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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Gennaio 2008 |
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TRIESTE, IN RETE LE SALE OPERATIVE DELLA QUESTURA, DEL COMANDO DEI CARABINIERI E DELLA POLIZIA MUNICIPALE UN RISULTATO POSSIBILE GRAZIE A UN PROTOCOLLO FIRMATO TRA IL MINISTERO DELL´INTERNO E LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 14 gennaio 2008 - Come previsto tra le iniziative del protocollo d’intesa su “la prevenzione sociale ed intese locali in materia di sicurezza integrata” sottoscritto dal ministro dell’Interno e dal presidente della regione Friuli Venezia Giulia il 27 marzo scorso, è stata attivata a Trieste la connessione tra le sale operative della questura, del comando provinciale dei Carabinieri e dal comando Polizia municipale. Grazie a questo collegamento telematico sarà possibile acquisire le immagini del sistema di videosorveglianza cittadino attivato dal comune di Trieste. In vista inoltre di un potenziamento del sistema di videosorveglianza, il prefetto di Trieste, Giovanni Balsamo, ed il sindaco, Roberto Dipiazza, hanno sottoscritto il 24 dicembre scorso, un Protocollo d´intesa con cui sono state concordate le procedure operative dell’utilizzo dei collegamenti video e della gestione della funzione di brandeggio delle telecamere e sono state individuate le zone delle città per le quali, per esigenze di viabilità e sicurezza, si è reputato necessario installare nuove telecamere. . |
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COMPLETATA LA FUSIONE TRA BT ITALIA E I.NET |
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Milano, 14 gennaio 2008 – Bt ed I. Net S. P. A hanno annunciato l’ 11 gennaio il perfezionamento della fusione tra Bt Italia S. P. A. (“Bt Italia”) e I. Net approvata dall’Assemblea Straordinaria di I. Net nel settembre 2007. La fusione fa seguito all’acquisto da parte di Bt del 13. 6% delle azioni di I. Net possedute da Etnoteam e alla successiva offerta pubblica d’acquisto (Opa), lanciata nell’aprile 2007, per le restanti azioni sul mercato. Bt Italia è il principale fornitore di servizi e soluzioni di comunicazione dedicato all’utenza business ed alla pubblica amministrazione presente nel nostro Paese. I. Net vanta una riconosciuta leadership nelle soluzioni di sicurezza e di business continuity, è infatti in grado di garantire ai propri clienti corporate “business continuity” attraverso la progettazione e la gestione di infrastrutture Ict con servizi a valore aggiunto. François Barrault, Ceo di Bt Global Services, ha dichiarato: ‘Il completamento di questa complessa operazione segna un importante passo nel crescente sviluppo di Bt Global Services in Italia. La fusione fra queste due importanti realtà presenti sul mercato italiano, fa seguito all’integrazione di Albacom, all’acquisizione di Atlanet e al re-branding delle nostre attività sul territorio italiano in Bt Italia. ’ Il Presidente di I. Net, Sally Davis, ha detto: ‘Il completamento di questa fusione testimonia l’ottimo lavoro svolto da Enrico Casini e il suo team, nel corso degli ultimi anni, nello sviluppo di I. Net quale fornitore leader di servizi per il mercato delle imprese. Sono fiduciosa che la fusione con Bt Italia porterà a significativi benefici per entrambe le aziende. ’ Corrado Sciolla, Amministratore Delegato di Bt Italia, ha commentato: ‘L’esperienza che ha fatto di I. Net la società leader di mercato nelle soluzioni di business continuity e di disaster recovery amplierà significativamente i servizi che Bt Italia sarà in grado di offrire alla propria base clienti. Con questa fusione Bt Italia conferma il suo ruolo di primo piano nei servizi di comunicazione alla business community. ’ All’ultimo report di bilancio, datato 30 settembre 2007, l’Attivo Lordo di I. Net era pari a 173,1 milioni di euro. . |
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FSFE APPOGGIA LA NUOVA INDAGINE ANTITRUST CONTRO MICROSOFT |
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Milano, 14 gennaio 2008 - "Microsoft dovrebbe essere tenuta ad implementare gli standard liberi e aperti del settore in modo trasparente, completo e fedele," è il messaggio di una lettera della Free Software Foundation Europe (Fsfe) al Commissario Europeo per la Concorrenza Neelie Kroes. Per aiutare a raggiungere questo obiettivo, Fsfe ha offerto il proprio sostegno per un´eventuale indagine antitrust che si baserebbe sul reclamo presentato da Opera Software contro Microsoft. Il reclamo era dovuto al comportamento anticompetitivo di Microsoft nel mercato dei browser web. "Sebbene Opera Software non produca Software Libero, condividiamo ampiamente il loro giudizio e le loro preoccupazioni a proposito dell´attuale situazione nel mercato dei browser per Internet", scrive il presidente di Fsfe Georg Greve nella lettera e prosegue: "Alcuni dei browser di maggiore successo in questo mercato sono Software Libero o contengono numerose parti di Software Libero. Tra questi, Mozilla Firefox e Konqueror, un browser realizzato da Kde. Questi prodotti sono altamente innovativi e sono riconosciuti da tutti come più sicuri dell´applicazione dominante. Essi implementano in modo fedele i principali Standard Aperti internazionali che si riferiscono alla tecnologia dei browser. " Dunque qual è il problema nel mercato dei browser? Fsfe spiega: "Proprio perché si attengono agli Standard Aperti riconosciuti nel settore e non sanno implementare i ´dialetti Microsoft´ - segreti e non conformi - di questi standard, essi appaiono spesso limitati se confrontati con Internet Explorer di Microsoft che si afferma come lo standard chiuso de facto grazie alla posizione dominante di Internet Explorer. Inoltre, questi browser web non possono essere integrati a livello hardware nel sistema operativo dominante Windows come invece fa Internet Explorer. " "Per queste ragioni," conclude Georg Greve "appoggiamo fermamente le azioni di sostegno che si oppongono alla strategia di Microsoft di ´adottare, estendere e annientare´ gli Standard Aperti multilaterali - una strategia che Microsoft ha già adottato con successo nel mercato dei Work Group Server definito dalla decisione della Commissione Europea del 2004. La conformità agli standard di default da parte di Microsoft è di grande importanza per Fsfe, dal momento che stiamo assistendo a molti tentativi simili da parte di Microsoft di minare anche in altri mercati gli standard pubblici e internazionali che permettono l´interoperabilità". La lettera completa è disponibile a questo indirizzo http://fsfeurope. Org/documents/20071219-opera-antitrust. Pdf . |
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FORMAZIONE, LAVORO E COMPETENZE INFORMATICHE: PROTOCOLLO D’INTESA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA – AICA |
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Aosta, 14 gennaio 2008 – La Regione Autonoma Valle d’Aosta intende diffondere e promuovere le competenze nell’utilizzo di strumenti informatici adottando standard europei per ridurre il divario digitale presso tutte le fasce della popolazione sul territorio della Regione. E’ quanto stabilisce il protocollo d’intesa siglato oggi ad Aosta tra la Regione Autonoma Valle d’Aosta e Aica (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico) e sottoscritto dal Presidente della Regione, Luciano Caveri e dal Presidente Aica, Bruno Lamborghini. Più in particolare Regione e Aica promuoveranno progetti e sperimentazioni legati alle Certificazioni Informatiche Europee sia di livello base (e-Citizen ed Ecdl) che di livello superiore (Eucip). Tra gli obiettivi del protocollo vi è anche quello di favorire il conseguimento delle certificazioni informatiche europee da parte di portatori di handicap per i quali sono previste specifiche modalità di erogazione degli esami. L’intesa prevede inoltre che Aica – l’associazione senza fini di lucro garante per l’Italia delle Certificazioni Informatiche Europee – sviluppando le iniziative già in atto sul territorio, rilasci la qualifica di sede d’esame alle scuole e ai centri di formazione professionale della Valle d’Aosta che vorranno aderire, offrendo la più ampia collaborazione, e fornisca la necessaria consulenza per le iniziative che la Regione intenderà assumere per promuovere la diffusione delle competenze informatiche presso i cittadini. La Regione Valle d’Aosta, invece, si impegnerà ad estendere a tutto il personale in servizio presso la pubblica amministrazione locale la possibilità di accedere, su base volontaria, alle certificazioni informatiche europee per l’uso del computer e di operare per il riconoscimento delle certificazioni Ecdl, E-citizen ed Eucip quale credito formativo e promuoverne l’inserimento nei curricola scolastici e formativi, anche ai fini di migliorare l’integrazione tra sistema scolastico, sistema della formazione professionale e mondo del lavoro. La Regione intende inoltre avvalersi di questa possibilità per facilitare l’accesso a tutti i cittadini ai servizi via internet della pubblica amministrazione. L’iniziativa della Regione Autonoma Valle d’Aosta si inserisce nell’obiettivo di diffondere competenze, tecnologie e strumenti informatici, adottando standard europei, nell’ambito delle proprie attività di governo e di coordinamento in materia di innovazione tecnologica, di istruzione, di formazione professionale e di mercato del lavoro. “Il Protocollo d’intesa – ha sottolineato il Presidente della Regione, on. Luciano Caveri – ben si inserisce nel progetto ‘Un computer in famiglia’, che proprio oggi la Giunta regionale ha approvato con l’intento di sostenere le famiglie nell’acquisto di un personal computer equipaggiato per l’accesso a Internet e che prevede un corso di formazione per avvicinare i cittadini all’uso dei servizi in rete. Proprio questo progetto consentirà la prima applicazione concreta della collaborazione attivata con Aica per accompagnare le famiglie in un percorso di apprendimento delle tecnologie informatiche. ” “La finanziaria recentemente approvata - ha dichiarato il Presidente di Aica Bruno Lamborghini - prevede che tutti i rapporti delle imprese con la Pubblica Amministrazione avvengano per via elettronica. Questo significa che la Regione Autonoma Valle d’Aosta da questo punto di vista si pone all’avanguardia. L’alfabetizzazione informatica è il prerequisito per ottemperare agli obblighi di legge”. . |
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FUJITSU PRESENTA LE INNOVATIVE SOLUZIONI WIMAX IN OCCASIONE DEL MOBILE WORLD CONGRESS 11-14 FEBBRAIO 2008, BARCELLONA |
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Basiglio, 14 Gennaio 2008 — Fujitsu Microelectronics Europe , in occasione del 2008 Mobile World Congress che si terrà a Barcellona il prossimo mese, esporrà presso lo stand J45, padiglione 1, i propri dispositivi Wimax, fornendo delle dimostrazioni delle soluzioni Wimax e presentando il Soc (System-on-chip) baseband wave2 compatibile. Il Mobile World Congress, uno dei saloni più importanti al mondo nel settore delle tecnologie mobili, accoglie più di 50. 000 visitatori in quattro giorni e vanta il patrocinio esclusivo della Gsm Association. Fujitsu, tra i soci fondatori e componenti della Board del Wimax Forum, esporrà in occasione di questo evento l’ultima generazione di innovative soluzioni Wimax su silicio. Fujitsu presenterà in anteprima europea il proprio Soc (Mb86k21) baseband wave2 compatibile, instaurando una comunicazione wireless tra le Pc card Fujitsu Mobile Wimax, basate sulla tecnologia Mimo e le stazioni base Wimax. La dimostrazione include video streaming trasmessi in modalità wireless. Il Soc mobile Wimax è totalmente compatibile con le specifiche Ieee 802. 16e-2005 e, in un package Fbga compatto, incorpora processori Mac e Phy Ofdma altamente integrati scalabili fino a 1024 Fft, schemi di modulazione adattativi tra cui 64Qam, 16Qam e Qpsk e interfaccia per moduli Mimo Rf. Fujitsu fornirà inoltre una panoramica sui futuri form factor delle applicazioni Wimax mobili, disponibili a partire dal primo semestre del 2008, sull’Sdk (System Development Kit) per Mb86k21 e sul Pc Card Reference Design Kit, disponibili fin da ora! Con la sua roadmap dedicata ai dispositivi Wimax, Fujitsu soddisfa pienamente le esigenze dei clienti e, come leader del settore dei Wimax su silicio, sta già assistendo le aziende nello sviluppo dei propri sistemi Wimax mobili, fornendo un supporto di livello superiore. Il personale Fujitsu dei team di supporto tecnico, marketing e commerciale, proveniente da Giappone, Europa, Cina e Stati Uniti, sarà disponibile presso lo stand per rispondere alle domande e fornire chiarimenti sulle dimostrazioni. . |
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PROCEDURE SEMPLIFICATE PER I DATORI DI LAVORO, UNA VIA TELEMATICA PER LE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE: LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA FIN DAL 2003 HA AVVIATO UN PERCORSO DI SEMPLIFICAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI |
