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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Settembre 2010
Politica
UNA POLITICA DI DIFESA COMUNE: PIÙ VICINA CON IL TRATTATO DI LISBONA  
 
Milano, 29 settembre 2010 - Mentre il primo ministro inglese annuncia tagli alla spesa militare per arginare all´indebitamento pubblico e l´opinione pubblica dubita dell´efficacia delle operazioni in Afghanistan e altrove, al Parlamento si terrà domani un incontro speciale sulle nuove sfide della difesa europea. Ne abbiamo parlato con Arnaud Danjean, presidente della commissione Sicurezza e Difesa e...Ex-spia francese. La sfide della nuova politica di Sicurezza e Difesa dell´Ue con l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona saranno al centro del dibattito fra parlamentari europei, deputati nazionali ed esperti, che si terrà domani al Parlamento. Lo scopo dell´incontro è "che i nostri colleghi parlamentari nazionali si rendano conto della dimensione veramente europea e non solo nazionale della gran parte delle missioni della Politica comune di Sicurezza e Difesa", spiega Arnaud Danjean, che presiederà l´incontro insieme a Gabriele Albertini, presidente della commissione Esteri. "Bisogna ricordare che oggi, continua il deputato popolare francese, quasi tutte le azioni condotte dall´Ue sono di gestione civile e di crisi, con un budget europeo e meccanismi di supervisione europei". Un nuovo quadro internazionale - Il quadro internazionale è cambiato radicalmente dopo la caduta del Muro di Berlino: la minaccia del terrorismo internazionale, le guerre in Iraq e nei Balcani e altri conflitti regionali, la proliferazione nucleare...Hanno fatto capire ai partner europei che solo una politica di difesa comune può rispondere alle nuove sfide. "Le società occidentali hanno dovuto affrontare nuovi conflitti, più vicini, che richiedevano un impegno sia militare che civile, e di lunga durata, durante e dopo il conflitto ", spiega Danjean, ex- "007" per i servizi segreti francesi nei Balcani. La difesa, una questione "storica e filosofica " - La Difesa è sempre stata al cuore dello Stato-nazione, a garanzia della sovranità nazionale: "è il luogo ultimo della sovranità, fino al sacrificio estremo della propria vita", constata il presidente della commissione "Sede". Per questo si tratta si una "questione storicamente e filosoficamente sensibile". Ma il cambiamento di paradigma, rafforzato anche dalle difficoltà finanziarie di molti Stati membri, che devono fare "di necessità virtù", rende una forma di "messa in comune dei contributi alla Difesa", inevitabile, secondo l´autore del rapporto sulla strategia europea per la politica di Difesa e Sicurezza: "non ci sarà ritorno: lo sviluppo di una politica comune di difesa non può che progredire". Giustificare la legittimità delle operazioni militari - Un altro obiettivo, secondo Danjean, è aumentare la legittimità delle operazioni militari, che sono ormai sottoposte allo scrutinio dell´opinione pubblica. "La legittimità dei nostri interventi deve essere perfettamente stabilita, in modo che gli attori della Difesa non abbiano una missione politicamente chiara, ma che dispongano anche dei mezzi adeguati per condurle". In questo, un ruolo importante è rivestito dai parlamenti, sia nazionali che europeo: " noi deputati dobbiamo essere presenti e seguire da vicino le missioni della Politica di Difesa e Sicurezza Comune, la loro coerenza, e la loro integrazione con le altre politiche dell´Ue...e il loro costo!" - conclude l´ex-agente segreto.  
   
   
BORGHEZIO : ESISTE IL "COMITATO SEGRETO" EUROPEO E CHI NE SONO I MEMBRI ?  
 
Bruxelles, 29 settembre 2010 - L´on. Borghezio ha presentato ieri alla Commissione europea l´interrogazione del seguente letterale tenore: Secondo rivelazioni del Wall Street Journal (25.09.2010) durante le recenti tempeste finanziarie internazionali, fin dal novembre 2008 e cioè dall´epoca del tracollo della Leman Brothers, si sarebbe riunito regolarmente un "comitato segreto" a livello europeo che riunirebbe altissimi funzionari di Francia e Germania, della Commissione europea, della Bce e dell´Eurogruppo, con l´esclusione di tutti gli altri Paesi membri. - Esiste questo "comitato segreto" europeo? - Se sì, chi ne sono i membri?"  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA E IMPERIAL TOBACCO SIGLANO UN ACCORDO CONTRO IL TRAFFICO ILLECITO DI TABACCO  
 
Bruxelles, 29 settembre 2010 - La Commissione europea ha annunciato il 27 settembre un accordo pluriennale con Imperial Tobacco Limited (Itl) per lottare insieme contro il traffico illecito di prodotti del tabacco. Nell´ambito dell´accordo vincolante, Itl coopererà con la Commissione europea, l´ufficio antifrode Olaf e le autorità di contrasto degli Stati membri nella lotta al contrabbando e alla contraffazione di sigarette. L´accordo prevede tra l´altro pagamenti cospicui da parte di Itl alla Commissione europea e agli Stati membri, per un totale di 300 milioni di dollari (207 milioni di euro1) nei prossimi vent´anni, contribuendo significativamente agli sforzi dell´Unione per contrastare il traffico illecito di tabacco, che ogni anno sottrae miliardi di euro all´Ue e agli Stati membri. Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha dichiarato: "Mi congratulo per la conclusione di questo accordo che aiuterà a tutelare gli interessi finanziari dell´Ue e a unire le nostre forze nella lotta al contrabbando e alla contraffazione di sigarette". Il Commissario responsabile della fiscalità, dell´unione doganale, della lotta antifrode e dell´audit, Algirdas Šemeta, ha dichiarato: "I prodotti di contrabbando e quelli contraffatti danneggiano tutti: i governi, i consumatori e le imprese che operano legalmente. L´accordo odierno rappresenta un segnale forte e deterrente per i contrabbandieri di sigarette e accresce di molto le possibilità di debellare quest´attività illecita." Lotta alla contraffazione e al contrabbando - Si stima che l´Ue e gli Stati membri perdano ogni anno fino a 10 miliardi di euro in imposte evase attraverso la contraffazione e il contrabbando di prodotti del tabacco. Inoltre, la contraffazione e le altre forme di contrabbando creano una catena di approvvigionamento parallela e illecita che, con una concorrenza sleale, mina alle fondamenta i canali di distribuzione leciti e ufficiali dei prodotti autentici. Il traffico illecito di sigarette è spesso utilizzato come copertura di attività ben più gravi, quali il terrorismo e la criminalità organizzata. Per tutti questi motivi, la Commissione e gli Stati membri hanno conferito un carattere prioritario alla lotta alla contraffazione e al contrabbando di sigarette. Negli ultimi anni, nonostante il successo delle misure adottate dall´Ue, dagli Stati membri e dal settore, l´incidenza del contrabbando e della contraffazione di sigarette continua a diversificarsi e a crescere. La Commissione ha quindi intensificato gli sforzi per combattere il traffico illecito di sigarette contraffatte, rafforzando la collaborazione con le autorità di contrasto negli Stati membri e nei paesi terzi per indagare sulla contraffazione di sigarette, con l´obiettivo di arrestarne la produzione nonché intercettare e sequestrare le sigarette contraffatte nell´Ue, per identificarne l´origine e ottenere altre informazioni pertinenti. Un accordo per migliorare la lotta al contrabbando - L´accordo odierno, un´iniziativa di Itl, dimostra che il coordinamento e la cooperazione tra le autorità di contrasto nell´Ue e i produttori come Itl possono contribuire in modo significativo al successo della lotta contro il traffico illecito dei prodotti del tabacco. L´accordo prevede rigorose disposizioni e procedure di cooperazione e di scambio di informazioni, per consentire alle autorità di contrasto di esercitare un´azione più incisiva contro la criminalità in Europa e nel mondo. Itl intensificherà inoltre i controlli sulla catena di approvvigionamento, rafforzando il processo di riesame per selezionare e controllare i clienti, migliorare le proprie capacità di tracciare determinati tipi di imballaggi e fornire un sostegno più deciso agli organismi europei di contrasto nella lotta al traffico illecito di sigarette. L´accordo comprende anche sofisticate procedure di tracciabilità, per consentire agli organi di contrasto di determinare l´origine e la destinazione dei marchi Itl, verificandone nel contempo l´eventuale contraffazione. Coerentemente con l´accordo, Itl contrassegnerà determinati imballaggi con informazioni relative al mercato di destinazione per la vendita al dettaglio, apponendo sui "master case"2 di sigarette etichette dotate di codice a barre a lettura ottica e attuando altre procedure per migliorare la tracciabilità dei propri prodotti. Questi impegni sono in linea con le disposizioni per la lotta al contrabbando della convenzione quadro dell´Oms per la lotta contro il tabagismo e affiancheranno gli sforzi dell´Ue per promuovere il protocollo chiave della convenzione, quello relativo alla lotta contro il traffico illecito di prodotti del tabacco. Oltre ai predetti benefici, per un certo numero di anni l´Unione europea e gli Stati membri partecipanti riceveranno pagamenti ingenti da Itl, che si è impegnata a versare complessivamente 300 milioni di dollari (207 milioni di euro) in 20 anni. L´accordo include inoltre una garanzia attraverso la quale Itl si impegna a effettuare versamenti in caso di futuri sequestri di prodotti originali nell´Ue, al di sopra di determinate quantità. Detti importi saranno a disposizione di tutti gli Stati membri partecipanti.  
   
   
EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO: IL PRESIDENTE VDA, ROLLANDIN A BRUXELLES  
 
Aosta, 29 settembre 2010 - Il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, ha partecipato il 27 settembre a Bruxelles alla Conferenza dei Presidenti dell’Euroregione Alpi Mediterraneo, incontro di apertura del semestre di Presidenza della Regione Provence-alpes-côte d’Azur. E’ stata l’occasione per incontrare Jean-claude Thébault, Direttore generale dell’Ufficio di consulenza sulla politica europea e Segretario generale del Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, con il quale è stato fatto il punto sul futuro della politica di coesione e sulla strategia 2020. Jean-claude Thébault ha, innanzitutto, assicurato la continuità dei fondi strutturali in favore della politica di coesione per il futuro periodo di programmazione e ha, inoltre, sottolineato, come prioritari per la Commissione europea, la volontà di mettere in atto politiche precise per superare la crisi economica nel difficile contesto attuale e il coinvolgimento delle Regioni nel processo di formazione della nuova strategia europea.  
   
   
UNIONE EUROPEA: AL FVG 1 POSTO NELLA RAPPRESENT. DIPLOMATICA  
 
 Trieste, 29 settembre 2010 - Il Vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, il 24 settembre ha ottenuto l´adesione di tutte le Regioni italiane, alla Conferenza dei Presidenti di ieri a Roma, per la designazione di un rappresentante del Friuli Venezia Giulia nella rappresentanza diplomatica italiana presso l´Unione Europea. Tale organismo funge da "cinghia di trasmissione" tra Europa e Italia su tutte le politiche comunitarie che - come si sa - lasciano sempre meno spazio di manovra agli Stati membri ma al tempo stesso ridistribuiscono agli Stati e alle loro Regioni una fetta molto consistente del bilancio comunitario. Sono solo 4 i posti riservati alle 20 Regioni italiane presso quella sede e finora non era mai riuscito alla nostra Regione di occuparne uno. Sarà l´attuale responsabile della sede di Bruxelles della Regione, Giorgio Perini, ad assumere il prestigioso incarico, dopo che saranno state completate le procedure di nomina al Ministero degli Affari esteri, e questo anche grazie alla sua precedente esperienza alla Commissione europea, Direzione generale della Concorrenza, cioè dalla parte opposta del tavolo rispetto a quella dove siederà ora. Il Presidente Tondo, complimentandosi per il risultato "che inaugura con un importante successo la recentissima delega al Vicepresidente Ciriani alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni", ha ringraziato gli assessori Seganti e De Anna e la Direzione Relazioni Internazionali e Comunitarie, nella persona del Vice Direttore centrale Giuseppe Napoli, per il loro supporto. Nel contempo ha manifestato viva soddisfazione per aver assicurato alla nostra Regione una posizione che consente una visuale privilegiata su tutto ciò che viene trattato a Bruxelles e un ruolo guida, anche a vantaggio delle altre Regioni italiane, nella partecipazione attiva al processo di formazione delle decisioni europee, partecipazione ormai prevista anche nel Trattato di Lisbona ma purtroppo non ancora attuata per quanto riguarda il nostro Paese nonostante l´accordo Stato-regioni risalente ormai al 2006.  
   
   
ERASMUS PER GIOVANI IMPRENDITORI WORKSHOP A MIFACCIOIMPRESA  
 
Milano, 29 settembre 2010 - Mifaccioimpresa, due giorni a Milano dedicati a chi vuole avviare la propria attività imprenditoriale. L´europa offre diversi strumenti per stimolare lo spirito d´impresa, in particolare tra i giovani, e quindi partecipa attivamente al Salone dei Nuovi Imprenditori che riunisce diversi interlocutori legati alle varie fasi della creazione e della crescita dell´impresa negli spazi dell’Università Luigi Bocconi di Via Roentgen l´1 e 2 ottobre prossimi. Tra le iniziative più recenti e innovatrici c´è il programma “Erasmus per Giovani Imprenditori”, avviato nel 2009 per consentire a chi voglia “fare impresa” di realizzare un´esperienza formativa all’estero sul modello dell’Erasmus universitario. Venerdì 1° ottobre alle ore 11 si terrà il workshop "Erasmus per giovani imprenditori e gli strumenti dell´Unione europea a supporto dell´imprenditoria", al quale parteciperà Carlo Corazza, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, insieme a Natalia Katana di Alintec, la struttura di collegamento tra enti di ricerca e imprese promossa da Assolombarda, Camera di Commercio di Milano e Politecnico di Milano, a Mari Luisa Vitobello di Defp (Disegno e fabbricazione oggetti preziosi), e a Maria Grazia Cavenaghi-smith, Direttrice del´Ufficio di Milano del Parlamento europeo. Sarà presentata un´esperienza di successo realizzata con il supporto di Alintec. L´iniziativa è realizzata con il contributo di Fondazione Cariplo. La promozione dello spirito imprenditoriale è uno dei cardini della politica d´impresa dell´Unione europea, come evidenzia lo "Small Business Act", che elenca i dieci principi guida per il sostegno all´impresa nel quadro della strategia "Europa 2020" di sviluppo economico e creazione di occupazione. In questo quadro, “Erasmus per Giovani Imprenditori” sta raccogliendo un consenso crescente tra giovani, imprese e istituzioni perché sostiene la mobilità dei giovani presso partner potenziali negli altri Paesi dell’Unione e accresce il respiro europeo dell´idea imprenditoriale. Uno stand, realizzato da Alintec in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione europea e l´Ufficio del Parlamento europeo, fornirà ulteriori informazioni e dettagli sul programma e sulle altre iniziative europee a favore dell´imprenditoria.  
   
