ucraina, stabilizzare la situazione in Oriente, padroneggiare le sfide dell´inverno e perseguire la via delle riforme. Dovremo concentrare i nostri sforzi per attuare con successo questi obiettivi. Vorrei iniziare facendo alcune osservazioni sul nostro nuovo approccio agli investimenti. Investimenti - Il 28 novembre, la Commissione ha presentato la sua Growth Survey 2015 annuale, che fa parte di un pacchetto di posti di lavoro, crescita e investimenti completo. La Commissione propone un approccio integrato, costruito intorno a tre pilastri principali, i quali devono agire insieme e devono essere perseguiti in un´azione congiunta di istituzioni dell´Ue e gli Stati membri ad avere successo e fornire benefici duraturi: o dare impulso agli investimenti o accelerare le riforme strutturali o Promuovere la responsabilità fiscale perseguendo un consolidamento fiscale responsabile alla crescita Lasciami andare attraverso questi punti uno per uno: In primo luogo, abbiamo bisogno di una spinta coordinata di investimenti: creare le condizioni giuste per una maggiore e sostenibile investimento è la prima priorità per questa Commissione. Investimenti debole rallenta la ripresa economica a breve termine e fa male la crescita e la competitività nel lungo periodo. Gli investimenti in Europa sono oggi - in media - 15% rispetto ai livelli pre-crisi e dobbiamo agire per cambiare questo. Come ho già detto in sede di presentazione del nostro piano di investimenti per voi il 26 novembre, ci sarà istituito un Fondo europeo per la Strategic Investment insieme alla Banca europea per gli investimenti. L´obiettivo è quello di mettere in moto una serie di progetti di investimenti pubblici e privati ​​in Europa che non sarebbe accaduto altrimenti. Per sua stessa natura, questo nuovo Fondo finanzierà investimenti più rischiosi, che non sarebbe accaduto altrimenti, e questo è il motivo per cui sarà particolarmente a beneficio dei paesi che sono stati più colpiti dalla crisi. Il Fondo opererà in una vasta gamma di settori e ha scelto lo strumento finanziario più idoneo per il progetto in questione: Da interconnettori di energia alla banda larga, dalle infrastrutture all´istruzione per le Pmi innovative, dalle energie rinnovabili alla sanità high-tech. Come avrete capito, posso certamente non impegnarsi al finanziamento di progetti specifici qui e ora. Tutti i progetti devono essere proiettato alla luce della loro redditività economica. L´elenco pubblicato dalla task force sugli investimenti scorsa settimana contiene oltre 2000 esemplari. Ovviamente, non tutti questi sono nuovo, strategico ed economicamente sostenibile. Tuttavia, ci sono molti esempi interessanti - infrastrutture come per connessioni di energia in Finlandia, Polonia e gli Stati baltici, la riforma delle infrastrutture scolastiche in Italia o l´ammodernamento di ospedali regionali in Belgio, per citare solo alcuni esempi. Per impostare il fondo abbiamo bisogno di un atto giuridico, da adottare in codecisione. La Commissione presenterà una proposta a gennaio 2015 e contiamo sul vostro sostegno per una rapida adozione durante la primavera. L´obiettivo comune è che il Fondo è pienamente operativo entro la metà del prossimo anno. Per iniziare a generare a terra il più rapidamente possibile, contiamo sulla Banca europea per gli investimenti per essere in grado di iniziare a determinate attività con fondi propri già all´inizio del 2015 e la Banca europea per gli investimenti ha accettato questa idea. Molto è stato detto su come gli Stati membri possono contribuire al fondo. Il nuovo Fondo è auto-standing. Tuttavia, il suo impatto sarebbe ovviamente molto maggiore se gli Stati membri contribuiscono ad esso. Diversi Stati membri hanno segnalato il loro potenziale interesse a farlo e ora sto aspettando proposte concrete in tal senso. Ho bisogno non solo paroli, ho bisogno di soldi. Da parte mia, ho segnalato l´intenzione della Commissione di adottare una posizione favorevole nei confronti di tali apporti di capitale nel contesto della valutazione delle finanze pubbliche nel quadro del patto di stabilità e crescita. Ci sarà presentare una guida dettagliata su questo in gennaio. Vorrei anche assicurarvi che al fine di garantire che i progetti sono scelti per i loro meriti, decisioni di investimento devono basarsi su un´analisi indipendente ed esperto dei meriti intrinseci e la vitalità economica e sociale di ciascun progetto. Non ci saranno pre-allocazioni settoriali o geografici o «quote». Tuttavia, l´assistenza tecnica sarà rafforzata in modo che i promotori del progetto e le autorità competenti di tutti i paesi saranno in grado di presentare progetti validi e investibili. E una pipeline trasparente dei progetti consentirà a tutte le parti interessate di accedere a potenziali progetti in modo rapido ed efficiente. Questi sforzi saranno accompagnate da proposte concrete per migliorare l´ambiente di investimento, rimuovendo gli ostacoli normativi nel nostro mercato unico. In secondo luogo, abbiamo bisogno di un rinnovato impegno per le riforme strutturali. Ricordate il triangolo virtuoso ho presentato a voi quando la presentazione del piano di investimenti di euro 315 miliardi: abbiamo bisogno di rilanciare gli investimenti, accelerare le riforme strutturali e promuovere la responsabilità fiscale. Non c´è contraddizione tra queste. Abbiamo bisogno di questi tre pilastri. Le riforme, sia a responsabilità europea e nazionale, e fiscale sono necessari per sbloccare gli investimenti, la crescita e la creazione di posti di lavoro. In terzo luogo, nonostante i progressi compiuti, abbiamo ancora bisogno di proseguire il risanamento finanziario responsabile alla crescita: gli aggiustamenti significativi in ​​termini di consolidamento fiscale intrapresi negli ultimi anni sono riusciti a ridurre il deficit e stabilizzare i livelli di debito in Europa. Esistono ancora i livelli di debito elevati. Mi aspetto che il Consiglio europeo di dare alla Commissione il supporto completo per portare avanti l´attuazione di tutti gli elementi del piano di investimenti, che ho appena citato. Mi aspetto anche il Consiglio europeo ad accettare di raddoppiare la over-all utilizzo di strumenti finanziari innovativi nel quadro dei Fondi strutturali europei per il prossimo periodo di programmazione. Ciò significa un uso più efficiente e intelligente fondi pubblici e superiori impatto sul terreno. E sono ovviamente anche impaziente di continuare il sostegno del Parlamento. On Ucraina Il nuovo governo in Ucraina è stato eletto per il suo programma di riforme. Abbiamo visto un accordo di coalizione ambizioso e un audace piano d´azione del governo Dovremmo tutti accogliere la determinazione del governo ad attuare riforme politiche ed economiche. L´unione e gli Stati membri devono continuare ad agevolare e sostenere il lavoro del governo. Le sfide che deve affrontare sono enormi. In primo luogo, si deve portare la pace a Donetsk e Lugansk. Durante la scorsa settimana, abbiamo visto meno violenza. Ma la tregua deve diventare un cessate il fuoco. Le armi devono essere prelevati dalla miniera di contatto. Il processo di pace deve riprendere. Dobbiamo continuare a fare tutto quanto in nostro potere per stabilizzare la situazione in Ucraina orientale, insistendo che tutte le parti attuino l´accordo Minsk. In secondo luogo, l´Ucraina sta vivendo una profonda recessione. Questo è il risultato di lunghi problemi macroeconomici e strutturali permanenti. In questo difficile contesto l´Unione europea ha fornito un sostegno finanziario senza precedenti. Stiamo per completare l´attuazione dei nostri due programmi di assistenza macrofinanziaria. Un totale di 760 milioni di euro in prestiti a lungo termine è stato erogato solo negli ultimi due mesi, dopo 600 milioni di euro già esteso in estate. Nell´ambito di questi programmi, 250 milioni di euro in più possono essere erogati all´inizio del 2015 se sono soddisfatte le condizioni di politica. Ucraina avrà bisogno di più aiuto. La valutazione del finanziamento gap dell´Ucraina è stato completato dal Fmi. Ucraina avrà bisogno di 15 miliardi di dollari in aggiunta a quanto già previsto. L´ue può contribuire solo all´interno del suo bilancio. La relativa linea di bilancio dell´Unione europea è stato spremuto. C´è solo un piccolo margine di flessibilità per ulteriori finanziamenti il ​​prossimo anno. E se usiamo pienamente il nostro margine per l´Ucraina, avremo nulla per affrontare altre esigenze che possono sorgere nel corso dei prossimi due anni. Quindi, dobbiamo essere in grado di soddisfare la richiesta di Ucraina per 2 miliardi di euro in quanto il governo non è in grado di farlo. Gli Stati membri dovranno contribuire - come l´Ue non è in grado di fare questo - e per darci una maggiore flessibilità nel bilancio. In terzo luogo, il governo deve garantire l´approvvigionamento energetico dell´Ucraina. È in corso di attuazione l´accordo sul gas "pacchetto invernale" ha raggiunto il 30 ottobre. L´ucraina ha ordinato una prima partita di 1 miliardo di metri cubi di gas, che era in anticipo il 5 dicembre. Consegna è iniziata. La Commissione continuerà a monitorare l´attuazione dell´accordo e per incoraggiare il governo ucraino di ordinare gas sufficiente dalla Russia nel mese di gennaio e febbraio. Per consegnare al Consiglio europeo dipenderà anche dalla disponibilità ´agli Stati membri di assumersi la responsabilità.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA I BILANCI DELL´EU PER IL 2014 E IL 2015  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - Il Parlamento ha approvato mercoledì il progetto di bilancio comunitario per il 2015 e l’aggiunta di risorse per quello del 2014. Il bilancio per il 2015 prevede 145.32 miliardi di euro in impegni e 141.21 miliardi di euro in pagamenti, oltre a un importo extra di 4.25 miliardi di euro destinato al saldo delle fatture non pagate nel 2014. “E´ chiaro che gli importi che stiamo per accettare avranno nel miglior caso solo l’effetto di stabilizzare il livello del debito europeo. Quello che mi fa sperare è il piano di pagamento volto a diminuire la quantità di fatture non pagate”, ha detto il presidente della commissione per i bilanci Jean Arthuis (Alde, Fr), durante il dibattito finale sui bilanci Ue del 16 dicembre. “I governi avevano accettato degli impegni politici, ma poi non sono riusciti a pagare quello che dovevano. Dobbiamo ricordare ancora una volta che i pagamenti sono solo conseguenze tecniche degli impegni?” ha aggiunto. Le priorità del Parlamento sono state: garantire fondi sufficienti per saldare le fatture più urgenti di chi ha vinto appalti negli Stati membri finanziati dall´Ue; concordare un piano dettagliato di liquidazione di un gran numero di fatture accumulate; assicurare, inoltre, il finanziamento degli investimenti in aree che le istituzioni dell´Ue hanno posto come prioritarie nei loro impegni politici. La risoluzione che accompagna la decisione sui bilanci è stata approvata con 443 voti a favore, 250 contrari e 7 astensioni. Pagamenti: 4.25 miliardi di euro in più per il 2014, compromesso a metà strada per il 2015 - I negoziatori del Parlamento hanno assicurato risorse extra per il pagamento delle fatture a appaltatori come collettivi locali, organizzazioni non governative e piccole imprese. Il compromesso sul bilancio 2015 tutela i pagamenti ai beneficiari nelle aree più colpite dai ritardi di pagamento. Piano di pagamento - Su insistenza del Parlamento, la Commissione europea presenterà un piano per liquidare le fatture arretrate non pagate dalla fine del 2013 per un totale di 23.4 miliardi di euro che, secondo le stime della stessa Commissione, raggiungerà i 25 miliardi di euro entro la fine del 2014. Il piano definirà un "livello sostenibile" che la quantità di fatture non pagate non dovrà superare. Utilizzo di ricavi extra per ridurre gli arretrati - Il Parlamento pretendeva che l´intero importo di 88.8 miliardi di euro, cifra derivante dalle sanzioni alle imprese che hanno violato il diritto comunitario di concorrenza, fosse utilizzato per ridurre gli arretrati. Gli Stati membri dell´Ue hanno acconsentito all´utilizzo di 3.53 miliardi della somma totale per questo scopo ma ha deciso di canalizzare il resto nei propri bilanci nazionali. Leggero aumento per la crescita e la politica estera - Il Parlamento ha ripristinato 0,5 miliardi di euro dai tagli apportati dal Consiglio in impegni, che colpivano principalmente la competitività, la cittadinanza e l´azione esterna. Ha inoltre negoziato 45 milioni di euro in più per il programma Ue di ricerca e sviluppo Orizzonte 2020 e 16 milioni di euro in più per il programma Erasmus+. Per la politica estera, il bilancio dei pagamenti è stato aumentato di 32 milioni di euro. Anche le agenzie di vigilanza bancaria e Frontex hanno ricevuto maggiori finanziamenti. Contesto - Il bilancio dell´Ue per il 2015 impiega il 2% in più in fondi per i progetti rispetto al 2014, che è sufficiente a fornire l´1% in più in pagamenti. Di questo importo, l´88% è speso negli e dagli Stati membri, il 6% per la politica estera e un altro 6% viene utilizzato per gestire l´Ue. L´intero bilancio dell´Ue rappresenta poco più dell´1% della media Ue-28 del Rnl. Il progetto di bilancio è presentato dalla Commissione e approvato dal Consiglio e dal Parlamento.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL VICEPRESIDENTE KRISTALINA GEORGIEVA, A SEGUITO DELL´ADOZIONE DEL BILANCIO UE 2015 E BILANCI RETTIFICATIVI PER IL 2014  
 
