Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Giugno 2007
VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALL´AMPLIAMENTO DELLA ZONA EURO  
 
Bruxelles, 21 giugno 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato due relazioni che esprimono parere favorevole all´adozione dell´euro da parte di Malta e Cipro a partire dal 1° gennaio 2008. Coglie anche l´occasione per proporre un accordo interistituzionale volto a migliorare il coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni riguardo all´adesione all´euro di nuovi Stati membri. Adozione dell´euro da parte di Malta e Cipro. Il Parlamento ha approvato due relazione di Werner Langen (Ppe/de, De) che esprimono parere favorevole all´adozione dell´euro da parte di Malta (con 610 voti favorevoli, 12 contrari e 74 astensioni) e di Cipro (con 585 voti favorevoli, 14 contrari e 90 astensioni) a partire dal 1° gennaio 2008. Salgono così a 15 gli Stati membri che hanno adottato la moneta unica: Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia (nel 2007) e Spagna. Ruolo del Parlamento nell´ampliamento della zona euro, Con 552 voti favorevoli, 37 contrari e 43 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione riguardo al futuro allargamento della zona dell´euro che invita la Commissione e il Consiglio a concludere un accordo interistituzionale su un futuro calendario e un approccio alla cooperazione con altri paesi che intendono aderire alla zona dell´euro. Tale accordo, per i deputati, deve prevedere un dialogo con il Parlamento a uno stadio precoce inteso ad assicurare la disponibilità di almeno due mesi per la consultazione con il Parlamento, «rispettando in tal modo la sua prerogativa di esaminare debitamente le proposte presentategli dalla Commissione e dalla Bce». Ma anche l´impegno da parte dei paesi candidati ad annunciare la loro intenzione di presentare una richiesta ufficiale entro l´autunno dell´anno precedente alla presentazione della predetta richiesta e ad attivare tempestivamente contatti con la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, nonché una relazione intermedia sulla convergenza, a cura della Commissione, da redigere all´inizio dell´anno successivo all´annuncio preventivo del paese in via di adesione. Il Parlamento, chiede inoltre che il futuro Comitato consultivo europeo per la governance statistica e il futuro Comitato europeo per l´informazione statistica seguano attentamente i preparativi per l´allargamento della zona dell´euro ai paesi in via di adesione. Esprime poi la convinzione che la qualità dei dati disponibili alla Commissione «lasci a tutt´oggi a desiderare» e che occorra attribuire alla Commissione ulteriori competenze per la verifica dei dati. Raccomanda quindi alla Commissione di raffrontare i dati trasmessi dalle banche centrali nazionali con i dati ricevuti nell´ambito della contabilità trimestrale delle pubbliche amministrazioni, onde rafforzare la fiducia nelle statistiche mediante controlli incrociati. L´accordo, infine, dovrebbe stabilire che, prima di valutare la conformità con i criteri di Maastricht, debbano essere state concluse eventuali procedure di deficit eccessivo nei confronti di un determinato Stato membro. .  
   
   
IL CONSIGLIO EUROPEO DEVE RITROVARE LO SPIRITO DI LAEKEN  
 
Milano, 21 giugno 2007 - Si apre oggi un Consiglio europeo atteso da molto tempo, da quando Francia e Paesi Bassi hanno detto no alla ratifica del Trattato costituzionale. Il lavoro della presidenza, che deve chiudere la "partita" del mandato da conferire alla conferenza intergovernativa, è stato significativo e non ha lesinato energie. Angela Merkel vuole l´accordo di tutti per giungere ad un risultato soddisfacente. Naturalmente per contare su un tale consenso è necessario concedere qualcosa rispetto ai risultati ambiziosi raggiunti dal Trattato costituzionale. E quel qualcosa oggi è ancora oscuro. Sappiamo che si è già rinunciato ai "simboli" dell´Unione per non dare una parvenza di costituzione al nuovo trattato. Sappiamo che si stanno eliminando o indebolendo alcune idee innovative, ma non quali. Insomma, pesano ancora molte incognite. Una su tutte riguarda il metodo di lavoro prescelto. Se nessuno si aspettava di veder nuovamente vivere la Convenzione sull´Avvenire dell´Europa, certo non poteva immaginare che oggi l´alternativa è quella di cominciare a negoziare sul trattato di Nizza o sul trattato costituzionale. La differenza formale non è di poco conto, poiché nel primo caso si tornerebbe alla tradizionale forma di revisione dei trattati. Nel secondo, si continuerebbe nell´ottica di un nuovo trattato, in tutte le sue modalità possibili (mini trattato, trattato pieno, trattato essenziale…. ), ma compresa in ultima analisi anche la costituzione europea. I segnali che ci giungono alla vigilia del Summit non sono incoraggianti. Ci auguriamo che i 18 paesi che hanno ratificato il trattato costituzionale difendano politicamente la loro scelta, resa ancora più evidente dalla firma dei propri responsabili politici il 29 ottobre 2004 in Campidoglio. E che non disperdano un patrimonio così importante ed avanzato per tenere (giustamente) conto di quei paesi che non sentono propria la scelta costituzionale. Contrariamente, si rischia di mettere indietro le lancette della storia e riportarle alla Dichiarazione di Laeken che come sappiamo aprì una fase particolarmente promettente della storia comunitaria. Speriamo che domani e dopodomani i dirigenti europei si ricordino dello spirito di Laeken e sappiamo ritrovare quella "logica" di miglioramento delle strutture istituzionali dell´Unione europea e di rafforzamento della democrazia che ispirò, in uno slancio di solidarietà comune, tutti coloro che hanno condiviso l´obiettivo politico dell´Unione politica nel 2001.
Roberto Santaniello
Direttore della Rappresentanza a Milano .
 
   
   
UE: NORME MINIME SUI DIRITTI A PENSIONE COMPLEMENTARE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2007 - Il Parlamento europeo si è pronunciato in prima lettura sulla direttiva volta a migliorare la trasferibilità dei diritti a pensione complementare. I deputati chiariscono il campo d´applicazione e le condizioni di acquisizione dei diritti e chiedono di garantire un trattamento equo ai lavoratori che cessino un lavoro prima di aver maturato il diritto alla pensione complementare. Nel respingere l´esplicito riferimento al diritto di trasferibilità, ne chiedono un miglioramento graduale. Scopo della proposta è ridurre gli ostacoli - sia alla libera circolazione tra Stati membri che alla mobilità all´interno di uno Stato membro - dovuti a certe disposizioni dei regimi pensionistici complementari. Tali ostacoli riguardano: le condizioni d´acquisizione dei diritti a pensione, le condizioni di salvaguardia dei diritti a pensione in sospeso e la trasferibilità dei diritti acquisiti. La proposta mira inoltre a migliorare le informazioni fornite ai lavoratori sulle conseguenze della mobilità sui loro diritti a pensione complementare. Approvando la relazione di Ria Oomen-ruijten (Ppe/de, Nl), il Parlamento sottolinea anzitutto che, dal momento che le pensioni complementari «assumono un´importanza sempre crescente», in tutti gli Stati membri dell´Unione europea, «ai fini della garanzia di un tenore di vita adeguato nella vecchiaia, è opportuno migliorare le condizioni relative all´acquisizione di diritti nonché alla salvaguardia e al trasferimento degli stessi». Precisa, inoltre, che la direttiva non obbliga gli Stati membri che non dispongono di regimi pensionistici complementari a adottare le disposizioni legislative per l´introduzione di tali regimi. Con 48 voti favorevoli, 643 contrari e 7 astensioni, il Parlamento non ha accolto la proposta del gruppo Ind/dem di respingere in toto la proposta legislativa. Campo d´applicazione La proposta della Commissione indica che la direttiva si applica ai regimi pensionistici complementari ad eccezione di quelli disciplinati dal regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. I deputati, propongono inoltre di escludere dal campo d´applicazione i regimi pensionistici complementari per i quali le adesioni di nuovi iscritti attivi sono cessate all´atto dell´entrata in vigore della direttiva e che restano preclusi ai nuovi iscritti, nonché quelli soggetti a misure comprendenti l´intervento di un´autorità insediata in base al diritto nazionale o di un tribunale con l´obiettivo di consolidare o ripristinare la loro situazione finanziaria, ivi compresa la procedura di liquidazione. La direttiva, infine, non si applica alle disposizioni in materia di tutela a fronte di insolvenza, adeguamenti compensativi e fondi nazionali di riserva per le pensioni. Un emendamento chiarisce peraltro che la direttiva «concerne tutti i regimi pensionistici complementari», istituiti in base alla legislazione e alle prassi nazionali, che offrono prestazioni pensionistiche complementari ai lavoratori, «ad esempio i contratti di assicurazione di gruppo o i regimi a ripartizione convenuti da uno o più rami o settori, i regimi a capitalizzazione o le promesse di pensione garantite da riserve contabili delle imprese, o qualsiasi altro dispositivo collettivo o analogo». La direttiva, spiega un altro emendamento, deve applicarsi unicamente alle pensioni complementari che, a seconda delle disposizioni del relativo regime pensionistico o del diritto nazionale, sono subordinate al raggiungimento dell´età pensionabile o all´adempimento di altre condizioni. Non si applica, invece, «né ai regimi previdenziali individuali, ai quali non partecipi il datore di lavoro, né alle pensioni d´invalidità e superstiti». Condizioni di acquisizione dei diritti I deputati propongono una serie di emendamenti in merito alle misure che devono essere adottate dagli Stati membri riguardo all´acquisizione dei diritti. Così, un emendamento stabilisce che se alla cessazione del rapporto di lavoro un lavoratore in uscita non ha ancora maturato diritti acquisiti a pensione, «il regime pensionistico complementare rimborsa i contributi versati da detto lavoratore, o versati a suo nome dal datore di lavoro in conformità di disposizioni di legge o di accordi o contratti collettivi, oppure, se il lavoratore in uscita sostiene il rischio di investimento, il valore derivante da tali contributi». Inoltre se il regime pensionistico complementare prevede un periodo di contribuzione minima, il Parlamento chiede che tale periodo non sia superiore ai cinque anni. In nessun caso, è precisato, si applicano condizioni di contribuzione minima a un membro di un regime pensionistico complementare che abbia compiuto i 25 anni. Precisa poi che in casi oggettivamente motivati, gli Stati membri possono consentire alle parti sociali di inserire nei contratti collettivi regole non discriminatorie in deroga a quanto appena indicato, «nella misura in cui tali regole assicurino agli interessati almeno una protezione equivalente». Mantenimento di diritti a pensione in sospeso Con un emendamento il Parlamento chiede agli Stati membri di adottare le misure che ritengono necessarie «per garantire che i lavoratori in uscita possano conservare i diritti pensionistici acquisiti nel regime pensionistico complementare nel quale sono stati maturati». E´ anche precisato che devono adottare delle misure volte a «garantire un trattamento equo del valore dei diritti a pensione in sospeso» dei lavoratori in uscita in funzione del regime pensionistico, «avendo cura di tutelare tali diritti in caso di insolvenza dell´impresa». Un "lavoratore in uscita", secondo la definizione dei deputati, è «un iscritto attivo il cui attuale rapporto di lavoro cessi prima che egli abbia maturato una pensione complementare». Il Parlamento chiarisce inoltre che un trattamento equo è garantito allorquando il valore dei diritti a pensione in sospeso «evolve per lo più nello stesso modo del valore dei diritti a pensione degli iscritti attivi», o nel regime complementare i diritti a pensione «sono definiti come un importo minimo», o il lavoratore in uscita «continua ad usufruire di un tasso di interesse integrato nel regime pensionistico». Oppure se il valore dei diritti a pensione in sospeso è adattato in funzione del tasso d´inflazione, del livello delle retribuzioni, delle prestazioni pensionistiche in corso di pagamento o del tasso di rendimento degli attivi del loro regime pensionistico complementare. Tuttavia, gli Stati membri possono consentire ai regimi pensionistici complementari di non conservare i diritti acquisiti, ma di procedere al pagamento, al lavoratore in uscita, di un capitale equivalente ai diritti acquisiti, qualora essi non superino il limite stabilito dallo Stato membro interessato. Nel qual caso, lo Stato deve informare la Commissione del limite applicato. Inoltre, è possibile consentire alle parti sociali di inserire nei contratti collettivi regole che deroghino a quanto sopra indicato, «nella misura in cui tali regole assicurino agli interessati almeno una protezione equivalente». Migliorare gradualmente la trasferibilità Per il Parlamento, la direttiva non deve proporsi di limitare le possibilità di trasferire i diritti pensionistici acquisiti dai lavoratori in uscita. Al fine di promuovere la libera circolazione dei lavoratori, pertanto, gli Stati membri dovrebbero adoperarsi per «migliorare gradualmente», per quanto possibile, «la trasferibilità dei diritti pensionistici acquisiti, in particolare all´atto della costituzione di nuovi regimi pensionistici complementari». Propone quindi un approccio più prudente rispetto alle intenzioni della Commissione, opponendosi all´idea di includere nella direttiva il diritto alla trasferibilità della pensione presso un altro datore di lavoro di un diverso Stato membro. Diritto all´informazione Gli Stati membri devono adottare le misure necessarie per garantire ai lavoratori attivi la facoltà di richiedere informazioni in merito alle conseguenze sui loro diritti a pensione complementare in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Entro un termine ragionevole, e per iscritto, devono quindi poter disporre di informazioni sufficienti riguardo alle condizioni di acquisizione dei diritti a pensione complementare e le conseguenze della loro applicazione in caso di cessazione del rapporto di lavoro, alle prestazioni pensionistiche previste in caso di cessazione del rapporto di lavoro nonché all´importo e alla salvaguardia dei diritti a pensione in sospeso. Background - la posizione dei Paesi Bassi al Consiglio Il tentativo di giungere a un compromesso con il Consiglio già in prima lettura è fallito a causa del veto posto dalla delegazione ministeriale olandese sulla proposta. I Paesi Bassi dubitano che la direttiva consenta di raggiungere l´obiettivo di rafforzare la mobilità del lavoro. Ritengono infatti che, nonostante la proposta sia stata oggetto di 18 mesi di intensi lavori, il risultato è un testo molto annacquato con un lungo elenco di esclusioni che restringono ulteriormente il già limitato campo di applicazione. Rilevano inoltre che non è chiaro quanti regimi pensionistici siano interessati e sostengono che l´impatto della direttiva sugli Stati membri sarebbe, in ogni caso, estremamente diseguale, dato che alcuni Stati membri non ne sono pressoché interessati. Hanno anche espresso il timore che, per motivi di incertezza giuridica, la direttiva possa portare a ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia europea. Non è quindi ancora chiaro il seguito che sarà dato a questa proposta di direttiva visto che, nel campo della sicurezza sociale, il Consiglio ha bisogno dell´unanimità per deliberare. .  
   
   
EUROBAROMETRO STANDARD 67: PRIMAVERA 2007  
 
 Bruxelles, 20 giugno 2007 - L´eurobarometro di primavera rivela come l´opinione pubblica negli Stati membri sia diventata notevolmente più favorevole all´Unione europea e alle sue istituzioni rispetto al panorama presentato dall´indagine dell´autunno 2006. Si sta inoltre delineando con chiarezza un clima di fiducia in relazione a come i cittadini europei vedono la situazione economica nel loro paese. Margot Wallström, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, si è così espressa in merito all´indagine: "Il nuovo Eurobarometro evidenza un maggiore ottimismo nell´Unione europea quanto al suo futuro e a ciò che i cittadini europei si aspettano dall´Ue. Questo ci offre una finestra di opportunità per riformare l´Unione. Mi auguro che l´imminente Consiglio europeo tradurrà questo ottimismo in un accordo sulla riforma, fatto essenziale per concretare le ambizioni e le aspettative dei cittadini nei confronti dell´Unione". I tre principali indicatori degli atteggiamenti generali nei confronti dell´Ue – il sostegno al fatto di essere membri dell´Ue (57%, +4), i vantaggi percepiti risultanti dall´essere membri dell´Ue (59%,+5) e l´immagine dell´Ue (52%, +6) – rivelano tendenze estremamente positive. Un´analoga tendenza per quanto concerne il livello di fiducia la si può osservare per la Commissione (52%, +4) e per il Parlamento europeo (56%, +4). Complessivamente, la maggioranza dei cittadini europei (52%, +6) ritiene che la situazione della loro economia nazionale sia buona. 44% è di avviso contrario. 49% (+3) dei cittadini è a favore di un ulteriore allargamento dell´Ue negli anni a venire mentre il 39% (-3) vi si oppone. Due terzi (66%, +3) degli europei è favorevole al concetto di una costituzione europea. 69% dei cittadini europei si dicono molto o abbastanza ottimisti quanto al futuro dell´Unione europea. Invitati ad esprimersi su cosa sarà, a loro avviso, l´Unione europea di qui a cinquant´anni, i cittadini europei affermano che essa sarà "una grande potenza diplomatica nel mondo" (61%), "avrà un proprio esercito" (56%) e un "presidente direttamente eletto dai cittadini europei" (51%). Soltanto il 31% ritiene che l´Ue sarà soltanto "una potenza economica secondaria". In merito al riscaldamento climatico 88% ritiene si tratti di una questione di cui l´Ue dovrebbe occuparsi urgentemente - 57% ritiene che lo dovrebbe fare con "estrema urgenza". 89% è d´accordo sul fatto che l´Ue dovrebbe porre in atto nuove politiche per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno 20% entro il 2020. Questa indagine "Eurobarometro standard" è stata realizzata con la tecnica dell´intervista diretta da Tns Opinion & Social. Tra il 10 aprile e il 15 maggio 2007 sono state intervistate complessivamente 29 222 persone. I risultati preliminari sono ora disponibili sulla pagina web "public opinion" nel sito Europa: http://ec. Europa. Eu/public_opinion/index_en. Htm .  
   