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Bologna, 14 gennaio 2008 - Non più tante comunicazioni cartacee, ma una unica e per via telematica. Se fino ad oggi comunicare una assunzione, una proroga, trasformazione, variazione o cessazione di rapporto di lavoro, ha costituito per i datori di lavoro pubblici e privati, le agenzie di somministrazione o i soggetti abilitati dalla normativa nazionale ad agire per conto dei datori di lavoro, un´operazione lunga e complessa, da ora basterà un semplice clic. Per ridurre i tempi burocratici e semplificare gli adempimenti amministrativi per i cittadini e le imprese, e per assicurare unitarietà e omogeneità del Sistema Informativo Lavoro su tutto il territorio nazionale, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, insieme alle Regioni, ha dato il via all’unificazione degli obblighi di comunicazione dei rapporti di lavoro attraverso i Servizi Informatici. Nel decreto, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 27 dicembre scorso ed emanato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale di concerto con il Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, si stabiliscono modalità di invio delle comunicazioni obbligatorie, che fino a marzo 2008 potranno essere sia cartacee che on-line, mentre dal 1 marzo scatterà l´obbligo dell´invio telematico. "In pratica, con una sola operazione il datore di lavoro adempie tutti gli obblighi di comunicazione che ha nei confronti dei Centri per l’Impiego, dell’Inail, dell’Inps, delle Direzioni Regionali e Provinciali del Lavoro (Ispettorati del Lavoro) e della Prefettura per quanto riguarda il primo ingresso per motivi di lavoro di cittadini non comunitari - ha spiegato Grazia Strano, direttore generale della Direzione per l’Innovazione tecnologica e la comunicazione del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale - un risultato importante di semplificazione amministrativa che unifica i tempi e omogeinizza i dati". La Regione Emilia-romagna ha avviato, fin dal 2003, un percorso di semplificazione degli adempimenti amministrativi, utilizzando i sistemi telematici, nei Servizi per il lavoro, percorso che ha visto coinvolti in maniera attiva i principali i soggetti interessati (aziende, consulenti del lavoro, associazioni di categoria e Province). "Siamo orgogliosi di avere anticipato nella nostra regione questo percorso - ha detto l´assessore regionale al Lavoro Paola Manzini - Un provvedimento che oltre a semplificare le procedure rende più trasparente il mondo del lavoro e consente l´accesso agli stessi dati ad una pluralità di soggetti: avere un quadro condiviso di informazioni è utile, soprattutto per dare maggiore tutela ai lavoratori. Già il 68% delle comunicazioni nella nostra Regione vengono effettuate per via telematica, un dato che ci consegna una immagine delle nostre imprese non restie sul fronte della trasparenza". La Regione si è dotata di un sistema, denominato Sare (Semplificazione amministrativa in rete) che consente l’invio telematico delle comunicazioni dei rapporti di lavoro ai Centri per l’Impiego tramite la produzione, attraverso un apposito software (Sare Client), fornito gratuitamente dalla Regione, di un file contenente tutte le informazioni necessarie per inviare correttamente le comunicazioni obbligatorie. Le informazioni sono poi trasmesse, attraverso l’integrazione dei sistemi informatici al Sistema Informativo dei Centri per l’Impiego (Siler) attraverso un portale Internet (a cui si accede tramite password e nome utente), che viene utilizzato anche per il controllo, la validazione, il rilascio della ricevuta che attesta l’adempimento dell’obbligo di legge e lo smistamento dei dati agli uffici competenti. Password e nome utente sono rilasciati dalle Province a seguito della formale richiesta di adesione al sistema, attraverso modalità di accreditamento stabilite dalla Regione. In questi anni i datori di lavoro hanno risposto positivamente a questa iniziativa di semplificazione, infatti pur senza esservi obbligati, ben il 68% delle comunicazioni dei rapporti di lavoro sono state inviate per via telematica. Avendo già sperimentato sul territorio la modalità telematica, la Regione Emilia-romagna ha potuto adeguare con tempestività il proprio sistema Sare agli standard di comunicazione definiti dal Decreto Ministeriale, e di conseguenza mettere a disposizione di tutti i datori di lavoro in anticipo rispetto ai tempi previsti dal Decreto, un applicativo che consente da oggi con un unico invio di far pervenire in tempo reale le comunicazioni dei rapporti di lavoro a tutti gli Uffici pubblici interessati (Inps, Inail, Direzioni provinciali e regionali del Lavoro e Prefetture). La Regione Emilia-romagna, consapevole che solo un sistema informativo/informatico altamente integrato è in grado di agire come strumento di certificazione del percorso lavorativo dei cittadini, garantendo così la certezza delle transazioni in materia di lavoro e quindi la trasparenza ed il contrasto al lavoro nero, ha voluto creare una perfetta integrazione tra il Siler (Sistema Informativo Lavoro Emilia-romagna) ed il Sare, favorendo così una più facile e diretta comunicazione tra i possessori delle informazioni (aziende) e i gestori delle stesse (Cpi). Al sistema Sare si accede dal sito: http://www. Emiliaromagnalavoro. It/sare. Htm Al sistema del Ministero si accede all´indirizzo: www. Lavoro. Gov. It/co . |
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REGISTRAZIONI DELLE LEZIONI? 54000 DOWNLOAD IN UN TRIMESTRE SU OILPROJECT.ORG LA PRIMA SCUOLA ONLINE DI INFORMATICA COMPLETAMENTE GRATUITA |
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Milano, 14 gennaio 2008 - -Si è concluso prima di Natale il palinsesto invernale delle lezioni organizzate da Oilproject. Org, la prima scuola online di informatica completamente gratuita, e, in attesa delle prossime lezioni che inizieranno a febbraio, è tempo di statistiche. Numerosissime sono le persone che, per comodità o incompatibilità di impegni, preferiscono scaricare le registrazioni delle lezioni invece che assistervi in diretta. Le statistiche presentano dei dati straordinari: nell´ultimo trimestre ( ottobre, novembre e dicembre 2007 ) sono stati effettuati 54. 000 download delle lezioni in archivio che totalizzano, vista la durata media degli interventi, più di 100. 000 ore di formazione gratuita elargite da Oilproject solo negli ultimi tre mesi. Qui sono pubblicati i dettagli, inclusi i files più scaricati: http://www. Oilproject. Org/stats/10gennaio2008. Pdf . . |
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COMUNICAZIONI LAVORO SOLO PER VIA TELEMATICA LO HA DECISO LA GIUNTA, PIACENTINA SU INDICAZIONE DEL MINISTERO. L´OBBLIGO SCATTA DAL 1° MARZO |
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Piacenza, 11 gennaio 2008 - La Giunta della Provincia di Piacenza ha recepito il 9 gennaio il Decreto 30 ottobre 2007 del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale (che entra in vigore già il prossimo 11 gennaio) concernente le “Comunicazioni obbligatorie telematiche dovute dai datori di lavoro pubblici e privati ai servizi competenti”. Il provvedimento dispone che a far data dal 1° marzo 2008 i datori di lavoro pubblici e privati debbano trasmettere ai centri per l’impiego le comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione dei rapporti di lavoro esclusivamente in via telematica. L’inoltro della comunicazione in tale modalità consente contestualmente l’assolvimento dell’obbligo di comunicazione all’Inps o agli altri Enti Previdenziali, all’Inail, alla Direzione Provinciale del Lavoro, allo Sportello Unico della Prefettura, nei casi previsti. Sono esclusi dall’obbligo di comunicazione in via telematica unicamente i rapporti di lavoro domestico. Il software per la trasmissione telematica verrà gratuitamente fornito dalla Provincia presso gli Uffici di Piazzale Marconi – Borgo Faxhall. Gli uffici sono a disposizione dell’utenza per ogni informazione e per eventuali ulteriori delucidazioni rispetto alle indicazioni tecniche disponibili su questo sito, sezione “lavoro”, sottosezione “Sare”. Dall’11 gennaio al 29 febbraio 2008, le comunicazioni ai Centri per l’impiego potranno continuare ad essere inviate anche in forma cartacea utilizzando la nuova modulistica approvata dal Ministero del Lavoro, disponibile su questo sito, sezione “servizi on line”, voce “modulistica”. L’ inoltro in forma cartacea ai Centri per l’impiego non avrà tuttavia efficacia nei confronti degli altri enti e quindi i datori di lavoro dovranno procedere a distinte plurime comunicazioni. Per l’invio telematico delle comunicazioni è necessario che i datori di lavoro e i soggetti abilitati provvedano ad accreditarsi presso la Provincia di Piacenza - U. O Politiche del Lavoro e servizi per l’impiego – Piazzale Marconi – Borgo Faxhall. L’accreditamento può avvenire in forma cartacea mediante la trasmissione di apposito modulo (reperibile sempre su questo sito, sia nella voce “modulistica” che nella sezione “lavoro” sottosezione “Sare”) o via web seguendo le indicazioni reperibili nella sotto sezione Sare. I soggetti che abbiano già in corso una convenzione con la Provincia e risultino pertanto già accreditati non dovranno procedere ad un nuovo accreditamento. “L’introduzione delle nuove disposizioni oggi recepite dalla Giunta – rileva il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi - non trova impreparati gli uffici provinciali. Anzi. L’intenso lavoro svolto in particolare nel corso dell’ultimo anno, proprio in vista dell’emanazione del decreto, ha infatti consentito che nella provincia di Piacenza oggi risultino già convenzionati, per l’inoltro telematico delle comunicazioni, il 98% degli utenti privati interessati e che lo strumento sia già utilizzato dal 90% degli stessi. L’ente offre così una concreta dimostrazione di come la Pubblica Amministrazione, spesso tacciata a sproposito di inefficienza ed eccessiva burocrazia, sia invece in grado di rendere un efficace servizio alle imprese e ai datori di lavoro che possono fruire di un sistema semplice e collaudato, in tempo reale e con certezza di risposta, con notevoli risparmi di tempo e di risorse”. Soddisfazione viene espressa anche dall’Assessore al Lavoro Fernando Tribi. “L’essere giunti preparati all’appuntamento della comunicazioni obbligatorie on-line- rileva - dimostra come il principio di sussidiarietà, ben applicato, possa garantire indubbi vantaggi alle comunità. I Centri per l’impiego della Provincia dimostrano di essere uno snodo fondamentale e insostituibile, in grado di rendere servizi completi ed efficienti al mondo del lavoro, alle imprese, ai lavoratori. Seppure il lavoro preparatorio sia già stato quasi completamente svolto, gli uffici della Provincia sono comunque sempre disponibili per la soluzione dei problemi dell’utenza e, così come nel passato, verranno garantiti, all’occorrenza, brevi percorsi formativi per l’utilizzo del software. Un’opera di ulteriore sensibilizzazione è già in corso e verrà incrementata rispetto agli enti pubblici territoriali (in particolare diverse amministrazioni comunali) che, forse in ragione delle scarse necessità di comunicazione, non si sono ancora attrezzati. L’immediata applicazione del provvedimento ministeriale, garantendo un flusso di informazioni costante ed aggiornato alla Provincia ed agli enti con funzioni ispettive, consentirà inoltre di porre un ulteriore tassello al presidio del territorio sul versante della regolarità e della sicurezza del lavoro. Infine rivolgo un forte ringraziamento ai funzionari e agli operatori del servizio, che con grande impegno e professionalità hanno consentito che il nostro sistema territoriale sia subito pronto e operativo per il pieno utilizzo di questo innovativo strumento”. . |
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RIFIUTI CAMPANIA: SOLIDARIETA` COMPATIBILE CON LE POSSIBILITA´ DELLA REALTA` MARCHE |
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Ancona, 14 gennaio 2008 - Le Marche recepiscono le pressioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed esprimono la propria solidarieta` nei confronti della comunita` della Campania. Ma la Giunta regionale pone un limite massimo di tre mila metri cubi di rifiuti. La quota verra` collocata territorialmente sulla base degli accordi con le Province. La decisione e` stata comunicata al commissario straordinario per l´emergenza campana, Gianni De Gennaro. Regione e Province hanno raggiunto l´intesa nel corso di una riunione che si e` svolta oggi. La Giunte regionale pone, comunque, tre condizioni vincolanti in cambio di tale disponibilita`. 1. Garanzie finanziarie, anche con il saldo delle competenze di smaltimento. 2. Garanzie ambientali, con la certificazione del commissario straordinario e i controlli operati dall´Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche). Si e` precisato che i controlli dell´Arpam non dovranno essere a campione, ma sulla totalita` dei rifiuti, per garantire certezze alla qualita` ambientale dei rifiuti. 3. Garanzie sul fronte della legalita`. La Giunta chiedera` precise assicurazioni al Governo nazionale e attivera` tutte le iniziative per vigilare affinche` lo smaltimento avvenga nella massima trasparenza, con il coinvolgimento di tutte le Autorita` interessate. Le Marche manifestano cosi` la propria solidarieta` nei confronti dell´emergenza della Campania, compatibilmente con le possibilita` tecniche del proprio ciclo di rifiuti e senza pesare sui territori interessati. Gli uffici tecnici hanno calcolato che tre mila metri corrispondono a quanto produce, in termini di rifiuti, una citta` di 100 mila abitanti, in circa 10 giorni. Una quantita` contenuta, che non mette in difficolta` le possibilita` di accoglienza della regione. . . |
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BUONGIORNO REALIZZA VODAFONE CUBE PER VODAFONE ITALIA |
