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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Giugno 2010
STRASBURGO: FRA PUNTI FORTI IN DISCUSSIONE ALL´EUROPARLAMENTO NELLA PLENARIA DEL 14-17 GIUGNO 2010: MERCATO DEI DERIVATI: TRASPARENZA E REGOLE PIÙ SEVERE. AGENZIE DI VALUTAZIONE CREDITIZIA: I DEPUTATI CHIEDONO MAGGIOR CONTROLLO SULLA LORO ATTIVITÀ. MECCANISMI DI FINANZIAMENTO INNOVATIVI  
 
Strasburgo, 14 giugno 2010 - Punti forti in discussione all´Europarlamento la prossima sessione plenaria, Strasburgo 14-17 giugno 2010.  Orario di lavoro degli autotrasportatori: includere i lavoratori autonomi? I lavoratori autonomi autisti di bus e di camion devono essere soggetti alle stesse regole sull´orario lavorativo alle quali sono sottoposte le società di autotrasporti: questo è il messaggio principale dei deputati della commissione per l´occupazione e gli affari sociali, che hanno respinto una proposta della Commissione europea che andava in senso opposto (sostenuta dai gruppi di centro-destra). Il voto finale mercoledì 16. Etichette alimentari più chiare per i consumatori - Obesità e diabete in aumento in Europa: il Parlamento voterà su alcune modifiche sostanziali da apportare alle norme di etichettatura alimentare, per permettere ai consumatori di fare scelte più consapevoli. I deputati vogliono evitare anche l´eccesso d´informazioni per i consumatori e oneri sproporzionati per l´industria alimentare, in particolare per le Pmi. Gaza Freedom Flotilla: i deputati dibattono attacco con la Ashton - I deputati europei discuteranno l´operazione militare d´Israele contro il convoglio umanitario, effettuata in acque internazionali, e la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza con l´Alto rappresentante per la politica estera dell´Ue Catherine Ashton. Il dibattito sarà seguito una risoluzione in votazione giovedì. Diritto all´interpretazione per gli imputati in procedimenti penali - Un tifoso italiano di calcio arrestato in Francia avrà d´ora in poi diritto ad un interprete durante l´interrogatorio della polizia, del colloquio in tribunale e per le comunicazioni con l´avvocato, se il Parlamento approverà la nuova normativa che garantisce ai cittadini europei l´accesso alla traduzione e all´interpretazione nel caso di processo penale in uno Stato membro diverso da quello d´origine. La metà dei Paesi Ue vuole regole comuni sul divorzio - Il divorzio fra coppie internazionali potrebbe diventare il primo campo nel quale solo una parte degli Stati membri dell´Unione legifererà, avanzando cosi rispetto al resto dell´Europa. Il Pe dovrebbe autorizzare, infatti, 14 Stati membri, fra i quali l´Italia, a iniziare una procedura legislativa per regolare la questione della scelta della legge da applicare in caso di divorzio di coppie internazionali. Mercato dei derivati: non solo trasparenza ma anche regole più severe - I deputati della commissione per gli affari economici e monetari del Pe sostengono che il mercato degli strumenti derivati necessiti non solo di trasparenza, ma anche di regole più rigorose. Nel pieno della crisi del debito greco, il mercato di tali strumenti finanziari è attualmente in fase di riesame a livello Ue. Nuovi satelliti Ue per migliorare la gestione delle catastrofi naturali - Terremoti, inondazioni, perdite di petrolio e altre importanti calamità in futuro potranno essere gestite in maniera più tempestiva ed efficace, grazie al nuovo osservatorio satellitare terrestre che sarà ultimato dall´Unione Europea entro il 2014. Il Parlamento dovrebbe dare il suo via libera alle operazioni iniziali di costruzione (2011-2013) e approvare 107 milioni di euro di finanziamento supplementare per rendere il sistema pienamente operativo. Rinforzare il divieto di commercio di strumenti di tortura - I deputati europei sostengono che il commercio di strumenti come i manganelli chiodati, i blocca-pollici e qualsiasi arma corporale a scariche elettriche dovrebbe essere vietato in tutta Europa. Le commissioni affari esteri e commercio internazionale discuteranno la questione durante la sessione plenaria e chiederanno alla Commissione di aggiornare la legislazione europea esistente e includere tali oggetti nella lista degli strumenti di tortura vietati o strettamente regolamentati. I deputati chiedono maggior controllo sulle agenzie di valutazione creditizia e sui dati sul debito pubblico - I deputati discuteranno, durante la prossima plenaria, l´operato delle agenzie di valutazione creditizia (Cra) che, sottovalutando i rischi, hanno contribuito alla crisi del debito in Grecia, e, in un altro momento, la questione della qualità dei dati sui debiti pubblici trasmessi dagli Stati membri. Nuovi fondi necessari per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio - Meccanismi di finanziamento innovativi, come la tassa sulle transazioni finanziarie, devono essere sostenuti dall´Ue, il primo donatore di aiuti allo sviluppo a livello mondiale, se si vuole rispettare la data del 2015 per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Lo sostengono i deputati europei in un progetto di risoluzione che sarà votato dalla plenaria giovedì.  
   
   
CYBERDISSIDENTI E CYBERCENSORI: IL PARLAMENTO EUROPEO DALLA PARTE DEI DIRITTI UMANI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - Web 2.0, controllo 2.0? A una libertà di espressione sempre più vasta grazie alla rete, corrisponde in alcuni paesi del mondo la messa a punto di strumenti sempre più sofisticati per la censura digitale. Cyberdissidenti e cybercensori sono stati il soggetto di un´audizione della commissione per i Diritti umani del Parlamento. Uno studio commissionato dai deputati mostra che non solo l´Ue, ma anche le grandi imprese della rete possono giocare un ruolo, come dimostra il caso di Google in Cina. Internet e censura: una cyberguerra in corso - "Sempre più opportunità per attivisti dei diritti umani e dissidenti" per fare sentire la loro voce, ottenere protezione e accedere all´informazione, ma allo stesso tempo" strumenti di controllo e di censura sofisticati, spesso nascosti", messi in atto dai "nemici dei diritti umani". Questa "cyberguerra" è stato l´oggetto di un´audizione della sotto-commissione per i Diritti umani, guidata dalla finlandese Heidi Hautala (Verdi), il due giugno al Parlamento. La rappresentante dell´Ong "Reporter senza frontiere" Lucie Morillon ha parlato di 60 paesi che praticano la censura online: in primis la Cina, che è anche il mercato digitale più grande del mondo, ma anche il più grande censore. Pechino ha infatti bloccato l´accesso a oltre 18.000 siti internet, e imprigionato 72 cyberattivisti (nel mondo, sono 120). Nella lista nera dei cybercensori figurano anche l´Arabia Saudita, l´Egitto, la Birmania, l´Iran, la Corea del Nord, Cuba, la Siria, la Tunisia e il Vietnam. Il ruolo di Google e gli altri - Le imprese di telecomunicazioni e media digitali sono " alleati potenziali importanti per i diritti umani", secondo Andrew Puddephat, che ha presentato uno studio commissionato dai parlamentari su "Tecnologie della comunicazione e diritti umani". Ma anche per le imprese, la situazione non è facile: "i governi chiedono strumenti di controllo e censura - ha detto la Morillon - e ci sono compagnie che obbediscono, come Yahoo e Microsoft, e altre più coraggiose, come Google", che deciso di uscire dal mercato cinese finché le ricerche saranno censurate. Il rappresentante di Nokia Siemens Barry French ha riconosciuto che la società ha compiuto un errore nel fornire all´Iran "una tecnologia che permette di intercettare, monitorare e controllare"come richiesto dal governo. Ha assicurato che a partire dal 2009 la compagnia ha cambiato linea, perché "le tecnologie devono servire a sostenere, e non infrangere, i diritti umani nel mondo". Nokia era stata criticata da una risoluzione del Parlamento per l´accordo con Tehran, che permetteva di intercettare praticamente qualunque utente di un cellulare Nokia. Google invece, ha deciso di smettere di censurare le ricerche in Cina da marzo 2010. Così gli utenti vengono ridiretti dal sito google.Cn a google.Hk (Hong Kong), dove possono trovare tutto quello che cercano. A nome del gigante americano, Simon Hampton ha chiesto a tutte le imprese di Tic europee di unirsi alla "Global network Initiative", che raccoglie le società impegnate a rafforzare i diritti dell´utente, la privacy e la libertà di espressione su internet: "In rete non si può fermare la libertà di parola e contrastare l´innovazione", ha concluso. La grande muraglia digitale - "La Cina è il migliore esempio di cyberpolizia, filtraggio e ostruzione", ha denunciato l´attivista del Consorzio "Global Internet Freedom" Shiyu Zhou. "Il Muro di Berlino del Xxi secolo è usato per indottrinare, intimidire e perseguitare", ma "per ogni dollaro speso su tecnologie anti-censura, i governi devono spenderne migliaia per bloccarci", ha continuato Zhou. Un altro cinese, Hosuk Lee Makiyame, direttore dell´European Centre for International Political Economy, ha spiegato che la vera ragione della censura cinese è di natura commerciale e protezionista. Il governo blocca arbitrariamente solo i siti stranieri, mentre a quelli cinesi non succede niente. Sull´iran, invece, Makiyame ha un dilemma: "gli stessi mezzi teconologici possono essere usati dai dissidenti per twittare e dal regime per reprimere". Cosa può fare l´Ue? Secondo Puddephat, l´Ue può e deve intervenire, "stabilendo una normativa che faccia da esempio nel mondo, ma anche mettendo pressione sui paesi della censura nei forum internazionali, e lavorando con le imprese per far avanzare i diritti umani nell´ecosistema digitale. Si possono formare esperti di diritti umani online, e sostenere i progetti e le Ong che creano strumenti per la libertà di espressione su internet". La rappresentante di Reporter senza frontiere chiede ai politici europei di "incoraggiare le imprese delle Tic a creare un codice di condotta volontario, ma anche insistere per il rilascio dei cyberdissidenti". Heidi Hautala ha concluso l´incontro promettendo che la sotto-commissione per i Diritti umani lavorerà per identificare le possibili aree di azione.  
   