   
INTERREG IIIC: CONFERENZA GROW  
 
Bologna, 21 giugno 2007 – I partner europei dell’operazione “Grow” si sono incontrati ieri a Bologna, in Cappella Farnese, per la conferenza di medio termine del progetto interregionale che è stata l’occasione per mettere a confronto le esperienze più significative nell’ambito della realizzazione integrata a livello regionale e locale degli obiettivi di Lisbona e Goteborg. Attivato nel quadro del programma europeo Interreg Iiic, “Grow” intende coniugare crescita economica, ambiente e aspetti sociali. Il progetto, avviato nel giugno 2005, si concluderà a dicembre di quest’anno, per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro, utilizzati per il finanziamento di una ventina di iniziative relative alle tematiche ambientali, economiche e sociali. "La strategia dello sviluppo sostenibile – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli nel suo intervento - ha bisogno da una parte di una dimensione europea e dall´altra di un sistema operativo imperniato sulle Regioni. In questa ottica si possono coniugare meglio sviluppo economico, coesione sociale e tutela delle risorse naturali, realizzare percorsi di partecipazione democratica nelle scelte e introdurre strumenti di verifica e contabilità delle politiche. Alcune tra le più ricche Regioni d´Europa, confrontando le proprie esperienze e facendole convergere sui progetti “Grow”, danno una risposta avanzata ai problemi che interessano le nostre comunità e indicano la strada per un´azione davvero efficace di contrasto ai cambiamenti climatici. " Il Sottosegratario alla Presidenza della Regione Emilia-romagna Alfredo Bertelli ha aperto i lavori della conferenza. I partner dell’operazione “Interreg Iiic Grow 2005-2007” dal titolo “Realizzare in modo congiunto gli obiettivi di Lisbona e Goteborg”, hanno illustrato le azioni messe in campo per concorrere a rendere la crescita economica “intelligente e equilibrata” (Smart Growth), sostenibile a livello ambientale (“Green Growth”) e valorizzatrice del potenziale sociale (“Inclusive Growth”), incrementando gli aspetti di innovazione e competitività (“Business Growth”). Sono stati illustrati 16 progetti realizzati tramite 82 organizzazioni provenienti dalle cinque Regioni ad alta crescita coinvolte nell’esperienza: il Sud Est dell’Inghilterra, l’Emilia-romagna, l’Andalusia (Spagna), il Noord-brabant (Olanda), la Malopolska (Polonia). .  
   
   
IL VERTICE UE SUL TRATTATO SUL NUMERO 29 DI EUROPEI  
 
Bologna, 21 giugno 2007 – Un nuovo Trattato costituzionale per l’Ue entro la metà del 2009, a partire dal testo firmato a Roma nel 2004. La necessità di “politiche comuni funzionanti, ma anche di istituzioni con capacità di decidere”, e di arrivare alle prossime elezioni del Parlamento Europeo con un nuovo assetto che consenta all’Unione Europea di funzionare “con maggiore efficacia e con maggiore autorevolezza”. Sono alcuni dei temi toccati dal ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Massimo D’alema nell’intervista pubblicata sul numero 29 di Europei, il bimestrale della Regione Emilia-romagna sui temi comunitari, in vista del vertice Ue del 21 e 22 giugno a Bruxelles, a conclusione del periodo di presidenza tedesca dell’Unione. Due giorni importanti, in cui il cancelliere Angela Merkel, insieme ai capi di stato e di governo degli altri Paesi membri, cercheranno di raggiungere un accordo a partire dalla “Road map”, l’itinerario che punta a rilanciare il processo di riforma verso la Costituzione europea. D’alema ha ribadito la necessità di dare in tempi brevi un seguito positivo alla ‘Dichiarazione di Berlino’, “dotando l’Unione Europea entro la metà del 2009 di un nuovo Trattato, basato sul testo firmato a Roma nel 2004”. La riforma delle istituzioni per l’Europa è “lo strumento per realizzare progetti comuni. Abbiamo bisogno – sottolinea D’alema nell’intervista – di politiche comuni funzionanti, ma anche di istituzioni con capacità di decidere”. Non sarà facile trovare un punto di equilibrio. Ma irrinunciabili, secondo il vicepresidente del Consiglio – nonostante gli esiti negativi dei referendum in Olanda e Francia e le esitazioni di altri Stati membri che hanno sospeso la procedura di ratifica del Trattato del 2004 – restano alcuni punti: la creazione di un ministro degli Esteri europeo che rappresenti nel mondo la politica estera comune, la designazione di un presidente stabile del Consiglio europeo, l’estensione del voto a maggioranza qualificata sul principio della doppia maggioranza, il conferimento della personalità giuridica unica all’Unione, “ciò che le assegnerebbe maggior peso nel sistema delle relazioni internazionali multilaterali”. Oltre la definizione dei nuovi “confini interni”, e cioè di un “quadro di riferimento condiviso”, per l’Ue s’impone una riflessione sui “confini esterni”, per cui “ritengo – dice D’alema – che l’allargamento non possa dirsi completato fin quando non avremo incluso anche i Paesi dei Balcani occidentali e, in uno scenario temporale successivo, la Turchia”. I tempi previsti dalla Road Map si preannunciano ristrettissimi; l’auspicio, per il vicepresidente del Consiglio, è che ogni Stato membro faccia responsabilmente la propria parte. “Da parte italiana – dichiara D’alema – ci impegneremo a fondo. Sarebbe un grave errore arrivare alle elezioni del Parlamento Europeo del 2009 senza un nuovo assetto istituzionale che consenta all’Unione Europea di funzionare con maggiore autorevolezza nelle questioni internazionali”. Nel numero 29 di Europei anche un’intervista a Hans-gert Poettering, presidente del Parlamento europeo e un editoriale a firma del presidente della Regione Vasco Errani dedicato alla road map e all’incontro di Bruxelles. Europei è in distribuzione gratuita nelle sedi degli Infopoint Europa e degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico dell´Emilia-romagna. Oppure può essere richiesto inviando una mail alla redazione: europei@regione. Emilia-romagna. It Europei e la newsletter - con il giornale in pillole - si possono leggere anche on line, sul sito della Regione dedicato all´Europa www. Spazioeuropa. It .  
   
   
ISOLE ALAND: TESINI ALLA CALRE SU FEDERALISMO FISCALE E COOPERAZIONE  
 
Trieste, 21 giugno 2007 - Il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Alessandro Tesini, in qualità di coordinatore della Conferenza del presidenti delle Assemblee dei Consigli regionali e delle Province autonome, è intervenuto al Comitato permanente della Calre, la Conferenza delle Assemblee legislative regionali nell´Ue, che si è tenuta nelle Isole Aland, in Finlandia. Il dibattito è stato dedicato soprattutto all´approfondimento delle due questioni che lo stesso Tesini aveva posto in occasione del precedente incontro della Calre, tenutosi a Udine lo scorso gennaio, ovvero federalismo fiscale e cooperazione parlamentare euromediterranea. Da allora a oggi la Calre ha prodotto una dettagliata ricognizione sui modelli fiscali dei principali Paesi dell´Ue, documentazione che in questa circostanza è stata consegnata ai partecipanti. Quella delle Isole Aland - che costituiscono una realtà particolarissima essendo un arcipelago di una sessantina di isole collocato tra Finlandia e Svezia, abitato quasi interamente da una popolazione che parla la lingua svedese, ma facente parte amministrativamente della Finlandia, alla quale è stato attribuito con un particolare accordo internazionale tra i due Paesi che ha fissato la specifica autonomia della regione - è stata una cornice peculiare per una discussione di questo tipo, che è stata approfondita e non priva di distinguo nella valutazione. Tesini, però, ha insistito sulla necessità che la Calre, in questo momento, faccia del federalismo fiscale il perno del suo impegno, di esclusiva rilevanza strategica, in quanto le diversità tra Paese e Paese fanno comunque emergere una connotazione comune che mostra come esso sia la chiave di svolta in tutti i Paesi europei. Si assiste infatti - ha sottolineato il presidente - a un generale trasferimento di competenze dagli Stati centrali alle Regioni, e da queste agli Enti locali, e a una generale evoluzione verso ordinamenti improntati al principio di sussidiarietà, ma ovunque, e per le ragioni più diverse, non si dà attuazione ai principi del federalismo fiscale, e anzi, in alcuni casi, si coglie la tendenza ad andare in senso opposto. L´eventuale disparità di condizioni socioeconomoniche tra regione e regione non può costituire un freno o un alibi - ha insistito Tesini - perché proprio il principio di responsabilità è speculare al federalsimo fiscale. Solo responsabilizzando tutte le realtà a perseguire obiettivi di sviluppo, crescita, benessere e inclusione sociale è possibile ridurre queste frontiere di disparità. Altrimenti si rischia di mantenere le regioni più progredite in una condizione di freno e quelle fiscalmente meno capaci in una condizione di dipendenza. Seppure con gradualità, occorre muoversi in quella direzione - ha detto Tesini - e proprio i Consigli regionali, nel panorama nazionale e regionale, possono al riguardo svolgere una grande funzione. Il Comitato della Calre ha aderito alla proposta di Tesini, impegnandosi ad approfondire questi i temi e decidendo di dedicare ad essi una specifica sessione della Conferenza che si terrà a Berlino il 22 e 23 ottobre prossimi, con l´obiettivo di approvare in quella sede una risoluzione comune da parte delle 82 Assemblee legislative aderenti. Quanto alla cooperazione parlamentare euromediterranea, Tesini ha illustrato il programma del meeting che si terrà su questo tema a Napoli il 5 e 6 luglio alla presenza di autorevoli rappresentanti del sistema parlamentare dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, oltre che del presidente del Senato Franco Marini e del vice presidente della Commissione europea Franco Frattini. Il ruolo delle Assemblee regionali nel processo di democratizzazione, per l´interazione sociale e culturale del Grande Mediterraneo e per l´integrazione economica dell´area sono i macro temi delle tre sessioni in cui si articolerà la Conferenza. .  
   
   
PROTOCOLLO FVG-CONTEA LITORANEO MONTANA (HR)  
 
 Trieste, 21 giugno - Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, ed il presidente della Contea Litoraneo Montana (Croazia) Zlatko Komadina firmeranno oggi, un protocollo di collaborazione tra le due Regioni. Illy e Komadina si incontreranno nella Villa Manin di Passariano alle 15. 30, prima dell´avvio dell´incontro dei presidenti delle Regioni coinvolte nel progetto "Euroregione", in programma alle ore 16. 00. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE. COPPOLA SU NUOVO TESTO DDL: SCONTENTA TUTTI  
 
Roma, 21 giugno 2007 - “La prima impressione, dopo tanto lavoro, è in linea con quanto avevamo previsto. Ancora una volta, rispetto alle Regioni, il Governo ha poche idee, ma sicuramente confuse”. E’ il commento a caldo dell’assessore regionale al bilancio del Veneto Isi Coppola al termine di un incontro tecnico delle Regioni, ieri a Roma, in vista della seduta straordinaria di oggi della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul disegno di legge delega in materia di federalismo fiscale che, in una versione rivista, si vorrebbe portare all’esame del Consiglio dei Ministri lunedì prossimo. “La forte resistenza degli Enti Locali, Comuni e Province, e le pressioni fatte all’interno di un Governo in cui la mano destra non sa cosa fa’ la mano sinistra, dimostrano quanto maldestra sia la gestione della cosa pubblica da parte del Governo Prodi. Incapaci, ancora una volta, di quagliare qualsivoglia provvedimento. Difficile decifrare le intenzioni e le volontà, quindi”. “Le Regioni avevano sicuramente prodotto un testo molto mediato, ma di buon senso. Il Governo però dà l’impressione di essere come quel cittadino che vuole la moglie ubriaca e la botte piena: finisce per scontentare tutti! Stiamo preparando un nuovo quadro sinottico e domani, nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni, prenderemo atto definitivamente della posizione da tenere”. . .  
   
   
LA SLOVENIA ASSUME LA PRESIDENZA DI EUREKA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2007 - Il 1° luglio la Slovenia subentrerà alla guida di Eureka, la rete europea per la ricerca guidata dal mercato, attualmente presieduta dall´Italia. Tra le sue priorità figurano l´ulteriore rafforzamento della posizione della rete all´interno dello Spazio europeo della ricerca (Ser), l´estensione della rete ai Balcani occidentali e un migliore sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi) che conducono attività di ricerca. È la prima volta che la Slovenia assume la presidenza di Eureka e tale evento si verifica in un momento opportuno. «Il nostro obiettivo è unire i vantaggi della presidenza Eureka e della presidenza slovena dell´Ue (a partire da gennaio 2008) insieme alla cooperazione con la rete Eureka e la Commissione europea, per dare un contributo significativo alle politiche di ricerca europee», ha dichiarato Ales Mihelic, che guiderà l´équipe della presidenza slovena di Eureka. L´evento probabilmente più importante nel corso della presidenza slovena sarà il lancio di Eurostars, il primo programma europeo di finanziamento e sostegno, mirato specificamente alle Pmi che dedicano il 10% o una percentuale più alta del proprio fatturato alle attività di ricerca. Questo ambizioso programma intende stimolare le Pmi a condurre progetti di ricerca collaborativa e d´innovazione a livello internazionale, agevolando l´accesso ai sostegni e ai finanziamenti. La Commissione europea ha proposto di convertire il programma in un´«iniziativa disciplinata dall´articolo 169», affinché possa beneficiare del sostegno comunitario. Il ruolo di Eureka sotto la presidenza slovena sarà inoltre quello di contribuire ulteriormente a delineare il Ser, soprattutto nel settore della ricerca industriale, nel quale essa vanta una provata esperienza e una vasta rete di contatti. Questa è stata una priorità anche durante la presidenza italiana e, secondo il presidente uscente Fabio Pistella, in quel periodo, la rete ha assunto un ruolo guida nel far sì che il Ser passasse «dalle parole alle azioni, specialmente nel settore del sostegno e dei finanziamenti per le attività di ricerca vicine al mercato». La partecipazione della rete alle discussioni con la Commissione sulle iniziative tecnologiche congiunte (Itc) proposte, testimonia il ruolo importante svolto dalla rete nella ricerca industriale europea. Artemis, una delle prime due Itc proposte, incentrata sui sistemi informatici integrati, coinvolge i cluster Eureka Itea 2 e Medea+. La Slovenia prevede inoltre di estendere la cooperazione della rete con i rappresentanti della ricerca industriale nei Balcani occidentali. L´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Bosnia-erzegovina e il Montenegro sono già membri di Eureka e si auspica che nella regione il numero dei membri aumenti ulteriormente. Altre priorità elencate dalla Slovenia comprendono una nuova strategia di comunicazione volta a promuovere i risultati dei progetti Eureka, nonché una nuova strategia sul futuro della rete. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eureka. Be .  
   
   
RUSSIA: FIRMATO UN ACCORDO DI FACILITAZIONE DEI VISTI CON 24 NAZIONI DELL’UE  
 
Mosca, 21 giugno 2007 - La Russia e altre 24 nazioni dell’Ue hanno firmato un accordo decisivo verso un libero regime dei visti; inoltre, l’anno scorso a Sochi (Russia) è stato siglata l’intesa per la riammissione degli immigrati clandestini. La notizia è riportata dall’agenzia Ria Novosti. La scorsa settimana la Russia ha firmato anche con la Norvegia alcuni accordi intergovernativi di facilitazione e riammissione dei visti, in seguito ad un incontro, venerdì 8 giugno, tra i rispettivi primi ministri. Il Primo Ministro norvegese, Jens Stoltenberg ha dedicato alla Russia una visita di tre giorni. L’accordo snellisce la procedura per la concessione di visti di singola entrata per periodi inferiori ai tre mesi, e visti di entrata multipla per alcune categorie di viaggiatori, come per esempio i membri delle delegazioni ufficiali, gli uomini d’affari, i giornalisti e gli studenti. Stoltenberg ha affermato che la facilitazione dei visti è molto importante, specialmente in riferimento ai giornalisti e agli uomini d’affari, ed ha aggiunto che la Norvegia sostiene che tra i due Paesi dovrebbe essere stabilito un libero regime dei visti, come avviene tra i Paesi membri dell’Accordo di Schengen. Stoltenberg ha affermato che la Norvegia desidera una maggior cooperazione con la Russia nel campo del gas e petrolio. Fradkov ha affermato che la Norvegia e la Russia firmeranno anche un accordo di demarcazione per un segmento del confine marittimo sul fiordo di Varanger. I negoziati tra Norvegia e Russia hanno anche focalizzato sulla cooperazione bilaterale tra i due Paesi nel settore dell’energia, del commercio, della salvaguardia dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. Le due parti hanno anche preso in considerazione la cooperazione nella regione settentrionale, giacché lo sviluppo delle regioni settentrionali è una priorità per il governo norvegese. Mosca sta anche discutendo il problema dell’immigrazione clandestina con l’Islanda che, al pari della Norvegia, non è un Paese membro dell’Ue, ma fa parte delle nazioni firmatarie del trattato di Schengen. L’accordo di riammissione dei clandestini è volto a combattere l’immigrazione illegale ed è soggetto a ratifica, giacché contiene norme e procedure che la legge russa non prevede. .  
   
   
DETTAGLI DEL COLLOCAMENTO DEL NUOVO BTP€I A 15 ANNI  
 
Roma, 21 giugno 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell´emissione del nuovo Btp€i a 15 anni, con scadenza 15 settembre 2023 e cedola reale del 2,6%. Hanno partecipato all´operazione circa 100 investitori per una domanda complessiva di circa 9 miliardi di euro. Asset manager e fondi d´investimento si sono aggiudicati il 50% circa dell´ammontare complessivo. Poco meno del 25% dell´emissione è stato assegnato alle banche. Il 15% è stato collocato presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (fondi pensione e assicurazioni 10%, banche centrali 5%), mentre la quota sottoscritta da hedge fund è stata pari all´11%. Il collocamento del titolo è stato caratterizzato da distribuzione geografica molto diversificata: oltre alla partecipazione degli investitori italiani (superiore al 16%), di particolare rilievo sono state le quote sottoscritte da investitori residenti in Gran Bretagna (42%) e Germania e Austria (più del 10%). Rilevante anche l´interesse dimostrato dagli altri paesi europei: Francia (8%), Scandinavia (5%), Spagna e Portogallo (5%) e Benelux (4%). La quota sottoscritta da investitori asiatici è stata superiore al 3%. .  
   
   
BANCA MPS APPROVA LE MODIFICHE ALLO STATUTO  
 
Siena, 21 giugno 2007 - L´assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. , riunitasi ieri in sede straordinaria, ha deliberato di modificare gli artt. 7, 9, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 19, 22, 23, 25, 26 e 27 dello Statuto sociale e di introdurre i nuovi artt. 30 e 31, che riguardano il controllo contabile e la redazione dei documenti contabili societari. Le modifiche statutarie approvate sono conseguenti all’emanazione della legge 28 dicembre 2005, n. 262 e successive modifiche, recante disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari. . .  
   
