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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Maggio 2011
AL VIA IL PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DI BARANZATE, CORMANO E NOVATE MILANESE: UN IMPEGNO CONCRETO DEI TRE COMUNI MILANESI PER RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI E LE EMISSIONI DI CO2  
 
Novate Milanese, 10 maggio 2011 - I Comuni di Baranzate, Cormano e Novate Milanese hanno deciso di sviluppare in modo coordinato un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes): un documento programmatico che individua le azioni strategiche che le tre amministrazioni comunali devono intraprendere da oggi al 2020 per migliorare le proprie performance energetiche e ambientali. I Paes sono lo strumento individuato dal Programma “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors) della Commissione Europea per riuscire ad avviare “dal basso” una serie di interventi finalizzati a ridurre di oltre il 20 % le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino l’efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e stimolino il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia. I Comuni di Baranzate, Cormano e Novate Milanese, in linea con gli obiettivi della Commissione Europea e grazie ad un finanziamento erogato dal Bando della Fondazione Cariplo “Promuovere la sostenibilità energetica nei comuni piccoli e medi”, con il supporto strategico e tecnico di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e di Ambiente Italia, hanno avviato la realizzazione di un Paes. Un percorso che prevede: la predisposizione di un inventario base delle emissioni di Co2 (baseline) di ogni territorio, con l’identificazione dei settori più “energivori”; la redazione e adozione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), con l’individuazione degli interventi da avviare da oggi al 2020 per raggiungere gli obiettivi energetici ed ambientali previsti; la predisposizione di un sistema di monitoraggio degli obiettivi e delle azioni individuate dal Paes; l’inserimento delle informazioni prodotte in un’apposita banca dati della Fondazione Cariplo; il rafforzamento delle competenze energetiche all’interno delle amministrazioni comunali; la sensibilizzazione della cittadinanza sul processo in corso; l’adesione formale al Patto dei Sindaci da parte dei Comuni che non hanno ancora aderito. La volontà dei tre Comuni di partecipare a questo progetto viene dall’esigenza di sviluppare una gestione energetica efficiente del proprio territorio e del patrimonio edilizio comunale e definire azioni prioritarie da compiere nel lungo e medio termine per razionalizzare i consumi energetici. Le azioni, definite sulla base delle specificità locali, potranno riguardare anche il miglioramento della efficienza energetica del settore civile privato, la promozione di servizi di pubblica utilità, la diffusione delle energia rinnovabili sul territorio, lo sviluppo di una mobilità più sostenibile, la pianificazione urbanistica locale.Questo Piano è l’unico Paes “sovracomunale” della provincia di Milano approvato dalla Fondazione Cariplo, una peculiarità che agevolerà la messa a sistema delle iniziative già realizzate o progettate nel campo della gestione delle risorse energetiche, lo scambio di esperienze e buone pratiche, la condivisione di obiettivi e strategie, la definizione di programmi di intervento su scala sovracomunale. Nell’ambito della conferenza stampa di presentazione Carlo Lio, Amministratore Delegato di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, ha sottolineato “l’importanza di costruire Paes all’interno di un quadro di riferimento strategico e di area vasta condiviso tra più realtà comunali, in grado di rafforzare i contenuti e la portata degli interventi in esso contenute, nonché di ottimizzare le risorse umane ed economiche necessarie per la loro realizzazione: per esempio attraverso la condivisione di una stessa struttura tecnica, di nuove infrastrutture tecnologiche o servizi di interesse e utilità pubblica legati al tema dell’energia”. Gli Assessori all’Ambiente di Novate, Baranzate e Cormano hanno invece evidenziato come questo Paes sia in coerenza con le scelte e gli interventi in campo energetico - ambientale che i loro Comuni hanno messo in atto sul proprio territorio negli ultimi anni: Luigi Corbari, Assessore alle Politiche ambientali del Comune di Novate Milanese, uno dei Comuni italiani che già hanno aderito al programma europeo “Patto dei Sindaci”, ha confermato l’impegno ambientale della propria amministrazione nella prevenzione e riduzione dell’inquinamento “Con i Piani di azione per l´energia sostenibile (Paes) l’amministrazione comunale, insieme a Baranzate e Cormano, vuole avviare un percorso di analisi e predisposizione di azioni concrete su temi come il risparmio energetico, l’uso di fonti rinnovabili e la lotta all´inquinamento. Argomenti e problematiche che in un territorio fortemente urbanizzato come il nostro non è solo opportuno ma essenziale. L’obiettivo è portare maggior consapevolezza nei cittadini sulla rilevanza di queste tematiche e impegnare le amministrazioni a dotarsi di politiche efficaci per rendere più vivibili i propri territori. A Novate, attraverso installazioni di pannelli fotovoltaici, potenziamento della rete di piste ciclabili, teleriscaldamento e ultimazione del Piano Urbano del Traffico, stiamo già facendo molto ma intendiamo, anche con questa iniziativa, fare ancora di piu”. Giuseppe Nicosia, Assessore all´Ecologia e Ambiente del Comune di Baranzate, ha ricordato che “anche il Comune di Baranzate ha aderito alla Carta di Aalborg e al “Patto dei Sindaci”, ponendo in essere azioni per la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio, quali l´approvazione del Piano della Mobilità ciclabile comunale e del nuovo Regolamento Edilizio, che concede agevolazioni per gli interventi che dimostrino di ridurre i consumi energetici e idrici e che impieghino tecnologie finalizzate all´utilizzo di fonti rinnovabili e materiali da costruzione bioecologici. I principi e gli obiettivi di questo nuovo regolamento si sono concretizzati con la realizzazione di Ecocase, alloggi pubblici progettati e costruiti dal Comune con il cofinanziamento della Regione Lombardia. Giovedì 12 maggio illustreremo e visiteremo con i cittadini i nostri ´impianti geotermico e fotovoltaico in fase di ultimazione. Abbiamo inoltre ottenuto un nuovo finanziamento regionale per installare un impianto fotovoltaico sulla copertura della scuola elementare e per realizzare il primo parco giochi accessibile anche ai bambini disabili”. Alessandro Marini, Assessore all’Ambiente del Comune di Cormano, ha portato l’esperienza del proprio Comune quale testimonianza di come la sinergia di interventi in più ambiti possa contribuire notevolmente al risparmio energetico: “oltre al miglioramento della raccolta differenziata, ad audit energetici negli edifici e scuole comunali, all’approvazione del Piano della Luce comunale e del Piano del Traffico, Cormano è stato fra i primi comuni della Provincia a rendere obbligatorio nella realizzazione di nuovi edifici un concetto innovativo di edilizia basato sul risparmio energetico, sulla riduzione dei consumi, sull’aumento dell’efficienza degli impianti e sull’uso di fonti rinnovabili attraverso il proprio regolamento edilizio. Oltre a dotare il Bi-la fabbrica del Gioco e delle Arti e del nuovo Asilo Nido comunale di un impianto fotovoltaico, abbiamo realizzato, con il progetto Social City, edifici residenziali pubblici in classe A, a contenuto consumo energetico, con fonti rinnovabili ed integrate, sistemi di riscaldamento innovativi, e una forte attenzione all’ambiente grazie alla green-line che collega i parchi della città.”  
   