Strasburgo, 18 Dicembre 2014 - "Questa è stata una decisione molto importante presa dal Parlamento, che fornisce le risorse che sono così necessari nelle nostre economie, in modo da poter finanziare la competitività dell´Europa, creare posti di lavoro per la nostra gente, e aiutare le famiglie che si trovano nel bisogno a casa, ma anche altrove. Stiamo assistendo bambini, donne e uomini devastati dai conflitti in tutto il mondo. Siamo appena prima di Natale e mi sento orgoglioso come un europeo che abbiamo preso una decisione che ci permette di puntare in alto sui valori dell´Europa e dei valori di solidarietà, per chi a casa e chi ne ha bisogno all´estero. Si tratta di un bilancio di responsabilità; si tratta di un budget limitato che riflette le condizioni fiscali restrittive nei nostri Stati membri. È quindi anche un budget molto concentrato, concentrato sulle priorità che abbiamo stabilito nella nuova Commissione. Si è diretto verso gli investimenti in termini di competitività, ad esempio sostenendo il carattere innovativo delle nostre imprese. E ´anche un bilancio in cui i controlli stretti sulla spesa ci consentiranno di raggiungere i migliori risultati possibili. Questo è il primo anno del nuovo quadro finanziario pluriennale, e stiamo ricevendo bollette rispetto al periodo precedente in un momento in cui dobbiamo essere fiscalmente responsabile e operare con un budget limitato. Quindi è un buon affare perché quello che abbiamo ottenuto è la possibilità di incontrare alcuni di questi conti del passato. Abbiamo ottenuto un aumento per il 2014 attraverso bilanci rettificativi che sono finanziati dalle ammende, in altre parole, senza alcun onere finanziario supplementare per i nostri Stati membri. Abbiamo anche un molto concentrato, budget e priorità per il 2015. Si tratta di una piattaforma per la continuità e prevedibilità, e un messaggio molto forte ai cittadini europei che il lavoro delle istituzioni europee per loro. "  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA SI ESTENDE A TUTTI GLI STATI MEMBRI LA RACCOLTA DI INFORMAZIONI SULLE DECISIONI FISCALI PRATICHE  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2014 - La Commissione europea si è estesa a tutti gli Stati membri la raccolta di informazioni sulle pratiche di decisioni fiscali svolge in base alle norme sugli aiuti di Stato. Si invitano tutti gli Stati membri a fornire informazioni sulle loro decisioni fiscali pratica, tra cui per confermare che essi forniscono decisioni fiscali e, se del caso, per richiedere un elenco di tutte le imprese che hanno ricevuto una sentenza fiscale tra il 2010 e il 2013. E ´già chiesto informazioni simili in materia di decisioni fiscali in vari Stati membri a giugno 2013. Queste indagini sono in linea con le recenti richieste di maggiore trasparenza in interpello, in particolare l´iniziativa annunciata dal Presidente Juncker per la prossima proposta legislativa sullo scambio automatico di informazioni su decisioni fiscali, il cui lavoro è guidato da Moscovici Commissario. Il commissario responsabile per la politica della concorrenza, M me Margrethe Vestager, ha detto: " Dobbiamo avere una panoramica completa delle pratiche nelle decisioni fiscali Ue per stabilire se e dove la concorrenza nel mercato unico è distorto da benefici fiscali selettivi. Useremo le informazioni ricevute nel corso dell´indagine che lanciamo oggi e le informazioni raccolte attraverso i sondaggi che conduciamo lotta in corso contro l´evasione e promuovere una concorrenza fiscale leale. " Contesto - La Commissione sta esaminando la compatibilità con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato in termini di certe pratiche fiscali in alcuni Stati membri nel quadro della pianificazione fiscale aggressiva praticata da alcune multinazionali per garantire condizioni giocando. Vari Stati membri sembrano consentire alle aziende multinazionali di sfruttare il loro sistema fiscale e, così facendo, di ridurre la pressione fiscale. Dal giugno 2013, la Commissione ha esaminato, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, le pratiche di sette Stati membri per decisioni fiscali. Ha chiesto una panoramica delle decisioni fiscali in sei Stati membri (Cipro, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi e Regno Unito). La Commissione ha inoltre chiesto informazioni da Belgio, comprese le registrazioni accurate di fiscale sentenza. Ha anche chiesto informazioni sui regimi fiscali favorevoli per la proprietà intellettuale, "scatole di brevetti" dei dieci Stati membri con tale piano (Belgio, Cipro, Spagna, Francia, Ungheria , Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito). Il 11 giugno, 2014 , la Commissione ha avviato, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, indagini formali in tre casi, vale a dire: Apple in Irlanda, Paesi Bassi Starbucks e Fiat Finance & Trade Lussemburgo. Ha inoltre aperto un´inchiesta Amazon a Lussemburgo il 7 ottobre 2014 . Le indagini sono per verificare se gli Stati membri concedono a talune imprese un vantaggio selettivo ai sensi della sentenza fiscale. Background sulla procedura - Le norme di procedura in materia di aiuti di Stato consente alla Commissione di chiedere tutte le informazioni che ritiene necessarie per considerare come parte di un´indagine sugli aiuti di Stato, che copre le informazioni per valutare se le pratiche fiscali di uno Stato membro favorisce talune imprese. Secondo la comunicazione della Commissione sul segreto professionale , gli Stati membri non possono invocare il segreto professionale per rifiutare di fornire le informazioni richieste dalla Commissione.  
   
   
EUROBAROMETRO STANDARD DELL´AUTUNNO 2014: AUMENTA LA FIDUCIA NELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2014 - Pubblicati ieri i risultati dell´ultimo sondaggio Eurobarometro standard. Il sondaggio Eurobarometro standard dell´autunno 2014 è il primo sondaggio d´opinione effettuato a livello di Ue da quando, il 1° novembre 2014, la Commissione Juncker ha assunto le sue funzioni. I nuovi risultati mostrano il miglioramento di alcuni indicatori chiave - Aumenta il numero dei cittadini che hanno un´immagine positiva dell´Unione europea e fiducia in essa. Si registra anche un considerevole sostegno della pubblica opinione per quanto riguarda i settori di intervento delineati negli Orientamenti politici della Commissione. Il numero di europei che dichiarano di avere un´immagine positiva dell´Ue è passato dal 35% dello scorso giugno al 39% dello scorso novembre. Il 37% ha un´immagine neutra e il 22% un´immagine negativa (quest´ultimo gruppo rappresentava lo scorso giugno il 25% degli intervistati). Inoltre, anche il numero degli europei che dichiarano di avere fiducia nell´Unione europea è salito al 37% (con un aumento di 6 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio, condotto immediatamente dopo le elezioni per il Parlamento europeo). È leggermente aumentato anche il livello medio di fiducia nei governi nazionali, attestatosi al 29% (+2 punti percentuali). Il numero di coloro che ritengono che la loro voce conti nell´Ue (40%) è diminuito (-2%) dopo aver raggiunto il livello massimo degli ultimi 10 anni all´indomani delle elezioni europee del maggio 2014. Le aspettative sull´economia e il gradimento dell´euro restano stabili - Per quanto riguarda l´economia, le aspettative degli europei si attestano grosso modo al livello del rilevamento precedente, con più di un europeo su cinque (22%, -1%) che si dichiara ottimista circa i prossimi dodici mesi, mentre il 45% ritiene che la situazione rimarrà invariata. Ciò significa che più di sei europei su dieci pensano che la situazione non sia destinata a peggiorare. Il numero di europei che ritiene che l´impatto della crisi sull´occupazione abbia già toccato il suo apice (44%, -2%) è leggermente inferiore a quello di coloro che pensano che il peggio debba ancora venire (46%, +2%). I giudizi positivi sull´euro sono stabili (56% nell´Ue, 67% nella zona euro). Il gradimento della moneta unica è aumentato in 18 Stati membri, in misura maggiore in Lituania (63%, +13%), paese che entrerà a far parte della zona euro il 1° gennaio 2015, e Lettonia (74%, +6%). Economia e immigrazione in cima alle preoccupazioni degli europei - Per quanto concerne le principali preoccupazioni dei cittadini, l´immigrazione continua a salire nella graduatoria delle questioni più frequentemente menzionate sia a livello nazionale che dell´Ue. Attualmente questo tema occupa a livello di Ue il quarto posto tra quelli maggiormente citati (24%, +3%) e il terzo a livello nazionale (18%, +3%). Nel caso di Malta, del Regno Unito e della Germania si colloca addirittura al primo posto. Il sondaggio Eurobarometro evidenzia anche il notevole apprezzamento dei cittadini per le priorità individuate dalla Commissione Juncker. Relativamente agli investimenti nell´Ue, oltre il 60% dei cittadini europei concorda sul fatto che il denaro pubblico dovrebbe essere utilizzato per stimolare gli investimenti del settore privato a livello dell´Ue. In materia di energia, il 73% degli europei si dichiara favorevole a una politica energetica comune tra gli Stati membri dell´Ue. Riguardo al mercato unico (la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi all´interno dell´Ue), la maggior parte degli europei (52%) ritiene che esso costituisca uno dei risultati più positivi dell´Ue, dopo la pace tra gli Stati membri (56%). Per quanto concerne la questione della migrazione, il 71% degli europei è a favore di una politica europea comune in materia. La maggior parte degli europei (52%) ha un atteggiamento positivo rispetto all´immigrazione di cittadini di altri Stati membri dell´Ue. I cittadini rimangono infine ottimisti sul futuro dell´Ue. Il 56% (valore immutato) degli europei si dice ottimista, mentre il 37% (-1%) si dichiara pessimista. Contesto - Il sondaggio Eurobarometro dell´autunno 2014 è stato realizzato attraverso colloqui individuali ("faccia a faccia") svoltisi tra l´8 e il 17 novembre 2014. In totale sono state intervistate 32 598 persone negli Stati membri dell´Ue e nei paesi candidati. Altre informazioni - La relazione con i primi risultati, pubblicata ieri, è incentrata sull´atteggiamento degli europei nei confronti dell´Ue, delle sue istituzioni e delle sue politiche, nonché sui principali motivi di preoccupazione dei cittadini e sulla loro percezione della situazione economica.  
   
   
PARALMENTO EUROPEO: LA STRATEGIA DI SICUREZZA NEW UE DEVE AFFRONTARE LE MINACCE EMERGENTI  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - La nuova strategia di sicurezza interna per 2015-2019 dovrebbe essere "facilmente adattabili all´evoluzione delle situazioni" con un approccio integrato in tutta l´Unione per affrontare combattenti stranieri, cyber-sicurezza, traffico di esseri umani, la criminalità organizzata, riciclaggio di denaro e corruzione,, dice un Risoluzione approvata dal Parlamento il Mercoledì. La risoluzione è di ingresso del Parlamento per la nuova strategia di sicurezza interna dell´Ue in corso di elaborazione da parte della Commissione. La nuova strategia deve essere "lungimirante e strategica, e facilmente adattabile alle situazioni in evoluzione" per assicurare che siano affrontati nuovi tipi di minaccia, dice la risoluzione. In particolare, il numero rapidamente crescente di cittadini dell´Ue che si uniscono organizzazioni terroristiche nelle aree di conflitto e tornare più tardi per il territorio Ue presentano nuove tipologie di rischio, i deputati sottolineano. Essi richiedono un approccio multidimensionale per affrontare i fattori sottostanti quali la radicalizzazione e l´intolleranza, e interrompono il sostegno finanziario alle organizzazioni terroristiche ,. Prevenire il reclutamento e il "viaggio reale di combattenti stranieri in aree di conflitto", e prevede "azioni legali, se del caso". Fare il e migliorare la cooperazione prima di proporre nuovi strumenti - Un´adeguata attuazione, valutazione e un uso migliore delle leggi e degli strumenti esistenti è necessario "prima di proporre la creazione di nuove", dicono i deputati. Essi chiedono inoltre una migliore cooperazione tra i paesi dell´Unione europea attraverso squadre investigative comuni e condivisione più rapido ed efficiente di dati e informazioni rilevanti ", fatta salva la tutela dei dati adeguata e salvaguardia della vita privata". Il rispetto dei diritti fondamentali - Le misure di sicurezza devono sempre essere "basata sull´evidenza", con "un adeguato controllo democratico e la responsabilità", e nel rispetto dei principi di necessità, proporzionalità e del rispetto dei diritti fondamentali, i deputati insistono, indicando la recente sentenza della Corte di giustizia europea sul direttiva sulla conservazione dei dati che richiede tutti gli strumenti a rispettare i principi di proporzionalità, necessità e legalità e di includere le garanzie adeguate di responsabilità e di ricorso giudiziario. I prossimi passi - La nuova strategia 2015-2019 è in fase di elaborazione da parte della Commissione e sarà formalmente adottata dal Consiglio.  
   
