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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Maggio 2006 |
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AL SAN RAFFAELE IL PRIMO INTERVENTO SUL CUORE “A DISTANZA” PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO DA BOSTON IL DOTTOR CARLO PAPPONE HA TRATTATO CON L’ABLAZIONE A RADIOFREQUENZA UN PAZIENTE RICOVERATO AL SAN RAFFAELE DI MILANO AFFETTO DA FIBRILLAZIONE ATRIALE |
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Milano, 22 maggio 2006 – Si è concluso il 17 maggio sera con successo all’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele il primo intervento effettuato a distanza di ablazione a radiofrequenza per la cura della fibrillazione atriale. Per la prima volta al mondo, il dottor Carlo Pappone, responsabile di Aritmologia ed Elettrofisiologia cardiaca dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, è intervenuto da Boston, a oltre 6000 chilometri di distanza, su un paziente ricoverato nel capoluogo lombardo. In collegamento grazie alle ultime e più avanzate tecnologie satellitari e telematiche, infatti, il dottor Pappone ieri mattina ora di Boston (la tarda serata a Milano) ha guidato, mediante una speciale tastiera da computer, un piccolo sondino, mosso da campi magnetici, nel cuore di un uomo di 34 anni affetto da fibrillazione atriale persistente e lo ha trattato in anestesia locale con la tecnica dell’ablazione a radiofrequenza. Il paziente in passato aveva già tentato, senza trarne un beneficio duraturo, tre interventi di cardioversione elettrica e la terapia farmacologia. A totale garanzia della sua sicurezza, nonostante il carattere poco invasivo del trattamento, il paziente era assistito a Milano da un’equipe di specialisti del San Raffaele, in grado di intervenire direttamente in qualsiasi momento. Questo innovativo intervento è stato effettuato nel corso di una sessione di aggiornamento medico del convegno annuale della Heart Rhythm Society, prestigiosa associazione scientifica che raccoglie i maggiori esperti mondiali di aritmia, attualmente in corso a Boston. L’ablazione a radiofrequenza è una tecnica usata per trattare la fibrillazione atriale. In ablazione uno o più tubi (cateteri) flessibili e sottili sono guidati mediante raggi X nei vasi sanguigni e diretti al muscolo del cuore. Un impulso di energia a radiofrequenza distrugge piccolissime aree di tessuto che danno origine a segnali elettrici anomali. L’innovazione introdotta dal dottor Pappone risiede nell’aver utilizzato un computer per controllare a distanza, grazie all’utilizzo di avanzate connessioni telematiche e di un nuovo sistema elettromagnetico di mappatura del cuore che sostituisce il più tradizionale e oneroso sistema a raggi X, un campo magnetico che guidava la punta del catetere portandolo in posizione. Una ricerca clinica condotta dallo stesso dottor Pappone e pubblicata sulla prestigiosa rivista cardiologia Journal of the American College of Cardiology ha infatti recentemente dimostrato che i magneti guidati dal computer forniscono un controllo del catetere più preciso e con meno rischi di complicazioni associati all’intervento. La fibrillazione atriale è una comune aritmia del cuore causata da un problema nella conduzione degli impulsi elettrici nelle camere superiori o atri del cuore. Sono oltre 5 milioni le persone che ne soffrono al mondo e ogni anno sono oltre 600mila gli italiani che si ammalano. La fibrillazione atriale ha anche un alto costo sociale in quanto si tratta di una forma di aritmia che richiede un elevato tasso di ospedalizzazione: solamente negli Stati Uniti ogni anno si spendono oltre 7 miliardi di dollari per curare questa patologia. . |
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IL SSN PAGA LE CURE OSPEDALIERE NELLA UE |
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Bruxelles, 22 maggio 2006 - Secondo la sentenza della Corte di Giustizia europea nella causa C-372/04, “Per poter rifiutare ad un paziente l´autorizzazione a farsi curare all´estero a causa del tempo di attesa per un trattamento ospedaliero nello Stato di residenza, il Nhs (National Health Service britannico) deve stabilire che tale tempo di attesa non eccede il tempo accettabile sotto il profilo medico tenuto conto dello stato di salute e dei bisogni clinici dell´interessato”. In forza del diritto comunitario, il sistema del formulario E-112 consente di chiedere l´autorizzazione a recarsi all´estero per farsi curare. Tale autorizzazione non può essere rifiutata quando il trattamento è normalmente disponibile nello Stato membro di residenza, se il trattamento stesso non può ivi essere fornito senza indebito ritardo. Il servizio sanitario è quindi tenuto a rimborsare al paziente le spese del trattamento. . |
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IL NUOVO CENTRO NAZIONALE DI RIFERIMENTO PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI NEUROENDOCRINI PRESSO L´ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI DI MILANO |
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Milano, 22 maggio 200 - Perche´ Nasce "Innanzitutto questo nuovo Centro nasce dalla esperienza dell´Int ed è una sorta di raccordo , il punto di arrivo e partenza di anni di costante impegno", dice il Prof. Emilio Bajetta, Direttore della S. C. Oncologia 2 dell´Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, e Presidente nazionale dal Consiglio Direttivo dell´Aiom - Associazione Italiana di Oncologia Medica ( www. Aiom. It), "E´ al servizio del cittadino e gli consentirà di evitare disagi, ritardi, di essere curato a 360 gradi, attorno alla Persona ruoteranno gli esperti, i medici e ricercatori per una cura personalizzata". Cosa Sono I Tumori Neuroendocrini - "Occorre spiegare cosa sono i tumori neuroendocrini", dice il prof. Emilio Bajetta," I tumori neuroendocrini (neuroendocrine tumours, Nets nella dizione inglese) sono un eterogeneo gruppo di neoplasie derivanti da cellule neuroendocrine e possono originare a livello di tutti i distretti corporei. La storia naturale dei Nets a basso grado di malignità è frequentemente caratterizzata da lunghi periodi di quiescenza o di lenta crescita correlati ad un comportamento biologico poco aggressivo. Di contro, alcuni istotipi (poco differenziati dal punto istologico, oppure totalmente differenziati) si contraddistinguono per gli elevati indici di proliferazione cellulare e per l´aggressività biologica. Il nuovo Centro di Riferimento per il loro studio è frutto di anni di approfondimenti, studi, attività cliniche e convoglia l´esperienza nel settore a favore del paziente". Questi tumori sono, talvolta, caratterizzati dalla produzione autonoma di sostanze biologicamente attive che possono rendersi responsabili di manifestazioni sintomatiche di severa entità e che possono mettere a rischio la sopravvivenza del paziente. La differenza del tipo istologico, la sede di origine della malattia, la biologia e l´indice di proliferazione cellulare sono responsabili dell´eterogeneità di comportamento dei Nets e condizionano in modo considerevole la prognosi e l´approccio terapeutico da seguire. "I Nets ", sottolinea il prof Emilio Bajetta, "sono una patologia rara, poco conosciuta, di difficile approccio diagnostico e terapeutico. Pertanto, un centro di riferimento riguardante i Nets deve poter coniugare conoscenza, esperienza e tecnologie per migliorare l´approccio alla patologia di interesse e garantire al paziente un inquadramento presso una struttura altamente qualificata. L´unità Operativa di Oncologia Medica 2 si propone come struttura coordinatrice del centro di riferimento per lo studio e la cura dei Nets, stante la sua conoscenza della patologia in oggetto e le risorse che può destinare alla stessa. La produzione scientifica relativa ai Nets elaborata dal personale dell´Unità Operativa di Oncologia Medica 2 è notevolissima e di elevata qualità. La medesima unità è proficuamente impegnata nell´elaborazione e nella conduzione di studi clinici controllati disegnati per valutare l´efficacia terapeutica e biologica di bioterapici e schemi di polichemioterapia innovativi. In generale il nostro Istituto ha un´esperienza più che decennale nello studio e nel trattamento dei Nets e dispone di risorse altamente specializzate per la diagnosi, il trattamento e lo studio di queste neoplasie". Obiettivi primari del centro di riferimento sono il miglioramento delle conoscenze scientifiche relative ai Nets e la progettazione di strategie terapeutiche innovative adottando criteri multidisciplinari. Questi obbiettivi possono essere raggiunti attraverso il coordinamento di progetti di ricerca finalizzati ad una migliore conoscenza della storia naturale e delle caratteristiche clinico-biologiche di queste rare neoplasie, attraverso la redazione di pubblicazioni e l´organizzazione di seminari, congressi e corsi di aggiornamento. Obbiettivo secondario è l´attivazione di itinera diagnostici e terapeutici aggiornati in modo tale da offrire al paziente, in ogni momento della malattia, un trattamento allo stato dell´arte. Come E´ Strutturato - Le risorse che l´Istituto può mettere a disposizione dell´oncologo per la diagnosi, la caratterizzazione clinico-biologica del tumore, la sorveglianza del paziente ed il trattamento delle neoplasie neuroendocrine sono le più avanzate del momento. Presso il Dipartimento di Immagini per Diagnosi e Terapia è possibile eseguire indagini diagnostiche di primo e secondo livello, tramite tecniche radiologiche, ecografiche o di medicina nucleare. Lo studio del tumore può essere condotto per mezzo delle correnti metodiche cito-istologiche e delle più recenti tecniche basate sulla biologia molecolare presso il Dipartimento di Patologia. La sorveglianza del paziente può essere effettuata anche tramite l´esecuzione di dosaggi ematici di indicatori biochimici di presenza di tumore o di ormoni indicanti una specifica attività biologica dello stesso (dosaggi eseguiti nei laboratori dell´Unità Operativa di Medicina Nucleare),il Dipartimento di Chirurgia Intracavitaria può eseguire interventi per la rimozione del tumore primitivo o delle metastasi ed in casi selezionati anche interventi di trapianto del fegato. Il Dipartimento di Medicina Oncologica dispone di reparti di degenza, ambulatori e day hospital medico per la stadiazione della malattia, l´impostazione terapeutica, l´attuazione di un trattamento medico mirato ed il follow-up dei pazienti dimessi. L´unità Operativa di Medicina Nucleare è inoltre in grado di attivare trattamenti radiometabolici di vario tipo. Per quanto concerne la Diagnosi, il Dipartimento di Immagini per Diagnosi e Terapia Il dipartimento comprende tre distinte Unità Operative di Radiologia Diagnostica per Immagini in grado di offrire i seguenti servizi: Tomografia assiale computerizzata con tecnica spirale; Ecografia convenzionale e doppler; Radiologia convenzionale. Allo stesso dipartimento afferisce anche l´Unità Operativa di Medicina Nucleare che offre altri strumenti diagnostici ad elevato contenuto tecnologico, quali: Scintigrafia radiorecettoriale con analoghi della somatostatina; Tomografia ad emissione di positroni; Scintigrafie con 99mTc ed altri radiotraccianti. Il laboratorio dell´Unità Operativa di Medicina Nucleare può essere di ausilio nella conferma della diagnosi proponendo: Valutazioni di indicatori biochimici di presenza di tumore; Valutazioni di ormoni. Inoltre il Dipartimento di Patologia interviene nella caratterizzazione cito- istologica del tumore attraverso le seguenti metodiche: Immunoistochimica; Tecniche di biologia molecolare (Northern e Southern blot, , fluorescence in situ hybridization, reverse-transcriptase polymerase chain reaction, etc. ); Microscopia elettronica. Il Trattamento Delle Patologie - Per quanto concerne il Trattamento di queste tipologie di tumori, le diverse Unità operative dei due Dipartimenti, rispettivamente Dipartimento di Chirurgia Intracavitaria e Dipartimento di Chirurgia di Testa, Collo e Parti Molli possono eseguire interventi su addome, torace e collo. In particolare le diverse unità operano nei seguenti distretti: •Fegato, stomaco e pancreas (la stessa unità operativa esegue anche i trapianti di fegato; Colon e retto; Torace (polmone, timo ed esofago); Tiroide; Addome. Nel Dipartimento di Medicina Oncologica, l´Unità Operativa di Oncologia Medica 2 è attivamente impegnata nella diagnosi e nel trattamento dei Nets impiegando i seguenti presidi: Prima visita ambulatoriale per la diagnosi o la sua conferma; Attività di consulenza per i casi proposti da altre unità operative o da istituzioni esterne; Stadiazione della malattia; Impostazione terapeutica; Bioterapia con differenti analoghi della somatostatina; Polichemioterapia con diversi schemi terapeutici. Mentre, dal canto suo, il Dipartimento di Immagini per Diagnosi e Terapia interviene nel momento terapeutico allorquando si evidenzia la necessità di utilizzare trattamenti loco-regionali, quali: Chemioembolizzazione; Termoablazione con radiofrequenza; Posizionamento di accessi venosi centrali. Nel momento in cui il paziente non risponde più alla terapia medica, l´Unità Operativa di Medicina Nucleare può attivare i seguenti trattamenti radiometabolici: Somministrazione di 1311-metaiodobenzilguanidina Somministrazione di analoghi della somatostatina marcati con 111In o con 90Y ad alte dosi Per quanto concerne la sorveglianza del paziente, il Dipartimento di Medicina Oncologica, l´Unità Operativa di Oncologia Medica 2, dopo l´attivazione degli opportuni presidi medici, mantiene un follow-up del paziente tramite: Visite di controllo ambulatoriali Coordinazione e/o richiesta di esami diagnostici Ricoveri per ristadiazione della malattia. Il Dipartimento di Immagini per Diagnosi e Terapia interviene nel follow-up del paziente utilizzando le risorse messe a disposizione dalle tre Unità Operative di Radiologia Diagnostica per Immagini: Tomografia assiale computerizzata con tecnica spirale; Ecografia convenzionale e doppler; Radiologia convenzionale; Scintigrafia radiorecettoriale con analoghi della somatostatina; Tomografia ad emissione di positroni. Il laboratorio dell´Unità Operativa di Medicina Nucleare è fondamentale per la sorveglianza del paziente proponendo: Valutazione di indicatori biochimici di presenza di tumore; Valutazione di ormoni responsabili della sindrome. Il centro di riferimento ha attivato, ed in parte già concluso, una serie di esperienze scientifiche e cliniche volte allo studio dei Nets. In particolare, si tratta di studi clinici controllati multicentrici volti alla valutazione di schemi di trattamento innovativi e di indagini retrospettive mirate a chiarire la storia naturale dei Nets. Il Raccordo Ricerca E Cura Presso Il Centro - Inoltre il centro di riferimento ha disegnato ed attivato dei programmi di ricerca multidisciplinari, coinvolgenti anche i dipartimenti di chirurgia e di diagnostica (sia di laboratorio che strumentale), volti ad ampliare le conoscenze di base di questa complessa patologia. "Il centro di riferimento " , dice Emilio Bajetta,"si avvale di contributi a vario titolo provenienti da processi di partnership con alcune società farmaceutiche multinazionali per specifici progetti di ricerca, inoltre si avvale anche di eventuali donazioni provenienti da singoli. Il centro di riferimento, inoltre, può proporre progetti di ricerca finalizzati al Miur con l´intento di ottenere finanziamenti pubblici pluriennali. La nostra attività include anche l´obiettivo di una corretta divulgazione e informazione (non solo scientifica, ma anche diretta al pubblico). Pertanto, accanto alla comunicazione dei risultati scientifici ottenuti attraverso le pubblicazioni sulle riviste del settore e le comunicazioni ai più importanti meeting nazionali ed internazionali, si intende pubblicizzare l´esistenza di un centro dedicato ai Nets e le sue attività anche attraverso altri strumenti mediatici (sito internet, stampa non specializzata, etc. ), il tutto al servizio dei cittadini". . |
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TUMORE ALLA PLEURA |
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Milano, 22 maggio 2006 - nno un migliaio di morti per mesotelioma. "A livello nazionale", dice Paolo Bidoli, Istituto Nazionale Tumori di Milano," il tasso di incidenza della malattia è analogo a quello dei maggiori Paesi europei e si attesta, a seconda delle regioni, in 1-2 italiani maschi ogni 100. 000 abitanti, mentre la percentuale si dimezza tra le donne (0,5-1 ogni 100. 000). Purtroppo nei prossimi decenni è atteso, nei Paesi industrializzati, un drammatico aumento dei nuovi casi di tumore, tanto che l´epidemiologo R. Peto ha recentemente prognosticato il rischio di una vera e propria `epidemia´ di Mesotelioma pleurico maligno (Mpm)". La malattia è da tre a cinque volte più comune nel sesso maschile e la fascia di età più colpita è quella tra i 50 ed i 70 anni. In base alla casistica del Registro Nazionale Mesoteliomi (Renam) l´età media dei casi è 64,5 anni; i pazienti con età inferiore a 65 anni rappresentano il 47,3 per cento dei casi di mesotelioma sommando tutte le sedi possibili di malattia ed il 46,6 per cento dei soli mesoteliomi della pleura. In Italia il rapporto tra casi di sesso maschile e femminile risulta pari a 2,72:1 per i soli mesoteliomi della pleura. Sono stati osservati, tuttavia, anche casi insorti in età infantile, per i quali risulta più difficile definire esattamente i meccanismi causali. Esistono, tuttavia, zone in cui si registrano tassi assai più elevati. Un esempio è costituito da Casale Monferrato e della sua provincia in cui ogni anno ed ogni 100. 000 abitanti il numero dei nuovi casi osservati sale a 16 negli uomini e a 13 nelle donne. Tale deviazione dalla media nazionale è spiegabile ricordando che nel recente passato in tale zona era presente un"importante industria per la produzione di materiali contenenti asbesto. L´asbesto è storicamente l´agente eziologico principale del Mpm. Circa il 70-80 per cento dei pazienti affetti da tale patologia infatti risulta avere un´anamnesi positiva per esposizione professionale alle fibre di amianto. "E´ necessario", sottolinea Paolo Bidoli, Istituto Nazionale Tumori ," regolamentare 1´ esposizione ad amianto e asbesto per ridurre progressivamente il rischio lavorativo per i soggetti potenzialmente esposti a tale cancerogeno. Proprio per questo , obiettivo primario degli studi epidemiologici è contribuire all´identificazione delle fonti di rischio che risultino ancora presenti sul territorio e alla messa in opera di appropriate misure di prevenzione ". Il tumore può svilupparsi a distanza di 20 anni dalla prima esposizione, con un picco d´incidenza tra 35 e 45 anni. Nella Casistica dell´Istituto Nazionale dei Tumori di Milano si contano mediamente 25 nuovi casi di mesotelioma all´anno e la distribuzione sia per sesso che per età anagrafica rispecchia senza significative differenze la situazione nazionale. Circa tre quarti dei mesoteliomi originano nella cavità toracica a partire dalla pleura e sono conosciuti come Mpm. Il 10-20 per cento insorgono nell´addome e prendono il nome di Mesoteliomi Peritoneali. Molto più infrequenti sono i Mesoteliomi Pericardici ed i Mesoteliomi Testicolari, questi ultimi originanti dalla porzione di peritoneo racchiusa nello scroto. Ciascuno di questi mesoteliomi può essere ulteriormente classificato, in base alle caratteristiche delle cellule maligne, in tre sottotipi: circa il 50-70 per cento sono di tipo epitelioide, mentre più rari sono i tumori misti, detti anche bifasici (20-35 per cento) e quelli sarcomatoidi (7-20 per cento). Le possibilità terapeutiche sono le stesse per i tre tipi, ma l´epitelioide dimostra generalmente una maggiore responsività e quindi è quello caratterizzato da migliore prognosi. "Recenti studi ," dice Paolo Bidoli, Istituto Nazionale Tumori di Milano," hanno evidenziato prove certe dell´esistenza di un valore soglia, ovvero di un livello minimo al di sotto del quale l´inalazione di amianto non causa tumore della pleura. Appare quindi plausibile che anche bassi livelli di esposizione possano indurre, anche se con un rischio estremamente basso, la neoplasia. Queste ipotesi rendono plausibile che il tumore possa insorgere anche in assenza completa di esposizione all´amianto. Per ciò che concerne la prevenzione della quota del 20-30 per cento di casi di mesotelioma non correlabile all´asbesto, attenzione deve essere posta sul rischio legato all´esposizione a radiazioni ionizzanti e, dato emerso recentemente, alle infezioni polmonari croniche da Simian Virus 40 (Sv40), il cui ruolo nell´insorgenza di mesotelioma nell´uomo è in corso di studio". Cure E Novita´ Terapeutiche - "Esistono ", dice Paolo Bidoli, Istituto Nazionale Tumori di Milano ," diversi nuovi chemioterapici di attività dimostrata, che possono essere utilizzati in combinazione senza un significativo incremento della tossicità. Le terapie a bersaglio molecolare di nuova concezione giocano un ruolo in associazione alla chemioterapia tradizionale e, in un futuro prossimo, probabilmente potranno essere utilizzate come terapia di mantenimento dopo chemioterapia per i pazienti responsivi. Sono stati inoltre recentemente identificati dei fattori prognostici e, allo stesso tempo, predittivi di risposta alla chemioterapia. Questi sono il performance status, l´età, il livello di emoglobina, la conta dei globuli bianchi, la presenza di dolore toracico e la perdita di peso. Parallelamente agli studi clinici sui nuovi farmaci, l´attenzione negli ultimi anni è stata posta sulla definizione ottimale dei criteri di misurazione della risposta per il Mpm". Le modalità di cura possibili per il mesotelioma comprendono la chirurgia (limitatamente ai pazienti con malattia al primo stadio) quando il tumore è confinato entro la capsula della pleura parietale, la radioterapia e la chemioterapia da sole o in associazione. La chirurgia con intento curativo è intervento tecnicamente complesso rappresentato dalla pleuropneumonectomia extra-pleurica che prevede l´asportazione in blocco del polmone e della pleura compresa la porzione diaframmatica e pericardica. Altro ruolo che può coprire la chirurgia è quello con finalità palliative per alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita nei pazienti con malattia avanzata. La radioterapia da sola ha un ruolo limitato per l´impossibilità di erogare alte dosi di radiazioni sui campi polmonari. Le nuove tecniche di irradiazione (radioterapia conformazionale, Imrt, Igrt, tomoterapia) potranno garantire un maggiore risparmio di tessuti vitali sani e potranno ragionevolmente essere integrate in una strategia terapeutica che preveda anche il ricorso alla chirurgia e alla chemioterapia. Fino a qualche anno fa tutte le revisioni relative alla terapia medica del mesotelioma maligno riportavano risultati molto deludenti. Le associazioni chemioterapiche con cisplatino e "vecchi farmaci", sia pure in casistiche spesso molto eterogenee, hanno ottenuto risposte globali non superiori al 15-20 per cento, generalmente di breve durata. Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un rapido aumento del numero di farmaci chemioterapici utilizzati, da soli o in associazione, nel mesotelioma pleurico maligno (Mpm). Tra i singoli agenti i derivati del platino (cisplatino, carboplatino, oxaliplatino) e gli antimetaboliti (raltitrexed, pemetrexed) sono i più utilizzati sia nella pratica clinica corrente che negli studi clinici. Gli schemi di combinazione che hanno recentemente dimostrato maggiore efficacia prevedono l´utilizzo di un antimetabolita con un platino-derivato. Il Pemetrexed (Alimta), un antimetabolita inibitore della sintesi delle purine e delle pirimidine, ha modificato il trattamento del Mpm a partire dal 1999, anno di inizio dei primi studi di Fase I in combinazione con il cisplatino. I Piu´ Recenti Studi - Un recente studio di Fase Iii ha confrontato l´associazione di pemetrexed e cisplatino con il solo cisplatino, con risultati favorevoli alla combinazione in termini di risposte cliniche, sopravvivenza globale (12. 2 vs 9. 3 mesi) e miglioramento della qualità della vita. Sempre recentemente è stata dimostrata, in uno studio condotto in Italia, l´efficacia anche della combinazione di carboplatino e pemetrexed, gravata peraltro da una minore incidenza di effetti collaterali e pertanto da preferire nei pazienti anziani o con performance status non ottimale. Un altro recente studio di Fase Iii ha confrontato l´associazione di un altro antimetabolita, il raltitrexed, con il cisplatino verso il solo cisplatino dimostrando un vantaggio a favore della combinazione in termini di sopravvivenza mediana e ad 1 anno. Non va infine dimenticata l´associazione tra cisplatino e gemcitabina in grado di ottenere, nel 30-40 per cento dei casi, una buona risposta radiologica in genere associata ad un miglioramento soggettivo e della qualità della vita. Tra i nuovi gli agenti biologici, i cosiddetti farmaci "intelligenti", che agiscono selettivamente su recettori cellulari specifici, devono essere citati gli inibitori dell´angiogenesi quali: Bevacizumab, Bay 43-9006, Talidomide, gli inibitori dell´Egfr (epidermal growth factor receptor) quali Erlotinib e Gefitinib, l´inibitore del pattern ubiquitina-proteasoma Bortezomib. Questi farmaci, pur con risultati spesso contrastanti, hanno dimostrato una potenziale efficacia terapeutica. In particolare il Bevacizumab è stato recentemente studiato in associazione a cisplatino e gemcitabina ed i risultati saranno resi noti al prossimo meeting annuale dell´Asco. L´applicazione dei criteri Recist (Response Evaluation Criteria in Solid Tumors, Fig. 1), la più utilizzata in oncologia, risulta di difficile attuazione nel mesotelioma e sono stati pertanto validati a livello internazionale dei criteri Recist modificati (Fig. 2). Questi ultimi prevedono la misurazione dello spessore tumorale in 3 punti diversi su 2 piani assiali differenti, maggiormente rappresentativi. Per quanto riguarda in ultimo le innovazioni nell´imaging dell´Mpm, da citare è in particolare la Pet, con la quale è possibile distinguere le neoformazioni maligne da quelle benigne della pleura. Inoltre questo esame è particolarmente sensibile nel rilevare l´eventuale coinvolgimento extratoracico della neoplasia, soprattutto per ciò che riguarda l´interessamento linfonodale (criterio fondamentale per valutare un eventuale possibile approccio chirurgico) e per valutare l´evoluzione dell´attività metabolica delle cellule neoplastiche in corso di trattamento. . |
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STRATEGIE TERAPEUTICHE E TRATTAMENTI `GOLD STANDARD-PROSTATA ´ PER LA CURA |
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Milano, 22 maggio 2006 - "Il trattamento del carcinoma prostatico", dice Laura Catena dell´Int," ha obiettivi differenti, a seconda dell´estensione e dell´aggressività della malattia, ma anche della speranza di vita del paziente e della presenza di patologie non oncologiche di accompagnamento, che possono costituire un rischio di morte superiore a quello rappresentato dalla neoplasia prostatica stessa". Nei pazienti con malattia confinata alla prostata l´obiettivo è la guarigione. Tale obiettivo viene perseguito attraverso la prostatectomia radicale o la radioterapia con intento curativo. Per i pazienti che hanno una bassa probabilità di morire "per" il loro tumore prostatico a causa di una bassa aggressività della neoplasia oggi viene anche proposta una politica di "sorveglianza attiva" che permette di effettuare un trattamento solo, se e quando, sarà necessario. In virtù dell´elevata ormonodipendenza delle neoplasie prostatiche la riduzione dei livelli circolanti di testosterone, ottenibile mediante differenti manipolazioni ormonali, rappresenta il trattamento utile in diverse fasi della malattia. Attualmente viene utilizzata la deprivazione androgenica farmacologia anche se in passato era in uso l´orchiectomia. Le indicazioni alla deprivazione androgenica sono: Trattamento neoadiuvante prima della radioterapia per neoplasie localmente estese. Trattamento adiuvante dopo radioterapia o chirurgia per neoplasie ad alto rischio di recidiva. Trattamento della recidiva di malattia. Trattamento della malattia non operabile o non valutabile per radioterapia. Quando la malattia progredisce nonostante un adeguato trattamento ormonale (deprivazione androgenica), si definisce ormonorefrattaria. "I più recenti dati di letteratura", spiega Laura Catena dell´Int ,"hanno indicato nel Taxotere a somministrazione trisettimanale, un chemioterapico in grado di indurre un beneficio in termini di sopravvivenza se confrontato con mitoxantrone, in pazienti con diagnosi di carcinoma prostatico ormonorefrattario. Pertanto ad oggi questo trattamento deve essere considerato il `gold standard´ per la malattia ormonorefrattaria". I bisfosfonati rivestono un importante ruolo terapeutico nelle fasi avanzate di malattia con metastasi ossee dove vengono somministrati allo scopo di controllare il dolore e prevenire le complicanze scheletriche. Il bisfosfonato più potente è l´acido zoledronico. Le Novita´ Sul Carcinoma Della Prostata - "In Italia", dice il dott Giuseppe Procopio, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,"vi sono 21. 000 nuovi casi/anno di carcinoma prostatico, mentre si prospetta che il 30 per cento degli uomini italiani di età superiore ai 50 anni svilupperà tale neoplasia nei prossimi 15 anni . Il carcinoma della prostata sarà la neoplasia a maggiore incidenza. Attualmente rappresenta la neoplasia maligna con l´incidenza più elevata nella popolazione di sesso maschile, degli Emisferi Occidentali". "Il rischio cumulativo di ammalarsi di carcinoma prostatico, considerato fino all´età massima di 74 anni," dice la dott. Ssa Laura Catena, Istituto Nazionale dei Tumori," è del 3,9 per cento, e quello di morire per questa malattia è del 1,2 per cento. Una adeguata stratificazione per categorie di rischio, consente una ottimizzazione del piano terapeutico nel carcinoma della prostata in fase avanzata. All´istituto Nazionale Tumori di Milano nel 2005 sono afferiti 257 pazienti con nuova diagnosi di carcinoma prostatico". I pazienti sono stati sottoposti a visita multidisciplinare (presenza simultanea dell´ Urologo, Radioterapista, Oncologo Medico e Psicologo) per ottimizzare l´approccio terapeutico. "L´invecchiamento" dice Laura Catena dell´Int," si associa a un aumento della frequenza delle affezioni benigne e maligne della prostata: le autopsie di soggetti maschi deceduti all´ottava decade di vita dimostrano alterazioni iperplastiche in più del 90 per cento dei casi e alterazioni maligne in più del 70 per cento". I fattori di rischio, oltre ali´ età, sono la razza (superiore nella razza nera), elevati livelli di testosterone circolante, storia famigliare, eccessivo apporto calorico e di grassi. Per contro sono anche noti dei fattori protettivi quali l´apporto di vitamine A e D, oligoelementi ed antiossidanti. È attualmente in studio la possibilità di attuare una chemioprevenzione attraverso l´assunzione alimentare di sostanze naturali come i fitoestrogeni, la vitamina E, i licopeni, i polifenoli del the e minerali come il selenio e lo zinco. . |
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NEOPLASIE AL RENE: NUOVE TERAPIE BIOLOGICHE |
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Milano, 22 maggio 2006 - ievo alle neoplasie del rene in quanto, dice Emilio Bajetta, il carcinoma a cellule renali è l´ottava causa di morte per patologia oncologica, il 2 per cento di tutte le neoplasie. Tuttavia importanti novità terapeutiche riportano alla ribalta questa patologia". "Ci sono 27mila nuovi casi all´anno e 14mila decessi all´anno e l´incidenza è in aumento". "Per il carcinoma a cellule renali", sottolinea il prof Emilio Bajetta, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Presidente Itmo, Presidente Aiom, "non è stato ancora identificato un sicuro agente causale, e dunque non esiste prevenzione primaria. Tuttavia la diagnosi precoce induce, attraverso un approccio chirurgico radicale, la guarigione in circa il 50 per cento dei pazienti. In presenza di recidiva a distanza o metastasi sincrone la terapia medica sistemica costituisce il trattamento di riferimento con intento antitumorale". Il carcinoma del rene origina a livello dell´epitelio dei tubuli renali e si associa nella sua variante citologica più frequente , quella a cellule chiare, con la mutazione del gene della Sindrome Von Hippel Lindau (Vhl): questa mutazione genetica favorisce una disregolazione di alcuni fattori angiogenetici quali il Vascular Endothelial Growth Factor (Vegf). La terapia immunomodulante con citochine (interleuchina 2 ed interferon alfa) determina un rallentamento della crescita tumorale senza modificare significativamente il decorso della malattia in fase avanzata. In particolare la mancata identificazione di uno schema posologico di riferimento e il non trascurabile numero ed intensità degli effetti collaterali rendono non sempre applicabili tali terapie al paziente oncologico avanzato. Alcuni studi clinici hanno di recente dimostrato una buona attività antitumorale ad opera di agenti molecolari, capaci di esercitare un´azione "target" rivolta a determinati bersagli. I differenti meccanismi d´azione rendono le nuove terapie biologiche estremamente promettenti nel trattamento del carcinoma renale avanzato. La già documentata efficacia, associata alla buona tollerabilità, rappresenta il presupposto per un impiego delle targeted therapies in fasi più precoci della malattia. Il 12 maggio sono esposte in dettaglio le novità terapeutiche sugli agenti molecolari per questa tipologia di neoplasia. Sorafenib, Bevacizumab , Sunitinib ed Erlotinib rappresentano tra i nuovi agenti biologici quelli con una miglior documentata azione antitumorale nel carcinoma renale avanzato. Ma qual è il substrato biologico e molecolare che consente il funzionamento di tali agenti nella patologia renale? L´attivazione dei geni della famiglia "Ras" è una condizione critica per la traduzione del segnale coinvolto nella regolazione del ciclo cellulare, dell´espressione genica, della proliferazione e differenziazione cellulare. Nelle cellule normali la proteina Ras è presente nella forma inattiva, ma in molti tumori umani e in linee celluuaar trasformate si è dimostrato essere mutata e pertanto costantemente espressa nella forma attiva. Ras esplica le sue funzioni attraverso numerose vie effettrici, tra le quali la meglio caratterizzata è la cascata delle Map-chinasi che comporta l´attivazione sequenziale di tre serin-treonin chinasi (Raf/mekimapk). Sorafenib è un inibitore multi-targets delle tirosinchinasi, è altamente specifico per l´attività kinasica di Raf-1 ed induce il blocco della via metabolica Ras/raf/mapk. Inibisce inoltre altri recettori quali Vegfr e Pdgfr beta con conseguente inibizione della proliferazione cellulare e della neoangiogenesi. Lo studio internazionale multicentrico di fase Iii Targets (Treatment Approaches in Renal Celi Cancer Global Evaluation) a cui anche la nostra Divisione ha preso parte, prevedeva l´arruolamento di pazienti affetti da carcinoma renale a cellule chiare in fase avanzata di malattia, in progressione ad una precedente terapia sistemica. I pazienti venivano randomizzati a ricevere Sorafenib (400 mg. 2 volte/giorno) o placebo, fino a tossicità o progressione di malattia. L´end point primario era la sopravvivenza globale. La sopravvivenza mediana per il gruppo di pazienti trattati con Sorafenib non è ancora noto, poiché il follow up di questi pazienti è ancora in corso. Tuttavia l´analisi ad interim condotta sui 903 pazienti arruolati ha messo in evidenza che la sopravvivenza libera da progressione di malattia per il gruppo trattato con il farmaco è stata di significativo aumento rispetto al gruppo di controllo. Tale studio, i cui dati preliminari sono stati presentati da Berhnard Escudier nel mese di maggio al 41 ° meeting annuale dell´Asco (American Society of Clinical Oncology), ha consentito di ottenere la registrazione del farmaco (Nexavar) dalla Food and Drug Administration come trattamento di I o Ii linea in pazienti affetti da carcinoma a cellule renali. Sono attualmente in corso numerosi studi per valutarne l´efficacia in associazione ad altre molecole biologiche o immunoterapiche. Un´altra aerea di studio è quella dell´utilizzo del farmaco in un "setting adiuvante" che ,come noto, non ha avuto risultati favorevoli con altre molecole in tale patologia. Il farmaco viene dispensato sotto forma di compresse da 200 mg. , che vanno assunte due volte al giorno preferibilmente a stomaco vuoto, per ottenere il dosaggio terapeutico di 800 mg. Al giorno, continuativamente. Gli effetti collaterali più frequentemente osservati sono a carico della cute con la comparsa di rash, hand foot sindrome, eritema acrale ed emorragie subungueali. Altri disturbi osservabili sono ipertensione arteriosa, soprattutto nelle prime settimane di trattamento, diarrea, dolori addominali, perdita di appetito. Tutti i disturbi sono peraltro reversibili con la sospensione della terapia. Il Bevacizumab è un anticorpo monoclonale rivolto verso il recettore del Vegf: presenta una documentata efficacia antitumorale in vari tipi di neoplasie solide, quali quella colorettale e polmonare. Uno studio di fase Ii ha dimostrato come il Bevacizumab, oltre a possedere una significativa azione inibitoria sulle cellule di carcinoma renale presenti un sinergismo terapeutico in associazione ad altri farmaci quale 1´Erlotinib. Erlotinib antagonizza con un fattore di crescita l´Egf e potenzia l´efficacia antitumorale del Bevacizumab. Uno studio randomizzato di fase 3 tuttora in corso dovrà chiarire se il Bevacizumab sia in grado di migliorare la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma a cellule renali quale prima linea terapeutica, in associazione all´Interferon alfa. Il Sunitinib è un inibitore multitargets delle tirosinchinasi con una documentata azione antitumorale nel carcinoma a cellule renali in fase avanzata. La via di somministrazione, orale come per il Sorafenib, ed il favorevole profilo di tollerabilità, rendono il Sunitinib un´opzione terapeutica valida nella patologia oncologica renale. In conclusione, i differenti meccanismi di azione che le caratterizzano, rendono le nuove terapie biologiche estremamente promettenti nel trattamento del carcinoma renale avanzato anche in trattamenti di combinazione. Rimangono tuttavia aperti importanti interrogativi per il migliore utilizzo di tali farmaci, stante il diverso meccanismo funzionale rispetto ai farmaci tradizionali, in termini di management della tossicità (in particolare quella cutanea) e di criteri di valutazione della risposta; l´utilizzo infatti dei criteri Recist non sembra poter essere il metodo di valutazione più appropriato. . |
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ESPERTI AMERICANI ED EUROPEI DISCUTONO DELLE FUTURE TERAPIE NEI SARCOMI DEI TESSUTI MOLLI NEL CORSO DI UN INNOVATIVO INCONTRO MULTIDISCIPLINARE A MILANO |
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Milano, 22 maggio 2006 - La ricerca potrebbe nel prossimo futuro migliorare il trattamento dei sarcomi delle parti molli, un tipo di tumore relativamente raro e di approccio complesso. E’ stato questo il messaggio rivolto a più di 200 oncologi europei riuniti nel corso di un’innovativa tipologia di incontro scientifico organizzato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano dalla Società Europea di Oncologia Medica (Esmo). I sarcomi e i tumori stromali gastroenterici (Gist) sono neoplasie rare che pongono difficoltà particolari all’oncologo, ma i recenti svilluppi della ricerca lasciano sperare che possano diffondersi per queste neoplasie approcci nuovi. Håkan Mellstedt, oncologo medico svedese e presidente della Esmo, sostiene che “le nostre conoscenze sulla biologia molecolare dei tumori sono in crescita esponenziale”. Nel corso di un Simposio Internazionale Esmo (Eis) sui Sarcomi e I Gist, organizzato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano il 17-18 maggio, esperti di tutto il mondo si sono trovati a fare il punto su come tradurre le conoscenze biologiche più recenti in nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche per i sarcomi, e discutere nuovi possibili bersagli terapeutici. I risultati della ricerca degli ultimi anni suggeriscono infatti che i sarcomi potrebbero essere particolarmente vulnerabili a quelle terapie molecolari mirate attualmente in grande sviluppo in oncologia. Dice Paolo G. Casali, responsabile presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano della struttura di Trattamento Medico dei Sarcomi dell’Adulto e co-organizzatore dell’incontro: “La cosiddetta terapia molecolare mirata sta rivoluzionando l’oncologia medica. In linea di principio, i sarcomi potrebbero essere particolarmente sensibili a queste terapie. Questo è già accaduto proprio per i Gist, che sono un sottogruppo dei sarcomi. Ora altri sarcomi potrebbero seguire. Questo è il motivo di incontri come questo”. Questa possibilità è naturalmente di grande interesse per l’industria farmaceutica, e Novartis e Pharmamar hanno supportato questo incontro, essendo attivamente impegnate nella ricerca sui nuovi farmaci nei sarcomi. Gli organizzatori dell’incontro sperano in questo modo di contribuire ad accelerare la ricerca clinica sui nuovi farmaci nei sarcomi proprio conducendo biologi, patologi e clinici ad affrontare il problema in una chiave squisitamente multidisciplinare. Continua Casali: “Le nuove terapie molecolari mirate hanno reso ancora più fondamentale per l’oncologo clinico comprendere le basi biologiche delle neoplasie. Questo rende ancora più importante che biologi e clinici si trovino insieme, cercando di parlare gli uni con gli altri un linguaggio comune”. La “faculty” del Simposio si è trovata peraltro a latere dell’evento pubblico proprio per discutere informalmente possibili idee nuove. Dice A. Paolo Dei Tos, direttore dell’Anatomia Patologica di Treviso e co-organizzatore dell’incontro: “In qualche modo, sono proprio occasioni come queste, di incontro informale e multidisciplinare fra gli esperti di tutto il mondo, a rendere potenzialmente ancora più proficui eventi scientifici come il Simposio”. Più di 200 oncologi europei sono arrivati a Milano per questo incontro, che è stato organizzato dall’Esmo insieme con l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, centro di riferimento italiano ed europeo per i sarcomi dei tessuti molli e i Gist. Il Simposio è stato organizzato anche grazie all’apporto della cosiddetta “Community dei Sarcoma Group europei”, un’iniziativa dei gruppi collaborativi europei per la ricerca clinica sui sarcomi, che comprendono fra l’altro l’Italian Sarcoma Group, il gruppo italiano per la ricerca clinica sui sarcomi. E’ questo un tentativo per ulteriormente sviluppare la ricerca cooperativa europea, che ha già realizzato diversi studi a livello continentale e intercontinentale sui sarcomi dei tessuti molli dell’adulto. A differenza di altri incontri oncologici, più incentrati sui differenti aspetti clinici delle neoplasie, i Simposi Internazionali Esmo sono specificamente intesi ad assicurare che gli sviluppi più recenti della ricerca clinica siano presentati in forma strettamente collegata alla biologia delle neoplasie. Questo incontro sui sarcomi e i Gist è il secondo Simposio Internazionale Esmo nel corso di quest’anno. In marzo si è svolto il primo, sul carcinoma della prostata, che ha registrato un notevole successo. Altri Simposi sono programmati secondo lo stesso modello, incluso un Simposio Internazionale Esmo sulle “Terapie di Supporto in Oncologia”, ancora nel 2006. . |