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Milano, 14 gennaio 2008 - Buongiorno presenta Vodafone Cube, il nuovo servizio in abbonamento realizzato per Vodafone Italia che offre agli appassionati di telefonia una scelta ampia e di qualità di contenuti scaricabili, e privilegi unici agli abbonati quali contenuti esclusivi (come i video degli artisti di Zelig) e la più ampia personalizzazione del servizio. Vodafone Cube è un prodotto innovativo che sfrutta le potenzialità audio/video dei telefonini d’ultima generazione per dare vita ad un’esperienza mobile coinvolgente ed interattiva. Vodafone Cube consente di scaricare tanta musica pop, rock e di tendenza - quali Alicia Keys, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Ligabue, Macy Gray, Zucchero - insieme a video di artisti e di comici come Leonardo Manera e Alessandro Fullin di Zelig. Inoltre gli abbonati riceveranno ogni settimana Mms editoriali che offrono le notizie più divertenti e irriverenti, insieme agli scoop più esilaranti del mondo web; informazioni sui cantanti del momento e i gossip più attuali e piccanti che li riguardano. Per il lancio di Vodafone Cube, Buongiorno ha messo a disposizione del leader mondiale della telefonia tutto la propria expertise nella fornitura e offerta di contenuti e servizi mobili interattivi, ma anche le proprie competenze per la creazione e il posizionamento di prodotti per telefonia mobile, così come il Crm e la gestione del database di clienti. “Siamo molto orgogliosi che un operatore del calibro di Vodafone Italia ci abbia confermato la propria fiducia, il nuovo accordo si inserisce nel quadro di una lunga e proficua collaborazione commerciale e tecnologica instaurata con il gruppo Vodafone da lungo tempo, per l’ideazione, gestione e distribuzione di servizi mobili interattivi”, commenta Pier Paolo Cervi, Country Manager di Buongiorno Italia. “Buongiorno ha l’obiettivo di offrire contenuti innovativi e di alta qualità, particolarmente nella musica e prodotti correlati. Realizzare in Italia un prodotto multimediale interattivo capace di offrire un approccio innovativo e coinvolgente, come Vodafone Cube, ha rappresentato per noi una sfida stimolante”. . |
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AUSTRIA, NXP INVESTE 42 MLN PER NUOVA PRODUZIONE DI MICROALTOPARLANTI PER TELEFONI CELLULARI. |
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Vienna, 14 gennaio 2008 - Il produttore di semiconduttori Nxp, che fa parte del gruppo elettronico Philips, investe 42 milioni di euro nell´ampliamento del suo stabilimento produttivo a Vienna, dove fabbrica microaltoparlanti per telefoni cellulari. La notizia è ripresa dall´Ice. Nxp ha costituito nella capitale austriaca il suo centro di competenza mondiale per gli articoli del genere, e vi aveva già investito l´anno scorso 10,5 milioni di euro. Nel 2006 ha prodotto a Vienna 360 milioni di componenti; l´obiettivo per il 2010 è la fabbricazione di 1 miliardo di componenti. . |
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NUOVO PROGETTO PER COLMARE I DIVARI TRA I LATI DEL TRIANGOLO DELLA CONOSCENZA: CREARE PONTI NELL´ECCELLENZA DELLA RICERCA SUI BIOMATERIALI TRA L´INDUSTRIA E IL MONDO ACCADEMICO IN EUROPA |
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Bruxelles, 14 gennaio 2008 - Colmare i divari tra i tre lati del triangolo della conoscenza (ricerca, istruzione e innovazione) è l´obiettivo del progetto Bridge («Bridging biomaterials research excellence between industry and academia across Europe», Creare ponti nell´eccellenza della ricerca sui biomateriali tra l´industria e il mondo accademico in Europa) finanziato dall´Ue, che sta per iniziare. Nell´arco dei prossimi due anni, i partner del progetto studieranno, attueranno e testeranno modelli di collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti nella ricerca, istruzione e innovazione, quali università, organizzazioni di ricerca, grandi aziende, piccole e medie imprese (Pmi) e centri di innovazione. La rete pilota che ne risulterà fornirà informazioni importanti sulla funzione di efficienza di tali progetti per i partecipanti a iniziative analoghe, quali le Comunità della conoscenza e dell´innovazione (Cci) che verranno create con l´Istituto europeo di tecnologia (Iet) nonché le iniziative tecnologiche congiunte (Itc). Il progetto, della durata di due anni, riceverà circa 1,3 Mio Eur di finanziamenti dalla direzione generale della Commissione europea per l´Istruzione e la cultura, che a metà del 2007 ha lanciato un invito a presentare proposte di progetti pilota per la cooperazione tra gli istituti europei di tecnologia. Il progetto è coordinato dall´università svedese di Uppsala. «Siamo molto felici di avere questa opportunità», ha dichiarato il coordinatore del progetto Håkan Engqvist. Tra gli altri partner del progetto, con sede in Germania, Portogallo, Regno Unito, Ungheria e Paesi Bassi, figurano tutti gli operatori rilevanti nel processo di trasferimento della tecnologia. I partner dovranno risolvere alcune questioni chiave per far sì che la loro rete pilota sia coronata dal successo: la rete può essere un´entità giuridica e comproprietaria delle innovazioni? Se un´università lavora con un´impresa, cosa significa in termini di accesso alle infrastrutture e come può essere garantita la libertà dei ricercatori? Il problema dei brevetti e della proprietà intellettuale è enorme. Come ha spiegato il professor Engqvist al Notiziario Cordis, in Svezia i ricercatori sono proprietari dei risultati da loro raggiunti, cosa che non vale in molti altri paesi. Come risolvere la questione? Il campo su cui è incentrato il progetto è la nanomedicina, con un´attenzione particolare per la medicina rigenerativa. «Si tratta di un campo di ricerca molto in voga», ha spiegato il professor Engqvist. «Qualche anno fa i biomateriali venivano utilizzati per riparare gli organi danneggiati, ma oggi si parla soprattutto di rigenerazione dell´organo all´interno del corpo. » La direzione esatta in cui dovrà muoversi la ricerca futura verrà decisa nel quadro del progetto. L´università di Uppsala è ben attrezzata per guidare il progetto. Di recente ha istituito una nuova unità, chiamata Uppsala University Innovation, a cui è stato affidato il compito di rafforzare le capacità innovative dell´università. L´università collabora con ricercatori a cui vengono insegnate le questioni relative alla proprietà intellettuale e allo sviluppo aziendale, invita le aziende a stipulare accordi con l´università e ha creato diversi livelli di partenariato per agevolare tale processo. «Si tratta di un altro tentativo che abbiamo compiuto per creare un legame tra l´università di Uppsala e l´industria», ha commentato Lars Jonsson, direttore di Uppsala University Innovation. «L´iniziativa, oltre a confermare che siamo sulla strada giusta, crea una rete internazionale preziosa. » Per il professor Engqvist il progetto biennale è soltanto il primo passo di un piano a più ampio respiro volto a istituire una rete duratura nel campo della medicina rigenerativa. «Spero che riusciremo a dimostrare che la rete ha la possibilità di sopravvivere e di crescere», ha dichiarato al Notiziario Cordis. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Uu. Se/ . |
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SCIENZIATI RISOLVONO IL MISTERO DELL´ANTIMATERIA, RISALENTE A 30 ANNI FA |
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Bruxelles, 14 gennaio 2008 - Un´équipe internazionale di scienziati ha risolto il mistero vecchio di 30 anni concernente l´origine di una nube gigante di antimateria situata al centro della Via Lattea. La nube, che è larga 10. 000 anni luce e genera l´energia di 10. 000 soli, è stata intercettata per la prima volta negli anni ´70 da rilevatori di raggi gamma posizionati su palloni aerostatici. I raggi gamma vengono generati quando le singole particelle di antimateria chiamate positroni si incontrano con gli elettroni, la loro controparte di materia normale, e si neutralizzano a vicenda. L´antimateria è estremamente rara nel cosmo, e la scoperta di una nube gigantesca della medesima nel cuore della nostra galassia ha suscitato la formulazione di numerosissime teorie sulla sua origine, tra cui le supernove, le stelle di neutroni, i venti stellari di collisione e processi che coinvolgono la materia oscura. In quest´ultimo lavoro di ricerca, guidato da Georg Weidenspointner dell´Istituto Max Planck di Fisica extraterrestre, gli scienziati hanno analizzato quattro anni di osservazioni del satellite Integral (International Gamma-ray Astrophysics Laboratory, Laboratorio internazionale di astrofisica dei raggi gamma) dell´Agenzia spaziale europea per avere una visione più puntuale della nube. Le loro conclusioni sono state pubblicate nell´ultimo numero della rivista «Nature». Hanno constatato con loro sorpresa che la nube ha una forma asimmetrica, con una quantità doppia di positroni sul lato occidentale del centro galattico rispetto a quello orientale. Integral ha anche rivelato che una popolazione di stelle binarie presenterebbe una distribuzione analogamente asimmetrica, lasciando intendere che tali oggetti potrebbero essere responsabili di una massa consistente di antimateria. Più specificamente, le stelle in questione sono stelle binarie a raggi X di piccola massa (Lmxb). In tali sistemi, una stella relativamente normale viene inghiottita viva da un corpo stellare vicino, come una stella di neutroni o un buco nero. Il forte campo gravitazionale del corpo attira il gas della stella normale e, mentre il gas si muove a spirale verso la stella morta, il calore intenso provoca la generazione spontanea di coppie di positroni-elettroni. «Stime semplici suggeriscono che metà se non tutta l´antimateria proviene dalle binarie a raggi X», ha affermato il dottor Weidenspointner, l´autore principale dell´articolo. Il resto potrebbe provenire da processi analoghi che hanno luogo attorno al buco nero al centro della galassia e dalle varie stelle esplose che vi si ritrovano. Benché lo studio risolva un mistero, solleva anche nuovi interrogativi. Ad esempio, le stelle sono di norma distribuite più o meno uniformemente attorno alla galassia, quindi si pone il problema del perché le binarie a raggi X presentano una distribuzione disomogenea attorno al centro della galassia. Inoltre, gli scienziati non riescono ancora a capire come questi sistemi possano generare positroni sufficienti a giustificare l´esistenza della nube. Nei prossimi anni il dottor Weidenspointner e la sua équipe si propongono di rendere più accurati i loro risultati e di rispondere agli interrogativi ancora in sospeso. «Il legame tra le Lmxb e l´antimateria non è ancora stato dimostrato, ma si tratta di una teoria coerente», ha spiegato. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Nature. Com/nature http://www. Esa. Int . |
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OSSERVATORIO ORBITANTE EUROPEO A RAGGI X FORNISCE NUOVE INFORMAZIONI SULLE STELLE DI NEUTRONI |
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Bruxelles, 14 gennaio 2008 - L´osservatorio orbitante a raggi X Xmm-newton ha fornito ad astronomi e fisici nuove informazioni preziose sulle stelle più esotiche dell´universo: le stelle di neutroni. Finora la composizione di tali oggetti stellari estremamente densi aveva rappresentato una sorta di dilemma per gli astronomi, ma ora due ricercatori del Centre d´Etude Spatiale des Rayonnements di Tolosa (Francia) hanno scoperto che le stelle di neutroni assomigliano quasi sicuramente a nuclei atomici enormi e sono probabilmente composte da neutroni. Mediante l´impiego della telecamera Epic di Xmm-newton, i ricercatori sono riusciti a individuare tre stelle di neutroni sconosciute in precedenza e a misurare accuratamente la quantità dei diversi raggi X emessi dalle loro superfici. I due scienziati sono poi riusciti a raffrontare i loro risultati con le previsioni teoriche e hanno dedotto la composizione interna di tali stelle di neutroni, che rappresentano resti di esplosioni stellari. Utilizzando nuovi codici informatici, hanno scoperto che in passato gli astronomi avevano sottostimato la massa e sovrastimato i raggi di alcune stelle di neutroni. Hanno inoltre scoperto che, malgrado le innumerevoli ipotesi sulla composizione interna delle loro particelle, ritenuta estremamente complicata, le stelle di neutroni sono molto presumibilmente composte da ciò che gli astronomi sospettavano già 40 anni fa: neutroni. Hanno individuato solamente una soluzione esotica che è tuttora plausibile: un interno composto da quark. Tali particelle rappresentano elementi costituenti dei neutroni e sarebbero in grado di comprimersi in maniera ancora più densa. Ora auspicano di ampliare le loro ricerche ad altre stelle di neutroni. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Esa. Int/esasc/120385_index_0_m. Html . |
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RICERCA: 6 ML. EURO PER 36 PROGETTI DI RICERCA |