   
RICICLAGGIO DI DENARO: I NEGOZIATORI DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO EUROPEI D´ACCORDO SU REGISTRI CENTRALI  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - I proprietari ultimi della società dovrebbero essere elencati nei registri centrali nei paesi dell´Ue, accessibile a persone con un "interesse legittimo", come giornalisti investigativi e altri cittadini interessati, nel quadro di un accordo raggiunto dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio su un progetto di lotta dell´Ue direttiva riciclaggio -Money il Martedì. Le regole dovrebbero anche chiedere alle banche, revisori, avvocati, agenti immobiliari e casinò, tra gli altri, di essere più vigili su transazioni sospette effettuate dai loro clienti. "Per anni, i criminali in Europa hanno utilizzato l´anonimato delle imprese e conti offshore per nascondere i loro rapporti finanziari. La creazione di registri di proprietà effettiva contribuirà a sollevare il velo di segretezza di conti offshore e di grande aiuto nella lotta contro il riciclaggio di denaro e l´evasione fiscale palese ", ha affermato il relatore commissione problemi economici e monetari Krišjānis Kariņš (Ppe, Lv). "Le nuove norme approvate oggi fornirà maggiore trasparenza delle strutture aziendali e oscuri che sono al centro dei programmi di riciclaggio di denaro, nonché schemi utilizzati dalle imprese per evitare la loro responsabilità fiscale", ha aggiunto relatore della commissione per le libertà civili Judith Sargentini (Verdi / Ale, Nl). Il quarto anti-riciclaggio di denaro di direttiva (Amld) sarà per la prima volta obbliga gli Stati membri dell´Ue a mantenere registri centrali dell´annuncio informazioni sulle finali proprietari effettivi delle persone giuridiche, società o altri, così come trust. Questi registri centrali non sono stati previsti nella proposta iniziale della Commissione europea, ma sono stati inseriti dai deputati durante i negoziati. L´obiettivo è quello di migliorare la trasparenza, fare affari loschi più difficile da nascondere e combattere il riciclaggio di denaro e la criminalità fiscale. I registri centrali dovrebbero essere accessibili alle autorità competenti e le loro unità di informazione finanziaria (senza alcuna limitazione), a "soggetti obbligati" (come ad esempio le banche orientare la "due diligence" customer dazi), e anche al pubblico, il cui accesso può essere soggetto a registrazione online della persona e al pagamento di una tassa per coprire i costi amministrativi. "Interesse legittimo" in accesso - Qualsiasi persona o organizzazione che possono dimostrare un "interesse legittimo", come ad esempio i giornalisti investigativi e altri cittadini interessati, sarebbe anche in grado di accedere alle informazioni di proprietà benefiche, come il beneficiario effettivo nome, il mese e l´anno di nascita, la cittadinanza, la residenza e dettagli su proprietà. Ogni deroga per l´accesso fornito dagli Stati membri sarebbe possibile solo in un caso per caso, in circostanze eccezionali. I deputati hanno anche inserite diverse disposizioni del testo Amld modificato per proteggere i dati personali. Persone politicamente esposte - L´accordo chiarisce inoltre i progetti di norme in materia di "persone politicamente esposte", cioè le persone a maggiore rischio di corruzione a causa delle posizioni politiche in loro possesso, come i capi di Stato, membri del governo, i giudici della Corte suprema, e membri di parlamenti, così come i loro familiari. Dove ci sono rapporti d´affari ad alto rischio, con queste persone, misure aggiuntive dovrebbero essere messi in atto, ad esempio, per stabilire l´origine del patrimonio e dei fondi coinvolti. I prossimi passi - L´accordo deve ancora essere approvato dagli ambasciatori degli Stati membri dell´Ue (Coreper) e gli affari del Parlamento economici e monetari e libertà civili, la giustizia e gli affari interni dei comitati, prima di essere messo ai voti dalla piena Parlamento il prossimo anno. Il denaro riciclato a livello globale ogni anno ammonta a 2-5% del Pil mondiale.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, IMMIGRAZIONE: I DEPUTATI CHIEDONO AI PAESI UE DI CONDIVIDERE LE RESPONSABILITÀ  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - Nella risoluzione approvata mercoledì, i deputati chiedono un approccio unitario a livello europeo nei confronti dell´immigrazione e uno sforzo maggiore per prevenire ulteriori perdite di vite umane in mare. Il Parlamento chiede alla commissione per le libertà civili di valutare le varie politiche interessate, elaborare una serie di raccomandazioni e presentare una "relazione d’iniziativa strategica" in Plenaria entro la fine del 2015. Almeno 3072 persone sono morte nel Mediterraneo nei primi nove mesi di quest´anno. L´unione europea dovrebbe assumersi la giusta parte di responsabilità e dimostrarsi solidale nei confronti degli Stati membri che accolgono il maggior numero di rifugiati e richiedenti asilo "in termini assoluti o relativi", dicono i deputati, richiamandosi ai trattati Ue. Solidarietà significa anche "contribuire in misura sufficiente" al bilancio e alle operazioni delle agenzie di frontiera dell´Ue come Frontex e Easo, sottolinea la risoluzione. È necessario che gli obblighi di ricerca e soccorso siano "effettivamente rispettati" e vengano destinati pertanto "opportuni finanziamenti a tal fine nel medio e lungo periodo", afferma il Parlamento. Dovrebbe essere condotta, altresì, un´analisi di come sono spesi i fondi destinati agli affari interni. Affrontare l´immigrazione legale e irregolare - L´unione europea dovrebbe assicurare un accesso sicuro e legale al sistema di asilo dell´Ue, afferma la risoluzione, cercando di trovare anche nuovi canali di migrazione legale. Riguardo all’immigrazione irregolare, i deputati propongono di fare ricorso al trattamento rapido delle domande, in collaborazione con i paesi terzi di transito e di origine, e al rimpatrio dei migranti che "non soddisfano i requisiti per ottenere asilo e protezione nell´Ue, così da garantire un utilizzo ottimale delle risorse a vantaggio delle persone che necessitano realmente di protezione". Politiche di rimpatrio volontario dovrebbero essere incoraggiate garantendo nel contempo la protezione dei diritti di tutti i migranti, aggiunge il testo. Per far fronte alle cause profonde della migrazione, i deputati chiedono chiarimenti circa il ruolo delle politiche in materia di protezione regionale, reinsediamento e rimpatrio, inclusi gli accordi di gestione della migrazione. Nel testo si sottolinea inoltre la necessità di esaminare la strategia globale di cooperazione con i paesi terzi e l´obbligo per tali paesi di rispettare i diritti fondamentali e di assicurare la protezione dei rifugiati. Contrastare i trafficanti di esseri umani - I deputati chiedono agli Stati membri di imporre severe sanzioni penali contro la tratta di esseri umani, e contro le persone o i gruppi che sfruttano i migranti vulnerabili nell´Ue. Dibattito sul Processo di Khartoum - Mercoledì pomeriggio i deputati discuteranno sul nuovo "Processo di Khartoum", il quale prevede che l´Ue, i paesi del Corno d´Africa e quelli di transito della migrazione irregolare discutano del traffico e della tratta di esseri umani. Questi colloqui, aperti dal capo degli affari esteri dell´Ue Federica Mogherini il 28 novembre scorso, hanno lanciato l´"Eu-horn of Africa Migration Route Initiative" che mira a fornire un quadro politico per le misure di migrazione nei prossimi anni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: DIBATTITO SULL´USO DELLA TORTURA DA PARTE DELLA CIA E IL RUOLO DEGLI STATI MEMBRI UE  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - Le rivelazioni del Senato statunitense sull´uso della tortura e di altri trattamenti inumani o degradanti sui detenuti da parte della Cia, in seguito agli attacchi terroristici dell´11 settembre e con la presunta complicità di alcuni Stati membri dell´Ue, saranno discusse mercoledì alle ore 15 con il Commissario Dimitris Avramopoulos e il Segretario di Stato italiano per gli affari esteri, Benedetto Della Vedova. È possibile seguire il dibattito in Plenaria su Ep Live e Ebs+ e la copertura live Twitter su @Ep_justice. Hashtag: #Cia #Torturereport. Nota per i redattori: inchiesta del Parlamento sulle attività della Cia Una commissione temporanea del Parlamento europeo, istituita nel 2006, aveva indagato sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegale di prigionieri. Nella sua relazione finale, approvata il 14 febbraio 2007, il Parlamento deplorava il comportamento passivo di alcuni Stati membri dell´Ue di fronte alle operazioni illegali della Cia. Si legge nel testo che nel programma di "consegna straordinaria" della Cia "nella maggior parte dei casi si è ricorso alla detenzione in isolamento e alla tortura". Ciò è stato confermato dalle vittime - o dai loro avvocati - che hanno testimoniato davanti alla commissione del Parlamento. Nella sessione plenaria di febbraio sarà posta in votazione una risoluzione sulle rivelazioni contenute nel rapporto del Senato americano.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AL VOTO - LA PALESTINA DOVREBBE ESSERE RICONOSCIUTA COME STATO?  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - La Svezia ha riconosciuto recentemente la Palestina come stato. Ieri i deputati si sono confrontati sul tema: il riconoscimento potrebbe contribuire a disinnescare la violenza religiosa? Ne abbiamo parlato con la deputata inglese Martina Anderson (Sinistra Unita), presidente della delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese, e Fulvio Martusciello, deputato italiana di centro destra, presidente della delegazione per le relazioni con Israele. La violenza in Israele e Palestina sembra continua a fare vittime. Come possono l´Ue e il Parlamento contribuire a fare la differenza? Martina Anderson: L´unione europea può fare la differenza, rispettando i propri obblighi e sospendendo il suo accordo di associazione con Israele a causa della sua continua violazione dei diritti umani, come previsto dall´articolo 2. Inoltre, il Pe potrebbe riconoscere lo Stato di Palestina, fornendo così un impulso per una soluzione a due stati. Fulvio Martusciello: Il Parlamento europeo deve condannare a gran voce e all´unanimità ogni episodio di violenza facendo tutto il necessario per invertire questa spirale di violenza. Che cosa è necessario per raggiungere una pace duratura? Martina Anderson: La sopravvivenza stessa di una soluzione dei due Stati è stata continuamente minata dall´occupazione di Israele, anche quando avrebbero dovuto lavorare per questa soluzione attraverso negoziati. Questo non può andare avanti. Il riconoscimento dello Stato palestinese non deve essere visto solo come un risultato dei negoziati, ma come base di veri negoziati per una soluzione con due stati. Fulvio Martusciello: L´unione europea deve lavorare diplomaticamente al fine di promuovere e realizzare il processo di pace tra Israele e Palestina. Gli sforzi dell´Ue dovrebbero essere volti a incoraggiare il dialogo evitando decisioni affrettate e posizioni anti-moderate.  
   
   
UE, IPA: 2 MILIARDI DI € IL PACCHETTO PER SOSTENERE LE RIFORME NEI BALCANI OCCIDENTALI E IN TURCHIA NEL 2014  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2014 - La Commissione europea ha concluso ieri il suo pacchetto di 2014 dei programmi di assistenza preadesione per sostenere le riforme nei paesi che desiderano aderire all´Ue. Il finanziamento, pari a 2 miliardi di euro, arriva a titolo dello strumento di assistenza preadesione (Ipa), e sarà disponibile per l´Albania, la Bosnia-erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia, Kosovo e Turchia. Il pacchetto include anche i programmi pluriennali a sostegno di settori specifici nei prossimi tre anni in Turchia e l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia. "Questi fondi sosterranno le riforme democratiche ed economiche concreti: dalla modernizzazione del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione, agli investimenti in infrastrutture e la connettività tra i paesi dell´allargamento e con gli Stati membri dell´Ue Questo rafforzerà ulteriormente la stabilità della regione, la sua economia e il suo investimento. Potenziale ", ha detto Johannes Hahn, Commissario europeo per la politica europea di vicinato e negoziati di adesione. Finanziamento di quest´anno si prevede una forte partecipazione da parte dei beneficiari attraverso l´integrazione di loro riforma e lo sviluppo agendas.It includerà in particolare un programma di sostegno al bilancio per la riforma del sistema di gestione delle finanze pubbliche in Albania, il primo del suo genere nei Balcani occidentali. I programmi si concentreranno su una migliore governance, con progetti volti a riformare la pubblica amministrazione, con l´assistenza dell´Ue in modo più efficiente, l´adozione e l´applicazione di norme comunitarie, nonché l´attuazione più riforme nel sistema giudiziario ei diritti fondamentali e di favorire la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione . Dettagli per paese:
Paese Importo in Eur Principali settori finanziati
Albania 66,746,389.00 Democrazia e governance, stato di diritto e diritti fondamentali
Bosnia-erzegovina 22,581,834.00 Democrazia e della governance, stato di diritto e diritti fondamentali, la competitività e l´innovazione: strategie di sviluppo locale, Istruzione, Lavoro e delle Politiche Sociali
L´ex Repubblica iugoslava di Macedonia 2014 programma nazionale 2014 - 2016 Programma d´azione pluriennale 52,717,811.25 81,271,609.70 Democrazia e governance, stato di diritto e diritti fondamentali, la competitività e l´innovazione Ambiente e azione per il clima, trasporti
Kosovo 66,050,000.00 La democrazia e la governance, stato di diritto e dei diritti fondamentali, l´energia, la competitività e l´innovazione, l´agricoltura e lo sviluppo rurale
Montenegro 35,707,300.00 Democrazia e governance, stato di diritto e diritti fondamentali, Ambiente e azione per il clima, trasporti, la competitività e l´innovazione, l´agricoltura e lo sviluppo rurale
Serbia 115,090,000.00 Democrazia e governance, stato di diritto e diritti fondamentali, l´energia, la competitività e l´innovazione; e l´istruzione, l´occupazione e le politiche sociali.
Tacchino 2014 programma nazionale 2014-2016 programmi d´azione pluriennali 366,040,000.00 793,090,000.00 Democrazia e governance, stato di diritto e diritti fondamentali, energia, agricoltura e lo sviluppo rurale Dell´occupazione, dell´istruzione e delle politiche sociali, Competitività e innovazione, trasporti e ambiente e azione per il clima
Programmi transfrontalieri 11,400,000.00 Turismo, patrimonio culturale e naturale, la protezione dell´ambiente, l´occupazione, la mobilità, l´inclusione sociale, la competitività, le Pmi, il commercio e gli investimenti, la gioventù, l´istruzione e le competenze
La società civile 2014 - 2015 68,700,000.00 Rafforzamento della società civile, la libertà dei media
Multi-country 152,600,000.00 Supporto orizzontale, strutture e reti regionali, il sostegno regionale agli investimenti, la cooperazione territoriale
Misura speciale per il recupero delle inondazioni e la gestione del rischio di alluvioni 127,000,000.00 Recupero Flood e prevenzione per la Bosnia-erzegovina e la Serbia
Misure di sostegno 21,082,478.00 Audit, valutazione, monitoraggio, informazione e comunicazione, di supporto per Ohr in Bosnia-erzegovina
 
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, RAPPORTO CIA: LA TORTURA È INACCETTABILE, NECESSARIA INCHIESTA SULLA COMPLICITÀ DELL´UE  
 