   
PRECISAZIONI COFITO: BANCA INTERMOBILIARE  
 
Torino, 21 giugno 2007 - Con riferimento agli articoli apparsi ieri sui quotidiani “La Stampa” e “Milano Finanza”, Cofito Spa, socio di maggioranza di Banca Intermobiliare Spa, comunica che non è al momento allo studio alcuna ipotesi di cessione del controllo della Banca. .  
   
   
ASSICURAZIONI GENERALI RECEPISCE LA LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO COPERTURA DEL RISCHIO DI RESPONSABILITÀ CIVILE DEGLI ESPONENTI DEGLI ORGANI SOCIALI  
 
Mogliano Veneto, 21 giugno 2007. L´assemblea degli Azionisti di Assicurazioni Generali si è riunita ieri sotto la presidenza di Antoine Bernheim. In sede straordinaria, l’Assemblea: ha approvato le modifiche di alcuni articoli dello Statuto sociale in adeguamento alla legge per la tutela del risparmio. In particolare, viene introdotto il voto di lista per l’elezione del Consiglio di Amministrazione, secondo un metodo maggioritario in virtù del quale: la lista che ottiene la maggioranza dei voti espressi in Assemblea nomina l’intero Consiglio di Amministrazione, eccetto 1, 2 o 3 Amministratori che saranno tratti dalla lista risultata seconda per numero di voti ottenuti; il numero degli Amministratori di minoranza varierà, nel modo descritto, a seconda che il numero dei Consiglieri da eleggere sia pari ad 11, compreso tra 12 e 15, ovvero superiore a 15 membri; infine, un terzo degli Amministratori sarà indipendente. Le liste possono essere presentate dall’organo amministrativo uscente o da azionisti che, da soli o insieme ad altri, posseggano almeno lo 0,5% del capitale sociale della società. Le liste dovranno essere depositate almeno 20 giorni prima dell’Assemblea per le candidature provenienti dal Consiglio di Amministrazione, oppure almeno 15 giorni prima della stessa per quelle provenienti dagli azionisti. All’atto del deposito delle liste, verrà resa un’adeguata informativa circa le caratteristiche personali e professionali dei candidati. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale, è stata approvata la nuova procedura di nomina che fissa la soglia di legittimazione alla presentazione di liste di candidati non superiore a quella prevista per la nomina del Consiglio di Amministrazione, pari allo 0,5% del capitale sociale, nonché il rafforzamento dei poteri statutari attribuiti a questo organo di controllo, la cui presidenza sarà assegnata al sindaco effettivo tratto dalla lista di minoranza. L’assemblea ha infine approvato l’adeguamento dei piani di stock option attualmente vigenti a seguito dell’attuazione della deliberazione di aumento del capitale sociale ai sensi dell’art. 2442 del Codice Civile. In sede ordinaria, l’Assemblea: • ha determinato il compenso spettante ai membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2007/2009. La modifica approvata attribuisce all’Assemblea il potere esclusivo di determinare il compenso spettante al Consiglio di Amministrazione nonché la possibilità di riconoscere anche un compenso variabile, attraverso il ricorso a criteri legati ai risultati economici e/o ad altri indicatori sull’andamento della gestione sociale e/o del Gruppo; ha autorizzato l’acquisto di azioni proprie della Compagnia per un periodo di 18 mesi e per un ammontare massimo di € 250 milioni. Gli acquisti saranno effettuati nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato. Lo scopo è quello di consentire alla Compagnia, quale soggetto gestore di fondi e gestioni, di poter compiere investimenti sul mercato azionario, senza un vincolo assoluto di esclusione delle azioni Generali, le quali rappresentano per capitalizzazione l’8,258% dell’indice Sp/mib. Nel rispetto dei limiti di cui all´art. 2357, comma 3, del Codice Civile, il numero massimo delle azioni da acquistare non potrà avere un valore nominale complessivo (incluse le azioni eventualmente possedute dalle società controllate) eccedente la decima parte dell’intero capitale sociale. Le operazioni di acquisto saranno effettuate conformemente a quanto stabilito dall´art. 132 del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e dall’art. 144-bis, comma 1, lettera b) e c) del Regolamento Emittenti adottato dalla Consob con deliberazione 14 maggio 1999, n. 11971, in modo da assicurare la parità di trattamento tra gli azionisti. Il prezzo minimo di acquisto delle azioni ordinarie non potrà essere inferiore al valore nominale del titolo, pari a € 1,00, mentre il prezzo massimo d’acquisto non potrà essere superiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento che il titolo avrà registrato nella seduta di Borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto. Alla data odierna, Assicurazioni Generali e le sue controllate hanno in portafoglio n. 13. 486. 549 azioni Generali, pari all’1,055% del capitale sociale della Compagnia; • ha deciso, tenuto conto degli elementi caratterizzanti lo svolgimento dell’attività d’impresa del Gruppo, che la Compagnia si faccia carico – esclusi i casi di dolo e colpa grave e entro un massimale aggregato annuo di € 100 milioni – dell’obbligo del risarcimento derivante dalla responsabilità civile verso terzi per fatti dannosi compiuti dagli esponenti degli organi sociali nell’esercizio delle loro funzioni ed ha conseguentemente autorizzato la stipulazione di una polizza assicurativa per la copertura del rischio di responsabilità civile degli Amministratori e Sindaci (nota come Directors’ and Officers’ Liability Insurance - D&o). .  
   
   
SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONI E UNIVERSITA’ DI VERONA – SAFE CENTER NEW DIRECTIONS IN TERM STRUCTURE MODELLING CONFERENZA INTERNAZIONALE 25 E 26 GIUGNO 2007  
 
Verona, 21 giugno 2007 - I recenti sviluppi nei mercati obbligazionari e dei derivati sui tassi di interesse impongono la necessità di raffinare e ripensare gli strumenti tecnici tradizionalmente utilizzati per la valutazione e la copertura dei rischi di attività finanziarie legate all’andamento dei tassi. Gli aspetti di valutazione e copertura dei prodotti obbligazionari coinvolgono direttamente gli istituti bancari, i fondi comuni, le compagnie assicurative e i fondi pensione. Questi aspetti richiedono una comprensione approfondita della dinamica della struttura per scadenza dei tassi di interesse, della sua relazione con la congiuntura macroeconomica, della volatilità dei tassi e dei premi al rischio impliciti nei prezzi degli strumenti a reddito fisso. In questo contesto, la Società Cattolica di Assicurazioni e il Safe Center dell’Università di Verona organizzano la Vii Conferenza Internazionale di Finanza su “New Directions in Term Structure Modelling”. La Conferenza, che si rivolge ai professionisti, agli operatori del mondo finanziario, e agli accademici, si propone di fornire una visione completa degli sviluppi più recenti della ricerca in tema di: aspetti teorici ed applicati della struttura per scadenza dei tassi di interesse; legami tra struttura dei tassi e variabili macroeconomiche; volatilità della struttura dei tassi e sue implicazioni per la valutazione degli strumenti derivati; aspetti di microstruttura dei mercati obbligazionari; stima del premio per il rischio implicito nei corsi obbligazionari. Ai lavori interverranno alcuni dei massimi esperti a livello internazionale, tra i quali Darrell Duffie (Stanford University), Stephen Schaefer (London Business School), Oldrich Vasicek (Moody’s – Kmv) e Mikhail Chernov (London Business School). La Conferenza si terrà il 25 giugno dalle 9. 45 alle 17 e il 26 giugno dalle 10 alle 13. 30 presso l’Auditorium Bisoffi, Cattolica Assicurazioni in Lungadige Cangrande 16, Verona. Http://dse. Univr. It/safeconf .  
   
   
ANTICIPATA LA SCADENZA DEL VESTING PERIOD PER L’ESERCIZIO DELLE STOCK OPTION AVENTI AD OGGETTO AZIONI DI RISPARMIO FONDIARIA-SAI  
 
 Milano, 21 giugno 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-sai, riunitosi ieri, ha deliberato di anticipare la scadenza del vesting period stabilito dai regolamenti dei piani di stock option, aventi ad oggetto azioni di risparmio della Compagnia, a favore degli amministratori esecutivi e del management di Fondiaria-sai, di sue controllate e della controllante, quali approvati dall’assemblea del 28 aprile 2006. In particolare, avuto riguardo alle complessive n. 8. 700. 000 opzioni assegnate agli amministratori esecutivi ed alle complessive n. 6. 300. 000 opzioni assegnate al management in data 14 luglio 2006, tutte ad un prezzo di esercizio pari ad € 21,546 per azione: il 40% delle opzioni potranno essere esercitate a partire dal 14 luglio 2007, anziché dal 14 luglio 2008; il 30% delle opzioni potranno essere esercitate a partire dal 14 luglio 2008, anziché dal 14 luglio 2009; il 30% delle opzioni potranno essere esercitate a partire dal 14 luglio 2009, anziché dal 14 luglio 2010. La decisione di anticipare la scadenza del vesting period tiene conto, da un lato, dell’avvenuto anticipato raggiungimento di alcuni degli obiettivi del Piano Industriale 2006-2008 del Gruppo, cui era subordinato l’esercizio delle opzioni e, dall’altro lato, della diversa fiscalità cui i piani sono oggi sottoposti rispetto alla data della loro approvazione. Ove i beneficiari intendano vendere sul mercato le azioni rivenienti dall’esercizio delle opzioni, restano stabilite le seguenti limitazioni: a) con riferimento al piano di stock option relativo ai dirigenti, non potrà essere venduto giornalmente sul mercato un numero complessivo maggiore del 10% della media giornaliera dei volumi rilevati nei trenta giorni antecedenti a quello prescelto per la vendita; b) con riferimento al piano di stock option relativo agli amministratori esecutivi, non potrà essere venduto giornalmente sul mercato un numero complessivo maggiore del 15% della media giornaliera dei volumi rilevati nei trenta giorni antecedenti a quello prescelto per la vendita. Il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-sai ha peraltro autorizzato la possibilità che le azioni in questione possano essere oggetto di operazioni ai blocchi. .  
   
   
GLI ASSEGNI SUPERANO LE CAMBIALI ANCHE FRA I PROTESTI  
 
Matera, 21 giugno 2007 - Cambiali in disuso a favore degli assegni anche nell’ elenco dei protesti. Un segnale di cambiamento ma anche di difficoltà dell’ economia materana che viene dalle statistiche sull’andamento degli effetti bancari (assegni) o cambiari non onorati, che finiscono nell’ elenco dei protestati. Dati riferiti dalla Lista Statistiche della Camera di Commercio di Matera, nel periodo gennaio-aprile 2007, indicano 329 assegni non pagati per un importo di 1. 852. 116,33 euro, dei quali 149 a Matera per un importo di 950. 055. 84 euro. Nello stesso periodo del 2006 gli effetti furono 212 per un importo complessivo di 893. 813,63 euro, dei quali 69 nel capoluogo pari a 421. 194,29 euro. In diminuzione, invece, e’ il dato sulle cambiali che sono sempre meno usate. Quest’anno sono state 1566 per un importo pari a 2. 302. 620,92 euro delle quali 349 nel capoluogo di provincia pari a 779. 465,21 euro. Nel 2006 furono 1703 pari a 2. 807. 975,78,delle quali 304 a Matera pari a 616. 015,94 euro. In lieve diminuzione e è stata,invece, la voce sulle tratte accettate che sono state 255 quest’anno pari a 295. 313,46 euro 258 nel 2006 per 247. 525,75 euro. Quelle non accettate sono state 26, pari a 50. 277,44 euro rispetto alle 30 dello scorso anno, con un importo di 34. 452,38 euro. “ Le statistiche sui protesti –ha detto il presidente della Camera di commercio, Domenico G. Bronzino- confermano, aldilà di situazioni oggettive che contraddistinguono la casistica di settore, la difficoltà dell’economia locale. L’aumento delle finanziarie e dei banchi di pegno per oggetti preziosi evidenziano la gravità di questa situazione. Siamo preoccupati. E’ una situazione che monitoriamo con attenzione e nella consapevolezza di poter contribuire alla ripresa con una azione, che coinvolga i diversi soggetti istituzionali a vari livelli e con politiche mirate di intervento,dal credito ai servizi, dalle infrastrutture all’innovazione. C’è bisogno di un cambiamento di marcia, della quale chiediamo si faccia interprete la nuova giunta regionale. Professionalità, capacità nella scelta degli assessori e,programmi credibili ed efficaci per incidere con concretezza nella ripresa di vari settori del sistema produttivo locale, come la gravità della crisi richiede ’’. .  
   
   
FORUM ITALO-CINESE PMI MILANO, 28 GIUGNO 2007 PALAZZO DELLE STELLINE, CORSO MAGENTA 61  
 
Milano, 21 giugno 2007 - In occasione della visita in Italia del Vice-presidente della National Development & Reform Commission (Ndrc), Sig. Ra Ou Xinqian, l’Istituto nazionale per il Commercio Estero, d’intesa con il Ministero del Commercio Internazionale ed in collaborazione con la China International Cooperation Association of Sme’s (Cicasme) ed il China Center for business Cooperation & Coordination (Ccbcc), organizza un programma di incontri bilaterali con gli operatori cinesi al seguito della Sig. Ra Ou per la ricerca di possibili collaborazioni economico-commerciali fra le piccole e le medie imprese di ambo i paesi. Il Forum italo-cinese si terrà a Milano il 28 giugno 2007,a partire dalle ore 14. 00, presso il Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61. La partecipazione è gratuita. Le imprese italiane interessate a partecipare dovranno trasmettere entro martedì 26 giugno la scheda allegata, compilata in tutte le sue parti con indicazione delle controparti cinesi che si intendono incontrare, all’Ufficio Ice di Milano, all’ indirizzo di posta elettronica deskconvegni. Milano@ice. It o al numero di fax 02 48005523 .  
   
   
POSITIVO IL BILANCIO DELLA TRE GIORNI DI MISSIONE IN CINA DELLA REGIONE CAMPANIA, CHE SI È CONCLUSA IERI A PECHINO  
 
Napoli, 21 giugno 2007 - La prima tappa dell´assessore al Turismo ed ai Beni Culturali e consigliere di amministrazione Agenzia Enit Marco Di Lello è stata Hong-kong dove è stato raggiunto l´accordo per allestire dal 3 ottobre del 2008 presso il Museum of Art della ex colonia britannica la mostra dell´area pompeiana "Otium Ludens", che a Washington, ha già registrato oltre 2 milioni di visitatori e che sarà ospitata dal museo Hermitage a San Pietroburgo a partire dal settembre 2007. L´intesa è stata sottoscritta tra l´assessore Di Lello e il direttore del museo Tang hoi-chiu alla presenza del Console Generale d´Italia, Alessandro de Pedys. L´assessore Di Lello ha incontrato poi a Pechino i vertici della Uts travelusion, tra i primi 10 principali Tour Operators cinesi, per outgoing generale e per flussi verso l´Europa, per realizzare itinerari turistici dedicati alla Campania. L´accordo raggiunto con Feng Bing e Bond Cao, rispettivamente general manager e vice general manager della Uts, si propone di raddoppiare le partenze verso la Campania, circa 3500 per 5000 presenze, grazie ad una campagna di comarketing sui principali mezzi di comunicazione di Pechino e pagine di catalogo dedicate alle diverse mete della Campania, con particolare attenzione ai siti Unesco presenti nella regione. Di Lello ha poi incontrato 18 giornalisti stampa e tv di Pechino e 45 Tour Operators, in un workshop durante il quale ha presentato il meglio dell´oferta turistica regionale, dalla cultura alle isole del golfo e le zone costiere. "Anche ad Hong Kong, regione speciale di 7 milioni di abitanti con un reddito procapite tra i più alti al mondo - ha commentato l´assessore regionale Marco Di Lello - grazie alla sinergia con la Soprintendenza archeologica di Pompei, faremo conoscere il meglio della nostra cultura che è e dovrà essere sempre più il nostro principale biglietto da visita nel mondo. Mentre è ancora in corso l´altra grande mostra di Pompei "Storie da un´Eruzione", inaugurata a Hangzhou lo scorso 6 giugno dopo aver fatto tappa al museo di Pechino dal 14 febbraio scorso fino al 7 maggio, con uno straordinario successo di pubblico, programmiamo le mostre del 2008, considerando l´arte e l´archeologia della Campania come strumento di promozione in un mercato dalle straordinarie potenzialità di sviluppo anche per il settore turistico come quello cinese. Molto positivo - ha concluso Di Lello - anche l´incontro con i tour operator. E´ stato mostrato grande interesse per la Campania e questo ci ha consentito di fugare qualche preoccupazione per notizie negative che erano arrivate fin qui. Sono sicuro che già nel prossimo anno potremo vedere i primi risultati positivi. Un nodo da sciogliere per facilitare l’arrivo dei turisti cinesi da noi riguarda ancora le difficoltà legate al rilascio dei visti che è però uno dei primi problemi che sta affrontando l´ambasciata d´Italia in Cina dopo le sollecitazioni rivolte dall´Agenzia Enit alla Farnesina". .  
   