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Trieste, 14 gennaio 2008 - L´assessore regionale all´Università ed alla Ricerca Roberto Cosolini comunica che è stata approvata la graduatoria formulata sulla base del "Regolamento per la concessione di contributi per la realizzazione di progetti di ricerca scientifica, applicata o industriale di elevato impatto sistemico per il settore produttivo, del welfare e della Pubblica Amministrazione e di diffusione dei risultati della ricerca", previsto dall´art. 23 della legge regionale 26 Legge sull´Innovazione. Entro il termine di presentazione delle domande, scaduto l´8 ottobre 2007, sono stati presentati 80 progetti la cui valutazione ha determinato la graduatoria. Sono risultati finanziabili 36 progetti per un totale di 6 milioni di euro. Cosolini ha espresso soddisfazione per la qualità dei progetti presentati, che evidenziano l´alto livello del sistema universitario e della ricerca in Friuli Venezia Giulia, e per i rapporti di collaborazione con le imprese che caratterizzano molti dei progetti presentati. L´assessore ha inoltre sottolineato come i 6 milioni stanziati ed assegnati rappresentino una nuova, ulteriore, forte spinta della Regione all´innovazione. Questo l´elenco dei 36 progetti finanziati. - Università di Trieste: rete regionale per la ricerca e sviluppo di nuovi agenti terapeutici antinfettivi; - Università di Trieste: catalizzatori nanostrutturati per la produzione di idrogeno e sperimentazione su prototipi di fuel-processor; - Università di Trieste: nuove strategie nanotecnologiche antitumorali (Nanocenter); - Cnr, Istituto nazionale per la Fisica della Materia/ laboratorio Nazionale Tasc: dispositivi microelettrici per la spintronica basati su ossidi nanostrutturati; - Ogs: progetto Gps-rtk, una rete Gps per il posizionamento in tempo reale nel Fvg; - Università di Udine: innovazione ed ottimizzazione nella filiera del prosciutto crudo tipico; - Università di Trieste: sviluppo kit diagnostico per analisi genetiche; - Università di Trieste: sviluppo della microscopia a sonda quale nuova tecnologia in campo biomedic; - Icgeb: nuove tecnologie per l´utilizzo delle cellule di midollo osseo per la rigenerazione cardiaca; - Università di Udine: nuovi metodi catalitici applicabili alla produzione industriale di molecole bioattive; - Università di Udine, Dipartimento ricerche mediche e morfologiche: utilizzo terapeutico di cellule staminali umane e multipotenti; - Università di Trieste: Eladin 2, elaborazione di immagini e video ad alta dinamica (parte 2); - Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare: parco genetico del Fvg; - Università di Udine: produzione di piastrelle mediante riciclo di rifiuti industriali e civili; - Università di Udine: Tech-up, Laboratorio per le tecnologie ubique e pervasive; - Università di Trieste: Aitt, un approccio integrato per l´identificazione e la validazione di bersagli (targets) molecolari nel trattamento e prevenzione dei tumori; - Cro: istituzione di un network regionale per lo studio di malattie linfoproliferative - sviluppo di linee guida diagnostiche, validazione e miglioramento delle strategie immunoterapeutiche nella leucemia linfatica cronica a cellule B (Linfonet); - Università di Trieste: interazioni tra gli azionamenti di propulsione ed il sistema elettrico di grandi navi da crociera; - Sissa: sviluppo del laboratorio integrante studi funzionali di base e clinici sulle lesioni del midollo spinale (Spinal); - Università di Trieste: Cellpower - sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica a bassissimo impatto ambientale basati su celle a combustibile; - Sissa: Psycoscope Xl - tecniche di software avanzate al servizio della sperimentazione, integrazione di neuroimmagine e metodologie comportamentali (Psycoscope Xl); - Sissa: Cubenet - evoluzione del progetto Cubenet per la realizzazione di un supercomputer parallelo con rete ad altissima velocità (Cubenet 2); - Università di Trieste: automazione del processo siderurgico, fase 2: sviluppo e sperimentazione di tecniche avanzate di information and communications technologies (ict) per la logistica, supervisione e controllo del processo di colata e laminazione di prodotti piani e lunghi; - Università di Udine: informatica per i beni culturali: servizi innovativi mobili e 3D per il turismo; - Università di Udine: servizi avanzati per il soccorso sanitario al disabile basati su tecnologie Ict innovative; - Friuli Innovazione: nuove tecnologie per la riduzione e la gestione di emissioni di Cov e particolato per l´industria di pannelli di particelle e fibra di legno; - Icgeb: creazione di un centro di Mouse Phenotyping per lo studio delle malattie umane nel Fvg; - Sissa: nanocatalisi su fili e fibre di carbonio: una promessa per l´energia e l´ambiente, una sfida per la simulazione numerica (Nanocat); - Fondazione Callerio onlus: vettori orali di vaccini per la pescicoltura del Fvg; - Università di Udine: sviluppo di nuovi farmaci per la terapia fotodinamica del cancro; - Rino Snaidero Scientific Foudation: "Questions @bout home"; - Università di Udine: studio multicentrico regionale di farmacogenetica e farmacoeconomia per l´ottimizzazione dell´uso dei farmaci biologici ed il miglioramento della qualità della vita in artrite reumatoide e spondiloartriti sieronegative; - Ictp: sviluppo di un sistema portatile a raggi X per la caratterizzazione non distruttiva di materiale artistico e archeologico; - Lncib: ruolo degli Rna non codificanti e dei loro bersagli cellulari nel cancro: rilevanza nella diagnosi e nella terapia; - Fondo per lo studio delle malattie del fegato onlus: meccanismi di danno neurologico da bilirubina e rilevanza nella encefalopatia neonatale; - Consorzio Keymec srl: nuove metodologie per la lavorazione di materiali di difficile lavorabilità. . |
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MASTER PER MEDIATORE SOCIALE E INTERCULTURALE, AL VIA LA II EDIZIONE IL CORSO È APERTO A 30 PERSONE, SELEZIONATE IN BASE AD UNA PROVA DI AMMISSIONE |
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Firenze, 14 gennaio 2008 - Partirà a marzo la Ii edizione del Master in mediazione dei conflitti sociali e interculturali, corso post laurea organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze. L’obiettivo del Master è creare figure professionali capaci di facilitare la comunicazione tra persone, gruppi ed istituzioni per arrivare a soluzioni condivise in grado di rispondere alle sfide della società multiculturale, ai problemi innescati dai processi migratori, ai nuovi conflitti urbani e sociali che caratterizzano la società contemporanea. La frequenza è aperta, oltre che a giovani laureati, anche agli operatori che lavorano presso enti locali, strutture sanitarie, associazioni come momento di aggiornamento professionale. Le domande di ammissione potranno essere presentate entro il 21 gennaio. Al corso saranno ammessi a partecipare 30 persone che verrann! o selezionate in base ad una prova di ammissione. Per qualsias! i inform azione consultare il sito www. Mastermediazione. It oppure inviare una email a mastermediazione@unifi. It o a giovanna. Ceccatelli@unifi. It. (ft) . |
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OLTRE L’OBBLIGO A 16 ANNI PER LA TOSCANA DELLA CONOSCENZA RAFF ORZARE L’ISTRUZIONE TECNICA E CREARE LA SCUOLA POST DIPLOMA UN CONVEGNO SULLA SCUOLA ALL’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI DI FIRENZE |
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Firenze, 14 gennaio 2008 - Andare oltre l’obbligo scolastico a sedici anni, creando le condizioni per far restare all’interno della scuola e quindi arrivare al diploma di maturità la maggior parte degli studenti toscani, qualificare l’istruzione superiore tecnica e professionale completandone il percorso con la nuova scuola tecnica superiore post diploma, una sorta di Politecnico i cui contorni sono ormai quasi del tutto definiti nel dibattito con il ministero e all’interno della conferenza Stato Regioni. Queste alcune delle scelte di fondo attorno alle quali ruota l’impegno della Toscana nel campo dell’istruzione scolastica, scelte che trovano indicazioni nel piano di indirizzo generale integrato, il documento programmatico che attua la legge su istruzione formazione e lavoro, delineando le iniziative gi&ag! rave; partite e quelle da mettere in cantiere da qui al 2010. Obiettivo: la costruzione della Toscana della conoscenza, raggiungendo i parametri di Lisbona. Lo ha ricordato l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini intervenendo l’ 11 gennaio all’Istituto degli Innocenti di Firenze al convegno Per la scuola dell’inclusione, organizzato dalla Regione insieme al Cidi (centro di iniziativa democratica degli insegnanti) e all’Istituto degli Innocenti. L’assessore ha sottolineato la scelta della Regione Toscana che, in controtendenza con la maggior parte delle regioni italiane, ha deciso di non avvalersi della possibilità di fare convenzioni con il ministero della pubblica istruzione per i percorsi alternativi alla scuola che assolvono l’obbligo di istruzione. «In Toscana l’obbligo di istruzione coincide con l’obbligo scolastico. E’ all’interno della scuola che i ragazzi devono acquisire le competenze di base – ha detto Simoncini –! per questo è importante che i ragazzi restino almeno fino a 16 anni nel biennio delle superiori. Per noi questa è una condizione minima. In realtà vogliamo puntare più in alto, cercando di portare quanti più studenti possibile al diploma». In ogni caso gli studenti e le studentesse toscani, al termine del biennio nella scuola superiore, potranno, se non vogliono proseguire gli studi, acquisire una qualifica professionale oppure passare al sistema dell’apprendimento professionalizzante. «Si sta costruendo, insieme a enti locali, scuole, agenzie formative, parti sociali, un sistema che permetta di dare riconoscibilità all’anno di formazione dopo il biennio, attraverso convenzioni con scuole ed agenzie formative e creando legami con il territorio e il mondo delle imprese per costruire percorsi formativi che offrano reali sbocchi occupazionali». Questa attenzione per la scuola super! iore e per l’istruzione tecnica si coniuga con l’a! ttenzion e per l’autonomia scolastica, che la Regione ha sempre difeso e che si è concretizzata anche nella generalizzazione della formula degli istituti comprensivi. «Una formula - ha spiegato l’assessore – che, garantendo una maggiore efficacia nella continuità del lavoro didattico, costituisce un valido deterrente contro l’abbandono. Oggi in Toscana ci sono 208 istituti comprensivi, pari al 57% delle scuole di base. Un’altra opportunità che la Toscana intende sfruttare al meglio è quella legata alla quota del 20% dell’orario scolastico che il ministero assegna alle scuole le quali possono utilizzarla nell’ambito di indirizzi definiti dalla Regione. Fra le opzioni già espresse, che dovranno poi essere articolate anche sulla base di una concertazione fra direzioni generali dell’amministrazione regionale, l’educazione al paesaggio, la sicurezza nei luoghi di la! voro, l’educazione alla legalità. . |
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SCAMBI SCOLASTICI INTERFRONTALERI |
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Udine, 14 gennaio 2008 - Offrire ai giovani gli elementi di base dell´integrazione europea, affinché, nella vita adulta, essi possano essere cittadini attivi dell´Europa Unita. Così l´assessore regionale alle Relazioni internazionali, comunitarie e Autonomie locali, Franco Iacop, si è rivolto il 10 gennaio ai partecipanti al convegno transfrontaliero, svoltosi a Udine, che aveva per tema le azioni di coordinamento per lo sviluppo e l´approfondimento degli scambi scolastici interfrontalieri. Tale iniziativa aveva l´obiettivo di approfondire gli esiti dei progetti a regia regionale attuati lo scorso anno in materia di collaborazione scolastica tra il Friuli Venezia Giulia e la Carinzia. Secondo Iacop, per superare le residue barriere che si frappongono alla piena integrazione europea occorre anche agire in prospettiva, sostenendo la formazione linguistica e agevolando i giovani nello scambio diretto di conoscenze che vadano al di là dei confini. Uno degli elementi fondanti di quest´azione che l´amministrazione regionale ha fatto propria, e che è sostenuta dalla Ue, è l´innovazione del sistema scolastico da perseguire in chiave europeista. Infatti, la presa di conoscenza delle azioni già attuate negli scambi transnazionali tra istituti scolastici, nonché delle strategie della Regione e della Ue in tale contesto è, per Iacop, uno dei passi essenziali per pervenire alla messa in rete delle esperienze e delle iniziative di interscambio scolastico transnazionale. Esperienze che finora erano state limitate dagli strumenti europei ai rapporti tra due realtà contermini, com´è accaduto per esempio tra il Friuli Venezia Giulia e la Carinzia, mentre dalla prossima programmazione comunitaria saranno probabilmente estensibili contemporaneamente anche ad altre realtà del continente. Questo favorirà, come ha detto l´assessore regionale, "la costruzione di sistemi integrati anche all´interno del settore della scuola, capaci di rappresentare la coesione interna alla Ue". Com´è stato detto nel corso del convegno, al quale hanno partecipato esponenti del sistema scolastico regionale e della Carinzia, la Regione Friuli Venezia Giulia si era attivata già nel 1989, promulgando la legge numero 6, per sostenere la partecipazione attiva dei cittadini al processo di integrazione europea, e per assicurare il collegamento costante della comunità locale con le collettività dei Paesi membri dell´Ue e con le loro istituzioni. Ciò attraverso molteplici iniziative, tra le quali gli scambi scolastici. In questo modo, ogni anno, centinaia di giovani del Friuli Venezia Giulia hanno potuto vivere proficue esperienze di incontri diretti con altri studenti europei, soprattutto sulle tematiche dell´affermazione della Ue, e con particolare riguardo al miglioramento della conoscenza delle lingue straniere anche attraverso l´approfondimento della cultura delle genti contermini. In buona parte delle occasioni di scambio, i ragazzi della nostra regione sono stati ospiti di famiglie di loro coetanei carinziani. Negli ultimi tre anni, attraverso la legge 6 del 1989, l´Amministrazione ha garantito sostegno a ottantuno iniziative di scambi scolastici, delle quali ventiquattro attuate verso l´Austria, nelle quali sono stati coinvolti 687 ragazzi del Friuli Venezia Giulia. Nel corso del convegno, dopo i saluti dei responsabili del mondo della scuola della nostra Regione e del land austriaco della Carinzia, si è parlato di politiche linguistiche, ovvero delle modalità atte a favorire la conoscenza delle lingue straniere agli studenti mediante scambi e forme di cooperazione tra gli istituti scolastici. Si è poi trattato anche dell´uso veicolare della lingua straniera in Austria, ovvero dell´apprendimento delle materie scolastiche in lingue diverse da quella parlata abitualmente. . |
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INTEGRARE GLI ALUNNI DISABILI ATTRAVERSO LO SPORT E´ L´OBIETTIVO DEL PROGETTO SCUOLE 2008 DEL C.I.P., PRESENTATO A PIACENZA |