   
"OCCUPAZIONE E POVERTÀ: IL RUOLO DEI PARTNER SOCIALI NELLA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL´ESCLUSIONE SOCIALE"  
 
Bruxelles, 29 settembre 2010 - L´evento "Occupazione e povertà: il ruolo dei partner sociali nella lotta alla povertà e all´esclusione sociale" avrà luogo il 20 ottobre 2010 al Square Brussels Meeting Centre in Belgio. La conferenza, organizzata dall´Osservatorio sociale europeo (Ose), si svolge sotto gli auspici della presidenza belga dell´Unione europea e nel contesto dell´Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale. Ose è un partner della rete di eccellenza Recwowe ("Reconciling work and welfare in Europe"), sostenuta dal programma "Scienze sociali e umanistiche" (Ssh) dell´Unione europea. Il programma dell´evento prevede quattro sessioni principali: - La povertà è affare di tutti! - Quando lavorare non basta: i lavoratori poveri - "Inclusione sociale attiva" e qualità del lavoro - Tavola rotonda conclusiva: "Lavorare insieme per combattere la povertà e l´esclusione sociale" Tra i dignitari attesi ci sono Joëlle Milquet, vice primo ministro belga responsabile per l´occupazione e le pari opportunità nonché responsabile della politica di migrazione e di asilo, e Philippe Courard, segretario di stato per l´integrazione sociale e la lotta contro la povertà. Interverrà anche Robert Verrue, direttore generale per l´Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità presso la Commissione europea. Per ulteriori informazioni, visitare: http://recwowe.Vitamib.com/webevents/201cemployment-and-poverty-the-role-of-social-partners-in-the-fight-against-poverty-and-social-exclusion201d    
   
   
PROGETTO EUROPEO CAPACITIES: PEDALATA LUNGO LA DORA  
 
Aosta, 29 settembre 2010 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che giovedì 30 settembre 2010, con inizio alle ore 11.00, si svolgerà l’Atelier La valorizzazione del coeur de la Plaine, nel quadro del Progetto Capacities, Azioni di Competitività e Politiche nelle Città Alpine del programma Interreg Spazio Alpino. L’atelier prenderà avvio con una pedalata lungo la pista ciclo-pedonale dal parcheggio antistante la telecabina Aosta-pila fino a Brissogne, cui seguirà un tavolo di lavoro con amministratori locali, funzionari regionali, associazioni sportive, turistiche e di categoria. L’obiettivo della giornata è quello di riflettere sullo sviluppo locale della Plaine, sugli atout e sulle criticità di questa zona di cerniera tra i comuni del fondovalle. Il territorio della Plaine d’Aoste è ricco di paesaggi, centri storici, villaggi, contesti naturali e attività produttive. La pista ciclo-pedonale, che lo attraversa lungo la Dora, è il fil rouge che rende accessibile e valorizza elementi del patrimonio culturale, naturale e produttivo e che permette di osservare il territorio, leggere i luoghi e riflettere su di una rete più ampia di percorsi per la mobilità dolce. Il progetto Capacities, di cui è capofila la regione Lombardia, è stato finanziato dall’Unione Europea all’interno del Programma Spazio Alpino, con 340.000 euro per il triennio 2009-2011 ed è finalizzato a sviluppare competenze e sensibilità per quanto riguarda le problematiche relative allo sviluppo del territorio e alla pianificazione territoriale. «Nella valli alpine – dichiara l’Assessore Manuela Zublena - la competitività territoriale dipende dalla valorizzazione delle risorse umane, economiche, sociali, culturali e ambientali. E’ la messa in rete delle innovazioni, delle iniziative e delle esperienze presenti sul territorio a costituire il fondamento dello sviluppo locale. Il progetto Capacities rappresenta l’occasione per riflettere sui possibili metodi di costruzione di un progetto territoriale intercomunale, basato sulla mobilitazione delle risorse locali e la partecipazione degli attori pubblici e privati».  
   
   
TOSCANA: L´80% DEI FONDI COMUNITARI IMPEGNATI ENTRO L´ANNO INCONTRO DEL PRESIDENTE ROSSI A BRUXELLES CON LA DIREZIONE GENERALE POLITICHE REGIONALI A GENNAIO LA VISITA A FIRENZE DEL COMMISSARIO EUROPEO JOHANNES HAHN  
 
 Firenze, 29 settembre 2010 - «Entro il prossimo dicembre impegneremo l´80% dei 3 miliardi e trecento milioni di fondi comunitari previsti nei programmi europei 2007-2013» Lo ha detto ieri il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi durante la missione nella sede della Commissione Europea di Bruxelles dove ha incontrato i vertici della Direzione generale delle politiche regionali. Il presidente Rossi, che ha ricevuto l´unanime riconoscimento per la capacità di investimento di queste risorse dimostrata dalla Toscana, ha definito a Bruxelles alcune linee di orientamento per il loro utilizzo. «La Toscana – ha proseguito il presidente - intende indirizzare i finanziamenti verso i progetti di innovazione delle imprese, sostenere con il fondo sociale i giovani laureati che vogliono completare all´estero la loro formazione e quindi reinserirsi in Italia con attività di ricerca e imprenditorialità. I fondi per l´agricoltu ra verranno prevalentemente dedicate alle politiche di filiera». Il presidente Rossi ha anche annunciato che a gennaio 2011 verrà a Firenze il Commissario europeo per le politiche regionali Johanness Hahn per concordare con i rappresentanti delle regioni del centro nord l´impostazione del programma 2014 - 2020. All´incontro Rossi ha consegnato al direttore aggiunto della Dg Regio Michele Pasca Raymondo un dossier, dal titolo "La spesa ben spesa", su come la Regione Toscana ha in questi anni utilizzato i fondi europei. Progetti come il complesso fieristico di Carrara, la nuova pavimentazione della Piazza dei Cavalieri di Pisa, la linea 1 della tranvia di Firenze, il nuovo polo tecnologico di Piombino e la scuola antisismica di Gallicano. E ancora aiuti alle imprese, realizzazione di infrastrutture e servizi per 1.169 milioni di euro di investimenti. Nel dettaglio 338 milioni di euro sono arrivati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regional e (Fesr), 391 milioni dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale( Feasr), 313 dal Fondo Sociale Europeo (Fse), 121 milioni dalla Cooperazione Territoriale (Fesr) e 6 milioni dal Fondo Europeo per la pesca (Fep). I progetti finanziati, alcuni già realizzati e altri in via di realizzazione, sono in totale 2006. Per gli aiuti alle imprese 31 progetti di collaborazione tra imprese e centri di ricerca per il trasferimento tecnologico, 88 progetti di innovazione, 22 di integrazione e alleanza tra le imprese, 231 di ricerca e sviluppo di cui 15 condotti da donne. Tutti questi investimenti hanno creato 494 occupati nell´industria e nei servizi di cui 131 donne. Per quanto riguarda la mobilità il progetto più importante è stata la linea della tranvia fiorentina finanziata con 54 milioni di euro e poi 39 progetti per lo sviluppo delle aree svantaggiate, 10 progetti per la banda larga nelle aree montane, 60 progetti di sostenibilità ambientale.Altro grande capitolo l´agricoltura dove con i soldi europei sono stati finanziati in parte o del tutto, 16.000 progetti e altri 5000 sono in corso di finanziamento. In 500 aziende agricole sono stati realizzati interventi di ammodernamento, sostenute 1500 aziende biologiche e oltre 1500 interventi per il rimboschimento e sostenuti 100 agriturismi. Il Fondo Sociale Europeo è intervenuto nei programmi anticrisi come la Cig in deroga, i voucher per la prima infanzia, la rete di sportelli sul lavoro Prometeo 3, l´orientamento e formazione per i lavoratori, gli interventi rivolti ai giovani ricercatori. Infine il programma di cooperazione transfrontaliero "Italia Francia Marittimo" che ha l´obiettivo di accrescere la competitività dell´Alto Mediterraneo, e il sostegno ai pescatori toscani con il Fondo Europeo per la Pesca che ha visto la realizzazioni di progetti di acquacoltura ad Orbetello e nel Golfo di Follonica e l´ammodernamento della f lotta di pescherecci.  
   
   
TRENTO: POLITICHE TERRITORIALI E CLIMA: LE AZIONI LOCALI POSSONO INCIDERE SULLE PROIEZIONI GLOBALI? GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE IL VICEPRESIDENTE PACHER È A BRUXELLES PER PARLARE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Trento, 29 settembre 2010 - Cambiamenti climatici e azioni promosse dalle amministrazioni e dagli attori locali, sarà questo il tema dell´intervento del vicepresidente e assessore all´ambiente, lavori pubblici e trasporti Alberto Pacher giovedì al Palazzo della Borsa di Bruxelles, in un incontro promosso dall´assessorato all´ambiente della Provincia autonoma di Trento e patrocinato dal Comune di Bruxelles. L´evento costituirà anche l´occasione per inaugurare un´installazione artistica di Anna Scalfi, che sarà collocata sulla facciata esterna del Palazzo della Borsa per tutto il mese di ottobre. Un momento di confronto, per interrogarsi sulle dinamiche dell´ambiente e sul cambiamento climatico in atto: giovedì alle 18, al Palazzo della Borsa di Bruxelles, ad affiancare il vicepresidente Alberto Pacher ci saranno Bertin Mampaka, assessore all’ambiente e all’energia del Comune di Bruxelles, Richard Seeber, della Commissione europea per l´ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza, e Patrizia Famà, del Museo di Scienze naturali di Trento, moderati da Michele Lanzinger, direttore del Museo di Scienze. E´ ormai assodato, infatti, che nel corso dell´ultimo secolo la temperatura media è aumentata di quasi un grado, in Europa: il Xx secolo è stato il secolo più caldo e in particolare gli anni ´90 sono stati il decennio più caldo degli ultimi 1.000 anni, una tendenza confermata anche negli anni più recenti. Tra le cause principali vi è sicuramente il progressivo aumento dei gas ad effetto serra prodotti dall´uomo, in particolare anidride carbonica, metano e ossido nitroso, che accentuano l´effetto serra naturale e di conseguenza riscaldano il pianeta. Studi evidenziano che dagli inizi del Novecento ad oggi le emissioni di Co2 provenienti dalla combustione di idrocarburi sono passate da 2 miliardi a circa 30 miliardi di tonnellate all´anno. L’analisi dei dati scientifici prodotti dalla comunità accademica internazionale e valutati dal Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (Ipcc), premio Nobel per la Pace nel 2007, fornisce precise indicazioni sulle misure per affrontare il problema, che riportano all’oggi il luogo dell’azione e indicano entro i prossimi 30 anni la soglia per poter tagliare le emissioni di Co2 prodotte dall’attività umana. In questo senso le azioni intraprese dall´Unione Europea sono state consistenti fin dagli anni Novanta e finalizzate alla ricerca delle misure più efficaci e vantaggiose per ridurre le emissioni. Si va dalla riduzione dei consumi delle automobili, all´aumento del rendimento energetico degli edifici, dall´utilizzo di fonti di energia rinnovabili agli incentivi alle industria per contenere le emissioni. Nel 2008 poi i leader europei hanno adottato un pacchetto sul clima e l´energia che prevede di ridurre le emissioni totali di gas a effetto serra di almeno il 20% rispetto al 1990 entro il 2020. Naturalmente il Trentino non è stato da meno e oltre ad adottare le normative europee, ha promosso decise azioni per la salvaguardia del clima e dell´ambiente, aderendo anche alla rete delle Regioni alpine, una piattaforma di confronto interregionale che ha alla base la "Convenzione delle Alpi", firmata dagli Stati dell´arco alpino per proteggere le montagne. Se il cambiamento climatico è dunque un problema globale, i contributi dei singoli possono davvero rappresentare la differenza e anche semplici gesti quotidiani possono aiutare a ridurre le emissioni senza grossi sacrifici e senza modificare sostanzialmente la nostra vita. In questo senso l´azione dell´Assessorato all´Ambiente della Provincia autonoma di Trento si è indirizzata anche a sensibilizzare l´opinione pubblica e ad accrescere la consapevolezza collettiva del problema, delle sue implicazioni e delle possibili soluzioni, come sarà illustrato dal vicepresidente Alberto Pacher a Bruxelles giovedì. Al termine dell´evento del 30 settembre, si terrà l´inaugurazione di "Histogram", un’installazione di Anna Scalfi riguardante il tema del cambiamento climatico, che sarà collocata sulla facciata esterna della Borsa di Bruxelles per tutto il mese di ottobre 2010. L’installazione fa parte del programma di eventi proposti per la "Notte Bianca" a Bruxelles prevista il 2 ottobre 2010. "Histogram" di Anna Scalfi Eghenter Il palazzo della borsa di Bruxelles si è reso sede dell’intervento di molti artisti fin dagli anni immediatamente successivi alla sua costruzione, iniziata nell’ottobre del 1869 su progetto dell’architetto Léon Suys: sculture e decori dei fratelli Jacquet, Guillaume De Groot, Victor De Haen, Albert Carrier-belleuse, Antoine Van Rasbourgh, da molti è attribuito anche il contributo di Auguste Rodin. In "Histogram", Anna Scalfi Eghenter incrocia il dato economico a quello ambientale e artistico, proponendo una installazione site-specific inerente il tema del cambiamento climatico. L´opera che decorerà la facciata del luogo deputato alla trattativa dei titoli rappresenta, infatti, il valore di una “emissione” che continua straordinariamente ad aumentare sul mercato mondiale: il biossido di carbonio. Guardando la facciata i volumi delle emissioni di Co2 dell´ultimo secolo vengono rappresentati, come in un istogramma scultoreo, sulle colonne antistanti il palazzo della borsa, parzialmente fasciate di un manto erboso sintetico, che cresce su ogni colonna in proporzione diversa, così da riprodurre nel progredire delle altezze l’andamento ascendente dell´istogramma. È la prima volta che questa installazione ha avuto il permesso di essere effettivamente realizzata. L´intervento fu inizialmente progettato per le colonne della storica sede della borsa di Palais Brongniart a Parigi nel 2007 ma poi spostato all´interno. La performance artistica è sostenuta dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia autonoma di Trento (Italy) e dal Comune di Bruxelles, è patrocinata dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, dalla Fondazione Galleria Civica di Trento, dal Wiels - Centre d´Art Contemporain di Bruxelles, dall’Institut Royal des Sciences naturelles de Belgique, ed è in collaborazione con l´Ufficio per i rapporti con la Unione Europea della provincia autonoma di Trento a Bruxelles. Anna Scalfi Eghenter (1965) L’intero processo organizzativo dei suoi progetti rientra in una prospettiva analitica dei meccanismi di negoziazione tra arte e società civile. Artista indipendente, interviene con progetti site-specific in grado di innescare dinamiche partecipative oltre l’ambito strettamente artistico. Attualmente lavora a Londra dove porta avanti il progetto "From inside (I like the system)", un programma di Phd al the Essex Business School. La sua ricerca riflette una formazione interdisciplinare all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milan), l’Accademia d’Arte Drammatica S. D’amico (Roma), la Facoltà di Sociologia a Trento. I lavori di Anna Scalfi Eghenter sono stati presentati alla Fondazione Pistoletto in Biella (2010), Fondazione Galleria Civica in Trento (2009), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Torino (2008), Mart-museum of Modern and Contemporary Art in Rovereto (2007), Manifesta7-parallel Events (2008).  
   