   
PIACENZA: AUMENTO DEL VOLUME DEGLI SCAMBI COMMERCIALI CON L’ESTERO  
 
Piacenza, 21 giugno 2007 - Molto incoraggianti i segnali che arrivano sul fronte import-export. Il valore delle merci esportate dall’economia piacentina nel primo trimestre del 2007, attestato sui 506 milioni di euro, è più alto del 27% rispetto a quello venduto nello stesso periodo del 2006. Anche l’import (514 milioni di euro) ha visto un notevole rialzo (+14,4%). Entrambe le osservazioni rivelano una buona dinamicità delle imprese locali ed una accresciuta capacità di operare sui mercati esteri. La metalmeccanica continua a rappresentare la punta di diamante delle esportazioni piacentine: macchine ed apparecchi meccanici hanno totalizzato un +13,9% del venduto oltre i confini, i metalli un +35,8% e per i mezzi di trasporto si è arrivati a +26,3%. In aumento anche le vendite di prodotti alimentari che avevano invece scontato per alcuni anni performances di basso profilo. L’incremento è del 18,9%. Più del 50% delle merci vendute all’estero è distribuito all’interno dei nuovi confini dell’Unione Europea, il 15% prende la via dell’Asia, il 10,1% quella dell’America ed il 6,4% è indirizzato in Africa. L’incidenza del mercato asiatico ha un’importanza molto elevata se confrontata a quella che quest’area riveste per altre realtà provinciali molto prossime (per Parma, Reggio Emilia, Cremona e Lodi il valore sta sotto il 10%), ma anche in raffronto all’Italia (per la quale l’Asia rappresenta l’11,7% dei mercati di sbocco). Tra i Paesi Ue è la Germania quella che ha acquistato la quota più rilevante dell’export del primo trimestre (21,2%). Il 69% dei beni venduti nell’Ue si colloca in 5 Paesi (nell’ordine Germania, Francia, Spagna, Austria – che ha avuto un exploit significativo passando da 3 milioni e mezzo di euro a 28 milioni – e Regno Unito). La Romania, appena entrata nell’Unione, è arrivata ad occupare la nona posizione tra i mercati di destinazione, mentre con la Bulgaria, altro nuovo ingresso, gli scambi sono più contenuti. La quota maggiore degli acquisti piacentini si perfeziona con imprese francesi, da cui sono state importate merci per 63 milioni di euro (+16% rispetto al primo trimestre 2006). Un incremento considerevole hanno visto anche il mercato austriaco (il valore delle merci importate è triplicato) e quello polacco (anche in questo caso l’import è cresciuto di tre volte). Tra i prodotti importati al primo posto svettano i metalli e prodotti in metallo (115 milioni di euro, con un + 45,5% sul primo trimestre 2006), seguiti dai mezzi di trasporto (109 milioni di euro, anche se in contrazione del 10 circa rispetto al 2006). Terzi si collocano i prodotti alimentari: sono 60 i milioni di euro in generi alimentari quelli che sono stati spesi nel primo trimestre 2007 per acquisti all’estero. Anche nelle province confinanti il primo scorcio del 2007 ha dato risultati molto positivi per la bilancia commerciale. Cremona e Lodi hanno registrato incrementi dell’export più alti di quanto osservato a Piacenza (+27,8% nel primo caso, +32,8% nel secondo). A livello di import l’unico risultato negativo è stato quello di Pavia che ha accusato un -5,3%. .  
   
   
PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO: LETTERA ASSESSORE SONEGO A 71 SINDACI  
 
Trieste, 21 giugno 2007 - L´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Lodovico Sonego, ha inviato una lettera ai sindaci di un folto numero di comuni per sollecitarli a sfruttare l´opportunità di pianificare il loro territorio in un logica di area vasta, ma con un processo dal basso. Questo il testo della lettera: "Non risulta ad oggi che il suo Comune abbia inviato le proprie indicazioni per la redazione del Piano Strategico e del Piano Urbano della Mobilità che riguarda l´area costituita dai comuni indicati a piè pagina. Se le notizie in nostro possesso dovessero essere imprecise e se pertanto la sua amministrazione avesse già provveduto a dare le indicazioni per entrambi i piani consideri questa comunicazione come superflua. Nel caso, invece, le indicazioni non fossero state fornite le sarei grato se volesse provvedere con sollecitudine. L´amministrazione regionale ha messo a disposizione dei comuni la competenza di ben tre atenei, Udine, Trieste e Venezia allo scopo di dare vita ad un processo di pianificazione strategica dal basso. Si tratta di competenze importanti per le quali verranno impiegate risorse economiche non trascurabili. L´obiettivo è la redazione, dal basso appunto, di un quadro di pianificazione territoriale strategica che possa indicare le scelte di area vasta in materia di sviluppo industriale, agricolo, turistico nel contesto di una politica ambientalmente sostenibile. Il piano strategico serve anche ad indicare una condivisa politica delle infrastrutture. La pianificazione dal basso serve anche per la redazione del Piano Urbano del Traffico. Scopi e caratteristiche dell´azione di pianificazione strategica in parola sono stati illustrati nel corso di una riunione svoltasi a Villa Chiozza il giorno 20 marzo 2007, la Regione le ha successivamente inviato materiale informativo e di supporto alla indicazione delle proposte del suo Comune. Ora è opportuno che ogni amministrazione comunale si avvalga pienamente della facoltà di partecipare ad un lavoro condiviso e dal basso di pianificazione di area vasta". Ecco l´elenco dei Comuni destinatari della lettera: Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Basiliano, Bertiolo, Bicinicco, Camino al Tagliamento, Campolongo al Torre, Capriva del Friuli, Carlino, Castions di Strada, Cervignano del Friuli, Chiopris-viscone, Codroipo, Cormons, Doberdò del Lago, Dolegna del Collio, Duino Aurisina, Farra d´Isonzo, Fiumicello, Fogliano-redipuglia, Gonars, Gorizia, Gradisca d´Isonzo, Grado, Latisana, Lestizza, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Mariano del Friuli, Medea, Monfalcone, Monrupino, Moraro, Mortegliano, Mossa, Muggia, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano, Romans d´Isonzo, Ronchi dei Legionari, Ronchis, Ruda, Sagrado, San Canzian d´Isonzo, San Dorligo della Valle, San Floriano del Collio, San Giorgio di Nogaro, San Lorenzo Isontino, San Pier d´Isonzo, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Savogna d´Isonzo, Sgonico, Staranzano, Talmassons, Teor, Tapogliano, Terzo d´Aquileia, Torviscosa, Trieste, Turriaco, Varmo, Villa Vicentina, Villesse, Visco. .  
   
   
ATTIVATO SPORTELLO INFORMATIVO PER I COMUNI SARDI SU PIANO PAESAGGISTICO  
 
Cagliari, 21 giugno 2007 - Presso l´Ufficio del Piano regionale è attivo uno sportello informativo che fornirà l´assistenza tecnica ai Comuni per l´adeguamento dei propri strumenti urbanistici comunali, al Piano Paesaggistico Regionale e al Piano di Assetto Idrogeologico. Lo sportello è stato attivato in collaborazione con il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, ed è costituito da un team di esperti, compresi numerosi giovani, competenti in diverse discipline attinenti le molteplici materie che concorrono al Governo del territorio: agronomi, geologi, ingegneri, architetti, informatici, economisti e giuristi. L´attività di assistenza tecnica promossa dallo "sportello" garantisce anche la predisposizione e l’aggiornamento della cartografia di base, e delle informazioni aggiornate del Sistema Informativo Territoriale Regionale. Il processo di adeguamento dei Puc al Ppr ha quale compito prioritario quello di ristabilire un quadro di regole certe, di eliminare qualsiasi arbitrio e l´eccessiva discrezionalità della Regione e degli Enti locali territoriali. "Nella fase di adeguamento degli strumenti urbanistici i Comuni avranno la possibilità di integrare l´insieme dei valori ambientali, paesaggistici e storico culturali, - ha commentato l´assessore regionale dell’urbanistica Gian Valerio Sanna - sulla base delle conoscenze locali al fine di valorizzare il proprio territorio secondo le specificità locali. Lo sportello informativo garantirà alle amministrazioni comunali un adeguato sostegno tecnico e normativo partendo dalla fase primaria della conoscenza e del suo riordino complessivo, alla fase del riconoscimento degli ambito locali e dei progetti, per arrivare alla fase finale della costruzione delle regole". Buoni risultati hanno dato sino ad oggi le procedure della copianificazione, grazie soprattutto all’accordo tra Regione, Ministero dei Beni Culturali e Province, che hanno recentemente sottoscritto con 36 Comuni della Sardegna un Protocollo per l´aggiornamento degli strumenti urbanistici, finalizzati soprattutto alla semplificazione dei procedimenti. I Comuni potranno raccogliere ulteriori informazioni attraverso il sito tematico della Regione Sardegna territorio. .  
   
   
LE CATEGORIE ECONOMICHE ALLA PROVINCIA DI BARI  
 
 Bari, 21 giugno 2007 - Va garantito dalla Provincia di Bari, come dalle altre Amministrazioni provinciali pugliesi, l’integrale espletamento delle funzioni amministrative in materia di formazione professionale a seguito della delega regionale. Lo richiedono le categorie produttive attraverso la giunta della Camera di Commercio di Bari, esprimendo perplessità sull’attuale gestione delle competenze da parte della Provincia di Bari, che di fatto, al termine dei corsi, non garantisce agli interessati il conseguimento dei titoli e delle idoneità professionali attraverso lo svolgimento degli esami finali. “La Provincia di Bari, in quanto soggetto delegato dalla Regione Puglia, - dichiara il presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace - ha l’obbligo di garantire l’erogazione di un servizio di interesse pubblico, quale è la formazione professionale, nella sua totalità. La formazione è uno strumento strutturale e strategico per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Obiettivo della delega regionale era difatti assicurare una maggiore coerenza fra i servizi per l’impiego e le politiche formative e del lavoro. Occorre quindi dar seguito a questo disegno, che invece attualmente registra una distonia nei rapporti fra le parti coinvolte, che non può che incidere negativamente sul fruitore finale del servizio. Chi ha sostenuto i corsi vede compromesso il suo impegno e la sua legittima ambizione di inserimento occupazionale. Imprese e lavoratori pagano inevitabilmente le conseguenze di una macchina che funziona solo in parte. Parliamo tanto della necessità di fare sistema e di servizi alle imprese ma continuiamo a imbatterci in “irrazionalità amministrative” che ci allontanano da obiettivi di competitività, a tutti i livelli. Credo che ognuno debba fare la sua parte nella maniera migliore. Che si cerchi di risolvere quanto prima il problema perché ne vanno di mezzo valori e diritti fondamentali dei cittadini”. .  
   
   
INFRASTRUTTURE IN CAMPANIA  
 
 Benevento, 21 giugno 2007 - “L’ente camerale sosterrà nei modi e nelle forme più opportune l’apprezzabile ed autorevole iniziativa dell’on. Costantino Boffa, il quale, con tempismo e alto senso istituzionale, sta perorando la causa di una più adeguata infrastrutturazione di un’area qual è quella campana e sannita in particolare, colpevolmente sottodimensionata rispetto a quelle che sono le esigenze di uno sviluppo ormai non più rinviabile. Siamo in un momento in cui o si trova la capacità di operare sinergicamente tra enti ed istituzioni a tutti i livelli, per determinare novità sostanziali nei processi di infrastrutturazione materiali ed immateriali, oppure si perderà definitivamente l’aggancio con una parte dell’Italia che ha ripreso a muoversi in sintonia con l’Europa. L’attenzione che il deputato sannita Boffa ha posto, anche attraverso il ruolo che istituzionalmente ricopre, quale componente della commissione trasporti della Camera, sulla possibilità d’inserirci, come territorio, in una programmazione avanzata, quel è quella dell’alta capacità, è sicuramente commendevole e noi, come ente camerale, ci muoveremo, per quanto di competenza, per sostenerla con vigore. La nostra rappresentatività sotto il profilo economico sicuramente sarà un tassello determinante per far in modo da non restare al palo in questo momento cruciale. E’ opportuno, infatti, che tutto il sistema delle imprese faccia quadrato affinché si comprenda pienamente come è ormai insostenibile e determina condizioni di scarsa concorrenzialità un apparato dei trasporti che qualche volta si pone decisamente alla retroguardia, mentre sarebbe necessario, soprattutto perché il punto partenza già ci vede fortemente penalizzati, che almeno per quello che riguarda la mobilità potessimo collocarci finalmente alla pari con il resto dell’Italia”. .  
   
   
DALLA GIUNTA LAZIALE 2 MILIONI PER ASSISTERE LE DONNE MALTRATTATE  
 
Roma, 21 giugno 2007 - Con 2 milioni di euro la Regione Lazio istituisce nuove case rifugio e centri di accoglienza per donne vittime di maltrattamenti. La proposta, arrivata dall’assessore alle politiche Sociali, Alessandra Mandarelli, è stata accolta dalla giunta regionale del Lazio e prevede strutture organizzate su tutto il territorio regionale. “Si tratta – spiega l’assessore Mandarelli – di un progetto che prevede finanziamenti finalizzati alla realizzazione di strutture di assistenza fondamentali per favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle donne maltrattate, oltre che al fornire una prima assistenza dopo le violenze”. I fondi verranno attribuiti tramite bandi provinciali e una commissione valuterà la corrispondenza con i criteri stabiliti dalla Regione Lazio. I centri di accoglienza, infatti, dovranno avere specifiche caratteristiche strutturali, determinate dotazioni organiche e fornire servizi per il reinserimento lavorativo delle donne, prevedendo anche l’alfabetizzazione delle vittime straniere. Le case rifugio dovranno garantire l’incolumità fisica delle donne e dei figli che eventualmente le accompagnino e dovranno essere conosciute solo dalla Prefettura con la quale verranno stilati protocolli di intesa. “Interventi come questi – precisa l’assessore Mandarelli – servono a far sì che le vittime possano al più presto tornare ad avere una vita socialmente e professionalmente normale”. .  
   
   
ASSOIMMOBILIARE: PRIMI COMMENTI AL PARERE ESPRESSO DAL CDS CON ADUNANZA DEL 21 MAGGIO 2007 N. SEZ. 1923/07  
 
 Roma, 21 giugno 2007 - Assoimmobiliare commenta il parere favorevole del Cds e le sue osservazioni da leggere nella logica già sostenuta dall’Associazione: il regolamento delle Siiq non è una normativa statica ma una normativa dinamica, il cui vero banco di prova è la capacità di mantenere il dialogo con la società e il mercato magari sull’esempio della Francia che è alla quinta modifica normativa. L’approvazione del regolamento può ora dare il via alle imprese a quotarsi e poi trovare, nell’acclarato quadro interpretativo del Cds, i tempi di un successivo intervento normativo nel quadro di una piena concertazione. Il riferimento alla soluzione del ministro dell’economia nel prevedere che il controllo dell’assetto proprietario avvenga al momento iniziale viene letto dallo stesso Cds alla luce del fatto che “nel nostro ordinamento non sono riscontrabili strumenti tali da permettere un controllo in via continuativa delle predette soglie percentuali; né, tanto meno, esistono meccanismi in forza dei quali le società quotate abbiano la possibilità di conoscere, in tempo reale, il loro azionariato”. La circostanza quindi che questa situazione possa ingenerare comportamenti elusivi non attiene alla situazione “de quo” ma al fatto che occorra, più in generale, un intervento del nostro legislatore. Nelle parole del Cds pare giusta l’osservazione che si debbano esplicitare cosa si intenda per “prestazione di servizi accessori collegati”, nella convinzione già espressa dell’Associazione che si debba comprendere l’affitto di ramo di azienda a prevalente contenuto immobiliare, (già per altro equiparato ai fini fiscali al contratto di locazione immobiliare), di fatto parte del modus operandi di un segmento importante dell’industria immobiliare che non comprendere farebbe torto alla volontà del legislatore. Pare infine anche condivisibile il richiamo alle competenze degli organi di vigilanza a tutela dei diritti degli investitori, seppure con specifico riferimento alla Borsa e alla Consob. E’ infatti opportuno ricordare che le competenze delle autorità di vigilanza citate di fatto sono comunque da osservare, per quanto attiene al ruolo della Banca di Italia in tema di raccolta del risparmio, quello della Consob e Borsa in tema di offerta pubblica di azioni, quotazione, controllo delle società quotate. Il legislatore con la normativa in tema di Siiq ha compiuto una scelta di campo ben precisa e in linea con le scelte già operate dai principali paesi in Europa nel non prevedere limiti all’indebitamento, alla concentrazione di patrimonio e ai rischi da locazioni. Diversamente se tali limiti fossero riportati al centro della discussione correremmo il rischio di confondere le indicazioni originarie, ciò che il ruolo e l’autorità del Cds sicuramente non ha inteso fare. .  
   
   
APPALTI PUBBLICI. GIORGETTI: CONDIVISIBILI PROPOSTE ANCE VENETO  
 
Venezia, 21 giugno 2007 - “Le proposte dell’Associazione regionale dei costruttori edili (Ance), sostenute anche da Confindustria Veneto, per modificare la normativa in materia di appalti per opere pubbliche sono assolutamente condivisibili”. Lo dichiara l’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti aggiungendo che non solo la giunta regionale condivide queste proposte, ma si farà carico di portarle all’attenzione del Consiglio Regionale con il più ampio coinvolgimento di tutte le forze politiche su una tematica così importante, su cui peraltro si è già manifestata in maniera trasversale una posizione condivisa, orientata in questa stessa direzione. “Ritengo si possa dire che queste proposte – commenta l’assessore regionale – rappresentano una risposta veneta ai problemi di applicazione della normativa nazionale, resi più evidenti dalle recenti vicende di cronaca sulla formazione di “cartelli di imprese” in cui è intervenuta la magistratura. Sono sicuro quindi che il Consiglio Regionale è pronto ad esaminare con la massima disponibilità queste modifiche, anche alla luce di quello che è avvenuto, in termini non solo di illegalità ma soprattutto di applicabilità di norme che possono dar adito a forme di illegalità”. Le proposte emendative presentate dall’Ance puntano in particolare ad eliminare negli appalti d’interesse regionale d’importo inferiore alla soglia comunitaria l’esclusione automatica delle offerte anomale e introdurre nel testo di legge i due criteri di aggiudicazione del massimo ribasso con verifica obbligatoria e, dove le caratteristiche dell’appalto lo rendano preferibile, dell’offerta economicamente vantaggiosa. Inoltre, l’Ance propone di alzare le soglie già previste per la procedura negoziata e di istituire comitati provinciali per la verifica della congruità delle offerte. .  
   