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Piacenza, 14 gennaio 2008 - Presentato lunedì 7 gennaio in Provincia il Progetto scuole 2008 del Comitato Italiano paralimpico (C. I. P. ), che vuole coinvolgere gli alunni disabili di tutte le scuole nell’attività sportiva svolta in classe dai loro compagni, muovendo dal presupposto che l’attività di educazione fisica svolta a scuola è un momento fondamentale del processo di integrazione dei ragazzi. Grazie al progetto, realizzato dal C. I. P. Con il sostegno di Provincia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comuni di Piacenza, Castelsangiovanni, Fiorenzuola, Carpaneto e Gropparello, il ragazzo disabile potrà sentirsi parte integrante del suo gruppo-classe e i compagni riusciranno a percepire la sua realtà calandosi concretamente nelle dinamiche dello sport che lui vuole o che può praticare. Il C. I. P. Fornirà tecnici specializzati nelle varie discipline sportive per atleti disabili sia fisici che mentali. Il Progetto si sviluppa per fasce d’età. Sono coinvolte 14 scuole di città e provincia, dalle materne alle superiori. Dieci le discipline che i ragazzi potranno praticare, su 25 previste dal Coni (judo, scherma, tiro a segno, calcetto, basket, tiro con l’arco, nuoto, atletica, equitazione, orienteering). Le scuole potranno richiedere pacchetti di 10 ore per bambino o ragazzo utilizzabili secondo quattro differenti modalità: Ore di programmazione di attività scolastica in collaborazione con gli insegnanti; Ore di intervento diretto frontale del tecnico Cip; Ore di programmazione abbinate ad ore di intervento frontale; Ore di psicologia. Sarà possibile richiedere la collaborazione di tecnici qualificati in discipline sportive. Per ogni ragazzo verrà studiato un percorso didattico finalizzato all’integrazione attraverso l’educazione fisico-motoria. Non è possibile, a priori, definire un percorso didattico standard anche differenziato per disciplina: data l’eterogeneità delle disabilità, e l’importante fattore psicologico che la circonda, tale percorso verrà valutato dopo che il tecnico di disciplina avrà preso contatto con l’insegnante e con il ragazzo inserito nel gruppo classe. Per le scuole che lo richiederanno sarà possibile formare gruppi di lavoro con la presenza anche di uno psicologo esperto di sport e di disabilità. Attraverso la disciplina sportiva scelta dall’insegnante e dal ragazzo e sulla quale il tecnico di disciplina, in collaborazione con la scuola, realizzerà un percorso didattico, sarà possibile integrare ulteriormente il ragazzo, rendendolo parte attiva della lezione di educazione fisica. Di ogni disciplina verranno studiati basi e fondamentali. Previste anche piccole competizioni interne alla classe, secondo i regolamenti C. I. P. Si proporranno quindi anche attività in cui i compagni normodotati dovranno “privarsi” di alcune loro capacità e cimentarsi in condizioni paritarie con il compagno disabile (es. : se l’handicap fosse una emiplegia agli arti inferiori per cui il ragazzo si muove in carrozzina e la disciplina prescelta fosse l’atletica leggera, nello specifico i lanci, anche i compagni lanceranno da seduti, se la disciplina fosse la scherma anche i compagni tireranno da seduti). “Una iniziativa sostenuta dalla legge e dal sistema sportivo della Regione – ha fatto presente l’assessore provinciale alle Attività sportive, Politiche sociali e giovanili Paola Gazzolo in conferenza stampa – che mi auguro possa coinvolgere tutti gli alunni disbaili del territorio”. “Un progetto che alla valenza formativa dello sport – ha osservato l’assessore allo sport del Comune di piacenza paolo Dosi . - abbina il valore aggiunto dell’essere rivolto a ragazzi disabili”. “Da tempo – ha fatto presente il presidente del Coni provinciale Stefano Teragni – collaboriamo con il C. I. P. Diverse le iniziative che abbiamo realizzato, vogliamo andare avanti su questa strada”. Gianni Scotti, presidente regionale del C. I. P. , ha richiamato origini e Mission del suo Comitato: “Operiamo dal 2005 e da allora abbiamo realizzato diverse iniziative – ha sostanzialmente detto -. Quella che presentiamo oggi è sotto molti punti di vista la più significativa: è guardata con grande attenzione dai vertici nazionali e si pensa di estenderla a tutto il territorio nazionale”. Ada Guastoni, dell’Ufficio scolastico provinciale, la sottolineatura dell’attenzione con la quale il mondo della Scuola segue il progetto. Sui contenuti del quale si è soffermata Elisa Ferrari, incaricata del C. I. P per le scuole. Paola Bernard, psicologa del C. I. P. , ha posto l’accento sugli aspetti psicologici dell’iniziativa (i ragazzi saranno seguiti ed aiutati anche da questo punto di vista). Franco Paratici, delegato piacentino del Comitato Paralimpico, ne ha richiamato le iniziative a livello locale ed ha ringraziato le istituzioni sostenitrici. . |
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PRESENTATO IL CORSO “PROGETTARE STRADE, PROGETTARE PAESAGGIO” |
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Brescia, 14 gennaio 2008 - Si è svolta la conferenza stampa di presentazione del corso di perfezionamento “Progettare Strade, Progettare Paesaggio” destinato ai laureati in architettura e ingegneria civile, urbanistica o materie affini, organizzato dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia in collaborazione con la Provincia di Brescia – Assessorato al Territorio, Parchi e Via e Assessorato ai Lavori Pubblici – e l’Università di Firenze, Dottorato di Progettazione Paesistica. Un progetto importante che, visti i continui cambiamenti subiti dal nostro territorio a causa della crescente opera di stratificazione apportata dall’uomo, si pone l’obiettivo di rafforzare nei partecipanti una maggiore sensibilità verso gli aspetti paesistici fornendo loro le giuste basi per comprendere meglio le relazioni che si instaurano tra infrastrutture stradali e paesaggio, sia in fase di progettazione che di realizzazione e valutazione, in modo tale che la strada non sia più contrapposta al paesaggio ma parte integrante di esso. Alla presentazione sono intervenuti: Alberto Cavalli, Presidente della Provincia di Brescia; Francesco Mazzoli, Assessore al Territorio, Parchi e V. I. A. ; Mauro Parolini, Assessore ai Lavori Pubblici; Paolo Ventura, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Brescia. . |
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LOTTA AL BULLISMO: LA PROVINCIA DI MILANO ORGANIZZA CORSI DI FORMAZIONE PER I PROFESSORI |
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Milano, 14 gennaio 2008 - Si è tenuta presso l’aula magma del liceo Beccaria di Milano, la quarta lezione/incontro di “Scopriamo le carte”, progetto promosso dall’Assessorato all’istruzione della Provincia di Milano per formare i docenti degli istituti superiori di Milano e provincia su come prevenire atti di bullismo puntando sulla diffusione di buone pratiche nelle scuole, educazione alla legalità e ai diritti. L’incontro aveva come oggetto “la violenza sulle donne e sui minori. L’esperienza della casa delle donne maltrattate” e ha visto l’intervento di Giansandro Barzaghi, Assessore all’Istruzione della Provincia di Milano, Giovanni Ingrascì, già vicepresidente del tribunale per i Minori di Milano, Don Gino Rigoldi, cappellano Ipm Beccaria di Milano e presidente di Comunità Nuova, Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Milano e Marisa Guarneri, presidente della Casa delle donne maltrattate. Gli studenti e i docenti dell’Istituto Virgilio di Milano hanno poi riportato alla platea la loro esperienza diretta nel merito. All’iniziativa hanno partecipato circa duecento docenti delle scuole superiori. "Il bullismo rappresenta la punta di un iceberg - ha dichiarato l´Assessore Barzaghi - come riflesso opaco di una società che non sa più vivere nel rispetto delle regole, della legalità, dei diritti e dei doveri condivisi; una società che ha smarrito valori e riferimenti forti: se il modello che prevale nel contesto sociale è quello della competitività, del successo personale, dell´interesse egoistico, della sopraffazione, la conseguenza è l´emergere di fenomeni negativi. Il contributo che si vorrebbe costruire con i diversi soggetti coinvolti riguarda proprio l´istituzione scuola come luogo di relazioni quotidiane, come ambito di formazione della persona e del cittadino: perché l´educazione alla legalità si realizza attraverso un lavoro di lungo sviluppo che agisca in profondità. Ogni modello alternativo si fonda su un sistema di relazioni tra gli stessi ragazzi, e gestito dai ragazzi, caratterizzato da buone pratiche basate sul riconoscimento dell´altro, su rapporti di tipo solidale e non conflittuale, su azioni di pace e di democrazia. Occorre, quindi, lavorare sul gruppo classe, coinvolgendo, con i ragazzi, i docenti e i genitori trasformandolo in un vero e proprio laboratorio. " . |
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A FONDI I PRIMI DIPLOMATI IN CERTIFICAZIONE AMBIENTALE E FORESTALE |
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Roma, 14 Gennaio 2008 - Questa mattina alle ore 11,00 si terrà a Fondi (Lt), presso il Creia di “Villa Cantarano”, la cerimonia di consegna dei Diplomi del Master di 1° livello in “Certificazione Forestale e Ambientale”, organizzato dalle Facoltà di Agraria e di Economia dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo in collaborazione con la Regione Lazio. Questo Master, il primo in materia organizzato in Italia, è stato promosso dalla Regione Lazio, dall’Università della Tuscia, dal Creia - Centro Regionale di Educazione e Informazione Ambientale. Alla cerimonia interverranno l’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli,. On. Filiberto Zaratti, l’Assessore Regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, On. Silvia Costa, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, Prof. Marco Mancini, il Direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, Dott. Raniero De Filippis, il Sindaco del Comune di Fondi, Luigi Parisella, e il Direttore del Creia, Dott. Giorgio Biddittu. . |
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ORSO: IL SERVIZIO FORESTE E FAUNA RENDE NOTI I DATI DEL MONITORAGGIO GENETICO 2007 SONO 23 GLI ORSI IDENTIFICATI IN TRENTINO E NELLE REGIONI LIMITROFE NELLA SCORSA STAGIONE 6 ANIMALI (GIOVANI MASCHI) HANNO FREQUENTATO ANCHE TERRITORI POSTI OLTRE I CONFINI PROVINCIALI |
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Trento, 14 gennaio 2008 - Il monitoraggio genetico della locale popolazione di orso è un’attività condotta dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento, con il supporto dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e del Parco Naturale Adamello Brenta, funzionale alla corretta gestione della popolazione stessa. Tale monitoraggio nel 2007 è stato effettuato attraverso la cosiddetta “raccolta opportunistica” dei campioni organici (cioè durante le normali attività di servizio), ad eccezione del territorio del Parco Naturale Adamello Brenta dove, grazie al contributo dell’Ente, è stato realizzato anche il monitoraggio sistematico (cioè attraverso l’utilizzo di una rete di trappole per peli diffuse sul territorio). Dal 2006 infatti si è deciso di eseguire la raccolta sistematica dei campioni sull’intero areale costantemente frequentato dagli orsi solamente ad anni alterni, anche per contenere i costi e le risorse impiegate. Il monitoraggio opportunistico, basato sui ritrovamenti casuali di peli o feci, ha comunque prodotto come atteso una notevole quantità di informazioni, che permettono di fornire i seguenti aggiornamenti demografici. In considerazione della diversa metodologia adottata rispetto all’anno precedente i dati disponibili sono solo parzialmente comparabili con quelli relativi al 2006. Nel corso del 2007 sono stati identificati 23 diversi individui. E’ possibile che qualche ulteriore animale sia presente, benché non identificato dal monitoraggio genetico. Di questi 23 esemplari, 10 sono maschi, 12 sono femmine, ed uno è di sesso non ancora determinato (si tratta di un cucciolo nato nel corso dell’anno). Tra essi sono presenti anche tutti tre i figli di Jurka, nati nel 2006: i maschi Jj3 e Jj5, localizzati rispettivamente in Svizzera e in val Camonica, e la femmina Jj4, rilevata in Val Genova ad agosto. Almeno 6 animali (tutti maschi giovani) hanno effettuato spostamenti notevoli, frequentando anche territori posti fuori provincia, comportamento peraltro tipico della specie; oltre ai citati Jj3 e Jj5 un ulteriore orso ha frequentato il territorio elvetico, due sono presenti in Sud Tirolo nella zona della val d’Ultimo posta ai confini con la val di Non, ed uno sembra essersi insediato nell’area del monte Baldo veronese. Si ritiene pertanto che siano 17-18 gli esemplari che si trovano attualmente all’interno del Trentino. Considerando anche gli spostamenti più lunghi effettuati da alcuni giovani maschi nel corso del 2007, la popolazione di orso presente nelle Alpi centrali, che mantiene il suo cuore nel Trentino occidentale, può considerarsi attualmente distribuita su un’area di oltre 5. 000 Km2, anche se il territorio stabilmente occupato dalle femmine è decisamente più contenuto (1. 100 Km2) e situato all’interno del territorio provinciale. Le cucciolate accertate nel corso del 2007 sono state due, con 3 cuccioli complessivi (dal 2002 si sono avute in totale dunque almeno 13 cucciolate con 27 piccoli). La popolazione di orsi è così divisa in classi d’età: 9 adulti (7 sono femmine e 2 maschi), 11 giovani (4 femmine e 7 maschi) e 3 cuccioli (1 femmina, 1 maschio, 1 indeterminato). Un certo numero di orsi manca invece all’appello: sono in totale 12 gli animali considerati “mancanti” dal 2002 ad oggi: 4 morti, 1 in cattività, 7 non rilevati per almeno due anni. Si tratta del 33% della popolazione teorica possibile, un dato significativo ma in linea con quelli registrati in altre popolazioni europee di orso. Il quadro generale delinea quindi una popolazione che, pur essendo assai contenuta ed ancora lontana dalla definitiva affermazione, continua la sua lenta crescita. A questo riguardo è interessante registrare che anche se il numero di animali accertati non è aumentato molto rispetto al 2006 (23 contro 22, in considerazione anche del basso numero di femmine riproduttive, che come noto partoriscono ad anni alterni, presenti nella stagione 2007), si è verificato quest’ anno un incremento dell’età media della popolazione, invertendo così il trend registrato nel corso degli ultimi anni, in virtù anche di una buona sopravvivenza dei nati del 2006. . |