   
TRENTO: CONTRIBUTI IN MATERIA DI ENERGIA: APPROVATO IL BANDO 2011 INCENTIVI PER IL RISPARMIO ENERGETICO, PRODUZIONE DA FONTI RINNOVABILI, VEICOLI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE E CONTENIMENTO DELL´INQUINAMENTO LUMINOSO  
 
Trento, 10 maggio 2011 - Approvato il 6 maggio dalla Giunta provinciale il bando per la concessione dei contributi in materia di risparmio energetico, produzione di energia da fonte rinnovabile, veicoli a basso impatto ambientale e contenimento dell’inquinamento luminoso. Il provvedimento, pur con alcune modifiche, rimane nel solco già tracciato dai bandi precedenti, con la conferma del vigente sistema che prevede due distinte procedure, quella “semplificata” per gli interventi già realizzati con un limite massimo di spesa ammessa fino a 40 mila euro Iva inclusa e per i quali l’Agenzia provinciale per l’energia metterà a disposizione per quest´anno non meno di 5 milioni di euro, e quella “valutativa”, per importi superiori, dove è richiesta la presentazione della domanda prima di iniziare i lavori. Il Bando 2011 oggi approvato definisce gli aspetti organizzativi, operativi e temporali per richiedere gli incentivi per l´acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e per la modifica dell´alimentazione con carburanti meno inquinanti e quelli relativi ad interventi di risparmio energetico e di produzione di energia da fonte rinnovabile. La previsione delle due diverse procedure (semplificata e valutativa) si conferma snella ed estremamente positiva, perché il cittadino, per gli interventi di importo relativamente modesto, può vedersi accreditare il contributo direttamente sul proprio conto corrente al termine dei lavori. Non più, quindi, tempi lunghi legati alla presentazione della domanda, all’istruttoria e alla successiva concessione del contributo, bensì una semplice telefonata di prenotazione al contact-center, rendicontazione dell’intervento presso una sportello di gradimento del cittadino e pagamento del contributo con accredito dell’importo direttamente sul conto corrente. Per questi interventi che si effettuano con procedura semplificata, la Giunta provinciale ha incaricato l’Agenzia provinciale per l’energia di mettere a disposizione sul proprio bilancio 2011 un budget complessivo non inferiore a 5.000.000 di euro, mentre gli interventi rientranti nella procedura "valutativa" saranno finanziati con le risorse che saranno messe a disposizione con il bilancio 2012. Rispetto ai criteri in essere negli anni precedenti, quelli relativi a quest’anno si differenziano essenzialmente nei seguenti punti: 1. Per quanto riguarda gli edifici, si è stabilito che l’incentivo energetico non sia cumulabile con le misure di incentivazione degli indici edilizi, già stabiliti con altri provvedimenti della Giunta in materia urbanistica, poiché questi rappresentano già un aiuto sufficiente alla costruzione e ristrutturazione di edifici ambientalmente ed energeticamente virtuosi. 2. Sono esclusi dai contributi gli interventi che rientrano nei benefici fiscali previsti da norme nazionali, cosiddetti 36% e 55%, vale a dire i collettori solari, le coibentazioni termiche e le pompe di calore. 3. Sono invece confermati i contributi per i generatori di calore a condensazione ma solo per i beneficiari privati. 4. In linea di massima si sono mantenute le disposizioni sulla non cumulabilità dei contributi con altre agevolazioni. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici in rete si è deciso di incentivare solo quelli, tipicamente familiari, che presentano una potenza di picco non superiore a 3 kW, in analogia a quanto prevede la nuova normativa sul "Conto energia". 5. Gli enti pubblici e gli enti strumentali non possono beneficiare di contributi ad eccezione di quelli necessari per la predisposizione di piani, studi, diagnosi energetiche, interventi dimostrativi. 6. Sono previste misure di coordinamento tra la disciplina incentivante del settore energia e analoghe forme di contribuzione attuate da altri settori dell’amministrazione provinciale come industria, turismo, artigianato e commercio, agricoltura. 7. I possibili interventi rientranti nei Patti territoriali sono ammessi al contributo. Per questi interventi, l’ammissibilità delle domande è subordinata all’acquisizione della valutazione di coerenza da parte del soggetto responsabile di ciascun patto territoriale. 8. Sono sostanzialmente confermati i criteri per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e per la modifica dell’alimentazione con carburanti meno inquinanti. Sono infatti previsti contributi per l’acquisto di nuovi motoveicoli elettrici e di nuove biciclette a pedalata assistita, per la modifica dell’alimentazione degli autoveicoli (metano e gpl) e per l’acquisto di nuove unità di navigazione a basso impatto ambientale. La data di inizio del Bando è stabilita al 16 maggio 2011 con “l’apertura” delle telefonate al contact-center, tel. 0461 497300, tutti i giorni, sabato, domenica e festivi esclusi, con orario continuato dalle ore 8 alle 17. La data di chiusura è fissata al 28 ottobre 2011. Con alcune modalità ed eccezioni sarà comunque possibile iniziare o completare gli interventi agevolati, in procedura semplificata, anche fra la data di chiusura del bando e quella di apertura del successivo (2012). Allo scopo di informare adeguatamente il cittadino, oltre al citato contact-center, saranno operativi gli sportelli periferici per l’informazione della Provincia, gli uffici della stessa Agenzia provinciale per l’energia nonché il sito della medesima: www.Energia.provincia.tn.it/  
   
   
INAUGURAZIONE CENTRALE IDROELETTRICA DI FENER (BL). ZAIA: UN’OPERA CHE GUARDA AL FUTURO DEL VENETO  
 
Venezia, 10 maggio 2011 - “È una grande opera che produce energia da una fonte rinnovabile come l’acqua. Si tratta della testimonianza concreta che le grandi opere, in Veneto, stanno crescendo e che questa regione guarda e investe sul futuro.” Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, inaugurando ieri la centrale idroelettrica di Fener, frazione del Comune di Alano di Piave, in provincia di Belluno. Con Zaia erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Belluno, Giampaolo Bottacin, il sindaco di Alano di Piave, Fabio Dal Canton, l’assessore regionale all’ambiente, Maurizio Conte, il Presidente del Consorzio Bonifica Piave, Giuseppe Romano. I lavori di realizzazione della centrale, situata nell’ambito dei manufatti di sbarramento e presa del Canale Derivatore Brentella dal fiume Piave, hanno avuto inizio nel febbraio del 2009 e sono terminati nel dicembre 2010. Si tratta di un intervento completamente finanziato dal Consorzio di Bonifica Piave con risorse proprie, in parte derivanti da alienazione di immobili di proprietà, in parte dall’accensione di un mutuo. L’impianto utilizza il salto e la portata di scarico prima smaltita tramite la paratoia di controllo, producendo energia elettrica pulita. “Il mio grazie di cuore – ha aggiunto Zaia – va innanzitutto ai lavoratori che hanno permesso la realizzazione di questo impianto con la loro competenza e il loro lavoro. Un’opera che esprime un grande punto di forza dei veneti: quello di saper essere comunità. In tempi brevi si è concretizzato un investimento di 4 milioni e 300 mila euro in grado di portare un notevole beneficio al territorio.” “Quest’opera è una risposta alternativa al nucleare – ha proseguito Zaia – perché il futuro è rappresentato dalle fonti rinnovabili e il raggiungimento dell’autosufficienza energetica non è un’utopia. Per puntare a obiettivi ambiziosi è necessario, però, creare le condizioni per favorire la produzione di energia pulita, per esempio accentuando il lavoro sulla sburocratizzazione della macchina amministrativa e autorizzativa che, in alcuni casi, frena gli investimenti”.  
   