Strasburgo, 18 dicembre 2014 - Waterboarding, incatenamento, alimentazione rettale; il rapporto pubblicato di recente del Senato degli Stati Uniti sui metodi di interrogatorio della Cia gettano gravi accuse sull´agenzia americana. In un dibattito in plenaria il 17 dicembre, i deputati hanno dichiarato che calpestare i valori fondamentali nella lotta contro il terrorismo è inaccettabile, chiedendo di chiarire l´eventuale complicità degli Stati membri dell´Ue. Benedetto Della Vedova (presidenza italiana della Consiglio) ha sottolineato che gli Stati Uniti sono un partner importante per l´Ue nella lotta contro il terrorismo. "L´ue si impegna a vietare la tortura e i trattamenti inumani e degradanti". Ha aggiunto che Obama ha vietato la tortura non appena è diventato presidente degli Stati Uniti. Ii Commissario Dimitris Avramopoulos sulla tortura: "Non è solo sbagliato. È un crimine e non dovrebbe mai essere utilizzata" ha detto sottolineando che gli sforzi per combattere il terrorismo devono rispettare il diritto internazionale. La deputata tedesca del Ppe Monika Hohlmeier: "I diritti fondamentali delle persone sono sacri e non possono essere violati" ha dichirato aggiungendo che la tortura e gli interrogatori violenti non possono essere difesi. La deputata slovena S&d Tanja Fajon: "La tortura è illegale, immorale e inaccettabile. La partecipazione dell´Europa a qualsiasi forma di attività illegale della Cia è vergognosa, indegna della democrazia, indegna dei valori su cui l´Unione europea è stata costruita" ha detto, aggiungendo che l´impunità è inaccettabile. Il deputato belga Ecr Mark Demesmaeker: "L´unione europea dice di difendere l´onore, i valori e il rispetto dei diritti umani" ha detto, sottolineando che l´Unione europea ha perso molta della fiducia dei cittadini, cooperando con i programmi della Cia. La deputata olandese Alde Sophie in ´t Veld: "No Obama, non possiamo tacere fino a quando i responsabili non saranno stati assicurati alla giustizia". Inoltre ha sottolineato che i paesi europei devono assumersi la responsabilità per il loro sostegno al programma della Cia. La deputata tedesca della Sinistra Unita Cornelia Ernst: "Questo evoca le pratiche di terribili regimi dittatoriali terrificanti". La deputata francese dei Verdi Eva Joly: "Non c´è niente di veramente nuovo in queste 600 pagine di rapporto del Senato, ma solo conferme. Conferme di collaborazione da parte dei governi europei. L´esistenza di prigionieri della Cia sul suolo europeo conferma l´inutilità della.. Tortura". La deputata italiana Efdd Laura Ferrara ha sottolineato che la relazione non contiene alcuna raccomandazione per incriminare i responsabili. "Non c´è nulla, in tempo di pace o di guerra, che può giustificare la tortura". La deputata ungherese dei Non Iscritti Krisztina Morvai: "Se siete così arrabbiati con gli Stati Uniti, perché volete essere amici con questo paese? Visto che l´Ue sta camminando mano nella mano con gli Stati Uniti, sia economicamente che politicamente..." ha dichiarato.  
   
   
CUBA - USA: CALENDA, SVOLTA FONDAMENTALE ANCHE PER IMPRESE ITALIANE NEL PROSSIMO APRILE PRIMA MISSIONE ITALIANA DI SISTEMA  
 
Roma, 18 dicembre 2014 - “Una svolta fondamentale nei rapporti tra Cuba e Usa che prelude all´apertura di un importante mercato anche per le imprese italiane” ha dichiarato il vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. “Sono stato in missione a Cuba in occasione della Fiera dell´Havana, che ha visto un´ampia partecipazione di aziende italiane, e il quell´occasione il governo cubano ha presentato il lancio di più di 200 progetti di investimenti aperti ai privati. Ad aprile del prossimo anno intendiamo organizzare la prima missione di sistema per giocare d´anticipo rispetto ai nostri concorrenti” ha concluso Calenda.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE: I SINDACI APPROVANO IL PRIMO STATUTO IN ITALIA  
 
Firenze, 18 dicembre 2014 - La Conferenza Metropolitana di Firenze, con la presenza di 36 Sindaci su 42, ha approvato all´unanimità nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, lo Statuto della Città Metropolitana di Firenze. I Sindaci rappresentavano oltre 900 mila abitanti sul milione complessivo delle città fiorentine. Dunque un risultato molto importante per il quale il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella ha espresso grande soddisfazione. Il testo approvato - il primo in Italia tra le dieci Città Metropolitane - disegna il nuovo ente come strumento di servizio ai Comuni e alle comunità che la compongono, in particolare attraverso il Piano strategico Metropolitano triennale, il Piano territoriale della Città e il Piano strutturale metropolitano. Nel proporre ai Sindaci di riunirsi periodicamente, Dario Nardella ha descritto la Città come "somma e sintesi dei Comuni che la compongono, che la animano: non è diversa dai Comuni che ne fanno parte, né è al di sopra di esse, ma uno strumento al loro servizio". Annunciata intanto la prossima seduta del Consiglio metropolitano di Firenze. Sarà venerdì 9 gennaio 2015 nel Palazzo Comunale di Empoli (in via Giuseppe del Papa).  
   
   
FASSINO: "RISORSE INSUFFICIENTI PER CITTÀ METROPOLITANE E PROVINCE DI SECONDO GRADO"  
 
 Firenze, 18 dicembre 2014 - Nel cantiere della “legge di Stabilità rimangono aperte ancora tre questioni che speriamo possano trovare soluzione nelle prossime ore: la garanzia dell’invarianza delle risorse da garantire ai Comuni, visto lo slittamento della local tax; il taglio oneroso per città metropolitane e nuove province; e l’abolizione definitiva dell’Imu sui terreni agricoli che per ora è stato solo congelato”. Lo ha ribadito il presidente dell’Anci, Piero Fassino, a conclusione dei lavori del Consiglio nazionale dell´associazione riunitosi ieri a Roma. “In questi mesi di negoziato abbiamo ottenuti significativi cambiamenti, riducendo in modo significativo l’impatto negativo che il testo originario considerava per i Comuni”, ha spiegato Fassino parlando con i giornalisti e sottolineando la “riduzione del 60 per cento dell’incidenza del patto di Stabilità con i vincoli impeditivi agli investimenti”. Per il presidente Anci, sono da annoverare tra i risultati raggiunti anche “la possibilità di utilizzare i proventi degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti; la copertura graduale del fondo crediti di dubbia esigibilità da iscrivere annualmente in bilancio; l’allungamento fino a 30 anni dei tempi di ammortamento del fondo crediti di dubbia esigibilità e l’ampliamento del limite di indebitamento e la rinegoziazione dei mutui estesa anche a quelli rinegoziati”. Cosi “come il trasferimento in capo allo Stato delle spese per il mantenimento degli uffici giudiziari, accogliendo una richiesta che l’associazione portava avanti da molto tempo”. “Questo insieme di cambiamenti riduce in modo significativo l’onerosità della manovra ma il peso complessivo dei tagli che arriva in complesso a 1,5 miliardi, rimane tutto. Tanto più che – ha aggiunto il presidente Anci – si inserisce nello sforzo richiesto in questi anni ai Comuni, che negli ultimi cinque esercizi finanziari hanno contribuito per 18 miliardi al risanamento della finanza pubblica”. Per completare il quadro delle modifiche restano ora da sciogliere tre nodi, come spiegato nella relazione di apertura dei lavori della mattinata. Innanzitutto la fiscalità locale: “La decisione del governo di posticipare la local tax al 2016 comporta che nel 2015 si mantenga il regime del 2014. Da qui – ha spiegato Fassino - la necessità di garantire l’invarianza di gettito per i Comuni. Ciò era possibile con un apposito fondo perequativo di 625 milioni che nella legge di Stabilità non c’è. Negli incontri avuti, il governo ha riconosciuto la fondatezza della nostra richiesta e si è impegnato a trovare una soluzione. Mentre da parte nostra abbiamo avanzato la proposta di usare parte dei proventi dell’Imu sugli immobili D, che restano allo Stato, per alimentare questa perequazione per un importo di 625 milioni. Chiediamo al governo che questa richiesta trovi risposta positiva, non importa se nella legge di stabilità o in un altro provvedimento”, ha affermato Fassino. Ancora la questione delle risorse insufficienti per Città metropolitane e province di secondo grado. “La legge Delrio ha riorganizzato le loro funzioni, occorre che alle funzioni assegnate corrispondano le risorse necessarie per perseguire gli obiettivi”, ha sintetizzato il presidente Anci definendo “insostenibile il taglio da 1 miliardo che ancora rimane nel testo della manovra”. Terzo punto da affrontare è la questione della tassazione dei terreni agricoli. “Tale misura è stata solo ‘congelata’ e rinviata al 30 gennaio 2015, chiediamo che di qui a gennaio il governo assuma un provvedimento di abolizione di questo tributo”, ha evidenziato Fassino. “E’ una misura particolarmente iniqua che penalizza in modo serio i territori agricoli e montani a fronte di un introito complessivamente modesto”.  
   
   
CONSIGLIO METROPOLITANO AD EMPOLI IL 9 GENNAIO PIÙ AUTONOMIA PER L´UNIONE DEI COMUNI. SUBITO SUL PIANO STRATEGICO: C´È BISOGNO DI GRANDI INVESTIMENTI PER IL TERRITORIO  
 
Firenze, 18 dicembre 2014 - La prossima seduta del Consiglio metropolitano di Firenze sarà ad Empoli venerdì 9 gennaio 2015 nel Palazzo Comunale, in via Giuseppe del Papa. L´annuncio è stato dato dal Sindaco metropolitano Dario Nardella nel corso del dibattito, in sede di Conferenza dei Sindaci, per l´adozione dello Statuto della Città Metropolitana (poi approvato all´unanimità). Il testo - il primo in Italia tra le dieci Città Metropolitane - disegna il nuovo ente come strumento di servizio ai Comuni e alle comunità che la compongono, in particolare attraverso il Piano strategico Metropolitano triennale, il Piano territoriale della Città e il Piano strutturale metropolitano. E´ emerso peraltro che l´Unione dei Comuni avrà un rapporto diverso con il nuovo ente rispetto a quello con la Provincia. Si va in direzione di una maggiore autonomia. “Con lo Statuto – ha detto il sindaco di Empoli e vicesindaco metropolitano Brenda Barnini - si rafforza la Città Metropolitana come ´ente-emanazione´ dei Comuni. L´articolato valorizza i temi della sussidiarietà, lasciando aperti i confini metropolitani e guardando all´area vasta della Toscana centrale. Abbiamo fatto presto con lo Statuto, ora procediamo celermente verso il Piano strategico: il territorio ha bisogno di grandi investimenti”.  
   
   
VENETO: VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA NUOVA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO SOCIALE  
 
 Venezia, 18 dicembre 2014 - “Sono estremamente soddisfatta del traguardo raggiunto in Veneto con l’adozione del Por Fse entro la fine dell’anno. Questo ci consente di affrontare con rinnovata fiducia una nuova fase, per combattere con determinazione il problema della disoccupazione, sostenere la competitività delle nostre imprese e potenziare le competenze professionali per una crescita inclusiva, sostenibile e intelligente. Come richiesto dall’Unione Europea”. Commenta così l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro e trasporti, Elena Donazzan, l’adozione del “Por Fse Veneto 2014/2020” da parte della Commissione Europea, che dà il via alla nuova programmazione. “Si tratta di un investimento molto importante, pari a oltre 764 milioni di euro –specifica l’assessore –, che delinea la strategia del Fondo Sociale Europeo a favore dello sviluppo del nostro territorio”. Quattro sono gli assi su cui punta la nuova programmazione: occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. “Nell’ambito delle finalità connesse allo sviluppo delle politiche di coesione – sottolinea Donazzan –, le azioni finanziate dal Fse Veneto avranno un impatto significativo sul territorio, con una concentrazione delle risorse su individuate priorità. Il programma operativo converge soprattutto su obiettivi occupazionali, prevedendo anche misure specifiche a favore dell’occupazione giovanile e femminile, senza trascurare il sostegno alle imprese e utilizzando, quali leve di crescita, la ricerca, l’innovazione e l’adattamento dei lavoratori ai cambiamenti”. “Le politiche per l’occupazione – prosegue l’assessore – sono, inoltre, strettamente correlate con quelle volte all’inclusione sociale e in tal senso il Por Fse promuove l’approccio dell’inclusione attiva e valorizza il ruolo svolto dalle imprese attente alle responsabilità sociali. Il programma punta, inoltre, al miglioramento del sistema dell’istruzione e formazione, per una scuola che dialoghi maggiormente con il mondo del lavoro e continui ad agire per prevenire la dispersione scolastica ed elevare i tassi di istruzione, sviluppando le competenze anche ai fini dell’occupabilità, rivolgendo particolare attenzione ai settori che presentano prospettive di crescita (per esempio le green e blue economy). Il dialogo con il territorio e con i cittadini passa anche attraverso la capacità di migliorare i servizi per il lavoro e il disegno di un’amministrazione pubblica efficiente e trasparente, per migliorare i servizi al cittadino e ridurre gli adempimenti burocratici di ostacolo alla nascita di nuove imprese”. “È stato premiato da una non sempre magnanima Commissione europea il lavoro molto importante svolto dalle strutture tecniche della Regione del Veneto a cui va il mio sentito plauso per la professionalità che hanno espresso ma anche per la condivisione ottenuta con le Parti Sociali”, conclude Donazzan.  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL PIANO DELLA REGIONE LAZIO IN ARRIVO 903 MILIONI PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONE, L’INCLUSIONE SOCIALE E LA LOTTA ALLA POVERTÀ  
 
 Roma, 18 dicembre 2014 - La Commissione europea ha approvato il “Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" presentato dalla Regione. Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il fatto che la Commissione abbia valutato positivamente il programma significa che ci saranno tante risorse a disposizione per far ripartire l’occupazione e la competitività e favorire la coesione economica, sociale e territoriale. 903 milioni di euro per favorire l’occupazione, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà. Sul totale degli investimenti metà arrivano dall’Unione europea e metà dal Bilancio regionale, per il 30%, e dal Bilancio dello Stato, per il 70%. La Regione utilizzerà queste risorse per migliorare il capitale umano, i sistemi di formazione e istruzione e rafforzare la capacità istituzionale e amministrativa. “Le risorse provenienti dall’Unione Europea rappresentano per la nostra amministrazione un bacino importante a cui ricorrere in un momento di mancanza di risorse e più in generale di crisi economica- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: per questo motivo ci siamo impegnati fin dall’inizio a spendere fino all’ultimo centesimo della programmazione precedente. È un impegno che continueremo a rispettare nei prossimi anni affinché il corretto e tempestivo utilizzo dei fondi europei aiuti il Lazio a uscire definitivamente dalla palude in cui ci siamo trovati”- ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA APPROVA POR FSE REGIONE UMBRIA PER OLTRE 237 MLN EURO; SODDISFAZIONE PRESIDENTE MARINI  
 
Perugia, 18 dicembre 2014 – La Commissione Europea, con decisione nr. 9916/2014, ha approvato il Programma operativo regionale presentato dalla Regione Umbria, relativo al Fondo sociale europeo, che ha una dotazione finanziaria di 237,2 milioni di euro. È quanto rende noto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, cui è stata comunicata la decisione formale della Commissione. "Siamo particolarmente soddisfatti di questa importante decisone della Commissione Europea - ha dichiarato la presidente Marini - che ha approvato il nostro programma, inserendo l´Umbria nel primo gruppo delle Regioni italiane che hanno visto approvati i propri strumenti di programmazione. Si tratta altresì del primo dei tre Programmi operativi, a valere sui fondi strutturali, che viene approvato per la Regione Umbria. E, così come proposto dalla Giunta regionale, servirà a sostenere azioni nei campi delle politiche per il lavoro e l´occupazione, con una specifica attenzione alle donne ed ai giovani, la formazione professionale l´istruzione, e, per la prima volta in questo nuovo settennato di programmazione dei fondi comunitari, una serie di interventi per l´inclusione sociale dei cittadini, comprendenti la lotta alle povertà e rafforzamento della rete dei servizi sociali per le famiglie e le persone. "La nostra soddisfazione è motivata dal fatto che grazie a questa decisione della Commissione Europea tutte le azioni previste dal Por saranno ora immediatamente operative e potranno essere concretamente avviate sin dai primi mesi del prossimo anno. Attendiamo ora – ha concluso Marini - l´approvazione dei Por relativi al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale attinente gli interventi a favore delle imprese ed al Piano di Sviluppo Rurale".  
   