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AMBIENTE, PARCO DELLE ALPI LIGURI, ASSESSORE ZUNINO: "STANZIATI FINANZIAMENTI PER PROMUOVERE LA NUOVA AREA PROTETTA" MUSEI, VIDEO-CLIP, EVENTI DI INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE E UN´ATTENZIONE PARTICOLARE ALL´ACCESSO DA PARTE DEI DIVERSAMENTE ABILI |
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Genova, 14 gennaio 2008 - Una campagna promozionale per valorizzare i pregi e le peculiarità naturalistiche delle Alpi Liguri e del territorio recentemente entrato a far parte del parco costituito con la legge regionale n. 34 del 2007. E´ stata finanziata, per un ammontare complessivo di 51mila e 600 euro, dalla Regione Liguria e verrà attuata dalla Pronvincia di Imperia con il supporto del centro di educazione ambientale della Comunità Montana Intemelia. "Il progetto mira a coinvolgere residenti e potenziali visitatori dell´area protetta - spiega l´assessore Zunino - con un´informazione completa e accattivante che unisce l´obiettivo della conservazione dell´ambiente all´offerta ricreativa ispirata al turismo sostenibile". A seguito del contributo regionale verrà allestita una nuova sezione del Museo della Fauna Selvatica di Coldinava (nel comune di Pornassio) chiamata "La musica della Natura", dove ascoltare i suoni generati dall´ambiente naturale ed il linguaggio degli animali del Parco, in un´esperienza polisensoriale pensata per coinvolgere anche le persone ipovedenti. Le bellezze più caratteristiche del Parco delle Alpi Liguri saranno riprese in un video che verrà pubblicato sui siti web delle istituzioni coinvolte nel progetto, oltre che come video-clip di promozione turistica. Inoltre verrà prodotto materiale didattico informativo da diffondere a cura del Centro di educazione ambientale dell´Intemelia. Nella seconda metà di settembre verrà inoltre organizzata la Festa del Parco, una giornata di visita offerta ad alcune scolaresche imperiesi sui temi della biodiversità, con partenza dalle due postazioni della Melosa e di Monesi e la possibilità di sfruttare i percorsi per i diversamente abili realizzati sull´Alta Via dei Monti Liguri. Le scuole del comprensorio saranno coinvolte in incontri di educazione ambientale sui temi della biodiversità, dei rifiuti e dell´energia rinnovabile. . |
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DELTA DEL PO – MARANGON: NO A PROPOSTE PROVOCATORIE PER PARCO NAZIONALE |
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Rovigo, 14 gennaio 2008 - “Il Veneto è assolutissimamente contrario alla istituzione di un Parco nazionale del Delta del Po: lavoriamo semmai per l’interregionalità, rispetto ad aree già tutelate da parchi regionali”. Sembrerebbe fuori tempo la “strana” affermazione fatta stamani dall’assessore alle politiche del territorio del Veneto Renzo Marangon, che invece è serissimo mentre spiega alla stampa i contenuti della riunione convocata ieri a Roma dal Ministero dell’ambiente. “Gli assessori dell’Emilia Romagna e del Veneto sono stati chiamati nella capitale con una lettera invito che ha per oggetto “Istituzione del parco Nazionale del delta del Po”. A parte lo sbalordimento iniziale, la considero una provocazione – ha affermato Marangon – non ci sono né le condizioni generali né normative per una ipotesi di questo genere, che l’entourage del Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha ripescato proprio in un momento nel quale l’attenzione del mondo è rivolta a ben altri problemi di carattere ambientale che travagliano l’Italia”. Se fossi il Ministro – ha aggiunto l’assessore – mi sarei insediato alla Prefettura di Napoli da dove me ne andrei solo alla fine dell’emergenza rifiuti; invece si dedica ad arzigogoli apparentemente inutili”. L’invito ricordava come la Legge nazionale sui Parchi, la 394 del 1991, prevedesse l’istituzione del Parco Interregionale del Delta del Po e che, in mancanza del perfezionamento dell’interregionalità, si possa istituire un parco nazionale in tale area. “Sono sicuro che dietro questa iniziativa ci sia una chiara forzatura da parte del Ministero e del Ministro – ha ribadito Marangon – rispetto a zone già vincolate e protette con normative regionali. In ogni caso l’interregionalità è affare delle due Regioni, e a breve avvieremo una serie di incontri già decisi per dare una risposta in questa direzione, mentre come Veneto non daremo mai l’intesa per un parco nazionale”. “Più che un invito, la lettera del Ministero ha i toni del proclama politico, per rispondere probabilmente ad esigenze interne di forze e partiti nei quali Pecoraro Scanio si riconosce – ha aggiunto Marangon – ma ritengo che dietro questa intenzione ci sia non tanto la volontà di fare un parco che di fatto esiste già, quanto piuttosto di bloccare iniziative infrastrutturali, quali Centrale e terminal gasiero, sui quali c’è un amplissima convergenza politica, ma che verrebbero bloccate da un Parco nazionale”. “Se invece il problema è davvero l’interregionalità – ha chiosato Marangon – la questione di fatto non esiste: studieremo come formalizzarla e se il Ministero vuole essere coinvolto non abbiamo difficoltà”. . |
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IL COMUNE DI ROMA PREMIATO PER LE POLITICHE DI RIDUZIONE DEI GAS SERRA |
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Roma, 14 gennaio 2008 – E’ terminata la campagna di sensibilizzazione internazionale "sull’educazione alla difesa delle foreste e l’informazione sul Prototocollo di Kyoto", promossa dall´Accademia Kronos sotto l´alto patronato del Presidente della Repubblica. Nel corso della cerimonia conclusiva presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, gli organizzatori hanno conferito all´assessore comunale all´ambiente Dario Esposito un riconoscimento per "la sua attenzione alla difesa dell´ambiente e in particolare per essere il promotore del progetto life ambiente Romaperkyoto che rappresenta uno degli esempi più significativi di mitigazione dei gas serra messo in atto a livello di grande realtà quotidiana" L´assessore Esposito ha dichiarato:"Siamo onorati di ricevere questo premio che riconosce al comune di Roma l´impegno per la lotta al cambiamento climatico e alla riduzione dei gas serra quale indispensabile processo per una migliore qualità della vita. Un cambiamento delle nostre abitudini per il risparmio energetico, l´uso di fonti alternative e rinnovabili, il risparmio delle risorse naturali, non è più differibile. In questo senso apprezziamo molto l´attività internazionale dell´Accademia Kronos e siamo onorati di ricevere questo importante riconoscimento. " . |
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TRIESTE: SIGLATA LA CONVENZIONE TRA LA FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE ASIA E IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE |
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Trieste, 10 gennaio 2008 - E’ stata siglata il 10 gennaio, a Palazzo Galatti, la Convenzione tra la Fondazione di partecipazione Asia (Agenzia per lo Sviluppo Internazionale dell’Ambiente), ente fondato dalla Provincia di Trieste per promuovere e realizzare programmi di formazione di personale nei settori della tutela dell’ambiente, e il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il documento si pone come obiettivo la promozione e la realizzazione, di concerto con l’Unesco, di programmi di formazione di personale dei paesi in via di sviluppo o con economie in transizione nei settori della tutela dell’ambiente. “Con la stipula di questa Convenzione, il Ministero si impegna ad un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro per il primo anno di attività” ha affermato Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste. “Dal canto suo, la Fondazione Asia – ha aggiunto la Presidente – si metterà subito al lavoro per stendere un Piano di lavoro che comprenda il dettaglio delle attività che intende svolgere definendo le singole fasi operative”. Le attività di formazione di personale riguarderanno sia gli aspetti pratici che quelli teorici e non escluderanno attività sul campo presso impianti industriali, agenzie governative, università, laboratori, parchi e riserve naturali. “Il Ministero ha identificato nella Fondazione Asia – ha ricordato Bassa Poropat – il soggetto più idoneo ad operare come Iped (International Institute on a Partnership for Environmental Development), un Istituto per una partnership in materia di sviluppo ambientale sotto l’egida dell’Unesco”. Il futuro istituto Iped avrà infatti come finalità la realizzazione di attività di capacity building in materia ambientale e di sviluppo, indirizzate ai decisori politici, ai tecnici e agli esperti dei Paesi in via di sviluppo o dei Paesi membri dell’Unesco con economie in transizione. All’atto della firma della Convenzione erano presenti oltre alla Presidente Maria Teresa Bassa Poropat, Corrado Clini, Direttore generale della Direzione per la Ricerca Ambientale e lo sviluppo del Ministero dell’Ambiente, e i componenti del Comitato di indirizzo della Fondazione: il dottor Alessandro Nardi, Presidente di Asia, il prof. Katepalli R. Sreenivasan, Vice Presidente di Asia e Direttore del Centro Internazionale di Fisica teorica, l’ing. Giancarlo Michellone Presidente di Area Science Park, e Gianni Pizzati designato dal Ministero dell’Ambiente. . |
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LOMBARDIA: RIFIUTI CAMPANI,NON C´E´ POSSIBILITA´ DI RICEVERLI |
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Milano, 14 gennaio 200’8 - "Abbiamo verificato la disponibilità dei 12 termovalorizzatori attivi in Lombardia ad accogliere eventualmente rifiuti della Campania e tutti i loro gestori ci hanno comunicato di non avere questa possibilità". E´ quanto hanno spiegato l’ 11 gennaio nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, confermando dunque la posizione già espressa. "Anche gli assessori competenti delle varie province - ha aggiunto Formigoni - sono stati contattati, e anch´essi ci hanno dato analoga risposta". Formigoni è tornato anche a respingere come impraticabile il pensiero "di qualche sprovveduto" che vorrebbe collocare i rifiuti campani in discarica: "Dal 2005 - ha ricordato - lo smaltimento in discarica di questo genere di rifiuti non è ammesso, anche sulla base del Decreto legislativo 36 del 2003". "Siamo di fronte - ha poi detto Formigoni - ad una tragedia nazionale, dovuta a responsabilità precise, quelle di amministratori che sono stati incapaci per anni e anni di provvedere a quanto era loro dovere, e a responsabilità anche a livello nazionale. Siamo vicini e solidali con la popolazione, e infatti il nostro atteggiamento è stato ed è quello di verificare se fosse tecnicamente possibile recepire parte di quei rifiuti. Le risposte che abbiamo registrato sono però, come detto, negative". "La capacità di smaltimento dei termovalorizzatori lombardi - ha spiegato l´assessore Buscemi - è di circa 7000 tonnellate al giorno, cioè la produzione dei rifiuti lombardi. Vi è poi una capacità residua ma viene utilizzata, in un accordo di mutuo soccorso tra le province, nei casi di fermo impianti per manutenzione, che al momento è in atto". "Dal 2005 - ha aggiunto Buscemi - lo smaltimento in discarica è ammesso solo dopo trattamento e su un materiale che contiene meno del 5% di rifiuto organico. E´ quindi impossibile accettare i rifiuti della Campania perché le discariche lombarde sono realizzate e gestite con sistemi che garantiscono lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti a basso contenuto organico e quindi non putrescibili". Colozzi Risponde A Soru (Sardegna) - "La difficoltà in cui si trova il Presidente della Regione Sardegna Renato Soru per essere stato l´unico ad aver accettato sul proprio territorio, subito e senza alcun limite, i rifiuti campani, lo sta portando a cercare nuovi argomenti per sviare il discorso". Lo ha dichiarato l´assessore agli Affari Istituzionali della Regione Lombardia, Romano Colozzi, in risposta alle accuse mosse dal Presidente Renato Soru in una intervista al Corriere della Sera. "Tutti i presenti al tavolo di Palazzo Chigi - aggiunge l´assessore Colozzi, presente all´incontro con il Governo su delega del Presidente Roberto Formigoni - possono testimoniare che io non l´ho assolutamente "messa in politica", come dice il Presidente Soru, parlando di destra o di sinistra. E la migliore smentita a queste farneticazioni, oltre che nei nastri registrati della riunione di mercoledì, si trova nelle stesse dichiarazioni del Presidente del Consiglio Romano Prodi e in quelle del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, i quali hanno sottolineato come tutte le Regioni avessero dimostrato una importante responsabilità istituzionale assumendosi il peso della difficile situazione che si sta consumando in Campania". . |
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LA LOTTA ALL’EMERGENZA RIFIUTI, PUÒ INIZIARE CON LA RIDUZIONE FINO ALLA MESSA AL BANDO DEI SACCHETTI E CONTENITORI DI PLASTICA. |