   
BOLZANO: RISORSE PER NUOVE STRUTTURE CON LA CESSIONE DI IMMOBILI PROVINCIALI DISMESSI  
 
Bolzano, 10 maggio 2011 - Per non rinviare nel tempo la realizzazione di importanti progetti di opere pubbliche, la Giunta sta valutando la possibilità di cedere immobili del patrimonio provinciale che non intende più utilizzare. "Possiamo ipotizzare introiti per oltre cento milioni di euro, che potremmo reinvestire nella costruzione di strutture necessarie nel breve periodo", ha spiegato il 9 maggio il presidente Luis Durnwalder dopo la riunione di Giunta. Da un lato la Giunta provinciale deve fare i conti nei prossimi anni con una crescita contenuta del bilancio provinciale, dall´altro con l´esigenza di realizzare una serie di opere pubbliche attese nel settore della viabilità, della scuola o della sanità. "Solo nelle strade investiamo ogni anno 300 milioni di euro, che ci consentono di proseguire nei progetti avviati ma non di iniziarne di nuovi", ha spiegato Durnwalder ricordando ai lavori in corso per le circonvallazioni di Bressanone, Merano, Laives, Chienes o per l´accesso alla val Badia. Per individuare nuove risorse la Giunta vuole "censire" il patrimonio provinciale e verificare la possibilità di alienare quelle superfici e quegli immobili che non intende più utilizzare: tra gli esempi fatti, alcuni areali militari, l´ex centro di recupero Josefsberg sopra Lagundo, porzioni dell´ex clinica Böhler a Merano. "Immobili di questo tipo potrebbero essere ceduti dalla Provincia o dati in permuta per consentire la realizzazione di opere necessarie come convitti, strutture sociali, infrastrutture pubbliche", ha aggiunto Durnwalder. Nel caso di vendita di immobili del patrimonio provinciale, il ricavato confluirebbe in un fondo di rotazione da cui attingere per la costruzione di opere ritenute importanti per la collettività. "Le entrate sarebbero dunque vincolate a investimenti precisi", ha specificato il Presidente. La Giunta ha discusso anche di un´eventuale vendita di alloggi dell´Ipes per poi destinare gli introiti alla realizzazione di nuove abitazioni dell´Istituto, ma una decisione verrà assunta solo dopo la relazione dell´assessore competente Christian Tommasini. Via libera invece all´assunzione di un mutuo di 50 milioni di euro per accelerare il programma edilizio nel quadro della permuta Stato-provincia che prevede la costruzione di alloggi militari in cambio di acquisizione di caserme dismesse. "Attualmente possiamo mettere a disposizione di questo programma di costruzione solo 30 milioni di euro l´anno, e fino a che gli alloggi non sono pronti non abbiamo la disponibilità delle aree militari trasferite alla Provincia, di cui i Comuni necessitano per i loro programmi di sviluppo", ha chiarito Durnwalder. Il mutuo favorisce il completamento del programma edilizio, le superfici ottenute in contropartita verranno cedute e il ricavato servirà ad ammortizzare il mutuo. "In tal modo velocizziamo il piano di costruzione senza appesantire il bilancio provinciale", ha concluso Durnwalder.  
   
   
PIANO CASA DEL GOVERNO: “È UN ALTRO CONDONO” SECONDO L’ASSESSORE REGIONALE UMBRO ALLA CASA “ULTIMO CONDONO PER SUPER RICCHI”.  
 
 Perugia, 10 maggio 2011 - “L’ennesima edizione del Piano Casa del governo Berlusconi dovrebbe avere un altro titolo: “Ultimo condono per super ricchi”. Perché si tratta proprio di questo, afferma l’Assessore regionale alle politiche per la casa. “La riedizione del Piano Casa, all’interno del decreto sullo sviluppo, appena varato dall’esecutivo, non è altro che un regalo a chi la casa ce l’ha già. La casa per gli italiani ha da sempre rappresentato un elemento fondante dell’esistenza. Cosa che rende ancora più drammatica la situazione attuale e la tendenza che andiamo registrando. Aumento ed invecchiamento della popolazione, precarizzazione del mercato del lavoro, con conseguente aumento delle cosiddette nuove povertà, più consistenti flussi migratori, in una parola “disagio” che non riguarda tanto l’offerta abitativa in generale, quanto piuttosto una carenza del mercato della locazione”. Secondo una indagine di Federconsumatori e Adusbef “per comprare un’abitazione media di 90 mq, in zona semicentrale di aree metropolitane, bisogna mettere da parte 18 anni di stipendio. Dal 2001 ad oggi i costi per la casa sono aumentati di 241 euro al mese per le case di proprietà e 707 euro al mese per gli affitti”. In sostanza, stimano le associazioni, si tratta dell’83% di aumento per gli affitti e del 33% per le proprietà. “Va considerato, inoltre - continua l’Assessore regionale - che le spese per l’abitazione sono tra le prime del bilancio familiare e che sempre più spesso non si riesce a stare al passo coi pagamenti. Per affrontare in modo serio la questione “casa” è quindi necessaria un’analisi a tutto campo: dalla mutata tipologia familiare, interessata da fortissimi cambiamenti (diminuzione crescente dei componenti del nucleo familiare e aumento del numero dei nuclei), alla presenza di migranti, alla situazione di crescente difficoltà economica per un numero sempre maggiore di famiglie. Sta esplodendo, infatti, una fascia di reddito che non trova risposte nel mercato. Si tratta delle famiglie monoparentali con minori a carico, le coppie giovani, i pensionati, i precari, gli immigrati, posizionati subito sopra la soglia di povertà ma il cui reddito non è sufficiente ad assicurare una vita decorosa”. “La tradizionale aspirazione degli italiani alla casa di proprietà ha lasciato il posto ad un’affannosa ricerca di casa in affitto. Ed è sempre più elevata la domanda di alloggi: l’Ance quantifica nel nostro paese un fabbisogno abitativo potenziale insoddisfatto di 350.000 abitazioni. Mentre l’edilizia residenziale pubblica non viene finanziata e sono sempre meno i fondi disponibili per il sostegno agli affitti, il 7 aprile è diventata operativa la norma del decreto legislativo sul federalismo municipale che introduce l’imposta sostitutiva sui redditi di locazione. Questo provvedimento, secondo l’Assessore, si conferma a vantaggio dei soli ceti più abbienti, in particolare la lobby dei grandi proprietari immobiliari e non produrrà certo una diminuzione dei canoni. Il rischio invece è proprio che la convenienza ad optare per il canale libero, possa causare un ulteriore innalzamento del livello dei canoni. All’interno di questo quadro arriva l’ennesimo Piano Casa, riedizione, rivista e corretta, dei due precedenti. Erano stati varati due programmi tra il 2008 ed il 2009. Il Piano nazionale di edilizia abitativa, all’interno della manovra finanziaria 2008 ed il Piano casa, lanciato dal Presidente del Consiglio il 6 marzo 2009, con l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia in tempi di crisi. Secondo gli intenti del Governo, questo Piano avrebbe dovuto muovere 59 miliardi di investimenti ed invece si è rivelato un flop. “Un fallimento – rileva l’Assessore - che non ha fatto altro che sovrapporre la competenza normativa tra Stato e Regione, rallentando la normativa invece di semplificarla e renderla più snella” per dirla con le parole di Buzzetti, Presidente Ance. Nonostante tutto il Governo ci riprova e torna all’attacco. Ecco quindi il terzo Piano Casa che tutto è meno che l’espressione di una politica della casa. Stiamo infatti parlando di una disciplina che costringe le regioni a far sì che si possano realizzare ampliamenti fino al 20% per gli immobili che vengono ristrutturati con riqualificazione energetica, e ampliamenti fino al 10% di edifici non residenziali. Aggiungiamo la semplificazione delle procedure, usando il silenzio-assenso e la semplice Scia (segnalazione certificata di inizio attività), ed il gioco è fatto. Un bel regalo ai proprietari di casa ed un bel permesso per una nuova cementificazione selvaggia”. “E nelle regioni? In alcune, sostiene l’Assessore, per incentivare operazioni edilizie, sono state varate nuove disposizioni che garantiscono maggiori opportunità a chi intende usufruire dei premi di volumetria riconosciuti in deroga agli strumenti urbanistici esistenti. Ma le organizzazioni ambientaliste ci mettono in guardia. Attraverso le deroghe si rischia, infatti, un arretramento sul fronte delle normative che tutelano il rispetto del paesaggio. E sicuramente non è così che si assicura il diritto alla casa. L’ulteriore cementificazione servirebbe solo a dequalificare il nostro territorio e certamente non soddisfano la necessità di sviluppo sostenibile di cui oggi si parla tanto. Vent’anni di fortissima attività edilizia, per lo più di costruzioni destinate al mercato, non hanno risolto il problema casa, hanno in cambio modificato le periferie delle nostre città, cancellando paesaggi, biodiversità, colture tradizionali”. “Anche in Umbria, afferma l’Assessore regionale, dove si registra un disagio sociale crescente, il problema casa diventa centrale. A caratterizzarlo sono gli stessi elementi citati sul piano nazionale. Cresce quindi la domanda per alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale concordato. Ma nonostante la Regione metta a disposizione 1 milione di euro di proprie risorse resta un problema di offerta abitativa e di messa a disposizione di alloggi sociali. Attualmente la Regione sta intervenendo secondo le linee stabilite nel secondo piano triennale per l’edilizia residenziale pubblica (2008/2010). Ma come si riuscirà a far fronte all’azzeramento dei trasferimenti statali relativi alle politiche di attuazione degli interventi previsti dalla L.r. 23/2003 oppure alla cancellazione del Fondo di sostegno agli affitti ex L.431/98 (meno 1 milione e 800 mila euro)? In materia di housing sociale è stata istituita, lo scorso anno l’Ater regionale con la Legge 19/2010 e si è avviata una riflessione sulla legge 23/2003. Legge questa che sebbene giudicata positivamente va comunque adeguata alle nuove esigenze. A tal fine la Regione dell’Umbria ha costituito un apposito gruppo di lavoro che è impegnato nell’elaborazione di una proposta organica di modifica. “Un elemento che può risultare secondario, a giudizio dell’Assessore regionale alle politiche per la casa,ma che invece va tenuto in debito conto, è il fatto che tutti gli edifici realizzati nell’ ambito del piano triennale 2008/2010, a prescindere dalla categoria d’intervento, devono ottenere la “certificazione di sostenibilità ambientale” rilasciata dall’Arpa Umbria. Ciò conferma l’impegno dell’Umbria verso la salvaguardia delle risorse ambientali e naturali nonché del risparmio energetico. Ed è proprio un impegno decisivo che si contrappone alle citate deroghe”. “Nonostante questi sforzi messi in atto a livello locale, conclude l’Assessore regionale, rimane alta la preoccupazione per la totale assenza sul piano nazionale di una politica organica e di grande respiro. Che altro si aspetta per iniziare a pensare a provvedimenti urgenti per ridurre i costi e per mettere finalmente a punto un serio piano per l’edilizia residenziale pubblica?”.  
   