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PIXANTRONE DETERMINA UN’ELEVATA PERCENTUALE (77%) DI SCOMPARSA COMPLETA DEL TUMORE IN PAZIENTI AFFETTI DA LINFOMA NON-HODGKIN RECIDIVATO INDOLENTE LA SOSTITUZIONE DELLA CHEMIOTERAPIA STANDARD CON ANTRACICLINE PUÒ OFFRIRE UNA MIGLIORE POSSIBILITÀ DI REMISSIONE COMPLETA |
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Seattle e Bresso 22 Maggio 2006 - I risultati preliminari di uno studio di fase I/ii in cui pixantrone è stato somministrato in combinazione con fludarabina, desametasone e rituximab per il trattamento di pazienti con linfoma non-Hodgkin recidivato indolente (Nhl) saranno presentati il 16 maggio alla 3a conferenza globale annuale sulla cura della salute Rodman & Renshaw a Monte Carlo, Monaco. Lo studio di fase I/ii di pixantrone in regime di combinazione, noto come Fpd-r, ha prodotto una percentuale di risposta generale (Orr, overall response rate) del 95%, con un 77% di pazienti che hanno evidenziato la scomparsa completa del tumore (remissione completa). Cell Therapeutics, Inc. (Cti) (Nasdaq e Mtax: Ctic) sta anche valutando pixantrone nell’ambito di uno studio di fase Iii nel Nhl aggressivo attualmente in corso, noto come studio Extend. Nello studio di fase I/ii, su 22 pazienti valutabili per la risposta, il 95% hanno raggiunto una risposta oggettiva, di cui il 77% ha raggiunto una risposta completa o una risposta completa non confermata (Cr/cru) e il 18% ha mostrato una risposta parziale (Pr). La sopravvivenza generale a 2 anni è pari all’85%, con una sopravvivenza mediana senza ricomparsa della malattia di 25 mesi (range, da 3 a 29 mesi). I principali effetti collaterali (grado 3/4) sono stati principalmente di carattere ematologico e comprendevano neutropenia (76%), neutropenia febbrile (8%), linfopenia (76%), trombocitopenia (20%) e anemia (4%). “Benché molti regimi terapeutici inducano risposte in pazienti con Nhl indolente recidivato, molte delle remissioni sono di durata relativamente breve,” ha detto Jack W. Singer, M. D. Chief Medical Officer di Cti. “Questi dati suggeriscono che l’uso di pixantrone con fludarabina, desametasone e rituximab offre non solo una risposta molto elevata ma anche un effetto di lunga durata. ” La presentazione via internet con diapositive sarà disponibile nel sito www. Cticseattle. Com Pixantrone e il regime Fpd-r Questo studio esamina la sicurezza e la potenziale efficacia di pixantrone quando questo sostituisce mitoxantrone nel regime cosiddetto Fnd-r (fludarabina, mitoxantrone, desametasone, rituximab) in pazienti che hanno fallito il trattamento precedente. Pagina 2 di 3 www. Cticseattle. Com I pazienti hanno ricevuto una mediana di 5,5 cicli di terapia. I cicli erano di 28 giorni. Il dosaggio era il seguente: rituximab 375 mg/m2 il giorno 1, fludarabina 25 mg/m2 al giorno nei giorni 1-3, desametasone 20 mg al giorno per via orale nei giorni 1-5 e pixantrone alla dose iniziale di 80 mg/m2 fino a 120 mg/m2. Pixantrone è un farmaco sperimentale in sviluppo per il trattamento potenziale di varie malattie ematologiche maligne, tumori solidi e disordini immunologici. E’ stato sviluppato per migliorare l’attività e la sicurezza degli agenti antitumorali appartenenti alla famiglia delle antracicline. Le antracicline hanno dimostrato un’attività clinica molto elevata in vari tipi di tumori. Tuttavia, esse sono generalmente associate a danno cardiaco cumulativo che impedisce il loro utilizzo in un’ampia proporzione di pazienti. La molecola del pixantrone è stata disegnata col fine di ridurre il potenziale rischio di grave cardiotossicità, così come per cercare di aumentare l’attività e rendere più semplice la somministrazione in confronto alle antracicline attualmente sul mercato. . |
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DALL’ 81 CONGRESSO SIDEMAST ALLARME DERMATITE ATOPICA, SEMPRE PIU ’ DIFFUSA - SECCHE LESIONI CUTANEE CON CROSTE ,DESQUAMAZIONI , INTENSO PRURITO – CHE COLPISCE IN ITALIA 1 MILIONE E 800 MILA RAGAZZI, PARI AL 15 % DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI - ETA ’ 1 - 18 ANNI , E IL 10% DEGLI ADULTI |
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Milano, 22 maggio 2006 - La dermatite atopica ( o eczema atopico ) che si manifesta con pelle secca, arrossamenti, croste, micro-desquamazioni e soprattutto prurito , a volte così intenso da impedire il sonno interrotto più volte dal continuo grattarsi fino a procurarsi delle vere e proprie ferite, è sempre più diffusa soprattutto nei bimbi e nei ragazzi ma anche negli adulti. L’allarme giunge dai massimi esperti del settore in occasione del dell’81 congresso Sidemast - Torino 31 maggio – 3 giugno . In Italia ne soffrono oltre 1 milione e 800 mila ragazzi , pari al 15 % dei bambini in età pediatrica e degli adolescenti da 1 a 18 anni. “Nel 90% dei casi”, dice il professor Carlo Gelmetti, Ordinario di Clinica Dermatologica Università di Milano e Responsabile del Servizio di Dermatologia Pediatrica Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano, “l’esordio avviene nei primi 5 anni di vita, mentre in 6 casi su 10 si verifica nel primo anno. Poi tende a regredire spontaneamente. Tuttavia in circa il 40% dei casi persiste dopo la pubertà e nel 10% in età adulta. Se nei primi mesi di vita è interessato tutto il corpo, soprattutto guance e cuoio capelluto, poi la malattia colpisce in particolare mani, viso e pieghe di gomiti e ginocchia. Nell’adulto si limita invece ad aree circoscritte come la regione periorale, le palpebre, il dorso delle mani. La dermatite atopica è una malattia geneticamente determinata: ad essere coinvolti in varia misura sono i geni localizzati in vari cromosomi. Spesso associata a forme allergiche come asma e rinite è tra le patologie pediatriche più diffuse spesso per “colpa” di un certo modo di vivere moderno che fa vivere i bambini in ambienti quasi asettici, che li vuole ben puliti (forse troppo) alterando così le difese immunitarie e incrementando le patologie dermatologiche e allergiche . Un’eccessiva pulizia danneggia la barriera cutanea con la conseguenza di “squilibrare” le normali difese immunitarie dell’organismo. Infatti negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della patologia nei Paesi industrializzati - dal 3-5% negli anni ’60-‘70 al 5-20% “. Dermatite atopica e allergie “Il bambino con eczema atopico, dice il dottor Alessandro Fiocchi” Direttore di Pediatria Ospedale Melloni – Università di Milano , “nel 60% dei casi percorre una “marcia allergica” che lo accompagnerà in età adulta con asma e rinite Nel primo anno di vita e nelle forme più gravi la dermatite atopica è associata e spesso causata da allergia alimentare a latte, uovo e grano. Sono varie ad esempio le sostanze che possono migliorare o peggiorare il decorso irritando e allergizzando la cute degli atopici come il contatto diretto con tessuti in lana o sintetici, detergenti aggressivi come i saponi comuni e soprattutto le polveri domestiche, ricche di acari . Per questo è importante in tutti i bambini con Da eseguire test diagnostici per l’allergia alimentare e respiratoria. “La diagnosi dermatologica ” precisa Gelmetti , “si basa su un semplice ma accurato esame clinico che escluda altre patologie ( scabbia, micosi o linfomi cutanei) che richiedono diagnosi differenziali e indagini diagnostiche strumentali ( biopsia cutanea) ”. Anche se non esiste a tuttora una cura in grado di sconfiggere definitivamente la malattia spesso deturpante che influisce pesantemente sulla qualità della vita con ansia, depressione, isolamento , difficoltà nei rapporti sociali e nel rendimento scolastico e lavorativo gli ultimi progressi terapeutici - nuovi farmaci immunomodulatori, proteasi e defensine e semplici regole igieniche, ambientali e alimentari consentono di tenerla sotto stretto controllo eliminando i sintomi cutanei. “I nuovi farmaci immunomodulatori , tra questi il tacrolimus ha dimostrato”, spiega Gelmetti “nel suo impiego clinico un’ efficace soluzione nel trattamento della dermatite atopica: risolve infatti i sintomi - arrossamento, infiammazione e prurito - in breve tempo. La recente introduzione di questa innovativa molecola con una potente attività antinfiammatoria e minimo assorbimento percutaneo, che garantisce sicurezza per l’uso prolungato , rappresenta una svolta importante perché consente di limitare o eliminare il ricorso ai “vecchi” cortisonici che presentano effetti collaterali sull’organismo e sulla pelle con aumento della fragilità cutanea e assottigliamento della pelle e teleangectasie . Tacrolimus unguento (gia disponibile in Italia da vari mesi ) è formulato in due concentrazioni allo 0,03% per i bambini con età superiore a 2 anni e allo 0,1% per i ragazzi dopo i 16 anni e adulti . E’ indicato per le forme moderate e severe della patologia, che nel loro insieme ´coprono´ l´ 80% di tutti i casi. Può essere applicato senza problemi sul viso e sul collo e nei bimbi nella zona perigenitale (quella del pannolino ) aree delicate e sensibili di difficile gestione con le creme cortisoniche. Prodotti di supporto come creme lipidizzanti ed emollienti migliorano i risultati - la cura della pelle è fondamentale, dato che se diviene secca, è più reattiva e si infiamma facilmente”. Le proteasi e le defensine. Le ultime ricerche scientifiche internazionali si stanno concentrando sul loro ruolo nella D A per la messa a punto di nuove molecole in grado di bloccare le proteasi e aumentare la presenza di difesine nei pazienti affetti dalla malattia per combatterla su più fronti. “Vari studi”, illustra Gemetti, “hanno recentemente dimostrato che nella pelle dell’atopico, le proteasi ,particolari enzimi deputati a mantenere nella cute sempre il suo giusto spessore, si attivano prima del dovuto col risultato che la pelle si “sbriciola” precocemente rendendo la barriera cutanea meno efficiente. Altri studi hanno invece evidenziato nella D A una carenza di defensine ,peptidi antimicrobici che difendono la pelle dai germi che continuamente tentano di invaderla. La carenza di queste sostanze determina spesso frequenti attacchi batterici come lo stafilococco aureo che causa infezioni ,impetigine , ascessi cutanei e riacutizzazioni della malattia”. Metotrexato Farmaco per uso sistemico da cui ci si aspetta una certa efficacia è anche il metotrexato, da tempo usato nel trattamento della psoriasi, che alcuni ricercatori francesi hanno ipotizzato possa avere una certa azione anche nella dermatite atopica. Fototerapia Nei casi resistenti dell’adolescente e dell’adulto possono essere effettuati con successo cicli di fototerapia Puva (psoraleni + raggi ultravioletti A) o Uvb a banda stretta (ultravioletti B) Attualmente la ricerca è rivolta all’identificazione di possibili sostanze aggiuntive per potenziare i raggi Uv e di ridurre la dose cumulativa di esposizione. Nei malati che non rispondono alle terapie convenzionali si può ricorrere infine a cicli di immunosoppressori sistemici - (cortisonici e ciclosporina) Regole, accorgimenti e stili di vita Lavarsi con detergenti a pH 5,5 e applicare sempre creme lipidizzanti ed emollienti, indossare indumenti di cotone o di lino liscio, evitando oltre la lana anche le fibre sintetiche e quelle ruvide Evitare il contatto con sostanze chimiche sensibilizzanti ,detersivi ,prodotti per la pulizia solventi soprattutto se la D A è localizzata alle mani ,divani e letti con cuscini di piume , tappeti , lavoro fisico eccessivo ,ambienti surriscaldati, esposizione al freddo e brusche variazioni di temperatura, cibi irritanti come pomodoro,parmigiano,agrumi che possono provocare un´irritazione della zona intorno alla bocca . I soggiorni ad alta quota eserciterebbero un influsso positivo sulla sintomatologia, (gli acari infatti non sopravvivono oltre i 1200 metri) . Nell’80% dei casi poi periodi al mare giovano ai pazienti. Utile anche il training autogeno, perché lo stress può riacutizzare la malattia. Infine lo sport: sono preferibili quelli che non causano forti sudorazioni (si irrita la pelle), particolarmente consigliato l’acquagym e il nuoto Per una costante informazione e novità sulla malattia l’Associazione Italiana per l’Eczema Atopico (Aiea), pubblica un giornale - Eczema Notizie, fonte di aggiornamenti per pazienti e specialisti- www. Eczematopico. It Informazioni sulle allergie invece al sito di Allegria, l’associazione per la ricerca sulla allergia e l’asma infantile - www. Allegriallergia. Org . . . |
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NOVITA´ DAL CONVEGNO "DALLA CARTELLA CLINICA ALLA RESPONSABILITA´ DEL MEDICO" PARTE AL GALLIERA IL PROGETTO DI FARMACOVIGILANZA |
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Genova 22 maggio 2006- Il Galliera ha avviato il 19 maggio un progetto di Farmacovigilanza, che con la prossima primavera sarà pienamente operativo. Il programma, finanziato dalla Regione Liguria, consente- grazie a un diretto collegamento informatizzato tra la prescrizione medica e la somministrazione infermieristica del farmaco al paziente - di eliminare i rischi di errore terapeutico, che secondo i dati statistici oscillano tra il 6 ed il 10% delle somministrazioni, con sei livelli di impatto d´errore, che nei casi più gravi possono portare anche al decesso del paziente. “Il progetto a forte impatto organizzativo e tecnologico - spiega Adriano Lagostena, Direttore Generale dell´Ente- richiede una particolare attenzione nella gestione del cambiamento. Questo, non solo, ci permetterà di tracciare e monitorare il percorso del farmaco dalla prescrizione alla somministrazione di ogni singola dose erogata al paziente, ma ci consentirà di creare un prezioso archivio dati per le successive analisi epidemiologiche da utilizzare per la definizione dei protocolli terapeutici». Nel concreto il medico prescriverà il farmaco al paziente tramite strumenti hi-tech. Un software dell´ultima generazione gestirà il percorso della medicina abbinata al singolo paziente, il quale dotato di un braccialetto identificativo sarà collegato in tempo reale alla terapia farmacologica indicata nella cartella clinica. La terapia, preparata a bordo letto del paziente verrà somministrata previa lettura ottica del braccialetto. E´ quanto emerge dal convegno “Dalla Cartella Clinica alla Responsabilità del Medico”, che vede riuniti oggi al Galliera numerose figure professionali, tra magistrati, avvocati e medici per discutere e condividere le numerose tematiche associate alla cartella clinica: dagli aspetti giuridici connessi alla cartella clinica e la responsabilità all´interno della possibile controversia tra medico e paziente, fino all’utilizzo delle tecnologie digitali impiegate per la predisposizione della cartella clinica informatizzata e finalizzate alla piena tracciabilità dei percorsi di cura e alla costruzione di archivi digitali. E´ in questo ultimo contesto- così come già previsto nella richiesta di finanziamento approvata dalla Regione Liguria già nella primavera del 2005- che si inserisce la novità del Galliera. “Prima di attivare questo nuovo percorso- dichiara Carla Fraguglia, responsabile della Sc Farmacia dell´Ente- abbiamo realizzato uno studio specifico dove si rileva che una delle più frequenti cause di errore è imputabile alla fase di trascrizione del farmaco dalla cartella clinica al quaderno infermieristico, in quanto spesso sono usate abbreviazioni e sigle di dubbia interpretazione. Anche se il Galliera- in questo contesto- si distacca dai dati medi della letteratura in quanto nell´analisi effettuata la percentuale di errore risulta più bassa. Come evidenziato nello studio, effettuato nel corso del 2005 su 41 pazienti per 1. 275 trattamenti, l´errore è del 3,5 % sui due livelli di gravità più lievi”. Altre cause di errore sono: la mancanza del farmaco in reparto, la non corretta preparazione, l´orario di somministrazione, la velocità di infusione della terapia endovenosa. . |
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INCONTRI AREA NOBEL ALLA SCOPERTA DEI SENSI CON LE NEUROSCIENZE LINDA BUCK PREMIO NOBEL PER LA FISIOLOGIA E LA MEDICINA 2004 |
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Trieste, 22 maggio 2006 - Una donna, un Premio Nobel, un riconoscimento che in campo scientifico ha già illustri precedenti al femminile, in Italia Rita Levi Montalcini, restando tuttavia un’eccezione. Linda Buck Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina 2004 per le straordinarie ricerche svolte sull’olfatto, ha accettato l’invito di Area Nobel e martedì 23 maggio sarà a Trieste per una conferenza aperta al pubblico. I suoi studi riguardano le nostre percezioni sensoriali più profonde, fortemente legate anche al nostro vissuto emozionale. Il senso dell’olfatto nell’uomo permette di distinguere più di 10. 000 molecole diverse in grado di trasportare verso il cervello informazioni sull’ambiente esterno. Il meccanismo è molto complesso e l’olfatto è rimasto a lungo il più enigmatico dei nostri sensi. Linda Buck ha iniziato a studiarne il funzionamento con la scoperta di una grande famiglia di geni, circa mille, che danno origine ad altrettanti recettori capaci di interagire con molecole odorose. Oggi le sue ricerche puntano a svelare come il cervello trasformi le informazioni provenienti dalle molecole nella percezione di odori diversi, in comportamenti ed emozioni. Questo filone di studi è di casa anche a Trieste, in particolare alla Sissa, dove è seguito da alcuni ricercatori tra i quali Anna Menini, professore di Fisiologia alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Per assistere all’evento è disponibile un servizio gratuito di bus-navetta che dal centro di Trieste condurrà in Area Science Park con i seguenti orari: ore 9 V. Le Miramare fermata autobus n°36 (prima delle gallerie in direzione Trieste); 9. 20 Spiazzo antistante la Sala Tripcovich; 9. 25 Stazione Marittima (rive); 9. 35 Piazza S. Antonio (via Filzi); 9. 40 Tribunale (via Coroneo); 9. 50 Università (di fronte all´ingresso n°5 - distributore Agip); 10. 00 arrivo al Centro Congressi di Padriciano. Al termine della conferenza la navetta ritornerà a Trieste. Programma 10. 00 Registrazione 10. 15 Indirizzi di saluto, Maria Cristina Pedicchio Presidente di Area Science Park Stefano Fantoni, Direttore della Sissa 10. 45 Una finestra sul mondo: i nostri sensi Anna Menini, Professore di Fisiologia alla Sissa 11. 15 L’alfabeto degli odori Linda Buck Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina, 2004 12. 15 Discussione 12. 45 Conclusioni È previsto il servizio di traduzione simultanea. Martedì 23 maggio 2006 ore 10. 00 Centro Congressi Area Science Park, Padriciano 99 Trieste . |
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A ROMA IL PRIMO POLO SANITARIO PUBBLICO PER LA DONNA E LA LOTTA ALLA STERILITA’ |