   
PICCOLE IMPRESE: MOTORE DELL´OCCUPAZIONE NELL´UE  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - La crisi economica iniziata nel 2008 ha bloccato uno sviluppo estremamente positivo di cui le piccole e medie imprese (Pmi) erano protagoniste. Tra il 2002 e il 2008 le Pmi hanno creato 9,4 milioni di posti di lavoro, superando sotto questo aspetto le grandi aziende. La crisi ha invece comportato, nel periodo 2009 e 2010, una perdita stimata di 3,25 milioni di posti di lavoro, come indicato nella relazione annuale sulle Pmi pubblicata oggi. La relazione presenta la situazione in tutti gli Stati membri dell´Ue, più altri 10 paesi, e conclude che sebbene gli Stati membri abbiano avviato diverse importanti azioni politiche, occorre un ulteriore e maggiore impegno per attuare pienamente gli orientamenti delineati nello Small Business Act (Sba). Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha affermato: "Lepmi rappresentano il futuro della nostra economia, solo loro possono generare nuove opportunità occupazionali.Considerati i tempi duri che ci attendono, una risposta politica efficace è essenziale per aiutare le Pmi a svolgere il loro ruolo con successo. Gli Stati membri dovrebbero intensificare gli interventi atti a dare impulso alle Pmi le quali, per prosperare, hanno bisogno di un contesto maggiormente business-friendly in tutta Europa". Se si considera che danno lavoro a quasi 90 milioni di cittadini, i 20,7 milioni di Pmi europee continuano ad essere la spina dorsale dell´economia dell´Ue. Per promuovere il loro ruolo di volano dell´occupazione nell´Ue sarà essenziale una celere attuazione delle azioni previste dallo Small Business Act (Sba). Si tratta dell´iniziativa politica di punta dell´Ue in materia di Pmi che prevede interventi ad opera della Commissione come anche degli Stati membri in 10 diversi ambiti politici (si rinvia al grafico più sotto). Le principali conclusioni cui giunge la rassegna dei risultati delle Pmi sono: Nel 2002-2008 le Pmi hanno superato le grandi aziende per quanto concerne la creazione di posti di lavoro: in media, tra il 2002 e il 2008, il numero di posti di lavoro nelle Pmi è aumentato dell´1,9% all´anno, mentre nelle grandi imprese esso è aumentato soltanto dello 0,8% annualmente. La crisi ha penalizzato innanzitutto le grandi e medie imprese, ma adesso sono le piccole imprese ad essere maggiormente colpite: stime relative alla produzione delle Pmi dell´Ue-27 per il 2009 indicano un declino del 5,5%. Nel 2009 il calo ha interessato essenzialmente le grandi e medie imprese, e in misura minore, le micro e piccole imprese, quest´ultime però dovrebbero essere maggiormente colpite nel 2010 e negli anni successivi via via che le misure di sostegno iniziali vengono progressivamente ritirate. Anche negli Stati Uniti le Pmi sono state duramente colpite: si stima che il numero di imprese sia calato dello 0,6% nel 2008 e del 2,2% nel 2009. Gli Stati membri si sono attivati per attuare misure a sostegno delle Pmi: per quanto concerne gli sviluppi politici, le schede Sba rivelano che nel 2007-2009 sono state attuate più di 500 misure politiche relative all´uno o all´altro dei 10 principi Sba. Soltanto una minoranza di 9 Stati membri è risultata attiva sull´intera gamma dei 10 principi Sba. Sme performance review (Spr – riesame del rendimento delle Pmi) - L´ Sme Performance Review (Spr) fornisce informazioni sulla situazione delle Pmi e sulla politica per le Pmi nell´Ue e intende recare un contributo a un processo decisionale all´indirizzo delle Pmi efficace e basato su dati esperienziali. L´spr è stato avviato nel 2008, lo stesso anno in cui ha visto la luce lo Small Business Act for Europe (Sba). La relazione è stata prodotta, su incarico della Commissione, da Eim Business & Policy Research. I punti di vista espressi in questo documento sono esclusivamente di responsabilità di Eim e non rispecchiano necessariamente la posizione della Commissione. Questa relazione sulle Pmi intende fornire un´analisi aggregata a livello di Ue. Al momento della compilazione della relazione le cifre più recenti erano quelle relative al 2006, mentre le cifre relative agli anni successivi risultano da stime effettuate dal contraente. La situazione dell´Italia - In Italia le Pmi rappresentano una percentuale (99,9%) prossima a quella media dell´Ue (99,8%) ma sono costituite più che altrove da microimprese, che contano per il 94,6% del totale. Il contributo delle microimprese italiane all´occupazione è molto più alto (47%) della media europea (30 %), e l´apporto dell´intero settore delle Pmi all´occupazione italiana è significativamente maggiore (81%) della media europea (67%). Anche in termini di valore aggiunto, le Pmi contribuiscono di più (71,7%) della media europea (58%). Tuttavia, la prospettiva storica 2002-2009 indica che il numero delle Pmi è cresciuto meno (-7%) della media dell´Ue e la percentuale di posti di lavoro creati è inferiore del -3% a quella europea. Anche gli indicatori Sba per la valutazione e il miglioramento delle prestazioni ("Imprenditorialità", "Seconda possibilità", "Piccolo è bello", "Reattività amministrativa", "Appalti pubblici e aiuti di Stato", "Finanze", "Mercato unico", "Competenze e innovazione", "Ambiente" e "Internazionalizzazione") attestano risultati inferiori degli altri paesi europei.  
   
   
BILANCIO DEL PROGRAMMA INTERREG ITALIA-SVIZZERA  
 
Bolzano, 14 giugno 2010 - Ambiente, competitività e qualità della vita: sono i tre principali ambiti di intervento del programma Interreg Italia-svizzera che favorisce la cooperazione transfrontaliera. Il 10 giugno a Bolzano il Comitato di sorveglianza, presente l´assessore provinciale Florian Mussner, ha tracciato un bilancio sullo stato di attuazione del programma. Per il periodo 2007-2013, il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera, con una dotazione di circa 70 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale Fesr e 23 milioni dal Fondo di rotazione nazionale, si propone quale obiettivo l´attivazione di progetti per rafforzare la cooperazione transfrontaliera sviluppando le priorità definite dagli accordi europei di Lisbona e Göteborg. Tre, in particolare, gli assi prioritari di riferimento: ambiente e territorio, competitività, qualità della vita. Le regioni coinvolte nel programma Interreg Italia-svizzera sono la Provincia di Bolzano, la Valle d´Aosta, la Lombardia, il Piemonte e i cantoni svizzeri del Ticino, dei Grigioni e del Vallese. "Il programma Interreg è un ponte di 700 km che collega cultura, tradizione, istruzione, innovazione, turismo, ricerca, agricoltura e sociali", ha sottolineato l´assessore Mussner nella riunione a Castel Mareccio. Lo scambio transfrontaliero intende favorire lo sviluppo regionale e l´unità nella diversità, ha aggiunto Mussner. A Bolzano il Comitato di sorveglianza ha valutato lo stato di attuazione del programma a metà periodo: attualmente è in corso l´esame dei circa 80 progetti presentati nel quadro del secondo bando di gara, che ha una dotazione di 19 milioni di euro (32,5 i milioni già investiti nei progetti a seguito del primo bando di gara). Sei progetti avviati riguardano la collaborazione tra Alto Adige e Cantone dei Grigioni, tra cui lo sviluppo di un sistema informativo interregionale per gestire meglio le crisi idrologiche e idriche, il completamento del Cammino di Santiago con la realizzazione di un tragitto che unisca l’Alto Adige e la Svizzera, provvedimenti qualitativi per valorizzare le aree di vacanze Samnaun e Passo Resia. La zona di ghiaccio Clis da Ravaisch a Samnaun e il Lago di Resia al Passo Resia si devono trasformare in un punto d´incontro e di riferimento per i vacanzieri.  
   
   
UE: GAZA TORNA CON FORZA ALL´ORDINE DEL GIORNO  
 
 Bruxelles, 14 giugno 2010 - Dopo i drammatici fatti della settimana scorsa, il conflitto fra israeliani e palestinesi e la situazione esplosiva della banda di Gaza tornano con urgenza sull´agenda internazionale. Come sbloccare il processo di pace, e che cosa può fare l´Ue? I fondi europei arrivano nelle mani giuste? In vista del dibattito in plenaria settimana prossima, abbiamo chiesto una valutazione a tre deputati che hanno recentemente guidato una delegazione parlamentare in Israele e nei territori occupati. Gaza, Israele, le colonie sono di nuovo al vertice dell´agenda internazionale, a seguito dell´attacco israeliano contro la flottiglia diretta a Gaza. Oggi la delegazione del Parlamento per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese ha discusso con il Ministro dell´economia di Ramallah il boicottaggio ai prodotti israeliani. Settimana prossima, la plenaria tornerà ad occuparsi dell´attacco alla flottiglia. La commissione Affari esteri, in una riunione speciale il primo giugno, ha già espresso il suo dissenso all´azione israeliana e ha chiesto un´indagine internazionale indipendente e la fine dell´embargo a Gaza. Che cosa può fare l´Ue? Secondo Eva Joly, Verde francese, presidente della commissione Sviluppo del Parlamento, l´Alto Rappresentante Ashton dovrebbe convocare una riunione speciale del Consiglio d´associazione Ue-israele, per "verificare se Israele ha onorato i suoi impegni nel campo dei diritti umani". Gli Stati europei potrebbero anche chiedere di ritardare l´adesione di Tel Aviv all´Ocse. Il presidente della delegazione per le relazioni con il Maghreb Pier Antonio Panzeri, del Pd (S&d), evidenzia che il voto sull´inchiesta internazionale in seno all´Onu è il segno di come "l´Europa è ancora divisa. Ma l´obiettivo deve essere parlare con una voce sola". Usare la leva finanziaria: pro e contro - "Sono 20 anni che l´Europa si limita alla diplomazia dell´assegno", secondo Alain Lamassoure, popolare francese, presidente della commissione Bilanci. "Noi non agiamo, paghiamo e basta, e così facendo diventiamo complici del prolungamento di una situazione insopportabile, sia politicamente che umanamente". Secondo lui l´Ue deve usare la leva finanziaria per guadagnare potere politico: "Non dobbiamo ridurre gli aiuti, ma usarli per entrare a pieno diritto nel gioco politico, e giocare un ruolo di primo piano". In concreto, bisogna "sottomettere gli accordi commerciali con Israele e i 600 milioni di € l´anno di aiuti ai palestinesi alla condizionalità politica e al rispetto degli impegni presi". Non è d´accordo Eva Joly: sospendere gli aiuti internazionali sarebbe "difficile e moralmente condannabile". Invece, serve "un controllo stretto", perché la popolazione di Gaza - di cui l´80% vive sotto la soglia di povertà - ne sia la "vera beneficiaria". Speranze nella ripresa del processo di pace - Secondo Panzeri "non ci sono alternative: la sicurezza a cui anelano sia israeliani che palestinesi, può passare solo per la pacificazione della regione. E gli israeliani sono i più forti, per cui hanno maggiori responsabilità". Fra i problemi da affrontare, "Gaza e le colonie sono i più urgenti, è un passo preliminare indispensabile. Non significa dare ragione ad Hamas, ma Israele deve sapere che gli sciacalli vinceranno sempre, finché la situazione resterà indefinita". L´attacco alla flottiglia per il parlamentare lombardo è stato un errore "tragico", che porterà a un "maggiore isolamento di Israele, e un maggior sentimento di insicurezza nella regione". Turchia e altri attori regionali - Per la Joly bisogna guardare con attenzione alla Turchia. "Primo paese musulmano a riconoscere Israele, membro della Nato, alleata di Tel Aviv e dei palestinesi allo stesso tempo": Ankara è in una "posizione cerniera" e può giocare un ruolo fondamentale a favore della pace. Anche l´Egitto è un attore importante ma, per l´ex-magistrata francese, "non bisogna lasciarli soli". Panzeri è d´accordo sulla centralità della Turchia, un paese che "merita attenzione". Secondo il deputato democratico, si tratta di "una grande realtà che vuole diventare un punto di riferimento ex novo". Un desiderio che nasce "dall´assenza dell´Europa, che continua a tergiversare sulla questione dell´adesione della Turchia. Siccome il governo sente l´Ue sempre più lontana, trova una posizione autonoma sulla questione".  
   