   
INTESA SULLA CASA: “SEGNALE CONCRETO DI SPERANZA E RESPONSABILITÀ” AFFITTI A CANONE CALMIERATO PER SOSTENERE IL MERCATO SOCIALE DELLE LOCAZIONI  
 
Firenze, 21 giugno 2007 - “Un segnale di fiducia e di speranza in un momento difficile dove le fasce di nuova povertà non sembrano purtroppo voler diminuire”. Così ha commentato il presidente Claudio Martini la firma della convenzione tra Regione Toscana e Conferenza episcopale toscana con la quale le diocesi toscane mettono a disposizione alloggi di loro proprietà e terreni edificabili che andranno a incrementare l’offerta di alloggi ad affitto calmierato. “Abbiamo messo in atto una collaborazione concreta – ha continuato Martini - tra Cet e Regione che ci auguriamo poter estendere ad altri soggetti sociali per venire sempre più incontro a un bisogno reale di una fascia di popolazione più in difficoltà, basti pensare ai giovani, coppie o single, agli anziani, ecc. E’ quindi un accordo importante perché di fronte ad un diffuso problema sociale si cerca insieme una soluzione. E’ quindi con soddisfazione che firmo questa intesa. Mi auguro anche che questo esempio sia seguito da tutte le diocesi e da anche da altri soggetti”. “Contribuire al bene comune non è esclusiva della politica ma è una responsabilità di tutti i soggetti sociali. Noi siamo ben felici di fare la nostra parte – ha detto l’arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli – La firma di oggi è un’iniziativa tangibile che va incontro a molte famiglie in difficoltà e che adesso si applicherà ai singoli soggetti ecclesiastici perché possano adempiere all’impegno pattuito oggi”. “Si chiama mercato sociale dell’affitto e la firma odierna in questo si inserisce – ha aggiunto l’assessore regionale alla casa Riccardo Conti – Le case in affitto calmierato saranno a disposizione dei giovani e di tutte quelle persone non abbastanza abbienti per permettersi un canone al costo di mercato ma non indigenti al punto di rientrare nelle graduatorie per le case popolari, ovvero di una fascia di popolazione in crescita che dimostra esigenze nuove. La Toscana che con la convenzione odierna si conferma regione all’avanguardia anche in questo settore, adesso si impegnerà per avviare altre intese simili con altri soggetti: per esempio a Pistoia stiamo lavorando con la Misericordia locale per stringere un patto analogo ma l’invito è rivolto a tutti coloro che hanno patrimoni immobiliari da mettere a disposizione”. .  
   
   
BENI STABILI: CLOSING PER L’ACQUISTO PORTAFOGLIO FIP  
 
 Roma, 21 giugno 2007 – Beni Stabili ha sottoscritto gli atti per l’acquisto del portafoglio del Fondo Immobili Pubblici (Fip) numero 1. Il prezzo al quale Beni Stabili si è aggiudicato il portafoglio è di € 181. 105. 104, come già comunicato in data 29 maggio 2007. .  
   
   
ARCHITETTURA ED EFFICIENZA ENERGETICA: CREMONA TRA LE “BUONE PRATICHE” DELL’ONU CONVEGNO SULL’ECO-ARCHITETTURA IL 28 GIUGNO A CREMONA. TRA I RELATORI RICARDO JORDÀN FUCHS DIRETTORE PROGETTI DI SVILUPPO DELLE NAZIONI UNITE  
 
Bergamo, 21 giugno 2007 - Ogni mese, secondo dati pubblicati dall’Onu nel 2006, sulla terra si inurbano circa otto milioni dì persone, ovvero ogni quattro settimane viene costruita una "nuova città" delle dimensioni di Londra - una nuova Milano ogni settimana. Il mondo si sta urbanizzando sempre più, ma il modello di sviluppo urbano utilizzato sino ad ora sembra generare conseguenze negative ormai insostenìbili. L´ambiente costruito dall´uomo determina un contesto destinato a condizionare la qualità della vita dei cittadini. Le nostre città sono inquinate, richiedono sempre più energìa, sono soggette a bìack out e soffocano nel traffico. Gli edifici consumano più energìa di industria e trasporti, e quindi sono tra i principali responsabili di emissioni nocive. In Italia le nostre architetture sono responsabili di circa il 40% dei consumi energetici annui, e quindi del 40% di emissioni nocive. Questi pochi dati sono probabilmente sufficienti a spiegare come ìl corrente modello dì sviluppo edile sia considerato insostenìbile da tutte le maggiori istituzioni del pianeta. Il miglioramento della qualità della vita è da sempre una delle principali vocazioni estetiche dell´architettura. Quali sono le nuove linee guida progettuali per migliorare le condizioni di vita nelle nostre città? Può l´architettura contemporanea contribuire a risolvere le principali problematiche della società del domani? Durante il recente G8 gli statisti della Terra hanno sottolineato come l´emergenza ambientale generi emergenze economiche e sociali. Ogni attore del settore produttivo è chiamato a responsabilizzarsi. I progettisti, con la filiera edile, possono contribuire in maniera determinante. Costruire edifici sostenibili è necessario per garantire a noi e alle future generazioni pari risorse e qualità dì vita: è una priorità che disegna la nuova frontiera per l´architettura contemporanea, che - per essere tale - o deve impegnarsi a risolvere le criticità della sua epoca, garantire prestazioni sostenibili, e, attraverso peculiari linguaggi semantici, creare la cultura del rispetto di un futuro comune. Nel Libro verde del 2005 sull’efficienza energetica, la Commissione ha mostrato come sia possibile risparmiare fino al 20% dei consumi energetici in Europa: ciò equivarrebbe ad un risparmio pari a 60 miliardi di euro sull’energia e contribuirebbe in modo significativo a garantire la sicurezza energetica e a creare fino a un milione di nuovi posti di lavoro nei settori direttamente interessati. Per tradurre in pratica entro il 2020 questo potenziale la Commissione proporrà ai Paesi membri un Piano d’azione sull’efficienza energetica. Una strategia articolata su diversi direttrici, tra le quali un ruolo centrale avrà il tema dell’efficienza energetica a lungo termine, compresa l’efficienza negli edifici, soprattutto pubblici. Con il decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192, ed il successivo decreto legislativo 29 dicembre 2006 n. 311, di recepimento della direttiva n. 2002/91/ Ce, anche per il settore italiano dell´edilizia vengono stabiliti i criteri, le condizioni e le modalità al fine di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici per : “favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, introducendo, inoltre, una metodologia di calcolo, i requisiti della prestazione energetica per il contenimento dei consumi, nonché le modalità di esercizio e di conduzione degli impianti termici. ". Una delle più importanti novità della normativa è la certificazione energetica dell´edificio. Necessaria per tutte le nuove costruzioni e le ristrutturazioni di edifici superiori a 1000mq. Il certificato sarà indispensabile negli atti di compravendita e di locazione dell´edificio o di parte di esso, incidendo anche sul valore immobiliare dello stesso. Nel certificato è indicata la quantità di energia consumata annualmente dall´edificio, vale 10 anni e riporta dettagliate informazioni sull´involucro edilizio e sugli impianti tecnologici installati. In Italia questo settore sta muovendo i primi, decisivi passi ma, a partire dai prossimi anni, è destinato a produrre vere e proprie rivoluzioni. Cremona ha deciso, da tempo, di porre grande attenzione ai temi dell’efficienza energetica. Per fare il punto della situazione e tracciare le prossime tappe evolutive il Comune di Cremona, nell’ambito della rassegna “Futuro e architettura contemporanea”, ha organizzato per il 28 giugno un convegno che si terrà a partire dalle 17 nella sala Puerari, Museo Civico "Ala Ponzone" via Ugolani Dati, 4 a Cremona. Relatori: Ricardo Jordàn Fuchs Direttore Progetti di Sviluppo delle Nazioni Unite, Gian Carlo Magnoli Architetto, (e responsabile del centro per l’architettura sostenibile istituito presso il Polo per l’innovazione tecnologica della provincia di Bergamo), Franco Albertoni Presidente Aem Cremona e Daniele Soregaroli Assessore all´Urbanistica. Al centro dell’incontro l’innovativo progetto della nuova palazzina direzionale di Aem. La costruzione sarà uno dei primi edifici pubblici italiani costruiti secondo i più avanzati criteri dell´eco-architettura, che consentono di ridurre drasticamente la spesa energetica e abbattere l´inquinamento di Co2 prodotto dal riscaldamento, l´illuminazione e la climatizzazione. L´edificio, progettato da un team formato dall’ing. Silvano Pedrabissi, dall’ arch. Gian Carlo Magnoli, dall’ ing. Silvia Fara e dall’ ing. Giorgio Elidoro sarà destinato ad ospitare anche la sede di Linea Group e sorgerà all´interno del Centro Servizi Aem. Come evidenzierà Ricardo Jordan Fuchs nel suo intervento “Edifici per città sostenibili, gli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite” la sede Aem di Cremona è uno dei 20 progetti ammessi al concorso internazionale per le buone pratiche di efficienza energetica promosso dalle Nazioni Unite: una architettura italiana è candidata ad essere inserita nell’albo d’onore delle “Best Practice” dell’Onu. .  
   
   
UN MILIONE DI EURO PER ABBATTERE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE  
 
Roma, 21 giugno 2007 - Favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. E’ il motivo per cui è stata approvata in Giunta una delibera presentata dall’assessoreai Lavori Pubblici e Politica della Casa Bruno Astorre che, grazie all’approvazione della graduatoria regionale per l’anno 2006, porterà ad un finanziamento complessivo di 1. 000. 000 di euro per 161 interventi nel Lazio, secondo la disponibilità economica come da bilancio di previsione regionale per l’anno 2007. Secondo parametri ben definiti, la Regione approva una graduatoria annuale delle domande (presentate entro il 1° marzo di ogni anno), nella quale vengono inserite prima le richieste presentate da cittadini con invalidità totale, seguendo l’ordine cronologico della data di presentazione e, successivamente, le domande presentate da cittadini con invalidità parziale, sempre seguendo l’ordine cronologico della data di presentazione. “Prosegue l’impegno della Giunta – ha detto il Presidente Marrazzo - per migliorare la qualità della vita di tante persone disabili. Se le istituzioni devono avere a cuore le esigenze dei cittadini, a maggior ragione devono dare risposte a quanti vivono in una condizione difficile e più degli altri hanno bisogno della responsabilità e della sensibilità di chi amministra la cosa pubblica”. “Ritengo importantissimi tali contributi – ha sottolineato l’Assessore Astorre - Al tempo stesso, sono conscio delle esigenze dei cittadini che, per limiti economici delle casse pubbliche, non riescono subito ad accedere al contributo. Proprio per questo, però, valuto prezioso tale intervento, frutto di una prospettiva di risanamento finanziario che – sono convinto – ci permetterà di distribuire maggiori finanziamenti nel prossimo futuro”. .  
   
   
IL MERCATO IMMOBILIARE NON RESIDENZIALE NUOVI SPAZI ALLA LOGISTICA  
 
 Milano, 21 giugno 2007 - L’ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato l’andamento del mercato immobiliare non residenziale, considerando prezzi e locazioni di negozi, uffici e capannoni con i dati provenienti dalle agenzie del Gruppo specializzate nel comparto industriale/commerciale, segnalando i nuovi progetti in corso. Capannoni Nel secondo semestre del 2006 le quotazioni immobiliari dei capannoni sono cresciute del 2. 2% per le tipologie usate e del 2. 7 % per le tipologie nuove. Le locazioni sono cresciute rispettivamente dell’1. 7% sulle tipologie usate e dell’1. 9% per le tipologie nuove. Tra le regioni più dinamiche troviamo il Lazio dove i prezzi dell’usato sono cresciuti del 12% e quelli del nuovo del 9. 6%. Le locazioni invece hanno registrato una variazione rispettivamente del 6. 6% e dell’1. 2%. Positivo l’andamento dell’area intorno a Fiumicino dove, nella zona industriale delle Vignole, si sta sviluppando il nuovo interporto. Si costruiscono tipologie oltre i 1000 mq, non lontano dalla Nuova Fiera di Roma, da destinare soprattutto ad uso logistico ed industriale. Infatti tra i principali acquirenti in zona ci sono proprio le società di logistica che richiedono la presenza di area di carico e scarico di merce, di uno spazio di manovra e di un’altezza minima di 6-8 metri. Segnali dinamici anche a Pomezia dove sono numerosi i cantieri e per le tipologie di nuova costruzione si arriva anche a 1000-1100 € al mq se situate in aree industriali importanti. La richiesta è alimentata soprattutto dalle società di logistica che richiedono almeno 5000 mq. Non mancano richieste da parte di piccoli artigiani che cercano tagli di 300-400 mq e da parte di medi imprenditori che preferiscono tipologie comprese tra 1000 e 3000 € al mq. Nella zona di Tiburtina, Casalbertone e Pietralata invece la domanda di capannoni in acquisto ed in locazione è in calo. Si preferiscono infatti le aree comprese tra il G. R. A. E l’autostrada A1. Anche in questo caso le richieste sono avanzate dalle società di logistica. In Lombardia il mercato dei capannoni segnala una variazione delle quotazioni dell’1. 9% per le tipologie usate e del 2. 3% per le tipologie nuove; sul versante delle locazioni si registra una crescita dei canoni di locazione dell’1. 3% per le tipologie usate e dell’1. 9% per le tipologie nuove. A Milano cresce la ricerca di capannoni da recuperare e da trasformare in loft. In periferia invece si registra la presenza di capannoni destinati alla logistica, ma non collocati sul mercato: al momento la richiesta per queste tipologie si è spostata soprattutto nell’hinterland milanese. Tra le aree più dinamiche citiamo la zona di Arluno, sulla direttrice Milano-torino, dove è in crescita la richiesta di capannoni. Si costruiscono nuove tipologie a Corbetta dove l’aumento dei costi dei terreni ha determinato anche il rialzo delle quotazioni degli immobili. Ad Abbiategrasso la domanda aumenta in seguito alla realizzazione del completamento della bretella che ha reso più scorrevole il collegamento tra Abbiategrasso e Buccinasco. In generale tutta l’area intorno ad Arluno e Magenta si sta riqualificando e si sta ponendo come alternativa a Settimo Milanese e a San Donato, ormai sature. Per migliorare la zona sono in corso interventi sulla viabilità, con nuovi svincoli e nuove rotonde che possano rendere più scorrevole la circolazione. In Piemonte il mercato delle compravendite di capannoni segnala una crescita delle quotazioni dell’1. 5% (usato) e 2. 5% (nuovo); sulle locazioni si registra una crescita dello 0. 2% per le tipologie usate e del 4. 3% per quelle di nuova costruzione. Segnaliamo la performance positiva di Rivarolo, dove sono in costruzione numerosi capannoni da destinare ad uso produttivo ed artigianale. Ad utilizzarli sono soprattutto artigiani ed imprese di media-grande dimensione. I tagli più richiesti sono compresi da 300-400 mq fino a 1000 mq. In Veneto si è registrata una diminuzione delle quotazioni dell’1. 1% sulle tipologie usate e dello 0. 2% su quelle nuove. Le locazioni sono segnalate in crescita rispettivamente del 2. 9% e del 2. 7%. Stabile l’andamento dei prezzi dei capannoni nell’area sud di Verona. La maggior parte degli acquisti e delle locazioni di capannoni viene effettuata da artigiani ed i tagli più richiesti vanno dai 400 ai 600 mq. Sull’acquisto delle nuove costruzioni è spesso richiesta la banchina o il piano di carico. Nell’area compresa tra i comuni di Buttapietra, Castel D’azzano e Vigasio sono in corso numerose ristrutturazioni di capannoni. Inoltre l’asse Vigasio-nogarole Rocca diventerà il nuovo polo produttivo della zona Sud-est di Verona: è prevista la costruzione di un nuovo autodromo e l’arrivo dell’autostrada Tibre (Tirreno Brennero). Queste opere porteranno un forte sviluppo economico nell’area e per questo motivo molti comuni della zona stanno lottizzando aree agricole dismesse da destinare all’ edilizia industriale. Secondo il piano regolatore un altro polo industriale si svilupperà lungo la Ss424 che collega Verona a Rovigo in zona Verona sud verso la Bassa. Da segnalare la situazione di difficoltà attraversata da questo mercato a Terni in seguito alla crisi vissuta dal polo chimico e dalle acciaierie della zona, infatti le attività legate al settore chimico e al settore dell’acciaio rappresentano una delle leve più importanti dell’economia della zona. Negozi In crescita del 3. 8% le quotazioni dei negozi per le tipologie in “via di passaggio” e del 2. 9% in quelle in “via non di passaggio”. Sul mercato degli affitti si segnala rispettivamente una crescita dei canoni dell’1. 3% e dell’1. 4%. Tra le regioni che hanno registrato le performance migliori ci sono la Lombardia con una crescita percentuale delle quotazioni del 4. 1 e del 4 e a seguire il Lazio con 3. 8% e 3. 1%. Sul mercato delle locazioni si segnala in Lombarda una stabilità sulle vie di passaggio (-0. 1%) e una lieve crescita (+3. 3%) sulle vie non di passaggio. Nel Lazio la variazione è stata rispettivamente del 7. 8% e del 2. 7%. A Milano sul mercato dei negozi si acuisce sempre più il divario tra le tipologie situate in “vie di passaggio” e quelle situate in “vie non di passaggio”. Queste ultime sono utilizzate come ufficio oppure se sussistono i requisiti per il cambiamento di destinazione d’uso, trasformate in abitazioni. I negozi situati nelle vie di passaggio sono sempre molto richiesti ma l’offerta è decisamente più bassa. Sulle strade “top” (Quadrilatero, corso Vittorio Emanuele, corso Vercelli, ecc. ) funziona ancora il pagamento di una buonuscita e non si registra un elevato turn over. Nelle zone centrali tengono i negozi di abbigliamento, quelli legati alla ristorazione ed ultimamente anche per soluzioni d’arredo. Nelle zone centrali, ma non di transito, si registra la presenza di immobili non collocati sul mercato. Tra le altre zone di Milano particolarmente vi sono positive Corvetto e corso Lodi dove c’è aumento delle richieste di negozi, in particolare per svolgere attività legate alla ristorazione. Infatti in zona si prevede la nascita di nuovi uffici. Nel Lazio, in particolare a Fiumicino, la performance dei negozi è stata positiva grazie allo sviluppo del nuovo quartiere di “Parco Leonardo” che ha comportato un aumento del bacino di utenza della zona con conseguente incremento anche della domanda. Riscontri positivi anche per l’Eur dove essendo ormai poche le soluzioni disponibili in “via di passaggio” ci si sta orientando verso quelle in vie “non di passaggio”. Il mercato dei negozi nelle zone centrali della capitale vede tra gli acquirenti soprattutto investitori, sia privati che società immobiliari. I primi investono cifre non superiori a 300 mila €. Le soluzioni situate in “vie non di passaggio” sono destinate a società di servizi oppure trasformati in uffici. Positivo l’andamento delle locazioni per soluzioni poste sulla via Prenestina, in posizioni di maggiore transito. In leggera diminuzione le quotazioni e i canoni di locazione delle tipologie situate a Casalbertone e Pietralata in seguito all’insediamento nella zona di diversi centri commerciali. Da segnalare in questo semestre l’andamento positivo dei negozi a Perugia e Rivoli, rispettivamente in Umbria e Piemonte. A Perugia (+9. 7% la crescita dei prezzi delle tipologie in “via di passaggio” e +4. 8% in “via non di passaggio”) sono aumentate le richieste di negozi nel Centro storico, che è stato riqualificato con l’introduzione della metropolitana di superficie; l’offerta è però decisamente più bassa. La presenza dell’Università e di conseguenza di un target studentesco ha comportato lo sviluppo soprattutto di pub, bar ed attività legate alla ristorazione. Nuove attività commerciali sono sorte anche ad Ovest della città dove in capannoni ormai dismessi si sono insediati marchi importanti (es. Lebole, Mondo Convenienza). In crescita le attività svolte da extracomunitari in particolare i cinesi si sono spostati dal settore della ristorazione a quello dell’ abbigliamento e di casalinghi. Segnaliamo poi la crescita delle quotazioni a Rivoli (+33. 3% l’incremento dei prezzi nelle vie ad alto transito e +12. 5% l’incremento per le tipologie poste in via non di passaggio) in seguito alle aspettative legate all’arrivo della metropolitana nel centro della città, dove si prevede la nascita di un’area destinata ad immobili commerciali. Uffici Le quotazioni degli uffici sono cresciute del 3. 2% per le tipologie usate e del 3. 6% per le tipologie nuove. Sulle locazioni la crescita è stata rispettivamente dello 0. 8% e dello 0. 7%. In Lazio la variazione delle quotazioni è stata del 5. 5% (usato) e dell’1. 1% (nuovo), mentre sulle locazioni si è avuta una crescita del 2% per le soluzioni usate ed una diminuzione dello 0. 5% per le nuove. Nel Centro di Roma si riscontra un eccesso di offerta di uffici in locazione rispetto alla domanda perché i canoni di locazione richiesti sono troppo elevati rispetto alle capacità degli affittuari. Tengono ancora bene le soluzioni ubicate in piazza del Popolo, piazza Venezia e quelle della zona Prati a ridosso del Palazzo di Giustizia, grazie soprattutto alla richiesta da parte di studi legali. I tagli più richiesti sono quelli di 80-100 mq. Cresce, da parte di aziende di medio grande dimensione, la richiesta di uffici da affittare nella zona dell’Eur. Da segnalare la costruzione di nuovi uffici e di centri direzionali presso il Tecnopolo Tiburtino e l’offerta di nuovi uffici in locazione all’interno del complesso di Parco Leonardo, a conferma di una tendenza al decentramento degli uffici dalla città in corso ormai da anni. In Lombardia le quotazioni degli uffici sono salite del 3. 7% (usato) e del 5. 3% (nuovo). Le locazioni invece sono cresciute dello 0. 9% per le tipologie usate e dell’1. 4% per le tipologie nuove. A Milano è sempre alta la richiesta per tipologie situate in contesti direzionali e con caratteristiche moderne dal punto di vista tecnologico. Tiene abbastanza la richiesta di uffici situati nelle zone vicine alla fermata della metropolitana, mentre è in calo l’appeal delle soluzioni posizionate all’interno di contesti condominiali. Sono molto apprezzate le tipologie di rappresentanza e quelle modulari ed open space che si possono più facilmente adattare ad eventuali variazioni di personale. Determinante per la realizzazione della compravendita ormai l’adeguamento tecnologico. Uffici di nuova costruzione sorgeranno nei pressi di Corvetto e Rogoredo non lontano da Santa Giulia (infatti si è registrato un incremento delle quotazioni degli uffici a Tertulliano-cuoco e Lodi -Corvetto) ed un importante progetto di tipo direzionale sorgerà nel parco del Ticino accanto all’aeroporto di Malpensa. Si parla di 270 mila mq di cui 160 mila mq da destinare a verde pubblico e 110 mila mq alla costruzione di edifici finanziari, il tutto sarà corredato da parcheggi, ristoranti, uffici postali, banche e negozi. Tra le aree dinamiche della Lombardia segnaliamo la provincia di Mantova (in particolare Porto Mantovano, Curtatone, S. Giorgio), interessata da nuove lottizzazioni destinate ad uffici e ad una serie di complessi terziari. Tra questi appunto è prevista la costruzione di centri direzionali. In Umbria le quotazioni degli uffici sono cresciute del 7. 3% su entrambe le tipologie. Le locazioni hanno registrato una crescita del 2. 5% per le tipologie usate e una diminuzione dell’1% sul nuovo. I segnali positivi arrivano soprattutto da Perugia dove si è avuto uno spostamento dal Centro (il Centro storico è chiuso al traffico, con conseguenti problemi di parcheggio) verso le zone più periferiche, tra cui Madonna Alta ed Ellera, entrambe vicine agli svincoli autostradali. In Veneto le quotazioni degli uffici sono cresciute del 2. 1% e del 3. 4% per le tipologie usate e nuove. Gli affitti delle tipologie usate sono aumentati dell’1%, sul nuovo sono diminuiti della stessa percentuale. La richiesta è per tagli intorno a 70-90 mq, con impianti a norma, stanze piccole, una sala riunioni. Abbastanza stabile il mercato degli uffici nella zona sud della città infatti il numero di uffici in vendita è decisamente superiore alla domanda. La richiesta si concentra su tipologie già cablate e strutturate per essere immediatamente operative. La grandezza media ricercata è di 80 mq. Le richieste tra tipologie da acquistare o da affittare si equivalgono. Nella zona dello Z. A. I. Sono in costruzione delle palazzine direzionali. Anche nel capoluogo Veneto si registra la tendenza delle strutture direzionali al decentramento verso la periferia. Infatti il Centro di Verona è diventato molto scomodo per via delle zone a traffico limitato e per la mancanza di parcheggi. Negli uffici in Centro restano soprattutto i professionisti. Laboratori Le quotazioni dei laboratori nel secondo semestre dell’anno sono cresciute dell’1. 2%. Le locazioni sono in lieve ribasso (-0. 4%). La regione che ha dato segnali positivi è stata la Lombardia con una crescita dei prezzi del 3. 1% e delle locazioni dello 0. 8%. In Umbria si segnala un incremento delle quotazioni dell’1. 4% e un ribasso della stessa entità sulle locazioni. Segnali di ribasso dal Veneto e dal Lazio. Molti operatori del settore sono d’accordo, ovvero l’assottigliarsi della linea di demarcazione che distingue questo mercato da quello dei piccoli capannoni, sempre più richiesti per uso deposito. In linea di massima si cercano laboratori al piano terra, con area di carico e scarico merci. Gli utilizzi sono disparati: palestre, centri culturali, attività di assemblaggio, show room, uffici, studi fotografici. Non manca la richiesta di capannoni da poter trasformare in loft. .  
   