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Roma, 22 maggio 2006 - Dalla prevenzione dei tumori alla lotta alla sterilità, passando per la protezione della gravidanza e la salvaguardia della maternità. Sempre al servizio della donna. Diventa realtà il polo sanitario pubblico di Roma totalmente dedicato al mondo femminile. Si tratta del Centro per la Tutela della Salute per la Donna “S. Anna”, che continua la tradizione dell’ospedale S. Anna come punto di riferimento di ginecologia ed ostetricia nella capitale. Si tratta di una struttura completamente rinnovata: due camere operatorie e quattordici posti letto, dotati dei più moderni macchinari e delle più avanzate tecnologie, che rendono possibile sia il Day hospital sia il Day surgery. Il progetto di ristrutturazione, approvato dalla Regione Lazio il 30 luglio del 2002, ha previsto un intervento dal costo di 3. 098. 741,39 euro, per opere edili ed impiantistiche e per la fornitura di arredi e di attrezzature. Le opere edili hanno riguardato il piano seminterrato e il primo piano, pari a circa 2. 300 metri quadri, su una superficie complessiva dello stabile di 5. 500 metri quadri. “L’obiettivo del Centro – spiega Carlo Saponetti, Direttore Generale della Asl Rm/a – è chiaro: all’interno di un’unica struttura, svolgere compiti di alta specializzazione per tutelare la salute della donna. Solitamente si tratta di servizi, come l’amniocentensi o l’inseminazione artificiale, svolti da strutture private che non sono alla portata di tutte le donne. Adesso, però, il Centro, in quanto struttura pubblica, dà la possibilità a tutte di usufruire di questi servizi. All’insegna, sempre, della qualità. Per questa ragione l’azienda sanitaria ha raccolto professionisti esperti nel settore, scelti anche in base al comune desiderio di operare in un Centro che abbia ambizioni di eccellenza”. Dalla prevenzione e la cura dei tumori femminili alla diagnostica prenatale. Ecco alcune delle aree di eccellenza del S. Anna Quali sono le attività svolte dal S. Anna? Un ventaglio di servizi che vanno dalla prevenzione, alla diagnosi e la cura, in modo particolare dei tumori femminili: dallo screening di Ii livello per la patologia cervicovaginale e mammaria alla radiologia, dalla isteroscopia alla colposcopia, passando per l’urologia. Senza trascurare, però, il mondo maschile con il reparto di andrologia. L’attività di Day surgery permetterà il completamento del percorso della chirurgia mammaria, già operante per la parte diagnostica (anche invasiva) fin dal 2001. E se si dà uno sguardo all’andamento delle prestazioni effettuate dal S. Anna, si scopre un costante incremento quantitativo: nel periodo 2003-2004 sono aumentate dell’11%, passando da 39. 050 a 43. 359. Una struttura, quindi, a favore della donna. E della mamma. La maternità rappresenta da sempre un punto di forza tradizionale dell’ospedale: basti pensare che Juan Carlos, Re di Spagna, è nato proprio al S. Anna. Uno dei servizi più richiesti è la diagnostica prenatale che, insieme alla genetica, fornisce circa 20 mila prestazioni l’anno. E, sempre nel periodo 2003-2004, è stata protagonista di una notevole performance: le prestazioni sono aumentate del 21%, mentre quelle delle genetica del 13%. Iniziata negli anni ottanta, cresciuta e consolidata nel tempo, la diagnostica prenatale effettuata dal S. Anna è, quindi, diventata in pochi anni un riferimento per la sanità pubblica di tutta la regione. Tra i servizi offerti figurano l‘amniocentesi e i villi coriali: esami che risultano essere sempre più necessari visto l’aumento dell’età media delle “donne in attesa” con il conseguente incremento del rischio cromosomico o di malformazioni. Ma l’attenzione nei confronti della donna e della maternità non si limita all’ambito strettamente sanitario. Il S. Anna organizza anche dei specifici corsi di preparazione al parto e alla genitorialità. Il polo sanitario di Roma e Lazio per le coppie che vogliono avere un bambino Non basta. Donna significa anche vita di coppia. E l’altra area di eccellenza del Centro è la lotta alla sterilità, fenomeno in via di diffusione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in Italia ogni anno 15 mila nuove coppie sono affette da sterilità e 60 mila coppie, che hanno difficoltà ad avere figli, chiedono un consulto. Anche in questa area il Sant’anna si trova all’avanguardia tra le strutture sanitarie pubbliche, visto che da alcuni anni ha istituito un Servizio di Fecondazione assistita. “La sterilità è una patologia in crescita – spiega il Direttore Generale della Asl Rm/a – e colpisce il 25% delle coppie. Per molte persone diventare genitori può rappresentare un problema difficile da risolvere, un ostacolo quasi insormontabile. Il Servizio di Fecondazione assistita del Centro S. Anna offre le proprie strutture e competenze per tentare di dare una risposta a quelle persone che vogliono avere un bambino. Va sottolineato che il diffondersi della sterilità ha determinato un’enorme richiesta di intervento, che fa aumentare le prestazioni dei servizi collegati (isteroscopia, diagnosi prenatale e genetica) e dei ricoveri ospedalieri per interventi chirurgici e per parto”. Il Servizio svolge tutte le prestazioni di diagnostica maschile e femminile, legate alla sterilità e alla poliabortività. Ha al proprio interno un laboratorio di biologia della riproduzione per il trattamento dei gameti. Ed effettua inseminazioni intrauterine (Iiu) e la fecondazione in vitro, attraverso l’Icsi (Intra Cytoplasmic Sperm Injection), utilizzata soprattutto nei casi di gravissima sterilità maschile, o attraverso la Fivet (Fecondazione in vitro attraverso trasferimento dell’embrione), tecnica consigliata quando c’è la chiusura della tube che ostacola il concepimento. L’apertura delle due sale operatorie permetterà adesso il completamento del percorso Fivet all’interno di una stessa struttura. Il tutto pagando solamente il ticket. Va ricordato che il S. Anna è stata la prima struttura di una Asl della regione ad offrire la Fivet, istituita nell’anno 2001, affiancandosi al Centro Universitario del Policlinico Umberto I. Come per la diagnostica prenatale, i risultati ottenuti sono eccellenti. Nel 2005 il Servizio ha erogato circa 10 mila prestazioni, registrando un incremento del 37% rispetto all’anno precedente. I nuovi locali del Centro, ammodernati e ristrutturati, offrono infine la massima tutela della salute del bambino. Visite neonatologiche, pediatriche, vaccinazioni, prelievi ematici a neonati e lattanti: sono alcuni dei compiti che il Sant’anna svolge quotidianamente per i più piccoli. . |
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SONO GIÀ 2.600 I CITTADINI ROMANI CHE HANNO ACCOLTO L´INVITO DEL COMUNE DI ROMA AD ISCRIVERSI AL REGISTRO CITTADINO DELLA SOLIDARIETÀ CHE È ATTIVO DAL 15 FEBBRAIO SCORSO. ED OGGI ANCHE L´ADESIONE DELLA CONFEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ARTIGIANI, CHE REALIZZARÀ PROGETTI SOLIDALI PER LA CITTÀ. |
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Roma, 22 maggio 2006 - Sono 2. 616 le persone che – negli ultimi 90 giorni - hanno chiamato il Res – Registro della solidarietà per dare la propria disponibilità a mettere a disposizione tempo, capacità professionali o risorse a favore della città. Il Res è nato proprio per raccogliere le disponibilità di tutti quei cittadini, gruppi e aziende che desiderano mettere a disposizione le loro capacità e professionalità, le loro risorse e le loro competenze per contribuire alla crescita di una comunità solidale. Una iniziativa che proprio oggi ha visto l´adesione della C. N. A di Roma (Confederazione Nazionale dell´Artigianato) che - in occasione dei suoi 60 anni – ha deciso di avviare una campagna di adesioni verso le imprese associate affinché il maggior numero di artigiani ed imprenditori aderiscano al Res portando il loro diretto contributo solidale. Ma la Cna ha presentato oggi anche concrete iniziative solidali e rivolte all´intera comunità cittadina: Buoni Taxi per anziani in difficoltà: la Cna ha messo a disposizione dei Pony della solidarietà del Comune di Roma 500 buoni da € 10 per corse taxi. Saranno utilizzati per gli anzianis seguiti dai Pony e dalla Casa comunale del Volontariato. Merci invendute: In una città come Roma quotidianamente vengono messe fuori dal commercio una grande quantità di merci ancora buone, ma che essendo prossime alla scadenza si ritiene più opportuno distruggere. In collaborazione con alcuni autotrasportatori della Cna verrà realizzato un servizio di ritiro di queste merci, invendute o in scadenza presso le grandi catene di distribuzione e presso il Car e consegnate ai al servizio "Pitattaforma alimentare della solidarietà" del Comune di Roma. Acconciatori-parrucchieri: Molti anziani mostrano una grande attenzione per la cura della propria persona e del proprio corpo. Fra queste attenzioni uno spazio particolare è la cura dei capelli. Gli acconciatori della Cna, una delle categorie fra le più presenti ed attive nella storia passata della Cna intendono agevolare gli anziani offrendo prezzi scontati ai clienti che abbiano compiuto i 65 anni di età; lo sconto sarà del 50% sul taglio dei capelli , tutti i mercoledì e giovedì per i mesi da giugno a novembre. Chi sono gli iscritti al Res Alle adesioni degli oltre 2. 600 cittadini romani, vanno aggiunte anche quelle delle oltre 80 associazioni no profit che hanno deciso di iscriversi al Res mettendo a disposzione le loro risorse e rendendosi disponibili per la formazione e l´inserimento in servizio dei volontari. Tra i 2. 600 iscritti il 59% è composto da donne, mentre l´età media è compresa nella fascia 33-40 anni. Ai due estremi vi sono però gli iscritti più giovani (oltre 75 hanno meno di 18enni) mentre ad oggi l´iscritta più "grande" è la signora Giovanna, 86 anni compiuti, non ha perso la voglia di mettersi in gioco ed offre la sua grande esperienza di insegnante elementare. Se la maggioranza degli iscritti è costituita da cittadini italiani (il 92%), è comunque significativo il numero dei cittadini di nazionalità straniera (tedesca, francese, rumena ma non mancano cittadini nigeriani, egiziani, filippini e norvegesi). In alcuni casi i cittadini romani si sono iscritti direttamente dall´estero: è il caso di una coppia che vive ancora al Cairo è che tornerà in Italia il prossimo mese. "Intanto volevamo avvantaggiarci" hanno detto agli operatori del Res… Per quanto riguarda le occupazioni la maggioranza degli iscritti svolge una attività lavorativa (il 74%). Il 12% è composto da studenti ed il restante 14% da persone in pensione. Se si prendono in considerazione le professioni lo "spaccato" è davvero trasversale: dal neuropsichiatra al dirigente di Polizia, dal portiere di condominio al giornalista, dall´impiegato di banca all´infermiere. Non mancano le casalinghe, i meccanici, gli artigiani… ma anche gli esperti di marketing e comunicazione, i consulenti del lavoro, i geologi, i ragionieri, gli ingegneri ed anche un disaster manager. Molti gli insegnanti (ma anche un preside) che desiderano dedicare alcune ore alla formazione ed all´insegnamento (ad esempio della lingua italiana per gli stranieri) e diversi anche i medici che si mettono a disposizione per dare una mano sia in caso di emergenza che per le necessità dei centri di accoglienza o delle case famiglia. Si tratta nella grande maggioranza dei casi (ben l´87% degli iscritti) che non sono inserite in reti associative e che non hanno mai svolto prima attività di volontariato, soprattutto a causa dei ritmi di lavoro che non rendevano loro possibile un impegno continuativo. Per questo, molti hanno dato disponibilità "saltuaria e su chiamata", spesso – in caso di necessità ed emergenze – anche di notte o di domenica. Molte le persone che, al di la delle loro competenze professionali, hanno messo a disposizione quelle acquisite grazie ai loro hobby ed alle loro passioni. E´ il caso del direttore di banca che da oltre 20 anni è appassionato di lavori di falegnameria, o della funzionario di Polizia che mette a disposizione le proprie capacità di "governo domestico". Nella maggior parte dei casi, però, le persone hanno messo la propria professione a disposizione degli altri: avvocati, commercialisti, autisti, interpreti, giornalisti, tecnici, meccanici…. Centinaia di persone pronte, anche una tantum, ad aiutare dove serve. Cos´è il Res Il Registro Cittadino della Solidarietà del Comune di Roma è nato per raccogliere le disponibilità di tutti quei cittadini, gruppi e aziende che desiderano mettere a disposizione le loro capacità e professionalità, le loro risorse e le loro competenze per contribuire alla crescita di una comunità solidale. Un servizio che si propone di raccogliere con continuità le grandi disponibilità di impegno che la città di Roma dimostra nella vita quotidiana così come in occasioni straordinarie, come è stato in occasione dell´accoglienza dei pellegrini per la morte del Santo Padre o della mobilitazione per le popolazioni colpite dallo tsunami. Il Registro della Solidarietà può raccogliere, grazie ad uno speciale archivio informatico, le diverse disponibilità e di attivarle quando ve ne è la necessità, divenendo punto di riferimento per tutti coloro che vogliono partecipare alla vita cittadina pur non avendo la possibilità di svolgere un´attività continuativa di volontariato. Praticamente ogni competenza è utile: saper insegnare, conoscere lingue straniere, intendersi di informatica, saper cucinare, guidare. Per quanto riguarda società e aziende, possono essere messi a disposizione mezzi, spazi, servizi di catering, servizi di trasporto, servizi d´accoglienza, consulenze tecniche… Tutto, ovviamente, sotto il segno della gratuità e con la supervisione dell´amministrazione comunale a garanzia del corretto impiego di quanto donato o reso disponibile. Chi può scriversi al Registro della Solidarietà Davvero tutti. Non esiste cittadino o azienda che non abbia qualcosa da offrire. Il registro raccoglie infatti le disponibilità in termini di competenze professionali (medici, autisti, animatori, artigiani, avvocati, giornalisti, elettricisti, camerieri, insegnanti…. ) che vogliono mettere a disposizione le loro competenze, anche una tantum, per progetti solidali; ma anche le disponibilità in termini di risorse da cittadini ed aziende (spazi, locali, materiali, utilizzo di automezzi…. ) Un artigiano potrà rendersi disponibile a fare lavori di manutenzione per una comunità di accoglienza, una azienda, in caso di necessità, mettere a dispozione la sala mensa, un pediatra rendersi disponibile a sostenere una casa famiglia per bambini, o ancora un autista, che si rende disponibile una volta al mese per accompagnare in ospedale un anziano che deve fare una terapia medica. Tutti possono rendersi utili; il compito del Res è proprio quello di incrociare le disponibilità con le necessità. Il Registro della solidarietà ha sede in via del Colosseo 41 (accanto alla fermata "Colosseo" della Metro B). L´attività,va dal lunedì al venerdì dalle 9. 00 alle 17. 00 ed il sabato dalle 9. 00 alle 13. 00. E´ possibile ottenere informazioni e dare la propria disponibilità chiamando il numero 06. 06. 06. Per la gestione dei casi di emergenza il Res non ha invece limiti di orario. Da oggi è possibile effettuare l´iscrizione al Res direttamente sul sito Internet www. Resroma. It . . |
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A FIRENZE NASCE LA PRIMA JEWELS GALLERY DI GRAZIELLA UN EVENTO STRAORDINARIO |
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Firenze, 22 maggio 2006 – Quale migliore città se non Firenze, città d’arte per eccellenza, per inaugurare la prima Jewel Gallery di Graziella, luogo unico e suggestivo per incontrare un universo di gioielli ed accessori che vogliono essere delle vere e proprie sculture da indossare? Graziella Jewlel Gallery, un flagship store di oltre 200 mq con tre ampie vetrine che si aprono sullo storico Lungarno Acciaiuoli, a due passi dal Ponte Vecchio e da via Tornabuoni, centro storico della moda. Un progetto ambizioso orientato a ricreare il dualismo emozione/esposizione in una sorta di percorso-scoperta attraverso le varie aree del negozio, dove la Torre della Creatività domina il concetto ispiratore. Il risultato non è un semplice spazio commerciale: è un’esperienza singolare dove viene esaltato il senso di creatività, curiosità e scoperta. Il primo passo nell’avventura sensoriale viene offerto dall’ingresso, tramite un piccolo pertugio ispirato alla Wunderkammer, nobile e famosa Camera delle Meraviglie degli Uffizi, dove, nella Firenze del Rinascimento, la famiglia de’ Medici collezionava oggetti rari e preziosi del tempo, per piacere proprio e per lo stupore e la curiosità degli ospiti più illustri. Nella Wunderkammer di Graziella il visitatore viene invitato ad entrare, sedersi e godersi uno spettacolo di suoni, luci ed aromi che introducono le meraviglie di Graziella. Da qui si accede ad una sala più grande ed accogliente, dominata da un lungo espositore di pelle traslucida e luminescente a forma di serpente, ispirato alle forme sinuose della gioielleria Graziella. Un punto focale di attrazione che funziona al tempo stessa da contenitore per gioielli, espositore per articoli di pelletteria, come pure da seduta. Il visitatore giunge infine nella Torre della Creatività, il centro dell’esposizione dove, dietro ad una parete di cristallo sfaccettato, Graziella espone tra giochi di luce le sue creazioni più esclusive. Un pavimento realizzato ad intarsio con pietre differenti svela il tema della Proporzione Aurea che ha guidato tutte le misure della composizione. Da questo centro focale si accede da un lato ad un piccolo laboratorio dove maestri artigiani realizzano alcune creazioni orafe, dall’atro, in un ambiente più discreto e riservato, il visitatore può indossare ed acquistare i gioielli di Graziella. . |
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ALL’EXPO ITALIA REAL ESTATE 2006 IL VERBANO CUSIO OSSOLA PROPONE NUOVE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO NEL CUORE DELL’EUROPA |
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Milano, 22 maggio 2006 - Il territorio del Verbano-cusio-ossola, partecipa all’Expo Italia Real Estate 2006 che si svolgerà dal 23 al 26 maggio 2006 nel nuovo polo fieristico milanese di Rho/pero, presso lo stand dell’Itp Padiglione 24, Stand n. S-21, S-29, T-22, T-30. In Piemonte, a un passo dall’Europa, nella cornice di un paesaggio di straordinaria bellezza, tra il Lago Maggiore e le vallate alpine, la qualità della vita e dell’ambiente si coniugano con eccellenti opportunità di investimento. Verbano-cusio-ossola – quinta provincia italiana per qualità dell’ambiente secondo la pagella ecologica realizzata annualmente da Legambiente – è il territorio ideale dove vivere e lavorare, vicinissimo alle grandi città del Nord Italia e d’Europa, ma lontano dall’inquinamento e dal traffico. È grazie alla grande varietà di offerta e dell’elevata qualità delle strutture alberghiere ed extralberghiere presenti sul territorio, che nel 2005 ha consentito al Verbano-cusio-ossola di registrare un consistente aumento della presenza di turisti, di cui oltre il 70% proveniente da altre Nazioni europee ed extraeuropee. Verbano-cusio-ossola vanta località di interesse turistico e natura- listico tra le più rinomate a livello internazionale, come il Lago Maggiore, il Golfo Borromeo e le sue isole, Stresa, le dimore storiche con i loro parchi, e paradisi ambientali come il Monte Rosa e il Parco Nazionale della Val Grande, da sempre meta di vacanze di turisti italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo. E per il secondo anno consecutivo, sui Lidi di Cannero, sul Lago Maggiore sventola la Bandiera Blu, riconoscimento attribuito dalla Fee Foundation Environmental Education per la qualità delle acque e della costa, per i servizi e le misure di sicurezza, per l’educazione ambientale. Per un maggiore approfondimento sulle opportunità di investimento nel Verbano-cusio-ossola è stata organizzata la conferenza stampa dal titolo “Investire nel Verbano Cusio Ossola: nuove opportunità nel cuore dell´Europa” che si terrà il 23 maggio 2006, ore 11. 30 - Sala Rossa - piano terra Alla conferenza stampa interverrano: Carluccio Alberganti - Assessore Attività Produttive Provincia Vco; Marino Barassi - Assessore Attività Produttive Comune di Verbania; Gianluca Iervasi - Assessore Attività Produttive Comune Domodossola; Giuseppe Moroni - Presidente Cciaa Vco; Francesco Pesce - Assessore Personale e Cultura Comune di Omegna. . |
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“I BORGHI” L’INNOVATIVO PROGETTO DI MARKETING TERRITORIALE PRESENTATO ALLA EXPO’ ITALIA REAL ESTATE DI MILANO |
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Campobasso, 22 maggio 2006 - Il progetto di marketing territoriale “I Borghi” - realizzato nell’ambito del più ampio progetto di attrazione di investimenti della Mis. 4. 3 del P. O. R. Molise, e presentato alla seconda edizione del Concorso Nazionale “Promuovere, valorizzare e riqualificare la città e il territorio” promosso nell’ambito di Expo’ Italia Real Estate, la fiera dedicata allo sviluppo del mercato immobiliare (Nuovo Polo di Fiera Milano di Rho-pero 23-26 maggio) - è stato incluso tra i 21 progetti che concorreranno il 25 maggio all’assegnazione degli “Awards” Al bando di Concorso diffuso alcuni mesi fa avevano risposto 67 Pubbliche Amministrazioni che avevano attuato negli ultimi quattro anni, nelle aree di pertinenza, un’iniziativa progettuale in grado di attrarre investimenti immobiliari in un quadro di rilancio e riqualificazione del territorio. L’iniziativa attuata nel Molise, a partire dalle esperienze del Patto Territoriale del Matese, è volta all’attrazione di investimenti finalizzati al recupero dei borghi storici a fini turistico-ricettivi senza trascurare la rivitalizzazione socio-economica degli stessi luoghi. Cio’ attraverso la realizzazione di borghi albergo ed alberghi diffusi, nuove strutture ricettive ricavate da immobili storici, a volte chiusi e inutilizzati, in un contesto urbanistico suggestivo in cui vengono collocati tutti i servizi (reception, ristorante etc. ) che sono parte integrante di un comune albergo. Una proposta di turismo alternativo in grado di valorizzare i borghi e le peculiarità ambientali del Molise attraendo investitori senza alcuna necessità di procedere alla realizzazione di nuove strutture. La ristrutturazione di edifici inabitati nei borghi del comprensorio del Patto ha avuto inizio nel 2003, coinvolgendo nel progetto enti locali ed istituzionali, parti sociali, privati. Oggi nel comprensorio del Patto del Matese (57 Comuni del Molise per una superficie complessiva pari a 1. 624 Kmq, poco più di 1/3 di tutto il territorio molisano, ed una popolazione residente superiore ai 110. 000 abitanti, il 40% dell’intera popolazione regionale) operano 21 strutture per ospitalità diffusa per un totale di 400 posti letto in 12 località. Il Progetto presentato a Milano è parte di una più ampia iniziativa di marketing territoriale che coinvolge operativamente vari soggetti della regione Molise (Unioncamere, Università degli Studi, Cosmo Servizi srl. ), alcune realtà nazionali quali Retecamere e l’Istituto Tagliacarne oltre a godere del sostegno attivo di un vasto partenariato socio-economico. . |
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PRESENTATA LA TECHNOLOGY EXHIBITIONS WEEK: A SETTEMBRE MILANO CAPITALE MONDIALE DELLA COMPONENTISTICA, STRUMENTAZIONE, AUTOMAZIONE E MANUTENZIONE PER L´INDUSTRIA |