   
FSE, VIA LIBERA UE AL PROGRAMMA TOSCANO.  
 
Firenze 18 dicembre 2014 – La Commissione europea ha dato il via libera al Programma 2014-2020 del Fondo sociale europeo presentato dalla Regione Toscana. La decisione è stata comunicata ieri ed è avvenuta in tempi velocissimi, premiando lo sforzo che aveva consentito alla Toscana di bruciare le tappe nella definizione e approvazione del documento, che prevede risorse per 732 milioni in sette anni che serviranno a finanziare le politiche per l´occupazione, la formazione l´educazione e la coesione sociale. "Sono davvero soddisfatto – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – perchè il via libera dalla commissione è un punto fermo, che ci consente di proseguire senza soluzione di continuità con le politiche intraprese grazie a questo strumento che rappresenta la principale leva di cui disponiamo per investire su sviluppo, occupazione e capitale umano. La Toscana è stata una delle prime Regioni a inviare a Bruxelles il documento definitivo, subito dopo la firma dell´accordo di partenariato. E da Bruxelles, a tempo di record, abbiamo avuto il via libera. Un riconoscimento implicito di efficienza e di approvazione dei contenuti del piano". L´assessore ha quindi sottolineato il fatto che questo risultato è stato raggiunto anche grazie al proficuo rapporto e al costante confronto con la Commissione Ue e le sue strutture. In Toscana le risorse messe a disposizione dal Fse per i prossimi sette anni ammontano, come si è detto, a 732 milioni in sette anni, quasi 100 milioni in più rispetto al precedente periodo. Centrale la scelta di destinare gran parte delle risorse ai giovani, cui è riservato il 35 per cento delle risorse, pari a oltre 255 milioni di euro. Serviranno, fra l´altro, per potenziare i tirocini e l´esperienza di Giovanisì e Garanzia Giovani, l´orientamento, i percorsi di apprendistato professionalizzante, istruzione e formazione professionale (38 milioni), l´alternanza scuola-lavoro e il servizio civile (73 milioni). Si sommeranno alle risorse per il funzionamento dei centri per l´impiego, per gli incentivi per l´occupazione, agli specifici incentivi per le donne, che sono comunque un tema trasversale ai Por. Ancora, circa il 20% dell´intero Programma, 145 milioni, è destinato ad interventi di inclusione e promozione delle pari opportunità e per la coesione sociale, interventi concepiti per favorire l´occupazione e non meramente assistenziali. Particolarmente importante, in questa fase tuttora critica per la nostra economia, la scelta di destinare il 5%, circa 36 milioni, a interventi mirati per favorire la permanenza al lavoro dei lavoratori di aziende in crisi o in ristrutturazione e e per la formazione degli imprenditori. Al nuovo programma sono inoltre legati i temi della riforma della formazione e della gestione dei servizi per il lavoro, attraverso l´Agenzia regionale per il lavoro, come anche l´operatività di Garanzia Giovani, che si pone in maniera sinergica e complementare rispetto al nuovo Por.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL PROGRAMMA OPERATIVO FSE 2014-2020 DELL’EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 18 dicembre 2014 - Approvato dalla Commissione europea il Programma Operativo Fondo sociale europeo 2014-2020 dell’Emilia-romagna, prima Regione in Italia a concludere positivamente il negoziato con l’istituzione europea. Il documento delinea per i prossimi sei anni strategie e risorse per investire sulle persone, sostenere l’occupazione e la competitività dei territori. La dotazione finanziaria è di 786.250.182 euro (393 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo, 275 milioni da risorse nazionali, 117,9 milioni di cofinanziamento regionale) a cui si aggiungono 74 milioni di euro destinati al Programma Garazia Giovani per il bienno 2014-2015. L’emilia-romagna si conferma una delle Regioni più capaci nel definire una strategia di programmazione delle risorse del Fse per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale in coerenza con l’obiettivo europeo della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La Commissione europea ha apprezzato il disegno unitario e la visione strategica di una Regione capace di far convergere le differenti risorse (europee, nazionali e regionali) su una traiettoria di sviluppo fondata sulla qualità del capitale umano e di definire ed attuare politiche regionali in una logica e in uno scenario di dimensioni europee, valorizzando la collaborazione interistituzionalee il dialogo sociale. “La Regione Emilia-romagna ha posto al centro del proprio approccio alla programmazione dei diversi Programmi Operativi Regionali l’integrazione dei fondi e una visione sistemica delle politiche per incidere sulla struttura dell’economia, sulla produttività, sul capitale umano e sociale – sottolinea Patrizio Bianchi, assessore alla Formazione e al Lavoro - Tre le priorità della strategia regionale: valorizzare il capitale intellettuale, favorire l’innovazione, la diversificazione e la capacità imprenditoriale del sistema produttivo e mantenere un elevato grado di qualità dell’ambiente e dell’infrastrutturazione del territorio potenziando la qualità dei servizi collettivi”. Per posizionare l’Emilia-romagna tra le realtà più competitive a livello europeo, la Regione ha delineato la propria strategia Fse a partire dal sistema “Er Educazione Ricerca Emilia-romagna”, un’infrastruttura per lo sviluppo che, in una visione integrata di specializzazione e complementarietà dei percorsi e dei soggetti formativi tra loro e con le imprese, garantisce a tutti i cittadini pari diritti di acquisire conoscenze e competenze ampie e innovative e di crescere e lavorare esprimendo al meglio potenzialità, intelligenza, creatività e talento e di generare condizioni di più stretta relazione fra offerta formativa e fabbisogni professionali del sistema economico e produttivo. Un’infrastruttura, costruita a partire dal 2010, capace di svolgere un ruolo nell’attrazione di investimenti, nella promozione di un’occupazione qualificata e di essere motore di eguaglianza e inclusione. Le risorse del Fse, in integrazione e sinergia con quelle regionali e nazionali, permetteranno di garantire un’offerta di percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (Iefp) per concorrere all’obiettivo della strategia Europa 2020 di ridurre la percentuale dei giovani non possesso di qualifica professionale e di contrastare la dispersione scolastica (dati dispersione 2012: eu27: 12,8%, It: 17,6%, Er: 15,4%, obiettivo eu2020: 10%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme: 15/16%). Secondo obiettivo della nuova programmazione è qualificare la Rete Politecnica - quale offerta di formazione terziaria non universitaria per l’acquisizione di competenze tecnologiche, tecniche e professionali capace di rispondere ai fabbisogni professionali delle imprese - e sostenere la formazione di alte competenze con percorsi da realizzare in sinergia con università, sistema della ricerca e sistema economico-produttivo per favorire processi di innovazione, trasferimento tecnologico e creazione di nuove imprese. Rete Politecnica ed alta formazione dovranno concorrere alla Strategia regionale di specializzazione intelligente e innalzare il numero delle persone in possesso di un titolo di livello universitario o equivalente (dati 2012: eu 35,9% , It 21,7%, Er 28,6% obiettivo eu2020 40%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme 26/27%). Priorità anche al rafforzamento dei percorsi di raccordo, in particolare i tirocini, tra i diversi segmenti del sistema educativo e il mondo del lavoro e di transizione e mobilità da un lavoro ad un altro. Il Programma operativo delinea inoltre azioni e risorse per affrontare in modo mirato l’emergenza occupazionale con interventi sulle competenze delle persone per accompagnare e supportare i processi di innovazione, ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di comparti/filiere produttive. Parallelamente saranno qualificate e rafforzate ulteriormente le azioni di politica attiva del lavoro - opportunità di formazione per l’inserimento e reinserimento lavorativo - a partire dalla riorganizzazione dei centri per l´impiego in servizi in rete per il lavoro per le persone e per le imprese, accessibili anche attraverso le tecnologie digitali. L’obiettivo è tornare alla piena occupazione e raggiungere i target previsti da Europa 2020 ( Tasso di occupazione età 20-64 dati 2012: eu27 68,5%, It 61,0% Er 71,8% obiettivo eu2020 75%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme 67-69%). Istruzione e lavoro sono la precondizione per contrastare marginalità ed esclusione sociale. A partire da questa convinzione, la prossima programmazione sarà caratterizzato da un approccio integrato delle politiche del lavoro e delle politiche sociali per rispondere con interventi formativi e di inserimento lavorativo coerenti e mirati ai bisogni delle persone, con particolare attenzione ai disabili. Investimenti e impegno della Regione sono garantiti anche per sostenere l’apertura del sistema educativo e formativo ad una dimensione internazionale in integrazione con il Programma comunitario Erasmus +. Con questo obiettivo sarà attuata una strategia globale incentrata su tre categorie di intervento: promuovere la mobilità internazionale degli studenti e del personale; promuovere l´internazionalizzazione e il miglioramento dei programmi di studio e dell´apprendimento digitale e incentivare la cooperazione strategica, i partenariati e lo sviluppo di capacità istituzionali. Principi orizzontali a tutta la programmazione saranno lo sviluppo sostenibile, attraverso l’incentivazione di un´economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; le pari opportunità e non discriminazione, per favorire l’inclusione lavorativa delle persone in situazioni di svantaggio; e la parità tra uomini e donne, per favorire la piena partecipazione delle donne, all’istruzione, alla formazione e al lavoro qualificato (la crisi ha acuito le criticità preesistenti relative alla partecipazione femminile al mercato del lavoro non a livello quantitativo, ma qualitativo), anche promuovendo il loro accesso alla formazione tecnica e tecnologica. “Il percorso che ha portato alla positiva conclusione del negoziato con la Commissione Europea è stato avviato nel dicembre 2012 ed ha coinvolto il partenariato istituzionale e sociale attraverso 26 momenti di confronto, anche pubblici. Ringrazio tutti coloro che vi hanno partecipato e hanno dato il proprio contributo alla definizione della nuovo documento – spiega l’assessore Bianchi - e ringrazio la Commissione per aver adottato il programma in tempi rapidi. Tempi per noi – Regione che ha utilizzato tutte le risorse della precedente programmazione - decisivi per continuare ad investire sulle persone, le imprese e il territorio”.  
   
   
LEGGE DI STABILITÀ: IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PISA AL CONSIGLIO NAZIONALE ANCI  
 
 Pisa, 18 dicembre 2014 - “Quella delle nuove province resta la criticità più grave e investe in pieno le responsabilità dei comuni che le gestiscono. Condividiamo l´allarme e l´appello del presidente Fassino. Serve emendare la legge di stabilità. Il taglio delle risorse rende la legge Delrio inattuabile e non consente di gestire le competenze fondamentali quali scuole, strade e difesa del suolo. L´esubero del personale slegato dalle funzioni è una scelta che non si giustifica". Così il presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, è intervenuto nella riunione del Consiglio nazionale dell´Anci. "Va scongiurata una drammatizzazione - ha aggiunto Filippeschi - oggi i dipendenti sono giustamente preoccupati per l´incertezza e per il dissesto generalizzato che s´imporrebbe. Ci sono già molte mobilitazioni sindacali in corso. Dobbiamo poter dare risposte alle nostre comunità assicurando le funzioni e garantire il lavoro, con strumenti di mobilità e flessibilità. Anche le regioni devono poter fare la loro parte impiegando le risorse che rivendicano per compensare il trasferimento delle funzioni".  
   