   
ITALCEMENTI APPROVA L’ADEGUAMENTO DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO IN BASE ALLA LEGGE SUL RISPARMIO VARATO UN NUOVO PIANO DI STOCK OPTION PER AMMINISTRATORI DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO  
 
Bergamo, 21 giugno 2007 – L’assemblea degli azionisti di Italcementi S. P. A. , riunitasi Ieri a Bergamo, ha deliberato, in sede ordinaria, la definizione dei compensi a comitati e organismi previsti dalla Corporate governance della società e l’adozione di un nuovo piano di stock option per amministratori. Il piano, riservato ad alcuni amministratori di Italcementi S. P. A. E di sue controllate, ha lo scopo di legare il loro trattamento economico complessivo al successo a medio/lungo termine dell’azienda e alla creazione di valore per gli azionisti. Il piano prevede cicli triennali di offerta delle opzioni alla sottoscrizione o all’acquisto di azioni ordinarie e/o di risparmio di Italcementi per un triennio con decorrenza coincidente con l’inizio del mandato del Consiglio di amministrazione. Le opzioni, se esercitate, daranno diritto alla sottoscrizione o all’acquisto di azioni ordinarie e/o di risparmio Italcementi nel rapporto di 1:1. L’assemblea, in sede straordinaria, ha deliberato la sostituzione, dopo aver annullato una precedente delega, della facoltà attribuita agli amministratori di aumentare il capitale sociale, in una o più volte e con esclusione del diritto di opzione, per un importo massimo di 3. 000. 000 euro nominali mediante emissione di n. 3. 000. 000 di azioni ordinarie e/o di risparmio da riservare all’esercizio del nuovo piano di stock option. L’assemblea, ha inoltre deliberato, l’adeguamento dello statuto sociale in ottemperanza alle norme contenute nella Legge per la tutela del risparmio. .  
   
   
PRESENTATA LA PRIMA RICERCA SUGLI STILI ABITATIVI IN TOSCANA: IL GRUPPO CEPA ILLUSTRA I RISULTATI PIÙ INNOVATIVI  
 
Pontassieve, 21 giugno 2007 - Il Gruppo Cepa, da molti anni leader del settore delle costruzioni in Toscana, ha collaborato con il Salone Immobiliare di Firenze alla realizzazione di un nuovo strumento di analisi delle richieste del mercato per raccogliere importanti dati circa le tendenze e le aspettative abitative dei cittadini che vivono il territorio, e oggi può offrire al pubblico alcuni approfondimenti su temi che influenzano il settore. I risultati della ricerca vengono presentati oggi presso la sede di Confindustria di Firenze. In occasione della seconda edizione del Salone Immobiliare di Firenze, che ha richiamato 12. 000 visitatori in quattro giorni, si è svolta la ricerca sugli “Stili abitativi in Toscana 2007” attraverso un questionario con domande mirate a cogliere i gusti del pubblico. Fra i partecipanti al questionario è stata estratta la fortunata vincitore di un soggiorno all’isola di Capraia presso il prestigioso hotel “La Mandola”, una delle strutture alberghiere del Gruppo Cepa. La ricerca per la prima volta ha indagato il tema del Facility Management che possiamo definire come una tecnologia sviluppata per permettere l´accesso a tutte le informazioni legate al patrimonio e alla proprietà, con conseguente fornitura di servizi accessori relativi a ciascun edificio o unità immobiliare. Senza dover selezionare e controllare i propri fornitori di servizi specialistici, il cliente finale si libera di molte incombenze, con evidenti vantaggi: il committente ha un unico interlocutore per numerosi ambiti d’intervento; gli acquirenti finali razionalizzano e recuperano risorse, conoscendo esattamente i costi delle attività previste; la manutenzione programmata non è più vissuta come l’intervento che “purtroppo si deve fare”, bensì come l’investimento con l’obiettivo preservare o far crescere il valore dell´immobile. I dati rilevati sul Facility Management confermano l’interesse del 50% del campione per il nuovo concetto di casa che il Gruppo Cepa sta introducendo in Toscana. In particolare, al crescere del livello di istruzione (il 56% dei laureati sono interessati) e in relazione alla motivazione di acquisto (il 49% di chi acquista la prima casa), aumenta nettamente la propensione verso l’utilizzo di forme di Facility Management. Altro dato rilevante, e in parte inatteso, è l’interesse verso il risparmio energetico che coinvolge la quasi totalità del campione (85%). Emerge la consapevolezza che i costi aggiuntivi richiesti dalle tecnologie necessarie sono ammortizzabili in alcuni anni e corrispondono a successivi risparmi sulle bollette. Il 15% che non è disposto ad alcun costo aggiuntivo è più che compensato dal 21% che ricerca il risparmio energetico anche senza ritorni economici evidenti. E’stato completamente ripensato il prossimo intervento che il Gruppo andrà a realizzare nel comune di Dicomano, in località Contea. Grazie a un’attenta progettazione, sviluppata in collaborazione con l’Università di Firenze, oltre alla certificazione acustica, il complesso realizzato sarà in grado di garantire un’alta efficienza termica e la produzione di energia pulita rinnovabile. Questi aspetti consentiranno un abbattimento dei costi delle bollette e il rispetto dell’ambiente. Sarà il primo intervento in Toscana a coniugare comfort termo-acostico certificato con tecnologie costruttive avanzate, e utilizzo di fonti energetiche alternative. .  
   
   
CONFERENZA INAUGURALE DELLA PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA DEL NUCLEARE SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2007 - Il 21 settembre si svolgerà a Bruxelles (Belgio) una conferenza che marcherà il lancio della piattaforma tecnologica europea del nucleare sostenibile (Sne-tp). Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, assumerà per l´occasione il ruolo di padrone di casa. L´iniziativa riunirà rappresentanti della Commissione europea, dell´industria, del settore universitario e delle autorità nazionali, che interverranno sui temi seguenti: il contenuto del documento di prospettiva di Sne-tp, copie del quale saranno disponibili alla conferenza; il contributo degli sviluppi proposti dalla piattaforma in materia di tecnologie per la fissione nucleare alla sicurezza degli approvvigionamenti, alla sostenibilità, inclusi sicurezza e rifiuti, e alla competitività. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/research/energy/gp/gp_events/article_1567_en. Htm#sne-tp .  
   
   
ENERGIA: PIÙ QUALITÀ NEI CALL CENTER DEI VENDITORI DI ELETTRICITÀ E GAS DAL 2008 MENO ATTESE, CHIAMATE GRATIS, SEMPLICITÀ DI ACCESSO E UN PUNTEGGIO AI MIGLIORI  
 
Milano, 21 giugno 2007 - Tempi di attesa più brevi, chiamate gratuite almeno da rete fissa, facilità di accesso ai servizi e per parlare con un operatore. Sono alcune delle novità in arrivo dal prossimo anno per i call center delle aziende di vendita di energia elettrica e di gas. L´autorità per l’energia elettrica e il gas ha infatti fissato standard di qualità obbligatori per assicurare un adeguato livello di servizio a tutela dei consumatori. Inoltre viene introdotta una “graduatoria di merito” dei call center basata su un sistema di punteggio per le aziende che daranno ai clienti un’assistenza migliore rispetto ai requisiti minimi previsti. Il provvedimento, disponibile sul sito www. Autorita. Energia. It, è stato deliberato a seguito di due consultazioni pubbliche e di un’indagine sulla soddisfazione dei clienti sui call center commerciali che ha individuato fra le maggiori criticità del servizio la struttura del risponditore automatico (albero fonico), spesso troppo complessa, e i tempi di attesa, eccessivamente lunghi. Gli standard di qualità per i call center delle aziende di vendita, costituiscono un nuovo tassello dell’iniziativa complessiva dell’Autorità per permettere una transizione sicura e positiva verso il regime di piena liberalizzazione della vendita anche sul mercato domestico. L’obiettivo è infatti di promuovere un miglioramento continuo della qualità dei servizi forniti dai call center, garantendo al tempo stesso alle imprese di vendita un adeguato livello di flessibilità nell’offerta del servizio, elemento essenziale per l’efficacia del processo di apertura della completa apertura del mercato. Standard minimi di qualità dei call center commerciali Gli obblighi di servizio minimi fissati dall’Autorità riguardano: la semplicità del risponditore automatico (albero fonico), che deve essere tale da permettere di parlare con un operatore dopo non più di due scelte (tre se sono presenti più servizi); l’orario di apertura: almeno 35 ore alla settimana per i servizi con operatore, aumentate a 50 per le imprese che non hanno sufficienti sportelli sul territorio servito; la gratuità delle chiamate per il cliente, almeno da rete fissa; l’informazione ai clienti con la pubblicazione su internet e sulle fatture del numero telefonico del call center, degli orari e del tipo di chiamate abilitate. L’autorità ha anche fissato livelli standard per il tempo medio di attesa, per il livello di servizio (percentuale di chiamate andate a buon fine) e per l’accessibilità al servizio, al fine di limitare code di attesa troppo elevate e di ridurre il fenomeno delle linee occupate. Gli standard generali di qualità dei call center e gli obblighi di servizio si applicano a tutte le imprese di vendita di energia elettrica e gas, con gradualità a cominciare dalle imprese principali: dal 1° gennaio 2008 per i venditori con più di 100. 000 clienti finali alimentati in bassa tensione e/o in bassa pressione al 31 dicembre 2006; dal 1° luglio 2008 per i venditori con più di 50. 000 clienti finali alimentati in bassa tensione e/o in bassa pressione al 31 dicembre 2007; dal 1° gennaio 2009 per tutti gli altri venditori. Graduatoria dei call center Una parte innovativa del provvedimento consiste anche nella creazione di una “graduatoria” di gradimento dei call center, da pubblicare con aggiornamenti semestrali. La classifica sarà determinata da un sistema di punteggio (attraverso “bonus”) risultante dalle scelte delle imprese che, volontariamente, avranno raggiunto livelli di qualità migliorativi rispetto a quelli minimi fissati dall’Autorità. I bonus verranno assegnati in base a servizi particolarmente graditi ai clienti come, ad esempio, la gratuità completa delle chiamate (anche da rete mobile); la facilità di navigazione nell’albero fonico; una più ampia disponibilità del servizio; l’apertura di sportelli accessibili al pubblico per almeno 35 ore alla settimana; la presenza di servizi on line su internet o di meccanismi di gestione delle chiamate nei periodi di picco. Un riconoscimento particolare verrà offerto anche alle iniziative congiunte con le associazioni dei consumatori per il miglioramento dei servizi telefonici, incluso l’avvio di procedure per la risoluzione extragiudiziale delle controversie connesse con i servizi forniti. Ad acquisire punti in graduatoria contribuirà anche la soddisfazione dei clienti che si rivolgono ai call center, rilevata attraverso un’indagine che l’Autorità svolgerà a cadenza regolare ogni semestre a partire dal 2008. La graduatoria con i punteggi di qualità dei call center sarà pubblicata a inizio 2009, riferita al semestre precedente .  
   
   
ROMA: AL TEMPIO ADRIANO IL CONVEGNO “IL CARBURANTE DELLE RINNOVABILI”  
 
Roma, 21 giugno 2007 - Oggi è in programma a Roma presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra il Convegno nazionale "Il carburante delle rinnovabili…: come accelerarne lo sviluppo e la competitività". Il Convegno è organizzato da Aet - Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma e da Ises Italia, Sezione italiana dell´International Solar Energy Society. L´evento si inserisce all´interno della 7° edizione de "I Giorni delle Rinnovabili - Impianti Aperti ai Cittadini", manifestazione organizzata da Ises Italia per promuovere la diffusione di una cultura energetica sostenibile. Www. Isesitalia. It/hp_gdr_2007. Html .  
   