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Milano, 22 maggio 2006 - È stata presentata a Milano la Technology Exhibitions Week, il nuovo grande evento mondiale della componentistica, della strumentazione, dell´automazione e della manutenzione per l´industria, in programma dal 20 al 23 settembre 2006 presso il nuovo polo di Fiera Milano — Rho, che ospiterà per la prima volta in contemporanea cinque tra le più importanti manifestazioni fieristiche a livello internazionale. Si tratta di Bias, Biennale Internazionale dell´Automazione, Strumentazione, Microelettronica e Ict per l´Industria, che festeggia i 50 anni di fiera leader a livello internazionale; Fluidtrans Compomac, Biennale Internazionale della Fluidotecnica, Trasmissioni di Potenza e Movimento, Comandi, Controlli, Progettazione, da 40 anni appuntamento più importante in Italia e tra i primi nel mondo; Mechanical Power Transmission & Motion Control, Biennale dei Sistemi di Controllo del Movimento, Tecniche di Azionamento e Trasmissioni Meccaniche; Bias Manuf@cturing Solutions, Biennale delle Soluzioni Globali di Information Technology per l´Industria; Bi. Man, Biennale della Manutenzione Industriale. Un´offerta tecnologica tra le più complete e avanzate al mondo che avvantaggerà in pari misura espositori e visitatori, un appuntamento irrinunciabile per tutta la comunità industriale, tecnica e scientifica nazionale e internazionale. Grazie a questa contemporaneità, in grado di sfruttare al meglio le numerose sinergie tra i diversi comparti industriali presenti, si prevede un´affluenza record, favorita anche dal fatto che i visitatori potranno accedere con un unico ingresso gratuito a tutte le manifestazioni. "L´evento — ha spiegato il Segretario Generale Aldo Tagliabue — è promosso da Vnu Business Publications Italia e Assofluid (Associazione Italiana dei Costruttori ed Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico) ed è organizzato da Bias Group e F&m Fiere & Mostre, mentre Bi. Man gode in particolare del supporto ufficiale di Aiman (Associazione Italiana di Manutenzione) e della rivista Manutenzione Tecnica e Management, pubblicata da Thomas Industrial Media, media sponsor ufficiale. Si tratta di una eccezionale piattaforma espositiva, senza eguali nel nostro Paese, che si svilupperà su un´area complessiva di 100. 000 metri quadrati ed occuperà 5 Padiglioni. Ad oggi, quando mancano ancora diversi mesi all´apertura, sono già oltre 1. 100 le aziende che presenteranno i loro prodotti, con una forte presenza internazionale". All´incontro con la stampa sono intervenuti Alberto Taddei di Vnu, presidente Bias e Fausto Villa, presidente di Fluidtrans Compomac e di Assofluid, Associazione Italiana dei Costruttori ed Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico; Franco Santini, comitato direttivo A. I. Man. , Associazione Italiana Manutenzione; Aldo Campaner, presidente Gisi, Associazione Imprese Italiane di Strumentazione; Pierantonio Palerma, coordinatore esecutivo di Tecnoimprese-assodel, Associazione nazionale fornitori elettronica; Maurizio Bianchi, presidente Assiot, Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi; Alberto Pieri, segretario generale Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche e Aldo Tagliabue, presidente di F&m Fiere & Mostre e segretario generale dell´evento. "Technology Exhibitions Week – ha esordito Alberto Taddei – farà dell´Italia, e più precisamente di Milano, la capitale espositiva mondiale delle tecnologie di progettazione, comando, controllo, automazione, strumentazione, manutenzione, microelettronica e Ict per l´industria, ovvero di tutti quei `sistemi´ e di quelle `competenze´ da cui, nella filiera della progettazione e costruzione di macchine e impianti per la produzione industriale, dipende l´aspetto estremamente critico delle `prestazioni´. Una filiera, quest´ultima, il cui valore complessivo è di oltre 20 miliardi di euro, considerando tutti i settori merceologici in mostra: la potenza fluida (ovvero l´oleoidraulica e la pneumatica), la trasmissione meccanica di potenza (le tecniche dell´azionamento, il controllo del movimento e la trasmissione del moto), l´automazione industriale e il controllo di processo (i comandi, i controlli, le regolazioni, i sensori, la comunicazione, la supervisione), la manutenzione industriale, l´elettronica (intesa non solo come `semplice´ componentistica, ma come progettazione e produzione di `sistemi´) e le soluzioni Ict per l´industria, cui è dedicata in particolare l´offerta di Bias Manuf@cturing Solutions. "Si tratta – ha proseguito Taddei – di una incontrovertibile prova dell´importanza economica che l´evento nella sua globalità riveste per il sistema industriale italiano. A maggior ragione anche per il fatto che l´andamento di alcuni settori rappresentati è direttamente legato alle sorti della nostra bilancia commerciale, considerando che per diversi comparti la quota di export oscilla dal 30% sino al 50-60% e anche oltre". Bias, nello specifico, rappresenta da 50 anni l´automazione, la strumentazione e la componentistica elettronica: vale a dire mercati importanti e in ripresa nel nostro Paese. "il mercato dell´automazione e della strumentazione industriale, civile, di laboratorio e delle reti di pubblica utilità e del traffico ha superato nel 2005 i 3,2 miliardi di euro ed è destinato a crescere nel 2006 a un ritmo del 2,6%", ha sottolineato il presidente del Gisi Aldo Campaner a commento dei dati raccolti nella nuova edizione dell´Osservatorio sull´andamento del Mercato dell´Automazione Industriale in Italia realizzato da Assoautomazione e Gisi. Anche il comparto dei componenti elettronici attraversa una congiuntura favorevole: "il mercato italiano ha chiuso il 2005 sfiorando 1,3 miliardi di euro ed anche i primi mesi dell´anno in corso sono stati decisamente positivi, il che ci rende ottimisti", ha evidenziato Pierantonio Palerma di Tecnoimprese-assodel. Per il presidente Fausto Villa "Fluidtrans Compomac non vuol dire solo metri quadri espositivi, ma 40 anni in rappresentanza della potenza fluida". Si tratta di 1000 aziende e quasi 17. 000 persone addette a progettare, produrre e vendere i prodotti dell´oleodinamica nel mondo, con un volume globale di fatturato generato che supera i 2,5 miliardi di Euro l´anno. Più di 600 imprese e oltre 6. 000 addetti contribuiscono invece allo sviluppo ed alla crescita del comparto pneumatico generando un fatturato di circa 1 miliardo di Euro l´anno. Complessivamente, 1. 600 aziende, oltre 23. 000 addetti, circa 3,5 miliardi di Euro di giro d´affari rappresentano il settore associativo Assofluid, uno dei principali comparti dell´industria manifatturiera italiana. "Nel 2006 Fluidtrans Compomac — ha proseguito Villa — porterà in vetrina e quindi sulla ribalta internazionale un settore fortemente in ripresa dopo le vicissitudini e le difficoltà dell´ultimo quadriennio. Nel 2005 infatti il settore della potenza fluida ha mostrato segnali di crescita notevoli per entrambi i comparti che lo compongono. Per l´oleoidraulica i risultati sono stati tutti ampiamente positivi; la produzione nazionale ha fatto segnare un + 9,4%, mentre l´incremento del mercato nazionale è stato pari al + 4,4%. Ancora eccezionale è stato il risultato dell´export che è cresciuto del + 14,2% confermando il suo ottimo trend degli ultimi anni. Sostanzialmente positivi sono stati anche i risultati del comparto pneumatico. Va comunque detto che rispetto agli ultimi anni, appare evidente un´inversione di tendenza in positivo sia sul fronte interno che per quanto riguarda le esportazioni. Il mercato nazionale è cresciuto del + 1,6% mentre la produzione nazionale ha fatto registrare un incremento del + 3,4%. Interessante e buono è stato l´andamento dell´export che ha chiuso il 2005 con un + 8,2% rispetto al 2004. A settembre dunque, all´ apertura della nostra manifestazione — ha terminato Villa - si arriverà con alle spalle un settore che ha ripreso a camminare con un certo ottimismo in virtù anche dei buoni risultati dei primi mesi del 2006". Per quanto riguarda invece il Mechanical Power Transmission & Motion Control, dai dati presentati da Villa e da Maurizio Bianchi, presidente Assiot, Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi, emerge un mercato i cui settori — organi di trasmissione, ingranaggi, azionamenti, sensori e codificatori - producono un fatturato totale pari a 3 miliardi e 940 milioni di euro, con una buona crescita nei singoli comparti e punte elevate nell´export. Franco Santini di A. I. Man. Ha sottolineato il ruolo centrale che riveste oggi la manutenzione industriale — mercato cui si rivolge Bi. Man - di fronte alle sfide della globalizzazione. "Le imprese devono adottare criteri e strumenti tecnologico-organizzativi capaci di conseguire l´eccellenza nella gestione dei beni installati, siano essi macchine, impianti, edifici, infrastrutture. Il costruito è infatti il patrimonio che il management deve esercire al meglio per generare, attraverso i processi di trasformazione e l´erogazione dei servizi, un crescente valore aggiunto e contribuire al miglioramento della qualità della vita. Negli ultimi anni la manutenzione si è fortemente evoluta: da insieme di attività per conservare gli asset e prevenire i guasti — ha concluso Santini — è divenuta un complesso di sistemi e tecnologie indispensabili per minimizzare i rischi, rendere più profittevoli gli impianti e allungarne la vita". Infine, il segretario generale della Fast, Alberto Pieri, ha sottolineato "l´importante relazione tra le tematiche della Technology Exhibitions Week e le priorità fissate dalla Comunità Europea per i programmi di ricerca e sviluppo tecnologico: ben il 35% dei finanziamenti comunitari del 7° Programma quadro ricerca riguardano i settori di riferimento di questa manifestazione, il che si traduce in circa 3,5 miliardi di euro l´anno per i prossimi sette anni". . |
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I CONVEGNI DELLA TECHNOLOGY EXHIBITIONS WEEK 2006 |
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Milano, 22 maggio 2006 - Il calendario convegnistico della Technology Exhibitions Week 2006 si presenta come molto vario e articolato, ma non è difficile rintracciare un filo conduttore unitario che lega e valorizza i singoli eventi: è la proposta della tecnologia e dell´innovazione come leve decisive per il business e per la competitività sui mercati internazionali. Il convegno inaugurale del 20 settembre fornirà il quadro generale nel quale collocare le successive tematiche: avrà come motivo dominante il nesso tra innovazione tecnologica e politica industriale, nella prospettiva di un incremento di competitività del sistema Italia. Organizzato dalla Fast in collaborazione con la segreteria delle cinque manifestazioni, vedrà la partecipazione di esponenti di primo piano delle istituzioni pubbliche, del mondo delle imprese e della ricerca; offrirà inoltre l´occasione per celebrare i 50 anni del Bias, i 40 anni di Fluidtrans Compomac e i 50 anni di Anipla, sottolineando il contributo di queste realtà allo sviluppo del Paese. Una prima declinazione degli scenari delineati nel convegno inaugurale si avrà con la Tavola rotonda organizzata da Assofluid "Innovare per competere - La potenza fluida ha un cervello elettronico" dove saranno presenti come testimonial aziende del calibro di Tetrapak, Cosberg, Sacmi, Cnh, Caterpillar, Bargelli, Merlo. Un altro fattore rilevante per l´innovazione e la competitività è quello della formazione professionale. A tal proposito sarà interessante seguire la tavola rotonda organizzata da Anipla sul tema "Lavorare in automazione": il dibattito prenderà le mosse dai primi risultati dell´indagine condotta dall´Osservatorio sull´Automazione in Italia, recentemente avviato dall´associazione, e vedrà la partecipazione di esponenti del mondo universitario e della ricerca in dialogo con direttori del personale di grandi aziende e con esperti del recruiting. Anche il tema della manutenzione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella gestione della produzione e quindi nella competitività: ad essa sarà dedicato il convegno annuale di Aiman, che si svolgerà nell´ambito del Bi. Man e avrà come titolo "La manutenzione nell´industria e nel costruito: scenari e casi di eccellenza". Un tema che interessa trasversalmente sia le aziende industriali che i produttori di sistemi informatici è quello della sicurezza: temi maturi (come reti industriale e bus di campo) e più innovativi (quali Rfid, M2m e Wireless) devono fare i conti con i requisiti di affidabilità e disponibilità imposti dagli ambienti produttivi, da sempre campo di prova delle applicazioni più critiche. Ecco allora che nell´ambito di Bias e di Bias Manuf@cturing Solutions, Assintel e Gisi hanno unito le forze per organizzare il convegno "Tracciabilità e Sicurezza nelle applicazioni industriali", che affronterà tematiche quali la responsabilità del fornitore, la tracciabilità, la compliance, la qualità, le garanzie estese. Alcune di queste tecnologie saranno riprese, da un altro punto di vista, in un convegno organizzato dal Gisi, l´Associazione Imprese Italiane di Strumentazione, su Wireless, Rfid e Gps nella strumentazione e automazione che, alla luce delle nuove tecnologie produttive e della miniaturizzazione dei componenti che hanno reso queste soluzioni affidabili ed economiche, farà il punto sulle diverse applicazioni negli impianti industriali, nelle reti di distribuzione e nella demotica; dando spazio alla descrizione di specifiche applicazioni realizzate. Due Tavole rotonde saranno organizzate da Ais (Associazione Italiana Strumentisti) e Isa Italy Section. La prima su Iec 61850 Communication Networks and Systems in Substations, il nuovo standard internazionale sulla comunicazione dei dati tra i dispositivi di protezione, misura, controllo nelle sottostazioni elettriche, detti Ied (Intelligent Electronic Devices); che consentirà una più ampia interoperabilità tra dispositivi di fornitori diversi e una maggiore facilità nella gestione e nello scambio delle informazioni. La seconda analizzerà l´impatto della Direttiva 2004/22/Ce del 31 marzo 2004 relativa agli strumenti di misura, approfondendo il tema con particolare riferimento agli strumenti di misura quali contatori acqua, gas, energia elettrica, di calore, misura liquidi diversi dall´acqua. Sempre in tema di normative e del loro impatto sulla produzione industriale, assume particolare rilievo il convegno organizzato congiuntamente da Uni e da Assofluid e dedicato ad approfondire i diversi aspetti della normativa tecnica nell´ ambito delle trasmissioni oleoidrauliche e pneumatiche. Per quanto riguarda l´area microelettronica Tecnoimprese e Assodel proporranno un convegno sulle problematiche emergenti nella produzione elettronica, con particolare riferimento al progetto Cem. Lo stato di avanzamento di una tecnologia emergente come la Rfid e le sue continue applicazioni nel campo della tracciabilità dei processi e dei prodotti, saranno oggetto di analisi e discussione in un convegno organizzato da Aim e Assipe, con particolare riferimento alle problematiche innovative e progettuali. Allo sviluppo e alle particolari problematiche dei bus di campo sarà indirizzata l´iniziativa Bus-day, promossa dalle riviste Automazione Oggi e Fieldbus & Networks: l´evento sarà articolato su due panel consecutivi dedicati rispettivamente ai temi Fieldbus e Safety e Dai Fieldbus a Ethernet; i panel saranno animati dalla presenza di esponenti dei principali consorzi per i bus di campo. All´interno di Bias Manuf@cturing Solutions, un evento di richiamo sarà quello organizzato in collaborazione col Politecnico di Milano e affronterà il tema del Plm, Product Lifecycle Management, con una presentazione dello stato dell´arte e una serie di testimonianze di applicazioni di successo. Un ponte tra le problematiche di tipo più strettamente informatico e il mondo dell´automazione sarà lanciato nel convegno, promosso dalla rivista Automazione e Strumentazione, sulle possibilità di applicazione del sistema operativo Linux nell´automazione e nella robotica; il convegno vedrà la partecipazione di ricercatori che hanno sviluppato progetti e soluzioni efficaci in tale direzione oltre ad aziende particolarménte convinte della validità di tale approccio innovativo ai sistemi real time. Da segnalare inoltre il convegno promosso congiuntamente da Assiot e Assofluid sullo "Stato tecnologico nel comparto delle trasmissioni di potenza dei paesi emergenti" che esaminerà l´evoluzione tecnologica negli ultimi anni e cercherà di delineare i possibili sviluppi futuri. La Technology Exhibitions Week 2006 sarà anche occasione per incontri di comitati e associazioni a livello internazionale come il Cetop (Comitato Europeo delle Trasmissioni Oleoidrauliche e Pneumatiche) che organizzarà in Fiera le riunioni del "Presidents´ day" e "International Fluid Power Summit"; e come Worldfima (l´Associazione Internazionale delle più importanti Mostre dei settori dell´Automazione, Strumentazione e Microelettronica) che terrà la sua assemblea annuale nell´ambito del Bias che di Worldfima è socio fondatore. . |
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MANTOVA CITTA’ DEI FESTIVAL EDIZIONE TEATRO ARLECCHINO D’ORO FESTIVAL EUROPEO DEL TEATRO DI SCENA E URBANO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Nel 500° di Andrea Mantegna Mantova diventa la capitale dei festival. Nell’occasione si inaugura la rassegna Teatro: teatro europeo di strada e di corte, per 14 giorni di performance, 200 attori e oltre 90 spettacoli per più di 100 ore di rappresentazione, con ospiti nazionali e internazionali. Mantova città del teatro europeo: con questo obiettivo, all’interno del nuovo coordinamento dei festival cittadini (letteratura, musica, teatro e infanzia), prende vita il progetto Teatro - Arlecchino d’Oro - festival europeo del teatro di scena e urbano, una rassegna che si terrà a Mantova dal 21 giugno al 4 luglio 2006, ampliando l’offerta del Festival Arlecchino d’Oro, che dal 2001 viene organizzato dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nel prestigioso cortile d’onore di Palazzo Te, per rendere omaggio alla maschera impersonata nel Xvi secolo da Tristano Martinelli e alla commedia dell’arte in genere. Teatro intende infatti unire in un unico cartellone le proposte del Teatro di scena con una nuova sezione di Teatro urbano, che si ricollega ad altri grandi appuntamenti europei. L’idea è quella di portare il teatro anche fuori dalla sua concezione tradizionale, rendendolo più immediato per un pubblico che diventa esso stesso protagonista, filo conduttore e forza vitale che fa scorrere pensieri, emozioni e idee. Nel periodo estivo si potranno così attraversare le bellezze artistiche ed architettoniche della città e scoprirle nuovamente grazie agli allestimenti e alle suggestioni sceniche proposte da importanti compagnie locali, italiane e internazionali che interagiscono tra loro. Teatro farà convivere le due anime dell’antico teatro della Commedia dell’Arte, quella di strada e quella di corte, all’interno di un appuntamento di qualità, nella magia di un centro rinascimentale che rivive in forma di spettacolo aperto le notti estive del solstizio. Il tema della rassegna 2006 sarà “Transiti e Metamorfosi”, come chiave di lettura della contemporaneità. Delle due sezioni, quella urbana (21-26 giugno), distribuita in vari luoghi della città, vede protagonista il progetto Città Invisibili, coordinato da Potlach Teatro, in cui si incontrano artisti internazionali e artisti locali, già apprezzato a Roma, Parigi, Berlino, Liverpool, New York, Stoccolma, Città del Messico, Rio de Janeiro, Copenhagen. Si tratta di un evento spettacolare, interdisciplinare e multimediale, liberamente ispirato al libro di Italo Calvino, che vuol far emergere la memoria sepolta delle città dimenticate, invisibili, appunto, sotto la coltre della quotidianità. Ma molte altre sono le sorprese in questa sezione: i francesi Turbo Cacahuète lanceranno nuove sfide con le loro performance irriverenti e provocatorie; il gruppo Ilotopie, celebre per le sue invenzioni acquatiche, a Mantova darà vita ad uno spettacolo notturno di musica, danza e arti visive sulle rive del lago. E ancora: strane presenze per le vie della città, “uomini colorati”, “angeli”, “suggestioni barocche”, il clown belga Stéfan Delvaux nei panni del personaggio Elastic, gli italiani Silence Teatro e la Compagnia de Calza “I Antichi”. Tutte iniziative, queste, con accesso gratuito al pubblico. Grandi ospiti anche per la seconda sezione del Festival (27 giugno – 4 luglio), ambientata nel cortile d’onore di Palazzo Te, a cominciare dalla Fura dels Baus, cui andrà il premio Arlecchino d’oro 2006 - tradizionale riconoscimento del Festival Arlecchino d’oro, già consegnato ad interpreti del teatro europeo come Dario Fo, Marcel Marceau e Patrice Chereau -, per proseguire con Antonio Albanese, che, presente con un inedito recital, sarà invece insignito del premio Hystrio-arlecchino d’oro nato nel 2005 in collaborazione con la rivista teatrale Hystrio; una versione dell’Orfeo di Poliziano firmata da De Bosio, un’inedita lettura del De Rerum natura del gruppo di ricerca la Fionda, uno spettacolo per mimo che, con il titolo di Justine, rifà il Quartetto di Alessandria di Lawrence Durrell, lo spettacolo di danza di Virgilio Sieni Solo Goldberg improvisation, ispirato alle Variazioni Goldberg di Bach; il musical American Soup che coniuga la musica pop degli anni ’60 con il sound del nuovo millennio e molti altri. . |
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CARLO LEVI, PITTURE DEL CONFINO E RITRATTI FIANO ROMANO, STUDIO - MUSEO – RACCOLTA ETTORE DE CONCILIIS 20 MAGGIO - 20 LUGLIO 2006 |
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Roma, 22 maggio 2006 - Lo Studio-museo - Raccolta Ettore de Conciliis, il primo museo dedicato all’arte moderna e contemporanea nella zona di Roma nord, nato dalla collaborazione del Comune di Fiano Romano, dell’Unione Europea, Regione Lazio e Provincia di Roma, presenta a partire dal 20 maggio 2006 la mostra di Carlo Levi, Pitture del confino e ritratti. Nato con l’intento di dare visibilità alla ripresa e alla continuità del linguaggio artistico della pittura e della scultura da parte degli artisti contemporanei, il museo dedica al grande pittore del Novecento una esposizione che comprende quindici pitture degli anni Trenta (il periodo in cui Levi fu mandato al confino dal Fascismo), dieci ritratti eseguiti dal 1941 al 1979 e due opere degli anni Cinquanta, dedicate al sociologo Danilo Dolci e al poeta Rocco Scotellaro, opere che provengono tutte dalla Fondazione Carlo Levi di Roma. Queste opere dopo tanti anni si dimostrano ancora attuali anche se mostrano i modi di dell’arte dell’epoca. Si vede in esse la lezione di Felice Casorati del Gruppo dei Sei di Torino e la cultura figurativa europea, ma rivelano anche la particolare esperienza creativa del pittore, nata dall’incontro di un intellettuale piemontese di cultura ebraica ed europea, antifascista, medico, pittore e scrittore, con l’arcaico mondo contadino della Lucania. Sono opere che testimoniano la sua intensa partecipazione ai fatti sociali, all’amore per gli altri e per la natura e la capacità di sublime distacco da essi nel momento creativo. Da questo nasce quella realtà profonda che l’arte leviana ci rivela ancora oggi. La mostra rimarrà aperta dal 20 maggio al 20 luglio 2006. A questa seguiranno nel 2006 altre due mostre, una dedicata ad Agostino Tassi (pittore del Cinquecento) e una ad un gruppo di artisti contemporanei. . |