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Lecce, 14 gennaio 2008 - Il componente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’agata, invita il Governo, ad avviare un programma in tal senso, sulla scia di numerosi Paesi industrializzati. Nelle immagini televisive che provengono da Napoli sull’”emergenza rifiuti” ciò che più colpisce l’occhio del telespettatore è l’enorme quantità di sacchetti e contenitori di plastica ammassati, quasi a coprire e celare gli altri tipi di rifiuti. Per non parlare della facilità con cui questi prodotti derivati da idrocarburi prendano fuoco e siano tra le maggiori e pericolose fonti di diossina e micro-particelle inquinanti. Quindi, ci pare opportuno al fine di perseguire politiche volte ad una progressiva riduzione delle fonti d’inquinamento che sia giunto il momento di sostituire sacchetti e contenitori plastici, altamente inquinanti perché di difficile smaltimento, con sacchetti e contenitori biodegradabili o riciclabili. In molti paesi industrializzati e fra questi in particolare sono da segnalare i casi emblematici dell’Australia e della tanto criticata Cina sono state avviate politiche di progressiva riduzione fino alla messa al bando dei sacchetti e contenitori di plastica. Anche in Unione Europea, seppur carente di un’univoca disciplina comunitaria in materia, vi sono stati importanti interventi dei singoli Paesi tesi ad una riduzione dell’utilizzo di sacchetti e contenitori in plastica e fra questi vi sono da segnalare quelli d’Irlanda, che addirittura dal 2002 ha reso obbligatorio il pagamento delle buste da parte dei consumatori e di Francia e Germania che dovrebbero vietarne l’utilizzo a partire dall’ormai non lontano 2010. L’italia, invece, appare in netto ritardo, anche se la finanziaria dello scorso anno aveva introdotto una normativa che prevedeva la possibilità di sostituire le buste di plastica con altre di materiali biodegradabili di origine nazionale a partire dal 2010. Per queste ragioni nell’ottica ambientalista perseguita da Italia dei Valori, il componente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore”, Giovanni D’agata, invita il Governo, ad adottare misure più rigorose e decisive finalizzate alla definitiva messa al bando di sacchetti e contenitori plastici. . |
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AUTOMATIC WASTE SYSTEM: IL FUTURO DEI RIFIUTI PASSA SOTTOTERRA STOP A SPORCIZIA, RUMORE, TRAFFICO E FATICA: OPPENT RIVOLUZIONA IL TRADIZIONALE SISTEMA DI RACCOLTA RIFIUTI |
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Milano, 14 gennaio 2007 - In molte città del mondo i rifiuti non sono più un problema. Cassonetti, odori sgradevoli, traffico e smog (dovuti al passaggio di mezzi pesanti per il ritiro della spazzatura) sono ormai un vecchio ricordo, grazie all’introduzione di tecnologie automatizzate per la raccolta dei rifiuti. E in Italia? I cittadini sono ancora costretti a convivere con le criticità di un sistema di raccolta tradizionale, oppressi da condizioni igienico - estetiche scarse e da tariffe eccessive rispetto alla qualità del servizio. Dall’altra parte le pubbliche amministrazioni sono alla ricerca di soluzioni innovative che coniughino efficienza e sostenibilità ambientale. Oppent, azienda leader nei servizi di automazione, va incontro a queste nuove esigenze con Automatic Waste System, un sistema rivoluzionario di raccolta rifiuti che fa leva sul trasporto pneumatico e che porta letteralmente i rifiuti sottoterra. Un impianto all’avanguardia, in grado di contribuire alla riqualifica di centri storici e di vecchie aree residenziali, valorizzando i nuovi progetti insediativi nelle realtà urbane. Automatic Waste System è la soluzione semplice ed efficiente per ridurre al minimo i disagi legati alla tradizionale raccolta dei rifiuti. L’utente getta la spazzatura attraverso un apposito portello; i rifiuti si depositano sopra una valvola e, una volta raggiunta una determinata quantità, passano, attraverso un’apertura, in una rete di tubazioni, all’interno delle quali sono trasportati, mediante aspirazione, fino alla centrale di raccolta. Qui i rifiuti sono compressi e stoccati in un contenitore ermeticamente chiuso che, periodicamente, viene prelevato da un automezzo. L’intero processo è controllato da sistemi elettronici che regolano le operazioni. In foto: stazioni di raccolta differenziata Il sistema deve il suo funzionamento ad alcune componenti fondamentali: Le Stazioni di Raccolta, poste all’interno o all’esterno di un edificio, permettono l’introduzione dei rifiuti nell’impianto. Le Valvole di Intercettazione favoriscono il passaggio dei rifiuti nelle tubazioni orizzontali sottostanti. Le Tubazioni collegano le stazioni di raccolta al container terminale. La Centrale genera il flusso d’aria necessario al trasporto. Il Container raccoglie i rifiuti al termine del ciclo di trasporto. I Filtri depurano l’aria usata prima di immetterla nuovamente nell’atmosfera. Automatic Waste System risponde perfettamente a criteri di eco-compatibilità ambientale, ponendosi come valido strumento di sviluppo urbano sostenibile. Esso offre notevoli vantaggi rispetto ai sistemi di raccolta tradizionali: eliminazione del lavoro manuale; minimizzazione spazi di stoccaggio e ottimizzazione della logistica; riduzione costi di raccolta; semplicità d’uso; eccellenza del servizio; diminuzione inquinamento (atmosferico e acustico); riduzione odori sgradevoli; Miglioramento della qualità della vita. Automatic Waste System può essere installato in centri storici, nuovi centri urbani, parchi urbani e di divertimento, villaggi turistici, quartieri residenziali, poli d’interscambio, con un evidente guadagno in termini di igiene, efficienza ed estetica. Anche la raccolta differenziata viene garantita, attraverso l’installazione di più portelli, corrispondenti alle diverse tipologie di rifiuto, e allo svuotamento ad intervalli delle valvole. Da qui, la rete di tubazioni convoglia il materiale raccolto verso i container preposti. Attualmente più di 50 nuovi quartieri stanno nascendo in Spagna, Corea, Danimarca e Francia con un sistema di raccolta rifiuti automatizzata, che permetterà loro di rendere ‘invisibile’ la spazzatura, trasportandola nel sottosuolo. E con Oppent questa opportunità può concretizzarsi anche in Italia. I responsabili di Citylife, progetto edilizio per la riqualifica della vecchia zona fieristica milanese, hanno già manifestato il loro interesse e sembrano pronti ad investire su questa tecnologia innovativa. . |
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GESTIONE RIFIUTI, IL CICLO INTEGRATO È UNA SCELTA EUROPEA |
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Firenze, 14 gennaio 2008 - «E’ grave, oltre che irresponsabile, accusare gli amministratori di strumentalizzare l’emergenza Campania ‘per imporre inceneritori in Toscana’ o peggio ancora per ‘fare del terrorismo’». Lo ribadisce l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini, rispondendo alla nuova presa di posizione del coordinamento dei comitati della piana Firenze-prato-pistoia sui termovalorizzatori toscani e alle affermazioni, sempre di oggi, di Rossano Ercolini della Rete nazionale Rifiuti Zero, anche lui a Firenze. «Quanto sta avvenendo in questi giorni a Napoli e dintorni – aggiunge l’assessore - dimostra semmai quanto sia nefasta la logica delle contrapposizioni ed un sistema che si basa esclusivamente sul ricorso alle discariche. La gestione! corretta del ciclo dei rifiuti urbani è fissata da tem! po dall& rsquo;Unione Europea ed è a quella, ovviamente, a cui anche la Toscana si rifà con le sue leggi e con i suoi strumenti di programmazione: riduzione, riuso, riciclo e recupero energetico. Non nego che in questo settore le decisioni siano più complesse che in altri settori, ma ‘augurare’ lunga vita alle discariche che, per quanto ben gestite, sono l’ultima soluzione a cui fare ricorso e lo ha stabilito l’Unione europea, anziché dotarsi di un moderno ed efficiente sistema di impianti integrato con le azioni di raccolta differenziata, è la dimostrazione di un approccio superato». «Nessuno dice che non occorra investire e far crescere la raccolta differenziata – risponde sempre ai comitati l’assessore Bramerini – E’ quello che stiamo facendo. Ma i termovalorizzatori e gli impianti di recupero energetico sono necessari. Basta guardarsi intorno per vedere come nei Paesi europe! i e nelle Regioni italiane dove si è progressivamente ridotto il ricorso alla discarica, incentivando raccolta differenziata e impianti, non ci sono mai state emergenze rifiuti». Su questa strada la Regione intende dunque marciare, con la responsabilità che il ruolo di amministratori impone nel dire ai cittadini le cose come effettivamente stanno, anche se la verità a qualcuno può non piacere. Il ricorso ai termovalorizzatori non inibisce infatti la raccolta differenziata e il recupero dei rifiuti: la conferma arriva dall’Agenzia europea per l’ambiente, in un rapporto dell’ottobre scorso. La Francia porta in discarica circa il 37% dei propri rifiuti, ne incenerisce il 35% e ne recupera il 28. La Germania porta in discarica il 18% dei rifiuti, ne incenerisce il 24% e recupera il 58 per cento; la Danimarca ricorre alle discariche solo per il 3%, incenerisce il 55% dei rifiuti e ne recupera il 42. La media europea! di conferimento in discarica è circa il 44%, quelle pe! r l&rsqu o;incenerimento il 18% e il 38% per il recupero. In Italia finisce in discarica il 58% dei rifiuti, il 12% viene incenerito ed il 30% recuperato: in Toscana si recupera il 33% dei rifiuti, l’8% viene incenerito e il 59%, oggi, viene portato in discarica. «La Toscana deve essere anche in questo settore una regione europea – chiarisce l’assessore Bramerini - Porterà avanti sempre più la raccolta differenziata, secondo gli obiettivi fissati a livello nazionale ed investendo risorse adeguate da mettere a disposizione dei territori. Abbiamo già annunciato la nostra volontà di destinare i proventi dell’ecotassa ad un fondo speciale per sostenere le politiche e le azioni necessarie nel settore dei rifiuti. Non dimentichiamoci, poi, che anche nei sistemi più virtuosi una quantità di residuo rimane e che i processi di differenziazione e riciclaggio producono a loro volta rifiuti». Oc! corre differenziare, ridurre i rifiuti che si producono e ridurre i rifiuti che si portano in discarica. In questo senso occorre educare i cittadini e coinvolgere anche aziende e settori produttivi. I comitati dicono che le discariche non si esauriranno nel 2011. «Magari avessimo davanti dieci anni di tempo in cui poter sperimentare procedimenti virtuosi – conclude l’assessore – purtroppo la situazione è diversa e la Regione la sta già monitorando da tempo. Già nel settembre scorso, pubblicamente, senza scomodare l’emergenza Campania ho fatto presente le criticità nel settore dei rifiuti della nostra regione, e da allora abbiamo iniziato un lavoro intenso con Arpat ed Arrr, incrociando i dati del catasto rifiuti e dell’ecotassa per fare il punto della situazione, coinvolgendo in questo percorso le istituzioni, le aziende e gli Ato. Anche per questo abbiamo voluto imprimere maggiore efficacia alla go! vernance dei rifiuti approntando le modifiche alla legge regio! nale 25 del 1998». Ora quanto previsto dai piani va attuato. . |
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RIFIUTI CAMPANIA, 5000 TONNELLATE IN EMILIA-ROMAGNA |
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Bologna, 14 gennaio 2008 – “La Regione farà la sua parte”. Lo ha ribadito il presidente Vasco Errani, annunciando che l’Emilia-romagna recepirà complessivamente 5000 tonnellate di rifiuti dalla Campania. “Il presidente Prodi – ha spiegato Errani – nell’incontro di ieri ha posto un problema molto chiaro: siamo di fronte a un’emergenza nazionale. E su questo l’Italia, anche a livello d’immagine, sta pagando un prezzo altissimo”. A ciò, ha aggiunto Errani, “si sommano seri rischi in Campania per quel che riguarda la salute”. Per cui “tutte le Regioni hanno condiviso l’esigenza che le diverse istituzioni della Repubblica individuino il modo per impegnarsi ad uscire da questa situazione gravissima. E’ indispensabile, pertanto, che in Campania vengano avviate tutte le azioni necessarie per dare seguito al Piano predisposto dal Governo”. Errani ha precisato che non ci sono “né ragioni di solidarietà politica, né di vicinanza territoriale: c’è in gioco la capacità della Repubblica di saper rispondere a un problema così grave”. Per quanto riguarda l’Emilia-romagna, ha concluso Errani, “siamo in condizioni di farlo senza causare criticità al nostro sistema agendo nella massima sicurezza e senza alcun costo aggiuntivo”. L’emilia-romagna ha concordato un quantitativo di 5000 tonnellate di rifiuti dalla Campania in accordo e in piena sintonia con le altre Regioni. “Le quantità da recepire – ha spiegato l’assessore all’Ambiente della Regione Lino Zanichelli – sono molto contenute, lo 0,2% della produzione complessiva di rifiuti urbani del sistema regionale. Pertanto è opportuno e possibile destinare i rifiuti solo su pochi poli tra quelli a più alta capacità ricettiva e impiantistica, che sono quelli di Bologna e Modena”. La scelta di tali poli “è anche basata sugli scenari di trasformazione e ottimizzazione del ciclo dei rifiuti in atto nelle province, in relazione agli adeguamenti necessari degli impianti, alla riduzione e al riciclo dei rifiuti, agli impegni di integrazione territoriale”. Per questo la Regione, come hanno spiegato Errani e Zanichelli, ha chiesto alle Province di Bologna e Modena di farsi carico rispettivamente di 3000 e 2000 tonnellate di rifiuti urbani. Domani le due Province, che hanno già dato una disponibilità preventiva, assumeranno le decisioni definitive in merito agli impianti di smaltimento. . |
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LA TOSCANA PRONTA AD ACCOGLIERE 4000 TONNELLATE DI RIFIUTI ANDRANNO NELLE DISCARICHE DI PECCIOLI, ROSIGNANO E TERRANOVA |