   
ENERGIE INVESTIMENTI: LE ATTIVITA’ ITALIANE “GRANDI CLIENTI” DI GAZ DE FRANCE RILEVATE DALLA JOINT-VENTURE  
 
Milano, Parigi, 21 giugno 2007 – Energie Investimenti, joint-venture tra Camfin e Gaz de France nel settore del gas naturale, ha siglato ieri un accordo relativo all’acquisizione del ramo di azienda di Gaz de France specializzato nella vendita di gas a grandi clienti in Italia. L’operazione, del valore di circa 40 milioni di euro, dovrebbe essere perfezionata nella seconda metà di luglio ed è soggetta all’approvazione delle autorità competenti. L’accordo consentirà a Energie Investimenti di ampliare la propria clientela ed essere più dinamica dal punto di vista commerciale, aggiungendo i grandi clienti industriali all’attuale portafoglio composto da 850mila clienti residenziali e piccole imprese. Per effetto dell’operazione, Energie Investimenti raddoppierà i volumi di vendita con forniture annue per oltre 3 miliardi di metri cubi, proponendosi come uno dei principali operatori italiani del settore . La società venderà gas ai grandi clienti utilizzando il marchio commerciale energY di Gaz de France. Grazie a questa operazione, dunque, Energie Investimenti accresce le dimensioni e il perimetro del proprio business. Per Gaz de France si tratta di una nuova tappa della strategia di riorganizzazione delle attività commerciali italiane. Per Camfin l’accordo conferma la strategia di focalizzazione su partnership qualificate per rafforzare il proprio ruolo di operatore primario nei business dell’energia e dell’ambiente. . .  
   
   
“I BIOCARBURANTI - FILIERE PRODUTTIVE, TECNOLOGIE, VANTAGGI AMBIENTALI E PROSPETTIVE DI DIFFUSIONE” LE POTENZIALITÀ DEL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Palmanova, 21 giugno 2007 - E’ stato presentato ieri pomeriggio presso l’Auditorium Meeting Point San Marco (Via Scamozzi 5, inizio ore 17. 00) il volume “I Biocarburanti - Filiere produttive, tecnologie, vantaggi ambientali e prospettive di diffusione”, realizzato da Area Science Park, con il contributo del C. E. T. A. – Centro di Ecologia Teorica ed Applicata di Gorizia. Il tema dei biocarburanti sta suscitando una forte attenzione da parte dell’opinione pubblica, in virtù delle potenzialità di questi combustibili, per ridurre la dipendenza dal petrolio, per migliorare la sicurezza dei rifornimenti e, non ultimo, per ridimensionare l’impatto sulla qualità dell’aria e sull’effetto serra dei settori del trasporto e della produzione energetica. Sotto la definizione di biocarburanti, tuttavia, rientrano molti combustibili, diversi per proprietà chimiche e fisiche, caratterizzati da applicazioni molteplici e contraddistinti da differenti livelli di maturità tecnologica nelle fasi di produzione ed utilizzo. Il volume presentato intende contribuire a soddisfare l’interesse e la curiosità degli utenti, descrivendo le caratteristiche, gli aspetti tecnologici, economici ed energetici delle filiere produttive e gli impieghi dei biocarburanti attualmente disponibili, nonché di quelli innovativi, che saranno introdotti nel mercato entro dieci anni. Lo studio delinea gli scenari di diffusione e sviluppo su scala comunitaria, nazionale e regionale dei carburanti di origine biologica ed è arricchito da uno studio di fattibilità tecnico-economica e da una stima della vocazione del territorio del Friuli Venezia Giulia nei confronti della coltivazione delle colture energetiche dedicate. Negli ultimi anni il settore dei trasporti evidenzia una crescita in termini quantitativi molto rapida, con proporzionali riflessi in termini di consumo di energia. Nell´unione Europea, nel decennio passato, il trasporto di merci e di passeggeri è aumentato di circa il 18 % e si prevede che nel 2030 l´impiego di energia per i trasporti risulterà superiore di circa il 50 % rispetto al livello del 1990. A fronte di questo scenario si afferma l´esigenza di intervenire con misure appropriate per l´ottenimento di obiettivi molteplici, economici, sociali ed ambientali. Nel Libro Bianco della Commissione “La politica dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”, vengono descritti sia lo scenario tendenziale, sia quello previsionale che riflette una serie consistente di misure di riequilibrio: si attende una riduzione del volume degli impieghi energetici dell´ordine del 25 %. Ciò contribuirà ad arginare fenomeni su scala globale, quali i cambiamenti climatici e fenomeni più localizzati, come l´inquinamento atmosferico di breve raggio. Tra le misure efficaci per il miglioramento complessivo dell´ambiente da più parti viene sottolineata con forza la possibilità di sostituire i carburanti fossili tradizionali con quelli di origine biologica. L´interesse per le applicazioni al livello regionale è testimoniato dalla definizione di alcuni scenari di sviluppo e da una valutazione dell´attitudine del territorio del Friuli Venezia Giulia nei confronti della coltivazione del girasole e del colza. Su scala regionale l’andamento congiunturale dei principali indicatori socio-economici fa ipotizzare una futura crescita dei consumi energetici del settore dei trasporti in linea con quella nazionale ed attenendosi alle attuali previsioni di impiego della benzina e del gasolio, ciò potrebbe implicare l’immissione sul mercato al 2010 di 26. 500 tonnellate di biodiesel e 30. 700 tonnellate di bioetanolo. A fronte di una superficie agricola di 238. 806,97 ettari, localizzata soprattutto in pianura, e delle caratteristiche pedo-climatiche, si ritiene che il territorio del Friuli Venezia Giulia abbia le potenzialità, per affrontare l’ormai imminente sviluppo del settore dei biocarburanti. L’attitudine della pianura e delle colline della regione nei confronti delle colture oleaginose è stata valutata sulla base della Carta del Suolo, integrando le esigenze del girasole nei confronti del terreno (nei regimi irriguo e seccagno) e del colza con alcune caratteristiche fisiche proprie del territorio, scelte tra quelle di maggior rilievo per queste colture (ossia la tessitura, la reazione, la pietrosità superficiale, lo scheletro, la granulometria, il drenaggio interno e la riserva idrica). I risultati della valutazione, riportati nel volume alla scala provinciale in forma di carte tematiche, suggeriscono complessivamente una buona attitudine della pianura e delle colline per le colture oleaginose: per quanto riguarda il girasole, il 49 % del territorio è classificato come molto adatto in regime irriguo e il 45 % in regime asciutto, mentre per quanto concerne il colza, il 57 % del territorio in esame è classificato adatto. Lo studio , che non esaurisce assolutamente la trattazione, la quale anzi dovrà essere fortemente sviluppata ed approfondita con un indispensabile insieme di ricerche tecniche ed economiche, è rivolto a quanti dimostrano un preciso interesse ad intraprendere l’attività professionale o imprenditoriale, anche solo in una sezione della filiera, ma che potranno disporre di un quadro di sintesi di tutto il complesso mondo di questi “nuovi” carburanti. .  
   
   
ACCELERARE RICERCA E USO BIOCARBURANTI  
 
Palmanova, 21 giugno 2007 - Nel 2010 potrebbero essere immessi nel mercato regionale 26. 500 tonnellate di biodiesel e 30. 700 tonnellate di bioetanolo per rispondere alla futura crescita dei consumi energetici del settore dei trasporti. La stima è emersa nello studio che Area Science Park, con il contributo del Ceta, Centro di ecologia teorica ed applicata di Gorizia, ha presentato oggi a Palmanova, alla presenza dell´assessore regionale alle Risorse agricole, Enzo Marsilio. La ricerca per la prima volta analizza i carburanti di origine biologica, ottenuti da produzioni agricole, residui vegetali, rifiuti organici quali biodiesel, olii vegetali puri, bioetanolo, bio-erbe, biogas, descrivendo le caratteristiche, gli aspetti tecnologici, produttivi, economici ed energetici di ciascuna filiera produttiva e gli impieghi dei biocarburanti attualmente disponibili. A fronte di una superficie agricola di 238. 806 ettari, localizzata soprattutto in pianura i ricercatori ritengono che il territorio del Friuli Venezia Giulia abbia le potenzialità per affrontare l´ormai imminente sviluppo del settore dei biocarburanti. "Occorre iniziare almeno un percorso di fattibilità, pur anche sbagliando, ma occorre iniziare - ha affermato Marsilio -. Dagli anni 90´ Carinzia e Slovenia, ad esempio, hanno fatto passi da gigante nel settore delle biomasse legnose, mentre noi in Italia stiamo ancora discutendo se esiste possibilità di impiego. Sia gli aspetti tecnologici sia quelli normativi scontano, dunque, ancora un forte ritardo". Marsilio ha ribadito come sia essenziale per lo sviluppo del settore l´appoggio alla ricerca e all´innovazione. "La Regione, attraverso il Piano energetico e il Piano di sviluppo rurale è impegnata a sostenere l´innovazione e la ricerca, definendo un sistema di incentivi. L´importante - ha aggiunto Marsilio - sarà poi collegare l´attività di ricerca con quella operativa e con le esigenze imprenditoriali". Lo studio, coordinato da Roberto Jodice, direttore del Ceta, e da Michela Pin, delinea gli scenari di diffusione e sviluppo su scala comunitaria, nazionale e regionale - con particolare riferimento al contesto del Friuli Venezia Giulia - ed è arricchito da uno studio di fattibilità tecnico-economica e da una stima della vocazione del territorio regionale nei confronti della coltivazione delle colture energetiche dedicate. In merito alle stime il direttore del Servizio trasferimento tecnologico Area Science Park, Paolo Cattapan, non asseconda però facili ottimismi. "Occore buon senso - commenta a margine del convegno Cattapan - e bisogna che il settore agricolo e regionale effettui delle scelte a favore di una agricoltura di qualità oppure di largo impiego. Le dimensioni aziendali in Friuli Venezia Giulia non consentono ancora di raggiungere una produttività sufficiente a coprire il fabbisogno espresso dalle stime, ma la ricerca - conclude Cattapan - può fare molto per indirizzare le future scelte". Al convegno sono intervenuti Giuseppe Colpani, direttore generale Area Science Park, Francesco Marangon, Presidente Ceta, Rodolfo Taccani, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell´Università degli Studi di Trieste, Vito Pignatelli, dell´Unità Biotecnologie, Protezione della Salute e degli Ecosistemi dell´Enea - Centro Ricerche Casaccia. .  
   
   
REPUBBLICA CECA, UNIPETROL IN CRESCITA  
 
Praga, 21 giugno 2007 - La compagnia petrolchimica ceca Unipetrol ha dichiarato un aumento del 26 percento nelle vendite di carburanti. Secondo il Budapest Business Journal, Unipetrol ha dichiarato che i profitti sono aumentati dopo che la compagnia ha eliminato le attività di Spolana (Repubblica Ceca). Unipetrol ha riportato che, mentre è cresciuto il volume delle vendite in tutti i segmenti di attività, quelle per i carburanti, attraverso la controllata Benzina, sono state la maggior fonte di guadagno. .  
   
   
NUOVA CENTRALE ELETTRICA A CARBONE IN UNGHERIA  
 
Budapest, 21 giugno 2007 - Alcune società del settore dell´industria della carta (Hamburger Papírgyártó, Dunafin, Duacell e Synergy) hanno costituito una joint-venture per la costruzione e la gestione di una centrale elettrica di 50 megaWatt a Dunaújváros. Lo comunica l´Ice. La centrale entrerà in funzione nel 2009 e utilizzerà carbone e rifiuti dell´industria cartaria come combustibile. L´impianto fornirà il 70 per cento di energia elettrica e il 100 per cento del riscaldamento alle società che hanno investito nel progetto. .  
   
   
ERG: IMP’IATI RIAVVIATI DOPO LA FERMATA PROGRAMMATA  
 
 Genova, 21 giugno 2007 – La fermata programmata per manutenzione dell’impianto di produzione di energia elettrica di Isab Energy si è conclusa l’8 giugno secondo i piani. Ad oggi entrambi i treni di produzione sono stati riavviati e l’impianto sta operando regolarmente, con una potenza massima di riferimento pari a circa 528 Mw. I tempi per il raggiungimento della massima potenza dell´impianto si sono prolungati a causa di problemi tecnici che hanno interessato entrambi i gassificatori. Nel corso della fermata è stato riparato, con successo, il guasto che il 25 aprile scorso aveva interessato il generatore della turbina a gas 2. Confermiamo (vedi comunicato stampa del 3 maggio) la perdita economica di 6 milioni di Euro a livello di margine operativo lordo consolidato e di 2 milioni di Euro a livello di utile netto di Gruppo. E’ stato, inoltre, ripristinato il trasformatore della turbina a gas 1, sostituito a seguito del guasto verificatosi il 10 aprile 2006. Per effetto della sostituzione l’impianto ha, oggi, in dotazione un trasformatore come scorta strategica, per un costo di 1,9 milioni di Euro. .  
   
   
ENEL: LA CENTRALE DI BARI SARA’ CONVERTITA A GAS ENTRO L’ANNO  
 
Bari, 21 giugno 2007 - Nell’ambito degli accordi complessivi con la Regione Puglia in campo energetico, Enel ha acconsentito alla richiesta dell’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, per la completa trasformazione a gas naturale della centrale termoelettrica di Bari. I lavori potranno iniziare nel corso dell’estate con l’obiettivo del completamento nel corso dell’anno. L’investimento previsto è di circa 1 milione di euro e comporterà una forte riduzione di tutte le emissioni, in particolare l’abbattimento degli ossidi di zolfo e la forte riduzione delle polveri. Regione Puglia, assessorato all’Ecologia ed Enel Produzione esprimono soddisfazione per l’accordo raggiunto, in linea con le politiche ambientali degli insediamenti energetici della regione. .  
   
   
ENI: MARCO MANGIAGALLI NOMINATO DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI  
 
San Donato Milanese (Mi), 21 giugno 2007 – Il Consiglio di Amministrazione Eni ha nominato ieri Marco Mangiagalli “Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari” ai sensi dell’art. 154-bis del d. Lgs. N. 58/1998. La sua nomina è avvenuta previo parere favorevole del Collegio Sindacale e nel rispetto dei requisiti di professionalità previsti dallo Statuto, ai sensi di legge. Il Consiglio di Amministrazione Eni ha verificato l’adeguatezza dei poteri e dei mezzi a disposizione del Dirigente preposto per l’esercizio dei suoi compiti. Marco Mangiagalli è Chief Financial Officer di Eni dal 2001. .  
   
   
PRESENTATI I RISULTATI DEL PROGETTO D4 E LO STUDIO DELL’IRES SULL’INNOVAZIONE E LA RICERCA IN FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Trieste, 21 giugno 2007 - Si è conclusa con successo la seconda fase del Progetto D4, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e volto al miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico. Grazie ai 2. 030. 000 Euro a disposizione per il triennio 2005-2007 sono stati messi in campo ben 163 interventi individuali per laureandi, laureati e ricercatori. Nel dettaglio, l’associazione temporanea d’Imprese che ha gestito il Progetto (Area Science Park capofila, Agemont - Agenzia per lo Sviluppo Economico della Montagna S. P. A. ; Cres - Centro Regionale Servizi per la piccola e media industria S. P. A. ; Dgr Consulting S. R. L. ; Ires Friuli Venezia Giulia - Istituto di Ricerche Economiche e Sociali; Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine) ha erogato 36 assegni di ricerca, finanziato periodi di studio e di lavoro all’estero per 44 ricercatori (mobilità in uscita), attratto in Friuli Venezia Giulia 28 ricercatori dal Sud Italia e da oltre confine (mobilità in entrata) e promosso 55 tesi sperimentali. L’assessore regionale Roberto Cosolini ha annunciato il rifinanziamento del Progetto per il periodo 2007-2013, indicando le tre direttrici principali di intervento: azioni volte ad elevare il tasso qualitativo delle risorse umane nelle imprese; l’attrazione di talenti in Friuli Venezia Giulia; la promozione dell’imprenditorialità innovativa. L’attività del D4 si è caratterizzata anche per gli studi e le analisi delle attività di Ricerca e Sviluppo compiute in regione, utile premessa alla definizione delle strategie e delle politiche da adottare in futuro. In particolare sono stati presentati in anteprima questa mattina in Area Science Park i risultati dello studio intitolato “Scoreboard regionale dell’innovazione e della ricerca - Friuli Venezia Giulia 2007” realizzato dall’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), che ha fatto un’analisi comparata delle variabili chiave relative alla ricerca e all’innovazione riferite a venticinque regioni europee appartenenti a Italia (otto in tutto, Nord più Lazio e Toscana), Austria, Germania (Baviera) e alla Slovenia nel suo insieme. Lo studio ha preso in considerazione undici indicatori, cinque relativi alle risorse umane e sei alla creazione di conoscenza. Il Friuli Venezia Giulia, in base all’Indice scientifico dell’innovazione, si classifica complessivamente quinto in graduatoria a livello nazionale (dopo Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e prima di Toscana, Liguria e Veneto) e diciassettesimo rispetto alle venticinque aree considerate in Europa. Il divario italiano nell’insieme è netto rispetto a realtà leader come la Baviera, ma in questo contesto la nostra regione risulta ben qualificata quanto a presenza della ricerca di base e a capacità di gestire progetti europei. Tre indicatori fortemente correlati quali spesa pubblica in Ricerca e Sviluppo, competitività nei progetti europei e pubblicazioni scientifiche collocano il Friuli Venezia Giulia ai vertici in ambito nazionale e in posizione avanzata a livello europeo. Sconta invece una certa difficoltà la struttura industriale regionale nello sfruttare l’alto potenziale rappresentato dalla ricerca di base, da cui discende la necessità di rafforzare il collegamento tra mondo produttivo e sistema scientifico, anche attraverso approcci culturali nuovi da parte sia dei ricercatori che degli imprenditori. Passando a qualche dato, gli addetti alla ricerca e sviluppo in Friuli Venezia Giulia calcolati su base Istat (2000-2004) segnano una percentuale del 3,5 per mille abitanti, superiore alla media italiana (2,8). Un elemento di criticità deriva dall’istruzione post secondaria in campo scientifico tecnologico, in cui la regione risulta penultima, con una percentuale dell’8% in rapporto alla popolazione compresa nella fascia di età 25-64 anni (anno 2006). Gli occupati nel manifatturiero ad alta e medio-alta tecnologia, con un dato del 9,01% sul totale della forza lavoro risultano nel 2006 superiori alla media europea (6. 71%). Va rilevato al riguardo che dal calcolo dei settori a tecnologia medio alta è esclusa la cantieristica, il che penalizza la valutazione della performance regionale. Risulta inferiore alla media, invece, il dato degli occupati nei servizi ad alta tecnologia con 2,54% contro 3,35 a livello europeo. Molto simile al trend europeo è il dato della percentuale di spesa pubblica in Ricerca e Sviluppo rispetto al prodotto interno lordo regionale (0,61% contro 0,68 Ue), migliore della Lombardia e inferiore, in Italia, solo a Lazio e Toscana. Di converso risulta molto bassa la percentuale delle spese intra-muros per ricerca e sviluppo delle imprese pubbliche e private con 0,46%. Elevata è la competitività sui progetti europei e la produttività scientifica indicata dal numero di pubblicazioni: in entrambi questi parametri la regione risulta quarta in graduatoria tra le venticinque regioni del campione. Risultano di molto sotto la media europea i brevetti presentati allo European Patent Office (Epo) nel 2002, in particolare quelli hi-tech: 5,88 per milione di abitanti contro il 24,54 della media europea Lo studio dell’Ires ha poi preso in considerazione alcuni ulteriori indicatori quali le esportazioni hi-tech, dove il Friuli Venezia Giulia risulta nel 2005 all’ultimo posto tra le otto regioni italiane considerate (5,1% contro una media nazionale del 10,3%), e gli investimenti in venture capital in rapporto al Pil regionale, in cui il Friuli Venezia Giulia risulta ai primi posti in Italia con Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Alcune indicazioni conclusive emerse dallo studio sottolineano che, da una parte, in Friuli Venezia Giulia esiste un buon livello di offerta pubblica di ricerca e tecnologia, dall’altra, la domanda è data a maggioranza da piccole e medie imprese. Esistono diversi organismi di interfaccia per fare incontrare domanda e offerta, ai quali si devono affiancare sempre più gli atenei regionali. Appare fondamentale promuovere l’investimento in ricerca e sviluppo nelle imprese private e sostenere il trasferimento tecnologico da parte dei centri di ricerca pubblici, anche per la creazione di nuove imprese hi-tech. In proposito si può affermare che la recente Legge Regionale 26/2005 su innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico, almeno in potenza appare in grado di imprimere un impulso significativo in questo senso. L’elemento delle risorse umane, infine, va potenziato ed è uno dei campi in cui sono maggiori le probabilità di incidere, anche grazie ad esempi positivi come il Progetto D4. .  
   