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POETICA-MENTE OPERE DI MARCO NEREO ROTELLI, WILLIAM WILLINGHTON E MATTEO FERRETTI A CURA DI STEFANIA PROVINCIALI |
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Parma, 22 maggio 2006 - In occasione della seconda edizione del Parmapoesia Festival, previsto a Parma dal 19 al 25 giugno 2006 e organizzato dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Parma (Serv. Eventi e Mostre), verrà inaugurata a Parma martedì 20 giugno alle ore 17 presso il Palazzetto Eucherio Sanvitale la collettiva d’arte contemporanea dal titolo Poetica-mente che vedrà l’esposizione delle opere dei tre artisti Marco Nereo Rotelli, William Willinghton e Matteo Ferretti. La pittura per Rotelli rimane un registro fondante. Nella pittura l’artista veneziano persegue tecniche antiche: foglie d’oro e pittura ad olio coprono la tela e fanno risplendere la parola che i poeti gli donano. Al Palazzetto Eucherio Sanvitale saranno esposte una serie di tele dedicate all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e tele con versi dei nostri massimi poeti: parole e versi dedicati all’altro, in un ponte costruttivo che permette di capire il passo dell’artista verso la poesia, verso la musica, verso gli altri linguaggi anche se in ogni caso ad avere la massima attenzione è sempre il verso poetico. La proposta si avvale anche di un percorso fotografico con opere di William Willinghton raccolte in un recentissimo libro con testi di Fernanda Pivano. A fianco un giovane parmigiano, Matteo Ferretti, che già ha lavorato con Rotelli alle manifestazioni nell’ambito della 51° Biennale di Venezia partecipando alla realizzazione de l’Isola della Poesia e alla Notte dei Poeti. In mostra alcuni dipinti ed un video, con riferimento a Spoon River, filo conduttore dell’operazione artistica in cui segno, colore e verbo poetico contribuiscono alla costruzione visiva dell’immagine. Nel corso dell’inaugurazione verrà presentato il volume, edito dalla Fondazione Marenostrum, che raccoglie cento poesie italiane di 25 poeti di chiara fama. L’edizione è curata dall’ artista italiano Marco Nereo Rotelli (che ha illustrato la pubblicazione con diciotto opere dedicate al viaggio di Marco Polo) e dall’italianista cinese Shunxiang Yang. Interverranno Maurizio Cucchi, Loretto Rafanelli, Stefano Ricardi e Stefania Provinciali. . |
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A MILANO AGORáRTE PRESENTA LA MOSTRA PERSONALE DI ELISABETTA CASELLA UN ALTRO IO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Giovedi 25 maggio 2006 alle ore 18 Agorárte, con la collaborazione di Camuzzi International e Carimilo, inaugura la mostra personale di Elisabetta Casella dal titolo Un altro Io, presso la galleria di via del Carmine 11. L’esposizione, a cura di Simona Vigo, raccoglie trenta opere di grandi e piccole dimensioni che illustrano la produzione più recente dell’artista: tecniche miste su tela, tavola e carta intelata. “Un altro Io… un cuore, una rosa, sagome diafane e sanguigne di fiori, sparse su una tela ricucita. Gambe di donna che incedono nella quiete dei colori, corpi di donne accovacciate su sfondi monocromatici dalle sfumature bianche, cerulee o rosee. Una tensione drammatica che racconta un percorso pittorico silenziosamente tormentato e ricomposto in un equilibrio soave di segni e di colori. Più che un racconto, questa mostra è una lunga poesia, un soffio leggero di un’anima che canta la sua solitudine e la sua speranza, la lotta incessante verso traguardi ancora sconosciuti, in passaggi in cui tende al cielo e in altri in cui si accosta alla terra, una preghiera sensuale che si esprime nell’offerta di fiori, in braccia protese verso l’alto tra fiducia e malinconia. Una lunga poesia che potrebbe concludersi con i versi del grande Charles Baudelaire:. “più d’un fiore, a malincuore, effonde il suo profumo, dolce come un segreto, in profonde solitudini”. Nata a Piacenza nel 1973, Elisabetta Casella si diploma in pittura e restauro presso l´Accademia A. Galli di Como nel 1996. Una giovane artista completamente immersa nell’arte, totalmente dedita alla pittura. Un temperamento fiero e allo stesso tempo disponibile come appare nei suoi lavori che sono testimonianza della sua storia interiore, di vissuti emotivi intensi e di scelte consapevoli. Consapevole è innanzitutto la scelta dell’informale come possibilità pittorica più in sintonia con quello che lei vuole esprimere e con i metodi della sua ricerca. L’informale permette di esprimere le sensazioni attraverso l’uso dei colori e anche attraverso un trattamento particolare della matericità dei colori. Colori e segni insieme che ora sono organizzati in una figura riconoscibile più per suggestioni di pennellate che per una definizione grafica, una forma personalissima di figurazione ancora e sempre fortemente contaminata dalla passione informale. . |
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ANTONIO POSSENTI MARE TRASVERSALE 20 MAGGIO – 1 LUGLIO |
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Modena, 22 maggio 2006 - – Un pittore affermato (Antonio Possenti) e un giovane critico emergente (Maurizio Vanni). Ecco i protagonisti, in veste di autore il primo, di curatore l’altro, della mostra Mare Trasversale, nuova produzione della Galleria Modenarte (www. Modenarte. Com), in calendario a Modena dal 20 maggio al 1 luglio. Mare trasversale, ovvero una piattaforma (Fred Buongusto avrebbe detto una rotonda) affacciata sul magico blu di un artista immaginifico, che con oltre 40 dipinti e disegni torna a raccontare la commedia umana ambientandola nell’unico luogo reale che abbia mai esercitato su di lui un autentico ascendente. Per Vanni, da sempre alla ricerca delle origini della creatività in quella zona crepuscolare in cui ragione e istinto si fondono e confondono, si tratta invece della nuova tappa di un lungo viaggio attraverso la pittura intesa come strumento per esprimere realtà e sogno. Per Modenarte, infine, la proposta Possenti allunga l’ormai ricco filone di mostre di autori contemporanei iniziato con i Surrealisti, Masson, Kostabi, il Gruppo Cobra. L’allestimento comprende 4 dipinti su carta nautica incollata su legno, 7 ex-voto realizzati con tecnica mista su legno, 5 oli su tavola, 15 oli su cartone telato, 2 tecniche miste su cartone e 11 disegni, in pratica una mappa volutamente creata dall’artista per orientare il visitatore attraverso gli eterogenei stati d’animo e le molte emozioni che l’esistenza dispensa. Le carte nautiche in particolare hanno funzione di bussola dell’esposizione, ovvero pilotano l’osservatore, suggerendo la direzione in cui guardare. “Amo recuperare i segni grafici lasciati su queste carte da chi ci ha lavorato. Poi trasformo tutto a modo mio”, spiega Possenti, “Dunque una penisola può tranquillamente diventare un pesce”. Ne risultano lavori in cui razionale e fantastico si prendono per mano lanciandosi in un valzer che, insieme, meraviglia e provoca. Figure umane allampanate e solitarie si muovono in ambienti d’ispirazione onirica o naive, e in questo improbabile universo segno e colore si liberano allo stesso modo di maestri illustri (Chagall, Bosh, James Ensor…). C’è posto anche per gli ex-voto, omaggio a una tradizione marinara fatta di credenze popolari e fede religiosa, antidoti alle paure di chi per millenni ha affrontato l’ignoto e i suoi pericoli, squali voraci e apocalittiche tempeste. Il mare è dunque una tasca profonda da cui Possenti estrae incredibili prodigi e protagonisti dei nostri giorni. E’ il luogo dell’inconscio in cui convivono navi che appaiono e scompaiono all’orizzonte, pescatori, naufraghi, pesci mostruosi, carte nautiche, santini ed ex-voto. E’ in questo mondo acquatico che Possenti, pittore del sogno, narratore bizzarro e visionario, vede concentrarsi il senso dell’esistenza e del proprio vissuto. Possenti filma il backstage della sua vita, mentre Vanni compone la sequenza delle immagini secondo il criterio temporale dei sogni, che è appunto trasversale. “Sono testimone consapevole del mio tempo”, dice il pittore, “Ma le cose che faccio non si riferiscono ad alcun momento storico particolare. Ciò che mi interessa è l’uomo, la sua dimensione esistenziale. La sostanza del mio lavoro è tutta qui”. . |
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AURELIO GRAVINA ME-TA A CURA DI CARMELO STRANO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Aurelio Gravina, artista, attore, regista, in quest’occasione presenta i suoi lavori pittorici (dipinti su tela) ma senza perdere di vista la sua dimensione di performer. Da qui, infatti, la collaborazione tra una galleria d’arte e un teatro. L’iniziativa, che porta la supervisione critica di Carmelo Strano, il quale peraltro firma il testo introduttivo al catalogo, è progettata in modo articolato e variegato. Il fulcro è dato dalla Galleria Cortina dove vengono presentate 10 tele di medio e grande formato. Si tratta di un particolare neoespressionismo per così dire di tipo performativo, dove la situazione rappresentata è colta nel suo pieno svolgersi: una narrazione intensa e in fremente movimento che si tratti di un viso o di un gruppo di personaggi. Un neoespressionismo, occorre precisarlo, estremamente educato che nulla ha a che vedere con quello brutalistico imperante negli ultimi tempi vuoi in Germania vuoi in Italia (“un’azione pittorica libera, ma non irresponsabile come accade per tanta parte del neoespressionismo”, dice Carmelo Strano). L’intera iniziativa va sotto il titolo di Me-ta. Scrive Strano: “Gravina è sul cammino “meta”, coma ama dire riferendosi al significato greco della parola. Sta andando “al di là” di qualcosa. Della superficie, del banale, del glamour. Al di là dello statico, soprattutto. L’arte per lui, che sia teatro o pittura, è azione carica di messaggi”. Il teatro Out-off ospita due grandi tele. Nello spazio di Mino Bertoldo si proietta inoltre un video della durata di 15 minuti: una performance che, oltre a costituire un’opera in sé, è nello stesso tempo testimonianza delle tappe attraversate da Gravina nella sua duttile ricerca multidisciplinare. Il video è di Paolo Robaudi, la regia e la performance dello stesso Gravina, il progetto musicale di Giancarmine Arena. Inaugurazione: martedì 30 maggio ore 18. 30 alle ore 19 azione sincronizzata/performance dal foyer del Teatro Out Off al cortile dell´Associazione Video di Paolo Robaudi Regia Video e Performance di Aurelio Gravina In collaborazione con il Teatro Out Off Associazione Culturale Renzo Cortina Via Mac Mahon, 14 (cortile interno n. 7) 20155 Milano Dal 30 maggio al 16 giugno . |
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FRESCO BOSCO A CURA DI ACHILLE BONITO OLIVA 23 GIUGNO - 23 SETTEMBRE 2006 CERTOSA DI SAN LORENZO A PADULA (SALERNO) |
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Certosa di Padula, 22 maggio 2006 - Achille Bonito Oliva commenta: con Fresco Bosco si assiste all’affascinante sfondamento della Certosa verso il Parco. Dal tramonto all’alba, nella notte tra il 23 e il 24 giugno 2006 nel grande parco della Certosa di San Lorenzo a Padula si apre la mostra con la straordinaria manifestazione dal titolo Una Notte di Arte Totale "inaugura" Fresco Bosco. Si tratta di un percorso multisensoriale ricco di suggestioni con eventi teatrali, poetici, musicali, artistici, performances, sculture e installazioni che segnano lo spazio verde circostante e danno luogo a sorprese estetiche e a inedite sequenze visive. L´evento promosso dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino, curato da Achille Bonito Oliva aderisce al progetto Eventi in. Campania, realizzato con i fondi della Regione Campania. Fresco Bosco è un’operazione artistica fortemente innovativa che determina lo sconfinamento dell´arte dall’interno della Certosa, agli spazi esterni del Parco. Sculture e installazioni di grandi dimensioni daranno nuova vita alle aree verdi della Certosa e tra queste: tre figure in dialogo di Gianni Dessì; la scultura in pietra e iscrizioni in oro di Braco Dimitrijvic; due sculture in bronzo di Giuseppe Gallo; sette grandi stendardi in tessuto ricamato di Angelo Plessas; il graffito di Luisa Rabbia eseguito nelle cavità sotterranee; la Madonna di Alfredo Romano realizzata in materiale catarifrangente; l’installazione in vetro di Costantino Svarotsos; la scultura conica in ferro con una forma girevole di Ernesto Tatafiore. Dopo il grande successo di critica e di pubblico della mostra triennale Le Opere e i Giorni, che ha creato una significativa collezione permanente di arte contemporanea all´interno della Certosa, le creazioni artistiche di Fresco Bosco ne arricchiranno il patrimonio: sculture e installazioni rimarranno esposte in permanenza nel Parco e un video testimonierà le azioni teatrali, musicali e le performances della notte inaugurale. Dopo gli interventi sul paesaggio realizzati nelle due edizioni di Ortus Artis, Fresco Bosco effettua un’azione di sconfinamento delle opere dalla Certosa nel Parco che la circonda. Una Notte di Arte Totale "inaugura" Fresco Bosco Tre “pifferai magici”: un artista che gioca con la parola Alessandro Bergonzoni, un creativo Antonio Rezza e un’attrice Alessandra Vanzi accompagneranno i visitatori nei circuiti di questa esperienza di arte totale, proponendo al pubblico tre diversi modi di guardare attraverso il caleidoscopio artistico che trasforma il parco della Certosa in un ambiente interattivo, in un momento di incontro, in un luogo di narrazione. Entrare e immergersi in un bosco di sera sarà un’emozione: la manifestazione condurrà lo spettatore in un esempio concreto di teatro-natura, ricco di profondi contenuti. Hermann Nitsch, in collaborazione con la Fondazione Morra, svolgerà un’azione concerto lungo i viali e i sentieri dell’intera area e ovunque si ascolterà musica di banda, con la partecipazione di più orchestre e gruppi musicali. Le azioni teatrali saranno scandite da sensazioni olfattive e gustative acquisite nel laboratorio situato nel Casone della Certosa dove saranno a disposizione campioni di odori e sapori, con il consigli o di prenderne uno alla volta, come avviene nel rito eucaristico della consacrazione del pane. Il protagonista è lo spettatore partecipante, il processo corrisponde alla ricerca del sé: la mistica dell’essere conduce all’illuminazione, al risveglio, all’esserci. Il culmine dell’azione drammatica sarà la simulazione di una sorta di messa che si trasformerà in una festa orgiastica che libererà da ogni antico trauma: uno scontro esplosivo di unione di energie. Il rumore estremo di tutte le orchestre, collocate nel primo tratto del parco, diventerà unico, gigantesco grido insopportabile, estasi del suono che sancirà il raggiungimento della consapevolezza e farà rinascere il senso della pienezza della vita. Il cosmo si schiuderà nel cuore di ognuno e lo spettacolo si tramuterà in una festa i cui partecipanti saranno resuscitati nella trascendenza: giubileo e gioia ovunque. Nello spazio antistante la Cappella del parco Nitsch e gli attori getteranno del sangue su tele e carte, quindi metteranno in scena un’azione con le interiora di un animale squartato. Una rielaborazione dell’offerta sacrificale a simboleggiare l’eccesso della morte. Un’orchestra di fiati e archi di 30 elementi si aggirerà per i viali del parco in più direzioni e nel corso della notte si parteciperà a una fiaccolata. Antonio Rezza e Flavia Mastrella eseguiranno la performance “Facciamo prendere aria al teatro”: i quadri di scena saranno sospesi in aria con fili colorati e lo spazio sarà illuminato da numerose luci situate sugli alberi circostanti. Il viale dei cipressi diventerà la scenografia di “Agogno la gogna”, spettacolo di Alfonso Benadduce, autore, regista e interprete principale dell´opera. Gli attori e i figuranti, tra cui Francesca Cutolo e Benedetta Cesqui, si aggireranno lungo il viale duellando e vagando nudi in corteo con quadri appesi al collo, ricevendo in faccia gli sputi dei fiori. Infine raggiungeranno la gogna, posta in posizione sopraelevata. Il gruppo Teatro Natura metterà in scena lo spettacolo itinerante “Demetra e Persefone”, ispirato alla storia del rapimento di Persefone da parte del Dio della morte e del pellegrinaggio di Demetra, dea della natura e madre inconsolabile, alla ricerca della figlia perduta. La narrazione scivola lungo il fiume del canto a due voci che accompagna il dipanarsi della vicenda. Alle parole del racconto si mescolano la percezione dei rumori e dei suoni del bosco; i personaggi evocati dalla narrazione, accompagnata da canti polifonici della tradizione orale mediterranea, prendono le sembianze di ombre vaghe e mutevoli che la notte suggerisce. Lo spettacolo sottolinea l’eterno mito e mistero della natura. Franko-b, in collaborazione con la Galleria Pack e con il coordinamento di Martina Cavallarin, sarà il protagonista della performance "Don´t live me this way", negli ambienti circostante lo scalone monumentale, mentre Antonio Caggiano animerà il bosco che costeggia le celle con musica elettronica. In varie zone del parco verranno allestiti dei punti di ristoro dove saranno distribuiti cibi e bevande calde. In alcuni spazi sarà possibile contemplare la notte e osservare il cielo stellato. Un sintetizzatore accompagnerà l’attesa della nascita del nuovo giorno con “musica d’alba”. Coordinamento esterno di Giuliana Picarelli. . |
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SWEDISH EMOTIONS, MOSTRA DI DESIGN E ARTE SVEDESE A MILANO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Dal 23 maggio al 6 giugno 2006 nella famosa galleria 13 80, via Butti 7 a Milano verranno esposte le opere di alcuni conosciuti artisti svedesi. La pittrice Brigitte Söndergaard mostrerà 25 quadri della sua nuova collezione d’arte “100% Brigitte”. Nel 1994 i suoi capolavori tratti dal film Zorn erano in tutta Milano e Roma. Katarina Sisfontes disegna e produce dei bellissimi gioielli in oro e argento. Vende tra l’altro i suoi prodotti al Moma, il museo di arte moderna a New York. In passato ha anche lavorato per la famiglia reale. Esposti troverete anche dei mobili del designer Johan Lindau del negozio Blå Station. Durante il salone dei mobili a Milano quest’anno ha ricevuto il prestigioso premio tedesco di design Red Dot award. Heikki Haapanen Art Smith è un artista che lavora il ferro battuto, conosciutissimo per la creazione di insetti giganti in metallo. Interessante il documentario su questi artisti e sulla realizzazione della mostra girato dal fotografo pluripremiato Ashot Ashorian. Swedish Emotions é stata creata da Citrus Promotion Italia S. R. L. , azienda svedese, per aprire nuove porte e creare contatti tra artisti e designers, piccole societá e per innovatori che cercano nuovi agenti o nuovi mercati. . |
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MOSTRA FOTOGRAFICA: DONDE ESTÀ EL CORAZON" DIECI ANNI DI ZAPATISMO NELLE IMMAGINI DI SIMONA GRANATI |
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Bologna, 22 maggio 2006 - La mostra fotografica racconta le comunità indigene zapatiste del Chiapas dall´insurrezione all´autogoverno, fino all´attualità dell´Altra Campagna. Intende mettere a valore e diffondere l´esperienza di queste comunità che rappresenta un´esempio straordinario di autonomia e di partecipazione fin dal´94, primo anno dell´insurrezione di questo esercito di sognatori. Un esercito molto particolare armato soprattutto della parola, che costituisce un punto di riferimento a livello internazionale per molti movimenti nella critica al neoliberismo e nell´ipotesi di costruzione di un altro mondo possibile. Con il lancio della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, gli zapatisti rendono pubbliche le loro riflessioni e scelte politiche. Una delle particolarità di questa lotta è proprio quella di sentirsi parziali rispetto agli obiettivi proposti e quindi rinnovano la loro apertura e la voglia di unirsi ad altri, con la coscienza che solo unendosi si possono cambiare le cose. E lo fanno lanciando l´Altra Campagna iniziata in Messico con il viaggio del Delegato Zero, alias Marcos, iniziato il primo gennaio 2006 e tutt´ora in corso, attraverso tutti gli stati messicani per conoscere, ascoltare e unire alla propria lotta tutte le lotte operaie e contadine, indigene e non indigene, zapatiste e non zapatiste. Ha già incontrato moltissimi gruppi, comitati, singoli, e sta costruendo una vera e propria rete costituita da tutti e tutte coloro che attraverso le lotte vogliono costruire un nuovo Messico, dentro un mondo nuovo. Anche al resto del mondo si rivolge l´Altra Campagna, ed è un invito discutere, dal basso e a sinistra (donde està el corazon), su come costruire un´alternativa globale al neoliberismo, ognuno dal proprio luogo, ma insieme, proponendo anche un incontro internazionale chiamato "2° Incontro Intergalattico", le cui modalità, tempi e contenuti, in perfetto stile zapatista, si decideranno insieme a tutti quelli che raccolgono l´invito. È dentro questo ultimo passaggio che il movimento zapatista perde una delle sue figure più rappresentative, la comandante Ramona, che è stata un esempio per tutte le donne che nel mondo lottano per la loro dignità e libertà. L´8 marzo 1993 insieme alla comandante Susana, promosse quello che Marcos definì come "la prima rivolta zapatista". In una riunione a Los Altos fu approvata la Ley Revolucionaria de las Mujeres (Legge rivoluzionaria delle donne). Il mondo la conobbe per la prima volta il 20 febbraio 1994, in occasione dell´incontro di San Cristóbal tra il governo federale e gli zapatisti. Piccola tra le piccole, dallo sguardo profondo, con indosso un passamontagna e un huipil bianco bordato di rosso secondo l´usanza tzotzil, 36 anni e con una malattia che la divorava internamente, fu introdotta dal subcomandante Marcos. Da lì a poco Ramona divenne un simbolo amato e apprezzato da molti: l´umile tessitrice dal volto sconosciuto si trasformò in una ribelle ammirata e tenace. Il suo viso e il suo nome divennero sinonimo della lotta per la liberazione della donna e procreatrice di altri mondi. A lei è dedicata la sua mostra. Nel percorso visivo proposto dall´autrice, che ha seguito politicamente e fotograficamente il movimento zapatista sia in Chiapas che dall´Italia, entriamo nel mondo zapatista per coglierne gli aspetti della quotidianeità e i momenti significativi della loro vita e della loro lotta. Le immagini raccontano la lotta di un popolo attraverso una selezione di 50 scatti bianco e nero tratti dal lavoro fotografico dell´autrice, realizzato con continuità negli ultimi dieci anni. Lunedì 22 / Martedì 23 maggio 2006 Bologna - presso la sala Benjamin Via del Pratello 53 dalle ore 18:00 alle ore 22: "Donde Esta El Corazon". Mostra Fotografica di dieci anni di zapatismo, incontro con l’autrice Simona Granati durante la mostra sarà presente il banchetto dell’ Ass. Ya Basta dove si potrà degustare il caffè rebelde zapatista. Mercoledì 24 maggio 2006 Bologna presso il T. P. O. Viale Lenin 3: “Aperitivo Terre Ribelli” Mostra Fotografica di dieci anni di zapatismo, video sul chiapas, banchetto con materiale e foto del progetto "El Estadio del Bae", banchetti dei produttori biologici, dimostrazione massaggio ayurvedico e masaggio cinese. . |