   
DURNWALDER A BRUXELLES ILLUSTRA LA BEST PRACTICE DALL´ALTO ADIGE  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - L´esempio della certificazione di qualità della Procura di Bolzano, ottenuta con il finanziamento del Fondo sociale europeo e poi estesa ad altre Procure italiane, è stata presentata come best practice all’Unione europea. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha illustrato il 10 giugno a Bruxelles al Comitato delle Regioni il progetto che partito da Bolzano si è allargato a 18 Regioni italiane e 98 uffici giudiziari. "Il Fondo Sociale Europeo come strumento di diffusione di best practices: l’esperienza degli uffici giudiziari italiani a disposizione dell’Europa", questo il titolo dell’incontro pubblico di Bruxelles per presentare in sede europea l’esperienza virtuosa della Procura di Bolzano, attuata col finanziamento del Fse. Il presidente Durnwalder e il giudice della Corte internazionale dell’Aja Cuno Tarfusser (all’epoca procuratore capo a Bolzano) hanno illustrato i passi che hanno portato la Procura altoatesina a conseguire obiettivi importanti attraverso l’adozione di un bilancio sociale, della Carta dei Servizi e della certificazione di qualità Iso 9000. Erano presenti i rappresentanti delle Regioni, dell´Ue, dei Ministeri italiani del lavoro e della giustizia, oltre all´europarlamentare Clemente Mastella, Guardasigilli all´epoca della progetto Fse a Bolzano "I risultati concreti di questa azione - ha ricordato Durnwalder - sono stati la riduzione delle spese, la riduzione dei tempi di attesa dei processi, il miglioramento dei servizi, l´avvicinamento al cittadino, la diffusione delle tecnologie e dei processi informatici." Sull´esempio di Bolzano, altri 98 uffici giudiziari hanno partecipato al progetto per rendere più efficienti ed efficaci i modelli organizzativi regionali. "È importante che anche le amministrazioni pubbliche comprendano le potenzialità del fondo sociale e le sfruttino appieno", ha ribadito Durnwalder. Nella sua trasferta a Bruxelles Durnwalder ha incontrato poi Mercedes Bresso, ex governatore del Piemonte e riconfermata alla Presidenza del Comitato delle Regioni Ue. "Abbiamo discusso delle potenzialità e delle prospettive del Gect, il gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera, un nuovo strumento introdotto dall´Ue nel 2006 utilizzato sia dal Piemonte con le vicine Regioni frnacesi che dall´Alto Adige con Tirolo e Trentino", ha spiegato Durnwalder. L´euregio con sede a Bolzano potrebbe però essere il primo Gect di diritto italiano con sede sul territorio nazionale. Approfondite anche le questioni più attuali legati ai progetti Ten, le reti transeuropee di trasporto, in particolare del tunnel di base del Brennero e delle tratte di accesso.  
   
   
COMPETITIVITÀ REGIONALE: BILANCIO DEL PROGRAMMA UE  
 
Bolzano, 14 giugno 2010 - Ha una dotazione di 74 milioni di euro il programma per incentivare la in Alto Adige competitività regionale, un terzo dei quali provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013. Il Comitato di sorveglianza ha fatto il punto sullo stato di attuazione del programma. Sono tre le priorità strategiche perseguite dal programma sulla competitività regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per il periodo 2007-2013: competitività del sistema economico, sostenibilità ambientale della crescita economica e prevenzione dei rischi naturali. I rappresentanti delle Ripartizioni provinciali coinvolte, del Ministero competente, della Commissione Ue e delle parti sociali hanno fatto il punto a metá percorso nell´incontro svoltosi a Bolzano: i primi due bandi di gara hanno registrato quasi cento progetti presentati, di cui 52 ammessi a finanziamento e 8 di questi già conclusi. Il terzo e finora ultimo bando di gara si è concluso a fine marzo con la presentazione di altri 20 progetti, 15 dei quali approvati e quindi da cofinanziare. Complessivamente il programma Fesr per l´Alto Adige vanta una dotazione di 74 milioni di euro, il 35% finanziato dall´Ue, il 45% dallo Stato e il 20% dal bilancio provinciale. Per i progetti presentati e ammessi nei primi due bandi di gara sono stati impegnati poco più di 20 milioni di euro. Tutte le ulteriori informazioni sul programma sono disponibile sul sito della Rete civica dell´Alto Adige, alla homepage della Ripartizione provinciale affari comunitari, www.Provincia.bz.it/europa  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI HA INCONTRATO, A BRUXELLES, L’AMBASCIATORE ROBERTO BETTARINI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 - La Calabria amplia la rete di relazioni e conoscenze delle Istituzioni europee. Il 10 giugno il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha incontrato l’ambasciatore italiano a Bruxelles Roberto Bettarini. Al centro del colloquio, proprio, la nuova strategia di rapporti e di sviluppo della Regione Calabria in ambito europeo. “A Bruxelles, città dove ha sede la maggior parte delle realtà istituzionali dell’Europa Unita – ha spiegato subito dopo l’incontro il governatore Scopelliti - è strategico ampliare la nostra rete di interlocutori, individuando le personalità, gli uffici e i progetti più adeguati che contribuiscano allo sviluppo della nostra Regione”. “Il mio colloquio con l’Ambasciatore Bettarini – ha concluso il presidente Scopelliti – va proprio in questa direzione”.  
   
   
IL SINDACO DI GENOVA MARTA VINCENZI A BRUXELLES PER IL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Genova, 14 giugno 2010 Il sindaco Marta Vincenzi ha partecipato alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, che si è svolta nelle giornate del 9 e 10 giugno a Bruxelles. Si è discusso della crisi economica e finanziaria del continente, che rischia di trasformarsi in una crisi sociale dagli effetti devastanti, a causa del suo impatto fortemente negativo sui conti pubblici. I rappresentanti degli Enti regionali e locali dell’Unione si sono fatti portavoce delle attese dei cittadini a questo riguardo nei confronti dell’Unione Europea, chiedendo misure forti, pari a quelle adottate lo scorso anno per il salvataggio delle banche: in particolare sollecitando un adeguato coordinamento economico e di bilancio a tutti i livelli di governo. Hanno inoltre discusso con Michel Barnier, commissario europeo responsabile del Mercato Interno, sulle misure previste per evitare il ripetersi dell’attuale crisi finanziaria. Ciò, in previsione del parere sulla regolazione dei mercati, che il Comitato delle Regioni dovrà adottare nel prossimo autunno. Un altro importante dibattito del congresso di Bruxelles ha riguardato le interazioni politiche e il coordinamento fra le politiche regionali ed agricole dell’Unione Europea e in particolare il futuro sviluppo delle zone rurali dell’U.e. I rappresentanti degli Enti regionali e locali ne hanno parlato con Dacian Ciolos, commissario europeo responsabile dell’ Agricoltura, che nei mesi scorsi aveva invitato il Comitato delle Regioni a formulare le sue proposte sull’’avvenire della politica agricola comune. Tra gli argomenti all’ordine del giorno: il ruolo del risanamento urbano per il futuro dello sviluppo urbano in Europa, il maggiore coinvolgimento degli enti regionali e locali nella strategia Europa 2020, le politiche economiche e sugli orientamenti per l´occupazione 2010, una politica marittima integrata per una migliore governance nel Mediterraneo e la cooperazione locale e regionale per tutelare i diritti dei minori nell´Unione europea.  
   
   
CROAZIA, ENNESIMO CALO CONSUMI (-8 P.C. IN APRILE)  
 
Zagabria, 14 giugno 2010 - L´istituto nazionale di statistica della Croazia ha dichiarato che nel Paese i consumi sono calati ancora, durante lo scorso mese di aprile, per il 19.O mese consecutivo. Il decremento in termini reali sarebbe stato pari a una proporzione compresa tra l´8 e l´8,7 per cento rispetto allo stesso mese dell´anno precedente. La ragione principale di questa contrazione andrebbe attribuita alla diminuzione del reddito disponibile, al trend negativo del mercato del lavoro, al calo dei salari ed alle minori erogazioni creditizie da parte di banche e istituti finanziatori. Il calo di aprile ha assunto così proporzioni quasi drammatiche, specie se confrontato con le attese dei principali macroeconomisti locali che auspicavano una contrazione compresa tra il 3,3 e il 5,3 per cento.  
   
   
REPUBBLICA CECA -50 P.C INVESTIMENTI ESTERI NEL 2009  
 
Bratislava, 14 giugno 2010 - Gli investimenti esteri diretti l´anno scorso sono diminuiti più del 50 per cento, da 4,3 miliardi di euro nel 2008 a 2 miliardi di euro nel 2009. Tali dati risultano dall´analisi dello sviluppo economico del 2009, pubblicata dal ministero dell´Industria e del Commercio della Repubblica Ceca. Il trend negativo del valore degli investimenti esteri è stato confermato anche dall´agenzia governativa Czech Invest, tramite la quale la Repubblica Ceca l´anno scorso ha acquisito investimenti per un valore di 654 milioni di euro, cioè 385 milioni in meno. Il numero degli investimenti esteri, a confronto con l´anno 2008, è calato del 10 per cento, raggiungendo i 186 progetti in totale. I maggiori investimenti nel Paese sono stati realizzati da società austriache (969,2 milioni di euro), seguite da quelle belghe (892,3) e dagli Stati Uniti (546). La situazione attuale contrasta con quella dei primi anni 2000, quando il forte flusso degli investimenti ha spinto in avanti l´economia della Repubblica Ceca. Il calo del valore degli investimenti è stato causato principalmente dalla crisi economica.  
   
   
RIMPATRIO DEI CAPITALI IN ITALIA: DATI DEFINITIVI  
 
Roma, 14 giugno 2010 - Si è chiusa con l´emersione di 9,2 miliardi di euro e un gettito di 694 milioni di euro la riapertura delle operazioni di "Rimpatrio dei capitali in Italia". Il 95% dei 9,2 miliardi è costituito da rimpatri in Italia. Il bilancio dell´operazione si chiude così con un recupero di attività per complessivi 104,5 miliardi di euro (il 98% dei quali costituiti da rimpatri in Italia) e un incasso per l´Erario di 5,6 miliardi di euro.  
   