   
NEL BILANCIO 2015 DELLA LIGURIA: TRASPORTO LOCALE, NON AUTOSUFFICIENZA, DISABILI, FONDI UE, PARCHI, EMENDAMENTO GIUNTA FISSERÀ FASCE REDDITO ESENZIONE IRPEF  
 
Genova, 18 Dicembre 2014. Il bilancio di previsione 2015- 5,5 mld, escluse le partite di giro statali di pari entità- chiude un ciclo di finanza regionale estremamente impegnativo per la Regione Liguria. Sono stati cinque anni di congiuntura economica e di turbolenze finanziarie che hanno pesantemente ed irrimediabilmente segnato il futuro della finanza pubblica del nostro Paese. I tagli dal bilancio dello Stato, le diverse manovre di spending review e di contenimento degli obiettivi ormai producono appieno i loro effetti e rendono difficoltoso chiudere i bilanci senza costringere a sacrifici, piccoli e grandi, sempre più ampie platee di cittadini. "Tuttavia, dal 2008 a oggi sono stati restituiti dalla Regione Liguria ai cittadini 150 milioni di euro per esenzioni Irpef", afferma l´assessore alle Finanze Pippo Rossetti. Solo domani, la Regione Liguria, una volta verificato l´allineamento delle previsioni Irpef attesa da Roma, renderà noti i provvedimenti sulla manovra di riduzione fiscale e le fascia di reddito esente dalla maggiorazione regionale all´Irpef ,di 28 mila euro. Il provvedimento sarà oggetto di un emendamento della giunta al bilancio e alla finanziaria regionale. Un segno di attenzione verso le fasce più deboli che si manifesta anche nei fondi per le politiche sociali, per la non autosufficienza e per le famiglie. Nel 2015 il fondo regionale per le persone con gravi disabilità presenta uno stanziamento di 18 milioni di euro già ad inizio anno, a fronte dei 13 milioni stanziati nel 2014. La Regione Liguria finanzierà nuovamente i bandi per l´abbattimento delle barriere architettoniche con un milione di euro malgrado i tagli dei fondi statali, garantendo una misura a favore delle persone disabili. Il trasporto pubblico locale ligure, nell´imminenza dell´indizione della gara del bacino unico regionale e del rinnovo del contratto di servizio per il trasporto ferroviario, vede garantite le proprie risorse così come stanziate nel 2013 e nel 2014; il settore, grazie ad un emendamento alla legge finanziaria, si dota di un fondo da 10 milioni di euro per rendere più efficienti le aziende attraverso strumenti di gestione degli esodi incentivati del personale in esubero. Alla Regione Liguria con la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 è chiesto anche uno sforzo straordinario in termini di compartecipazione e con 30 milioni di euro annui il bilancio 2015 risponde all´esigenza di incentivare lo sviluppo e la crescita del territorio, delle imprese, della ricerca e rafforzare il volano per l´uscita dalle secche della crisi economica. Il servizio sanitario regionale, impegnato ormai da anni nella politica di contenimento dei costi, contribuisce dal canto suo all´equilibrio dei conti e contiene il fabbisogno di copertura entro le risorse annuali stanziate attraverso la fiscalità, riducendo tendenzialmente il carico e liberando risorse per le politiche prioritarie regionali. Nel documento finanziario la giunta viene incontro alla richiesta, quasi unanime, del Consiglio Regionale, di ripristinare i 3,3 milioni per i parchi della Liguria per la valorizzazione e la difesa dell´entroterra. Infine un provvedimento per gli alluvionati che prevede un contributo regionale di 400 euro per ogni auto rottamata e di 150 per le moto e 100 per gli scooter.  
   
   
SUL SITO WEB DEL CONSIGLIO LA PROPOSTA DEL NUOVO STATUTO DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 18 dicembre 2014 - Sul sito web del Consiglio regionale, nella sezione “Parliamo del nuovo Statuto”, è stata pubblicata la proposta del nuovo Statuto della Regione Basilicata, che è il frutto del lavoro di approfondimento fatto dalla prima Commissione del Consiglio regionale in questi mesi. “Un lavoro che ha visto l’impegno e lo spirito unitario dei consiglieri – afferma il presidente dell’organismo, Vito Santarsiero - con l’obiettivo di dotare la nostra Regione di un documento innovativo che modernizza la macchina amministrativa e riconosce un nuovo ruolo ai territori. Da oggi si apre una fase di confronto ed ascolto dell’intera società regionale, nonché di audizione in Commissione di tutti i soggetti che ne faranno richiesta”. Nella stessa sezione del sito web del Consiglio regionale, è presente una “Rubrica di dialogo e proposte”, dove è possibile esprimere opinioni e suggerimenti sul testo del nuovo Statuto della Regione.  
   
   
UN’INTESA PER UN’AUTONOMIA PIÙ FORTE LA GIUNTA REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE HA APPROVATO L´ACCORDO CON ROMA  
 
Trento 18 dicembre 2014 - “Si tratta di un importante risultato, che rafforza l’Autonomia del Trentino e del Sudtirolo, dando certezza e stabilità ai rapporti finanziari con lo Stato”. Cosi i presidenti delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, rispettivamente presidente e vicepresidente della Regione, hanno commentato oggi la nuova normativa relativa al patto di garanzia fra Roma e la speciale Autonomia, contenuta nella legge di stabilità in discussione al Senato. Dopo l’approvazione, ieri, da parte delle Giunte provinciali, anche la Giunta regionale ha dato oggi il suo via libera. Se confermata, con l’approvazione definitiva al Senato, l’intesa consentirà di lavorare alla revisione del titolo Vi dello Statuto di Autonomia, l´unico modificabile con una legge parlamentare "rinforzata" dall´intesa con le due Province autonome e con la Regione, senza bisogno di una legge costituzionale. “Diamo il nostro assenso – hanno detto Rossi e Kompatscher – ad una modifica dello Statuto d’Autonomia, impegnandoci ad essere parte di un percorso di risanamento della finanza pubblica statale, ma dentro una logica “pattizia”, quindi nel pieno rispetto delle nostre prerogative, introducendo nello Statuto alcune norme importanti che permetteranno all’Autonomia di continuare ad esercitare le proprie funzioni di autogoverno, conservando quindi la possibilità di poter decidere come realizzare il concorso al risanamento”. "Il Governo ha rispettato l’accordo che avevamo siglato lo scorso 15 ottobre – hanno detto ancora i due presidenti – dato che nel nuovo pacchetto di emendamenti alla legge ci sono tutti i passaggi che avevamo concordato”. Una delle novità del nuovo assetto finanziario dell´Autonomia prevede una riduzione della quota di Iva da assegnare alla Regione, che passerà da 2/10 a 1/10. Di conseguenza, crescerà l´importo destinato alle due Province che in futuro incasseranno non più i 7/10, bensì gli 8/10 dell´imposta sul valore aggiunto prodotta sul territorio. Per quanto riguarda, invece, il contributo al risanamento della finanza pubblica da parte della Regione, in termini di saldo netto da finanziare, sarà di 15,091 milioni di euro per gli anni che vanno dal 2015 al 2022. La nuova normativa prevede che nei confronti della Regione e delle Province autonome e degli enti appartenenti al sistema regionale integrato non saranno applicabili disposizioni statali che prevedano obblighi, oneri o accantonamenti diversi da quelli previsti dal patto di garanzia. "Il prossimo passo – hanno ribadito ancora Rossi e Kompatscher – consisterà nella predisposizione a breve di una bozza di legge costituzionale per la modifica di alcuni articoli dello Statuto. Ciò consentirà di recuperare alcune delle competenze messe in dubbio dal 2001 in poi da una serie di sentenze della Corte Costituzionale; inoltre è prioritario tutelare l´Autonomia da future ingerenze dello Stato, ma anche individuare possibili nuove competenze da assumere". I due presidenti, hanno ricordato, inoltre, sottolineandone l’importanza, che il premier Matteo Renzi ha sottoscritto ieri la nota informativa che verrà inviata al cancelliere austriaco Werner Faymann, con la quale, facendo riferimento alla quietanza liberatoria di fronte all´Onu del 1992, lo Stato italiano dichiara di aver trovato un nuovo accordo per il finanziamento dell´Autonomia e di garantire, anche in futuro, le procedure consensuali, in merito alle questioni relative dell’Autonomia e ai rapporti finanziari tra lo Stato e gli enti autonomi.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA INCONTRATO I RAPPRESENTANTI DELLE PROVINCE DI CROTONE E VIBO  
 
 Catanzaro, 18 dicembre 2014 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato un’ampia delegazione dei lavoratori delle Province di Krotone e Vibo Valentia, guidata dal Presidente crotonese Giuseppe Vallone e dal segretario generale della Cgil di Vibo Luigino De Nardo. Oggetto dell’incontro, l’impossibilità dei due Enti di far fronte al pagamento delle spettanze dei propri dipendenti da qualche mese senza stipendi. Il Presidente Vallone, dopo l’illustrazione della situazione finanziaria in cui versa la Provincia di Crotone, ha chiesto che venga almeno erogata un’anticipazione di quanto previsto dalla legge n.34 di almeno un milione di euro che “ci consentirà – ha detto- di lavorare un po’ meglio in questo scorcio di anno”. Il Segretario della Cgil De Nardo ha evidenziato la tensione che si è sviluppata in questi mesi, da parte del personale dipendente senza stipendio, auspicando la possibilità di un’erogazione finanziaria di almeno due milioni di euro. Il Presidente della Regione Mario Oliverio, concludendo l’incontro, ha evidenziato che “Ora – ha detto Oliverio – il momento è difficile perché siamo a chiusura dell’esercizio finanziario, ma certamente terremo conto di tutto ciò e, nell’ambito delle possibilità disponibili, privilegeremo il lavoro. Nell’immediato, faremo un particolare sforzo per vedere come dare risposte concrete ai diritti dei lavoratori delle province calabresi, compatibilmente al patto di stabilità”.  
   
   
REGIONE: ORGANICO SEGRETERIE DERIVA DA CARICHI LAVORO VERTICI FVG  
 
Trieste, 18 dicembre 2014 - "La decisione di prevedere la possibilità di ampliare l´organico delle segreterie della presidente e del vicepresidente della Giunta deriva principalmente dalla considerazione del carico di lavoro aggiuntivo cui sono sottoposte queste strutture, in ragione della moltiplicazione delle responsabilità dei vertici del Governo regionale". Lo afferma in una nota il direttore generale della Regione, Roberto Finardi. Precisando che "l´atto, illustrato nel corso di un tavolo d´informativa sindacale, sta per essere adottato", Finardi evidenzia che la presidente della Regione ha assunto, dall´inizio del mandato, gli incarichi di commissario della terza corsia e di commissario al dissesto idrogeologico, e che prossimamente dovrà assumere quello di commissario straordinario per l´area di crisi industriale complessa di Trieste. Per quanto riguarda il vicepresidente questi assomma su di sé competenze che in precedenza erano distribuite su più assessorati". "Questa è una norma regolamentare che - aggiunge - apre a una possibilità cui si potrà andare incontro non necessariamente ricorrendo a personale esterno. "Il dato qualificante di questa norma è che offre la possibilità di dare al personale aggiuntivo uno status che lo libera dalle normali incombenze della struttura di appartenenza, con una maggiore flessibilità di impiego". "Dal punto di vista della sostenibilità finanziaria - conclude - gli eventuali costi non incideranno sul budget già previsto in bilancio per le assunzioni a tempo determinato". "Va respinta con fermezza e sdegno - è la puntualizzazione della presidente Debora Serracchiani - l´insinuazione, avanzata da un consigliere regionale di Fi, che il personale aggiuntivo potrebbe essere utilizzato per soddisfare esigenze correlate a cariche di partito nazionali: il Partito democratico mi ha assegnato una segreteria a Roma che segue le pratiche connesse al ruolo di vicesegretaria. Sarei confortata di sapere che chi mi critica dedica alla nostra Regione almeno il tempo che vi dedico io".  
   
   
PROVINCE, LIGURIA CHIEDE A GOVERNO DI ACCOGLIERE PROPOSTE DELLE REGIONI  
 
Genova. 18 Dicembre 2014 - Intervento degli assessori Paita e Rossetti su personale e servizi, Province, dopo il "no" alle proposte delle Regioni, interviene la Liguria. "Nella discussione in corso al Senato sulla legge di Stabilità 2015 tra gli emendamenti proposti in tema di riordino delle funzioni e del personale delle Province e delle città metropolitane, il Governo ha ritenuto di non dover accogliere gli emendamenti proposti dalle Regioni", affermano gli assessori ai Rapporti con gli enti locali Raffaella Paita e alle Finanze Pippo Rossetti. "Il parere favorevole delle Regioni alla legge di Stabilità 2015 era subordinato all´accoglimento di varie proposte emendative, tra le quali quelle relative all´applicazione della legge pre Fornero anche per i dipendenti delle Regioni per favorire l´assorbimento del personale delle Province, e un allungamento dei tempi di applicazione della legge Fornero per le Province". Per la Regione Liguria il mancato accoglimento di queste proposte, i tagli operati già nel 2014 e i contestuali tagli previsti nella legge di stabilità 2015 "rendono molto difficile il riordino delle funzioni e il mantenimento del livello dei servizi e di quello occupazionale. Siamo fortemente preoccupati perché ad essere messe in difficoltà sono la gestione di funzioni fondamentali per il territorio e la situazione del personale in eccedenza. Il nostro impegno è convincere il Governo ad accogliere le nostre proposte sull´applicazione della legge pre Fornero rimarcando che l´obiettivo deve essere quello di garantire lo svolgimento delle funzioni nell´interesse del territorio e di garantire i livelli occupazionali".  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: UN’INTESA PER UN’AUTONOMIA PIU’ FORTE  
 