   
VDA, FONDO SOCIALE EUROPEO: CONSEGNATE LA CHIUSURA E LA RICHIESTA DI PAGAMENTO AL MINISTERO E ALLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Aosta, 29 settembre 2010 - La Presidenza della Regione Valle d’aosta comunica che la Direzione Agenzia regionale del lavoro, Autorità di Gestione del Fondo Sociale Europeo (Fse) in Valle d’Aosta, ha inoltrato martedì 28 settembre 2010, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la Dichiarazione di chiusura del Programma Operativo Obiettivo 3 Fse 2000-2006 e la relativa domanda di pagamento finale, inviate anche alla Commissione Europea. In seguito all’approvazione da parte del Comitato di sorveglianza del Rapporto di esecuzione finale sul programma, avvenuta il 15 settembre scorso, è ora possibile, anche a seguito dei controlli finanziari eseguiti, richiedere il saldo delle risorse effettivamente spese nel periodo 2000-2006, che ammonta a oltre 18 milioni di euro, per una spesa totale certificata nei sette anni di programmazione di circa 96 milioni di euro. Il Programma che aveva dotazione finanziaria pari a circa 93 milioni di euro, ha impegnato il 125 per cento dei fondi a disposizione. Il pieno utilizzo di quanto programmato con Fse è spiegato con l’impatto che questo strumento ha avuto per la regione, per la popolazione, per lo sviluppo di un sistema formativo e di servizi per l’occupazione stabili e coerenti con le politiche dei diversi settori economici. Complessivamente, nel corso della programmazione sono stati realizzati oltre 2 mila 200 interventi cofinanziati, che hanno coinvolto oltre 38 mila 500 utenti, dato di assoluto rilievo rilevante per una regione che conta meno di 128 mila abitanti. Tra le principali caratteristiche dei destinatari delle iniziative Fse si evidenziano: il tasso di femminilizzazione, pari al 49,9 percento; un età media corrispondente a 33 anni; una scolarità “sbilanciata” su titoli di studio medio alti, considerato che circa la metà possiede una maturità o un titolo di studio superiore, mentre circa il 35 per cento ha una scolarità pari o inferiore alla scuola dell’obbligo. Rispetto alla condizione occupazionale, le azioni del Programma hanno interessato prevalentemente gli occupati (70 per cento), mentre le persone in cerca di occupazione hanno occupato circa il 10 per cento dell’utenza. Rilevante è anche la presenza degli studenti (16 per cento), in ragione dell’importante ruolo svolto dal Programma nell’ambito della transizione scuola-lavoro e in tema di percorsi di professionalizzazione. Il Fondo sociale europeo (Fse) è uno dei Fondi strutturali dell´Unione europea, strumenti finanziari volti a rafforzare la coesione economica e sociale. Creato nel 1957, è lo strumento comunitario principale per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l´integrazione nel mercato del lavoro. A tal fine esso mira a conseguire la piena occupazione, la qualità e la produttività sul lavoro, promuovendo l´inclusione sociale, compreso l´accesso all´occupazione delle persone svantaggiate. Tra gli obiettivi del fondo vi è inoltre la promozione delle pari opportunità per tutti nel mercato del lavoro, attraverso la riduzione delle disparità occupazionali a livello nazionale, regionale e locale.  
   
   
REPUBBLICA CECA, RELLENTANO PREZZI PRODUZIONE INDUSTRIALE  
 
Praga, 29 settembre 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica della Repubblica Ceca ha affermato che i prezzi alla produzione industriale in quel Paese hanno rallentato il proprio ritmo di crescita annua durante il mese di agosto, passando dal 2,3 di luglio all´attuale 1,8 per cento. In termini mensili, ha poi proseguito il comunicato dell´Istituto, è stato invece riscontrato un decremento di 0,4 punti percentuali, per il più grave passo indietro su base mensile dall´inizio dell´anno. I prezzi alla produzione del settore agricolo hanno subito un incremento di 8,8 punti percentuali su base annua, per la prima crescita negli ultimi 23 mesi. I prezzi del settore delle costruzioni sono invece calati dello 0,3 per cento, mentre quelli dei servizi sono retrocessi di un punto percentuale.  
   
   
BOSNIA FUORI DALLA RECESSIONE  
 
Sarajevo, 29 settembre 2010 - La Bosnia potrebbe essere uscita dalla recessione: il Governatore della Banca Centrale Kemal Kozaric ha affermato nei giorni scorsi che si prevede che nel corso del 2010 si verificherà una crescita attorno all’1 per cento, rispetto alla precedente previsione dello 0,5. Kozaric ha dichiarato che i dati mostrano come si stia probabilmente uscendo dalla recessione, sopratutto grazie alle esportazioni, che nei primi sei mesi dell´anno sono cresciute del 33 per cento. Tuttavia ha invitato alla cautela, ricordando che tecnicamente si potrà affermare di essere usciti dalla recessione solo con due trimestri di crescita consecutivi. Il Governatore ha affermato che per il 2011 si prevede una crescita del 3 per cento, favorita dalla maggiore stabilità politica, che dovrebbe seguire alle elezioni che si svolgeranno a inizio ottobre. Nel 2009, l´economia ha subito una contrazione del 3,2 per cento. La maggiore stabilità politica offrirà le basi della crescita degli investimenti, sia interni che esteri. A trainare la crescita dovrebbero essere in particolare i settori energetico e delle costruzioni, i più colpiti dalla crisi, con un crollo del 50 per cento degli investimenti esteri nel 2009. Nel corso di quest´anno gli investimenti diretti esteri in Bosnia hanno già raggiunto i 265,6 milioni di euro, lo stesso ammontare dell´intero 2009. Dopo le elezioni, il Governo dovrà accelerare le privatizzazioni, in particolare nei settori energetico e delle telecomunicazioni, ancora sostanzialmente nelle mani dello Stato.  
   
   
PREZZI: IL GARANTE SI ALLEA CON LA SAPIENZA PER MEGLIO TUTELARE I CONSUMATORI SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA: L’UNIVERSITÀ METTE A DISPOSIZIONE DI MR PREZZI LE PROPRIE CONOSCENZE, CAPACITÀ E PROFESSIONALITÀ TECNICO-SCIENTIFICHE PER AIUTARE A CONOSCERE E CONTRASTARE LE SPECULAZIONI  
 
Roma, 29 settembre 2010 – Il Garante per i prezzi si avvarrà anche delle vaste e articolate competenze tecniche e scientifiche della Sapienza. È stato infatti sottoscritto ieri, presso il Rettorato dell’Università, un Protocollo d’Intesa tra il Garante per la sorveglianza dei prezzi, dott. Roberto Sambuco, che opera all´interno del Ministero dello Sviluppo Economico, e il Magnifico Rettore della Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, prof. Luigi Frati. «È un accordo di alto rilievo culturale e di grande valore pratico perché coniuga il sapere trasversale dell´ateneo più grande d´Europa con la volontà di rendere sempre più approfondito il lavoro di analisi dei mercati al fine di difendere le possibilità di scelta e il potere di acquisto dei cittadini», ha spiegato Roberto Sambuco, il quale ha sottolineato che «si tratta di un punto di incontro e allo stesso tempo di partenza, che ho fortemente voluto assieme al Rettore per presidiare la ricerca su diverse tematiche, scelte di volta in volta da un Comitato scientifico di valutazione, e considerate di grande interesse per il sistema produttivo e per i consumatori». L’intesa ha lo scopo di perseguire la garanzia e la tutela dei diritti e degli interessi individuali e collettivi dei consumatori, grazie all’azione congiunta di analisi, in armonia da un lato con le funzioni di supervisione, verifica e approfondimento dell’andamento dei prezzi di determinati prodotti e servizi da parte del Garante, dall’altra con l’attività di ricerca e monitoraggio dei sistemi economico/produttivi realizzata dall’Università. «Ricerca e tutela stimoleranno insieme lo sviluppo di un mercato più trasparente e concorrenziale», ha spiegato il Rettore Frati, «a cui la conoscenza trasversale della Sapienza e la competenza specifica del Garante Prezzi sapranno fornire gli strumenti puntuali ed adeguati di comprensione e azione». -  
   
   
BANCHE: ABI UMBRIA, SOSTEGNO A IMPRESE PER I CREDITI VANTATI VERSO LA PA SIGLATO PROTOCOLLO DI INTESA PER LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI VANTATI NEI CONFRONTI DEGLI ENTI PUBBLICI REGIONALI  
 
Perugia, 29 settembre 2010 - I ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione costituiscono uno dei fattori alla base della mancanza di liquidità che interessa i settori produttivi. Regione e settore bancario locale hanno deciso di andare in soccorso delle imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica amministrazione. A questo mira il Protocollo d’Intesa, siglato ieri a Perugia, tra Regione Umbria, Abi Umbria, Anci Umbria, Upi Umbria e Finanziaria regionale in materia di Certificazione di crediti delle imprese e successivo smobilizzo presso il sistema bancario. L’accordo, che avrà validità fino dicembre 2012, definisce le seguenti modalità: • l’ente pubblico, su richiesta dell’impresa creditrice, verifica la sussistenza ed esigibilità del credito, nonché l’esistenza del relativo provvedimento di liquidazione da parte dell’Ufficio competente e rilascia un’apposita certificazione nella quale sono indicate le somme di cui l’impresa è creditrice e la data entro cui la Regione pagherà detta somma; • la banca valuta la concessione di anticipazioni sui crediti così certificati, a condizioni vantaggiose e liberamente pattuite in termini di tasso di interesse applicato all’operazione, entità dell’anticipo (fino al 100% del credito certificato) e durata dello stesso (anticipo “a breve”); • la certificazione indica il termine entro il quale l’ente pubblico provvederà al pagamento del credito. Eventuali proroghe del termine saranno concordate con il debitore e la banca. L’iniziativa intende rispondere all’esigenze di liquidità delle imprese, acuite dall’attuale periodo di crisi, che causano tensioni finanziarie, penalizzando l’attività economica e l’occupazione.  
   
   
IN LOMBARDIA PER I SEDICENNI TITOLO STUDIO ATTRAVERSO LAVORO FIRMATA INTESA DA FORMIGONI CON I MINISTRI GELMINI E SACCONI ACCORDO SU APPRENDISTATO COMPLETA ATTUAZIONE "LEGGE BIAGI"  
 
Milano, 29 settembre 2010 - Via libera per i ragazzi di 16 anni al conseguimento di una qualifica professionale attraverso un contratto di apprendistato. Lo stabilisce l´accordo siglato il 27 settembre tra Regione Lombardia, Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca e Ministero del Lavoro, che completa così l´applicazione del contratto di apprendistato in tutte le forme previste dalla "Legge Biagi", dopo l´attuazione di quello professionalizzante e quello in alta formazione (articoli 49 e 50 del Decreto legislativo 276/03). L´intesa, prima di questo genere in Italia, è stata sottoscritta dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, con i ministri Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi. Il testo dell´accordo individua gli standard di erogazione, il monte ore di formazione e la regolamentazione dei profili formativi previsti per questa tipologia di apprendistato (articolo 48 dello stesso Decreto legislativo 276/03). L´attività formativa passa, dalle 240 ore previste dalla legge Treu, a 400 ore, consentendo così ai ragazzi di conseguire un titolo di studio attraverso il lavoro. Il presidente Formigoni ha commentato soddisfatto l´intesa definendola una "riforma di altissimo valore culturale" perché "si riconosce alla formazione e al lavoro un valore educativo tale da permettere agli apprendisti l´acquisizione di quelle competenze di base che per troppo tempo erano rimaste appannaggio della sola scuola". "Un accordo lungimirante - ha aggiunto il presidente - che ci permette di recuperare decine di migliaia di giovani e dare loro un riconoscimento con il titolo di studio. Offriamo ai ragazzi una speranza più solida sul loro lavoro, sulla formazione e sul loro futuro". Con l´opportunità di avviare un contratto di apprendistato a partire dai 16 anni si potrà infatti dare risposta a quei quasi 130.000 giovani che in Italia non frequentano né la scuola, né la formazione professionale, né si trovano in condizione lavorativa. Questa scelta rientra perfettamente nella politica di valorizzazione del capitale umano promossa da Regione Lombardia e rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso tracciato nel gennaio scorso, quando - come ha ricordato ancora il presidente Formigoni - "Regione Lombardia ha sottoscritto con le associazioni di categoria dell´artigianato un accordo finalizzato a promuovere l´avvio sperimentale dell´attuazione dell´apprendistato". "Favoriamo l´alternanza scuola-lavoro - ha detto il ministro Gelmini - per accelerare l´ingresso dei giovani nel mondo delle imprese e aiutarli a trovare un´occupazione. Con questa intesa non solo ci allineiamo alle positive esperienze già in atto in Germania o nelle province autonome di Trento e Bolzano, ma arginiamo la dispersione scolastica e combattiamo lo sfruttamento della mano d´opera giovanile". "In accordo con il ministro Sacconi - ha proseguito il ministro Gelmini - stiamo attuando il progetto Italia 2020 con cui intendiamo dare maggiore peso all´istruzione tecnica, agli stage, al tempo casa-lavoro e all´apprendistato. Proprio quest´ultima azione consente ai giovani di coniugare formazione teorica e pratica, acquisendo quella duttilità che permetterà agli studenti di rispondere al meglio alle esigenze delle imprese". Il ministro Sacconi ha messo in evidenza come la Regione Lombardia sia, anche in questo campo, "quella che fa la strada alle altre", sottolineando il valore che l´accordo per l´apprendistato ha per "quei giovani che spesso né lavorano né studiano e quindi possono essere recuperati con un contratto misto capace di tradurre in modo esemplare la funzione educativa del lavoro". Anche l´assessore Rossoni ha posto l´accento sul ruolo socio educativo dell´accordo: "Offriamo ai giovani che hanno qualche disagio nel sistema scolastico una concreta opportunità di recuperare la persona con il lavoro".  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA PREMIER MONTENEGRO  
 
 Podgorica, 24 set - La ormai decennale collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e il Montenegro ha già consentito di raggiungere importanti risultati e potrà ora essere rilanciata attraverso la definizione e la firma di un vero e proprio Protocollo istituzionale tra la Regione e il Paese balcanico. Su questo hanno concordato il presidente Renzo Tondo e il Primo ministro del Montenegro Milo Djukanovic, nel corso di un lungo e cordiale colloquio che si è svolto il 24 settembre nella capitale Podgorica, nella sede della Presidenza del Consiglio. Tondo, che era accompagnato dall´ambasciatore d´Italia in Montenegro Sergio Barbanti, ha invitato Djukanovic in visita ufficiale a Trieste, invito che il Primo ministro montenegrino ha accolto con grande interesse. L´incontro è durato quasi un´ora e ha consentito di approfondire i vari progetti che la Regione ha in corso nel Paese balcanico, che Djukanovic ha mostrato di conoscere in modo puntuale e di apprezzare, e di analizzare inoltre le ulteriori opportunità di cooperazione soprattutto in campo economico. Tondo ha sottolineato come il Friuli Venezia Giulia intenda porsi quale punto di riferimento per le regioni e i Paesi che si affacciano sull´Adriatico con l´obiettivo di rilanciare questa via marittima nel traffico container da e per l´Europa, vincendo la concorrenza dei porti anseatici. Di particolare interesse anche il modello delle Piccole e medie imprese che, ha ricordato il presidente della Regione, grazie al loro dinamismo sono in grado di affrontare con rapidità le sfide del mercato. Tondo si è impegnato a informare sia il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sia il ministro per gli Affari esteri Franco Frattini, del colloquio di oggi, per sottolineare gli eccellenti rapporti che intercorrono tra il Friuli Venezia Giulia e il Montenegro e le prospettive di ampliamento della cooperazione. Djukanovic ha confermato il forte interesse del suo Paese per la collaborazione con il sistema-Italia e in particolare con le regioni che si affacciano sull´Adriatico, e in tal senso il Friuli Venezia Giulia rappresenta uno dei riferimenti più importanti per il Montenegro. I settori su cui il Paese balcanico punta di più nei rapporti economici di collaborazione internazionale sono il turismo, le infrastrutture, l´energia, l´agroalimentare biologico e la zootecnia.  
   