   
FILO DIRETTO CONSAP-CONTI DORMIENTI  
 
Roma, 14 giugno 2010 - Si rende noto che, a far data dal 14 giugno , la Consap s.P.a. - società interamente partecipata dal Mef alla quale è stata affidata la gestione delle richieste di rimborso di somme affluite al Fondo "rapporti dormienti" (articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266) - gestirà i contatti telefonici con gli interessati attraverso la linea dedicata 06-85796444, attiva nei giorni feriali dal lunedì al giovedì nell´orario 9,00/17,00 ed il venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13.00. In particolare, Consap fornirà assistenza e indicazioni a quanti abbiano già inviato le domande di rimborso al Mef nonché a coloro che - consultando gli elenchi pubblicati sul sito www.Tesoro.it o ricevendo direttamente informazioni dagli intermediari - risultino tra i titolari o gli aventi diritto di rapporti confluiti al citato Fondo. Sarà in ogni caso possibile ottenere maggiori informazioni di carattere generale - oltre che sul sito del Mef www.Tesoro.it/  - anche sul sito Collegamento a sito esterno www.Consap.it/  nella sezione "rapporti dormienti".  
   
   
RINVIO DEI TERMINI PER IL VERSAMENTO DI UNICO  
 
Roma, 14 giugno 2010 - Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato ieri, è stato infatti previsto lo slittamento dei termini dal 16 giugno al 6 luglio 2010, senza alcun pagamento aggiuntivo, a favore dei contribuenti soggetti agli studi di settore. La proroga è stata stabilita anche tenendo conto della contingente situazione economica che ha comportato la profonda revisione degli studi di settore conseguente alle richieste delle categorie interessate. Il Dpcm prevede, inoltre, a favore degli stessi soggetti, la possibilità di effettuare i versamenti dal 7 luglio al 5 agosto 2010, versando una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento. Lo stesso decreto stabilisce anche a favore dei Caf e dei professionisti abilitati un differimento dal 30 giugno al 12 luglio 2010 per la trasmissione telematica del modello 730 presentato da lavoratori dipendenti e pensionati. Il differimento è stato concesso tenendo conto del ritardo, segnalato dagli intermediari fiscali, nella consegna dei Cud/2010 da parte dei sostituti d´imposta.  
   
   
AL FORUM ECONOMICO ITALIA-CINA - PECHINO, 4 GIUGNO 2010 L’IMPEGNO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE SINTESI DELL’INTERVENTO DEL DIRETTORE GENERALE ABI, GIOVANNI SABATINI  
 
Roma, 14 giugno 2010 - Da oltre cinque anni l’Abi lavora al fianco di Ice e Confindustria per promuovere l’internazionalizzazione dell´economia italiana. Questo impegno si è tradotto in numerose iniziative e missioni di sistema realizzate in oltre 30 Paesi di quattro continenti. In Cina torniamo per la terza volta dal 2004 con una delegazione di nove dei principali gruppi bancari italiani che rappresentano due terzi del settore. L’obiettivo, condiviso con imprese ed istituzioni, è di rafforzare le relazioni commerciali e produttive in questo mercato strategico. Il contesto macroeconomico Per il 2010 e il 2011 il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita del Pil mondiale di oltre il 4%: si tratta tuttavia di una crescita a velocità multiple, con traiettorie divergenti tra economie avanzate e mercati emergenti. L’area euro, con un tasso atteso per il prossimo biennio dell’1-1,5%, presenta un alto grado di vulnerabilità ed una ripresa ancora fragile per le difficili condizioni finanziarie dell´Unione Europea ed il limitato margine di manovra per gli interventi a sostegno all’economia. Diverso lo scenario per i mercati emergenti: l’area asiatica crescerà ad un ritmo medio del 7%, mentre la Cina arriverà al 10%. In questa regione, infatti, gli effetti della crisi internazionale sono stati meno severi e contrastati in modo efficace da politiche fiscali e monetarie espansive. In particolare, la performance cinese si è rivelata di gran lunga superiore alle aspettative, raggiungendo l’11,9% nel primo trimestre del 2010. L’interscambio con l’estero è cresciuto del 44% e gli investimenti fissi del 25%. Primo esportatore e seconda economia al mondo, la Cina è ormai un imprescindibile motore dell’economia globale. Le banche italiane in Cina In Cina si conta il maggior numero di banche italiane con una presenza diretta: nove tra i principali gruppi hanno aperto ventidue uffici di rappresentanza e sette filiali, distribuite nelle regioni più importanti (di queste, 4 filiali e 6 uffici sono ad Hong Kong). Due filiali già operano in valuta, mentre una terza sta aspettando l’autorizzazione per farlo. Alla presenza diretta si aggiunge una fitta rete di accordi di collaborazione sottoscritti da dieci gruppi italiani con le controparti cinesi, per facilitare l’ingresso della clientela nei rispettivi circuiti finanziari. Due banche italiane, inoltre, operano in stretto raccordo con le rispettive capogruppo estere che dispongono in Cina di proprie sussidiarie nei principali centri economici e finanziari. Negli ultimi anni si sono infine moltiplicate le acquisizioni nel mercato locale: nel 2006 Intesa Sanpaolo ha fondato con due policy banks cinesi, il primo fondo di Private Equity che acquista partecipazioni in imprese italiane e cinesi di medie dimensioni, per favorirne la crescita in Europa e Cina. Nel 2007 ha acquisito il 19,99% di Qingdao City Commercial Bank ed il 19,9% di Union Life, una delle prime dieci compagnie di assicurazione cinesi. Ubi Banca ha invece creato la prima società italo-cinese attiva nel comparto dell’asset management. Il plafond per le imprese in Cina - L’interesse per il mercato cinese trova conferma anche sotto il profilo delle risorse messe a disposizione per finanziare esportazioni ed investimenti diretti: le banche italiane hanno stanziato circa 6 miliardi di euro, oltre il 10% in più rispetto al plafond di 5,2 miliardi rilevato nel 2007. Le linee di credito, utilizzate solo per il 46%, non prevedono copertura assicurativa Sace in considerazione del basso livello di rischio Paese associato alla Cina e dell’affidabilità delle controparti locali. Gli ostacoli per le banche estere in Cina - In questo quadro complessivamente positivo occorre tuttavia tener presente i numerosi vincoli regolamentari che ancora limitano l’accesso e l’operatività delle banche estere nel mercato cinese. Basti pensare che, ad oggi, solo il 2% del totale attivo del settore è riconducibile a gruppi stranieri, mentre l’80% è ancora in mano pubblica. Per aprire una filiale o operare in valuta locale, infatti, sono richiesti anni di attività nel mercato cinese non sempre giustificabili sotto il profilo prudenziale, requisiti di capitalizzazione e liquidity ratios particolarmente gravosi. Resta, inoltre, il tetto del 20% alle partecipazioni di una banca estera in un intermediario locale. Gli ostacoli all’accesso nel mercato cinese saranno uno dei temi al centro dell’incontro di oggi con la Banca Centrale cinese, l’Associazione bancaria, la China Banking Regulatory Commission ed i principali intermediari locali. Pur comprendendo le ragioni di tutela della stabilità del comparto, infatti, auspichiamo un ampliamento degli spazi concessi agli operatori esteri, attraverso la progressiva eliminazione delle disparità di trattamento tuttora esistenti. Le Autorità cinesi sono del resto impegnate da tempo per completare l’allineamento del settore agli standard operativi internazionali: un sistema creditizio solido e diversificato, infatti, è una condizione essenziale per l’ulteriore sviluppo del Paese, oltre che la premessa indispensabile per arrivare alla piena convertibilità della valuta locale. Conclusioni - La crisi internazionale ci ha fatto toccare con mano il grado d’interdipendenza raggiunta dai mercati e i rischi sistemici che ne conseguono. Rafforzare la cooperazione e il coordinamento internazionale delle politiche economiche e delle regole che presiedono il funzionamento dei mercati è divenuto ormai imprescindibile. In Italia, le Istituzioni hanno reagito in modo rapido e deciso alla crisi finanziaria, predisponendo gli strumenti necessari per contenerne gli effetti sull’economia reale. L’abi e le banche si sono impegnate in prima linea al fianco del Governo e del mondo imprenditoriale, sostenendo in particolare le famiglie e le piccole e medie imprese. Anche grazie a questi interventi nel nostro Paese non si sono verificati fenomeni di credit crunch e - come ha recentemente riconosciuto anche il Fondo Monetario - la solidità del sistema bancario ha rappresentato uno dei punti di forza dell’economia italiana nella difficile congiuntura internazionale. Il quadro tuttavia è ancora critico e numerose sono le sfide da vincere per sostenere la ripresa: in questi mesi, l’Unione Europea affronta i momenti più difficili dalla nascita della moneta unica e i suoi membri dimostrano di saper reagire attuando un piano di salvataggio senza precedenti per contrastare i fenomeni speculativi. Anche l’Italia è fortemente impegnata su questo fronte e sta dando il proprio contributo allo sforzo comune per la salvaguardia dell’euro. In questo contesto, per tornare sul sentiero della crescita non si può prescindere da un ulteriore sforzo per l’internazionalizzazione, in Cina e su tutti i mercati strategici per la nostra economia.  
   
   
EMISSIONE B.O.T. COLLOCAMENTO SUPPLEMENTARE GIUGNO 2010  
 
Roma, 14 giugno 2010 - Il Mef, vista l´elevata domanda non sufficientemente soddisfatta nell´asta odierna, dispone che il collocamento supplementare dell´11 giugno 2010 per i Bot annuali con scadenza 15 giugno 2011, di cui al decreto di emissione del 7 giugno 2010 n. 46440, sia commisurato al 20% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria.. Il collocamento supplementare è riservato agli operatori "Specialisti in titoli di Stato".. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare..  
   
   
BANCHE: ABI, RAPINE IN CALO DEL 19,3% NEL 2009, 1.744 COLPI IN BANCA CONTRO I 2.160 DEL 2008. IN CALO DEL 15% ANCHE IL BOTTINO COMPLESSIVO. È LA FOTOGRAFIA DELL’OSSIF, IL CENTRO DI RICERCA DELL’ABI IN MATERIA DI SICUREZZA.  
 