Trento, 18 dicembre 2014 - “Si tratta di un importante risultato, che rafforza l’Autonomia del Trentino e del Sudtirolo, dando certezza e stabilità ai rapporti finanziari con lo Stato”. Cosi i presidenti delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, rispettivamente presidente e vicepresidente della Regione, hanno commentato la nuova normativa relativa al patto di garanzia fra Roma e la speciale Autonomia, contenuta nella legge di stabilità in discussione al Senato. Dopo l’approvazione, ieri, da parte delle Giunte provinciali, anche la Giunta regionale ha dato oggi il suo via libera. Se confermata, con l’approvazione definitiva al Senato, l’intesa consentirà di lavorare alla revisione del titolo Vi dello Statuto di Autonomia, l´unico modificabile con una legge parlamentare "rinforzata" dall´intesa con le due Province autonome e con la Regione, senza bisogno di una legge costituzionale. “Diamo il nostro assenso – hanno detto Rossi e Kompatscher – ad una modifica dello Statuto d’Autonomia, impegnandoci ad essere parte di un percorso di risanamento della finanza pubblica statale, ma dentro una logica “pattizia”, quindi nel pieno rispetto delle nostre prerogative, introducendo nello Statuto alcune norme importanti che permetteranno all’Autonomia di continuare ad esercitare le proprie funzioni di autogoverno, conservando quindi la possibilità di poter decidere come realizzare il concorso al risanamento”. "Il Governo ha rispettato l’accordo che avevamo siglato lo scorso 15 ottobre – hanno detto ancora i due presidenti – dato che nel nuovo pacchetto di emendamenti alla legge ci sono tutti i passaggi che avevamo concordato”. Una delle novità del nuovo assetto finanziario dell´Autonomia prevede una riduzione della quota di Iva da assegnare alla Regione, che passerà da 2/10 a 1/10. Di conseguenza, crescerà l´importo destinato alle due Province che in futuro incasseranno non più i 7/10, bensì gli 8/10 dell´imposta sul valore aggiunto prodotta sul territorio. Per quanto riguarda, invece, il contributo al risanamento della finanza pubblica da parte della Regione, in termini di saldo netto da finanziare, sarà di 15,091 milioni di euro per gli anni che vanno dal 2015 al 2022. La nuova normativa prevede che nei confronti della Regione e delle Province autonome e degli enti appartenenti al sistema regionale integrato non saranno applicabili disposizioni statali che prevedano obblighi, oneri o accantonamenti diversi da quelli previsti dal patto di garanzia. "Il prossimo passo – hanno ribadito ancora Rossi e Kompatscher – consisterà nella predisposizione a breve di una bozza di legge costituzionale per la modifica di alcuni articoli dello Statuto. Ciò consentirà di recuperare alcune delle competenze messe in dubbio dal 2001 in poi da una serie di sentenze della Corte Costituzionale; inoltre è prioritario tutelare l´Autonomia da future ingerenze dello Stato, ma anche individuare possibili nuove competenze da assumere". I due presidenti, hanno ricordato, inoltre, sottolineandone l’importanza, che il premier Matteo Renzi ha sottoscritto ieri la nota informativa che verrà inviata al cancelliere austriaco Werner Faymann, con la quale, facendo riferimento alla quietanza liberatoria di fronte all´Onu del 1992, lo Stato italiano dichiara di aver trovato un nuovo accordo per il finanziamento dell´Autonomia e di garantire, anche in futuro, le procedure consensuali, in merito alle questioni relative dell’Autonomia e ai rapporti finanziari tra lo Stato e gli enti autonomi.  
   
   
REGIONE: DIPENDENTI IN PRESTITO AL TRIBUNALE DELL´AQUILA D´ALFONSO:PER NOI ARRICCHIMENTO PROFESSIONALE.FIRMATA INTESA  
 
L´aquila, 18 dicembre 2014 - La Regione Abruzzo distaccherà presso il Tribunale dell´Aquila almeno 15 dipendenti per sopperire alla grave carenza di personale della struttura giudiziaria. Questa mattina, all´Aquila, a Palazzo Silone, il Presidente della Giunta regionale Luciano D´alfonso ha firmato, insieme al Presidente Ciro Riviezzo, un protocollo d´intesa interistituzionale, che prevede una collaborazione tra i due enti pubblici attraverso l´istituto del distacco temporaneo su base volontaria tenuto conto delle specifiche professionalità richieste dal Tribunale dell´Aquila. "Con questa intesa interistituzionale - ha commentato il Presidente Luciano D´alfonso ? consentiamo un utilizzo razionale delle risorse pubbliche al fine di garantire la funzionalità della giustizia sul territorio regionale e nello stesso tempo, permettiamo un arricchimento professionale e di formazione del personale regionale interessato. Al termine di questa esperienza avremo un accrescimento delle competenze professionali di cui potremo avvalerci per il proseguo. In questo modo si potrà costituire una naturale esperienza formativa". A breve la Regione emanerà un avviso interno: il personale che manifesti la propria disponibilità verrà distaccato, presso il Tribunale dell´Aquila, dalla Regione Abruzzo a suo carico per un periodo non superiore a sei mesi, decorsi i quali il personale regionale riprenderà servizio presso la Giunta Regionale. Il personale distaccato conserverà l? assegnazione nel posto di provenienza. Qualora, alla scadenza del termine di cui sopra, il Tribunale dell´Aquila manifestasse la volontà di continuare ad avvalersi della collaborazione del personale distaccato, e previa acquisizione della disponibilità di quest´ultimo, il distacco verrà trasformato in comando e il relativo termine di durata verrà individuato concordemente tra le Amministrazioni, tenuto conto delle rispettive esigenze. In tal caso, gli oneri finanziari conseguenti saranno a carico del Tribunale per tutto il periodo del comando. Un provvedimento analogo è stato adottato in Regione con la Direzione regionale dei beni artistici e culturali, presso la quale sono state distaccate tre unità grazie all´istituto dell´avvalimento.  
   
   
BOLZANO, SOSTEGNO ALL´ECONOMIA: PRONTO IL NUOVO SISTEMA, DA MARZO FONDO DI ROTAZIONE  
 
 Bolzano, 18 dicembre 2014 - Il nuovo sistema del sostegno all´economia è pronto ed stato presentato il 17 dicembre dal presidente della Provincia Arno Kompatscher alle associazioni di categoria. In futuro ci saranno tre pilastri, con un obiettivo unico: "Sostenere le imprese competitive nel loro sviluppo e nella loro crescita", ha detto Kompatscher. Obiettivo del nuovo sistema di incentivazione dell´economia è quello di sostenere le imprese, indipendentemente dal settore, nella loro crescita: da un lato con sgravi fiscali, dall´altro con un sistema di contributi basato su punti precisi, ha ricordato nell´incontro a Palazzo Widmann il presidente Kompatscher. Il sostegno si sviluppa lungo tre pilastri: il primo, seppur limitato, è quello dei contributi a fondo perduto, che saranno concessi d´ora in poi sono per gli investimenti immateriali (consulenza, aggiornamento, export) e in casi particolari per misure straordinarie come gli interventi fatti quest´anno per la salvaguardia dei piccoli negozi di vicinato nelle aree periferiche. Il secondo pilastro, adeguatamente ampliato, riguarda la concessione di crediti agevolati attraverso il fondo di rotazione, con la definizione di chiari criteri di accesso: "Abbiamo, dove possibile, tenuto conto delle osservazioni delle associazioni di categoria e abbiamo abbassato i parametri di crescita richiesti", ha spiegato Kompatscher. È stata inoltre cancellata la soglia minima di investimenti prevista in origine per aver diritto a un incentivo. Il Presidente ha precisato che determinate somme del fondo di rotazione restano riservate a determinati settori: "In tal modo garantiamo un´equa ripartizione tra i comparti, ma teniamo anche d´occhio l´andamento delle domande e se necessario siamo pronti a fare adeguamenti." Infine del terzo pilastro del nuovo sistema potranno beneficiare tutte le imprese che in base ai criteri non trovano accesso al fondo di rotazione: "Ci saranno bandi per incentivi a cadenza regolare, ai quali anche queste aziende potranno partecipare", ha detto il Presidente. In tal senso saranno ammessi anche investimenti negli immobili. Il primo di tali bandi è previsto solo a fine 2016, "e quindi in questa fase transitoria gli incentivi, anche se in forma più contenuta, saranno ammessi tramite fondo di rotazione", ha aggiunto Kompatscher. Il sistema prevede anche un´accelerazione nel cronoprogramma, così che già a inizio marzo 2015 le imprese potranno nuovamente presentare domande di sostegno con il fondo di rotazione. A inizio 2016 seguiranno gli incentivi per gli investimenti immateriali e a fine 2016, come detto, i primi bandi. La partenza scaglionata dei tre pilastri è necessaria per consentire alla Provincia di smaltire gli arretrati del vecchio sistema: "Nel 2014 i pagamenti sono già notevolmente aumentati rispetto all´anno precedente", ha concluso il presidente Kompatscher.  
   
   
MILANO, LOCAL TAX. PISAPIA : "OK RINVIO A 2016 PER MAGGIORE PROGETTUALITÀ GARANTIRE FONDO COMPENSATIVO PER 2015, ALTRIMENTI COMUNI IN GRAVISSIMA DIFFICOLTÀ"  
 
Milano, 18 dicembre 2014 - "Condivido e faccio mie le preoccupazioni del Presidente di Anci Piero Fassino riguardo agli introiti derivanti dalla Tasi per il 2015. Ritengo positiva la decisione del Governo di posticipare la Local tax al 2016 e quindi di investire più tempo per progettare, con un maggiore coinvolgimento dei Comuni, una nuova fiscalità più moderna, equa ed efficiente. Tuttavia il blocco della Tasi per il 2015 pone la necessità di mantenere il fondo compensativo di 625 milioni di euro, che si è reso necessario nel 2014 per le stesse ragioni. Il fondo compensativo è, dunque, fondamentale per evitare di mettere in gravissima difficoltà i Comuni, in particolare le grandi città. Non sarebbe sostenibile per gli Enti locali più vicini ai cittadini un ulteriore taglio di 625 milioni di euro". Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "Il 2015 - ha aggiunto il Sindaco - sarà un anno di transizione, un anno di cantiere. Per questo si rendono necessarie le giuste tutele e garanzie per i Comuni e di conseguenza per gli stessi cittadini".  
   
   
PIGLIARU E GLI ASSESSORI PIRAS E MURA INCONTRANO A NUORO IL PARTENARIATO SOCIALE. SERVE UN ACCORDO DI SVILUPPO  
 
Nuoro, 18 Dicembre 2014 - Si è concluso ieri poco dopo le 14.30 il secondo appuntamento a Nuoro, al Cesp di Pratosardo, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru che, insieme agli assessori dell´Industria e del Lavoro, Maria Grazia Piras e Virginia Mura, ha incontrato il partenariato sociale e una folta delegazione di imprenditori. È stata una sessione dedicata allo sviluppo e agli interventi sulla valorizzazione e la tutela dei lavoratori e la strategia regionale per la crescita. "Siamo qui per ascoltare e condividere problematiche del territorio ma anche e soprattutto proposte", ha detto il presidente Pigliaru in apertura del suo intervento. "Ciò che serve è un accordo di sviluppo. Ma deve essere un progetto dettagliato e concreto, sulla linea di quelli che la nostra giunta sta facendo, riuscendoci, con grandi investitori internazionali. Per arrivarci dobbiamo conoscere bene le caratteristiche del territorio, ed è per questo che abbiamo bisogno di confrontarci con chi nel territorio vive, lavora, amministra. E poi il percorso non può essere fatto di richieste generiche: noi ci siamo, ma bisogna individuare ciò che serve davvero e avere il coraggio delle scelte". Il presidente della Regione ha proseguito toccando vari punti tra quelli esposti nel corso della discussione precedente. Sulla specificità della crisi nuorese si è soffermato sul problema dello spopolamento. "La gente va via quando non ha speranza, e siccome per ridare questa speranza servono le idee prima ancora delle cose, ci metteremo tutta la nostra intelligenza, ben consapevoli che le conseguenze sono un danno per l´intera Sardegna". A proposito della crescita delle imprese, Francesco Pigliaru ha messo l´accento sull´importanza delle esportazioni, "oggi minime ma che devono aumentare e di molto. Pensando alle eccellenze dell´agroalimentare, non basta che i sardi mangino sardo, noi vogliamo che anche i cinesi mangino sardo. La nostra parte è stare accanto agli imprenditori che devono unirsi per affrontare il mercato mondiale e lo facciamo a partire dall´abbattimento della burocrazia". Legato alle produzioni di qualità è stato il riferimento all´ambiente, sottolineando che è nei piani della giunta "portare molta parte del lavoro dell´Ente Foreste a Nuoro". Sull´industria e insieme sulla fiscalità di vantaggio, il presidente ha evidenziato di aver portato all´attenzione del Governo il tema dell´energia, in particolare nel corso della recente visita in Sardegna del Sottosegretario della Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, trovando ampio ascolto. "L´assenza del metano è un tipico costo dell´insularità. Sino a che non lo abbiamo, e siamo gli unici a non averlo, stiamo discutendo di aree che piú che di vantaggio fiscale chiamerei di vantaggio economico. Ma tutti questi temi che oggi abbiamo iniziato a trattare - ha concluso il presidente Pigliaru - sono solo il titolo, il tema lo svolgiamo insieme". Sulla stessa lunghezza d´onda l´intervento dell´assessore dell´industria Maria Grazia Piras. "Vogliamo sostenere le imprese in crisi, puntare sull´agrofood, sviluppare le reti e la internazionalizzazione, promuovere piani integrati, creare un ambiente più favorevole alla creazione di nuove imprese". L´agrofood, in particolare per le zone interne, è settore dalle grandi potenzialità. Sosterremo progetti di rete e avvieremo programmi di promozione, a partire dalla partecipazione a Expo" 2015". L´assessore del Lavoro Virginia Mura si è invece soffermata sugli interventi a sostegno dell´occupazione in un territorio che, a fronte di una forza lavoro di 59 mila unità, conta un tasso di disoccupazione pari al 19,1 per cento, con un aumento del 4,3 per cento soltanto nell´ultimo anno. "Puntiamo su Garanzia Giovani, sulle nuove politiche attive del lavoro e sugli interventi di Flexicurity. Per quanto riguarda Garanzia Giovani - ha detto Virginia Mura - la provincia di Nuoro a oggi è quella che presenta la più alta percentuale di giovani presi in carico, il 76 per cento di coloro i quali hanno presentato domanda".  
   
   
SARDEGNA, TRADIZIONI ETNICHE E OPPORTUNITÀ DI LAVORO: PROGETTI FORMATIVI PER IMMIGRATE  
 
Caglairi, 18 Dicembre 2014 - L’assessorato del Lavoro ha pubblicato l’avviso pubblico “D.i.a.man.t.e” per il finanziamento di progetti formativi destinati a donne immigrate, per la valorizzazione e il potenziamento delle loro abilità manuali che fanno capo a tradizioni etniche. Si intende, così, promuovere attività di formazione e sviluppo professionale rivolte in particolare alle donne immigrate, residenti stabilmente in Sardegna, per recuperare tradizioni dei paesi di origine e trasformarle in competenze e opportunità di lavoro e di integrazione, favorendo la creazione di sinergie con le attività produttive del territorio sardo. Le risorse finanziarie complessivamente utilizzabili sono pari a euro 689.674,00, del Por Sardegna Fse 2007-2013- Asse V-trasnazionalità e interregionalità- obiettivo operativo m.1, Linea di Attività m.1.1 “Progetti di coordinamento delle politiche europee in materia di immigrazione. Sono ammesse a partecipare all’avviso le Agenzie Formative singole o in raggruppamento temporaneo che devono partecipare in raccordo con organismi pubblici e privati che operano con gli immigrati (centri servizi per l’immigrazione, associazioni di immigrati, associazioni di assistenza all’immigrazione, associazioni di volontariato, cooperative, associazioni culturali, onlus, ecc.) L’importo ammissibile a finanziamento non potrà superare i 230.000 euro per progetto. Le proposte devono essere presentate entro le ore 12 del 15 gennaio 2015.  
   