   
NASCE ARCA LA “CASA CLIMA“ DEL TRENTINO NEL CAMPO DEL LEGNO  
 
Trento, 10 maggio 2011 - Si chiama Arca (acronimo per Architettura - confort – ambiente) e diventerà il nuovo “marchio ombrello” per la filiera della costruzioni in legno in Trentino. Ieri, in Giunta provinciale, la presentazione del programma, il progetto è in fase di definizione. “Arca vuole diventare quello che Casa Clima rappresenta nel campo della certificazione energetica – ha commentato l’assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi – però nel settore del legno. Si tratta di un marchio che tutelerà la qualità delle nostre imprese in questo settore, un mercato limitato ma con forte brand. Ed è in questo contesto che va letta l’acquisizione di Sofie da parte di Trentino Sviluppo, perché il passaggio ulteriore sarà quello di valorizzare Sofie all’interno di Arca, garantendo ulteriore qualità a questo prodotti”. “Si tratta – ha proseguito l’assessore provinciale Alessandro Olivi – di un’operazione commerciale precisa, per dare maggior valore aggiunto a Sofie, un modello costruttivo di grande qualità. Sofie, inserita all’interno del marchio ombrello Arca, potrà avere maggiore capacità competitiva sul mercato che da sola”. Attraverso il progetto Arca, in fase di ultimazione e sperimentazione in queste settimane, la Provincia autonoma di Trento vuole dunque valorizzare la filiera delle costruzioni in legno, puntando sulla certificazione di singole componenti: “Vogliamo creare un marchio di prodotti – componenti che sarà possibile ottenere attraverso un preciso progetto di accreditamente che riguardi la certificazione dei prodotti che escono dall’impresa. Verrà definito un regolamento tecnico che spiegherà come costruire le case in legno, come accreditarsi e come certificarsi. Infine la Provincia si impegnerà in una forte operazione di consolidamento e di lancio del marchio valorizzando la qualità della piattaforma tecnologica del legno trentino, l’ambiente e il territorio peculiare”. In questo schema complessivo la società consortile Sofie, che ha maturato esperienza nell’innovativo settore dei pannelli X-lam, non perderà valore, diventerà un marchio specifico all’interno di Arca e identificherà un comparto specifico della filiera legno. “Sofie viene quindi incorporata in Trentino Sviluppo – sono state le conclusioni dell’assessore all’industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi – perché la Giunta provinciale ha deciso di assegnare a Trentino Sviluppo il coordinamento del progetto Arca, ovvero Architettura, Confort e Ambiente, le tre grandi tematiche sulle quali concentrare l’attenzione per avere costruzioni belle architettonicamente, confortevoli e sostenibili dal punto di vista ambientale”.  
   
   
URBANISTICA IN SICILIA: NORMA SU CAMBIO DESTINAZIONE D´USO NON E´ SANATORIA  
 
Palermo, 10 maggio 2011 - "La norma approvata in finanziaria che permette di chiedere e ottenere il cambiamento di destinazione d´uso degli edifici costruiti in verde agricolo, non e´ una sanatoria e non e´ una novita´, perche´ questo e´ stato previsto da leggi regionali precedenti, la n. 17/1994 e sue successive modifiche nel 1995 e nel 2001. La condizione e´ che questi edifici abbiano gia´ una regolare concessione edilizia rilasciata al giugno 1994 e che la nuova destinazione d´uso non deve essere ad abitazione". Lo spiega l´assessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma. "Queste modifiche - aggiunge Sparma - servono solo a semplificare l´istituto del ´Cambiamento di destinazione d´uso in verde agricolo´. Sostanzialmente per la legge, che non viene modificata, i manufatti in verde agricolo, se assistiti da regolare concessione, possono svolgere altra funzione produttiva, diversa da quella originaria. L´emendamento approvato estende il campo di azione di questa norma a beneficio di quegli immobili che, alla data di entrata in vigore della legge 17/1994, non risultino ultimati, ma che debbono avere comunque a quella data una regolare concessione e non possono essere usati a scopo abitativo".  
   