   
IL SISTEMA-FVG SI PRESENTA IN MONTENEGRO  
 
Podgorica, 29 settembre 2010 - Il Montenergo rappresenta un´importante opportunità per il sistema economico del Friuli Venezia Giulia, soprattutto nei settori della logistica-portualità e dell´energia. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo che, il 24 settembre nella capitale Podgorica, ha aperto l´incontro fra le delegazioni economico-istituzionali del Friuli Venezia Giulia e del Montenegro. All´incontro ha partecipato anche l´ambasciatore italiano Sergio Barbanti. La delegazione montenegrina era guidata dal viceministro dell´Economia Goran Scepanovic e dal presidente della Confindustria Predrag Mitrovic, con numerosi esponenti di istituzioni economiche e finanziarie. Della delegazione guidata da Tondo facevano parte la vicepresidente di Informest Silvia Acerbi, il presidente di Insiel Valter Santarossa, il presidente della Camera di commercio di Trieste Antonio Paoletti assieme a rappresentanti degli altri Enti camerali, di Finest, delle Associazioni degli industriali, del mondo delle cooperative, dell´Ersa e di Agemont, diversi imprenditori regionali. Il presidente Tondo, oltre ai legami storici del Montenegro con Venezia, ha ricordato che il Parlamento italiano sin dal 1991 ha assegnato per legge al Friuli Venezia Giulia un ruolo di primo piano nell´area dell´Europa orientale e dei Balcani, al servizio del Paese, sia in campo economico che sociale e culturale, riconoscendo così la vocazione geopolitica della regione. Ci sono due aspetti dell´economia montenegrina su cui Tondo ha voluto porre l´accento: gli accordi di libero scambio in essere con i Paesi dell´Est e con la Russia, che permettono di raggiungere senza barriere doganali un´area di 150 milioni di consumatori, e la bassa tassazione sulle imprese vigente in Montenegro. Di particolare interesse, secondo Tondo, sono le potenzialità di collaborazione nel settore della portualità e della logistica, grazie alla favorevole posizione geografica del Montenegro, soprattutto per recuperare i grandi traffici di contanier lungo la via adriatica, traffici che ora scelgono i porti del Nord Europa. Altro elemento strategico è l´energia, il cui costo risulta essenziale per la competitività delle imprese. "Nell´epoca della globalizzazione - ha ribadito Tondo - si vince o si perde tutti assieme". Anche da parte delle delegazione del Montenegro sono state messe in luce le potenzialità di ulteriore crescita delle relazioni economiche con il Friuli Venezia Giulia. Già oggi l´Italia è tra i primi partner del Paese balcanico sia per le esportazioni che per le importazioni. L´italia è anche nei i primissimi posti per gli investimenti diretti in Montenegro. In occasione della riunione, Informest ha siglato un accordo con la Nasme, l´Agenzia nazionale del Montenegro per lo sviluppo delle Piccole e medie imprese. L´intesa prevede di elaborare progetti congiunti per concorrere all´assegnazione dei fondi europei e accelerare così il processo di adesione del Montenegro all´Unione. Già ieri sera gli esponenti del mondo istituzionale ed economico del Friuli Venezia Giulia avevano avuto modo di incontrare, in un´occasione informale, l´ambasciatore d´Italia a Podgorica Sergio Barbanti, assieme al nuovo ambasciatore del Montenegro a Roma Vojin Vlahovic, già capo di gabinetto del Primo ministro Mili Djukanovic.  
   
   
DELEGAZIONE ARABA INCONTRA PRESIDENTE DELLA BASILIATA DE FILIPPO IN PROGRAMMA UN PROTOCOLLO D’INTESA CON L’UNIVERSITÀ LUCANA E LA REGIONE  
 
Potenza, 29 settembre 2010 - Un protocollo d’intesa con l’Università degli studi della Basilicata e con la Regione Basilicata per avviare una cooperazione scientifica sui temi dell’archeologia e del turismo. E’ questo lo scopo che ha portato in Basilicata la delegazione di docenti arabi che ieri mattina, nella sala Verrastro, ha incontrato il presidente della Regione, Vito De Filippo. La delegazione, composta prevalentemente da docenti universitari della King Said University di Ryadh è guidata da Said Faiz al-Said, Segretario generale del Premio internazionale di traduzione Custode delle due Sacre moschee Re Abdullah bin Abdulaziz ed è accompagnata da Pierpaolo Grezzi e Giuseppe Papaleo, rispettivamente presidente e direttore generale del Cromed, il Centro per la ricerca sull’Oriente e il Mediterraneo che ha promosso questa iniziativa. “In particolare – ha spiegato Grezzi – la delegazione è in Italia per partecipare al Forum sul dialogo europeo in programma a Roma, a Potenza ed a Matera”. Infatti, alle 10.30, si è svolta nell’aula magna dell’Università della Basilicata, a Potenza, la conferenza dal titolo “I rapporti scientifici nel rilancio del dialogo interculturale”. Oggi, alle 11, a Matera, si terrà la tavola rotonda sul tema “Basilicata e mondo arabo”. Infine, il 30 settembre e il primo ottobre, a Roma, nella sala delle bandiere del Parlamento europeo, si terrà la giornata di studi sul tema “Tradurre per dialogare. Il ruolo delle traduzioni nella costruzione del dialogo tra Europa e mondo arabo”. Nel corso dell’incontro, sia Grezzi che Papaleo hanno espresso la necessità di rafforzare le relazioni fra la Basilicata e il mondo arabo favorendo scambi culturali e imprenditoriali in particolare nei settori del turismo e dell’archeologia. Mentre Said Faiz al-Said, nel ringraziare il presidente della Regione per l’accoglienza ricevuta, ha auspicato che il dialogo fra le due regioni possa intensificarsi sempre di più per valorizzare il ricco patrimonio archeologico e turistico del Mediterraneo e della Basilicata. “Negli ultimi anni – ha detto De Filippo – le regioni italiane, fra cui la Basilicata, hanno aperto relazioni molto importanti e positive con altre aree dell’Europa e di altri continenti. La Basilicata ha in corso intese su materie che trovano interesse nell’attività programmatica della regione, a partire dal turismo, dalla cultura, dall’energia. Noi abbiamo sperimentato come lo scambio di esperienze possa trovare risvolti positivi reciproci. Per queste ragioni – ha concluso De Filippo – siamo disponibili a verificare la realizzazione di progetti comuni compatibili con le nostre politiche anche in considerazione dei forti e antichi legami culturali e storici che uniscono la Basilicata al mondo arabo”.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL CONSOLE GENERALE DI BULGARIA  
 
Bolzano, 29 settembre 2010 - Un rafforzamento della collaborazione economica tra Alto Adige e Bulgaria, il rapporto con le minoranze linguistiche, la promozione turistica: sono tra i temi discussi dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro di ieri 28 settembre a Bolzano con il console generale di Bulgaria a Milano, Garbis Agopian. Nell´incontro a Palazzo Widmann Durnwalder ha illustrato al console generale di Bulgaria lo sviluppo dell´autonomia altoatesina e delle forme di tutela delle minoranze, tema di interesse comune visto che in Bulgaria vive un 10% di popolazione turca. Al console Agopian il presidente Durnwalder ha spiegato in particolare l´organizzazione del sistema scolastico e le modalità con cui sono stati risolti in Alto Adige i problemi dei gruppi linguistici. Si è parlato ovviamente di economia, "e delle strade per rafforzare la collaborazione imprenditoriale tra Alto Adige e Bulgaria, anche considerando che attualmente il volume del nostro export verso Sofia si aggira sui 15 milioni di euro", ha ricordato Durnwalder. Il console Agopian ha raccolto informazione sull´alto standard sviluppato dall´Alto Adige nel settore del turismo e nel sostegno alle Pmi e intende ora promuovere l´immagine della Bulgaria in Alto Adige anche attraverso una presentazione del Paese balcanico in collaborazione con la Camera di commercio. Un altro tema del cordiale colloquio è stato quello dell´attività in sede europea, con la Bulgaria che punta a sviluppare ulteriormente la rete di contatti nel sistema Ue. "Abbiamo discusso tra l´altro della nuova programmazione europea fino al 2014 - ha spiegato il presidente Durnwalder - e ho illustrato al console le priorità e il piano di azione dell´Alto Adige per il migliore utilizzo dei fondi assegnati." Infine si è parlato anche della situazione occupazionale in Alto Adige, "considerato che sono circa 200 i cittadini bulgari che lavorano nella nostra provincia", ha concluso Durnwalder.  
   
   
SPESA EFFICACE E TASSE GIUSTE, ECCO IL FEDERALISMO TOSCANO  
 
Firenze, 29 settembre 2010 - Il federalismo? Si costruisce in due: dall´alto e dal basso. Ed è quello che la Toscana intende fare, senza perdere tempo. Per spendere in modo piùefficiente ed efficace, a tutti i livelli, ma anche per imparare a tassare in modo giusto e coordinato ed esser pronti domani, quando con il federalismo (fiscale) arriverà anche l´autonomia tributaria. Ne ha parlato ieri l´assessore alle riforme, on. Riccardo Nencini, durante la seduta congiunta di Consiglio regionale e Consiglio delle autonomie locali in via Cavour a Firenze. «Dobbiamo affiancare al percorso nazionale un nostro progetto di federalismo fiscale, che permetta ai territori di essere pronti a recepire le riforme in tutta la loro portata» spiega. Gli obiettivi? «Anzitutto semplificare il sistema tributario - chiarisce -, recuperare l´evasion e fiscale e redistribuire il maggior gettito che ne deriverà sul territorio. Ma anche utilizzare la leva fiscale e l´autonomia che il federalismo concederà per alimentare le politiche economiche e sociali e sostenere gli investimenti. Penso a detrazioni d´imposta per le imprese virtuose, ma anche ad una flessibilità fiscale al servizio dello sviluppo sostenibile». In una parola: occorre fare squadra e muoversi in modo coordinato, perché i vantaggi potranno essere di tutti. In fondo, constata sempre l´assessore, il federalismo non è nato per dividere e lo spiega bene la radice latina: “foedus” era un patto ed il significato era dunque unire. Certo non mancano gli ostacoli. Nencini ne ricorda tre: «il grumo nero di evasione fiscale, attività sommerse ed economie criminali, lo scarso coordinamento tra tutte le istituzioni sul territorio e lo scollamento tra istituzioni pubbliche e cittadini, con un deficit di valori costituzionali effettivi e di senso civico». «Il federalismo fiscale da solo è insufficiente - conclude l´assessore - e si deve accompagnare ad un federalismo istituzionale, con un forte riassetto sui territori delle geometrie, sopprimendo enti intermedi e riorganizzando le forme associative. I due federalismi devono muoversi in sinergia». Nencini elenca alcuni numeri, che la dicono lunga su come l´Italia sia divisa in due: per il Pil (la Calabria ha il 50% del Pil della Lombardia), per la spesa pubblica procapite (Lombardia + 4.600 € all´anno; Calabria – 4.100 € all´anno), per le entrate pubbliche (Nord: 13.300€; Centro: 12.400€; Sud: 7.000€). Il modello toscano di federalismo potrà anche aiutare a correggere il modello di federalismo che si sta costruendo a Roma. Per farlo, sottolinea l´assessore, occorre un presidio attivo dei rapporti con lo Stato e le a ltre Regioni, serve cooperazione tra e con gli enti locali, ènecessario definire una strategia comune nel nuovo programma regionale di sviluppo e lavorare insieme all´osservatorio sul federalismo fiscale che la Regione ha deciso di costruire.  
   
   
“PACCHETTO ANTICRISI”: FIRMATO PROTOCOLLO TRA REGIONE UMBRIA, ABI, ANCI, UPI E GEPAFIN  
 
Perugia, 29 settembre 2010 - Sostenere le piccole e medie imprese della Regione e favorire l’accesso al credito in questa fase di congiuntura economica negativa per quella parte del sistema produttivo che opera con le pubbliche amministrazioni. È quanto si propone il protocollo d’intesa sottoscritto ieri mattina a Perugia, a Palazzo Donini, tra Regione Umbria, Upi Umbria, Anci Umbria, Abi (Associazione banche italiane) e Gepafin, che ha anche l’obiettivo di rafforzare ogni collaborazione per supportare le imprese in una fase assai complessa come quella legata alla crisi economica che, nonostante alcuni cenni di ripresa, continua ad interessare pesantemente il sistema economico. L’atto è stato sottoscritto dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, dal presidente di Abi Umbria, Alfredo Pallini, dai presidenti di Anci Umbria, Wladimiro Boccali, Upi Umbria, Marco Vinicio Guasticchi e di Gepafin, Giacomo Porrazzini. Oggetto dell’accordo sono una serie di iniziative finalizzate a facilitare l’accesso al credito delle imprese ed il rapporto tra banche, imprese e amministrazioni locali. In primo luogo è previsto l’utilizzo della cessione “pro soluto” dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pubblica Amministrazione per facilitare lo smobilizzo dei crediti e consentire liquidità alle imprese creditrici. Il protocollo, infatti, prevede che dietro richiesta dell’impresa creditrice le amministrazioni pubbliche rilascino, entro i termini e secondo le modalità previste dalla normativa vigente, una specifica certificazione che riconosca la certezza, liquidità e esigibilità del credito vantato. Le banche, dietro esibizione della certificazione, anticiperanno il credito vantato alle aziende, contribuendo ad attenuare i noti problemi di liquidità e ad ottimizzare il ciclo finanziario. Altre iniziative previste riguardano il supporto della finanziaria regionale Gepafin Spa in forma di garanzie a favore delle imprese che utilizzano altri strumenti bancari per il finanziamento delle proprie attività contrattuali con la pubblica amministrazione. Infine, il protocollo darà un forte impulso alle Province ed agli Enti locali per l’utilizzo di specifiche forme di finanziamento quali “leasing” in costruendo, finanziamenti finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche e l’attivazione di forme innovative di “project financing”, indirizzati anche a favorire il superamento delle problematiche relative ai vincoli del Patto di Stabilità. “L’intesa - ha affermato la presidente Marini, condivisa in ciò anche da Guasticchi e Boccali - rappresenta un ulteriore passaggio nella continua concretizzazione dei provvedimenti anticrisi messi in atto dalla Regione e dal sistema delle autonomie locali dell’Umbria, grazie anche alla sensibilità ed all’impegno dell’Abi regionale e del presidente Pallini, per mitigare l’impatto della crisi sul sistema economico attraverso l’impegno della Regione nel mettere in atto azioni volte a dare ossigeno alla economia regionale, stando al fianco delle piccole e medie imprese e aiutandole a far fronte ai problemi di liquidità”. “Prosegue - ha continuato la presidente Marini - l’azione della Regione Umbria e delle autonomie locali, nonostante i tagli e una politica del governo nazionale che non è in due anni riuscita a che mettere in campo una vera politica di sostegno della domanda e dei consumi, per favorire e supportare strumenti di accesso al credito. La platea degli interventi che abbiamo messo in campo si arricchisce di un ulteriore strumento; altri ne seguiranno nei prossimi mesi con l’obiettivo facilitare l’accesso al credito per le imprese, mitigando così gli effetti della crisi e consentendo di rilanciare crescita e sviluppo in Umbria”. “Un accordo, quindi – hanno a loro volta sottolineato Guasticchi e Boccali -, che intende attivare un insieme organico di iniziative e strumenti per rilanciare la realizzazione di opere pubbliche, anche di piccola dimensione, che possono rappresentare un importante sostegno a un settore come quello dell’edilizia che soffre forse più di altri dell’impatto della crisi, oltre che un vettore di modernizzazione della dotazione infrastrutturale dell’intera Umbria”.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: CHIODI, IN SOLI 18 MESI RISULTATI CONCRETI  
 
L´aquila, 28 sett. "L´abruzzo è stato messo in ginocchio dal progressivo indebitamento che nel 2007 ha toccato i 4 miliardi di euro consegnandole il primato di regione più indebitata d´Italia". Lo ha detto il Presidente della Regione Gianni Chiodi intervenendo ieri in Consiglio regionale. "I risultati raggiunti da questo Governo regionale - ha proseguito - sono straordinari: riduzione dell´indebitamento del 12,5% in 18 mesi (500 milioni di euro ovvero mille miliardi di vecchie lire) senza aumentare le tasse, riduzione del disavanzo sanitario a livelli antecedenti al 2000, riduzione del costo del debito del 16,5%; tutti valori e cifre certificate da Moody´s e dal tavolo di monitoraggio del Ministero dell´Economia e della Salute. Nell´economia abruzzese soffiano venti di ripresa, il turismo abruzzese cresce del 130%, il debito degli abruzzesi diminuisce, gli investimenti per le strutture sanitarie, contrariamente al passato, ci sono e sono tanti, l´Abruzzo è la prima regione del mezzogiorno per capacità di spesa dei fondi europei, la ricostruzione pesante a l´Aquila sta partendo, i dirigenti regionali diminuiscono, le società inutili e costose sono state messe in liquidazione, i costi della politica ridotti, le sedi in Brasile e Romania sono state chiuse, le Asl sono diventate quattro, i consorzi fidi da 78 ne diventeranno una decina e saranno più utili alle imprese, la sanità privata ha finalmente regole e controlli, il centro Oli non c´è e non c´è alcuna nuova trivellazione. Nel frattempo ci siamo occupati anche di un devastante terremoto e ci sono ancora quasi quattro anni per completare il lavoro prima che termini il mandato elettorale".  
   