   
ISIS: RISCHIO INFILTRATI TRA MIGRANTI; ZAIA SU INDAGINE PROCURA PALERMO, “I BUONISTI DARANNO DEI VISIONARI ANCHE AI MAGISTRATI? VALUTARE ALLARGAMENTO A TERRITORI ITALIANI COINVOLTI COME IL VENETO”  
 
Venezia, 18 dicembre 2014 - “Adesso daranno dei visionari anche ai magistrati di Palermo come fecero con noi quando, mesi addietro e senza segnalazioni di alcun servizio segreto, paventavamo il rischio di infiltrazioni malavitose o terroristiche tra i migranti di Mare Nostrum?” Se lo chiede il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commentando la notizia dell’apertura di un’indagine da parte della Procura di Palermo su possibili infiltrazioni di terroristi dell’Isis tra i migranti sbarcati in Sicilia. “Buonismo ipocrita, improvvisazione e disorganizzazione che hanno e stanno caratterizzando questa vicenda– aggiunge Zaia – comportano un mare di possibili rischi e per questo auguro ai Magistrati palermitani di poter fare un lavoro minuzioso nell’interesse di tutti i cittadini”. “A questo punto – conclude Zaia – sarebbe forse anche il caso di pensare ad un allargamento di questa inchiesta anche alle Procure dei territori, come il Veneto, dove i migranti sono stati scaricati, rendendosi irreperibili quasi subito e in gran numero”.  
   
   
SOCIALE: ABRUZZO SU BURA DEL 24 DICEMBRE BANDO PER PIANO FAMIGLIA  
 
Pescara, 18 dicembre 2014 - Approvato dal Consiglio regionale nella seduta dell´11 novembre, il Piano regionale di interventi in favore della famiglia per l´anno 2014 sarà pubblicato il prossimo 24 dicembre sul Bollettino della Regione Abruzzo n. 51 Ordinario. Gli enti di Ambiti territoriali sociali, i consultori familiari pubblici e privati, le associazioni di famiglie e quelle iscritte al registro del volontariato - organismi ai quali il provvedimento è rivolto - avranno 45 giorni di tempo per trasmettere al dipartimento Politiche attive del Lavoro, Formazione, Istruzione, Politiche sociali le proprie istanze progettuali. "Anche per evitare duplicazioni con servizi finanziati da altre misure - ha dichiarato l´assessore alle Politiche sociali Marinella Sclocco - per l´anno 2014 abbiamo scelto di concentrarci su alcuni obiettivi e finalità strategiche come garantire l´assistenza di tipo socio-educativo in favore dei bambini appartenenti a famiglie multiproblematiche, supportare le famiglie disposte a dare accoglienza a minori, donne, madri e gestanti in difficoltà, promuovere azioni di sostegno per le famiglie nelle quali entrambi i coniugi, le gestanti, le madri o le persone sole presentino problemi psichiatrici, di tossicodipendenza o di grave emarginazione sociale. Inoltre - ha concluso l´assessore - intendiamo valorizzare iniziative di solidarietà familiare e di volontariato, in particolare promuovendo l´auto-mutuo-aiuto con il coinvolgimento di famiglie che vivono un disagio comune, nonché sostenere il benessere psicofisico della famiglia anche attraverso piani personalizzati, con misure ed attenzioni rivolte alla donna, alla coppia, al bambino e all´adolescente". Finanziato con risorse regionali complessive pari a 420 mila euro, il Piano famiglia 2014 e la relativa scheda progettuale sono disponibili sul sito dell´Osservatorio sociale regionale all´indirizzo www.Osr.regione.abruzzo.it    
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA INFANZIA, VOUCHER NAZIONALI INTEGRANO LA RETE DI SERVIZI LOCALI  
 
Bolzano, 18 dicembre 2014 - In Italia è noto come il "buono per le baby sitter", e per richiederlo c´è tempo sino a fine anno. L´assessore alla famiglia Waltraud Deeg giudica in maniera "positiva una iniziativa che sostiene le madri che decidono di rientrare nel mondo del lavoro. Questa misura va ad integrare la già ampia e capillare rete di servizi offerta a livello locale". Il bonus, introdotto nel 2013, è stato aumentato nel corso di quest´anno, portandolo da un massimo di 300 ad un massimo di 600 euro al mese, ed è anche stata introdotta l´estendibilità ai lavoratori del pubblico impiego. "Si tratta di una misura giusta e corretta - spiega l´assessore Deeg - soprattutto per quei genitori che lavorano nel settore privato e che non sempre possono contare su lunghi periodi di congedo. Questi voucher non solo rappresentano un sostegno economico, ma migliorano la conciliabilità fra lavoro e famiglie, e vanno ad integrare la già ampia e capillare offerta presente sul territorio locale". Il bonus, ovviamente, può essere richiesto anche dalle madri lavoratrici residenti in Alto Adige, le quali dovranno presentare domanda entro il 31 dicembre presso gli uffici dell´Inps. Le richieste verranno "trattate" secondo l´ordine cronologico di presentazione, se i fondi assegnati risultassero insufficienti verrà preso come indicatore di riferimento il modello Isee. "Il voucher è pensato - aggiunge Waltraud Deeg - per tutte quelli madri che rinunciano al congedo facoltativo per rientrare anticipatamente al proprio posto di lavoro, anche se in possesso di un contratto a tempo parziale". L´assessore provinciale alla famiglia, inoltre, sottolinea che i costi per l´assistenza alla prima infanzia possono essere calcolati sul buono solamente se le strutture a cui ci si affida sono riconosciute e accreditate dall´Inps. Attualmente, in Alto Adige, si tratta della cooperativa sociale Tagesmütter, degli asili nido di Ora, Nova Ponente, Appiano, San Michele, Caldaro, Castelrotto, Chiusa, Lana, Laces, Naturno, Vadena, Campo Tures, Silandro, Termeno, Cermes e della microstruttura della Salewa di Bolzano.  
   
   
UMBRIA: IL GARANTE REGIONALE PER L´INFANZIA E L´ADOLESCENZA ILLUSTRA COMPITI E RUOLO  
 
 Perugia, 18 dicembre 2014 – Il 17 dicembre 2013 il Consiglio regionale dell´Umbria ha nominato la figura del garante regionale dell´infanzia e dell´adolescenza: a distanza di un anno, la garante Maria Pia Serlupini, ha voluto illustrare i compiti e le attività di questa figura il cui ruolo diventa ancora più importante, soprattutto in questo momento di grandi difficoltà economiche e sociali che rendono ancora più vulnerabili le famiglie. "Save the Children, l´Unicef e la Commissione nazionale per i diritti umani – ha detto la garante Serlupini - hanno messo in risalto come sia importante, ancora oggi, impegnarsi per garantire l´esigibilità dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Il fatto che Save the Children nel suo reportage abbia preso in esame anche la condizione dei minori in Italia – ha aggiunto – sicuramente fa pensare". Serlupini, ha quindi evidenziato che per garantire il sostegno e la tutela, nonché la fruibilità dei loro diritti a tutti i bambini e ai ragazzi, occorre il lavoro di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella tutela dei minori: "A tal fine – ha precisato – è stato avviato un confronto con i rappresentanti istituzionali, i professionisti e le associazioni che si occupano di queste tematiche". Relativamente al lavoro da fare e in programmazione, tra le aree di intervento la garante Serlupini ha evidenziato la necessità di avviare un´indagine sull´infanzia in Umbria, visto che l´ultima risale al 2010, l´istituzione di un Albo regionale dei tutori per minori, la programmazione di interventi a sostegno della genitorialità. Concludendo la garante Maria Pia Serlupini, ha riferito di essere a disposizione delle famiglie e della comunità per individuare percorsi strutturati per il sostegno alle responsabilità adulte e per mettere in campo azioni rivolte ai bambini e agli adolescenti che si trovano a vivere situazioni di difficoltà.  
   
   
UMBRIA: "OTTIMI I RISULTATI DEL PROGETTO P.I.U.M.A IN DIFESA DEI MINORI VITTIME DI ABUSO E MALTRATTAMENTO"  
 
Perugia, 18 dicembre 2014 – Sono stati complessivamente 47 i minori vittime di abuso e di maltrattamento, presi in carico nell´ambito del Progetto Integrato Unità Multidisciplinare Abuso, "P.i.u.m.a": lo ha reso noto l´assessore al Welfare, Carla Casciari, intervenendo al seminario conclusivo del progetto che si è svolto nella sede della Scuola Umbra di Pubblica amministrazione. Al seminario, oltre all´assessore Casciari, sono intervenuti l´amministratore unico di Villa Umbra, Alberto Naticchioni, e l´assessore del Comune di Perugia, Edi Cicchi. Il progetto, è stato avviato nel 2012 per promuovere la costruzione di stabili forme di intesa tra il sistema integrato dei servizi sociali comunali e dei servizi sanitari con il sistema giudiziario per rendere sempre più tempestivi i percorsi di tutela nei confronti dei minori vittime di abuso e maltrattamenti. Il partenariato del progetto è costituito da Regione Umbria, Comune di Perugia, Usl Umbria 1, Borgorete, Nuova Dimensione. L´iniziativa, finanziata dal Dipartimento Pari Opportunità e coordinato dalla Regione Umbria, ha permesso di dotare il territorio del perugino di un nuovo modello d´intervento che ha trovato concreta attuazione nella creazione dell´Unità Competente Multidisciplinare (Ucm), composta da professionisti multidisciplinari che mettono a disposizione le loro competenze per affrontare la complessità dell´intervento sul minore vittima di abuso e sulla sua famiglia. Inoltre, il progetto ha permesso di creare uno spazio protetto, messo a disposizione dal Comune di Perugia, per gli incontri tra i minori e le loro famiglie, gestito da educatori del privato sociale. In apertura dell´iniziativa l´assessore Casciari ha informato che "dai dati raccolti dall´Unità è emerso come da giugno 2013 a giugno 2014 siano state rilevate 36 nuove richieste riguardanti altrettanti minori. Per ognuna delle segnalazioni - ha sottolineato l´assessore - sono state effettuate attività diverse a seconda del tipo di situazione". L´assessore ha quindi ricordato che "il progetto attivato nel 2012, ha rappresentato una vera e propria esperienza pilota per il trattamento dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale portato avanti da un´associazione temporanea di scopo di cui è capofila la Regione Umbria". L´associazione lavora in collaborazione con soggetti istituzionali e del privato sociale tra cui la Procura Ordinaria di Perugia, il Tribunale Ordinario di Perugia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell´Umbria, il Tribunale per i minorenni dell´Umbria, la Questura di Perugia,l´azienda Ospedaliera di Perugia, l´Ufficio Scolastico Regionale, le Associazioni di promozione sociale "Mixtim" e "Altre Destinazioni", i Comuni di Torgiano e Corciano. "Il progetto, sperimentato sul territorio regionale – ha proseguito Casciari - si colloca nello scenario della programmazione regionale che, in particolare nelle linee di indirizzo per l´area diritti dei minori e responsabilità familiari, ha individuato tre assi strategici tra cui la promozione, la protezione sociale e la tutela giuridica dei minori". "L´abuso sui minori – ha detto - costituisce un´emergenza spesso sommersa e che rivela, quasi sempre, una patologia relazionale per fronteggiare la quale occorre l´impegno di professionisti di ambiti diversi. Non a caso, la sperimentazione del progetto ha preso avvio dall´analisi e dalla valutazione dell´esperienza maturata dagli operatori appartenenti ai vari sistemi istituzionali coinvolti nel territorio intercomunale di Perugia, Corciano e Torgiano ed in quello del Distretto del perugino dell´Asl 2". Tra le iniziative attivate grazie a "P.i.u.m.a", l´assessore Casciari oltre a ricordare l´inaugurazione dello spazio per incontri protetti tra i bambini accolti e i genitori, ha fatto riferimento all´importanza della formazione e al fatto che i componenti dell´Unità hanno lavorato alla definizione di una metodologia di lavoro comune redigendo un documento per la definizione del percorso integrato dei soggetti istituzionali coinvolti propedeutico alla definizione di linee guida regionali. In particolare nell´ambito della formazione il progetto ha permesso di avviare un percorso per gli operatori dell´area socio-sanitaria-giudiziaria-educativa: è stato attivato un corso di formazione specialistica al quale hanno partecipato circa 35 persone tra psicologi, neuropsichiatri, educatori di cooperative e assistenti sociali impegnati nella tutela. Il corso della durata di 49 ore, ha preso avvio il 19 marzo 2013 e ha visto l´intervento di docenti di calibro nazionale e di magistrati, e di rappresentanti dell´associazione "Il Faro" di Bologna, che ha realizzato un modello d´intervento nell´area dei minori analogo "P.i.u.m.a". Un iter significativo è stato avviato anche per la formazione di base degli operatori dell´area sociale, sanitaria, giudiziaria, educativa: anche in questo caso oltre 100 insegnanti di scuola dell´infanzia e primaria, educatori di cooperative, assistenti sociali, personale Usl, rappresentanti di Carabinieri e Polizia hanno frequentato un corso di 21 ore sui temi dell´abuso e su modalità integrate d´intervento, mentre 100 addetti dell´Azienda ospedaliera di Perugia, tra cui pediatri, medici di pronto soccorso e infermieri, hanno condiviso la formazione sulle modalità di riconoscimento e di segnalazione degli abusi e maltrattamenti fisici e sessuali su minori.