   
EDILIZIA SOSTENIBILE IN LEGNO: TRENTINO SVILUPPO RILEVA SOFIE  
 
 Trento, 10 maggio 2011 - Nuovo importante passo avanti per il progetto di valorizzazione dell’edilizia sostenibile in legno. L’esperienza maturata da Sofie nell’innovativo settore dei pannelli X-lam viene integrata a tutti gli effetti con “Case Legno Trentino”, progetto che avrà presto un nome commerciale ed un marchio che renderà riconoscibile la qualità degli edifici a struttura portante in legno “made in Trentino”. L’assemblea straordinaria della società consortile Sofie Veritas, convocata nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 maggio, ha infatti deliberato la cessione a Trentino Sviluppo dell’intero pacchetto di azioni detenute dai 12 soci privati. La Spa provinciale diventa così socio unico della nuova Sofie e valorizzerà il bagaglio di know-how e contatti commerciali maturati negli ultimi anni all’interno del ruolo affidatole dalla Provincia autonoma di Trento nell’ambito della Cabina di regia della Filiera foresta legno energia. «L’esperienza Sofie - spiega Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento - ha rappresentato la naturale evoluzione di un progetto di ricerca che ha aperto strade importanti, mettendo il Trentino nella condizione di fare da apripista rispetto a modelli costruttivi in legno ad alto tasso di tecnologia. L’obiettivo ora è quello di recepire il know-how maturato da Sofie, in relazione anche alla capacità progettuale delle imprese che hanno dato vita al consorzio, dentro un progetto di filiera industriale del legno più esteso e più forte, dove il marchio Sofie continuerà a rappresentare un tassello di eccellenza in riferimento ad un particolare modello costruttivo, che lasciato da solo non avrebbe tuttavia la stessa forza e lo stesso di impatto sul mercato. Il passo che abbiamo cercato di fare è quello di passare dalla ricerca al mercato: in questa direzione si colloca l’inserimento di Sofie dentro Trentino Sviluppo». «Questi due anni e mezzo – sottolinea Andrea Bonvecchio, presidente della Società consortile per azioni Sofie Veritas - sono stati un periodo ricco di accadimenti per il settore della filiera del legno trentina. Sofie ha rappresentato la prima esperienza di società consortile all’interno della quale sono confluite imprese di tutti i gradi della filiera del legno: della prima e della seconda lavorazione, ma anche aziende commerciali e studi di progettazione. La sfida di sviluppare un sistema costruttivo innovativo (X-lam) è stata affrontata con tenacia e professionalità ed è culminata con la presentazione di “casasofie”. La Società Consortile Sofie Veritas, sensibile a far sì che massima possa essere la penetrazione sul mercato delle costruzioni di edifici di qualità elevata con struttura portante in legno, rispondendo alla sollecitazione della Provincia ha ritenuto non strategico lavorare su due fronti paralleli, Sofie e Case Legno Trentino, uniformando sotto un unico marchio ombrello a guida pubblica i vari sistemi di costruzione in legno in Trentino». «Questa integrazione dei due sistemi – conclude Bonvecchio – consentirà, mi auguro, di porsi con sempre maggiore chiarezza sul mercato delle costruzioni in legno di qualità, mettendoci nelle condizioni di aggredire fasce di mercato di livello medio-alto, grazie alle esperienze sin qui maturate e alle potenzialità del sistema di costruzione Sofie». Trentino Sviluppo, che in Sofie Veritas deteneva già il 48,8% delle azioni per un valore nominale di 196 mila euro, ha acquistato l’intero pacchetto azionario riconoscendo ai 12 soci privati il 95% del valore delle azioni da loro possedute. Contestualmente l’assemblea straordinaria ha deciso la trasformazione della società consortile per azioni in società a responsabilità limitata (Srl). Trova così attuazione il percorso tracciato dalla Provincia autonoma di Trento, decisa a scommettere con sempre maggiore convinzione sulle opportunità offerte dall’edilizia sostenibile in legno per la valorizzazione economica dell’intera filiera. La società consortile Sofie Veritas era stata costituita nel dicembre 2008 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il brevetto Sofie (acronimo di “Sistema Costruttivo Fiemme”), sistema costruttivo sviluppato e sperimentato da Cnr-ivalsa in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Il sistema Sofie è basato su una struttura portante in legno, costituita da pannelli lamellari massicci a strati incrociati (tecnologia X-lam), ad elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico. Un sistema costruttivo che garantisce in particolare elevati livelli di sicurezza al fuoco e ai sismi, come hanno provato i sorprendenti test sull’edificio a sette piani condotti in Giappone, dove la struttura è riuscita a superare indenne un terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter simulato sulla piattaforma sismica di Miki. Quattro ad oggi gli edifici certificati “casasofie”, mentre per altri quattro l’iter di certificazione è in fase di avvio. Al consorzio sono accreditate 12 aziende costruttrici, 2 sono in fase di accreditamento, 9 le aziende partner. Tra i progetti di ricerca avviati uno, in particolare, riguarda la definizione di un software di calcolo delle connessioni per gli edifici costruiti in X-lam. “Case Legno Trentino” è invece un progetto di certificazione, promosso dalla Provincia di Trento e gestito operativamente da Trentino Sviluppo e dal Distretto Tecnologico Trentino, avviato nel 2010 con l’obiettivo di arrivare alla stesura di un regolamento tecnico prestazionale in grado di certificare la qualità degli edifici con struttura portante in legno costruiti sia con la metodologia cosiddetta “a telaio” sia con la metodologia “a pannello”, con l’obiettivo di unificare sotto un unico marchio ombrello le costruzioni in legno realizzate da aziende trentine. Da qualche mese Trentino Sviluppo sta monitorando l’applicazione del regolamento tecnico su una decina di cantieri pilota. La stesura della versione definitiva del regolamento e la contestuale adozione di un marchio per la promozione e commercializzazione, in fase di definizione, saranno la rampa di lancio per le case in legno a certificazione trentina. Per questo la Provincia autonoma di Trento ha dato mandato a Trentino Sviluppo di riacquisire la piena disponibilità del marchio e dei brevetti Sofie attraverso l’acquisizione delle quote societarie della parte privata nella Società consortile Sofie Veritas. A Stefano Robol, direttore generale di Trentino Sviluppo, nominato amministratore unico della nuova società, spetta il compito di “traghettare” Sofie in questa fase temporanea di evoluzione in attesa della nomina del nuovo Consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo. L’intento è infatti quello di ricondurre le due positive esperienze all’interno di un progetto organico, coordinato da Trentino Sviluppo, che consenta di promuovere un marchio unico, rappresentativo dell’intero territorio, riferimento di qualità, sia a livello locale che internazionale, per il settore dell’edilizia sostenibile in legno. Tale marchio si estenderà, oltre che al prodotto finito “casa in legno chiavi in mano”, anche ai componenti in legno utilizzabili nell’ambito di progetti di ristrutturazione o di edilizia tradizionale, chiudendo così la filiera sulla quale pubblico e privato stanno operando con una serie di azioni di sistema.  
   
   
HABITECH: 300 IMPRESE, 8000 OCCUPATI E UN FATTURATO DI UN MILIARDO  
 
Trento, 10 maggio 2011 - “Habitech è una formula vincente di distretto tecnologico”. Così Gianni Lazzari, amministratore delegato di Habitech - Distretto Tecnologico Trentino, definisce in poche parole un’esperienza che dopo neppure cinque anni dalla sua nascita è diventata punto di riferimento per altre realtà territoriali. Habitech è stata scelta, nell’ambito della 9a Giornata dell’Economia celebrata il 6 maggio da Unioncamere a Roma, come uno dei quattro casi di successo in Italia di reti d’impresa basate sull’innovazione e la sostenibilità accanto a Belisario - Polo Alta Moda Area Vestina; A.c.ri.b. - Calegheri 1268; Vrm - Racebo. La presentazione, realizzata dal direttore Thomas Miorin, è avvenuta a Roma di fronte a una platea che comprendeva, fra gli altri, il segretario generale Unioncamere, Claudio Gagliardi. Miorin ha illustrato i segreti del successo del Distretto Tecnologico Trentino, una realtà riconosciuta dal Ministero dell´Università e della Ricerca, nata nel 2006, oggi forte di 300 imprese che occupano 8000 addetti generando un fatturato di un miliardo di euro, il cui orizzonte oggi si proietta in chiave nazionale e internazionale. Habitech, che declina la sostenibilità e l’innovazione nei tre settori dell’edilizia, dell’energia e della mobilità, con la sua azione “ha favorito la creazione sia di reti territoriali di tipo corto, sia di tipo lungo attraverso la definizione e la diffusione di linguaggi condivisi e di strumenti che mobilitano risorse superiori a quelle disponibili localmente”. In particolare, a livello territoriale l’azione del Distretto più che sulla ricerca di finanziamenti a fondo perduto è stata simile a quella dei “business angels”, favorendo le relazioni tra imprese e agevolando il dialogo pubblico-privato. Habitech ha agito così da generatore e incubatore di reti realizzando 2 contratti di rete intorno allo sviluppo di una caldaia di micro-cogenerazione ad idrogeno ad uso domestico - Chp Lab e Crisalide - contratti ai quali se ne aggiungeranno presto altri tre. Per quanto riguarda le “reti lunghe”, l’azione “si è strutturata principalmente attorno alla diffusione dello standard internazionale Leed di misura della sostenibilità degli edifici. In concreto, il Distretto ha contribuito alla fondazione del Gbc Italia, l’associazione che promuove lo standard e che oggi è un network nazionale di più di 500 aziende leader nell’edilizia sostenibile. Questa attività ha permesso anche l’acquisizione di una serie di strumenti che favoriscono l’export delle industrie edili e di arredamento, senza contare la ricaduta in termini di qualificazione sul territorio locale. I servizi offerti da Habitech in questo ambito rendono il Distretto economicamente sostenibile”. Queste esperienze non sono destinate a rimanere isolate. Conclude infatti Miorin: “Il modello basato sulla creazione di un linguaggio condiviso che orienta i processi alla base dell’esperienza Leed, è stato replicato in nuovi contesti come quello delle case in legno o di nuovi modelli contrattuali per la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente”. Habitech ha saputo proporre sentieri di innovazione, coinvolgendo in una sinergia positiva tecnici delle imprese, funzionari della Pubblica Amministrazione, rappresentanti di associazioni, esperti di ordini professionali e strutture di certificazione, agendo come catalizzatore del nuovo mercato dell´efficienza energetica e ambientale degli edifici diventando riferimento nazionale per il Leed e Gbc Italia. “L’esperienza di rete di Habitech, assieme alle risposte offerte nei settori della sostenibilità e dell’innovazione e al dialogo avviato tra mondo delle imprese e realtà pubbliche, è considerata talmente positiva – anche dal punto di vista delle sostenibilità finanziaria - che oggi diverse realtà locali hanno avviato contatti per poterla replicare sul proprio territorio”.  
   