 Roma, 14 giugno 2010 - Calano le rapine in banca e diminuisce anche il bottino complessivo. Nel 2009, infatti, sono stati 1.744 i “colpi” allo sportello con un calo del 19,3% rispetto ai 2.160 compiuti nel 2008, pari a circa 35 rapine in meno al mese. La diminuzione conferma il trend positivo già registrato alla fine dello scorso anno (- 27,3%) e riguarda anche il cosiddetto “indice di rischio”, cioè il numero di rapine ogni 100 sportelli, che è passato da 6,4, a 5,1 il valore più basso registrato dal 1998 ad oggi. Sempre magro anche il bottino medio per rapina che, con circa 21 mila euro, si mantiene su livelli tra i più bassi degli ultimi dieci anni. Diminuisce, infine, anche il bottino complessivo: nel 2009 le rapine hanno fruttato 36,8 milioni, il 15% in meno dell’anno precedente (43,4 milioni). Sono questi i principali risultati dell’indagine dell’Ossif, il Centro di ricerca dell’Abi in materia di sicurezza. Secondo lo studio, presentato oggi a Roma al convegno Abi “Banche e Sicurezza 2010”, la riduzione delle rapine in banca registrata nel 2009 poggia su diversi fattori: gli investimenti in sicurezza del settore; la collaborazione con istituzioni e forze di polizia e lo sforzo delle banche per ridurre l’ampia circolazione di contante che ancora caratterizza il Paese. A dicembre 2009, infatti, in Italia circolava circa il 18% in termini di valore di tutte le banconote dell’Eurozona. Ecco, più nel dettaglio, cosa emerge dall’indagine Ossif. La mappa delle rapine - Nel 2009, i “colpi” allo sportello sono diminuiti in 14 regioni su 20, vale a dire in: Abruzzo (-20%, da 60 a 48), Basilicata (-61,5%, da 13 a 5), Campania (-4%, da 124 a 119), Emilia Romagna (-26%, da 204 a 151), Friuli Venezia Giulia (-38,5%, da 13 a 8), Lombardia (-22,7%, da 576 a 445), Marche (-47%, da 100 a 53), Piemonte (-11,7%, da 163 a 144), Puglia (-63,8%, da 138 a 50), Sicilia (-26,3%, da 240 a 177), Trentino Alto Adige (-47,1%, da 17 a 9), Umbria (-60,5%, da 43 a 17), Valle d’Aosta (-100%, da 1 a nessuna rapina) e Veneto (-1,2%, da 83 a 82). I dati negativi riguardano invece: Calabria (con 18 “colpi” da 16), Lazio (con 209 da 191), Liguria (con 58 da 52), Molise (con 7 da 3); Sardegna (con 16 da 15) e Toscana (con 128 da 108). Come operano i rapinatori - Nessun cambiamento rispetto al recente passato: i criminali hanno agito in pochi minuti, armati spesso di piccole lame e accontentandosi di un magro bottino, che in 2 episodi su tre non arrivava a 15 mila euro. In particolare, i rapinatori hanno colpito soprattutto di lunedì e venerdì (rispettivamente 24% e 25% dei colpi commessi), nella fascia oraria che va dalle 11 alle 13.30 del mattino (37%). Ma i bottini più ricchi si sono registrati di lunedì (27,6 mila euro), prima dell’apertura della filiale (41 mila euro) o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura al pubblico degli sportelli (68 mila euro). Quasi due terzi delle rapine, inoltre, sono durate meno di tre minuti (62%) e nell’51% dei casi a commetterle è stata una coppia di malviventi (nel 33% il rapinatore ha agito da solo). Per quanto riguarda le armi utilizzate, le più fino a 3 62% da 4 a 7 22% oltre 12 10% da 8 a 12 6% Pagina 2 di 2 comuni sono piccoli coltelli e taglierini (48%), mentre aumentano i colpi messi a segno con armi finte (4%) e minacce (24%). Più tecnologia e collaborazione con le Forze dell’ordine a difesa degli sportelli Le banche italiane spendono ogni anno oltre 700 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure. In particolare, nel 2009 circa la metà degli investimenti è stata destinata alle strategie antirapina (47%) che sempre più spesso passano anche attraverso tecnologia e misure di protezione sempre più moderne: sistemi di allarme di ultima generazione (adottati dal 90% delle filiali); videoregistrazione utile per identificare i malviventi (87,5%); metal detector (54%); dispositivi biometrici (7,7%); videosorveglianza (16%); vigilanza (14,5%); dispositivi ad apertura ritardata (75,5%); tracciabilità delle banconote (2,5%); erogatore automatico di banconote (17,5%). Prosegue, inoltre, la stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine per la sicurezza allo sportello: durante il convegno è stato sottoscritto un accordo per rafforzare il dialogo, lo scambio di informazioni ed il lavoro congiunto in tema di sicurezza. Il protocollo rinnova quello firmato quattro anni fa in seguito al quale, per intensificare la cooperazione su tutto il territorio nazionale, sono stati siglati appositi protocolli d’intesa tra l’Abi e le singole Prefetture in 94 province italiane. Anche grazie a queste iniziative, negli ultimi dieci anni le rapine in banca sono passate dal rappresentare il 7,8% del totale degli episodi criminosi al 5,9% (1998-2007). Tra il 2004 e il 2008, infine, la percentuale di rapine in cui si è giunti all’individuazione degli autori è passata dal 36% al 46,8%, grazie alla presenza in tutti gli sportelli di sistemi di ripresa.  
   
   
PRIMA VISITA DELL´AMBASCIATORE CINESE NELLE MARCHE. ´TESTIMONIANZA DEI RAPPORTI DI AMICIZIA TRA LA NOSTRA REGIONE E LA CINA´  
 
 Ancona, 14 Giugno 2010 - Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha ricevuto il 10 giugno a Palazzo Raffaello l´ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Ding Wei, per la prima volta in visita nelle Marche. Nel corso di un colloquio riservato, il presidente Spacca e l´ambasciatore Wei hanno fatto il punto sull´agenda dei rapporti tra la Regione e la Cina, proprio all´indomani della missione della delegazione marchigiana nel Paese asiatico per l´inaugurazione dello spazio Marche all´Expo di Shanghai e per il taglio del nastro della terza tappa della mostra di Padre Matteo Ricci a Nanchino. ´La visita dell´ambasciatore nelle Marche ´ ha detto il presidente Spacca al termine del colloquio ´ e` la testimonianza dei proficui rapporti tra le Marche e la Cina e dell´impegno a consolidare ulteriormente le relazioni tra i nostri popoli´. Di ´terreno molto fertile´, riferito alle Marche, ha parlato l´ambasciatore Ding Wei che al termine dell´incontro riservato con il presidente Spacca ha incontrato alcuni rappresentanti della comunita` cinese nelle Marche. L´ambasciatore si e` congratulato per lo spirito accogliente dei marchigiani. ´E´ questo lo stile delle Marche´, ha rilevato.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI RICEVE AMBASCIATORE CINESE IN ITALIA  
 
L´aquila, 15 giugno 2010 - Una collaborazione sempre più stringente tra la Cina e l´Abruzzo. E´ l´auspicio che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei, si sono rivolti nel corso dell´incontro ufficiale che si è tenuto l’ 11 giugno nella sede di Palazzo Silone all´Aquila. Il neo ambasciatore cinese in Italia ha scelto l´Abruzzo quale prima regione italiana per una visita ufficiale e la scelta è stata salutata con favore dal presidente Chiodi. Nominato due mesi fa, l´ambasciatore Ding Wei ha voluto portare i saluti del governo cinese alla comunità abruzzese "in un momento particolarmente difficile", sottolineando "l´apprezzamento delle autorità cinesi al governo italiano e regionale per come hanno affrontato l´emergenza del terremoto". Ad accogliere l´ambasciatore cinese oltre al presidente Gianni Chiodi c´era anche il vicepresidente Alfredo Castiglione che ha parlato della recente visita che una delegazione abruzzese di imprenditori ha fatto in Cina. "I riscontri ottenuti dagli imprenditori abruzzesi sono stati positivi - hanno detto il presidente Chiodi e il vicepresidente Castiglione - Il nostro disegno è di agevolare la classe imprenditoriale abruzzese nel progetto di penetrazione di mercati esteri, in particolare della Cina, Paese verso il quale l´export nazionale ha avuto ottimi risultati nonostante la crisi economica internazionale". "Per questo - ha insistito Chiodi - è quanto mai necessaria una continua e fattiva collaborazione con il governo cinese per trovare soluzione di scambi economici in grado di rispondere alla domanda di mercato. E il fatto che la prima visita ufficiale dell´ambasciatore Ding Wei sia stata fatta nella nostra regione, ci aiuta ad essere ottimisti per il futuro".  
   
   
MANOVRA, REGIONE LAZIO PRESENTA CINQUE EMENDAMENTI: DA LOTTA AD EVASIONE A SCONTI IRAP  
 
Roma, 14 giugno 2010 - La Regione Lazio ha presentato il 10 giugno, nel corso della riunione della Conferenza delle Regioni, cinque emendamenti in riferimento alla manovra finanziaria del Governo. "Si tratta di misure finalizzate alla stabilizzazione finanziaria e alla competitività economica che vanno nella direzione della riduzione delle spese e degli sprechi - ha detto il presidente della Regione, Renata Polverini - in un contesto comunque critico verso i tagli, e fortemente penalizzante per le Regioni". Il primo emendamento si concentra sulla lotta all´evasione fiscale, attraverso l´incrocio tra le banche dati dell´Inps e delle Agenzie delle entrate per contrastare il mancato pagamento dell´Irap. Il secondo prevede lo sconto su l´Irap per tutte quelle aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato con una riduzione dell´aliquota fino al 31 dicembre 2013. Il terzo emendamento dispone agevolazioni fiscali per quelle Regioni, Province e Comuni che aggregano le proprie società partecipate con una conseguente riduzione della spesa pubblica e dei costi di gestione. Il quarto emendamento si riferisce alla sospensione del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui. Con questa modifica si vuole consentire alla Regioni che versano in condizioni di difficoltà di poter disporre di quelle risorse di parte corrente da destinare a nuovi investimenti, ovvero a riequilibrare la parte corrente. Fermo restando l´impossibilità da parte delle Regioni che usufruiscono della sospensione di contrarre nuovi prestiti. Il quinto emendamento, infine, è il cosiddetto ´Patto regionalizzato´, per consentire alla Regioni che versano in condizioni di difficoltà di disporre di quelle risorse di parte corrente da destinare a nuovi investimenti, fermo restando l´impossibilita´ da parte delle Regioni che usufruiscono della sospensione di contrarre nuovi prestiti.  
   
   
MANOVRA, NENCINI: «COSÌ SI ANNIENTA IL FEDERALISMO» L´ASSESSORE TOSCANO HA PARTECIPATO ALLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2010 – «La manovra del governo è ingiusta e inaccettabile, ma manca anche di visione strategica. Di fatto abroga e toglie ossigeno al federalismo. E a dire no non è solo la Toscana o sole le Regioni di centro sinistra, ma tutte le Regioni d´Italia». E´ il commento dell´on. Riccardo Nencini, assessore al bilancio della Toscana, appena uscito dalla riunione della Conferenza delle Regioni che si è svolta il 10 giugno a Roma. Dalla conferenza della Regioni è uscito un documento unitario molto critico. «Quella del governo – prosegue l´assessore – è una manovra che taglia alle Regioni le risorse necessarie a mantenere in piedi molti servizi e le limita nelle sue competenze. E´ evidente come il federalismo sia a rischio e assolutamente inconsistente diventerebbe l´applicazione del federalismo fiscale».«E´ u na manovra più che centralista – conclude - e al governo chiediamo naturalmente modifiche sostanziali».  
   