   
REGIONE ABRUZZO: L´INTERVENTO DI CHIODI IN CONSIGLIO: NON SONO INDAGATO IN NESSUNA DELLE VICENDE, NON MI DIMETTO. QUESTIONE MORALE, MAGISTRATURA E ORGANI DI INFORMAZIONE  
 
L´aquila, 29 settembre 2010 - Ecco l´intervento del Presidente Gianni Chiodi ieri in Consiglio regionale: "In questi giorni l´Abruzzo è stato interessato da due iniziative giudiziarie da parte di due diverse procure, ma per indagini portate avanti dagli stessi organi di polizia giudiziaria, almeno così appare. Dapprima la vicenda Abruzzo Engineering e poi la vicenda sui rifiuti. La prima ha portato alle dimissioni dell? Assessore Daniela Stati, la seconda agli arresti domiciliari dell´Assessore Lanfranco Venturoni ed all´avviso di garanzia ai Senatori Di Stefano e Tancredi. In questo momento gli organi inquirenti stanno lavorando e devono poterlo fare in totale serenità. Io credo di poter affermare che Daniela Stati e Lanfranco Venturoni usciranno assolutamente puliti da queste vicende. Non lo affermo per solidarietà umana e personale, né perché li conosco e posso tranquillamente affermare che nessuna pressione politica ho mai ricevuto per alcun fatto o atto che si inserisse nel teorema degli organi inquirenti, né perché questo governo non ha posto in essere alcun atto deliberativo che riguardasse le vicende, né perché la loro reputazione, costruita negli anni, è la reputazione di persone oneste, ben conosciute in piccole comunità, dove tutti sanno tutto di tutti. Affermo che usciranno puliti dalle vicende giudiziarie perché ho fiducia nell´ordine giudiziario e negli uomini che lo compongono nei vari gradi del procedimento. Peraltro l´abbassamento della soglia di raccolta differenziata per dare inizio ai processi di recupero energetico dei rifiuti urbani è atto esclusivamente politico e dichiarato nel programma elettorale. Ma in questi giorni sono stato peraltro oggetto di una serie di notizie apparse sulla stampa che mi hanno visto, di volta in volta, appaltatore di commesse per il G8, manovratore degli appalti del terremoto, persona arrestata, di aver ricevuto dazioni sotto forma di consulenza attribuita al mio studio da Abruzzo Engineering o addirittura da Finmeccanica per agevolarli nell? ottenimento di commesse per il terremoto, fino all? ultimo ? Tangenti in Abruzzo: Chiodi Sapeva? . Ebbene chiedo ai giornalisti presenti di intitolare un articolo del loro giornale con l? unica verità che mi riguarda e che è stata sempre abilmente nascosta all? interno di lunghi articoli: Chiodi Non E? Indagato In Nessuna Delle Vicende Che In Questi Mesi Gli Sono State Attribuite. E lo chiedo, per riparare alla suggestione insinuatoria e diffamatoria nei confronti del Presidente della Regione reo di nulla e non indagato. Ciò detto, voglio riferire a questo Consiglio ciò che sapevo; sapevo, perché riferito da Daniela Stati, che il sindaco di Lanciano e il Sen. Fabrizio Di Stefano insistevano per commissariare un Consorzio dei rifiuti del lancianese poiché il Presidente, scaduto da tempo nella carica, ometteva di convocare l? assemblea dei soci, per evitare la riconferma. Questo era quello che sapevo e quello che ho suggerito fu quello di richiedere un parere alla Avvocatura regionale. Non ho l´occhio magico, né ad agosto del 2009 potevo averlo, tutti e due gli occhi erano fissi sulle fasi di assistenza alla popolazione aquilana. Dal punto di vista politico, l´Assessore Venturoni non si è dimesso e la legge prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri adotti un provvedimento di sospensione a far data dagli arresti domiciliari e fino al momento in cui verranno revocate le misure cautelari. Ma ricordo a tutti che esiste un articolo della Costituzione Italiana che afferma un principio sacrosanto e scolpito sui cuori di tutti gli uomini e le donne del mondo e che viene identificato con il Principio di non colpevolezza. Per me, ma anche per tutti voi, Daniela Stati, Lanfranco Venturoni, Paolo Tancredi, Fabrizio Di Stefano, ma anche Ottaviano del Turco, Luciano D´alfonso, Cantagallo, il Sindaco di Nocciano sono persone innocenti. Massimo Desiati dopo sette lunghi anni è stato assolto da quanto lui attribuito dagli organi inquirenti. L´intera Giunta comunale di Teramo che fu sospesa e fatta cadere, è stata assolta per non aver commesso alcun fatto di quelli addebitateli dagli organi inquirenti, la vicenda di Roccaraso ha visto tantissime assoluzioni rispetto a quello che l´accusa aveva inteso perseguire come reato. Ecco perché conviene avere il piè fermo, decisamente fermo, sul principio costituzionale di non colpevolezza. Conviene a tutti, destra e sinistra, a tutti gli uomini e a tutte le donne non impegnati nella sfera pubblica. "Ma l´Abruzzo è una terra maledetta? Salini, Del Turco, D´alfonso, Cantagallo, il Sindaco di Nocciano, Daniela Stati, Lanfranco Venturoni. L´immagine dell´Abruzzo sul piano della classe dirigente politica è peggiore di quella della Campania, dove Bassolino ha causato uno dei maggiori disastri economici, sociali e d´immagine per l´Italia intera. L´immagine dell´Abruzzo è peggiore di quella della Calabria dove il ministro Tremonti ha dovuto mandare la Guardia di Finanza a redigere i bilanci delle Asl, della Sicilia dove hanno dovuto mettere un P.m. All´assessorato alla Sanità, della Puglia e via dicendo. Eppure nessuno delle persone sopraccitate, fino ad oggi, risulta condannata. Che fare ? Basta forse essere onesti per interrompere questo massacro dell´immagine dell´Abruzzo? Abbiamo visto che non è sufficiente. La verità è che gli interpreti della politica sono deboli, non sono autorevoli, non sono credibili, non riscuotono la fiducia e quindi a seguito di ogni azione dovuta della magistratura, di ogni indagine sia pur sommaria o superficiale, l´opinione pubblica ed i mezzi di informazione sono portati a condannare non colui che è destinatario dell´avviso di garanzia (non già di una condanna) ma l´intera classe politica. Sono tutti uguali! Quante volte l´abbiamo sentito. Il resto lo fa lo sciacallaggio politico che porta a strumentalizzare tutte le situazioni confidando in un momentaneo vantaggio in termini di consensi, senza considerare, invece, quello che si perde in autorevolezza, determinando, in una spirale sempre più forte, l´affondamento del Titanic con tutti coloro che non perdono occasione di strumentalizzare l´azione doverosa della magistratura. Piccoli suonatori destinati ad affondare con tutti gli altri. Insomma un problema di credibilità della classe politica ed un azione di sciacallaggio da parte degli inconsapevoli componenti dell´orchestrina che suonava sul Titanic mentre la nave stava per affondare. Non basta essere onesti ed allora cosa serve ? Qualche giorno fa Zagrebelski ha detto che: Politica è una parola bastarda. Ha molti padri e molte madri. Non è sempre la stessa cosa. Dipende da chi la genera e per che cosa. In altre parole i politici vanno dai delinquenti agli statisti, così come i giornalisti vanno dalle grandi firme, a quelli che fanno i militanti politici a quelli che si fanno comprare, così i magistrati che vanno dai grandi magistrati come Falcone e Borsellino a piccoli che cercano solo visibilità. Insomma, Politica è una parola bastarda. Non è sempre la stessa cosa. Come dice Zagrebelski secondo il più grande filosofo dell´antichità, il compito della politica era soprattutto il creare amicizia tra i cittadini, creare cioè i legami sociali. Ed è qui che gli interpreti della politica stanno fallendo. Forse non abbiamo mai riflettuto che tra tutti i regimi politici, la democrazia è l´unico che presuppone amicizia tra governanti e governati. I regimi autocratici ed oligarchici, comportano separazione che, nel caso migliore, si traduce in indifferenza, in quello peggiore, inimicizia, avversione, sospetto. Solo la democrazia si alimenta di un circuito di reciproca fiducia che può esistere solo a condizione che i governanti non si costituiscano in classe separata, solo a condizione che i cittadini non li vedano come cosa diversa da sé. Non vedano che chi entra in uno degli luoghi della politica acquisisce il diritto di non uscirne mai più, fino a quando provvede la natura. Questa è una sensazione di separazione di classe. Tra chi c´è e chi non c´è. Chi non c´è pensa di appartenere ad un altro mondo (mie dimissioni da sindaco o la transumanza tra un partito e l´altro per ottenere un altro ´giro´ che sia una candidatura, un incarico, un ruolo). A ciò si aggiunga che chi è dentro al ´giro´ vede come potenziale pericolo chi è fuori e non si apre perché la vede come un insidia alla propria posizione acquisita. Ma questa, continua Zagrebelski è la sclerosi della politica! In politica il rinnovamento della classe dirigente è raro, più spesso si traduce in un ´allevare´ nuove leve politiche e questo linguaggio tradisce perfettamente l´orizzonte culturale in cui si pensa debba avvenire il cosiddetto ricambio, quel ricambio che tutti dicono necessario, ma che, secondo l´idea dell´allevamento, è perpetrazione dello status quo che produce cloni. Ora, chi vuole difendere il circuito chiuso della politica e i suoi sistemi di cooptazione (non è caratteristica solo della politica, lo stesso vale per i sindacati o per le Università, la grande burocrazia per esempio) di solito demonizza la società civile. Insomma, continua Zagrebelski, è la sempiterna tendenza oligarchica del potere costituito. E ci accorgiamo però ogni giorno di più di quanto ciò finisca per alimentare sentimenti, risentimenti, atteggiamenti anti-politici, da cui Tutti, meno i demagoghi, hanno molto da perdere. Ecco perché è necessario ricominciare a stringere i rapporti tra partiti e società, abbandonare l´idea e le pratiche che fanno pensare che gli uni possano fare a meno dell´altra e viceversa. E´ opinione diffusa poi, che legalità e morale pubblica non siano, per gli italiani, imperativi essenziali un po? perché i misfatti dei politici evaporano presto e di rado arrivano le sentenze se non dopo moltissimi anni. Ma in fondo c´è qualcosa che non torna. Perché improntare la propria azione politica al rispetto della legalità se basta un articolo di giornale a stroncare tutto quello che hai fatto in cinquanta anni? Secondo me la questione non è, come ho sentito dire in questi giorni, una questione morale bensì una questione politica. Un primo concetto: Morale e Diritto non sono la stessa cosa. Il rispetto delle regole, in democrazia, si chiama legalità non si chiama morale. E le leggi in democrazia non sono precetti morali, ma prescrizioni funzionali, concordate e condivise, perché le libertà individuali si affermino come non configgenti tra loro. Se uno viola la legge nell´esercizio delle sue funzioni pubbliche spetta alla magistratura sanzionarlo. Se personalità politiche come Del turco, D´alfonso, Cantagallo, Venturoni ecc. Sono accusati dagli organi inquirenti di aver agito contro le leggi - ammesso e non concesso che ciò risponda a verità - il Partito politico ha la facoltà di rivendicare la propria volontà di mantenere l? esercizio delle rispettive funzioni politiche. Si tratta appunto di una facoltà, mica di morale. Se gli elettori non gradiscono sanzioneranno, altrimenti premieranno. Ciascun partito politico dunque è libero di decidere se e come provvedere nei confronti di un proprio membro accusato di violare la legge (cui tutti i cittadini sono sottoposti) stabilendo se, e in che misura, riconoscere la compatibilità con la funzione pubblica assunta per il tramite del Partito stesso. (D´alfonso sempre invitato nelle manifestazioni del Pd). E´ lecito per un Partito politico stabilire che un colpevole di fronte alla legge possa non esserlo di fronte al Partito (ed ai suoi elettori )? E´ lecito, certo! Ne ha piena facoltà. Una facoltà eminentemente politica. Cosa c´entra dunque la morale?. Che c´entra la questione morale ? Il partito democratico che invita alle sue manifestazioni pubbliche l? ex Sindaco di Pescara è immorale? Chi avesse intenzione di ridurre la legalità a questione morale, come fece Berlinguer negli anni 80, come gli accoliti del pool di Milano negli anni 90, con ciò circuitando la prassi democratica, relegherebbe la Politica a funzione ancellare rispetto alla ´contro-potente´ funzione giudiziaria. E questo non porta nulla di buono ! Non restituisce certo alla polis un set etico condiviso fondato, come deve essere, sulla responsabilità di ciascuno ad assumere la propria funzione civica aldilà delle norme. La questione morale è invece questione italiana. E´ la questione di un Paese che si coalizza contro Marchionne, che accora fondi ai precari socialmente inutili della Regione Sicilia, che onora gli allevatori truffaldini del premio alla furbizia, che spaccia l´indipendenza della magistratura per la facoltà di ergersi impunemente ? come il potere non sanzionabile né controllabile, che si bea di una istruzione pubblica che sforna i peggiori discenti del mondo civile, che si nutre di una retorica irresponsabile con l´atarassica certezza che il conto tanto sarà fatturato altrove. Questa è la questione morale ! Di nuovo, Morale e Diritto non sono la stessa cosa. Chi le sovrappone fa un errore clamoroso. Morale e Diritto coincidono solo negli Stati in cui non v´è distinzione tra potere spirituale e potere temporale. Occorre riflettere sul rapporto tra morale e politica. Chi grida quotidianamente alla questione morale non ha la minima coscienza di questa relazione. Diceva Benedetto Croce: "L´ideale che canta nell´animo di tutti gli imbecilli e prende forma nelle prose delle loro invettive e declamazioni e utopia, è quello di una sorta di aereopago, composto da onesti uomini, ai quali dovrebbero affidarsi gli affari del proprio Paese. Entrerebbero in questo consesso, chimici, fisici, poeti, matematici, padri di famiglia, e via dicendo?Quale sorta di politica farebbe codesta accolta di onesti uomini, per fortuna non ci è dato sperimentare, perché non mai la Storia, ha attuato quell´ideale e nessuno mostra di attuarlo". In modo più diretto può dirsi che "essere onesti" non è una qualifica politica: si può essere onesti e rivoluzionari, onesti e reazionari, onesti e riformisti, onesti e conservatori, talvolta anche onesti e politicamente imbecilli. Le mie naturalmente non sono esortazioni alla disonesta. E´ evidente che la politica ? per essere ´buona´ politica - debba in primo luogo essere onesta, ma la moralità è un attributo che non c? entra nulla con l´orizzonte politico. Altro aspetto è il rapporto tra legalità e politica. Va da sé che la politica debba essere rispettosa della legge. Ma è ingenuo e sciocco chi pensa che i due piani possano assolutamente coincidere. Essi divergono ineluttabilmente. Sul piano, per così dire, giudiziario, si ragiona in termini di ´si o no´, un politico (un buon politico) ragiona con un diverso binomio intellettuale: Si deve o non si deve. In un sistema non cortocircuitato la magistratura fa quello che deve fare, controllare e punire i disonesti. Ma deve farlo usando molta prudenza nei provvedimenti perché se si sbaglia, e si può sbagliare, si distrugge l´uomo pubblico con sentenze anticipate di tipo mediatico, ma soprattutto si lede la dignità della persona che c? è in tutte le donne e gli uomini anche se rivestono cariche o funzioni pubbliche. E ciò va fatto proprio per non rischiare di influire sulla vita democratica del Paese che è un rischio al quale la magistratura è esposta proprio se non usa la prudenza necessaria. Alcuni attribuiscono alla magistratura una volontà di spettacolarizzazione che disturba non poco. Mi chiedo se sarebbe così e se non fosse meglio per tutti, anche per i magistrati, che ci fosse una responsabilità per gli errori commessi così come c´è per i medici, i professionisti, i politici, insomma per tutti. Se ci fosse, avremmo senz´altro maggiore prudenza e minore spettacolarizzazione. Il fine della magistratura non è l´indagine e nemmeno la misura cautelare, ma il processo. E in Abruzzo i processi si vedono pochino, fioccano invece gli arresti e gli avvisi di garanzia ed i processi e lentezze di piazza e mediatiche. Una cosa che la magistratura non deve assolutamente fare, se vogliamo evitare il cortocircuito che sta facendo crollare la fiducia nelle istituzioni, magistratura compresa, è la tentazione di scrivere l? agenda politica di una regione. Affermazioni che sembrano giudicare negativamente la scelta di addivenire al recupero energetico dei rifiuti per motivi ambientali, sono affermazioni che invadono il campo della politica. Ed il primato della politica sulle scelte circa il funzionamento della società, non è negoziabile. In democrazia sono gli eletti ad avere il potere-dovere, il diritto-dovere di fare le leggi e le scelte che comportano. Ai magistrati spetta solo applicare le leggi. Credo che tutto ciò sia possibile. Così come esistono molti politici onesti e pochi disonesti, gran parte dei magistrati si comporta in modo tale da evitare cortocircuiti ed invasioni in altri campi. Basterebbe un richiamo a dare notizie verificate e possibilmente imparziali. Ma molti giornalisti preferiscono una sorta di militanza politica che io ritengo del tutto legittima, ma che ritengo, altresì, cosa diversa dal giornalismo". "L´opposizione chiede le dimissioni del Presidente, ma non le vuole. Altrimenti tornano a lavorare e c´è, tra loro, anche chi non lavora. Certo è in atto una fortissima strumentalizzazione. Per ultimo si chiedono anche le mie dimissioni da Commissario per la ricostruzione alla luce degli ultimi scandali giudiziari, nessuna delle quali, peraltro, mi vede neppure indagato. Ebbene, proprio per evitare queste strumentalizzazioni dell´attività della magistrature le Procure dicano se ho commesso qualche reato altrimenti dicano che non l´ho commesso così che io possa lavorare duramente, ma in pace. Quello che però risalta è il giudizio che dà la sinistra del mio governo, è l´assoluta sottovalutazione delle politiche di rigore delle finanze regionali e di risanamento finanziario (tipico della cultura politica della sinistra che riassumo per brevità nel cosiddetto: Tassa e spendi, spendi e tassa). Nessun Paese al mondo che sia oberato di debiti e con alta tassazione può realisticamente fare affidamento su un percorso di sviluppo durevole. Credo che ciò sia intuitivo: la stessa cosa può dirsi per un´impresa o per una famiglia. L´abruzzo è stato messo in ginocchio dal progressivo indebitamento che nel 2007 ha toccato i 4 miliardi di euro consegnandole il primato di regione più indebitata d´Italia. Ed il debito regionale, via via che cresceva, ´abrogava´ quote di reale sviluppo, quote di welfare, drogando la vita politica con la meccanica illusoria tipica della cambiale mefistofelica, del pagamento messo a carico delle generazioni future. Il percorso in tali casi è obbligato: il risanamento prima di tutto. I risultati raggiunti da questo Governo regionale sono straordinari: riduzione dell´indebitamento del 12,5% in 18 mesi (stiamo parlando di 500 milioni di euro ovvero mille miliardi di vecchie lire) senza aumentare le tasse, riduzione del disavanzo sanitario a livelli antecedenti al 2000, riduzione del costo del debito del 16,5%; tutti valori e cifre certificate da Moody´s e dal tavolo di monitoraggio del Ministero dell´Economia e della Salute. Qui si vince e si perde la sfida! Il resto è contorno, importante, ma necessariamente contorno. Ed allora mi sembra di poter concludere così: nell´economia abruzzese soffiano venti di ripresa, il turismo abruzzese cresce del 130%, il debito degli abruzzesi diminuisce, gli investimenti per le strutture sanitarie, contrariamente al passato, ci sono e sono tanti, l´Abruzzo è la prima regione del mezzogiorno per capacità di spesa dei fondi europei, la ricostruzione pesante a l´Aquila sta partendo, i dirigenti regionali diminuiscono, le società inutili e costose sono state messe in liquidazione, i costi della politica ridotti, le sedi in Brasile e Romania sono state chiuse, le comunità montane a livello del mare stanno scomparendo, le Asl sono diventate quattro, i consorzi fidi da 78 ne diventeranno una decina e saranno più utili alle imprese, la sanità privata ha finalmente regole e controlli e costa anche meno di prima, il centro oli non c´è e non c´è alcuna nuova trivellazione, nel frattempo ci siamo occupati anche di un devastante terremoto e ci sono ancora quasi quattro anni per completare il lavoro prima che termini il mandato elettorale. Dopo soli 18 mesi la sfida è vinta o è persa ? Ripartiamo dai veri valori: la coesione sociale, l´integrità, lo spirito di servizio, il rispetto e l´aiuto ai più deboli. Tra i più deboli ormai è chiaro che ci sono le nuove generazioni: i giovani, ai quali abbiamo riservato un incerto futuro. I giovani in Abruzzo sono il 23% della popolazione e abbiamo 147 anziani ogni 100 giovani. E sono stati proprio i loro padri e madri a sottoscrivere quelle cambiali mefistofeliche che li hanno gravati di un debito spaventoso che sottrae ogni giorno quote di sovranità e di futuro. Ecco perché la priorità di questo governo regionale è e sarà la riduzione del debito degli abruzzesi. Ecco perché sono fiero del fatto che in quasi due anni siamo riusciti a ridurlo di ben 500 milioni di euro (mille miliardi delle vecchie lire) tanto da far dire ad una agenzia di rating internazionale che il percorso di risanamento dell´Abruzzo è stupefacente. E tra i più deboli ci sono i malati. Per loro c´è un imperativo: costruire un sistema sanitario regionale che sia veramente di qualità ed a costi sostenibili e non più quel Titanic che l´Abruzzo non sarà mai in grado di sostenere e che negli anni ha compromesso anche il livello qualitativo del nostro sistema sanitario. Siamo fieri che i nostri sforzi siano riconosciuti dal Governo, dalle Regioni italiane e ora anche da autorevoli editorialisti della sinistra. Siamo fieri che l´Abruzzo venga portato ad esempio, siano fieri che il quotidiano la Repubblica ci attribuisca il motto di Obama: Yes we can! Per anni la classe dirigente politica abruzzese non è stata in grado di difendere la nostra terra perché è mancato l´affetto per essa. Abbiamo sacrificato lo sviluppo dell´Abruzzo a logiche campanilistiche che avevano il solo fine di rafforzare piccole nicchie di potere, spacciando ciò per un interesse delle nostre comunità. Invece era solo interesse di piccoli potentati locali, pronti a sottoscrivere dieci, venti, cento cambiali mefistofeliche a danno dei nostri giovani. C´è un impellente bisogno di parlare al cuore delle giovani generazioni e il primo modo per entrare in sintonia con loro è quello di fargli sapere che siamo pronti, noi, i loro genitori, a fare oggi dei sacrifici sui nostri privilegi per donare loro un futuro meno difficile. E destra e sinistra sono categorie antiche del secolo scorso che non sono più in grado di spiegare la realtà. Il federalismo per esempio è di destra o di sinistra ? La gestione sana delle risorse che i cittadini mettono a nostra disposizione è di destra o di sinistra ? Siamo fieri di rappresentare il popolo abruzzese e continueremo a lavorare per il risanamento, per portare a termine la riforma sanitaria, per parlare insomma al cuore delle giovani generazioni e spetta alla Politica guidare il futuro. Questa è la missione, questo è il servizio, questo è quello che noi porteremo a termine.  
   