   
CROAZIA, AUMENTO VENDITE AL DETTAGLIO A FEBBRAIO  
 
Zagabria, 10 maggio 2011 - Secondo i dati diffusi dall´Istat locale, in Croazia, rispetto allo stesso mese dell´anno scorso, il volume d´affari nelle vendite al dettaglio lo scorso febbraio è cresciuto del 3,8 per cento in termini nominali e dello 0,8 in termini reali. Il mese di febbraio è l´ottavo mese consecutivo nel quale è stato registrato un aumento delle vendite al dettaglio a livello annuo e rappresenta un aumento maggiore rispetto al mese di gennaio, quando è stato registrato un aumento dello 0,2 per cento rispetto al gennaio del 2010. Nell´anno in corso, a gennaio, è stato registrato un calo del volume d´affari del 24 per cento in termini reali, mentre a livello annuo è stato registrato, rispetto al gennaio del 2010, un aumento del 2,7 per cento in termini nominali e un aumento dello 0,2 in termini reali.  
   
   
IMPRENDERÒ RIPARTE CON UN SEMINARIO A TRIESTE  
 
Trieste, 10 maggio 2011 - Ha preso il via oggi a Trieste, con un seminario organizzato nella sede della Radaelli spa, la terza edizione del progetto Imprenderò, che si affianca agli altri interventi anticrisi messi in campo dall´Amministrazione regionale per sostenere la cultura imprenditoriale e la creazione di impresa. Tra questi, i fondi che l´Amministrazione eroga in favore dei lavoratori che si avviano a realizzare una propria impresa (grazie ai quali 637 persone hanno fondato un´azienda, per l´80 per cento in forma individuale), ed un intervento, dato in gestione alle Province, che prevede lo stanziamento di 400 mila euro per incentivare i percorsi imprenditoriali avviati proprio da Imprenderò e sarà attivato nei prossimi mesi. Iniziative che fanno parte del pacchetto di interventi e risorse regionali a favore del lavoro autonomo, promosso dalla Regione con interventi normativi a sostegno dei professionisti ed in cui si inserisce anche l´anticipazione in un´unica soluzione, da parte dell´Inps, dei trattamenti di Cigo, Cigs, Cigs in deroga, mobilità ed indennità di disoccupazione per l´avvio dell´attività d´impresa. A sottolinearlo è stata l´assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Commercio e Pari opportunità Angela Brandi, presente all´incontro assieme al prorettore dell´Università di Trieste, Sergio Paoletti, e all´amministratore delegato della Radaelli Trieste, Maurizio del Prete. L´assessore ha confermato che i risultati di 4 anni d´esperienza del progetto sono stati significativi: 350 sono infatti le nuove imprese avviate con la creazione a regime di 2 mila posti di lavoro, un fatturato superiore ai 35 milioni di euro ed investimenti per 4 milioni di euro. Le imprese assistite già esistenti sono state oltre 140, con il consolidamento di 7 mila posti di lavoro. La Regione punta a rafforzare tali risultati nella terza edizione, progettata, ha osservato l´assessore, nella temperie della crisi produttiva ed occupazionale che investe il Friuli Venezia Giulia e nel periodo 2009-2010 ha coinvolto a vario titolo 80 mila lavoratori. Per questo il nuovo progetto è finalizzato a dare risposte concrete per affiancare lavoratori e lavoratrici che intendono creare una propria attività imprenditoriale; a favorire il passaggio generazionale tra imprenditori senior, scoraggiati dalla virulenza della crisi, e junior, disposti a raccogliere il testimone evitando traumatiche chiusure; a sostenere la trasmissione, anche in parte, dell´impresa ad altro imprenditore e attuare "spin off" nei confronti dei lavoratori per salvaguardare le competenze presenti in azienda; a promuovere la formazione continua tra imprenditori e lavoratori autonomi. Gli altri appuntamenti di Imprenderò saranno ospitati a Gorizia, Pordenone e Udine, ma la scelta della sede triestina per il primo seminario non è stata fatta a caso. Fondata da Giuseppe e Pietro Radaelli nel 1819, l´azienda nel 2003 era alla bancarotta. La gestione era pessima ma, ha detto Del Prete, c´erano buone maestranze e buone tecnologie, per cui valeva la pena di farla ripartire senza disperdere un patrimonio umano di valore. A conferma che il salvataggio ha dato i suoi frutti, Radaelli Trieste è entrata recentemente nel Guinnes dei primati dopo aver prodotto la più grande fune d´acciaio del mondo (150 mm di diametro, 420 tonnellate in corpo unico), dedicandola ai 150 anni dell´unità d´Italia.  
   