   
DENTAMARO A ROMA PER LA CONFERENZA DELLE REGIONI: "COSÌ LE REGIONI MUOIONO"  
 
Roma, 14 giugno 2010 La Conferenza delle Regioni che si è svolta il 10 giugno a Roma si è espressa all’unanimità nel definire “irricevibile la manovra del governo Berlusconi perché decreta la chiusura delle regioni facendo gravare su di esse la percentuale maggiore del sacrificio reso necessario dalla congiuntura”. Lo afferma l’assessore al Sud e al federalismo della regione Puglia Marida Dentamaro che da Roma sottolinea “il clima straordinariamente unitario, senza alcuna distinzione né politica né geografica” che si è respirato all’interno della Conferenza. Troppi tagli quindi gravano sulle Regioni e un confronto tra dati non fa che rafforzare questa idea: “solo l’1,22% dei tagli – dice la Dentamaro – grava sui Ministeri mentre ben il 13,8% dei tagli pesa sulle regioni (sui comuni grava il 4,6%)”. Queste cifre, denuncia la Dentamaro, “mal si coniugano con altri numeri che invece dimostrano che dal punto di vista del debito, tra il 2007 e il 2009, le regioni hanno avuto un trend di crescita negativo. Cioè il debito è sceso del 6,21% mentre il debito dell’amministrazione dello Stato è salito del 10,8%”.  
   
   
"AIUTA IL TUO COMUNE! VERSANDO IL 5 PER MILLE NELLA DENUNCIA DEI REDDITI"  
 
Venezia, 14 giugno 2010 - Anche l´amministrazione comunale di Venezia ha deciso di aderire alla campagna "Aiuta il tuo Comune! Versando il 5 per mille nella denuncia dei redditi" promossa dall´Anci (l´associazione nazionale dei Comuni) per cercare di rimpolpare le casse, ormai asfittiche, dei Comuni italiani, penalizzati dai tagli nei trasferimenti, sempre più cospicui, decisi dallo Stato. L´iniziativa è stata presentata oggi, con una conferenza stampa tenutasi al Municipio di Mestre, dal vicesindaco e assessore comunale alle Politiche sociali, Sandro Simionato, dal direttore della Direzione Politiche sociali del Comune di Venezia, Luigi Gislon, dal responsabile dell´Osservatorio Politiche di Welfare, Michele Testolina. "Sono qui - ha spiegato Simionato - in veste di assessore alle Politiche sociali, più che al Bilancio, perché tutti gli eventuali introiti che il Comune riceverà saranno investiti per aiutare i cittadini in difficoltà, il cui numero cresce, di giorno in giorno, sempre di più. Il Comune, in ogni caso, non vuole essere in concorrenza con altre associazioni di volontariato e no profit che confidano nel ´cinque per mille´ per poter finanziare le proprie attività. L´unico appello che mi sento di fare ai cittadini è quello di esercitare questa scelta, di decidere a chi destinare il ´cinque per mille´ della propria dichiarazione dei redditi, visto che, come l´ ´otto per mille´, esso viene comunque prelevato dall´erario." La possibilità di devolvere il proprio ´cinque per mille´ al Comune dove si risiede era stata data ai contribuenti una prima volta nel 2006: in questo caso erano stati 6.130 i veneziani che avevano scelto questa opportunità, per un importo complessivo di 165.000 euro, somma che peraltro il Comune deve ancora ricevere dallo Stato. Poi questa opzione era stata abolita per alcuni anni, sino al 2009, quando è stata ripristinata. Per devolvere il proprio "cinque per mille" al Comune di Venezia basterà fare una firma sull´apposita casella predisposta nell´appendice del modello 730.  
   
   
BOLZANO, WIDMANN: ESPORTAZIONI IN RIPRESA  
 
Bolzano, 14 giugno 2010 - Un segnale positivo che fa ben sperare, anche nei confronti dei principali partner commerciali di Germania e Austria: con soddisfazione l´assessore provinciale Thomas Widmann commenta i dati forniti l’ 111 giugno)ì dall´Astat sull´andamento delle esportazioni dell´Alto Adige, cresciute nel primo trimestre 2010 del 6,4% rispetto al 2009. Nella sua rilevazione l´Istituto provinciale di statistica conferma che nel primo trimestre 2010 il commercio estero dell´Alto Adige ha segnato un volume di 716,5 milioni di euro, con un aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Anche le importazioni registrano un aumento nei confronti del 2009 (+7,9). Un segnale positivo "che fa ben sperare per recuperare rispetto al deficit nelle esportazioni del 2009", sottolinea Widmann. La Provincia sostiene con contributi l´attività di export delle imprese locali, "per promuovere i prodotti e i servizi altoatesini anche al di fuori dei confini provinciali, considerato che il commercio estero resta uno dei cardini della nostra economia", ricorda Widmann. Anche la preziosa attività dell´Eos (Export Organisation Südtirol), il partner delle aziende all´estero, viene sostenuta dalla Provincia, che nel 2010 ha stanziato 6 milioni di euro. "Obiettivo della politica economica locale - conclude l´assessore - è quello di promuovere un´offensiva verso il mercato estero, per affermare sviluppo e competitivitá del tessuto economico locale. In tal senso si inquadra anche il rafforzamento dell´attivitá di export."  
   
   
STATISTICA FVG: CIFRE CONFERMANO CHE REGIONE E´´ VIRTUOSA  
 
Trieste, 14 giugno 2010 - Il nostro Pil pro capite è inferiore a quello del ricco Veneto che, facendo base su quello dell´Europa dei 27 fissato a 100, tocca i 121,6 punti, ma supera, con 116,6 punti, quello italiano a 103,4, quello carinziano a 104,6 quello sloveno di 88,6 e quello croato, a 60,2 punti. Lo conferma il volume "La regione in cifre", presentato l’ 11 giugno dall´assessore regionale a Risorse finanziarie e Programmazione, Sandra Savino, assieme ad un altro prezioso volumetto "Quarant´anni in cifre", che dà un quadro assai interessante di come è cambiato il Friuli Venezia Giulia dagli anni Settanta ad oggi. Il primo è una pubblicazione ormai ponderosa di tabelle e statistiche "costruito mediante un processo di integrazione di dati provenienti da fonti diverse da cui è possibile comprendere come si è evoluto il nostro sistema sociale", ha spiegato l´assessore, ricordando che, pubblicato per la prima volta nel 1970, "considerava allora solo il quadro economico finanziario". Nel corso del tempo, ha spiegato Sandra Savino, la materia considerata si è ampliata e nel 2009 "siamo arrivati a 21 capitoli suddivisi in sette aree tematiche di analisi cui ne sono stati aggiunti quest´anno altri due relativi alla giustizia e alla sicurezza". Ringraziando il ragioniere generale della Regione, Claudio Kovatsch, che l´ha affiancata nella presentazione dei volumi, l´assessore ha definito il lavoro di questo comparto "silenzioso e poco appariscente ma essenziale, specie in questo momento che non consente errori o sottovalutazioni delle dinamiche economiche, per la programmazione dei documenti finanziari della regione e funzionale ad un corretto riscontro della soddisfazione dei cittadini per le politiche che vengono messe in campo". Piccolo ma sostanzioso, "Quarant´anni in cifre" racconta la nostra storia ed evidenzia come in 40 anni sia cambiata radicalmente la composizione socioeconomica in Friuli Venezia Giulia. Siamo passati, ha rilevato l´assessore, da una regione a prevalenza rurale e tra le più povere d´Italia prima del terremoto del ´76, a un territorio in cui "anche se il momento non è facile, c´è nella popolazione un cauto ottimismo, dal momento che nel 2009 il 59,6 per cento delle famiglie ha ritenuto adeguate le proprie risorse economiche contro il 52,9 per cento rilevato a livello nazionale". "Nel 2009 il 54,8 per cento delle famiglie - ha continuato Savino - riteneva che la situazione economica fosse rimasta invariata o addirittura migliorata, mentre il 45,2 per cento ha rilevato un peggioramento rispetto all´anno precedente". "Un dato - ha concluso - che è tra i migliori a livello nazionale e ci conforta assieme al fatto che in Friuli Venezia Giulia il settore del turismo ha retto bene e che la nostra regione sia, in Italia, l´unica che continua ad esportare più del doppio di quanto importa".  
   
   
ANNULLATO L’EMENDAMENTO CHE PREVEDEVA L’ABOLIZIONE ADI DUE PROVINCE CALABRESI  
 
Reggio Calabria, 14 giugno 2010 - La Commissione “Affari costituzionali" della camera ha annullato l’emendamento che prevedeva, nella proposta di legge approvata dalla stessa Commissione, l’abolizione di alcune province tra cui quella di Vibo e di Crotone. Il provvedimento approvato è il positivo risultato ottenuto dal Presidente Scopelliti che in questi ultimi giorni era intervenuto, prima con una dichiarazione e, poi, con una serie di incontri e pressioni personali, a livello di Governo e dei componenti la Commissione, per manifestare il dissenso proprio e dei cittadini calabresi. Una decisione particolarmente attesa dalle popolazioni calabresi interessate che non si rassegnavano all’idea di dover rinunciare all’autonomia conquistata e costruita in questi anni.  
   
   
LOMBARDIA: I COMUNI FULCRO DELLA SEMPLIFICAZIONE  
 
Milano, 14 giugno 2010 - Regione Lombardia individua i Comuni come il fulcro del grande progetto di semplificazione della Pubblica amministrazione, in un´ottica di trasparenza e facile accesso ai servizi da parte dei cittadini. È quanto emerso il 10 giugno dell´incontro tenutosi negli uffici regionali tra l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari e una delegazione di Anci Lombardia, rappresentata tra gli altri dal presidente del Dipartimento commercio, attività produttive e semplificazione, Pasquale De Sena, dal segretario generale, Pierattilio Superti e del direttore di Ancitel Lombardia, Massimo Simonetta. "E´ un dato di fatto - ha spiegato Maccari - che se funzionano bene le macchine amministrative comunali tutto il sistema regionale può trarne beneficio, dato che i Comuni sono il primo interlocutore e punto d´ascolto per il cittadino, il professionista e le imprese". "Proprio per questo - ha continuato Maccari - ho intenzione di scrivere a tutti i sindaci degli oltre 1.500 comuni lombardi per chiedere la possibilità di creare nelle loro Giunte una delega con le mie stesse competenze specifiche, in modo da avere un interlocutore diretto in ciascun territorio e creare una rete capillare e continuamente in contatto". "Anci - ha commentato De Sena - ha particolarmente apprezzato la decisione di creare un assessorato alla Semplificazione a livello regionale e guarda con grande interesse all´impostazione e al dialogo avviati in queste prime settimane di lavoro. In questo contesto siamo assolutamente disponibili alla collaborazione in un´ottica che tenga sempre presente le specificità e le diversità che i tanti territori lombardi sanno esprimere". Per rendere immediatamente operative le iniziative di collaborazione, Anci presenterà entro un mese un documento con le osservazioni e le proposte dei Comuni lombardi, mentre l´assessore Maccari compirà entro l´estate un tour di tutte le province per percepire direttamente le diverse esigenze espresse. Tra i temi condivisi, il ruolo degli Sportelli Unici, le normative sull´autocertificazione, la formazione dei funzionari pubblici. "Le iniziative regionali - conclude Maccari - devono nascere in un clima di condivisione assoluta, in modo che anche il sindaco del più piccolo Comune lombardo possa sentirsi partecipe di un progetto che parta dal basso per imprimere una svolta epocale al modo di concepire il ruolo della Pubblica Amministrazione nei confronti del cittadino.  
   