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Firenze, 14 gennaio 2008 - La Toscana potrà prendere 4000 tonnellate di rifiuti per aiutare la Campania a superare l’attuale situazione di emergenza ed accogliere l’invito del Governo alla solidarietà. «Tre delle nostre discariche – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini - si sono dichiarate disponibili ad accogliere ciascuna circa 1300 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. Sono la discarica di Scapigliato a Rosignano Marittimo (Li), quella di Legoli a Peccioli (Pi) e quella di Casarota a Terranova Bracciolini (Ar), discariche che avevano già dato la loro disponibilità ad accogliere rifiuti provenienti da Napoli anche nelle precedenti situazioni di emergenza negli anni 2001, 2003, 2004 e 2006. Si tratterà di rifiuti trattati e non di ecoballe, che verranno conferiti a ritmo di circa 150 tonnellate al giorno compatibilmente con le disponibilità dei conferimenti toscani alle n! ostre discariche». Il lavoro di individuazione del! le disca riche disponibili e la definizione della quantità di rifiuti campani da portare in Toscana è stato fatto in stretta collaborazione con Cispel, l’associazione regionale delle imprese dei servizi pubblici. «A questo punto, definiti i quantitativi – spiega il presidente di Cispel, Alfredo De Girolamo - le aziende si impegnano a fare la loro parte, così come avvenuto già altre volte e come la Regione e gli enti locali ci chiedono per dare un contributo in un momento così difficile». . |
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RIFIUTI, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA RECEPIRÀ 5000 TONNELLATE DALLA CAMPANIA. IL PRESIDENTE ERRANI: "SIAMO IN CONDIZIONI DI FARLO SENZA CAUSARE CRITICITÀ AL NOSTRO SISTEMA AGENDO NELLA MASSIMA SICUREZZA E SENZA ALCUN COSTO AGGIUNTIVO". LA DISPONIBILITÀ PREVENTIVA DELLE PROVINCE DI BOLOGNA E MODENA |
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Bologna 14 gennaio 2008 - – “La Regione farà la sua parte”. Lo ha ribadito il presidente Vasco Errani, annunciando che l’Emilia-romagna recepirà complessivamente 5000 tonnellate di rifiuti dalla Campania. “Il presidente Prodi – ha spiegato Errani – nell’incontro di ieri ha posto un problema molto chiaro: siamo di fronte a un’emergenza nazionale. E su questo l’Italia, anche a livello d’immagine, sta pagando un prezzo altissimo”. A ciò, ha aggiunto Errani, “si sommano seri rischi in Campania per quel che riguarda la salute”. Per cui “tutte le Regioni hanno condiviso l’esigenza che le diverse istituzioni della Repubblica individuino il modo per impegnarsi ad uscire da questa situazione gravissima. E’ indispensabile, pertanto, che in Campania vengano avviate tutte le azioni necessarie per dare seguito al Piano predisposto dal Governo”. Errani ha precisato che non ci sono “né ragioni di solidarietà politica, né di vicinanza territoriale: c’è in gioco la capacità della Repubblica di saper rispondere a un problema così grave”. Per quanto riguarda l’Emilia-romagna, ha concluso Errani, “siamo in condizioni di farlo senza causare criticità al nostro sistema agendo nella massima sicurezza e senza alcun costo aggiuntivo”. L’emilia-romagna ha concordato un quantitativo di 5000 tonnellate di rifiuti dalla Campania in accordo e in piena sintonia con le altre Regioni. “Le quantità da recepire – ha spiegato l’assessore all’Ambiente della Regione Lino Zanichelli – sono molto contenute, lo 0,2% della produzione complessiva di rifiuti urbani del sistema regionale. Pertanto è opportuno e possibile destinare i rifiuti solo su pochi poli tra quelli a più alta capacità ricettiva e impiantistica, che sono quelli di Bologna e Modena”. La scelta di tali poli “è anche basata sugli scenari di trasformazione e ottimizzazione del ciclo dei rifiuti in atto nelle province, in relazione agli adeguamenti necessari degli impianti, alla riduzione e al riciclo dei rifiuti, agli impegni di integrazione territoriale”. Per questo la Regione, come hanno spiegato Errani e Zanichelli, ha chiesto alle Province di Bologna e Modena di farsi carico rispettivamente di 3000 e 2000 tonnellate di rifiuti urbani. Domani le due Province, che hanno già dato una disponibilità preventiva, assumeranno le decisioni definitive in merito agli impianti di smaltimento. . |
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LIGURIA: IN CORSO VERIFICA PER ACCOGLIERE PICCOLA QUANTITÀ RIFIUTI, COME RICHIESTO DAL GOVERNO, MA NON A SCARPINO |
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Genova, 14 dicembre 2008 - A seguito della nuova iniziativa del Governo che ha sollecitato tutte le regioni italiane ad un atteggiamento di solidarietà nei confronti della Regione Campania e del suo problema riguardante lo smaltimento dei rifiuti, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando ha dato mandato oggi all´assessore regionale all´Ambiente, Franco Zunino di verificare la possibilità di accogliere un migliaio di tonnellate di rifiuti campani. "Come ho già affermato ieri - sottolinea il presidente Claudio Burlando - la Liguria ha già fortemente contribuito nel passato ad affrontare l´emergenza campana. Ribadisco che non è possibile utilizzare la discarica di Scarpino soprattutto per la grave situazione della viabilità. Valuteremo quindi la possibilità reale di individuare altri siti per collocare questa piccola quantità di rifiuti". . |
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EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA, IL RUOLO DELLA PUGLIA |
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Bari 11 Gennaio 2008 - “Siamo disposti ad esprimere solidarietà alla Campania, perché in questo modo diamo solidarietà a noi stessi”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando oggi con i giornalisti della questione rifiuti in Campania. “Se noi non contribuiamo - ha spiegato Vendola – tutti insieme a risolvere la tragedia della Campania, non ci potrà essere una soluzione. Siamo disposti a dare un contributo limitatamente alla nostra disponibilità, perchè siamo la Regione che ha cantierizzato tutti gli impianti e quindi siamo più fortunati, perchè a fine 2008 avremo tutti gli impianti che ci consentiranno di non arrivare mai a una situazione oscena come quella della immondizia che assedia le città”. Secondo il Presidente Vendola “bisognerebbe evitare la semplificazione urlata, quella che mobilita i pensieri frutto del basso ventre piuttosto che i pensieri frutto del cervello. Bisognerebbe essere più sobri, tutti quanti, anche la stampa dovrebbe essere più sobria. La tragedia della Campania è frutto della cattivissima politica che ha attraversato tutte le stagioni e tutti i colori politici e del cattivissimo giornalismo. Non si può essere sollecitatori continui di paure, di fobie, di rivolta, quando siamo di fronte a questioni che mettono in discussione l’immagine dell’Italia nel mondo”. “La nostra, - ha incalzato il Vice Presidente Frisullo – è una linea responsabile, ma che fissa anche dei paletti. Mi pare irresponsabile e demagogico sentire toni allarmistici, piegando questo tema alla polemica più becera”. Per l’assessore all’Ecologia Michele Losappio “ non ci si può nascondere dietro il localismo. Noi siamo impegnati in uno sforzo gigantesco per risolvere in modo moderno il ciclo integrato dei rifiuti”. . |
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MILANO, TERMOVALORIZZATORI. CADEO: "SI´ ALL´APERTURA DELLA PROVINCIA, MA SI PASSI DALLE PAROLE AI FATTI" |
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Milano, 14 gennaio 2008 - L´assessore all´Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo esprime apprezzamento per l´apertura del Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati sul fronte dei termovalorizzatori nel territorio milanese. "La posizione di Penati è intelligente - dice Cadeo -. Innanzitutto perché finalmente la Provincia dice con chiarezza quello che noi abbiamo sempre sostenuto, cioè che non basta indicare l´obiettivo dell´autosufficienza, bensì è necessario specificare con quali mezzi si deve raggiungerla. Inoltre, si conferma giustamente che la raccolta differenziata non è un´alternativa alla termovalorizzazione, ma i due metodi devono crescere di pari passo, come del resto già avviene in tutta Europa". "Nell´affermare la necessità di avviare un proficuo confronto con la Provincia, mi sento di escludere la strada dell´ampliamento degli impianti già esistenti, ma ritengo necessaria la costruzione di un nuovo termovalorizzatore. Innanzitutto per motivi di spazio e tecnici. Per soddisfare la richiesta dei prossimi anni, l´impianto di Silla2 dovrebbe essere almeno raddoppiato, il ché comporterebbe notevoli problemi di carattere logistico, primo tra tutti il traffico di automezzi che trasportano rifiuti provenienti da ogni parte di Milano e provincia. Il nuovo impianto, la cui localizzazione non è ancora stata identificata, dovrebbe essere posizionato, a mio avviso, in luoghi dove sia minimo l´impatto del traffico, cercando di ridurre la distanza tra i punti di raccolta e il termovalorizzatore. Riguardo alla problematica del necessario consenso da costruire con la popolazione residente - conclude l´assessore -, ritengo sia necessario e doveroso fornire, una volta per tutte, un´informazione corretta e scientificamente provata sull´impatto che i moderni impianti hanno soprattutto sotto il profilo della salute pubblica". . |
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RIFIUTI DALLA CAMPANIA, MINACCE ALL``ASSESSORE ALL``AMBIENTE DELLE MARCHE |
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Ancona, 14 gennaio 2008 - La presidenza della Giunta regionale delle Marche ha effettuato una denuncia all´Autorita` giudiziaria per una telefonata anonima ricevuta, nel primo pomeriggio del 10 gennaio, dal centralino dell´Amministrazione regionale, con la quale si sono rivolte minacce all´assessore all´Ambiente. Il testo delle denuncia riporta che: ´In data odierna, alle ore 14. 05 circa, mentre era in corso una intervista televisiva, su Rai 3, all´assessore regionale all´Ambiente Marco Amagliani, in relazione allo smaltimento dei rifiuti accumulati nella Regione Campania, presso il centralino della Giunta regionale e` pervenuta una telefonata anonima del seguente letterale tenore: L´assessore Che Sta Parlando Sul Tre, Se Prende La Spazzatura Da Napoli, L´ammazzo´. La telefonista non ha avuto la possibilita` di procedere alla registrazione della chiamata. Si e` ritenuto doveroso segnalare quanto sopra per ragioni di tutela e sicurezza. . |
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MONZA E BRIANZA: LA BRIANZA SI DISTINGUE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA |
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Monza, 14 gennaio 2008 – La provincia di Monza e Brianza si distingue nel panorama lombardo per l’attenzione all’ambiente. Con oltre il 55% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti, la nuova provincia brianzola è infatti prima in classifica tra le province lombarde. Anche Lecco e Varese sono sopra al 50% di rifiuti differenziati. Ogni lombardo produce quasi un chilo e mezzo di rifiuti al giorno. I maggiori “consumatori” a Mantova e Pavia. È quanto emerge da un’indagine dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza-brianza. “La raccolta differenziata, per imprese e cittadini – ha commentato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza-brianza – è un fattore di “buona cittadinanza”, ma anche di competitività. In una realtà globale, la competizione non è solo tra singoli, ma tra sistemi territoriali locali, in una idea di sviluppo sostenibile e, quindi, di qualità complessiva dell’impresa, del lavoro e – quindi – della vita”. . . |
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MILANO,TAGGERS DENUNCIATI: I CITTADINI COMINCIANO A COLLABORARE |
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Milano, 14 gennaio 2008 - “Non sono solo i vigili a portare avanti la battaglia contro i graffiti. Anche i cittadini cominciano a segnalare chi imbratta i muri della città. E questo è la dimostrazione che l’opera di sensibilizzazione su questo problema inizia a dare i suoi frutti”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Il Nucleo Tutela per il Decoro Urbano della Polizia Municipale– spiega De Corato –, che è formato da una quindicina di agenti, ha infatti denunciato già 14 writer, due nell’ultimo mese. Metà di loro sono stati colti in flagranza di reato e per l’altra parte è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria in seguito a indagini. Un risultato brillante – fa notare De Corato - se si pensa che questa task force è operativa solo dal mese di luglio, dopo che venne costituita in seguito a una mozione approvata dal Consiglio comunale. E sarà inoltre potenziata – sottolinea De Corato - grazie ai maggiori stanziamenti per la sicurezza previsti dal bilancio preventivo 2008”. “Questa partecipazione dei cittadini contro l’ incuria e il degrado che alimentano l’insicurezza percepita in città – afferma De Corato - è dunque un fatto altamente positivo e civile. Ed è una collaborazione che ha risvolti concreti, se si pensa che il Comune di Milano, solo lo scorso anno, ha speso circa 9 milioni di euro per la pulizia degli stabili”. . . |
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MILANO GRAFFITI, CADEO: "GRAZIE AI CITTADINI CHE COLLABORANO CON L´AMMINISTRAZIONE" |
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Milano, 14 gennaio 2008 - "Ringrazio quei cittadini che la scorsa notte hanno segnalato alle Forze dell´Ordine la presenza di due writers che stavano imbrattando il muro del palazzo storico in via Cabrini". Questo il commento dell´assessore all´Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo dopo la denuncia ai danni dei due diciannovenni sorpresi con ancora le bombolette in mano. "Lo sforzo del Comune nella sua lotta al graffitismo è stato compreso dai milanesi. Ora tocca a loro aiutare l´Amministrazione comunale a rendere più bella e più pulita la nostra città". . |
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