   
TRENTINO, INVESTIMENTI STRATEGICI: FIRMATO PROTOCOLLO FRA PROVINCIA E CASSA DEPOSITI E PRESTITI  
 
Trento, 10 maggio 2011 - E´ stato sottoscritto il 6 maggio il Protocollo d’intesa tra Provincia, Cassa Depositi e Prestiti, Cdp Investimenti Sgr (società di gestione del risparmio che, tra l’altro, gestisce il Fondo Investimenti per l’Abitare, fondo immobiliare operante nel social housing) e Cassa del Trentino per la realizzazione di investimenti che rientrano tra le priorità della programmazione provinciale. I progetti da finanziare sono quelli considerati strategici per lo sviluppo del Trentino o per il loro impatto sociale, come Metroland, il nuovo ospedale di Trento o il programma della Provincia di realizzazione di alloggi a canoni calmierati. Il Protocollo nasce con lo scopo di avviare un rapporto di collaborazione, su base non esclusiva, volto ad approfondire alcune iniziative ed attività di comune interesse per la realizzazione, nel corso del triennio 2011-2013, di programmi di investimento sia da parte della Provincia che degli altri enti e soggetti del settore pubblico provinciale. La realizzazione di questi investimenti richiede adeguati strumenti di finanziamento, che verranno individuati, come previsto dal Protocollo, all´interno di appositi Tavoli di Lavoro. Sono state individuate, congiuntamente, cinque aree di potenziale intervento: - Plafond di finanziamenti in favore di Cassa del Trentino, attraverso la sottoscrizione da parte di Cassa Depositi e Prestiti di prestiti obbligazionari emessi dalla Società, anche a valere sul proprio Programma Emtn; Finanziamento di società partecipate provinciali attraverso la sottoscrizione di prestiti obbligazionari dalle stesse emessi; Progetto Metroland; Progetto di realizzazione del nuovo ospedale provinciale di Trento; - Partecipazione ad un fondo di investimento immobiliare per la realizzazione del Programma della Provincia di realizzazione di alloggi a canoni calmierati. Le suddette aree di intervento saranno oggetto di approfondimento e valutazione, ferma restando comunque la possibilità di identificare, di comune accordo ed anche successivamente alla stipula del Protocollo, ulteriori iniziative di comune interesse. In aggiunta alle cinque aree appena richiamate, saranno oggetto di discussione ed approfondimento anche due progetti infrastrutturali già avviati dalla Provincia, ossia: Banda Larga; - Interventi infrastrutturali finalizzati al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti energetiche alternative. Si tratta di progetti per i quali potrebbero essere considerate in futuro forme finanziarie da parte di Cassa Depositi e Prestiti anche per il tramite di Cassa del Trentino. Entro 30 giorni dalla sottoscrizione del Protocollo, per ciascuno degli interventi sopraindicati, verranno istituiti, come già detto, appositi Tavoli di Lavoro, composti dal coordinatore di ciascuna parte (per la Provincia e Cassa del Trentino sarà Lorenzo Bertoli), dai referenti operativi e da altri eventuali componenti secondo quanto sarà ritenuto più funzionale all’attività da svolgere. Obiettivo finale dei predetti Tavoli è quello di formulare per ciascuna area di intervento delle proposte di attuazione che dovranno essere condivise entro le tempistiche concordate. In tale contesto un ruolo rilevante è assunto da Cassa del Trentino in quanto strumento di sistema deputato a promuovere, accompagnare e realizzare le strategie finanziarie programmate dal Governo provinciale, anche attraverso lo svolgimento di attività di consulenza e supporto in ordine alla progettazione di efficaci strumenti di finanziamento degli investimenti. Nello specifico, alla luce della strategicità dell’iniziativa che contribuirà al raggiungimento degli obiettivi programmatici della Provincia, attuati anche attraverso le società del gruppo, prioritariamente volti a sostenere la crescita e lo sviluppo del sistema economico locale nonché a soddisfare i bisogni sociali, Cassa del Trentino assumerà la regia delle seguente aree di interesse: - Plafond di finanziamenti in favore di Cassa del Trentino attraverso la sottoscrizione di prestiti obbligazionari; - Finanziamento di società partecipate provinciali (come Itea Spa e Patrimonio del Trentino) attraverso la sottoscrizione di prestiti obbligazionari emessi da per la realizzazione di specifici investimenti pubblici a fronte dei quali la Provincia assegnerà contributi pluriennali dedicati. In virtù del ruolo di coordinatore affidato a Cassa in occasione della costituzione del gruppo di lavoro dedicato al Progetto Not, la Società assumerà inoltre la regia degli interventi dedicati al progetto di realizzazione del nuovo ospedale provinciale di Trento.  
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA: GUARDIAMO A PUBBLICI ESERCIZI PER RIPRESA  
 
Rho/mi, 10 maggio 2011 L´assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu ha partecipato ieri al comitato della Federazione Italiana Pubblici Esercizi della Lombardia, che si è riunito, insieme al direttivo di Epam, presso Fiera Milano-rho Pero, in occasione della rassegna ´Tuttofood´. All´ordine del giorno le tematiche dell´intesa sulla tassazione agevolata delle somme erogate ai dipendenti per incrementi di qualità e produttività, la filiera integrata dell´accoglienza, la direttiva servizi e la programmazione regionale dei pubblici esercizi. Epam, associazione degli esercenti della provincia di Milano che aderisce all´Unione del Commercio e a Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercici), è presente sul territorio dal 1945. "Gli esercizi lombardi, tra bar e ristoranti, sono a oggi più di 36.000, oltre il 15 per cento di quelli presenti su tutto il territorio nazionale - ha dichiarato Maullu - ed è soprattutto su questo importantissimo settore del comparto commerciale che Regione Lombardia ha puntato per sostenere la ripresa economica". "In questa direzione - ha voluto sottolineare Maullu - sono andati i 3 milioni con cui abbiamo finanziato il terzo bando Innova Retail, per contribuire a investimenti per l´innovazione delle strutture, per la sicurezza dei locali e per la riduzione dei consumi energetici, e anche i 14,4 milioni del quarto bando per i Distretti del Commercio". "Senza contare - ha concluso Maullu - che i pubblici esercizi rivestono un ruolo decisivo per l´economia e il turismo della nostra regione. Oggi 4 Lombardi su 100, oltre 200.000 persone, lavorano nell´alberghiero e nella ristorazione. Un dato che nell´ultimo decennio è cresciuto del 30 per cento, anche a fronte della grande richiesta turistica: la Lombardia è di gran lunga la regione italiana in cui i visitatori spendono di più". Parole che Alfredo Zini, vice presidente nazionale di Fipe, ha salutato positivamente. "Ringrazio l´assessore Maullu per l´attenzione dimostrata verso tutto il comparto del pubblico esercizio - ha commentato -. Siamo certi che saprà essere un punto di riferimento importante per operatori ed esercenti della somministrazione anche nella difficile fase di liberalizzazione del settore".  
   
   
TRENTO: L´ARTIGIANATO D´ECCELLENZA VERSO LA SOGLIA DEI 200 "MAESTRI" APPROVATI DALLA GIUNTA I BANDI PER I CORSI DI MAESTRO AUTORIPARATORE E ODONTOTECNICO  
 
 Trento, 10 maggio 2011 - La figura del maestro artigiano rappresenta il fiore all’occhiello di sempre più numerose categorie artigiane. Nel 2011 si concluderanno i corsi dei nuovi maestri artigiani lattonieri, carpentieri in ferro e termoidraulici, senza dimenticare i “veterani” acconciatori, estetisti, sarti, nonché falegnami sia arredatori che serramentisti, che intendono valorizzare il protagonismo imprenditoriale nella trasmissione intergenerazionale dei saperi. Con i futuri maestri artigiani autoriparatori e maestri artigiani odontotecnici, oggetto dei due bandi approvati oggi dalla Giunta provinciale, la pattuglia degli artigiani di eccellenza supererà la soglia di 200. Questa azione formativa, che vede coinvolte le principali scuole di formazione professionale trentine, un nutrito gruppo di specialisti dei singoli comparti, l’Accademia d’impresa, la Commissione Provinciale per l’Artigianato, l’Agenzia del Lavoro nonché la Formazione Professionale, intende così contribuire a colmare quel divario che recentemente il presidente della Provincia ha individuato tra la domanda, ormai a livelli di eccellenza grazie ai progressi della formazione trentina, e l’offerta di lavoro, promossa principalmente dal nostro sistema imprenditoriale. Questi artigiani “di eccellenza” sono infatti insigniti del titolo di maestro dopo un faticoso corso biennale di specializzazione professionale e tecnica, che per le figure di maestro artigiano autoriparatore e odontotecnico, approvate il 6 maggio dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore Alessandro Olivi, rasenta le 300 ore. Essi sono quindi in grado di trasmettere ai loro allievi delle conoscenze al passo con l’ormai inarrestabile flusso di costante modernizzazione dei saperi, entrando così a pieno titolo tra gli attori delle politiche volte alla formazione del capitale umano con alte professionalità in campo produttivo. Sempre a proposito della necessità di portare i nostri artigiani a trasmettere i saperi, tra le lezioni impartite ai nuovi maestri non mancano le lezioni dedicate ad affinare queste capacità negli aspiranti maestri, grazie alla proficua collaborazione con l’Agenzia del lavoro. Si arriva così a quello che è un naturale approdo di questa figura di eccellenza nell’ambito delle professionalità artigiane: la bottega scuola. Ciò per dare una strutturazione più organica e compiuta a questo percorso: ovvero il riconoscimento dell’insegnamento del maestro artigiano a beneficio dei suoi allievi, sia da parte del comparto del sostegno al lavoro, col pieno riconoscimento nell’ambito dei percorsi di apprendistato, in particolare di quello professionalizzante, sia da parte del sistema della formazione professionale, con il riconoscimento dei crediti formativi.  
   