   
CRESCE SUCCESSO VOUCHER IN FVG (+57 P.C. IN MAGGIO)  
 
Trieste, 14 giugno 2010 - Cresce in Friuli Venezia Giulia il successo dei voucher, dei buoni lavoro introdotti per facilitare la regolarizzazione delle prestazioni occasionali accessorie, semplificando le procedure per gli imprenditori e permettendo nello stesso tempo ai lavoratori di versare automaticamente i contributi previdenziali e di godere dell´assicurazione in caso di infortunio. In maggio, secondo dati forniti dall´Inps, sono stati venduti ben 53.847 voucher con un incremento di 19.599 unità rispetto al mese precedente, pari a oltre il 57 per cento. Con questi risultati, il Friuli Venezia Giulia rafforza il primato tra tutte le regioni italiane, con l´indice più elevato di voucher venduti ogni mille abitanti. Un traguardo, questo, che si spiega anche con la campagna di informazione realizzata dalla Regione e dall´Inps regionale, attraverso l´Agenzia regionale del lavoro, con l´obiettivo di promuovere e far conoscere l´opportunità rappresentata da questi nuovi strumenti per il lavoro occasionale accessorio. Grazie all´andamento del mese di maggio, nei primi cinque mesi del 2010 sono stati venduti in Friuli Venezia Giulia 186.522 voucher, una tendenza che dovrebbe permettere di superate di molto i 200 mila voucher nel semestre e i 500 mila nel corso di quest´anno. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei voucher venduti nello scorso mese di maggio, la provincia di Udine si conferma nettamente al primo posto con 36.521 unità pari al 67,8 per cento del totale. Seguono Pordenone con 9.011 (16,7 per cento), Gorizia con 4.168 (7,7 per cento) e infine Trieste con 4.147 (7,7 per cento). I settori in cui vengono maggiormente utilizzati i voucher sono i servizi che in maggio hanno assorbito 8.270 unità, l´agricoltura con 7.845, il commercio e turismo con 7.879. Inoltre il mese scorso si è registrata una grande crescita delle altre attività, passate dagli 11.066 voucher venduti nel mese di aprile ai 27.841. In questo settore l´Inps comprende diverse categorie di beneficiari tra i quali i giovani con meno di 25 anni, i pensionati, i percettori di prestazioni integrative del salario.  
   
   
LA REGIONE SARDEGNA PROPONE AL GOVERNO LA STABILIZZAZIONE DEGLI LSU  
 
 Cagliari, 10 Giugno 2010 - L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, e il sottosegretario del Ministero del Lavoro, Pasquale Viespoli, hanno firmato a Roma il rinnovo della convenzione per gli assegni da destinare ai 243 lavoratori socialmente utili impiegati nei Comuni della Sardegna (dati relativi al 1° gennaio 2010). Le risorse, pari a un milione 660mila euro, coprono tutto il fabbisogno per l’anno in corso. Il pagamento degli assegni, con la dovuta integrazione da parte della Regione, sarà effettuato dall’Inps direttamente agli Lsu. Dalla capitale, tuttavia, giunge una notizia ancor più importante. L’assessore Manca, infatti, ha presentato a Viespoli la proposta di un progetto speciale per la definitiva stabilizzazione di questi lavoratori. "Si tratta di un intervento strutturale e non più congiunturale – sottolinea Manca –. Il sottosegretario Viespoli ha mostrato un atteggiamento di grande attenzione da parte del Governo, anche se il cofinanziamento del Ministero (la Regione si farebbe carico di una parte dell’intervento, ndr) è legato alla disponibilità delle finanze statali. Non a caso, ci siamo dati appuntamento a subito dopo l’approvazione della manovra finanziaria. Da parte del Presidente Cappellacci e mia personale c’è la ferma intenzione di concludere positivamente questo percorso, per dare maggiore serenità a tutti gli Lsu sardi”.  
   
   
ROSSO, SUI CENTRI PER L´IMPIEGO: NON INTENDO SOPPRIMERLI INTERMEDIANO SOLO IL 4 PER CENTO DELLA MANODOPERA PIEMONTESE  
 
Torino, 14 giugno 2010 - Il merito alla nota del 10 giugno dei sindacati sui Centri per l’impiego, il vicepresidente e assessore al lavoro, Roberto Rosso, precisa: «Non è mia intenzione sopprimere i Centri per l’impiego, vista la funzione regolatoria dei flussi di lavoro che la legge nazionale affida loro. Ribadisco però la necessità di affiancare a queste strutture pubbliche - che attualmente intermediano solo il 4 per cento della manodopera piemontese - anche quelle centinaia di agenzie ed enti profit e no profit che in questi anni hanno dimostrato di poter stare meglio sul mercato e di realizzare più compiutamente gli obiettivi di collocazione e ricollocazione al lavoro di tanti disoccupati e cassaintegrati». L’obiettivo dell’amministrazione, precisa ancora Rosso, sarà quello di liberalizzare il mercato del lavoro, «consentendo a tutti coloro che sapranno dimostrare di svolgere adeguatamente il compito di collocamento di poterlo fare con accreditamento pubblico».  
   
   
CONFERENZA SUL DEPOPOLAMENTO E SULLE STRATEGIE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA A GENOVA  
 
Genova, 14 giugno 2010 - Il depopolamento e le strategie di riqualificazione urbana a Genova sono state le tematiche al centro della conferenza che si è tenuta il 9 giugno nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi. L’evento, promosso dall’Università Sapienza di Roma con il patrocinio del Comune di Genova e la collaborazione dell’Università di Genova, presentava i risultati della prima fase della ricerca “Shrink Smart.” Governance del depopolamento in un contesto europeo” (Vii Programma Quadro-eu). Il processo di depopolamento urbano è solitamente connesso a forti cambiamenti nella composizione socio demografica della popolazione con conseguenze sull´ambiente urbano, sullo stock immobiliare e sullo sviluppo economico della città. Tali processi hanno interessato diverse regioni urbane dell´Europa occidentale, tra cui è possibile annovera appunto Genova e Liverpool. Genova è stata scelta come caso di studio perché presenta delle peculiarità storiche nel suo modello demografico (saldo naturale negativo, bassa fertilità, saldi migratori extra-urbani alti) e nelle dinamiche socio-economiche (da anello forte del triangolo industriale negli anni ’60, alla fase di deindustrializzazione e riconversione delle proprie funzioni produttive), di cui la letteratura genovese ha ampiamente discusso negli ultimi trent’anni. I risultati che presentati mettevano in evidenza la ricostruzione fatta intorno al fenomeno del depopolamento attraverso la quale sono state individuate sia le premesse, che hanno concorso al suo manifestarsi, sia gli impatti che esso ha generato sui modelli produttivi e riproduttivi della città. L’analisi incrociata degli andamenti del saldo naturale e del saldo migratorio, hanno reso manifesta la storica attitudine genovese verso la bassa natalità, dimostrando come il declino industriale sia stata solo una causa indiretta del decremento demografico. La città ha infatti mantenuto un’economia relativamente forte con un Pil pro-capite che supera la media italiana e con un mercato del lavoro, che nonostante il profondo processo di deindustrializzazione con conseguente perdita nel settore dell’industria di circa 40mila addetti dal 1981 al 2001, mantiene buoni livelli occupazionali con incrementi registrati soprattutto nel settore dei servizi (dai servizi alle imprese, al lavoro autonomo e alle attività di commercio al dettaglio). Il depopolamento non ha quindi avuto impatti significativi sul mercato del lavoro locale ce ha seguito dinamiche proprie derivate da una riconversione della struttura produttiva. Se quindi, come si evince dall’ analisi, lo shrinkage può presentarsi come variabile normale dello sviluppo urbano, quali impatti ha prodotto nella vita socio-economica della città? Le conseguenze sono sinteticamente suddivise in conseguenze di tipo socio-demografico e di tipo socio-urbanistico. Tra le prime vi sono il progressivo invecchiamento della popolazione, la presenza della nuova componente straniera (con relativa analisi sul cambiamento nella domanda sociale di servizi e sulla funzione di care giver svolta dalle donne immigrate) e il cambiamento quali-quantitativo della popolazione scolastica. Tra gli impatti di secondo tipo, i più interessanti sono la distribuzione spaziale del depopolamento sulle diverse zone urbane (con relativa analisi sulle questioni abitative e segregazione sociale) e la dedensificazione di alcune aree urbane. Lo shrinkage può essere letto, dunque, sia come variabile dipendente da alcune caratteristiche demografiche storiche, sia come variabile indipendente che a sua volta agisce sui diversi ambiti della vita sociale ed economica della città. L’analisi lascia interrogativi che richiedono certamente ulteriori approfondimenti agli studiosi e, allo stesso tempo, più attenzione da parte dei policy makers per l’individuazione di strategie che sappiano “gestire lo shrinkage”.  
   
   
ENTRO 2010 IL FVG SPENDERA’ 90 P.C. RISORSE FESR  
 
Trieste, 14 giugno 2010 - Si riunirà lunedì e martedì, 14-15 giugno, nella Sala Conferenze del Laguna Palace Hotel di Grado, il Comitato di sorveglianza del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) della Regione Friuli Venezia Giulia che, presieduto dall´assessore alle Relazioni internazionali, Federica Seganti, ha la funzione di accertare l´efficacia e la qualità dell´attuazione del programma operativo regionale (Por). "La Regione - afferma Seganti - punta a spendere almeno il 91 per cento del budget 2007-13 (276,8 milioni di euro) entro il 2010". Il Por della Competitività è lo strumento di programmazione che la Regione ha predisposto per definire gli ambiti di sviluppo territoriale che beneficeranno dei contributi dei fondi strutturali europei tra il 2007 e il 2013. Grazie al Por, il Friuli Venezia Giulia potrà promuovere la realizzazione di innumerevoli progetti all´interno di una linea di sviluppo strategica finalizzata a sostenere l´economia regionale in ambito nazionale e internazionale. La disponibilità complessiva per il fondo ammonta a 303 milioni di euro suddivisi in sei assi: Innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico e imprenditorialità (138 mln, 46 p.C. Del programma), Sostenibilità ambientale (34,85 mln, 11 p.C.), Accessibilità (40 mln, 13 p.C.), Sviluppo territoriale (40 mln, 13 p.C.), Energia (38 mln, 12,5 p.C.) e Assistenza tecnica (12,12 mln, 4 p.C.).  
   