   
MARCHE: LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL BILANCIO DI ASSESTAMENTO 2010.  
 
Ancona, 29 Settembre 2010 - La Giunta regionale ha approvato l´assestamento del Bilancio 2010. L´esecutivo si e` riunito dopo i lavori dell´Assemblea legislativa. ´Lo strumento piu` idoneo per gestire un´emergenza drammatica come quella che deriva dal taglio ai trasferimenti ad opera del Governo nazionale di 148 milioni su 222 ´ ha affermato il presidente Gian Mario Spacca - e` un bilancio a base zero. E´ questa la filosofia che ha ispirato l´approvazione dell´assestamento 2010 che non fa altro che registrare le spese sin qui effettuate e azzerare tutto il resto. La programmazione finanziaria degli ultimi mesi di quest´anno sara` unificata con quella del 2011, migliorando in questo modo il processo di definizione e finanziamento delle priorita` su cui concentrare le pur esigue risorse trasferite dallo Stato centrale: lavoro, sociale, green economy, cultura-turismo. Lavoro e protezione dei cittadini piu` fragili con adeguate politiche sociali sono i capisaldi della nostra azione di governo e grazie al mantenimento delle risorse su questi due assi saremo in grado di continuare a garantire la coesione sociale della nostra comunita`. Green economy e cultura-turismo sono i settori che, anche con la crisi, hanno continuato a creare occupazione: investire su di essi si traduce in sviluppo e crescita´. ´Nella prospettiva dei tagli drastici prodotti, a partire dal 2011 dal decreto legge governativo del luglio scorso ´ ha evidenziato l´assessore al Bilancio, Pietro Marcolini - la Giunta regionale ha approvato un documento che cerca di ottimizzare, in un quadro di riferimento pluriennale, la distribuzione e la finalizzazione delle risorse disponibili. Venendo meno, mediamente, due terzi dei precedenti trasferimenti statali in tutti i principali campi di intervento della Regione, si e` resa necessaria una rigorosa programmazione finanziaria pluriennale´. In attesa di predisporre il Bilancio 2011 (per il quale sono gia` stati approvati gli indirizzi generali), l´assestamento 2010 avvia l´aggiornamento della strategia finanziaria della Regione e trasferisce risorse a beneficio del prossimo esercizio finanziario. Sono quattro le priorita` individuate, comuni a quelle che ispireranno il bilancio del prossimo anno, nella logica di contenere le spese di funzionamento dell´ente e di valorizzare le politiche istituzionali: lavoro, sicurezza sociale, cultura e turismo, green economy. ´L´assestamento ´ afferma Marcolini - rafforza le misure di sostegno alle piccole e medie imprese e finanzia una rete di protezione dei lavoratori e del reddito delle loro famiglie, nel tentativo di preservare quella coesione sociale che rappresenta uno degli aspetti piu` preziosi della comunita` marchigiana´. La Giunta regionale continua, poi, a privilegiare gli interventi in campo socio-assistenziale: a beneficio del sistema integrato di servizi socio-sanitari e del sociale, l´assestamento stanzia ulteriori 2,785 milioni di euro. ´Una scelta importante - rimarca l´assessore ´ per rispondere alle esigenze primarie della popolazione marchigiana, tanto piu` che negli ultimi anni, prima ancora del Decreto 78, i trasferimenti dallo Stato alla Regione di risorse destinate al sociale sono stati gia` drasticamente ridotti´. Marcolini ricorda anche il contenuto della delibera 1230 del 2 agosto 2010 con la quale la Giunta regionale, ´assumendo un impegno finanziario ingente, ha stabilito che tra il 2010 e il 2013 vengano aumentati fino a 100 minuti pro die pro capite i livelli assistenziali ai soggetti non autosufficienti ospiti delle residenze protette. L´intervento comporta un aumento di spesa nel quadriennio 2010-2013 di oltre 44 milioni di euro´. Un altro obiettivo prioritario assunto dalla Giunta regionale con l´assestamento, ´e` quello di favorire piu` nettamente, rispetto al passato, la creazione di condizioni in grado di diversificare, nel medio e lungo periodo, le prospettive produttive della regione. Tale obiettivo strategico ´ afferma l´assessore - e` perseguito, tra l´altro, incentivando e valorizzando le attivita` e i beni culturali, il cui sviluppo viene assunto ufficialmente come secondo vettore dello sviluppo marchigiano. La diversificazione del modello di produzione e` dettata anche dalla necessita` di rispondere alle sempre piu` diffuse preoccupazioni in campo ambientale ed energetico, secondo le quali occorre consumare una quantita` inferiore di risorse naturali e ridurre gli effetti inquinanti delle attivita` produttive (a partire dalle emissioni di gas effetto serra), aumentando l´uso di fonti energetiche rinnovabili e favorendo la modifica degli stili di vita della popolazione. In questa direzione vanno alcuni interventi gia` promossi dalla Regione per incentivare il ricorso a impianti fotovoltaici e ad altre fonti rinnovabili; a questa finalita` infatti, nell´ambito della programmazione dei fondi comunitari Fesr 2007-2013, sono stati stanziati ben 42,6 milioni di euro´. Oltre a rafforzare le linee di intervento rispondenti alle quattro priorita` individuate, l´assestamento del bilancio 2010 completa, sul piano finanziario, rafforzandone ulteriormente le finalita`, alcune misure di revisione e riduzione dei costi dell´amministrazione regionale assunte le settimane scorse, che vanno oltre le imposizioni del Decreto 78 e puntano ad elevare l´efficienza organizzativa dell´Ente.  
   