   
VERTENZA MERLONI: ASSESSORE REGIONALE INCONTRA SINDACATI; NECESSARIA MAGGIORE PRESENZA DEL GOVERNO  
 
 Perugia, 10 maggio 2011 - L´assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria ha incontrato ieri, in Regione, le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per fare il punto sullo stato attuale della procedura di vendita dei complessi aziendali dell´Antonio Merloni Spa. Durante l´incontro, tutti gli intervenuti hanno espresso forte preoccupazione sulle prospettive dell´azienda, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Nocera Umbra, rimarcando la necessità di una maggiore presenza del Governo nazionale in una vertenza che - è stato sottolineato - è di portata nazionale, sia per le ripercussioni economiche e sociali sul territorio sia per le migliaia di addetti coinvolti. Il Governo - è stato detto - non può fare esclusivamente affidamento sui Commissari straordinari per arrivare alla soluzione della vicenda. Deve invece attivarsi per promuovere tutte le iniziative e gli strumenti utili alla reindustrializzazione dell´area, con l´obiettivo di tenere insieme in una unica prospettiva produttiva l´intero perimetro industriale, anche facendo leva sulla ricerca di progetti innovativi del settore del "bianco". Inoltre - secondo gli intervenuti - vanno utilizzate appieno le opportunità offerte dall´Accordo di programma come fattore di supporto alla procedura e di sostegno agli investitori e ai progetti industriali che, prioritariamente, devono tenere conto della vocazione produttiva dell´area. L´auspicio - ha detto a conclusione dell´incontro l´assessore regionale allo sviluppo economico - è che il ministro Romani, oggi a Nocera Umbra per una iniziativa elettorale, dia concretezza alle richieste di attenzione e di ruolo attivo del governo sulla gestione della crisi più volte avanzate dalle istituzioni e dai lavoratori. Ai proclami elettorali devono seguire azioni concrete sulle grandi questioni che interessano l´Umbria, sia per la Merloni che per l´intero Polo Chimico ternano.  
   
   
CREAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO TRA LA REGIONE SICILIA E I CONSULENTI DEL LAVORO  
 
Messina, 10 maggio 2011 - Settore pubblico chiuso alle assunzioni, rilancio del lavoro privato snellimento degli enti pubblici e istituzione di un protocollo d’intesa tra il governo siciliano e il consiglio provinciale dei consulenti del lavoro.L’incontro tra professionisti e rappresentanti regionali aprirà una nuova stagione di collaborazione . La creazione di un tavolo tecnico permanente tra la Regione Sicilia e i consulenti del lavoro consentirà di analizzare meglio gli scenari occupazionali al fine di adottare le giuste strategie. Il centro studi del consiglio provinciale dei consulenti del lavoro, diretto da Maurizio Adamo, ha infatti avviato un analisi sul territorio con il preciso obiettivo - ha spiegato il Presidente Carlo Maletta - di definire le strategie future per migliorare l’occupazione siciliana. Dall’indagine condotta su un campione di professionisti, apprendistato per molte aziende è la migliore tipologia di inserimento nel modo del lavoro, contratto d’inserimento è il rapporto lavorativo ancora poco utilizzato in un critico scenario occupazionale in cui la Sicilia sfiora il 13,9 per cento di tasso di disoccupazione, collocandosi agli ultimi posti nella graduatoria nazionale. “ Stiamo assistendo a uno stillicidio di posti lavoro e di cessazioni di partite iva.- ha spiegato il Presidente dell’unione provinciale Ancl di Messina Mariano Giunta - Noi ci troviamo in una situazione in cui il sistema creditizio ha chiuso i rubinetti, gli enti pubblici ritardano nei pagamenti delle forniture di beni e servizi nonché degli appalti pubblici.”. “In questo critico scenario occupazionale – ha spiegato l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione Mario Centorrino – bisogna puntare con decisione al lavoro privato i cui settori chiave sono turismo, energie alternative, e agricoltura. In questo nuovo scenario è indispensabile che imprenditorie consulenti del lavoro assumano un ruolo centrale per rilancio occupazionale”. Le mosse vincenti che possano contribuire alla definizione di una nuova cultura occupazionale coincidono con uno snellimento degli enti pubblici, e con la creazione di un amministrazione digitale. A spiegarlo Andrea Piraino assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali e del lavoro. “ Da non sottovalutare - ha continuato - il reperimento di risorse autonome e l’istituzione di un osservatorio permanente e una più incisiva programmazione sulle questioni incentrate sull’occupazione”. La speranza ha commentato la giornalista Katia La Rosa che il governo regionale in accordo con il governo nazionale possano puntare ad un migliore utilizzo delle risorse disponibili per incentivare l’occupazione a cominciare dai finanziamenti che arrivano dai fondi strutturali. Tra gli altri hanno partecipato i deputati dell’ars Nino Beninati , Franco Rinaldi, e l’onorevole Filippo Panarello, e il direttore generale di Italia lavoro Giuseppe Timpanaro.  
   
   
SPACCA FIRMA PATTO DI SICUREZZA PER HOTEL HOUSE.  
 
 Ancona, 10 maggio 2011 - Il Presidente della Regione Gian Mario Spacca ha firmato Ieri mattina a Macerata il ´Patto per Porto Recanati sicura´, protocollo di intesa tra Regione Marche, Ministero dell´Interno-prefettura di Macerata, Provincia di Macerata, Comune di Porto Recanati alla presenza del sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. ´Quella maceratese e` una provincia coesa e laboriosa ´ ha detto Spacca - a forte propensione manifatturiera, una provincia che da` vigore all´intera economia del nostro Paese. Qui ha origine la gran parte delle produzioni del Made in Italy. Qui la qualita` della vita e` alta, ma per mantenerla tale occorre anche implementare le forti caratteristiche di questa comunita`: il lavoro, l´equilibrio, la sicurezza. Per questo la Regione ha accettato sin da subito di sostenere e finanziare il protocollo che oggi sottoscriviamo insieme a Prefettura, Provincia e Comune di Porto Recanati. Dalla sinergia e dalla leale collaborazione tra i vari livelli di governo, da un impegno condiviso e integrato, possiamo rafforzare le attivita` di prevenzione dando piu` sicurezza ai cittadini´. Un principio di leale collaborazione che il presidente Spacca ha auspicato anche nel caso dell´emergenza alluvione che ha colpito i primi di marzo in particolare la provincia di Macerata. ´Al sottosegretario Mantovano ´ ha aggiunto il presidente - chiediamo di farsi portavoce presso la presidenza del Consiglio dei Ministri affinche` venga finalmente istituito un tavolo di confronto cosi` come richiesto piu` volte al presidente Berlusconi´. Con la sottoscrizione del Protocollo si mettono in campo azioni che non vanno limitate ad un singolo Comune, ma estese all´intero territorio: la ricerca di una soluzione positiva per l´Hotel House non puo` e non deve essere circoscritta ma coinvolgere tutte le forze in campo. Per questo il Patto predisposto e finanziato dalla Regione con ulteriori 100mila euro di contributo mirato (in tutto dal 2005 ad oggi la Regione ha stanziato 2,4 milioni di euro a tal fine) introduce interventi di monitoraggio e controllo (anche con strumenti tecnologici) con nuova illuminazione e telecamere di videosorveglianza. Rilevanti interventi sociali riguarderanno poi l´aggiornamento professionale del Corpo di polizia e della Polizia Locale, oltre a piani condivisi di riqualificazione del tessuto sociale e del contesto urbano. Tutto questo accompagnato dall´attivazione di un percorso di coinvolgimento della comunita`, delle imprese, delle associazioni, del mondo del lavoro e delle comunita` immigrate. Il Protocollo pone in campo progetti specifici, finanziati dalla Regione Marche e dallo Stato, volti ad innalzare i livelli di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi, in particolare nella realta` del Comune di Porto Recanati dove si sono verificati numerosi e ripetuti episodi di violenza nel condominio dell´Hotel House (480 appartamenti con 1376 residenti).