   
GELLI, “NELLE SCUOLE TOSCANE AL VIA DA SETTEMBRE L’ORA DI LEGALITÀ” IL VICEPRESIDENTE HA SALUTATO LA DELEGAZIONE DEI 300 GIOVANI IN PARTENZA PER I CAMPI DI LAVORO NELLE TERRE CONFISCATE ALLA MAFIA IN CALABRIA, SICILIA E PUGLIA  
 
Firenze, 21 giugno 2007 - L’educazione alla legalità diventerà materia di studio nelle scuole toscane. Nelle prossime settimane Regione e Direzione scolastica regionale sottoscriveranno un accordo che prevede l’inserimento in via sperimentale di uno spazio dedicato ai temi della legalità nelle scuole che lo richiederanno a partire da settembre. La novità è stata annunciata dal vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli nel corso dell’incontro svoltosi a Palazzo Bastogi con una delegazione dei 300 ragazzi toscani che nel corso dell’estate lavoreranno nei campi confiscati alla mafia in Calabria, Sicilia e Puglia, incontro cui ha partecipato anche l’ex procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna. “Sarà uno spazio aperto in cui studenti e docenti potranno confrontarsi su questi temi, magari con l’ausilio di qualche testimone prestigioso come il procuratore Vigna”. L’ora della legalità, ha evidenziato ancora, è parte di un percorso che affonda le sue radici proprio nel progetto ‘Liberarci dalle spine’ che riparte in questi giorni; un progetto che da tre anni vede centinaia di giovani toscani impegnati con il loro lavoro a dare il loro contributo per ‘liberare dalle spine’ una terra bellissima e ricca di potenzialità, ma anche di drammi e di paure legate alla presenza e all’attività di cosche mafiose e camorristiche. I partecipanti erano 86 nel 2004, 204 nel 2006, sono 311 quest’anno. Si tratta di studenti, di scout e aderenti a parrocchie, gruppi, associazioni provenienti da tutta la regione, cui si aggiungono alcuni ragazzi americani e svizzeri, e di età compresa fra i 18 e i 25 anni. I giovani, con 14 turni di due settimane lavoreranno per tutta l’estate a Corleone e Monreale (Palermo), Canicattì (Agrigento), nella piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) per aiutare alcune cooperative locali nei lavori agricoli (trebbiatura del grano, raccolta dei pomodori, raccolta di ortaggi, di melanzane e peperoncini) necessari per far produrre i campi sottratti al controllo delle cosche mafiose. Un gruppo di una trentina di ragazzi si dedicherà invece ad attività di animazione e di socializzazione con i bambini della locride. In tutti i casi all’attività di lavoro si affiancheranno momenti di riflessione, di incontro con gruppi e personalità locali dell’antimafia. “Farete un’esperienza significativa e importante - ha detto loro Pier Luigi Vigna – innanzitutto perché potrete conoscere da vicino i luoghi di fatti di cui non parlano i libri di storia. E poi potrete anche imparare, come si dice ‘a fare impresa’ osservando e incontrando il lavoro di questi giovani che hanno realizzato nella forma cooperativa delle realtà imprenditoriali”. “Il vostro è un grande gesto di solidarietà - ha evidenziato Gelli – che però vi permetterà di fare grandi scoperte: per esempio apprezzerete il coraggio di questi giovani del sud, che hanno accettato questa sfida perché credono in un futuro diverso per la loro terra”. I ragazzi a loro volta hanno trasmesso le loro sensazioni alla vigilia della partenza: “e non dite che sacrifichiamo 15 giorni di vacanza, perché sarà un’esperienza sicuramente preziosa e ricca”. Un’esperienza che potranno comunicare ai loro coetanei utilizzando un blog che sarà allestito sul sito www. Intoscana. It appositamente per l’iniziativa. Tra i giovani partecipanti anche alcuni ex tossicodipendenti delle comunità il Doccio di Bientina e Incontro di Pistoia. “In passato facendo uso di droga abbiamo indirettamente contribuito alle attività connesse alla mafia. Per questo andare a lavorare con chi combatte la mafia è per noi è un’occasione di riscatto”. I progetti di campi di lavoro sostenuti dalla Regione Toscana sono due: il progetto “E!state Liberi!” e il progetto “Mandorlo Fiorito”. Il primo promosso dalla Regione Toscana, da Libera e dall’Arci toscana che prosegue l’esperienza del progetto “Liberarci dalle Spine” e riguarda i campi di lavoro sui terreni confiscati alle mafie. Il secondo promosso dall’associazione “Cieli Aperti” di Prato che consiste in attività di animazione per ragazzi e di turismo responsabile. .  
   
   
ISTRUZIONE: 15 MILIONI PER FAVORIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO  
 
 Roma, 21 giugno 2007 - 15 milioni di euro per interventi relativi al diritto allo studio scolastico e all’educazione permanente sono stati assegnati, per l’anno scolastico 2007/2008, alle cinque Province del Lazio dalla Giunta regionale, che ha approvato la delibera proposta dall’assessore Silvia Costa. Il riparto dei fondi, che le Province assegneranno ai Comuni, dovrà avvenire in relazione a specifiche finalità. Si dovranno privilegiare prima di tutto gli interventi diretti alla maggiore efficienza dei servizi per il diritto allo studio: gratuità dei testi scolastici per tutti gli alunni della scuola primaria, trasporto e mensa scolastica. Dovranno, inoltre, essere sostenuti l’attività di integrazione scolastica e di inserimento dei soggetti con disabilità, gli interventi integrativi in favore delle fasce di utenza disagiate o ad alto rischio educativo e quelli di orientamento di supporto al sistema scolastico. “Stiamo investendo sulla formazione di chi rappresenta il futuro della nostra regione e di questo Paese – ha detto il presidente Piero Marrazzo - Con questi fondi andremo a intervenire su servizi essenziali e garantiremo a migliaia di studenti nel Lazio uguaglianza di opportunità per realizzare il proprio diritto all’Istruzione”. “Si tratta di una scelta precisa e strategica ha commentato l´assessore Costa – la Regione mette al centro delle sue politiche gli obiettivi nazionali e comunitari per ridurre la dispersione scolastica, garantire condizioni di eguaglianza di opportunità agli studenti, incrementare i livelli di istruzione e sostenere le autonomie scolastiche, nonché per ampliare i servizi che i Comuni e le Province devono mettere a disposizione. Pur in condizioni di difficoltà, abbiamo evitato un taglio e siamo riusciti a garantire la stessa somma dello scorso anno”. In base al Piano annuale degli interventi le Province utilizzeranno la somma di 15 milioni di euro per l’esercizio delle funzioni delegate dalla Regione, secondo gli indirizzi ed i criteri da quest’ultima stabiliti. I fondi saranno così ripartiti tra le Province: 7. 620. 000 per Roma; 2. 520. 000 per Frosinone; 1. 800. 000 per Latina; 1. 650. 000 per Rieti e 1. 410. 000 per Viterbo. .  
   
   
LA PRIMAVERA NELL´ALTO ARTICO ARRIVA SETTIMANE PRIMA RISPETTO A DIECI ANNI FA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2007 - Secondo una nuova ricerca, la primavera nell´alto Artico arriva con settimane di anticipo rispetto a dieci anni fa. I risultati del gruppo di ricercatori danesi e americani sono stati ottenuti grazie alla fenologia, lo studio della manifestazione degli eventi tipici della primavera, tra cui la fioritura delle piante, la deposizione delle uova da parte degli uccelli o la comparsa degli insetti. Studi simili, effettuati a più basse latitudini, hanno già rivelato che l´inverno sta cedendo il passo sempre più in anticipo alle giornate primaverili. Ad esempio, per la flora e la fauna europee la primavera arriva in media cinque giorni prima ogni dieci anni. Le ricerche finora condotte riguardo all´impatto dei cambiamenti climatici sui fenomeni a livello fenologico nell´alto Artico sono tuttavia scarse, nonostante le temperature di questa regione attualmente stiano aumentando il doppio della media mondiale. Lo studio più recente, pubblicato sulla rivista «Current Biology», ha esaminato i cambiamenti relativi al momento della fioritura per sei specie di piante, alla comparsa per 12 specie artropodi e alla deposizione delle uova per tre specie di uccelli nel periodo compreso tra il 1996 e il 2005 nel nord est della Groenlandia. I ricercatori hanno scoperto «un anticipo estremamente rapido indotto dal clima» nelle specie studiate. Il periodo medio di anticipo è stato di 14,5 giorni per decennio, mentre per alcune specie è stato di oltre 30 giorni. Nella stessa specie e tra specie diverse si è osservata una notevole variazione nei livelli di reazione al riscaldamento. «Il nostro studio conferma ciò che molti già pensano, ovvero che le stagioni stanno cambiando e che non si tratta solo di uno o due anni caldi, ma di una tendenza stabile registrata su dieci anni», ha commentato il dottor Toke Høye del National Environmental Research Institute presso l´Università di Aarhus in Danimarca. «Ciò che ci ha sorpreso in particolare è stato notare una tendenza così accentuata, se si considera che nell´alto Artico l´intera estate è molto breve, con solo tre o quattro mesi tra lo scioglimento delle nevi e il nuovo gelo nella nostra base di ricerca di Zackenberg». Se i cambiamenti a livello fenologico alle latitudini più basse sono legati alla temperatura, nell´estremo nord il fattore decisivo è l´innevamento, la cui durata è strettamente collegata alla variazione nella fenologia. Tali risultati hanno gravi implicazioni sulle specie dell´Artico. «Le risposte decise e l´ampia variabilità nelle specie dimostrano come le interazioni biologiche possano essere facilmente interrotte da una forzatura di natura abiotica e quali preoccupanti reazioni ai cambiamenti climatici si possano osservare per gli ecosistemi dell´Artico», avvertono i ricercatori. «Infatti, questi preoccupanti cambiamenti a livello fenologico possono indebolire o addirittura bloccare le interazioni tra le specie, che sono fondamentali per il buon esito della riproduzione in questo ambiente altamente condizionato dalle stagioni». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Current-biology. Com .  
   
   
PARTE A MARGHERA SISTEMA DI SICUREZZA “SIMAGE”. MARANGON: UN GRANDE FRATELLO A SERVIZIO DELLA SALUTE  
 
Venezia 21 giugno 2007 - Il primo luglio prossimo entrerà in funzione nell’area industriale di Porto Marghera il nuovo Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione delle Emergenze (Simage) previsto nell’accordo nazionale sulle chimica e realizzato dai tecnici dell’Arpav con un finanziamento di 4 milioni 366 mila euro della regione del Veneto. Il Simage è stato presentato ieri nella sede dell’Arpav a Mestre alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche per Porto Marghera Renzo Marangon, del Direttore Generale dell’Arpav Andrea Drago e dei rappresentanti delle aziende operanti nel sito di Marghera che collaborano con i tecnici regionali nell’operatività del sistema e coofinanziano con la Regione i costi annuali di gestione, ammontanti a circa 700 mila euro. Simage è un sistema di monitoraggio e di gestione delle emergenze che si basa sull’attività di una rete di centraline di rilevamento in grado di percepire anche la minima presenza di sostanze potenzialmente dannose e di inviare la segnalazione ad una centrale operativa 24 h su 24 all’Arpav, che può così attivare le procedure di intervento riducendo di almeno un ora gli attuali tempi di comunicazione e attivazione delle contromisure del caso. “ Questo- ha sottolineato Marangon- è un grande fratello positivo al servizio della salute dei cittadini, per ora unico in Italia, che il Veneto mette a disposizione di chiunque lo vorrà emulare e applicare. Un’ora di vantaggio in caso di emergenza – ha aggiunto Marangon- è un enormità. Una risposta concreta anche alle critiche sulla lentezza delle comunicazioni che spesso hanno accompagnato le precedenti emergenze a Porto Marghera”. Marangon e Drago hanno anche sottolineato l’importanza della collaborazione fornita dalle aziende private, che per l’Arpav sono diventate delle vere e proprie case di vetro, e che con l’Arpav collaborano sia con i propri tecnici che con finanziamenti per la gestione. .  
   
   
IN ARRIVO 50 MILIONI DI EURO IN DIFESA DELLE COSTE LAZIALI  
 
Roma, 21 giugno 2007 - Su proposta dell’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Filiberto Zaratti, la Giunta regionale del Lazio ha approvato all’unanimità il programma quadro “Difesa del suolo e tutela della costa”, che prevede lo stanziamento di 50milioni di euro per interventi di difesa delle coste. “Si tratta di interventi importanti per numerosi Comuni del Lazio - spiega l’assessore Zaratti - che per la prima volta sono stati programmati sulla scorta del piano di assetto Idrogeologico (Pai), approvato dalla giunta regionale lo scorso anno, e della relativa mappatura delle aree a rischio. Con questi fondi strutturali - precisa Zaratti - la Regione Lazio avvia un’azione strategica per la messa in sicurezza del territorio per prevenire rischi di dissesti idrogeologici, evitando di intervenire in situazioni di emergenza e criticità”. “Il finanziamento – conclude Zaratti - si divide in due fasi: una immediatamente attuativa riguardante 20 interventi per 28 milioni di euro, l’altra programmatica, di 15 progetti per 22 milioni di euro”. .  
   
   
AMBIENTE ARTUSA SULLE LINEE GUIDA PER LA DIFESA DEL PAESAGGIO NELLE AREE PROTETTE “I PARCHI, LUOGHI DOVE SPERIMENTARE L’ECCELLENZA DELLA SOSTENIBILITÀ” PRATI, PASCOLI, FORESTE, UN PATRIMONIO DI BIODIVERSITÀ DA DIFENDERE E RECUPERARE  
 
 Firenze, 21 giugno 2007 - “I parchi, specchio degli equilibri tra specie animali e vegetali, attività umane e ecosistemi, sono i luoghi ideali – afferma l’assessore all’ambiente Marino Artusa - per sperimentare l’eccellenza della sostenibilità nella tutela, valorizzazione e recupero dei valori paesaggistici”. E’ quanto si propongono le “Linee guida per la conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione del paesaggio nelle are protette della Toscana”, un progetto commissionato dalla Regione ad un gruppo di ricerca coordinato da Mauro Agnoletti, docente della Facoltà di agraria dell’università di Firenze, che ha già al suo attivo degli studi sulla storia ambientale di alcuni parchi toscani. Lo studio è stato presentato stamani a San Rossore dall’assessore regionale all’ambiente e discusso con i rappresentanti di tutte le aree protette della Toscana. “Le linee guida – ha spiegato l’assessore Artusa – servono a individuare i criteri per analizzare le trasformazioni del paesaggio, per valutare qualità e vulnerabilità e per gestire e recuperare le risorse paesaggistiche nelle aree protette. I prati, i pascoli, le strutture agrarie e forestali tipiche del paesaggio toscano sono infatti un patrimonio di biodiversità che va difeso e valorizzato, avviando un vero e proprio sistema di certificazione della qualità. Gli agricoltori potranno così puntare non solo alla conservazione delle produzioni tipiche, ma anche dei paesaggi in via di estinzione”. “La difesa del paesaggio nelle aree protette – ha proseguito l’assessore - si colloca dentro il concetto di sostenibilità che le politiche regionali perseguono, in sintonia con tutti gli altri strumenti relativi al paesaggio, dal piano regionale di sviluppo, al piano di sviluppo rurale, al Pit e al codice del paesaggio. Le linee guida, che presenteremo presto in giunta, sono una importante base di partenza per fare delle aree protette dei luoghi di eccellenza della sostenibilità”. .