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LA PIRAMIDE NEL PACIFICO – PACIFIC PYRAMID IDEE DI ARCHITETTURA E GEOPOLITICA PER IL RUDERE DEL RYUGYONG HOTEL DI PYONGYANG, COREA DEL NORD TRIENNALE DI MILANO, DAL 18 MAGGIO ALL’11 GIUGNO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Nel corso della ‘Festa per l’Architettura’ presso la Triennale di Milano, la rivista domus ha presentato i risultati della consultazione di idee organizzata in collaborazione con la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e lanciata nel giugno 2005 sul riutilizzo del Ryugyong Hotel, una piramide in cemento armato alta 330 metri, costruita nel 1987 a Pyongyang, capitale della Corea del Nord, in preparazione dei Giochi Mondiali della Gioventù e mai terminata. Centoventi progetti e idee, pervenuti da tutto il mondo, suggeriscono soluzioni realistiche, folli, geniali, spesso provocatorie, per trasformare il rudere di un´utopia architettonica in una nuova antenna globale di comunicazione; per tramutare il simbolo del fallimento di un regime autarchico in un ponte simbolico che scavalchi le barriere della geopolitica. Accanto ai progetti, domus presenta una serie di immagini inedite di Pyongyang in parte realizzate dal fotografo, artista italo-tedesco Armin Linke. Visioni, scorci, panorami inediti e misteriosi di una città dove, in un isolamento assoluto, sopravvive uno degli ultimi regimi dittatoriali del mondo contemporaneo. All’incontro di apertura al pubblico dell’installazione avvenuto giovedì 18 maggio, al palazzo della Triennale, Viale Alemagna 6 sono intervenuti: Marco Belpoliti, saggista e docente all’università di Bergamo; Stefano Boeri, direttore di domus; Marco Del Corona, giornalista Corriere della Sera: Andrea Petrecca, architetto, ricercatore Iuav Venezia. . |
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“MINJUNG KIM VUOTO NEL PIENO” A PALAZZO BRICHERASIO DI TORINO |
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Milano, 22 maggio 2006 - Un’ottantina di opere su carta e due installazioni progettate appositamente delineano il percorso della mostra di Minjung Kim, l’artista coreana scelta da Palazzo Bricherasio per inaugurare la stagione estiva. Curata da Antonella Commellato, l’esposizione si configura non tanto come un’antologica – anche se il primo piano del Palazzo sarà riservato alle opere meno recenti - ma come una personale degli ultimi lavori. Come scrive Guido Curto nel catalogo, “Grandi dipinti astratti, policromi e neomodernisti sembrano, a prima vista, le opere di Minjung Kim che fanno parte del ciclo “Vuoto nel pieno”. Già, sembrano, perché, a ben guardare, questi fantasmagorici lavori sono eseguiti oltre che col pennello anche bruciando col fuoco sottili fogli di carta colorata, in modo da ottenere tante forme circolari di svariate dimensioni. Questi cerchi multicolori Minjung Kim li incolla poi uno sull’altro in sequenze concentriche, dal più piccolo al più grande, che assumono nell’insieme l’aspetto di un delicato fiore i cui petali, osservati da vicino, sono di/segnati dalle bruciature impresse dal fuoco sul bordo di ogni singolo pezzo di carta. Disposte una accanto all’altra su un foglio di carta di riso, le corolle policrome formano una texture astratta, una sorta di visione psichedelica dall’effetto ipnotico. “ Kim è nata in Corea del Sud e da giovanissima ha studiato pittura con grandi maestri calligrafi; a 25 anni si è trasferita a Milano e si è iscritta l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove lo studio dell’arte occidentale ha contribuito a maturare la sua consapevolezza artistica, facendole scoprire la possibilità di costruire una dimensione strettamente individuale, nella quale vivere con una grande libertà espressiva la propria condizione di artista. Allo stesso tempo l’incontro con l’Occidente le ha permesso di riscoprire l’autentico significato di alcuni gesti emblematici della propria civiltà d’origine, come l’attenta preparazione spirituale effettuata prima dell’attività pittorica e il rito del te, inteso come verifica del proprio stato d’animo. La sua opera si nutre della filosofia del Tao e, negli ultimi tempi, si è incentrata sulla ricerca del vuoto nel pieno e sulle interrelazioni tra le diverse forme della manifestazione cosmica. . |
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MUSEO POLDI PEZZOLI: INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SALA DEGLI ORI |
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Milano, 22 maggio 2006 - Quattro “diamanti” grezzi formati da una serie di prismi sovrapposti, realizzati in materiale traslucido, sono sospesi agli angoli della Sala degli ori, al primo piano del Museo Poldi Pezzoli. Con queste nuove vetrine, mercoledì 7 giugno 2006 alle ore 18. 30, si inaugura il nuovo allestimento che espone la collezione di oreficerie antiche e gioielli. “Il nuovo lavoro e il nostro sforzo” - afferma Annalisa Zanni, direttore del Museo, - “testimoniano il costante impegno del Poldi Pezzoli nell’aggiornamento museografico. Negli ultimi sei anni infatti, sono stati realizzati la Sala d’armi, su progetto dall’artista e scultore Arnaldo Pomodoro nel 2000, il restauro ricostruttivo e il riallestimento dello studiolo di Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 2002 e l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione nel 2003”. Sono quasi trecentocinquanta gli oggetti che compongono la straordinaria e preziosa collezione di oreficerie sacre e gioielli dal mondo antico al Xix secolo. La scelta operata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli, riconfermata poi negli acquisti e nelle donazioni successive, ha privilegiato la produzione del periodo antico e di quello rinascimentale; negli smalti le manifatture limosine e quelle lombarde. La collezione accoglie pezzi archeologici, fra cui preziosi gioielli di arte etrusca, greca e romana. Rarissime le croci stazionali decorate con smalti di Limoges del Xii e Xiii secolo, mentre l’oreficeria rinascimentale è rappresentata da esemplari di altissimo pregio come il famoso Reliquiario della Croce di Rivolta d’Adda e il pendente della Invencible Armada. Esposti, nelle nuove vetrine, anche molti esempi di gioielleria del Xvi, Xvii e Xvii secolo e alcune parures ottocentesche create da Fortunato Pio Castellani e dal suo atélier per Rosa Trivulzio, madre di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L’allestimento della Sala degli ori, realizzato dopo la distruzione bellica nel 1951 dall’architetto Ferdinando Reggiori, è stato sostituito da una installazione su progetto dello Studio Caruso-torricella Architetti, con la grafica di Italo Lupi. Non si è trattato solo di un intervento di carattere tecnico, ma ha comportato il ripensamento del progetto sotto il profilo museografico. La scelta delle forme, l’utilizzo di materiali trasparenti (vetro e plexiglass), il tipo di illuminazione e, come nella sala d’armi, l’effetto di sospensione degli oggetti sono stati pensati per offrire al pubblico una visita alla collezione, intesa sì come scoperta e conoscenza degli oggetti, ma anche come una più ricca esperienza estetica e quindi emozionale. Le quattro nuove, grandi vetrine angolari hanno aumentato notevolmente gli spazi espositivi, consentendo una migliore visibilità delle opere che si possono finalmente osservare da diversi punti di vista. Esse ospitano rispettivamente la collezione di smalti, gioielli della persona, objets de vertu e bronzetti, oreficeria sacra: quattro grandi raggruppamenti che riconsegnano al visitatore i temi più amati dal collezionista. La luce nelle vetrine, pur provenendo solo dall’alto, grazie all’effetto di diffusione prodotto dai materiali impiegati, avvolge morbidamente ed esalta forme e dettagli di ciascuno degli oggetti. Un nuovo apparato didattico, costituito da cartellini e pannelli, nuovi percorsi didattici, supporti multimediali e schede di approfondimento guidano adulti e ragazzi nella visita alla collezione. Nella stanza dei Tessuti è allestita una piccola mostra, curata da Gianmaria Buccellati, che evidenzia il dialogo e lo scambio tra tecniche orafe tradizionali e fattori di innovazione. L’esposizione, infatti, illustra al pubblico le fasi più significative della creazione e della lavorazione di un anello in oro della Maison. . |
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INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO “MEMORIA” DI WALTER VALENTINI |
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Milano, 22 maggio 2006 - Venerdì 26 maggio, alle ore 12. 30, in piazza Sant’ambrogio a Milano, verrà inaugurato il monumento “Memoria”, realizzato in bronzo patinato (cm. 350x82x142) da Walter Valentini, donato alla città da Letterio ‘Lillo’ Mangano (1921-2002), a ricordo dei caduti della Divisione Vicenza (Campagna di Russia, 1941-1943), di cui fu uno dei pochi superstiti, e di tutti i caduti per l’Italia in guerra e in pace. A Lillo Mangano, messinese d’origine ma che scelse Milano come sua città elettiva, va ascritto il merito di aver diffuso in Italia, il “gusto” e il design finlandese e di aver fatto conoscere personaggi del calibro di Alvar Aalto che gli affidò in esclusiva la produzione dei suoi mobili e dei suoi oggetti di design. Mangano, interrotti gli studi d’ingegneria, si arruolò nell’esercito italiano e partecipò dall’estate del 1942 al febbraio del 1943 alla Campagna di Russia nella Divisione Vicenza, mobilitata a Milano e nei suoi dintorni, e da qui assunse la denominazione affettuosa di “Brambilla”. Sebbene destinata alle retrovie, la Vicenza venne impiegata in prima linea nella disastrosa Operazione Barbarossa e partecipò alla drammatica ritirata del Don, perdendo 6623 dei quasi ottomila uomini impiegati. Fino al 23 luglio, al Museo Regionale di Messina si tiene la mostra “Design finlandese. La Collezione Mangano” – curata da Anty Pansera - che presenta 300 oggetti tutti prodotti in Finlandia dagli anni Cinquanta agli anni Novanta del 1900 dai maggiori designer finlandesi, da Alvar Aalto, a Tapio Wirkkala a Timo Sarpaneva. Walter Valentini è nato a Pergola (Pesaro) nel 1928. Tra il 1947 e il 1948 è alunno a Roma e nel 1949 a Milano della Scuola Rinascita, dove ha come maestri Max Huber, Albe Steiner e Luigi Veronesi. Nel 1950 lascia la Lombardia per Urbino, dove risiede sino al 1955 e frequenta l´Istituto di Belle Arti (Scuola del Libro). È qui che scopre l´arte incisoria grazie agli insegnamenti di Carlo Ceci. Lascia Urbino, terminati gli studi, per tornare nel 1955 a Milano, dove da allora sempre risiede. Qui svolge attività professionale nella grafica, applicandosi con progressiva attenzione alla pittura. È l’un universo geometrico che lo affascina, carico di risonanze che in un primo momento sembrano anche registrare echi della Metafisica di De Chirico. Sono appunto questi aspetti più propriamente formali che Valentini precisa negli anni Settanta. Lungo una via che alla fine del decennio, in opere ormai dominate dal bianco, lo porta a una asciutta concisione, esplicata anche nelle ampie dimensioni dell´intervento ambientale e che approderà negli anni Ottanta ai risultati ormai definitivi delle "Stanze del tempo" e del "Muro del tempo", che trovano nuovo sviluppo nella serie dedicata alla "Città del Sole" e alla "Città ideale", e quindi nelle grandi tavole del ciclo "Le misure", "il cielo". . |
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AL PALAZZO DELLA RAGIONE KOUROS DI LUDOVICA RIPA DI MEANA |
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Milano, 22 maggio 2006 - Statue funerarie della Grecia arcaica, i «kouroi» (ragazzi) marciano nel museo di Atene. Dove vanno, verso dove, con quel lieve passo di pietra, con quei sorrisi enigmatici e definitivi? Liberi e potenti d´una giovinezza perpetua, incedono senza meta nel labirinto della morte. E Kouros è il titolo di questa inaudita tragedia in versi di Ludovica Ripa di Meana. Unico erede maschio di due grandi dinastie finanziarie del Norditalia, Ludovico nel college americano dove studia, scopre di essere omosessuale, e non se lo perdona, perché sa che non sarà perdonato. Rientrato in famiglia, tenta il suicidio, e sanziona nel buio della coscienza la propria inevitabile destituzione battendo in giardini e cessi pubblici. Quando si confessa al padre, quello, umiliato dalla disperazione, si rassegna a «pazzificarlo», affidandolo ai maghi degli psicofarmaci. E mentre la madre, da sempre mortificata dal disamore del marito, lo attrae nell´ orbita di una femminilità vendicativa e gregaria, Ludovico sprofonda nelle bianche acque della depressione. Finché il fato non irrompe sulla scena, e colpisce. Non lui. Nella sua indecente «scorrettezza», nella sua esibita classicità (i cori, i dialoghi verso contro verso, l´irruenza torrenziale dei monologhi), la tragedia di questo «kouros» contemporaneo, che incede senza meta nel labirinto dell´omosessualità, pronuncia forte, con la temerarietà della poesia, ciò che da sempre il fato ha pronunciato: la colpa di essere nati (che si paga con la morte), l´imperdonabilità di non essere altro che quelli che siamo (che si sconta vivendo). Endecasillabi di indecente, impenetrabile bellezza. Mitragliate di versi che annientano, che tolgono il fiato, che ritmano l’indicibile scandendo l’impronunciabile, che cantano il mistero dell’Amore, sapientemente strutturati in forma di tragedia classica. Ludovico, giovane e bellissimo kouros che non si perdona la propria omosessualità perchè sa che non sarà perdonata dal padre. La colpa lo ossessiona, quella di essere ciò che è e di non essere quello che il padre vuole. Www. Teatrofrancoparenti. Com . |
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IN SCENA LE OPERE VINCITRICI DELLA SESTA EDIZIONE DEL “CONCORSO EUROPEO DI DRAMMATURGIA PER GIOVANI”. |
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Milano, 22 maggio 2006 - Con il contributo della Regione Lombardia-culture Identità e Autonomie della Lombardia, del Comune di Milano-settore Sport e Giovani e con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione-ufficio Scolastico per la Lombardia e della Provincia di Milano, presso il Teatro dei Filodrammatici di Milano - p. Za Paolo Ferrari,6 dal 30 maggio al 1 giugno 2006 dalle ore 20. 45 andranno in scena le opere premiate. “Uomini mediatici” di Valeria Donnianni con Maurizio Tabani ( “I misteri di Suor Jo” di Squizzato), Giulia D’imperio, Alfie Nze, Enrico Redaelli, Cristian Stelluti (“L’educazione sentimentale di Eugenie” di A. Grimaldi) . - Regia di Maria Gabriella Giovannelli. Un soggetto che affronta il tema della spersonalizzazione dell’uomo, che lo ha portato all’appiattimento di ogni individualità, all’incapacità di provare sentimenti ed emozioni e del difficile cammino per riacquistare una propria identità. Esseri, che non ricordano nemmeno il loro nome, si aggirano all’interno di una struttura (magazzino-laboratorio) e lavorano usando materiale elettronico ed informatico. Questo per loro è l’unico mondo possibile. Accadrà tuttavia qualcosa che ribalterà questa situazione, forse però per alcuni solo apparentemente. “Agatina e la Tempesta” di Paola Manciagli con Lucilla Agosti (“La febbre” di A. D’alatri, “Il mercante di pietre” di R. Martinelli), Antonello Annunziata, Lavinia Longhi . – Regia di Maria Gabriella Giovannelli. Un’adolescente delusa da una storia di amore sbagliata, attraverso la “Tempesta” di emozioni contrastanti, di sensi di colpa e delle contraddizioni tra ciò che gli altri vogliono che sia e ciò che lei realmente è, riesce a trovare la forza di crescere e di aprirsi alla vita con decisione e coraggio. . |
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AL TEATRO FRANCO PARENTI NELLA NOTTE PROFONDA, UNO SPETTACOLO DI E CON GIORGIO MELAZZI |
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Milano, 22 maggio 2006 - Per numerose stagioni al Salone Pier Lombardo Giorgio Melazzi è stato accanto a Franco Parenti come attor giovane, caratterista, comico, spalla, insomma ha costruito una carriera d’attore che lo ha portato oggi ad essere un protagonista anche del varietà televisivo. Con il suo personalissimo stile di interprete e di autore, fatto di emozioni e risate che lasciano il segno, tra bagliori di poesia, crude attualità e brucianti pensieri, Giorgio Melazzi è uno dei personaggi “cult” della comicità milanese e un singolare punto d’incontro capace di coniugare la profondità del teatro con l’immediatezza del cabaret. Sogni e cazzotti della vita, politica e cuori infranti, noie, fughe, sconfitte e ribellioni, i mille argomenti del “quieto vivere” quotidiano trovano nei suoi spettacoli il luogo ideale per trasformarsi in materia comica. “Nella Notte Profonda”, con l’alba incerta e sempre più lontana, tra certezze che sfuggono e futuri che tardano, è una sequenza di sogni comici e incubi surreali, con soprassalti di humour e finali improvvisi che ne consumano il tempo fino al risveglio. Quel che ne esce è uno spettacolo raffinato ed emozionante, un gioiello di comicità da non perdere, dove la satira e l’ironia non sono mai fini a se stesse, ma strumenti di critica raffinata e tagliente. Www. Teatrofrancoparenti. Com . |
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EL FRADELL DE ME’ FRADELL E SO FRADELL: PIERO MAZZARELLA SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO SAN BABILA |
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Milano, 22 maggio 2006 - Piero e Rino sono fratelli, tuttavia non si potrebbe immaginare nulla di più apparentemente distante e antitetico. Tanto Piero è ipocrita, cinico, irresponsabile e sostanzialmente fallito – è un presuntuoso attore di quarta categoria – quanto Rino è sincero, gentile, posato e con la solida posizione di commerciante di pelletteria. Ma l’amarezza e la negatività di fondo dei due, per quanto da entrambi ben dissimulata, sono comuni. E così, quando Piero in ambasce economiche letteralmente invade la casa di Rino, ha inizio un confronto di personalità esilarante quanto titanico: Rino lo accoglie a braccia (semi)aperte, il fratello per tutto ringraziamento, tenta invece di strappargli un’amicizia sentimentale. Piero e Rino, fratelli nella vita e nella scena, bandiscono ogni autobiografismo dalla piéce, anche se è inevitabile, calandosi totalmente nell’altro da sé, che i personaggi risultino specchi rovesciati e sdoppiati delle rispettive personalità. Il tutto condito con un divertente gioco delle parti in cui virtù e difetti dell’uno possano essere ascrivibili all’altro e viceversa, con un gioco concentrico infinito. La commedia, in dialetto meneghino proferito con l’ inimitabile vocione arrochito dalle nebbie padane, sta per compiere 20 anni di vita e ha superato le 500 rappresentazioni complessive in Lombardia. E’ stata scritta da Silveri per esaudire il desiderio di uno stimato critico milanese che auspicava uno spettacolo in cui l’artista milanese potesse essere finalmente padrone assoluto del palcoscenico, azzerando in misura totale la dialettica “comico-spalla” a vantaggio di una intercambialità assoluta dei ruoli canonici. Il desiderio non poteva essere meglio esaudito che con “El fradell de me’ fradell e so fradell”. Una vera commedia a due, elaborata nella forma, che nel corso degli anni si è auto-riscritta ad ogni nuova rappresentazione e continua a plasmarsi seguendo le bizzarrie improvvisative e le traiettorie umanere dei suoi due impagabili protagonisti. . |
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LUGANO FESTIVAL 2006: LEILA JOSEFOWICZ E LA CITY OF BIRMINGHAM |