   
SARDEGNA: DA LUNEDÌ 14 GIUGNO POSSIBILE SCARICARE LE DOMANDE PER ACCEDERE AL FONDO DI GARANZIA  
 
Cagliari, 14 giugno 2010 - "Si conclude un percorso avviato e portato a termine in pochi mesi, che permetterà alle piccole e medie imprese sarde di accedere al fondo di garanzia di 238 milioni creato per facilitare l´accesso al credito. Da lunedì 14 giugno sarà possibile scaricare i moduli di domanda e utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione da questo strumento gestito da Sfirs e unico sia in Italia che in Europa per dotazione economica”. E’ quanto affermato dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, nel presentare insieme al presidente della Sfirs Antonio Tilocca e al direttore del Centro Regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu, l’avvio della presentazione delle domande per accedere al fondo di garanzia che sarà possibile scaricare da lunedì 14 giugno dai siti della Regione Sardegna e della Sfirs. A gestire l’istruttoria saranno i consorzi Fidi. "Il Fondo - ha ripreso l’assessore La Spisa - garantirà le imprese in difficoltà e nel contempo servirà a far sentire maggiormente tutelati gli istituti di credito. Lo strumento sarà monitorato attraverso il forum sul credito". Il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, illustrando il Fondo ha spiegato che: "L´impresa contribuisce al 20 per cento del finanziamento, la Regione con l´80 per cento, ripartito a metà tra Sfirs e Confidi. Non si tratta di un fondo salvagente per aziende in fallimento perché il sistema deve tenere su ciò che funziona”. Il direttore del Crp, Gianluca Cadeddu, ha ricordato l’importanza di un fondo: “Portato avanti in tempi rapidissimi insieme alla finanziaria regionale, e che a memoria non ha uguali come portata del finanziamento".  
   
   
GENOVA: LE AMBASCIATRICI DELLE IMPRESE IN ROSA ALLA CAMERA  
 
Genova, 14 giugno 2010 - Nonostante la crisi, le imprese “in rosa” resistono meglio rispetto alle aziende a titolarità maschile e rappresentano oggi circa il 24% delle imprese registrate in Italia, il 25.1% in Liguria e il 12% in provincia di Genova. Venerdì 11 giugno nel salone del Bergamasco della sede della Camera di Commercio di Genova, la rete delle “ambasciatrici dell’imprenditoria femminile” che fa capo al progetto europeo Wai (Women Ambassadors in Italy), cofinanziato dalla Commissione europea, ha organizzato un momento di confronto con le donne che fanno impresa, e con chi le rappresenta, sulle opportunità e le sfide dell’essere imprenditrici. L’obiettivo del progetto Wai è quello di incoraggiare e sostenere lo spirito imprenditoriale nelle aspiranti e neo-imprenditrici. Il progetto coinvolge 19 partner fra Camere di Commercio e associazioni di categoria in 16 regioni italiane. Ambasciatrice in rosa per la Liguria è Patrizia De Luise, che rappresenta il commercio nella Giunta della Camera di Commercio e presiede la Confesercenti genovese. Il partner Wai su base locale è Unioncamere Liguria, che ha organizzato il confronto dell’11 giugno in collaborazione con la Camera di Commercio di Genova e il Comitato per l’Imprenditoria Femminile della provincia di Genova. Obiettivo dell’incontro è stato quello di mettere in contatto le aspiranti o neo-imprenditrici con una rosa di esperte in grado di trasferire loro le buone pratiche. Dopo l’apertura dei lavori da parte del Presidente di Unioncamere Liguria, Paolo Odone, sono intervenuti la Consigliera di Parità regionale, Valeria Maione, l’ambasciatrice ligure Patrizia De Luise e l’Ambasciatrice toscana Cristina Bertini. Al termine sarà dato ampio spazio al dibattito con interventi da parte del pubblico.  
   
   
SEMINARIO - QUALITÀ E SVILUPPO SOSTENIBILE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA  
 
Aosta, 14 giugno 2010 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che mercoledì 16 giugno prossimo, alle ore 9.00, ad Aosta, alla Cittadella dei Giovani, avrà inizio il seminario dal titolo Qualita’ e sviluppo sostenibile dei servizi educativi per la prima infanzia, organizzato dalla Direzione delle Politiche sociali. Il seminario sulla prima infanzia è un momento di riflessione e approfondimento delle attività di monitoraggio del “Piano Nidi”, ed è curato dall´Istituto degli Innocenti, Ente incaricato dal Dipartimento per le Politiche della famiglia e dal Ministero della Solidarietà sociale, a costruire un set informativo minimo sulle strutture e sui servizi per la prima infanzia in tutta Italia. Il set informativo permetterà a livello nazionale, regionale e sub regionale di analizzare lo stato dell’arte nella valutazione della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia alla data del 31 dicembre 2009, ipotizzando scenari futuri atti a migliorare strumenti e dispositivi e soprattutto a omogeneizzare la loro adozione il più possibile entro il territorio nazionale, in modo da rendere comparabili i dati e monitorare i livelli di sostenibilità complessivi del sistema. In particolare, l’incontro ha l’obiettivo di stimolare riflessioni sul mondo della prima infanzia e di approfondire e presentare il progetto di ricerca degli strumenti di rilevazione dell’indagine campionaria sui costi di gestione, sul sistema tariffario e sui criteri di accesso ai nidi d’infanzia.  
   
   
RADDOPPIA IL RISPARMIO. PER OGNI EURO CHE METTO DA PARTE NE RICEVO UN ALTRO IN REGALO CHE COS´È  
 
Venezia, 14 giugno 2010 - "Raddoppia il risparmio" è un programma di educazione al risparmio che il Comune di Venezia - Assessorato alle Politiche Sociali ha attivato in collaborazione con Banca Etica. Prevede un corso di formazione sul risparmio rispetto ad un progetto di finanziamento specifico finalizzato ai figli e al miglioramento delle condizioni di vita, con l´erogazione di una quota integrativa da parte del Comune di Venezia pari all´importo risparmiato fino ad un massimo di 1500 euro. Il programma è rivolto a 30 nuclei familiari residenti nel Comune di Venezia selezionati fra quelli che ne faranno richiesta, con reddito Isee complessivo del nucleo familiare tra i 5500 e i 17000 euro e con almeno due figli di età da 0 a 20 anni compiuti o in attesa del secondo. La modulistica per aderire al programma "Raddoppia il risparmio" è reperibile preso gli Urp oppure qui sotto. Le richieste di adesione vanno presentate al Comune di Venezia entro il 14 giugno 2010 (la data originariamente prevista - 28 maggio - è stata prorogata per favorire la più ampia partecipazione al programma) Per informazioni: Comune di Venezia - Osservatorio Politiche di Welfare, Via Verdi, 36 - 30174 Mestre (Venezia) , tel. 041.2749681 (segreteria telefonica) , e-mail: ops@comune.Venezia.it    
   
   
PER LE FAMIGLIE NUMEROSE TOSCANE BOLLETTE DELL´ACQUA PIÙ LEGGERE MODULI SCARICABILI ANCHE DA WWW.REGIONE.TOSCANA.IT/SOCIALE  
 
Firenze, 14 giugno 2010 - Prorogata fino al 31 luglio prossimo la possibilità di presentare domanda per ottenere la riduzione delle bollette dell´acqua per uso domestico per le famiglie toscane con almeno 4 figli. Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione di Regione, Anci e Cispel Toscana e dell´Associazione nazionale famiglie numerose. Possono fare domanda, attraverso la compilazione degli appositi moduli, tutte le famiglie con almeno 4 figli, anche maggiorenni, compresi i bambini e ragazzi in affidamento familiare o in adozione. L´ammontare della riduzione viene determinata in base al numero dei figli e al reddito, secondo un´apposita tabella. Ad esempio, una famiglia con 4 figli con un reddito di 60 mila euro ha diritto a un contributo di 384 euro. I moduli di autocertificazione si possono scaricare dal sito della Regione ( www.Regione.toscana.it/sociale  nella sezione Opportunità), da quello dell´Urp ( www.Regione.toscana.it/urp/ ), da q uello della Cispel Toscana ( www.Cispeltoscana.net/ ), da quello dell´Anci Toscana ( www.Ancitoscana.it/ ) e da quello dell´Associazione nazionale famiglie numerose ( www.Famiglienumerose.org/ ). É possibile anche ritirarli o presso l´Urp della Regione a Firenze (via di Novoli 26 palazzo A, numero verde 800860070; per non udenti 800881515), o presso gli Urp del comune di residenza. Le domande vanno trasmesse entro il 31 luglio alla Cispel Confservizi Toscana, via Giovanni Paisiello, 8, 50144 Firenze, fax 055 282182 secondo una delle seguenti modalità: •sottoscritta e inviata, insieme alla fotocopia non autenticata di un documento di identità del dichiarante, all’indirizzo sopra indicato della Cispel, via fax, o tramite un incaricato o a mezzo posta; •sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto presso gli uffici della Cispel nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, ore 9,00-13,00.  
   
   
PERSONALE CAPITOLINO: NUOVE EDUCATRICI ASILI, PIÙ AGENTI POLIZIA MUNICIPALE  
 
Roma, 14 giugno 2010 – 798 nuove educatrici di asilo nido entrano in graduatoria permanente, dopo aver superato il corso-concorso previsto dalla delibera di Giunta n. 274 del 2008. Ne dà notizia l´assessore alle Risorse Umane Enrico Cavallari. Sono gli ultimi ingressi nella Ii fascia (ormai esaurita) della graduatoria. Le nuove educatrici saranno impiegate come "supplenti", al posto del personale che si assenta per oltre cinque mesi. La graduatoria è pubblicata all´Albo Pretorio. Sempre in tema di personale del Comune: raggiunto l´accordo tra Campidoglio e sindacati della Polizia Municipale. Confermata l´assunzione di 391 idonei al concorso e di 11 comandanti di zona. Via libera anche alle selezioni verticali. Il Sindaco ha inoltre confermato l´impegno di spesa di 15 milioni di euro per il corpo dei vigili urbani: saranno utilizzati per la manutenzione straordinaria delle sedi e per acquistare strumenti e veicoli speciali.