   
REGIONE VENETO: RIDISEGNA PROPRIA DIRIGENZA  
 
Venezia, 29 settembre 2010 - La giunta regionale ha completato ieri il ridisegno complessivo della dotazione organica dei propri dirigenti. Il vicepresidente Marino Zorzato che ha coordinato tutta questa manovra ha sottolineato la rapidità con cui la riorganizzazione è stata impostata, in anticipo di mesi rispetto alle tre precedenti legislature, e ha ricordato che l’impegno assunto era non solo quello di “dimagrire”, ma di dimagrire nella “testa”, cioè nella parte dirigenziale. Oggi il Veneto è secondo, dopo la Liguria, a livello nazionale nel rapporto tra dipendenti e risorse del bilancio regionale, sanità esclusa. “Anche nel rapporto tra dirigenti e popolazione – ha detto Zorzato - siamo al secondo posto dopo la Lombardia. Siamo convinti che la nostra regione potrà ora collocarsi al primo posto in entrambi i casi”. Uno degli obiettivi era quello di avere una riduzione di almeno il 10%. La pianta organica per la parte dirigenziale prevede 260 caselle di cui fino ad oggi 209 effettivamente coperte. Si passa ora ad una proposta di riorganizzazione con un organico dirigenziale di 190 unità a far data dal 1 gennaio prossimo, pari ad una riduzione del 10%. “Sul piano dei costi – ha spiegato Zorzato - abbiamo applicato a tutti i dirigenti regionali la norma già applicata ai segretari che è quella del raddoppio della riduzione dello stipendio che a livello nazionale partirà dal 1 gennaio. Con la manovra finanziaria infatti i dirigenti che superano i 90 mila euro avranno un abbattimento di stipendio del 5% sulla parte eccedente e quelli che superano i 150 mila euro del 10%. Per i nostri dirigenti applicheremo da subito il raddoppio di questi indici”. Nella seduta di oggi è stato modificato anche il cosiddetto premio di risultato, che finora poteva andare fino ad un massimo del 15% e ora non supererà il 10%. Fra i dirigenti sono state inoltre individuate sette figure di coordinatore d’area (turismo, territorio, primario, sviluppo economico, lavori pubblici, trasporti, sociale), che avranno solo un premio aggiuntivo. Inoltre, dei 54 dirigenti di direzione in servizio fino ad oggi, che è la fascia dirigenziale più alta dopo i segretari regionali, si passa a 38. “Abbiamo cercato di rendere più piramidale la struttura generale – ha concluso il vicepresidente - per valorizzare meglio le persone. In definitiva, rispetto ai 209 dirigenti che ad oggi costano poco meno di 20 milioni e mezzo di euro a regime annuo, i 190 dirigenti previsti con la riorganizzazione avranno un costo annuo di 17 milioni 840 mila euro. A regime avremo quindi un risparmio economico nel settore dirigenziale, tutto compreso, del 14%. Possiamo dirci quindi soddisfatti per questo risultato che va nella direzione di mantenere una macchina regionale efficiente con costi minori. Il risparmio così ottenuto, in un periodo di difficoltà economica per tutti, potrà essere riutilizzato a favore dei cittadini veneti”.  
   
   
ENAS, L´INTERVENTO DELL´ASSESSORE CARTA HA APERTO I LAVORI DEL COMITATO DI PILOTAGGIO DEL PROGETTO RISMED-CHAECO  
 
 Cagliari; 29 Settembre 2010 - La Regione è a fianco dell´Enas e del progetto di cooperazione internazionale Rismed-chaeco, un esempio di come la Sardegna possa concretamente porsi come piattaforma del Mediterraneo". Sono le parole dell´assessore regionale dei Lavori Pubblici, Angelo Carta, intervenuto ieri mattina, nella sede dell´Ente acque della Sardegna a Cagliari, al comitato di pilotaggio del progetto, inserito negli Accordi di programma quadro (Apq), che punta a educare a un uso sostenibile della risorsa idrica in Marocco, attraverso il riuso dei reflui. La riunione del comitato di pilotaggio, che vede lavorare insieme il partner del progetto (oltre l´Enas e la Presidenza della Giunta anche le regioni Basilicata, Calabria e Piemonte, quest´ultima nel ruolo di capofila) è l´ultimo atto del convegno “Apq linea 2.3 Mediterraneo”, cominciato il 28 settembre presso l´hotel Caesar´s di Cagliari, a cui hanno partecipato anche i partner marocchini e alcuni rappresentanti dei ministeri degli esteri tunisini ed egiziani, arrivati in città per illustrare gli altri sub-progetti di Rismed. Nel suo intervento, l´assessore Carta ha rimarcato il suo favore per iniziative di questo tipo, capaci di rendere nei fatti la Sardegna un punto di riferimento importante per l´altra sponda del Mediterraneo, grazie al contributo in termini di sviluppo economico, ma non solo, che in questo modo è possibile dare alle altre popolazioni. Oltre alla riunione tecnica, i lavori di oggi prevedono anche la visita di alcuni degli ospiti stranieri a due impianti messi a disposizione da Abbanoa: quello di potabilizzazione di Simbirizzi e quello di depurazione di Is Arenas. Il progetto Apq. Nasce in seguito all’assegnazione – con Delibere Cipe n. 17 del 9 maggio 2003, n. 83 del 13 novembre 2003 e n. 20 del 29 settembre 2004 – del finanziamento per programmi di sostegno alla cooperazione internazionale da parte delle Regioni e delle Province autonome, da realizzarsi secondo le indicazioni dello stesso Ministero. Il Programma e i Piani Integrati presentano una struttura di gestione articolata, rappresentata in primis dal Ministero degli Affari Esteri – Direzioni Generali Paesi dell’Europa, Mediterraneo e Medio Oriente e Cooperazione allo Sviluppo e dal Ministero per lo Sviluppo Economico – Dipartimento Politiche di Sviluppo e dalle Regioni Capo Fila di Apq Balcani (Regione Piemonte – Dipartimento Ambiente) e Mediterraneo (Regione Sardegna – Presidenza della Giunta) (22.09.2005). Il Progetto integrato è strutturato con i Capo Fila delle due aree Mediterraneo (Regione Sardegna – Presidenza della Giunta) e Balcani (Regione Piemonte) e con dei responsabili dei sub-progetti individuati tra gli enti attuatori dei progetti esecutivi. Il Programma è articolato in 5 diverse linee di intervento tematiche tra le quali la 2.3 per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile di cui il progetto Integrato Rismed fa parte integrante per l’area mediterranea. La Presidenza della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna - Servizio affari internazionali ha incaricato quale ente attuatore dei sub-progetti Apq l’Enas per le sue specifiche competenze sulle acque.  
   
   
PATRONATI, COMMISSIONE REGIONALE DELLA SARDEGNA AL LAVORO PER SCRIVERE UN NUOVO TESTO DI LEGGE  
 
Cagliari, 29 Settembre 2010 - La Commissione regionale per i patronati ha approvato i nuovi criteri di ripartizione delle risorse del 2010 destinate ai patronati della Sardegna, che quest’anno ammontano a 460mila euro. L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, in qualità di presidente della Commissione ha proposto l’istituzione di un fondo (con risorse del Fondo Sociale Europeo) per finanziare progetti innovativi nei quali trovino spazio i patronati, in materia di occupazione, famiglie, emigrazione. È stato posto l’accento sul diverso ruolo svolto dai patronati, a 54 anni di distanza dalla emanazione della L.r. N. 29/1956: tutti hanno convenuto che è necessario riscrivere al più presto il testo perché non è più al passo con i tempi. Per esempio, è diminuito notevolmente il peso delle attività tradizionali. Le pensioni non sono più il core business di questi enti, chiamati da anni ad occuparsi di immigrazione, problemi del mondo del lavoro e tutela degli anziani. La Sardegna, tra l’altro, lamenta un rapporto fortemente squilibrato tra giovani e anziani, in particolare nell’area di Cagliari. La Commissione lavorerà nei prossimi mesi alla stesura di un nuovo testo di legge che ridisegni le competenze dei patronati. “Questi enti - sottolinea l’assessore Manca - possono esercitare un ruolo innovativo nello scenario sociale attuale. Basti pensare alle donne impegnate al lavoro oltre che tra le mura domestiche, oppure al problema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro: negli anni Cinquanta la nostra società era strutturata in maniera diversa. I patronati possono svolgere un ruolo importante soprattutto nei piccoli Comuni, dove potrebbero offrire preziosi servizi alla collettività. I temi di maggiore criticità sono quelli riguardanti gli anziani, i giovani, le donne, la scolarità, la povertà, i percorsi di cassa integrazione e mobilità. I tempi di risposta ai cittadini sarebbero più rapidi, se i patronati potessero affiancare la pubblica amministrazione". La Commissione presieduta dall’assessore Manca è composta dai rappresentanti provinciali di Acli, Inca-cgil, Inas-cisl, Ital-uil, Easa-casartigiani, Epasa-cna, Enapa-conagricoltura, Inac-cia, Inapa-confartigianato, Epaca, Enas, Itaco, Labor, Enasco e Sias.  
   
   
BOLZANO: COLLABORAZIONE CON ROSENHEIM E L´AREA DEL CHIEMSEE  
 
Bolzano, 29 settembre 2010 - Rafforzare la collaborazione nei settori economici, dall´agricoltura al turismo, tra l´area di Rosenheim e l´Alto Adige: questo l´obiettivo della visita in provincia di Bolzano di una delegazione bavarese che il 28 settembre ha incontrato il presidente della Provincia Luis Durnwalder. "Sono molte le affinità tra l´area di Rosenheim e l´Alto Adige", ha sottolineato a Palazzo Widmann la delegazione guidata dal presidente del Comprensorio bavarese, Josef Neiderhell, e dal sindaco di Rosenheim, signora Gabriele Bauer. Con il presidente Luis Durnwalder ha discusso le modalità per rafforzare la collaborazione tra i due territori, a cominciare dagli scambi nel settore economico alle iniziative sul piano turistico: "Rosenheim guarda con grandi interesse al ruolo assunto dai Mercatini di Natale in Alto Adige e allo sviluppo della promozione turistica, in particolare per l´area del Chiemsee", riferisce il presidente Durnwalder. In tema di agricoltura, "la delegazione di Rosenheim è interessata soprattutto a conoscere lo stato di attuazione dei programmi Ue in Alto Adige, ma anche a forme di cooperazione in manifestazioni come la Festa d´autunno a Rosenheim", spiega Durnwalder. Si è parlato anche dei progetti infrastrutturali in Alto Adige e in particolare dell´ammodernamento della linea ferroviaria Verona-monaco e del tunnel di base del Brennero, "per migliorare ulteriormente i collegamenti europei nord-sud e la mobilità da e per la Baviera", ha concluso Durnwalder.  
   
   
IN TRENTINO IL PRODOTTO INTERNO LORDO È SCESO MENO CHE NEL RESTO D´ITALIA, STABILI LE UNITÀ DI LAVORO  
 
Trento, 29 settembre 2010 - Secondo i dati diffusi dall´Istat, il Trentino ha registrato una variazione negativa del Pil nel 2009 sensibilmente più contenuta di quella nazionale, pari al -3%, mentre invece nella ripartizione Nord-est è stata del -5,6%, nel Nord-ovest del -6% e in Italia, in generale, il decremento si è attestato a -5%. Sempre nel 2009, in Provincia di Trento sono risultate sostanzialmente stabili le unità di lavoro con una flessione limitata allo 0,2%, rispetto alla contrazione registrata a livello nazionale e nell´area Nord orientale dove la riduzione è stata pari a circa il 2,5%. La contrazione contenuta del Pil a livello provinciale è il risultato dell’agire congiunto delle caratteristiche della struttura economica e della manovra anticiclica adottata dall’Amministrazione provinciale. La struttura produttiva locale è costituita prevalentemente da imprese di piccole e piccolissime dimensioni che si rivolgono principalmente al mercato interno e che mostrano una propensione al commercio internazionale più contenuta rispetto ad altre realtà regionali. L’amministrazione provinciale ha, inoltre, predisposto un insieme di strumenti finalizzati a contenere gli effetti della crisi mondiale sull’economia trentina, attraverso misure di sostegno del reddito delle famiglie, di salvaguardia dell’occupazione, di supporto per la provvista finanziaria delle imprese e di stimolo all’economia, in particolare, del settore delle costruzioni sia pubblico che privato. Il valore aggiunto trentino nel 2009 ha mostrato un rallentamento nel complesso pari al 3,3%, più contenuto rispetto al calo del Nord-est del 6,1% e di quello nazionale del 5,5%. A questo risultato contribuisce un aumento del 7,6% del valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (Nord-est 0,5%; Italia -3,1%); una riduzione del valore aggiunto dell’industria del 9,4% (Nord-est -13,5%, Italia -13,2%) e dei servizi dell’1,6% (Nord-est -2,6%, Italia -2,6%). La flessione del Pil ha spinto verso il basso il livello del Pil per abitante ai prezzi di mercato. Nel 2009 in Trentino la ricchezza pro-capite si attesta infatti a 30.918 euro (il 2,1% in meno del 2008) ma superiore a quella registrata nella ripartizione Nord-est pari a 29.746 euro (-4,5%) e ancor più a quella del Paese pari a 25.237 (-3,7%). L’occupazione, espressa in unità di lavoro, rimane costante rilevando solo un calo dello 0,2% a fronte di una perdita nel Nord-est pari al 2,5% e in Italia al 2,6%  
   
   
BASILICATA: BANDO INNOVAZIONE PMI E CENTRALE TERMOELETTRICA DEL MERCURE GLI ARGOMENTI OGGETTO DELLE AUDIZIONI CHE SI SONO SVOLTE IERI MATTINA PRESSO IL PARLAMENTINO DEL CONSIGLIO REGIONALE  
 
Potenza, 29 settembre 2010 - Ieri mattina, presso la sala del Parlamentino del Consiglio regionale, si è riunita la Terza Commissione consiliare permanente “Attività produttive – Territorio - Ambiente” presieduta dal capogruppo della Sel, Giannino Romaniello, alla presenza dei consiglieri Nicola Benedetto (Idv), Franco Mattia e Paolo Castelluccio (Pdl), Rocco Vita (Psi), Luigi Scaglione (Pu), Ernesto Navazio (Ial), Franco Mollica (Mpa) e Roberto Falotico (Plb). La prima parte dei lavori è stata dedicata all’audizione di Raffaele Ricciuti, amministratore unico di Sviluppoitalia Basilicata sulla situazione relativa al Bando Innovazione Pmi e Fondo garanzia per le imprese in sofferenza finanziaria. “304 domande pervenute, 104 pratiche istruite di cui 70 risultate ricevibili ed ammissibili per risorse finanziarie pari a 50 milioni di euro. Il 20 per cento dell’intero contributo riservato alle micro imprese”. Questi i numeri illustrati da Raffaele Ricciuti e da Marco Porzio, responsabile del provvedimento. “Un bando – ha precisato Ricciuti - che sostanzialmente ha funzionato ma che in futuro dovrà prevedere procedure semplificate e meno costose”. “Per quanto riguarda i tempi di istruttoria – ha continuato Porzio – già nelle prossime settimane saremo in grado di finanziare le pratiche che risulteranno complete anche dal punto di vista della finanziabilità bancaria”. La Commissione ha, poi, richiesto all’amministratore unico di Sviluppoitalia Basilicata di fornire una relazione rispetto alle quattro voci di finanziabilità (creazione di un nuovo stabilimento produttivo, ampliamento o ammodernamento di una unità locale esistente, diversificazione della produzione e cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente) per cercare di capire se il Bando abbia prodotto nuova occupazione aggiuntiva e quanta ne abbia consolidata”. Subito dopo l’organismo consiliare, in merito alle problematiche concernenti la Centrale termoelettrica del Mercure, ha ascoltato il sindaco di Rotonda, Giovanni Pandolfi, il vicesindaco di Viggianello, Francesco Rizzo e l’assessore al dipartimento Ambiente e Territorio, Agatino Mancusi. “La centrale – ricorda il sindaco Pandolfi - fu costruita negli anni ’60 e alimentata dai giacimenti di lignite presenti sul territorio, venne riconvertita, poi, negli anni ’90 a gasolio e cessò di funzionare nel 1997. In quegli anni – continua il sindaco di Rotonda – si misero in atto iniziative per difendere la centrale e le conseguenti ricadute occupazionali sul territorio. Quando, però, Enel decise la riconversione del sito per la produzione di energia con l’utilizzo di biomasse vegetali, le amministrazioni locali non vennero adeguatamente ascoltate. Nel tempo sono state fornite autorizzazioni illecite per cui – prosegue Pandolfi – chiedo un’inchiesta su quello che è successo al fine di salvaguardare gli interessi della popolazione”. Per il vicesindaco di Viggianello, invece, “è necessario attivare un tavolo delle trattative interessando le comunità locali, la Regione Calabria, la Regione Basilicata e l’Ente Parco”. L’assessore al dipartimento Ambiente e Territorio, Agatino Mancusi, dopo aver illustrato l’iter autorizzativo della centrale del Mercure, ha affermato che “la Regione Basilicata dovrà affrontare la questione insieme alla Regione Calabria per trovare una soluzione politica che dia le giuste risposte alle comunità interessate”. La Commissione, acquisita la relazione dell’Assessore al dipartimento Ambiente e territorio, si è riservata di richiedere tutta la documentazione necessaria per approfondire nei giusti termini la problematica ed eventualmente di ascoltare anche la Provincia di Potenza, gli altri sindaci del territorio e le associazioni che ne facciano richiesta.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: MASSIMO IMPEGNO PER GARANTIRE AMMORTIZZATORI ANCHE NEL 2011 E IL SUPERAMENTO DELLA PRECARIETÀ  
 