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Lugano, 22 maggio 2006 - Martedì 23 maggio al Palazzo dei Congressi, ore 20. 30, una giovane e affascinante stella del violino, la canadese Leila Josefowicz, interpreta il luminoso Concerto di Mendelssohn. Il programma vira poi verso le ombre dell’Ouverture tragica di Brahms e l’ironia sferzante di Petruska. Per la prima volta è a Lugano la mitica City of Birmingham Symphony Orchestra, guidata dalla bacchetta scandinava di Sakari Oramo. Portata all’eccellenza dal lungo sodalizio con Sir Simon Rattle, la City of Birmingham Symphony Orchestra si presenta a Lugano con il suo attuale direttore stabile, il maestro finlandese Sakari Oramo. Di indiscusso interesse il programma, che accosta tre composizioni in tonalità minore, quanto mai diverse fra loro. Al pessimismo nordico dell’Ouverture tragica di Johannes Brahms si contrappongono tenerezza e vivacità nel celeberrimo Concerto per violino di Mendelssohn, qui affidato ad una solista non ancora trentenne ma già affermatissima, Leila Josefowicz, in linea con una scelta del Festival di Lugano, che porta spesso al Palazzo dei Congressi giovani musicisti di rango. Il concerto termina con il sorriso amaro di Petruska, capolavoro di Stravinskij in cui sarà possibile apprezzare le doti di eccellente interprete del Novecento, che contraddistinguono da anni la Cbso. . |
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A MILANO FERVONO I PREPARATIVI PER LA NOTTE BIANCA |
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Milano, 22 maggio 2006 - Con la “Guida dei trasporti” i cittadini saranno incentivati a lasciare a casa le automobili Fervono i preparativi per “Milano Live. La città che vive” in programma il 24 giugno a Milano, organizzata dall’Assessorato Eventi del Comune di Milano in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, con il consueto logo “Milano Live. La città che vive”. Dalle ore 14. 00 di sabato 24 giugno alle ore 6. 00 di domenica 25 giugno 2006 nel centro storico, nelle periferie e nei parchi milanesi si prevedono oltre 400 eventi in programma che spazieranno, come sempre, dai grandi appuntamenti musicali, agli eventi teatrali, sportivi, gastronomici, di poesia e cultura, di arte e riscoperta della città turistica, con la possibilità di fare shopping fino a tarda notte. Una grande novità sarà rappresentata dalla “Guida dei trasporti”: un’utilissima cartina nella quale saranno indicate tutte le informazioni necessarie per muoversi in città sino all’alba, dalle tabelle con gli orari dei treni e degli autobus alle indicazioni relative ai parcheggi e alle linee della metropolitana. La Guida è il risultato di un tavolo di lavoro che ha visto collaborare le aziende di trasporti di Milano che operano anche a livello nazionale quali Atm, Trenitalia, Ferrovie dello Stato, Ferrovie Nord, Regione Lombardia, al fine di incentivare i cittadini a spostarsi il più possibile con i mezzi pubblici. Sono previsti spettacoli musicali in diversi palchi del centro cittadino a partire dal grande concerto in piazza Duomo, ai concerti di musica jazz in piazza San Carlo, al Karaoke lirico e alla canzone meneghina in piazza San Fedele, alle performance di musica d’autore in piazza Santo Stefano, al tango e alla discoteca all’aperto organizzata dal Silb (Associazione Imprenditori Locali da Ballo) in piazza Affari. In piazza del Cannone sarà invece protagonista sino a tarda notte la musica folk-popolare con la taranta pugliese, la pizzica e le danze tipiche sarde e a mezzanotte grande novità con musica classica abbinata ai fuochi d’artificio, mentre in piazza Duca D’aosta avrà luogo il campionato nazionale di videogames e successivamente dj-set per tutta la notte. Piazza del Cannone sarà sede anche dello spettacolo di chiusura della Notte Bianca; alle 5 del mattino con “Alba di Luce”, dove il pubblico, immerso nel verde dello splendido Parco Sempione, potrà assistere a coreografie spettacolari di danze “infuocate” a ritmo di percussioni. Tanti i quartieri in festa: il quartiere Sarpi, grazie all’Associazione Vivisarpi, sarà sede di numerosi eventi, in corso Buenos Aires giostre e musica, in Brera concerti, cultura e shopping e per la prima volta anche Porta Romana parteciperà alla Notte bianca meneghina. Ma non è tutto: l’Assessore Bozzetti ha fatto un appello a tutti i sindaci dell’hinterland perché questa diventi la Notte Bianca della grande metropoli, invito che è già stato raccolto da Sesto e Segrate che per l’occasione organizzeranno diverse iniziative. Milano Live ha pensato anche ai cittadini più piccoli e per questa edizione estiva propone la Notte “bianchina”. Protagonisti i “Mitici Angioletti”: un coro di 70 elementi dai 3 ai 14 anni, diretto da Maria Francesca Polli, già autrice di canzoni per lo Zecchino d’Oro, che alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Torino, insieme a Claudio Baglioni, ha letteralmente stregato il pubblico con un’ esibizione memorabile. I piccoli e i grandi spettatori che assisteranno al concerto, in programma probabilmente alle ore 21. 00, potranno canticchiare tra un “Quarantaquattro gatti” e qualche classico di Walt Disney magicamente interpretato dagli “Angioletti”. La formazione milanese ha all’attivo concerti importanti, dalla Sala Nervi in cui i Mitici hanno cantato per Giovanni Paolo Secondo, fino al Piccolo Teatro di Milano per poi avere il momento di massima popolarità alle Olimpiadi di Torino. Presentatrice della serata sarà Debora Morese conosciuta ai più piccoli grazie alla tv dei ragazzi. Dopo il boom di visitatori della scorsa Festa di Primavera non potevano certo mancare l’apertura straordinaria fino a tarda notte dei principali musei cittadini, le visite guidate del Touring Club Italiano al Teatro alla Scala, a Palazzo Marino e ai luoghi mozartiani e “Touringintram”: visite guidate ai luoghi storici più significativi della città su vetture storiche dell’Atm. Per la Notte bianca estiva Massimiliano Finazzer Flory propone due eventi culturali: “La Città delle Stelle” in cui, presso il Planetario, scienziati, filosofi, poeti e scrittori racconteranno la notte vista dalle stelle, con letture teatrali e accompagnamento musicale dal vivo. Alla “Casa del Manzoni” la notte della letteratura offrirà invece visite guidate e due spettacoli culturali dedicati all’ Adelchi : Massimiliano Finazzer Flory porta in scena un’intervista impossibile ad Alessandro Manzoni, in cui lo stesso Finazzer Flory interroga lo scrittore, interpretato dallo specialista della letteratura manzoniana Gianmarco Gaspari; con la straordinaria partecipazione di Massimo Popolizio in letture teatrali dall’opera Adelchi e con accompagnamento musicale e performance di danza moderna. L’assessorato Eventi del Comune di Milano rinnova l’appello alla città, ai privati, Associazioni ed Istituzioni affinché promuovano spontaneamente iniziative da inserire nel programma della manifestazione e ai negozianti affinché tengano aperti gli esercizi commerciali fino a tarda sera. Sono attivi il numero verde 800 023 583 e l’indirizzo di posta elettronica milanolive@comune. Milano. It per presentare i progetti e reperire informazioni. “Torna la Notte bianca: una grande festa di popolo all’insegna dell’incontro, del divertimento, dell’amore per Milano – spiega l’Assessore Giovanni Bozzetti - dove il vero protagonista è il pubblico che partecipa entusiasticamente agli eventi in programma riappropriandosi della città. ” . |
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GOLF - SHARP ITALIAN SENIORS OPEN: DOMINA SAM TORRANCE |
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Milano, 22 maggio 2006 - Sam Torrance (205 - 68 70 67) ha dominato lo Sharp Italian Seniors Open, la massima manifestazione nazionale riservata agli “over 50” che si è conclusa sul percorso del Circolo Golf Venezia. Lo scozzese, al quinto titolo nel circuito, ha superato di quattro colpi l’irlandese Eamonn Darcy (209 - 69 69 71), con il quale divideva la leadership dopo due giri. Al terzo posto con 211 un brillante Pietro Molteni (70 72 69), che è stato un ottimo giocatore prima di dedicarsi all’insegnamento, insieme all’argentino Luis Carbonetti. In quinta posizione il cileno Guillermo Encina con 212, al comando insieme a Torrance dopo la prima frazione. In bassa classifica gli altri italiani: 40° con 223 Giuseppe Calì (77 72 74), apparso sotto tono e penalizzato da un 77 in avvio; 59° con 229 Angelo Passamonti (79 77 73), 64° con 234 Alberto Croce (77 78 79), 69° con 238 Massimo Mannelli (79 79 80). Non ha concluso il torneo Baldovino Dassù, che era 16° dopo due giri, bloccato dall’ inflenza. San Torrance ha un particolare feeling con l’Italia. Infatti è al quarto successo nella penisola, dopo essersi imposto in due Open d’Italia (1987, 1995) e nel Kronenbourg Open (1993 a Gardagolf). Let: Veronica Zorzi Si Classifica 21ª In Svizzera - Veronica Zorzi si è classificata al 21° posto con 288 colpi (72 67 76 73) nel Deutsche Bank Swiss Open (Ladies European Tour) disputato al Golf Gerre Losone, di Losone in Svizzera. Al 25° con 289 Isabella Maconi (70 77 72 70), al 35° con 291 Stefania Croce (72 70 74 75), al 48° con 293 Federica Piovano (71 72 74 76). Ha vinto la francese Gwladys Nocera (272 - 69 70 63 71) che ha avuto ragione di Laura Davies (276 - 66 71 69 70) e di Lisa Hall (277 - 68 67 66 76), leader dopo tre giri. Non hanno superato il taglio dopo 36 buche: Sophie Sandolo e Tullia Calzavara, 68. E con 148, Margherita Rigon, 83ª con 149, Diana Luna, 99ª con 151 dopo un 82, Barbara Paruscio, 113ª con 153, Monica Cosenza, 121ª con 156. Challenge Tour: Bel Finale Di Alessandro Napoleoni (18°) -Con un bel giro finale in 67 colpi e lo score di 282 (69 74 72 67), Alessandro Napoleoni si è classificato 18°, risalendo 17 posizioni nel Telenet Trophy (Challenge Tour), terminato sul percorso del Limburg G&cc in Belgio. Ha ottenuto il secondo titolo in carriera il finlandese Toni Karjalainen (274 - 66 73 67 68) che ha respinto nel finale gli attacchi dello spagnolo Ivo Giner (275 - 66 70 73 66) e dell’inglese Gary Lockerbie (275 - 69 72 69 66). Quarto con 277 François Calmels, quinti con 279 Rafael Echenique e Jean-baptiste Gonnet. Sono usciti al taglio: 63° con 145 Marco Crespi (70 75); 75° con 146 Andrea Maestroni (69 77); 117° con 149 Marco Bernardini (75 74); 131° con 151 Alessio Bruschi (72 79) e Stefano Reale (75 76). Lpga Tour: Torneo Ridotto A 54 Buche - Il maltempo ha costretto gli organizzatori a ridurre di un giro il Sybase Classic (Lpga Tour) che si conclude sul percorso del Wykagyl Cc di New Rochelle nello stato di New York. Dopo il secondo turno è al comando Gloria Hee Jung Park con 138 colpi (71 67) davanti ad Annika Sorenstam (139 - 72 67) e ad Allison Hanna (69 71). Al 9° posto con 142 Lorena Ochoa e Natalie Gulbis, al 12° con 143 Paula Creamer. Al 29° con 146 Giulia Sergas (71 75), mentre non ha superato il taglio per un colpo Silvia Cavalleri (151 - 73 78). Nel 75 della Sergas 3 birdie e 7 bogey di cui cinque consecutivi; nel 78 della Cavalleri 5 bogey e un doppio bogey. Us Pga Tour: Tim Herron Raggiunge Rod Pampling - Tim Herron (200 - 67 65 68) ha raggiunto Rod Pampling (200 - 67 63 70) in vetta alla classifica del Bank of America Colonial, sul percorso del Colonial Cc a Fort Worth, in Texas. Al terzo posto con 201 Nathan Green, Richard S Johnson e Peter Lonard, al 13° con 204 David Toms, al 24° con 206 Davis Love Iii e Jim Furyk. Al torneo ha preso parte Edoardo Molinari, che non ha superato il taglio (107° con 151 - 77 74). Brabazon Trophy - Matteo Delpodio e Lorenzo Gagli sono al 31° posto con lo score di 150, ottenuto con identici parziali per entrambi di 75-75, nel Brabazon Trophy, sul percorso del Golf Club Ganton a Scarborough, in Inghilterra. In vetta con 139 Ross Mcgowan (139 - 71 68), con tre colpi di vantaggio su Marius Thorpe (142 - 70 72). Non ha superato la prequalifica Marco Guerisoli. . |
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GOLF - IL FRANCESE BILLOT HA VINTO L’OPEN LA MARGHERITA NICOLA MAESTRONI SESTO, MASSIMILIANO SECCI OTTAVO |
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Caramagnola (To) 22 maggio 2006 - Il ventottenne francese Jean Nicolas Billot (206 - 70 69 67) ha vinto l’Open La Margherita, disputato sul percorso del Golf Club La Margherita a Carmagnola (To). Il torneo è stato dominato dai transalpini che hanno occupato le prime cinque posizioni: al secondo posto con 208 Marc Mauret, al terzo con 209 Arnaud Gabellon, al quarto con 210 Olivier Chabaud ed Elvis Galera. Primo degli italiani Nicola Maestroni, sesto con 211 (72 72 67), quindi in ottava posizione Massimiliano Secci con 215 (73 69 73) e in 14ª con 217 Andrea Zanini e Gregory Molteni. E’ stata una gara di buon livello tecnico, con il percorso perfettamente preparato e che ha messo a dura prova i concorrenti. Billot, preso il comando nel secondo giro, ha confermato il suo ottimo stato di forma e ha chiuso il conto nelle prime nove buche con tre birdie che gli hanno dato un consistente vantaggio sugli avversari. Successivamente non ha abbassato la guardia e ha gestito il margine, facendo punto di riferimento sul connazionale Mauret tenuto sempre a distanza di sicurezza. Billot, che era il gran favorito, ha ottenuto il secondo successo consecutivo dopo quello conquistato domenica scorsa nell’Open International de Bordeaux, e ha ricevuto un premio di 5. 075 euro su un montepremi globale di 35. 000 euro. Pur se al terzo posto non è stato mai in corsa per il titolo Gabellon, che tuttavia ha avuto il merito di battere con 65 colpi (sette birdie, nessun bogey) il record del campo che apparteneva congiuntamente con 67 a Emanuele Bolognesi (1995) e a Michele Reale (1996). “Ho trovato - ha detto il vincitore - un ottimo percorso, ben preparato con dei green ottimi, anche se difficili per le pendenze. Sono naturalmente felice perchè questo secondo titolo consecutivo probabilmente mi garantisce di giocare nel Challenge Tour 2007”. Un bel 67 finale ha caratterizzato la prestazione di Andrea Maestroni. “Finalmente ho trovato il feeling con il putter, che era mancato nei primi due giri. Peccato, perché poteva venire un risultato ancora migliore. In ogni caso il sesto posto fa bene al morale”. Il presidente Roberto Polloni ha parlato del futuro: “Il prossimo anno è nostra intenzione organizzare un torneo del Challenge Tour. Credo che il nostro club, dopo due belle esperienze nell’Alps Tour, sia maturo per questo salto”. Hanno sponsorizzato la manifestazione Tosoh Bioscienze, Gruppo Kopa, Kia Motors e Airargenti; fornitori ufficiali Esta Thé e Acqua Lauretana. Patrocinio della Regione Piemonte e Provincia di Torino. Il torneo si è svolto sotto l’egida del Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti della Fig. Che organizza tutte le gare del “Bartolini Corriere Espresso Italian Pro Tour”, ossia i tornei del Challenge Tour e dell’Alps Tour che si disputano in Italia. 19 maggio 2006 - 1° Jean Nicolas Billot 206 (70 69 67); 2° Marc Mauret 208 (70 72 66); 3° Arnaud Gabellon 209 (70 74 65); 4° Olivier Chabaud, Elvis Galera 210; 6° Nicola Maestroni 211 (72 72 67); 7° Julien Xanthopoulos 214; 8° Massimiliano Secci, Benoit Bozio 215; 14° Andrea Zanini, Gregory Molteni 217; 20° Matteo Peroni 218; 23° Gianluca Pietrobono, Ascanio Pacelli 219; 28° Andrea Zani, Giulio Grippa, Alfredo Da Corte, Nicolò Bisazza 220; 38° Alessio Mastriforti, Giorgio Grillo 223; 41° Fernando Pasqualucci 225; 42° Daniele Bellacci 226. . |
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SPORT E SANITÀ, IN TOSCANA SI GIOCANO I MONDIALI MONTECATINI |
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Terme (Pt), 22 maggio 2006 - Sport e sanità, protagonisti, per una settimana. Dall´ 1 all´ 8 Luglio 2006. Professionisti della medicina (dottori, biologi, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, infermieri professionali), ma soprattutto “atleti con il camice”, provenienti da tutto il mondo, si confronteranno, dal 1 all’8 luglio, in ventitre discipline sportive: dall’atletica al badminton, dal basket alla beach volley, e poi ciclismo, scacchi, scherma, calcio ma anche nuoto, vela e tanti altri sport. “Si tratta –ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini- del più importante evento sportivo mondiale riservato alle professioni medico-sanitarie a cui partecipano oltre 4000 persone di 50 paesi in rappresentanza di 5 continenti. La manifestazione, nata nel 1978, ha toccato 23 città in 13 paesi diversi e la Toscana l’ha ospitata due volte, sempre a Montecatini nel 1986 e nel 2006”. “E’ per la Toscana -ha detto l’assessore regionale al Commercio e al Turismo, Anna Rita Bramerini- sia una vetrina importante per il turismo e l’economia che un’occasione per promuovere la collaborazione tra le istituzioni e gli assessorati competenti (sanità, turismo, cultura, sport). I mondiali della sanità rappresentano per Montecatini un’opportunità per favorire un ritorno di immagine. La città dimostrerà di essere all’altezza dell’evento offrendo accoglienza e fruibilità in tutto il territorio della Valdinievole, ricco di cultura, storia e bellezze naturali”. Il sindaco di Montecatini, Ettore Severi, ha invece sottolineato l’importanza della sinergia tra i luoghi e le strutture medico-sportive come le terme che ospiteranno migliaia di partecipanti. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche l’assessore al turismo della Provincia di Pistoia Nicola Risaliti; il direttore generale e amministratore delegato Terme di Montecatini Nicola A. Fortunati; il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Rinaldo Incerpi. Tra i presenti anche la consigliera Anna Maria Celesti, medico e vicepresidente della commissione regionale Sanità. . |
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PRESSCUP 2006, LA PRIMA REGATA PER I GIORNALISTI. IN ATTESA DI PARTIRE PER IL 18° GIRO D’ITALIA, LE BARCHE DI CINO RICCI SALPANO PER UNA NUOVA COMPETIZIONE VELICA TUTTA DEDICATA ALLA STAMPA MARINA CALA DE’ MEDICI, 27/28 MAGGIO |
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Rosignano, 22 maggio 2006 - La gara non sarà all’ultimo scoop, ma si misurerà sul campo di regata. Giornalisti sportivi, cronisti di attualità, firme della carta stampata e volti noti dei palinsesti televisivi si incontreranno infatti il 27 e 28 maggio al porto Marina Cala de’ Medici di Rosignano per contendersi la vittoria alla Presscup 2006, la prima regata nazionale organizzata per i professionisti della notizia. Marina Cala de’ Medici, con la collaborazione e il supporto tecnico dello Yacht Club Cala de’ Medici e di Velaitalia, la struttura di Cino Ricci, mette a punto in questi giorni gli ultimi dettagli della manifestazione sportiva, pensata per coinvolgere giornalisti uniti da una passione comune: la vela e il mare. Hanno aderito alla competizione Nazione, Tirreno, Mediaset, Rai, Gq, Chi, Sky e Sailing Channel. Ma vediamo da vicino i protagonisti. Rai partecipa con la redazione regionale di Firenze, capitanata da Franco De Felice, che cederà però il timone per la Presscup a Walter Daviddi. Mediaset sarà in mare con la redazione della Testata sportiva del Gruppo; Gq, il magazine dello stile per l’uomo d’oggi, porterà una nota di glamour alla competizione, con Alberto Vaccaro al timone. Non potevano mancare Il Tirreno e La Nazione: le due roccaforti dell’informazione in Toscana partecipano alla Presscup 2006 con Elisabetta Arrighi, caposervizio de il Tirreno, e Cinzia Gorla, portabandiera de La Nazione. Chi, il settimanale dell’attualità mondana, gareggia con il direttore Umberto Brindani e con Antonio Vettese, firma nota nel mondo della nautica. Ed in acqua avremo anche l’informazione satellitare, con Sailing Channel e Sky, da sempre attente agli sport nautici, in particolare al mondo della vela e delle regate. “La Presscup sarà un’occasione per vedere i nostri amici della stampa cimentarsi su un vero campo di regata e utilizzare imbarcazioni da professionisti, semplici da manovrare, ma che richiedono un timoniere di carattere, in grado di sfruttarne le potenzialità – commenta Maurizio Villani, direttore del Marina Cala de’ Medici –. Con la collaborazione dello Yacht Club Cala de’ Medici siamo riusciti in poco tempo ad organizzare questa regata. Siamo sicuri che gli equipaggi, a bordo delle G34 One Design, saranno all’altezza, e la curiosità di vedere i giornalisti smettere i panni del cronista per vestire quelli del velista è grande”. “Crediamo inoltre – aggiunge il Com. Te Massimo Minervini, presidente Yccm – che la manifestazione sia il contesto ideale per stimolare un confronto di idee, di progetti da realizzare, e un’opportunità per dare maggiore visibilità alla nautica da diporto e sportiva, uno sport fatto di passione e dedizione”. “Un grazie agli amici giornalisti che da anni seguono le mie imprese – afferma Cino Ricci – per aver accolto con entusiasmo una sfida che per una volta li vedrà sul fronte opposto, quello dei velisti che si cimentano in regata. E un riconoscimento speciale allo staff del Cala del Medici e allo Yacht Club, per essere continuamente in prima linea nell’organizzare eventi e manifestazioni che sono la linfa della nautica da diporto e della vela, per amatori e professionisti. Le G34 One Design stanno per partire alla volta del 18° Giro d’Italia a Vela, il via sarà il 21 giugno proprio qui, dal porto di Rosignano, e sono particolarmente lieto che facciano questa prova generale con la stampa italiana”. Le Imbarcazioni - Espressamente concepito per l´utilizzo delle più moderne tecnologie, il G34 è frutto di uno dei più famosi studi di progettazione del mondo, il Groupe Finot. La filosofia alla base di questo progetto è stata di realizzare una imbarcazione in grado di combinare prestazioni, semplicità di manovra, interni vivibili e pratici, sicurezza. Un monotipo prodotto in serie, decisamente innovativo, ma estremamente semplice nelle attrezzature e negli allestimenti, così da essere utilizzato sia per regate di flotta, che per il diporto e la "crociera veloce". Per ulteriori specifiche sulla barca www. Cinoricci. It/girovela2002/g34. Html . |
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