Bologna, 29 settembre 2010 - «Stiamo studiando misure, sulla base di una discussione fatta in Giunta e con il Presidente Errani, che possano rispondere positivamente alle esigenze della più vasta platea dei cittadini dell’Emilia-romagna che si sono trovati o potrebbero trovarsi in difficoltà economiche per la perdita del lavoro. Nonostante le notevoli difficoltà finanziarie, e facendo attenzione a non aprire conflitti tra i garantiti e i non garantiti, occorre elevare le garanzie sociali». Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. «Il lavoro in tutte le sue forme, dipendente ed autonomo, e la tutela di tutti i lavoratori, sono in cima ai nostri pensieri ed alle nostre politiche. Con il “Patto per attraversare la crisi” - ha evidenziato Muzzarelli - abbiamo garantito il sostegno ad oltre 60mila lavoratori, ma sappiamo bene che non basta perché c’è ancora un’area troppo grande di lavoro precario privo di qualunque garanzia, e ci sono lavoratori autonomi che hanno dovuto interrompere la loro attività senza più prospettive». Per affrontare questa situazione «occorre – ha aggiunto l’assessore regionale - prima di tutto garantire le risorse nazionali per la cassa integrazione anche nel 2011; inoltre, bisogna riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, rivedere le norme sul mercato del lavoro che generano la precarietà e pensare a politiche di sostegno della domanda interna che ridiano possibilità di lavoro, in particolare al sistema dell’imprenditoria diffusa». «La manovra estiva del Governo – ha concluso Muzzarelli - è andata, purtroppo, nella direzione opposta, e crea gravi e crescenti difficoltà alle Regioni, alle loro politiche industriali e di difesa dell’occupazione e dei lavoratori, ed ai territori più industrializzati e sviluppati».  
   
   
SICILIA: PRECARI, AL VIA PROVE DI IDONEITA´ PER LA STABILIZZAZIONE  
 
 Palermo, 29 settembre 2010 - Sono 4.851 - su 4.956 domande presentate - i dipendenti precari ammessi a sostenere le prove di idoneita´ nel percorso di stabilizzazione avviato dalla Regione. L´avvio dei test e´ fissato per lunedi´ 4 ottobre e si concludera´ venerdi´ 29 dello stesso mese. A valutare i candidati saranno 9 commissioni (una per provincia) e 10 sottocommissioni (1 ad Agrigento e Trapani, 2 a Catania e Messina e 4 a Palermo), le cui composizioni verranno pubblicate sul sito internet della Regione (www.Regione.sicilia.it) entro venerdi´ prossimo. In particolare, i candidati ammessi per la categoria "A" sono 2.765, per la "B" 2.086. Tra questi sono stati inseriti anche i dipendenti dell´ex Azienda provinciale per il Turismo di Trapani (10) e delle Terme di Sciacca (16) che, pero´, restano ancora sub judice, in attesa del parere che il dipartimento della Funzione pubblica ha richiesto all´Ufficio legislativo e legale della Regione. Attualmente, il personale di ruolo che gia´ presta servizio a tempo indeterminato negli uffici della Regione e´ di 255 unita´ (63 "A" e 192 "B"). "Stiamo rispettando - spiega l´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici - i tempi del cronoprogramma stabiliti dalla giunta di governo il 29 luglio scorso. La procedura di stabilizzazione prosegue regolarmente, in modo tale da poter arrivare a fine novembre alle graduatorie definitive e stipulare i contratti a tempo indeterminato dal primo gennaio". Questo il numero dei candidati ammessi alle prove di idoneita´ nelle varie province: Agrigento 505, Caltanissetta 190, Catania 804, Enna 199, Messina 761, Palermo 1.412, Ragusa 295, Siracusa 278 e Trapani 407. Gli elenchi completi con l´indicazione della data e dell´ora dello svolgimento delle prove, per ogni singolo candidato, saranno pubblicati sul sito internet della Regione. Coloro che supereranno i test di idoneita´, e che risultano in possesso dei requisiti e dei titoli previsti per la stabilizzazione, saranno successivamente inseriti in graduatorie distinte per categoria di appartenenza, predisposte in base all´anzianita´ di servizio complessiva. Gli elenchi saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale e sul sito internet della Regione siciliana.  
   
   
OCCUPAZIONE IN PIEMONTE: NEL II TRIMESTRE DEL 2010 16MILA OCCUPATI IN MENO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE LA VARIAZIONE COMPLESSIVA SU BASE ANNUA È PARI AL -0,9%, MA CRESCONO L’OCCUPAZIONE FEMMINILE E I LAVORATORI DELL’AGRICOLTURA E DEI SERVIZI  
 
Torino, 29 settembre 2010 - Nel Ii trimestre del 2010 il numero di occupati in Piemonte risulta pari a 1.841mila unità, oltre 16mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2009, per una flessione su base annua del -0,9%. Questo trend si colloca in un contesto nazionale caratterizzato da una contrazione dell’occupazione pari allo 0,8%. La caduta tendenziale dell’occupazione complessiva riflette il sensibile calo della componente maschile (-2,9%, pari a circa 31mila occupati in meno), controbilanciato dall’incremento di quella femminile (+1,9%, pari a +15mila unità). “Anche per il Piemonte si conferma purtroppo la dura regola di una ripresa produttiva, trainata dalle esportazioni, a cui si accompagna una flessione dell’occupazione. I timori di qualche mese fa relativi all’onda lunga della crisi che, alla fine, avrebbe colpito l’occupazione si sono rivelati veritieri - commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Pur constatando che la crisi è internazionale, e che quindi certe soluzioni di lungo termine andranno concordate a livello globale, mai come adesso spetta agli attori locali lavorare sinergicamente per la competitività del territorio piemontese. Solo attraverso un territorio competitivo, e quindi più attrattivo, sarà possibile costruire i presupposti per una ripresa occupazionale che sia durevole e professionalmente qualificata”. A livello settoriale, la contrazione dell’occupazione è scaturita dalle flessioni registrate nei settori del commercio (-11,3%), delle costruzioni (-2,7%) e dell’industria in senso stretto (-0,8%); l’agricoltura e i servizi registrano, invece, sensibili incrementi dei livelli occupazionali (rispettivamente +5,8% e +1,9%). Il tasso di occupazione della popolazione in età 15-64 anni è pari al 63,4%, con un decremento dello 0,6% rispetto al Ii trimestre del 2009. Il tasso maschile è sceso dal 73,2% del Ii trimestre del 2009 al 71,2% attuale, mentre quello femminile è salito dal 54,7% al 55,5%. A livello nazionale, il tasso di occupazione risulta pari al 57,2% (lo 0,7% in meno rispetto al Ii trimestre 2009). Nel Ii trimestre del 2010, la contrazione dei livelli occupazionali si accompagna al notevole allargamento dell’area della disoccupazione: il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 161mila, 31mila unità in più rispetto allo stesso trimestre del 2009, per una variazione su base annua del +23,4%. La crescita del numero di individui in cerca di occupazione ha interessato in misura più significativa gli uomini (+23mila unità, per una variazione del +35,4%), sebbene sia risultata sensibile anche per la componente femminile (+11,6%, pari a +8mila unità). Il tasso di disoccupazione sale così dal 6,5% del Ii trimestre 2009 all’8,0% attuale, raggiungendo il livello più alto dell’ultimo decennio. A livello nazionale, il tasso di disoccupazione risulta pari all’8,3% (era il 7,3% nel Ii trimestre 2009), mentre nel nord-ovest il rapporto tra il numero di persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro risulta pari al 6,2% (5,4% nel Ii trimestre 2009).  
   
   
SICILIA: BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITA´ PER I CONSUMATORI  
 
Palermo, 29 settembre 2010 - "La Sicilia per i consumatori". E´ stato il tema del convegno svoltosi ieri nella sala conferenze della Presidenza della Regione siciliana, in via Generale Magliocco, con il quale si sono tratte le conclusioni del Programma generale di intervento della Regione 2009/2010. I rappresentanti della associazioni siciliane dei consumatori che sono riunite nel C.r.c.u. (Consiglio regionale dei consumatori e degli utenti) hanno illustrato le iniziative dell´ultimo anno. Si tratta di attivita´ visibili anche sul sito www.Ioconsumatore.eu. Maria Castri, responsabile della tutela dei consumatori e degli utenti per la Regione siciliana si e´ soffermata proprio sull´importanza dell´uso di internet per una comunicazione diretta col consumatore. Proprio in considerazione di cio´ il sito dedicato e´ stato ammodernato e ora ospita molte nuove sezioni e servizi per gli utenti. Tra le attivita´ illustrate, in particolare due sono state prodotte direttamente dalla Regione siciliana: il codice del consumo e la carta dei diritti del turista. "Il codice del consumo - ha detto Alessandro Palmigiano che ne e´ il curatore - e´ uno strumento prezioso e unico nel suo genere, in grado, anche grazie al suo linguaggio semplice, di dare risposte agli innumerevoli quesiti con i quali devono fare i conti i cittadini. E´ consultabile in modo interattivo attraverso il sito www.Ioconsumatore.eu/ ". "La carta dei diritti del turista - ha invece spiegato Maria Castri - e´ la prima realizzata in Italia ed e´ stata presentata dalla Regione siciliana alla Bit di Milano. Il ministero del Turismo, dopo averne apprezzato i contenuti, ci ha chiamati per avviare un percorso di formazione su queste tematiche. Sono sempre di piu´, infatti, le richieste di supporto che riceviamo proprio in questo settore". Nel corso dei lavori sono state illustrate anche diverse iniziative delle associazioni dei consumatori. Esse spaziano dal tema delle politiche energetiche, a quello dei risparmi per le famiglie, dalle informazioni creditizie a quelle alimentari, da quelle sui rifiuti, con particolare attenzione alla raccolta differenziata, a quelle su marchi ed etichette. "Molti di questi progetti - ha spiegato Carmelo Cali´, responsabile siciliano Confconsumatori - sono stati pensati per gli studenti delle scuole perche´ su alcune problematiche e´ importante formare la giusta mentalita´ tra i giovani. Mentalita´ sulla quale sara´ poi possibile avviare buone pratiche di convivenza civile".  
   
   
ABRUZZO: VILLAGGIO GIOVENTU´;MAGGIORANZA:OPPOSIZIONE NEGA DIALOGO  
 
L´aquila, 29 settembre 2010 - "Il progetto di legge finalizzato alla realizzazione del villaggio della Gioventù a L´aquila, portato all´attenzione del Consiglio Regionale già tre volte, ma oggetto dell´ostruzionismo delle opposizioni che hanno presentato ben 297 emendamenti, è lo specchio di quanto accade in Consiglio Regionale". Così commenta il capogruppo del Pdl Gianfranco Giuliante dopo che tutti i gruppi di opposizione hanno disertato un incontro al quale la maggioranza si era resa disponibile per favorire il più ampio confronto e per gli approfondimenti richiesti. "La realtà ? ha aggiunto ? è che al di là delle petizioni di principio, ogni iniziativa volta a premiare L´aquila sembra destinata a percorsi vischiosi. Nel prossimo consiglio, l´argomento verrà riproposto e non basterà l´ostruzionismo pregiudiziale del centrosinistra a far deflettere la volontà della maggioranza". "Rifiutare il dialogo - ha affermato il vice-Presidente del consiglio Giorgio De Matteis - non giova mai a nessuno, meno che meno a chi per mesi lo ha cercato. I problemi sociali che vive la popolazione dell´Aquila, duramente colpita dal sisma del 6 aprile, meriterebbero ben altra attenzione". L´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, ha aggiunto: "Un comportamento inconcepibile di tutte le opposizioni che rifiutano il dialogo e ignorano la nostra volontà di costruire insieme una prospettiva per i giovani aquilani, obbligandoci a tenere ancora congelate risorse importanti che il Ministro della Gioventù aveva messo a disposizione con grande tempestività per contribuire alla ricostruzione sociale dell? Aquila. E´ la solita storia, la maggioranza propone e una opposizione priva di contenuti sa solo dire di no; sarà chiara a tutti gli aquilani la responsabilità di chi dimostra, al di là delle parole e nella limpidezza dei fatti di non volere il Villaggio della Gioventù a L´aquila, anteponendo strumentali interessi di parte ai bisogni della comunità".  
   
   
MATERA: CONSULENZA LEGALE GRATUITA PER TUTELA DONNE  
 
Matera 29 settembre 2010 - Oggi alle ore 9,00, presso la Sala giunta dell’Ente di via Ridola, la Provincia di Matera siglerà l’intesa con l’avvocato Concetta Rollo. Obiettivo: consulenza legale gratuita per le persone in condizioni disagiate vittime di violenza. “In questi ultimi anni – ha evidenziato la consigliera provinciale di Parità, Tonia Giacoia – ho potuto constatare come il malessere, scaturito da violenze taciute, sia un fenomeno piuttosto ampio e, purtroppo, in pericoloso aumento. Le donne maltrattate non sono poche nel nostro territorio e, osteggiate in famiglia a denunciare le violenze, poche volte trovano la forza di chiedere aiuto. Un aiuto che costa caro, in termini affettivi ed economici. Capita infatti che chi trova il coraggio per denunciare non avendo le risorse per chiedere consigli legali rinunci. Con l’istituzione dello sportello informativo daremo a queste donne gli strumenti per uscire dal tunnel.” Lo sportello sarà attivo in Provincia, presso l’ufficio della consigliera di Parità, nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00. “Il territorio provinciale esprime numerose e diverse richieste – ha sottolineato il presidente dell’Ente, Franco Stella – soprattutto nell’ambito del welfare. Per sviluppare politiche sociali incisive e rispondenti ai bisogni reali dei cittadini stiamo cercando di legare le attività da mettere in campo alle esigenze espresse. Tra le numerose istanze figurano in primo piano proprio quelle delle donne vittime di abusi, sul luogo di lavoro o in famiglia. Una piaga che intendiamo debellare dalla nostra provincia attraverso una “terapia d’urgenza” in cui la legalità e la disponibilità all’ascolto faranno da guida.”